La dittatura del politically correct

pc

di Costanza Miriano    IL TIMONE gennaio 2014

Ultimamente mi trovo, sempre più spesso, quando parlo in pubblico, a chiedere: “state registrando?” E tenete presente che io sono una delle persone al mondo meno preoccupate della formalità, cosa che mi ha procurato memorabili figuracce nel corso della vita (da cui a volte mi salvaguardano solo le occhiatacce di mio marito).

Una volta rassicurata del fatto che quello che dirò non potrà essere usato contro di me, parlo liberamente, e lo faccio anche in contesti magari lontani dal nostro modo di pensare, perché non è certo la paura di essere impopolare a muovere la mia cautela, ma l’aspetto giuridico, la sensazione di vivere in uno stato di psicopolizia. Fino a qualche tempo fa pensavo di essere esagerata, mi avrà un po’ deformata il fatto di essere figlia di un magistrato, pensavo. In fondo, mi dicevo, la legge Scalfarotto non è ancora passata, e il reato di opinione non c’è, no?

Poi è successo che il mio primo libro è stato pubblicato in Spagna, con il titolo di Casate y sé sumisa, e ben tre partiti in Parlamento  hanno fatto un’interpellanza per farlo ritirare dal mercato, una raccolta di firme contro di me ha avuto un fiume di adesioni, al ritmo di diecimila al giorno,  mentre una commissione del Consiglio comunale di Granada ha chiesto alla Fiscalia, cioè alla Procura, di intervenire, per chiedere il ritiro del libro dal mercato e il pagamento di una forte multa alla casa editrice. Motivo: incitamento alla violenza sulle donne. Punto in cui inciterei al reato: il titolo! Specificatamente la parola “sottomessa”. Nessuno degli accusatori pareva, almeno inizialmente, averlo letto, e, mi dispiace per loro, quando lo faranno resteranno delusi: in nessuna parola, né virgola del libro ovviamente troveranno né l’incitamento alla violenza, né l’incoraggiamento a sopportarla supinamente. Pare che quella incriminata sia l’espressione “l’uomo deve incarnare l’autorevolezza, la guida, la donna abbandonare la logica dell’emancipazione e abbracciare quella del servizio”, parole che hanno incredibilmente innervosito alcune femministe spagnole.

Adesso non vorrei farla tanto lunga, ne ho parlato già abbastanza e poi finché non scorre il sangue atteggiarsi a martiri è un po’ esagerato, ma il punto non è questo, e non è neanche la mia storia, per quanto sicuramente particolare (è la prima volta, mi dicono, nella storia della Spagna democratica, che si parla di censurare un libro in Parlamento).

Il punto vero è che c’è un chiarissimo progetto per imporre una visione dell’uomo (e della donna) diversa e in certi aspetti contraria a quella del cristianesimo, e siccome questa visione è falsa, e dunque non si mostra da sola in tutta la sua verità, bisogna farla prevalere con la forza. Facendo leggi che stabiliscano che è un reato pensarla diversamente. Censurando libri. Propagando ideologie anche attraverso agenzie governative come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e dando disposizioni agli Stati perché si attivino per diffonderle, per esempio attraverso la scuola pubblica.

Ma la cosa è ancora più complicata di così. Anche a prescindere dagli argomenti su cui si legifera, c’è tutta una serie di opinioni che ormai sembrano assurte a credo indiscutibili.

Prova a dire durante una cena che sì, ti dispiace molto se degli animali vengano uccisi con la scarica elettrica per farne delle pellicce, ma che trovi molto più angosciante che i bambini vengano triturati nel grembo della mamma, e questa venga considerata una conquista, mentre i maltrattamenti dell’ermellino nano (esiste?) una barbarie. Vedrai che gelo tra i commensali.

