Ho sognato la fine di Hollywood

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Di Francesco Natale

Consentitemi di iniziare con una breve premessa autobiografica ed un doveroso “mea culpa”. Qualche anno fa recensii “Io speriamo che resto Cattolico“, di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro. Ebbene, tale recensione fu grandemente apprezzata dagli autori, al punto tale che essi mi contattarono personalmente per chiedermi di utilizzarla al fine di promuovere pubblicamente il loro bellissimo e divertente libro. La cosa, devo ammetterlo, mi inorgoglì non poco.

Da quel momento iniziò un estemporaneo rapporto epistolare tramite il quale ci scambiammo articoli, riflessioni, opinioni. Per questioni di lontananza geografica nonché per mia leggendaria indolenza non riuscii mai ad accettare il loro gentile invito ad incontrarci a Milano, cosa di cui mi pento ancora oggi assai amaramente. Ma il “mea culpa” cui facevo riferimento non è questo.

Qualche anno dopo scrissi per la rivista di formazione di Forza Italia, Ragionpolitica, con la quale collaboro ancora oggi, un articolo in riferimento al referendum sulla cosiddetta “Legge 40”. Articolo in cui mi scappò un inescusabile ed inaudito svarione laddove scrissi riguardo all’infame “legge” 194 (quella che disciplina l’omicidio legalizzato di infante, per capirci) che quest’ultima era “una legge giusta ma male applicata”.

Mario e Alessandro mi scrissero quasi immediatamente e, senza acrimonia alcuna ma con la doverosa, fraterna severità del caso misero impietosamente in luce il mio marchiano errore, chiedendomi, non tanto come giudici quanto più come fratelli nella Fede, come avessi potuto scrivere una bestialità del genere.

Ricordo che provai una vergogna ed una amarezza infinite, per almeno tre ragioni distinte ma correlate: in primo luogo sentivo di avere deluso la fiducia e perduto la stima di due persone che ammiravo e la cui amicizia disinteressata, franca e schietta tenevo in massima considerazione; in secondo luogo come tanti, troppi giornalisti “engagé” io della 194 non sapevo quasi nulla o, comunque, ne avevo capito davvero poco; in terzo luogo, e questo forse ai fini generali è il più importante in assoluto, mi ero, più o meno inconsciamente, piegato a quel sottile, permeante, abominevole conformismo che da almeno vent’anni impera nella compagine politica italiana, sia essa di destra o di sinistra.

Conformismo che possiamo riassumere nella seguente maniera: siamo in linea generale contro l’aborto, ma al contempo favorevoli alla 194 perché non possiamo “svegliare il cane che dorme”, ovvero rischiare di perdere il voto delle donne.

E di lì, giù per li rami, la sequela di luoghi comuni sulle “mammane”, sugli aborti clandestini, sulla “donna-che-deve-liberamente-decidere”, sul “sarebbe-meglio-di-no-ma-non-possiamo-che-prendere-atto”.

Bipensiero orwelliano allo stato puro: affermare contemporaneamente una cosa e il suo contrario senza soluzione di continuità. Eppure quel nefasto conformismo, mi resi conto col passare degli anni, non era solo proprio e specifico di una politica vacua, pusillanime, nebulosa e nebulizzata.

Riguardava e riguarda tuttora tutta la sfera del vivere cosiddetto “civile”: ogni aspetto del nostro vissuto quotidiano, dal più serio al più vanamente frivolo. Per una semplice ragione: il conformismo, qualora religiosamente e devotamente praticato, apre quasi ogni porta. Ci consente, in potenza, l’accesso a quei salotti, quei set televisivi e cinematografici, quelle prime pagine di giornali, quelle menzioni d’onore nei circoli di gente-perbene-che-conta di fronte ai quali moriamo di desiderio.

A riprova di ciò, ricordo la conversazione che ebbi con un amico, produttore discografico, qualche mese fa, il quale mi disse candidamente che una notissima interprete italiana continua da decenni a fare dischi e a strappare contratti multimilionari non solo per le sue indiscutibili doti vocali, ma poiché, in quanto “icona gay” (ai miei tempi le icone erano solo russe ed avevano ad oggetto ben altra cosa rispetto ai “gay”, ma soprassediamo…), ella garantisce almeno 50.000 copie vendute al “day one” (o al “gay one”, se mi passate la scontata freddura…), ovvero il giorno di uscita del nuovo lavoro.

Sulla base di questi presupposti, qualche sera fa, ho sognato ad occhi aperti la fine di Hollywood. No: nessun afflato millenarista/luddista contro la civiltà dei consumi e nessuna invocazione protestante di fuoco purificatore. Solo qualche semplice, superficiale ragionamento per assurdo. Del tipo “proviamo ad immaginare cosa accadrebbe se”.

Jodie Foster si converte al Cattolicesimo, sposa un operaio della GM di Detroit e trascorre la Luna di Miele a Medjogore; Sarah Jessica Parker, Lady Gaga e Glenn Close si pronunciano apertamente contro il “matrimonio gay”, perdono di conseguenza ogni possibile ingaggio nei rispettivi settori professionali ad vitam, prendono i voti minori e si ritirano nella trappa a pregare per le anime purganti; Richard Gere, Uma Thurman e Kate Hudson abiurano il buddismo, mollano Tenzin Gyatso al suo (tutto sommato dorato…) destino e, indossata maglietta della “Manif pour tous”, corrono a farsi arrestare dalla gendarmerie francese, integrando il tutto con sciopero della fame ad oltranza (tanto, in quanto ex buddisti, alla morigeratezza del desco sono abituati…); Clint Eastwood ricomincia a fumare robusti sigari, toscani stavolta, e a fare film che non contengano velate apologie del suicidio o dell’eutanasia; Mel Gibson si riavvicina alla sua famiglia, l’unica famiglia possibile, ovvero quella composta da sua moglie e i suoi figli e, dopo adeguato periodo penitenziale, decide di realizzare un film sulla storia di Gilles de Rais, per dimostrare cosa sia stato davvero lo spirito straziato ed eccelso del Medio Evo (altro che “anni bui”…) e, soprattutto per mostrarci fino a dove può arrivare la Misericordia Divina; il sindacato dei produttori cinematografici decide di rifiutare ogni sceneggiatura fantascientifica ispirata al concetto di panspermia, ovvero all’intervento alieno che determina la nascita dell’Uomo. 2001 Odissea nello Spazio viene messo all’indice come film peggiore di sempre; in quanto autodefinitosi “l’ultimo marxista della storia” Ken Loach viene collocato in apposita teca, provvista di tutte le comodità naturalmente, presso il Museo del Comunismo a Praga; Kevin Cline viene colpito da un fulmine e, quando si risveglia, si fa ricrescere la barba, si veste di peli di cammello, comincia a nutrirsi di miele e locuste e a battezzare fedeli nel Nome dell’Altissimo con le acque del Mississipi; Steve Martin una bella mattina scoppia: confessa che non ce la fa proprio più a ripetere a pappagallo i pizzini che Al Gore gli invia quotidianamente sul “riscaldamento globale” e, presa al volo la sua sacca da golf di Dior, corre al porto di Auckland per sfasciare con magistrali tiri sub-par tutti gli oblò della Rainbow Warrior; Schwarzie risposa in seconde nozze sua moglie, Maria Shriver: alla cerimonia non è invitato alcun appartenente alla famiglia Kennedy. Dopodiché l’eroe di Graz produce, filma ed interpreta un nuovo Conan ispirato, finalmente, ad uno scritto di Robert Ervin Howard, magari proprio “L’ora del Dragone”, il più bello in assoluto; George Lucas firma un accordo con il Ministero del Buon Gusto (e della Pubblica Istruzione): Star Wars sarà insegnato fin dalle scuole primarie a patto che egli NON filmi una terza trilogia. O, almeno, che in quest’ultima non sia incluso, nemmeno come soprammobile, Jar Jar Binks (altra “icona gay”…poveri Gungan…); Bryan Singer confessa di non essere mai stato gay, ma di averlo dichiarato perché “altrimenti col cavolo che mi facevano dirigere X-Men e Doctor House!”. Silenzio imbarazzato da parte di Lauren Doner, Paul Attanasio e David Shore. Solo l’italico Nichi Vendola lo apostrofa, per lo più inascoltato, come “traditore!”; Brad Pitt e Angelina Jolie smettono ex abrupto di fare outing costante sulle loro rispettive performance sessuali e decidono, dopo aver intrapreso asperrimo cammino spirituale seguiti da Don Buro Mazzuloni, di diventare “Memores Domini”. A seguito di ciò la Jolie fa battezzare tutti i figli con nomi che vanno da Costantino a Benedetto.