Prova a dire che sì, sicuramente il cibo biologico è una bella cosa, ma che più degli Ogm ti preoccupa la manipolazione degli embrioni. Prova a dire che certo, la differenziata è importante, ma che trovi molto più urgente che trovino sepoltura i bambini abortiti, attualmente trattati quasi ovunque come rifiuti ospedalieri. Se lo dici tra amici penseranno “solo” che tu sia una squilibrata, se mai riuscissi a dirlo davanti a una platea più ampia, da un pulpito più autorevole, si scatenerebbe un putiferio.

Io credo che l’uomo privato di Dio abbia comunque bisogno di religiosità, e debba per questo costruirsene una, per quanto fittizia, irragionevole, irreale. È come se avvertisse in qualche modo confuso che non è bene per l’uomo essere privo di riferimenti superiori, e allora se ne crea alcuni, assolutizzando i propri pensieri, elevandoli alla dignità di fede. Chi ha Dio non è che non si preoccupi della sorte degli ermellini, ma non li ritiene una causa prioritaria, non fino a che smetteranno di esserci esseri umani che fanno una fine anche peggiore. Ci sono alcune parole d’ordine di questa stramba religione fabbricata dagli uomini sulle quali dialogare è difficilissimo, e io mi chiedo anche se sia utile.

Come dice un caro amico sacerdote, di fronte a una casa disordinata ci sono due modi per far capire al padrone di casa che sta sbagliando. O lo si rimprovera, lo si critica, si protesta, oppure lo si porta a vedere quanto sia bello vivere in una casa ordinata.

Noi cristiani dobbiamo essere più convincenti degli altri, e possiamo esserlo solo se più convinti, noi per primi. Se la nostra casa è bellissima, pulita, ci si respira una buona aria e ci si vive allegri, ha senso arrabbiarsi perché la casa degli altri è brutta, sporca, maleodorante e triste? Non dovremmo piuttosto essere dispiaciuti per loro? Magari farli entrare da noi? Oppure, se proprio siamo persone speciali, potremmo offrire il nostro aiuto all’amico che ha la casa in quello stato, dirgli come si fa a vivere in un altro modo. Solo noi possiamo tradire la Chiesa, non dobbiamo avere paura dei nemici esterni. La vera evangelizzazione avviene per inseguimento. È quando si è così invidiabilmente luminosi che la gente ti viene dietro.

Noi cattolici dovremmo trovare nuove vie per contestare i dogmi del politicamente corretto, nuovi modi per difendere i nostri figli dalle informazioni strampalate che ricevono a scuola. Per esempio potremmo insegnar loro a fare le pernacchie (raccomandandoci che le facciano fuori dall’orario di lezione). È più facile combattere lancia in resta, ergere un muro contro il muro degli altri. È molto più faticoso far spuntare i fiori da quel muro, da quella terra ormai secca e inaridita. I figli se in casa hanno respirato quell’aria buona di cui dicevamo prima, sapranno bene da soli da che parte stare, soprattutto se vedranno che in casa i suoi genitori, che gli hanno sempre parlato di Dio, si divertono – fondamentale – mentre gli altri che presumono di poter fare da soli sono tristi e falliti. Il peccato non è un dispetto che si fa a Dio, ma è mancare il bersaglio, fallire, cercare la vita dove non è.

fonte: Il Timone

130 pensieri su “La dittatura del politically correct

  1. Fiorella

    Grande Costanza “il peccato è cercare la vita dove non è” …………..ma tutto l’articolo è fantastico!

  2. Monica

    Cara Costanza, oramai a forza di leggere i tuoi commenti ti considero una di famiglia, hai ragione da vendere quando sottolinei che, avendo abbandonato Dio, l’uomo cerca di appoggiare il suo senso religioso da qualche altra parte…il buon Chesterton lo diceva chiaramente. Oggigiorno mi sembra di essere ritornati ad un panteismo teistico, tutto il mondo è dio, indistintamente ed indiscriminatamente e l’uomo, deve mettersi a servizio di questo dio ponendo al di sotto di esso le sue istanze. Forse la colpa è di chi ha pensato per secoli di mettere l’uomo al di sopra della natura, facendone un despota, e non al servizio della natura, come era stato voluto dalla creazione (torniamo al sottomettersi…vedi come i concetti si riallacciano sempre). In questo modo, per reagire, forse giustamente, a quelli che erano visti come soprusi, si è semplicemente rivoltata la frittata, ora i soprusi li si fa all’uomo. Il peccato è non accettarci creature, con un posto nella logica del firmamento e con un compito da svolgere. Se fossimo capaci di vivere da creature sai come saremmo più felici, come ci divertiremmo di più. Magari potremmo ripensarci, ripensare a quando eravamo bambini e qualcuno si preoccupava per noi, ecco Dio ci offre questo e noi, in virtù di un autolesionismo autocompiacentesi preferiamo dettare le nostre leggi e metterci a servizio del creato, oscurando così il volto del Padre che ci vuole donare gioia. Un abbraccio e continua così.

  3. 61Angeloextralarge

    “oppure lo si porta a vedere quanto sia bello vivere in una casa ordinata”: smack al tuo amico sacerdote! Ottimo! 😉
    “potremmo insegnar loro a fare le pernacchie (raccomandandoci che le facciano fuori dall’orario di lezione)”: eh sì! Anche le pernacchie devono essere ordinate ed emesse nei momenti giusti… 😀

    Non posso mettermi a centellinare ogni parola ma lo farei volentieri. Sposo ogni frase, soprattutto: “Il peccato non è un dispetto che si fa a Dio, ma è mancare il bersaglio, fallire, cercare la vita dove non è”. Saggia Costanza, più ti conosco e più mi piaci. Smack! 😀

  4. @ Costanza
    Io penso che si può e si deve contribuire a “rallentare” lo scempio antropologico, e nel rallentare molti potrebbero rivedersi.
    E’ la frammentazione che impedisce il rimettersi in movimento. Ti invito a “scrivere” su http://ccimitalia.wordpress.com/
    non perché desidero “sfruttare” la tua celebrità, ma perché ognuno rimanendo ben agganciato al proprio dono/carisma, come dono di Dio, portandolo sempre avanti, si renda disponibile a smuovere in concerto. Il richiamo dei “contatti” (io preferirei amici) porterebbe a coagulare pensiero, idee, novità, progetti, politica, sociale, ecc. Io non posso entrare in politica, ma dare un apporto alla formazione, e non per ideologismi o appartenenze, ma per vissuto, studi e esperienza. La mia disponibilità insieme alla tua e a quella di tutte le persone che Egli ama, innescherebbe una “spirale” per la Vita e non per la morte. I muri di gomma sono necessari e qualcuno deve pagare, ma la vigna ha bisogno di operai, la sera si avvicina…e per terra alcuni cartelli giacciono con la scritta “eccomi”.
    Per te LIRReverendo

  5. Alessandro

    il Papa ha detto che il discepolo non deve farsi lupo tra i lupi, deve rimanere agnello, “agnello ma non scemo”, “agnello con l’astuzia cristiana”, e tutto ciò rimanendo nella gioia di Cristo:

    “a volte, la tentazione ci fa pensare: ‘Ma questo è difficile, questi lupi sono furbi e io sarò anche più furbo di loro, eh?’. Agnello. Non scemo, ma agnello. Agnello. Con l’astuzia cristiana, ma agnello sempre. Perché se tu sei agnello, Lui ti difende. Ma se tu ti senti forte come il lupo, Lui non ti difende, ti lascia solo, e i lupi ti mangeranno crudo…
    I cristiani,sono persone che esultano perché conoscono il Signore … Sant’Agostino dice ai cristiani: ‘Vai, vai avanti, canta e cammina!’ Con la gioia: è quello lo stile del cristiano. Annunciare il Vangelo con gioia”

    http://it.radiovaticana.va/news/2014/02/14/il_papa:_il_cristiano_sia_agnello_sempre,_vinca_la_tentazione_di_farsi/it1-773088