Ve la immaginate una Hollywood così? No, vero?

Perché quel maledetto conformismo che mira a renderci tutti sudditi è talmente penetrato nell’esile trama delle nostre vite al punto tale da essere divenuto indispensabile perché le “sfere” di taluni meccanismi continuino a girare: espunto il pensiero unico dominante, la macchina andrebbe in frantumi non più ricomponibili.

Il che, tutto sommato, non sarebbe neppure un male, a ben pensarci…

PS: grazie, Mario e Alessandro: sono “guarito”.

94 pensieri su “Ho sognato la fine di Hollywood

  1. 61Angeloextralarge

    Bel sogno! Conoscendo un po’ il Capo, penso che potrebbe anche realizzarlo. 😉 A Lui nulla è impossibile, soprattutto perché ha un’aiutante con i fiocchi, anzi… con il manto.
    Ieri sera ho fatto una delle mie solite figuracce proprio perché credo che la fantasia del Signore superi di molto la nostra, per quanto grande possa essere. Davanti al fuoco in onore della Madonna di Loreto, dopo la recita del Rosario e in attesa del vin brulè (era un freddo boia!), una persona mi ha chiesto se credevo che la casa di Maria e Giuseppe sia stata portata dagli Angeli in volo a Loreto. Senza pensare che potevo scandalizzare qualcuno, mi sono messa a ridere e ho risposto: “Perchè no? Il Signore è capace di questo e altro!”. Si è levato un coro: “Ma dai! Ma cosa dici?. ……”. 😉
    A questo proposito: la Vergine Lauretana ci custodisca tutti! 😀

  2. Sara

    Splendida questa parentesi: “ai miei tempi le icone erano solo russe ed avevano ad oggetto ben altra cosa rispetto ai “gay”, ma soprassediamo…”!!

    Preghiamo la Vergine Lauretana e confidiamo nella sua materna intercessione: la domenica dopo Natale, festa della Santa Famiglia, solitamente vado in pellegrinaggio a Loreto (e non mi faccio mancare una visitina allo splendido presepe artistico!); quest’anno, se riesco ad andare, porterò con me anche tutte le vostre intenzioni.

    1. 61Angeloextralarge

      Sara: chissà che non ci sia anche io… Di solito vado una volta al mese, anche per salutare qualche frate al quale voglio un sacco bene.
      Troppi complimenti… mi fate arrossire…

  3. vale

    Perché quel maledetto conformismo che mira a renderci tutti sudditi è talmente penetrato nell’esile trama delle nostre vite al punto tale da essere divenuto indispensabile perché le “sfere” di taluni meccanismi continuino a girare: espunto il pensiero unico dominante, la macchina andrebbe in frantumi non più ricomponibili.

    quello che accade ai francescani dell’immacolata.

    Chiediamo le dimissioni di padre Volpi commissario dei Francescani dell’Immacolata
    di Roberto de Mattei) Un gruppo di siti e associazioni di laici cattolici ha iniziato una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Padre Fidenzio Volpi dal suo incarico di commissario dei Francescani dell’Immacolata.
    Un vaticanista oggettivo, Marco Tosatti, lo ha notato, chiedendosi su lastampa.it del 4 dicembre «ma che cosa avranno mai fatto, quei poveri religiosi? Speculato, abusato di minori, condotto una vita immorale? Nulla di tutto questo». La verità è che padre Volpi, per iniziativa propria, o per conto di terzi, vuole normalizzare i Francescani dell’Immacolata, rendendoli simili agli altri ordini religiosi alla deriva.
    http://www.corrispondenzaromana.it/francescani-dellimmacolata-chiediamo-le-dimissioni-di-padre-volpi-2/

    il “mastino”, su papalepapale, invece ci va giù un po’ più pesante. e forse non a torto.

    “Annientate i Francescani dell’Immacolata”. La pulizia etnica senza fare prigionieri è iniziata.
    http://www.papalepapale.com/develop/annientate-i-francescani-dellimmacolata-la-pulizia-etnica-senza-fare-prigionieri-e-iniziata/

    1. Giusi

      E’ una cosa pazzesca Vale pazzesca! Si sono scatenate tutte le forze dell’Inferno! Pensa che ai primi di novembre scorso ho portato una mia amica a San Giovanni Rotondo con i Francescani dell’Immacolata. Lasciamo stare che doveva venire un sacerdote come guida spirituale e non gliel’hanno concesso, è venuto un altro giovane (siamo ai dispetti della serva!). Torniamo alla mia amica. Non passa giorno che non mi telefoni per dirmi dei grandi frutti spirituali, che non ha mai pregato così, che vuole andare con loro a Fatima, che vuole dirlo ad altre persone. Questo fanno: fanno convertire le persone. Male, malissimo! Mai che si veda un commissario per i Don Gallo (sempre pace all’anima sua) per gli Enzo Bianchi, per i Don Rigoldi, per tutti quei sacerdoti con folle al seguito che spargono eresie, mai! Ho letto che il Commissario ha ordinato la sospensione delle pubblicazioni della Casa Mariana Editrice (robe da Hitler!). Sono abbonata da anni al Settimanale di Padre Pio (rivista unica di rara e profonda spiritualità, ho convertito persone facendola leggere) e al Messalino: La mia Messa. Se non dovessero più arrivarmi scrivo al Papa: mi dovrà spiegare a chi e a che cosa nuocciano queste pubblicazioni!

      1. Alessandro

        Vedo molto (troppo?) zelo nell’occuparsi dei Francescani dell’Immacolata e vedo che è concessa totale libertà di manovra a un Enzo Bianchi (ospite fisso di Avvenire, tanto per dire). Poiché – come è agevolmente documentabile – Bianchi è un eterodosso, la disparità di trattamento si giustificherebbe (forse) soltanto se i suddetti Francescani fossero massicciamente infiltrati da eretici conclamati…

        Non capisco perché i cattolici “adulti”, che negano o manipolano a loro piacimento ciò che garba loro del Magistero, non subiscano mai, che so, un richiamo, un’ammonizione. Niente.