    1. vale

      vero. candidi come colombe. un po’ meno astuta( come serpente) la mossa di chiedere il rinnovo dei documenti d’identità argentini. come annunciato dal ministro degli interni argentino ” vuole girare il mondo come cittadino argentino”.
      penso sia una prima assoluta che il capo di uno stato sovrano ed indipendente- Citta del Vaticano- richieda il rinnovo dei documenti di un altro paese.
      il cittadino Bergoglio,argentino, potrebbe persino essere arrestato o chiamato a rispondere di atti dei sottoposti”teorici”( vedere quel che stava per accadere negli stati uniti a proposito dei processi sui preti pedofili qualche tempo fa.)
      il capo di uno stato, no.
      oltretutto è proprio grazie all’indipendenza del Vaticano ed al fatto che il Papa è anche capo di stato,che ha potuto esercitare- come ben capivano,per esempio durante il medioevo, il risorgimento o durante l’ultima guerra mondiale per la salvezza di molti perseguitati- quella” giurisdizione” che ha permesso di non disperdere il depositum fidei in tante chiese autocefale.e di opporsi alle tirannie sia di imperatori che di dittatori.
      dire che sono perplesso è dire poco.

      http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/2014/notizia/papa-francesco-resta-argentino-chiesto-il-rinnovo-dei-documenti-a-buenos-aires_2027586.shtml

      1. Sara

        Non faccio mai in tempo a trovare motivo di conforto alla mia fiducia in questo Papa, che ne vengo a sapere un’altra… Ah, ma tanto ne ho fatto un punto d’impegno: fin tanto che vi vedo lo Spirito Santo all’opera e non ci sono smentite ufficiali del Magistero, la mia fedeltà è incondizionata! E la mia preghiera costante.

  6. Sara

    Magistrale, more solito!
    Tutto l’articolo, ma soprattutto: “Il punto vero è che c’è un chiarissimo progetto per imporre una visione dell’uomo (e della donna) diversa e in certi aspetti contraria a quella del cristianesimo, e siccome questa visione è falsa, e dunque non si mostra da sola in tutta la sua verità, bisogna farla prevalere con la forza”. Adamantino!

  7. O.T. Ho scoperto che Alvise è andato in India e starà via un mese! Come farò? Già mi manca! Speriamo non se ne torni facendo om, pensando di essere la reincarnazione di un babbuino, spargendo vibhuti oltre che perle di saggezza! Che non mi tocchi rimpiangere quello di prima! Ecco come sono questi alternativi: la Terra Santa no, il bagno nel Gange tra le vacche sacre sì!

    1. LIRReverendo

      Che sia andato a pregare sulla tomba di sai baba? Il bagno nel gange tra le “vacche” sacre mi ricorda quella barzelletta del napoletano che va in una casa d’appuntamenti in Turchia…allà, allà, allà,….scocciato sbotta e dice prima accà poi allà.
      Alvise Alvise la filosofia costa, e mai meno di zzero
      LIRRverendo

          1. Troppo banale Alvise che va in India come uno spostato qualsiasi, mi ha quasi delusa. Da tosco maledetto aveva un suo perchè 😀

            1. Roberto

              Ma Alvise è un giramondo, da quel che a volte ci ha raccontato. Avrà avuto occasione d’andare e sarà andato, per la gioia e il gaudio di molti, ma non di tutti (un mese che passerà troppo in fretta, ahimè… ).

              By the way, non oso immaginare quali commenti avrebbe fatto su questo passaggio: “soprattutto se vedranno che in casa i suoi genitori, che gli hanno sempre parlato di Dio, si divertono – fondamentale – mentre gli altri che presumono di poter fare da soli sono tristi e falliti.” 😉

  8. Chiara

    E’ proprio vero… spesso quello che manca a molti di noi cristiani è la gioia che, invece, dovrebbe caratterizzarci.

    Temo, però, che per chi è fortemente prevenuto nei confronti della nostra religione, considerandoci fanatici che si sottomettono a regole (comandamenti) retrogradi e inutili (e che vorrebbero farli applicare anche a tutta la “società civile”), la testimonianza di questa gioia non basterebbe, perché l’essere prevenuto avrebbe il sopravvento.

    Anche se nulla è impossibile a Dio… per fortuna! 🙂

  9. OT ma mica tanto…

    Nella serata di mercoledì 19 febbraio, al Festival di Sanremo è prevista la performance del cantante canadese Rufus Wainwright. L’artista si è più volte distinto per spettacoli e performance violentemente irrispettosi della sensibilità religiosa dei credenti. Inoltre, il cantante è un famoso attivista per i cosiddetti “diritti delle persone LGBT”, e proprio in questo senso molti testi delle sue canzoni denigrano la religione (più sotto il testo della tristemente famosa “Gay Messiah”, il Messia Gay).

    Negli ultimi giorni, migliaia di persone si sono dichiarate indignate e scandalizzate sui social network per la presenza di Rufus al Festival, considerando l’invito una provocazione verso la sensibilità religiosa di molti telespettatori e un atto di propaganda contro i valori della famiglia.

    La RAI offre un servizio pubblico, e dovrebbe dimostrarsi particolarmente sensibile ai contenuti proposti nei propri programmi e al rispetto per i telespettatori. Oltretutto, come è ovvio, la televisione pubblica viene sovvenzionata dal canone, una tassa che tutti i cittadini sono tenuti a pagare. È semplicemente vergognoso che un telespettatore debba essere insultato e offeso nella sua libertà religiosa da un cantante pagato con le tasse che egli stesso versa nelle casse dello Stato.

    Con questa iniziative, chiediamo alla presidente della RAI Anna Maria Tarantola (che si dichiara cattolica, e che quindi dovrebbe avere a cuore il problema del vilipendio alla religione) e al direttore generale Luigi Gubitosi di sospendere l’invito a Rufus Wainwright.

    __________________________


    Fonte: http://www.citizengo.org/it/signit/4349/view

    Dove si può firmare una petizione, visto che il balzello (altro che canone o abbonamento) tanti di cattolici lo pagano, credo.

    1. admin

      No scusa Bariom ho cancellato il testo della canzone, per quale motivo dovremmo pubblicare qui una canzone blasfema?

      Poi una considerazione del tutto personale: ho l’impressione che con tutte ‘ste raccolte di firme digitali (di questo non meglio identificato sito citizen.org ) stiamo diventando un po’ radicali (nel senso del partito, ma anche no)

      1. Fraser

        @admin
        Cosa vuol dire non meglio identificato? Il sito si chiama appunto citizengo.org. QUESTA è la sua identificazione.
        E se vuoi saperne di più clicca su “chi siamo”. C’è un’intera pagina messa lì apposta per “identificare meglio” questa associazione. Io l’ho letta tutta appena entrato nel sito, così come leggo e mi informo sulle petizioni che firmo.
        E vivaddio che ci sono “tutte ‘ste raccolte di firme digitali”! Mi danno la speranza di cambiare le cose (e qualche volta l’hanno fatto). O vogliamo rimanere immobili a lamentarci di come va il mondo?

    2. JoeTurner

      copio/incollo quello che ho scritto ieri e poi oggi su facebook :

      Penso che tutta la storia montata su Rufus Wainwright sia un caso di isteria collettiva inopportuna e controproducente. Rufus Wainwright è un cantante di poco successo che credo non avesse nessuna intenzione di compiere atti blasfemi a Sanremo ma che forse adesso ci starà pure facendo un pensierino; credo si stia dando un’importanza spropositata a lui e al bollito festival dei fiori con i suoi strabolliti conduttori. Penso che il sit-in di stamattina della dozzina di papaboys davanti viale Mazzini con i crocifissi e le Madonnine sia stato un autogol tremendo.