        Ma visto che, come dissi in altra circostanza, tra i cattolici regna il marasma:

        http://costanzamiriano.com/2013/09/11/facciamoci-riconoscere/#comment-62798

        dovrei smetterla io di meravigliarmi e fare un bagno di realismo.

        1. Giusi

          Addirittura la buona stampa Alessandro! Almeno in Spagna il libro di Costanza vorrebero ritirarlo gli eretici, qui è un Commissario nominato dal Papa! Qualcuno di autorevole dovrebbe parlare col Papa, forse non conosce bene i termini della questione.

        2. Alessandro

          Ecco, leggo che oggi Cascioli sulla Bussola si pone suppergiù i miei stessi interrogativi…

          “Nell’insieme si tratta di misure così dure che si fa fatica a credere che tutto dipenda dalla presunta svolta tradizionalista, anche perché per situazioni ben più gravi l’approccio seguito da Vaticano e singole Conferenze episcopali è stato diverso. Basti pensare al caso delle congregazioni religiose femminili americane, commissariate nell’aprile 2012 ma dopo aver tollerato per anni una ribellione ben oltre i limiti dell’ortodossia. Il commissariamento è ancora in vigore ma la linea è comunque quella del dialogo, malgrado ci fossero tutti gli elementi per la “serrata” dei conventi.

          Ma di abusi e prassi contrarie al Catechismo e al Magistero è piena anche la storia italiana degli ultimi decenni. Basterebbe ricordare la “Lettera ai cristiani” dei 63 teologi nel 1989, pubblicata e sostenuta apertamente da riviste di ordini religiosi: una ribellione al Magistero per cui non c’è stata alcuna conseguenza, anzi alcuni dei 63 sono anche stati nominati vescovi come premio. Per non parlare delle riviste di congregazioni religiose missionarie che per anni hanno sposato entusiasticamente tesi rivoluzionarie certamente non cattoliche, senza che mai a qualcuno a Roma sia venuto in mente di fare un po’ di chiarezza. E gli esempi potrebbero continuare fino ai nostri giorni, visto che l’8 dicembre per celebrare don Gallo nella “sua” chiesa di san Benedetto a Genova, don Luigi Ciotti non ha trovato nulla di meglio che intonare Bella Ciao come canto liturgico mentre qualcuno dei presenti alzava il pugno chiuso.

          Ecco, a fronte di questi esempi viene da chiedersi cosa avranno mai combinato davvero padre Manelli e i suoi confratelli per meritare una punizione così pesante. Sarebbe proprio il caso che venisse chiarito cosa è successo e cosa sta succedendo, se ci sono davvero colpe gravissime o c’è invece (per usare un eufemismo) un eccesso di zelo da parte di commissario e nuovi responsabili. Sarebbe giusto e doveroso anche nei confronti di quei fedeli in tutto il mondo affidati alla cura pastorale di questi sacerdoti”

          http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-necessariofare-chiarezza-7939.htm

    2. EquesfIdus

      E ciò che io mi chiedo è che se viene trattato in una maniera così dura un ordine che ha sempre dato prova di comprovata fedeltà e spiritualità (pur con le sue fatiche ed i suoi disagi, peraltro comprensibili) come dovrebbero essere trattati quei fedeli che non lo sono affatto (penso ai “cattolici adulterati”, per esempio)? Anzi, già lo so: nell’era della “Misericordina” (per tutti, meno che per gli stessi cattolici) fa mille volte più scandalo colui che afferma la Dottrina (con la D maiuscola e pure sottolineata) rispetto ad eretici, più o meno consapevoli, di ogni genere. E allora giù con le etichette per cui dei cattolici tradizionali (ovverosia legati ed amanti della Traditio, anche questa con la T maiuscola e sottolineata, come dovrebbero essere tutti i fedeli del resto) diventano motivo di rancore e di risentimento e vengono inclusi nel mare magnum dei “tradizionalisti” (insieme in cui mi scopro appartenere, insieme ai criticabilissimi lefebvriani, ai poveri Francescani dell’Immacolata e pure a quei poveri cristi di santi e sante vissuti prima del Concilio Vaticano II, preso come panacea di tutti i mali e spartiacque autoreferenziale e definitivo con ogni cosa, quando non era nemmeno un concilio dogmatico,e che non avevano paura di parlare chiaro) per screditarli e ridurre la Chiesa ad un ammasso fintamente pluralista, molto simile nello spirito alle democrazie liberali, per cui sembra che tutti abbiano il diritto di parlare (inclusi, anzi favoriti, gli eretici e i dissidenti) tranne coloro che non sono d’accordo per come vengono trattati alcuni (ormai molti) aspetti della vita ecclesiale, cominciando dalla devastazione liturgica agli insegnamenti modernisti (ma Pio IX non aveva definitivamente condannato questa eresia, e allora perché la insegnano anche dall’alto delle cattedre delle università “cattoliche”?) passando per la decentralizzazione dell’aspetto più importante di tutti: il Cristo Eucaristia, il nodo centrale su cui si fonda la Chiesa assieme al Battesimo ed alla Confessione, cioè i sacramenti.

  4. vale

    @giusi
    ho come il sospetto ( d’altronde un altro gesuita, il Pintacuda amico di leoluca orlando cascio, definiva l’anticamera della verità) che il mastino di papalepapale ci abbia preso: invidia e soldi.

    1. Giusi

      Si avevo letto quell’articolo: ci ha preso. Perseguitarono pure Padre Pio perchè volevano i soldi con cui doveva costruire la Casa Sollievo. E poi tutte quelle vocazioni: che scandalo!

      1. vale

        @giusi
        magari ci costruissero la casa sollievo della sofferenza. è che ci han costruito quel “coso” paramassonico-come lo ha definito qualche studioso- dove han trasferito le spoglie di Padre Pio….

        1. Giusi

          Parlavo dei tempi andati quando Padre Pio con i soldi ci costruì davvero la Casa Sollievo, già allora li volevano per ripianare i debiti dei Cappuccini che avevano affidato i soldi a Giuffrè “il banchiere di Dio” perdendoli… Non mi parlare di quel Mausoleo di Tutankhamon! Quando vado non ci metto piede: vado nella chiesetta vecchia, in quella della Madonna delle Grazie e nella vecchia cripta.

          1. Giusi

            A proposito: e due! La prima volta che andai a San Giovanni Rotondo chiesi e ottenni la grazia per un bambino di nome Mattia. Questa volta prima di partire ho incontrato “per caso” un altro bambino sempre di nome Mattia. Ho chiesto la grazia, ho pregato, ho comprato una medaglietta, l’ho fatta benedire, l’ho data al nonno. Giorni fa l’ho incontrarto. Come sta Mattia? “E’ guarito”!

    1. Giusi

      Anch’io. Per quel che può servire. Spiace che dei cattolici, anche validissimi, se la prendano con De Mattei. Come se fosse lui a far del male ai Francescani dell’Immacolata!

      1. Consiglierei di aspettare a dare giudizi troppo affrettati e ad assegnare con troppa facilità etichette di “campione della verità”. Ho una sorella nei Francescani e la mia esperienza di anni mi dice giusto il contrario di quanto vanno ripetendo tanti “giornalisti cattolici” in caccia di scoop. Non avete idea invece di quanto male abbiano fatto certi “tradizionalisti” ai Francescani dell’Immacolata. State attenti perché molti di questa vicenda hanno fatto un campio di battaglia ideologico infischiandosene bellamente di giocare sulla pelle e sulle sofferenze di frati, suore e delle loro famiglie. Ma ormai il danno è fatto, è stato sollevato un polverone che rende impossibile distinguere la verità dalla menzogna.

        1. Sottoscrivo il commento di Andreas.

          Senza prendere alcuna posizione su una situazione che assolutamente non conosco, noto (come altre volte ho notato) prese di posizione e dichiarazioni da “fuoco e fiamme”, sia di singoli che di testate che, seppur giornalistiche, dovrebbero ispirarsi a ben altri valori che non quelli da “giornaletti scandalistici”.
          Dichiarazioni che certamente non fanno bene alcuno, né a nessuna causa…
          Producono anzi solo (per lo più) giudizi sommari e divisioni all’interno della Chiesa stessa di Cristo e se questo è l’effetto, non è difficile immaginare chi, dietro a questo, “gongola” se non addirittura “muove i fili”, pur in persone che ritengono di essere (e non dubito si sentano) in perfetta buona fede.

          1. Giusi

            Può essere ma non si può confondere l’effetto con la causa e un’indagine seria non si lascerebbe influenzare da eccessi di zelo esterni. Il fatto è che non è un indagine seria. Un arbitro dovrebbe essere neutrale, non dare potere a una delle parti in contesa che attua le sue vendette. Allora che indagine è? E’ fondata su un pregiudizio. E’ come una sentenza già scritta in assenza di contraddittorio.

            1. Come ho detto Giusi, non entro assolutamente nella questione…
              Anche le tue, se prese come considerazioni di carattere generale, sono affermazioni assolutamente condivisibili.
              Se sono o meno applicabile alla polemica/questione in oggetto è altra cosa.

              Rimane quello di Andreas, un invito alla prudenza più che sacrosanto, ancor più in un contesto come quello che mi sono permesso di sottolineare.

              1. Giusi

                Voglio dire Bariom può pure essere che taluni avrebbero fatto meglio a star zitti (a parte che adesso cominciano a parlare pure le pietre, non mi pare che Socci sia un pericoloso tradizionalista e nemmeno Cascioli o Tosatti) ma non è che la verità non venga fuori per colpa di De Mattei, non viene fuori perchè l’indagine è viziata, nè è colpa di De Mattei se padre Serafino e gli altri sono stati epurati! .

        2. Firma dal sen fuggita, più richiamar non vale. Grazie però di questa precisazione. Devo dire che, a parte la firma, finora mi sono astenuta dal dire e giudicare in questo caso di cui oggettivamente non so quasi nulla. Penso però di poter dire che la gestione della vicenda per chi la vede da fuori è sconcertante nel senso proprio del termine.

          1. Il tuo commento senm, conferma quanto intendevo…

            Questi episodi, presentati per come vengono presentati, lasciano anche (e/o soprattutto) chi non ne sa nulla, a dir poco, sconcertati, poi magari per chi non è coinvolto, la cosa cade, ma lascia il segno…

          2. Lo capisco benissimo, perché è straziante, dolorosa, e ancor più sconcertante, per chi vorrebbe poter fare e meno di essere coinvolto in una simile vicenda. Ma disgraziatamente non può. Non voglio dire di più ma sappiate che in questa vicenda, oltre a coloro che per inseguire il proprio “momento di gloria” aggiungono confusione a confusione, ci sono anche avvoltoi che belano come pecore e tanti in buona fede che, purtroppo, finiscono per credere ai loro belati. Detto questo, ognuno agisca poi come gli indica la coscienza.

          1. vale

            tutto condivisibile,tutto vero quel che dice hofer.
            ma o noi siamo direttamente coinvolti, e quand’anche lo fossimo dovremmo essere testimoni diretti degli avvenimenti, o sempre e comunque tocca rifarsi a testimonianze-che ognuno giudichi bene la credibilità delle proprie fonti- ed atti. questi ultimi sono oggettivi. è vero che talune frasi scritte possono o dovrebbero interpretarsi pro bono.
            è anche vero,però,che diventa difficile interpretare pro bono una sequela di atti e scritti che vanno in un’unica direzione.
            penso di essermi letto -sia pro che contro-buona parte di ciò che è stato detto, riferito e scritto-documenti resi pubblici inclusi- sull’argomento.
            questo mi basta per farmi un’idea. poi sbaglio? può essere.
            ma se non si può parlare d’altro che di ciò che si sperimenta direttamente penso che pochi possano parlare. e di ben poco.
            in merito più passa il tempo e più informazioni-ribadisco, documenti pubblicati inclusi- più mi pare evidente come e perché, da un fatto, tutto sommato, marginale ne sia scaturita una prova di forza che non salverà nessuno da danni e recriminazioni.
            detto questo penso di aver fatto bene a firmare.

            1. Premesso che trovo un filino di contraddizione fra la lotta storica dei “corrispondenti romani” a ogni forma di “democraticismo” interno alla Chiesa e una… petizione on line per chiedere le dimissioni di un commissario apostolico (per curiosità: quale articolo del Codice di diritto canonico regolamenta questa pratica? ho come l’impressione che l’antidemocraticismo del prof. de Mattei va a corrente alternata), non ho detto naturalmente che abbia valenza solo la conoscenza “sperimentale”.
              Mi permetto di far sommessamente notare che ogni conoscenza non può essere disgiunta dal principio di realtà. Se Tizio mi dice che il frate Caio è un “cospiratore progressista” è un po’ difficile “farsi un’idea” – e controllare l’autenticità di questa affermazione, verificando se si tratti o meno di uno schema assegnato a tavolino dunque aprioristico – se col frate Caio (che disgraziatamente può non aver mai scritto in vita una riga per esprimere il proprio pensiero) non hai mai scambiato una parola. Voglio dire che ogni conoscenza, quando è slegata dalla realtà, tende a fluttuare nell’astrazione indefinita. Guarda caso, il campo privilegiato di ogni manipolazione. Purtroppo c’è qualcuno a cui toccherà raccogliere i cocci, alla fine di questa vicenda. E credo che non saranno giornalisti, accademici e intellettuali cattolici, presi da una nuova puntata dell’eterna lotta mortale tra “progressisti” e “tradizionalisti”, ma le famiglie dei frati e delle suore.

              1. Giusi

                A me non importa nulla di chi sia progressista e chi tradizionalista, nè in definitiva mi importa di De Mattei e nemmeno della petizione che ho firmato di pancia (e che riconosco non aver nessun valore) mi importa non poter più fare gli esercizi spirituali con determinati sacerdoti per esempio o non poter più ascoltare una messa con un certo rito o magari, in un futuro prossimo, non poter più ricevere determinata stampa o che la stessa sia privata di alcuni contributi o magari snaturata completamente e questo con le convinzioni o le iniziative di De Mattei non c’entra niente.

                1. Comprendo. Ma un istituto religioso non è un semplice erogatore di “servizi spirituali” e forse occorrerebbe un poco più di cautela prima di agire “di pancia”, perché quasi mai la pancia è buona consigliera.