      Io conoscevo già Rufus Wainwright, Nick Hornby nel suo libro 31 canzoni aveva inserito un suo brano, poi un amico mi aveva regalato un disco del 2002 che ho ascoltato mezza volta, archiviato come mediocre e dimenticato sugli scaffali. Non credo che la provocazione blasfema sia una costante del suo repertorio (Sinead O’Connor è ancora oggi quella che ha strappato la foto del Papa, gesto stupido che ha compiuto una sola volta però), la canzone giustamente incriminata è del 2005 dubito fortemente che la presenterà a Sanremo. Del fatto che sia dichiaratamente omosessuale non mi importa nulla, né credo possa essere motivo per chiedere non si esibisca. Ecco se l’orribile parola omofobia può magari lontanamente assumere un senso credo che questo possa essere il caso: un cantante è un cantante, giudicarlo attraverso i suoi gusti sessuali, ancor di più boicottarlo è ingiusto, stupido e controproducente. Lo giudico come cantante e cioè secondo me una mezza calzetta (ad altri magari piace però), come penso che Sanremo sia una schifezza che non merita neanche un minuto del mio tempo.

      Rufus Wainwright ha reso noto i brani che canterà a Sanremo: “cigarettes and chocolate milk” (l’ho ascoltata, un’ innocua canzoncina) e una cover, “Across the universe” dei Beatles. Dunque si potrà dire molto rumore (e tanta pubblicità) per nulla?

      1. Quando è partita la campagna ce l’hanno presentato appeso ad una croce, a quello ci si è ribellati. A nessuno interessa che sia gay anche perchè San Remo è un covo di gay compresi gli ultimi vincitori. Se mi avessero detto: un gay a San Remo canterà due canzoncine del cavolo non avrei certo firmato.

      2. Grazie delle precisazioni Joe.
        Come ha gia detto Giusi, il problema, se problema c’era, non era certo il suo orientamento sessuale.

        1. Ieri sera, di ritorno dalla solita messa serale del mercoledì, prima di andare a letto, accendo la televisione e chi ti trovo? Rufus! Una faccia sudaticcia da bimbominkia che canta lagnandosi e risponde alle domande saltellando (il piano però lo sa suonare). Ma quello che mi ha sconvolta è stato Fazio! Un simile leccamento di c… non l’avevo mai visto! Ha superato se stesso! Pareva che avesse davanti Mchelangelo! Gli ha detto che è il miglior cantautore vivente! (fonte Elton John), che era felicissimo di averlo lì, lo ha abbracciato, baciato, è mancato solo che si facesse sodom…. in diretta! Gli ha chiesto cosa avesse fatto nella vita e il divino ha risposto che aveva fatto outing perchè è gay! E chi se ne frega? Poi Fazio ha attaccato tutta una tiritera (che non c’entrava niente) sul fatto che in alcuni paesi essere gay è reato (paesi nei quali peraltro ad insorgere è la Chiesa ma questo Fazio non l’ha detto). Non c’entrava perchè Rufus è vissuto in Canada dove ad esser gay a momenti ti danno una medaglia, si è sposato col compagno col quale ha potuto crescere la figlia avuta con una donna, ha potuto offendere i cattolici con le sue blasfemie (ma questo Fazio non l’ha detto). Dietro ogni espressione, dietro ogni frase, dietro ogni atteggiamento corporeo di Fazio era come se comparisse la scritta: “alla faccia di quegli oscurantisti che non volevano farti venire a San Scemo!”. Per fortuna che il mercoledì faccio il digiuno se no avrei vomitato!