                  1. vale

                    @hofer
                    sono ancora d’accordo con te.
                    nessun articolo del diritto canonico autorizza.
                    fo’ solo notare che non è stato tizio a dire che caio è un cospiratore progressista.
                    ma caio a dire che tizio è un cospiratore antipapale e tradizionalista.( nel senso” peggiore “del termine per come viene inteso adesso. quasi un membro della notoria fraternità lefebvriana.)
                    qui non è questione di parteggiare per il Volpi o il De Mattei.od altri.
                    è questione di leggersi i documenti e la storia dell’ordine( che conoscevo anche prima della faccenda in oggetto).
                    in fondo neppure agostino gemelli andò contro il diritto canonico nello sbertucciare Padre Pio.
                    quel che mi premeva sottolineare è che della tanto decantata misericordia , in questa storia, non v’è traccia.
                    di interessi anche “ideologici” come sottolineavi a proposito di tradizionalisti e progressisti, e di soldi-guarda caso-sì.

                    1. Trovo il paragone con la vicenda di padre Pio piuttosto fuori luogo, ma volendo dirla tutta ci sarebbe da imparare dalla risposta che il cardinal Merry del Val, all’epoca segretario del Sant’Uffizio, fornì a Emanuele Brunatto, irritato per il trattamente riservato a Padre Pio. Dopo aver spiegato con molta pazienza a Brunatto, privo di conoscenza delle norme canoniche, come le misure applicate dal Sant’Uffizio a padre Pio non fossero di natura punitiva ma cautelare, Merry del Val aggiunse infine: «Non dimentichi, infine, che tutti i santi, durante la loro vita, hanno avuto delle prove ed anche assai dure, qualche volte» (F. Castelli, “Padre Pio e il Sant’Uffizio (1918-1939)”, Studium, Roma 2011, p. 171).
                      Merry Del Val aveva davvero il senso della natura ministeriale del proprio ufficio, era capace di essere pienamente fedele al proprio ruolo e al contempo di relativizzarlo perché leggeva gli eventi sub specie aeternitatis. Sapeva bene che nella Chiesa le rivendicazioni in stile sindacale-democraticistico sono fuori posto, visto che la Chiesa, in ultima istanza, è guidata dallo Spirito Santo. E sicuramente aveva ben presente l’ammonimento di rabbi Gamaliele: “Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!” (Atti 5, 38-39).
                      Quanto al resto no, non diciamoci delle bugie. Non siamo d’accordo se non superficialmente. Hai una visione di parte e alquanto astratta della vicenda, per non parlare dell’accenno polemico alla “tanto decantata misericordia”. Ma ora finiamola qui. Mi rendo conto che è quasi impossibile confrontarsi con chi non ha coinvolgimenti profondi. Vedremo tra qualche anno, anche se sono praticamente certo, come ripeto, che a riparare i danni e le devastazioni umane di questa tragedia spirituale non troverò molti di quelli che in questi mesi hanno scritto, commentato, sentenziato a destra e a manca per via telematica.

                    2. Giusi

                      Andreas ho molta stima di te e ti ritengo molto preparato (credo di aver solo da imparare) ma senza essere un’esperta dell’Ordine li ho conosciuti e sono veramente molto dispiaciuta. La mia modesta impressione è che le persone che prendono le difese della parte vessata (tra cui c’è anche il fondatore!) lo facciano per affetto perchè non riescono a farsene una ragione, non riescono a spiegarsi di come sia possibile che vengano puniti (e non parliamo di normale turn over perchè sappiamo che non è così!) fior di sacerdoti! Sembra un regolamento di conti. Ho appena letto questo:

                      http://www.campariedemaistre.com/2013/12/risposta-padre-volpi-e-alla-sua.html

                      Tutti pericolosi tradizionalisti? Non mi risulta che i frati abbiano detto una parola o si siano ribellati ma quelli che li conoscono come fanno a stare zitti? Brunatto era una testa calda però amava Padre Pio!

                    3. Giusi mi reinserisco sempre astenendomi dalla questione in sé…
                      “ma quelli che li conoscono come fanno a stare zitti?”

                      Io sono sempre per il principio che già Andreas ha esposto:

                      “Sapeva bene che nella Chiesa le rivendicazioni in stile sindacale-democraticistico sono fuori posto, visto che la Chiesa, in ultima istanza, è guidata dallo Spirito Santo. E sicuramente aveva ben presente l’ammonimento di rabbi Gamaliele: “Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!” (Atti 5, 38-39).”

                    4. Giusi

                      Bariom son d’accordo. Ma, per dirla con Rosanna Fratello, sono una donna, non sono una santa

                    5. Giusi

                      Lo so che tutti siamo chiamati a farci santi ma, per quel che mi riguarda e conscia dei miei ribollimenti di sangue, mi accontenterei del più remoto anfratto del Purgatorio…

        3. Andreas, commento ineccepibile. Mi permetterei, se posso, di aggiungere che dobbiamo fidarci della Chiesa come di una madre, che può prendere provvedimenti dolorosi ma lo fa per il bene dei suoi figli, non per il gusto di castigare o per bassi regolamenti di conti.

          Parlo con cognizione di causa visto che sono in strettissimo contatto con una realtà ecclesiale commissariata ormai da un anno e mezzo. Ricordo lo sconcerto e, ammetto, la mia reazione decisamente contrariata e ostile quando venne preso il provvedimento che prevedeva l’allontanamento dei fondatori e la nomina di un commissario, mi sembrava una palese e totale ingiustizia. A distanza di tempo posso dire invece che la Chiesa aveva giusto, giustissimo, e con il suo intervento ha letteralmente salvato l’opera che, dopo un ovvio “terremoto” iniziale, ora sta camminando più spedita di prima.

          1. Stefano, grazie anche a te di aver colto e integrato il senso del mio intervento. Io francamente non ce la faccio a mantenere il sangue freddo in questa vicenda, mi innervosisco in fretta. E non posso certo né voglio sintetizzare in un commento pubblico vicende personali che vanno avanti da anni.
            Quoto tutto il tuo commento, aggiungo solo che ho trovato colossali e inauditi gli incitamenti alla ribellione verso il commissariamento e i primissimi provvedimenti del commissario, accostati perfino agli abusi dei totalitarismi novecenteschi. Di certo chi ha detto cose simili non ha la minima fiducia nella Chiesa come madre.
            Anche io, come te, vedo nell’intervento della Chiesa un’espressione di sollecitudine materna. Purtroppo c’è chi confonde le acque di proposito. Occorre pazientare e pregare che lo Spirito dissolva le nebbie addensatesi intorno a questa faccenda, non c’è altra via.

            1. Grazie a te Andreas. Pazienza e preghiera, hai proprio ragione, non c’è altra via.

              P.s. = mi sono perso un “visto” per strada…. leggasi “la Chiesa aveva VISTO giusto, giustissimo…”

  5. E’ facile evocare il martirio a sproposito, nel nostro linguaggio consunto, mediale, avvezzo ormai al più ardito paradosso e all’iperbole sistematica; però la tentazione di definire “martiri” i Francescani dell’Immacolata, che accettano in coerenza ed obbedienza di essere perseguitati e calunniati, c’è. Così come c’è la tentazione di definire martiri, nel loro piccolo, anche i fedeli che, recentemente, hanno difeso la cattedrale di Buenos Aires facendole attorno una catena umana ed offrendosi – pregando – alle concretissime umiliazioni inflitte loro dall’empio e democratico sabba dei vari LGBT; o ancora i Veilleurs, così invisi allo stato massone di Francia; e anche chi, come la stessa Miriano, mette in gioco senza riserve o distinguo, senza calcolo o levantina cautela la propria faccia, la propria reputazione, in nome di Cristo, per amore di Cristo. Tutti, in questo, martiri: perché testimoni autentici, liberi da ogni vaga e menzognera astrattezza, disposti (se non pronti) a patire nello spirito e nella carne le conseguenze del loro credo.
    Fino a non molto tempo fa, pensavo che le persecuzioni fossero cose lontane nel tempo o almeno nello spazio; pensavo di potermi permettere di fare l’intellettuale, il credente evoluto, il testimone da salotto, annunciando (meglio, proponendo) una versione riveduta e corretta del Vangelo dalla poltrona di casa, e sempre col massimo rispetto, munito di autorizzazione in carta bollata, previa stipula di assicurazione. Pensavo che l’azione più coraggiosa che potesse essermi chiesta fosse una firma on line. Ma quando avrò l’occasione concreta di dimostrarmi cattolico sul serio, ne sarò capace? Signore, dammi tu il coraggio di renderti testimonianza.

    1. Lalla

      Faccio mio tutto il tuo commento, Franz, ma in particolare le ultime parole: “Signore, dammi tu il coraggio di renderti testimonianza”.

    2. …franz:

      Cosa vuole dire “cattolici sul serio”? Che ce n’è di quelli, anche, non sul serio, te incluso, sembrerebbe di capire?
      Cosa vuole dire l’occasione “concreta”? Abbi pazienza…

  6. vale

    @franz

    Fino a non molto tempo fa, pensavo che le persecuzioni fossero cose lontane nel tempo o almeno nello spazio.

    già. anche il martirio si è evoluto.non che sia esclusiva dei “cristiani”( se no qlcno ti rimprovera subito. potrei fare l’esempio dei baha’i in iran, per esempio http://www.bahai.it/ufficio-stampa/10-diritti-umani-e-liberta-di-credo-in-iran/431-la-violenza-sponsorizzata-dal-governo-iraniano-contro-i-suoi-cittadini-bahai-documentata-da-un-nuovo-video).

    ma è l’esilio in casa propria-dove casa è la tua patria-l’essere messi all’indice o perdere il lavoro. o non trovarlo perché dici di credere in ciò che credi. la morte civile, insomma.

    certo, se sei una persona “in vista” forse-e dico forse- ti perseguitano di meno. al massimo ti ignorano. ma solo perché servi come foglia di fico al moloch della “tolleranza”.

    altrimenti….

  7. vale

    p.s.
    altro che la fine di hollywood.
    vi siete persi la nuova pubblicità della onlus di benetton ( http://unhate.benetton.com/pieta/unhate-action-on-violence-against-women/ ) con la pietà del michelangelo a ruoli invertiti ed al posto della madonna l’estasi di Santa Teresa del bernini?
    sottotitolo della pubblicità:
    unhate foundation supports the united nations entity TO GENDER EQUALITY….. e te pareva che non andassero a parare lì….
    poi uno dice che compra i maglioni da zara….

      1. Giusi

        Il numero sette significa perfezione o compimento (Genesi 7:2-4; Apocalisse 1:20) ed è spesso chiamato “il numero di Dio”, dato che Egli è l’unico che possa essere considerato perfetto e completo (Apocalisse 4:5; 5:1; 5:6).

        Mi pare un buon numero!

  8. 61Angeloextralarge

    Questa storia del commissariamento mi lascia senza parole. Sapevo che papa Francesco lo aveva chiesto, ma per un altro motivo.

  9. 61Angeloextralarge

    Andreas: grazie! Smack!
    Non ho firmato volutamente ieri perché continuo a credere alla prima versione sul commissariamento. Dettami da un santo sacerdote al termine di una Confessione. Me l’aveva riportata come esempio a proposito di una mia esperienza che gli avevo raccontato. Mi aveva detto: “Quando le cose stanno così, è bene che intervenga la Chiesa a fare chiarezza. Sai, Papa Francesco ha voluto il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata. Penso che la Chiesa dovrebbe intervenire più spesso. Meglio un commissariamento in più che uno in meno.”.
    Non entro in merito ad altro ma se Papa Francesco ha messo mani a questa cosa, credo che abbia avuto i suoi motivi. Anche fosse solo quello di “verificare” qualcosa che all’apparenza è profumata ma ogni tanto qualche puzzetta di sottofondo la fa’ sentire.
    Non sto dicendo che i Francescani dell’Immacolata puzzino di zolfo. No! Non sono in grado di fare simili affermazioni. Però credo anche io che sia meglio un commissariamento in più che uno in meno. Se poi c’è chi vuol tirare l’acqua al proprio mulino e far vedere che nella Chiesa è tutto marcio, purtroppo può essere il prezzo da pagare. D’altra parte i Santi sono diventati tali anche attraverso il crogiuolo dei “controlli” da parte della Chiesa.
    A volte, soprattutto le realtà spirituali nuove, apparentemente e soprattutto dall’esterno, sembrano piene di santi ed in linea perfetta con il Magistero della Chiesa. Poi, con il passare del tempo e magari vivendoci 24 ore su 24, le magagne e le risate del puzzone si sentono meglio.

      1. 61Angeloextralarge

        Giusi: non lo conosco e quindi, solo basandomi su quello che si legge, non me la sento di dire con certezza che non è neutrale.

        1. Giusi

          Per me un commissario neutrale non mette a capo la parte, peraltro minoritaria, che ha sollevato il caso ma avoca a sè i poteri, non prende alcun provvedimento iniziale, interroga tutti, alla fine li mette intorno a un tavolo, dice quello che ha rilevato e cerca di mettere pace. Che Volpi non abbia agito così è sotto gli occhi di tutti.

          1. 61Angeloextralarge

            Giusi: ripeto che non conosco il commisario e nemmeno so come ha agito. Per esperienza personale ti dico che è molto facile far credere vere e avvenute cose che in realtà non sono mai state nemmeno nel mondo dei sogni della persona che “si dice” le abbia compiute. Ai posteri l’ardua sentenza? Sì, il tempo toglie le ombre e anche se non le togliesse, darà di sicuro la possibilità di vedere i frutti positivi o meno di questo commissariamento. La polvere impedisce la normale visione delle cose. Aspettiamo che si posì, invece di alzarne ancora? 😉

  10. vale

    resta il fatto che poi Padre Pio fu fatto Santo. Gemelli no. e neppure Merry del Val.
    per il resto m’inchino a cotanta scienza.

    1. La prova fu per lui una ulteriore certificazione di santità. E non mi risulta, fino a prova contraria, che padre Pio abbia fatto petizioni per far dimettere Gemelli o Merry del Val.

      1. Giusi

        Neanche Padre Manelli le ha fatte! E Padre Serafino e gli altri se ne sono andati in esilio senza dire una parola!

  11. vale

    p.s.non vorrei che si fosse pensato a una quaestio personale con hofer.
    il tutto nasce da quel che in poche parole la giusi ha riassunto: commissario neutrale.
    hofer – il ribelle tirolese-del quale ammiro sempre gli interventi, non vorrei si facesse-causa il mio spirito polemico- una idea sbagliata: e condivido in gran parte le sue tesi. ma son d’accordo anche con la giusi. infine.gli è che neutrale non mi pare. il commissario, s’intende.
    e son pure d’accordo con la angeloextra.almeno in parte.mi sorge il dubbio che non sempre Papa Francesco sia debitamente informato. sia sui fatti che sui personaggi che nomina.
    così non fosse , tutte le polemiche dallo ior a quest’ultima, e non fatte da me, che sono nessuno, ma da persone che hanno sicuramente fonti migliori delle mie,non sarebbero sorte.
    più ecumenico di così….
    però, firmerei di nuovo.

    1. 61Angeloextralarge

      Vale: credo che lo Spirito Santo che “farcisce” Papa Francesco, supplisca all’eventuale mancanza di informazioni. Sul caso IOR non so che dirti perché non conosco le polemiche, però sono certa che polemiche più o meno costruttive e vere, in particolare riportate come è la realtà dei fatti (delicatissima!), vengano fuori in ogni caso.

  12. Cavaliere di San Michele

    Premetto che non conosco il caso personalmente, ma che ne ho lette tante. Tra le tante, segnalo questa, da Zenit del 7 dicembre.

    Francescani dell’Immacolata: fare chiarezza non significa perseguitare

    Il Commissario Apostolico, padre Fidenzo Volpi, spiega quanto sta accadendo realmente nella Congregazione

    Di Redazione

    ROMA, 07 Dicembre 2013 (Zenit.org) – Da alcuni mesi circolano articoli che descrivono i Francescani dell’Immacolata come vittime di una persecuzione operata da parte della Santa Sede. Nel suo Blog, “San Pietro e dintorni” (4 dicembre 2013), il vaticanista Marco Tosatti ha pubblicato parti della lettera di un laico vicino ai Francescani dell’Immacolata che lamentava una situazione di notevole durezza e crudeltà da parte di coloro che stanno guidando l’Ordine verso una realtà più aperta e coerente con le indicazioni del Pontefice.

    Per evitare che si continui a speculare su argomenti non conosciuti, con considerazioni confuse e in contrasto con la realtà dei fatti, padre Fidenzo Volpi, Commissario Apostolico dei Frati Francescani dell’Immacolata, ha scritto e inviato una lettera, che riportiamo intrgralmente.

    “Allo scopo di ristabilire la verità e la carità all’interno del nostro Istituto religioso, – ha scritto padre Volpi – per il quale sono stato preposto Commissario Apostolico ad nutum Sanctae Sedis, estendo il mio dovere di giustizia e di misericordia anche nei confronti di ignari lettori, vittime da tempo di un’azione disinformativa avente scopo vendicativo e personalizzato verso religiosi degni e rispettabili, “colpevoli” di aver segnalato abusi e irregolarità nel loro Istituto e di aver obbedito alla Chiesa con la conseguente messa in discussione del proprio ex governo della loro famiglia religiosa.

    Il loro esposto, accolto favorevolmente dalle Congregazioni per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e per la Dottrina della Fede, ha determinato l’invio di un Visitatore Apostolico presso l’Istituto con nomina della CIVCSVA in data 5 luglio 2012, decreto n. 52741/2012.Il risultato dell’indagine, fondato su numerose testimonianze di vescovi, parroci e chierici, religiosi, ex religiosi/e nonché laici legati o meno all’Istituto, attivava a sua volta il provvedimento di commissariamento con la mia nomina dell’11 luglio 2013, munita di approvazione in forma specifica del Santo Padre Francesco in data 3 luglio 2013.

    Pur essendomi sforzato di agire con spirito fraterno, ricercando la più ampia collaborazione dei religiosi e senza mai ricorrere ad alcun provvedimento disciplinare, il decreto approvato ed emanato dalla più alta Autorità della Chiesa viene ancora dipinto come un’usurpazione, con la conseguente instaurazione di un regime arbitrario.Accanto ad aspetti positivi ed incoraggianti sono emerse nell’Istituto non poche difficoltà inerenti la coesione interna, le attività apostoliche, la formazione iniziale e permanente dei frati, lo stile di governo e l’amministrazione dei beni temporali”.

    In merito alla notizia secondo cui il fondatore ed ex Ministro Generale, Padre Stefano Maria Manelli sia stato esiliato, Padre Volpi ha precisato: “Il fondatore ed ex Ministro Generale, Padre Stefano Maria Manelli, che già nel gennaio del 2012 si era sottratto al dialogo costruttivo con i religiosi che lamentavano una deriva cripto-lefebvriana e sicuramente tradizionalista, al mio recente invito di chiarimento del 16 novembre scorso, in cerca di una ricomposizione, come anche al fine di chiedere conto, di tutte le opere e di tutti i beni mobili ed immobili dell’Istituto affidati a suoi familiari e figli spirituali durante il commissariamento, rispondeva con un certificato medico emanato da una clinica privata in cui è tuttora ricoverato su sua richiesta.

    In esso, il medico curante dichiarava che il paziente doveva osservare “riposo fisico assoluto” e che non solo non poteva viaggiare, ma non poteva nemmeno ricevere visite, il che rendeva vano il mio proposito di recarmi da lui. Data l’importanza delle questioni da sottoporgli, gli inviavo quindi una lettera, ricevendo però delle risposte insoddisfacenti.

    Il 29 novembre scorso, dalla stessa clinica e dallo stesso medico, ricevevo un identico certificato con l’aggiunta asserzione dell’impossibilità di padre Stefano Manelli di “scrivere o ricevere corrispondenza”. Per quanto riguarda l’accusa secondo cui altri Frati sarebbero stati traferiti, padre Volpi, ha spiegato “Quanto ai frati trasferiti, ricordo che l’itineranza è una caratteristica della tradizione francescana che non conosce la stabilitas loci monastica. Ogni cambio di governo, in tutte le istituzioni civili ed ecclesiastiche, comporta parallelamente una revisione delle funzioni con i relativi trasferimenti. Per quanto mi riguarda, si è sempre trattato di provvedimenti amministrativi e non disciplinari. Dispiace se alcuni religiosi o laici ad essi legati non siano rimasti contenti, superando in resistenze quanto accade per i militari e gli impiegati dello Stato.

    Il Voto di Obbedienza, implementato per l’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata dallo specifico Voto Mariano, richiederebbe sempre un’aderenza alla Volontà di Dio, pronta, gioiosa e amorosa, così come scriveva lo stesso Padre Fondatore. Ricordo che la maggior parte dei religiosi trasferiti erano impegnati nella formazione, settore costituente uno dei nodi che la Santa Sede mi ha chiesto di sciogliere.E’ sempre bene per dei chierici fare esperienza pastorale e missionaria, in virtù della loro vocazione e del loro ministero sacerdotale. E’ da questa ricchezza che potranno più concretamente trasmettere dei valori ai più giovani formandi.Ho sempre agito in perfetta sintonia con la Sede Apostolica e – in qualche caso – il Vescovo Diocesano mi ha persino ringraziato in segno di approvazione”.Chiariti questi punti, entro nell’ultima parte della mia replica a proposito delle mie disposizioni del 27 novembre 2013.

    Un’altra delle accuse sostenute dal laico che ha scritto a Tosatti, è quella della sospensione delle attività dei cenacoli e fraternità MIM e Terz’Ordine (TOFI). Nella lettera, il laico in questione avrebbe parlato “di una guerra senza limiti anche contro i laici”, con l’ “appoggio di padre Alfonso Bruno”, Segretario Generale dell’Istituto. A proposito della persona e dell’operato di padre Alfonso Bruno, padre Volpi afferma: “Per il Segretario Generale dell’Istituto, alla stima di cui gode presso di me e presso la Santa Sede per i sacrifici e i servizi resi alla Chiesa, prima e durante il Commissariamento, si aggiunge l’aumento quotidiano di manifestazioni di solidarietà della gente comune che sa leggere tra le righe e capire chi davvero è paziente, chi davvero è attaccato, chi davvero ama la Chiesa e l’Istituto. E’ questo quello che davvero conta!”

    “Se ho disposto di una mera sospensione delle attività dei laici legati all’Istituto, – precisa il Commissario Apostolico – è per evitare che ogni riunione, come di fatto già accaduto, si trasformi in occasione di dileggio pubblico contro il Papa, contro di me e contro altri frati. Il movimento dei laici appartenenti a un Istituto religioso vive con coerenza la sua scelta se ne riconosce l’autorità legittima e se il suo percorso conduce a Cristo, e non agli uomini. Diversamente ci troveremmo in presenza di una dinamica settaria.La Chiesa, Madre e Maestra dei battezzati, da sempre si è preoccupata di correggere errori e deviazioni sia dottrinali che disciplinari. L’agitazione sui blog e nei Cenacoli MIM palesa e conferma nuovi e più profondi problemi, che confermano la bontà del provvedimento di Commissariamento in corso.

    Se è vero che i Frati Francescani dell’Immacolata hanno realizzato e continuano a realizzare tante cose buone e belle per la gloria di Dio, – ha conclude padre Volpi – è altrettanto vero che alcuni di essi, un tempo al governo o assegnati in posti di responsabilità, “hanno fatto qualcosa di meno buono e di meno bello…”. (P.d.M.)

    1. Giusi

      Mi sto zitta che è meglio. Padre Stefano Manelli è stato operato di cancro… Io sono andata con un cenacolo MIM a San Giovanni Rotondo, si è solo pregato, avessi sentito una sillaba di dileggio: questa è proprio malafede pregiudiziale! Provvedimenti amministrativi….. ma per favore!

  13. vale

    In realtà queste affermazioni sono in parte smentite dalla lettera – di cui La Nuova BQ è venuta in possesso, datata 18 novembre e che è scaricabile in calce all’articolo – che lo stesso padre Volpi ha inviato al professor Giovanni De Luca, direttore sanitario della Clinica privata “Villa Floria”, in località Campozillone, a Mignano Montelungo, in provincia di Caserta, nella quale il fondatore dei Francescani dell’Immacolata è stato recentemente ricoverato. In realtà la clinica aveva presentato a padre Volpi una «dettagliata certificazione medica» per dimostrare le condizioni precarie di padre Manelli, tanto che lo stesso padre Volpi, nella sua lettera, oltre a ringraziare il prof. De Luca della sua professionalità, dichiara che ha potuto «valutare e apprezzare nei suoi termini scientifici» quella certificazione.

    Da ciò si deduce che era perfettamente al corrente della gravità delle condizioni di salute di padre Manelli e della sua impossibilità di presentarsi per il “chiarimento” di cui parla.

    Sempre dalla lettera, si apprende che alla normale prescrizione sanitaria di divieto di visite a padre Manelli, il Commissario ha aggiunto l’emanazione di quella “canonica”: «Ben conoscendo lo zelo sacerdotale del confratello – scriveva il Commissario – temo infatti che egli, nel desiderio di procurare il bene delle anime, sia tentato di trasgredirla».

    Chiediamo al professor De Luca, che raggiungiamo telefonicamente: quali sono le condizioni di salute di padre Stefano Manelli?
    Padre Stefano è stato dimesso sabato ed è tornato nella sua residenza (il Commissario gli ha imposto di risiedere nella Diocesi alla quale appartiene il Santuario di Casalucense, a Santeliafiumerapido, vicino Cassino, n.d.r.), dopo aver subito un delicato intervento chirurgico per una formazione tumorale. Le sue condizioni sono discrete.

    Il Commissario dei Francescani dell’Immacolata afferma che padre Stefano si è ricoverato per sua scelta…

    Come medico seguo padre Stefano da oltre vent’anni (il prof. De Luca è terziario francescano da 10 anni, n.d.r.). Non aveva nessuna intenzione di ricoverarsi, per non allontanarsi dai suoi confratelli. Gli ho imposto il ricovero, perché le sue condizioni lo imponevano e la certificazione medica inviata al Commissario delineava le sue gravi condizioni di salute.

    Il Commissario sostenga pure quello che vuole. Da parte mia, posso affermare che nei confronti di padre Stefano, durante l’intera degenza, non è stata operata nessuna forma di carità cristiana: non c’è stata una sola telefonata del Commissario al fine di sincerarsi delle sue condizioni di salute.

    Nella lettera che il Commissario ha inviato a lei in data 18 novembre, si legge che era a conoscenza della “dettagliata certificazione medica” riguardante le condizioni mediche di padre Stefano. Può confermarlo?
    Certamente, il Commissario era stato informato in maniera esaustiva delle sue condizioni di salute e ne era perfettamente a conoscenza

    Sempre in quella lettera, il Commissario fa riferimento alla prescrizione sanitaria con cui lei ha vietato le visite a Padre Manelli. Di che si tratta?
    Della prassi normale che viene seguita in questi casi in tutte le cliniche e gli ospedali del mondo. La cosa grave è un’altra.

    Quale?
    La prescrizione canonica, aggiunta senza nessun motivo plausibile dal Commissario, che ha comportato, per l’intero tempo della sua degenza, il divieto di dire Messa e di confessare. Un fatto gravissimo, che mi sembra non abbia precedenti

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-doloridi-padre-manelli-7940.htm

    1. 61Angeloextralarge

      Vale: non so cosa dire. Quando ci sono versioni contrastanti, preferisco aspettare. Però ho conosciuto sacerdoti (preti e frati) che ricoverati non hanno mai celebrato Messa né confessato. Ricevevano solo le visite come gli altri malati. Vogliamo farli guarire o vogliamo anche il loro sangue? Il corpo è corpo, di chiunque sia.

      1. Giusi

        Angela c’è una bella differenza tra il non farlo perchè non te la senti e il non farlo perchè ti viene impedito!

        1. 61Angeloextralarge

          Giusi: “non so cosa dire. Quando ci sono versioni contrastanti, preferisco aspettare”. Le versioni sono diverse ed io non sono lì con loro. 😉 E’ vero che gli è stato impedito? Se è vero, per quale motivo? Saperlo solo attraverso una lettera non mi è sufficiente. Sono rimasta “fregata” troppe volte per aver creduto a cose molto credibili dette da persone molto credibili…

  14. fortebracForse

    Interessante post Francesco.
    Mi chiedo poi che film verrebbero fuori in sala, ma vabbè.
    Perché alla fine andare al cinema non è un atto eversivo…
    2001 – quante persone sono arrivate alla fine? Molte meno di quelle che han visto tutti i cinepanettoni: quale regista ha fatto più danno?
    È come per la lettere farà del resto: il problema non è Dan Brown, è il problema è che per molti quella è l’unica lettura. le chimiche? Simpatico problema – i primi due minuti che ci pensi mentre aspetti il tram, poi è una bischerata.
    Perchè non si fanno più film come “Aurora” di Murnau (1927, non c’è più copyright si può scaricare liberamente: fatelo!)? Film fantastico che in 60 minuti riassume quello che si di ebbe insegnare in qualsiasi corso pre-matrimoniale

    Non so se sia sonnacchioso conformismo, sicuramente si tratta di mercato, domanda ed offerta.
    Soprattutto di film ben fatti…

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