      3. Fraser

        @JoeTurner

        Visto il tuo commento direi che invece era il caso di pubblicare qui anche il testo della sua canzone che tu dici di conoscere, ma che magari altri che non conoscono potrebbero sottovalutare (specialmente leggendo quello che scrivi).
        Tu dici: “Non credo che la provocazione blasfema sia una costante del suo repertorio”. Altre fonti invece dicono chiaramente che “l’artista si è più volte distinto per spettacoli e performance violentemente irrispettosi della sensibilità religiosa dei credenti” e che “molti testi delle sue canzoni denigrano la religione”. Ma, poi dico, vogliamo scherzare?! Anche se fosse l’UNICA del genere che ha scritto in vita sua prima di dedicarsi solo a ninna nanne basterebbe e avanzerebbe per bandirlo da qualsiasi manifestazione pubblica (e anche privata, per quello che mi riguarda) ovviamente a meno di un suo pentimento e mea culpa (il perdono non si nega a nessuno vero?).

        Omofobia? Ma, mi chiedo ancora, l’hai letta tu la canzone incriminata? E’ stato lui non noi “omofobi” a infarcire qualche tonnellata di blasfemia pesante con quintalate di omosessualità (il titolo è Gay Messiah, ricordi?). Accostata così alla blasfemia mi farebbe odiare l’omosessualità anche se fossi gay!
        Parli di ” isteria collettiva inopportuna e controproducente. Rufus Wainwright è un cantante di poco successo …”. IO sono un cantante di poco successo, che non vado molto al di là della doccia. Lui sarà pure una mezza tacca ma intanto va a Sanremo che ti farà schifo (più del cantante incriminato) quanto vuoi ma è molto seguito. Ed è ovvio che gli faranno cantare solo una canzonetta magari orecchiabile, ad una parte degli ascoltatori magari piacerà anche.. e allora perché non comprare un album di questo sconosciuto cantante di poco successo? Arricchendo una feccia del genere e ritrovandosi in casa canzoni come Gay Messiah! Ecco dove sta la minaccia vera. Ed ecco perché inopportuno e controproducente sarebbe stato far finta di niente!

  10. vale

    @admin
    infatti.ne ho firmate un paio. ora sono bombardato di richieste e comunicati. oltre che,naturaliter, di richieste di sostegno,ma guarda, economico….
    inoltre vendono i tuoi dati a gestori di mailing list . incomincia ad arrivare di tutto.amen.

      1. Davide

        Giusy, non è che serva a cambiare il mondo, ma è un modo per far sentire la propria “voce”.
        Ad esempio per il “Rapporto Lunacek” sono state raccolte piu’ di 200.000 mila firme in pochi giorni e sono state inviate ai parlamentari europei; io non credo che noi avremmo avuto il tempo per mandare a tutte quelle persone una mail di dissenzo.E comunque una mail di UNO vale poco la mail di tanti ha indubbiamente più peso.
        Personalmente leggendo lo “statuto” (http://www.citizengo.org/it/node/1) e vedendo come funziona (CitizenGO) lo trovo uno strumento utile.
        Ovviamente, ognuno firma ciò che ritiene giusto e solo se ne sei convinto! 🙂 😉

        1. JoeTurner

          scusate ma stiamo assistendo alla formazione di un governo con un premier mai stato votato neanche come deputato, con i ministri scelti da un imprenditore-editore di un giornale, solo oggi (per dire), la Commissione Europea ha approvato la coltivazione del mais transgenico TC1507 nonostante il voto contrario di 19 Paesi membri e favorevole di 5 (è vero!!!!) e pensiamo che una firma digitale raccolta da un sito abbia qualche peso? Lo scopo di questi siti è solo raccogliere dati e indirizzi mail e narcotizzare il dissenso dandoti l’ingenua iillusione di aver comunque compiuto un gesto (comodamente da tastiera o smartphone)

          PS Davide infatti hanno raccolto 200mila firme ma il rapporto Lunacek è stato approvato lo stesso.

          1. JoeTurner

            A tal proposito consiglio a tutti la nuovissima app I-REVOLUTION.
            Scaricala sul tuo smartphone e automaticamente ti ricercherà la petizione del momento da firmare, l’appello da cliccare, l’indignazione più cool del web, il post di denuncia con più mi piace, il tweet con l’hastag più allarmista.
            Devi solo scegliere tra i profili preimpostati quello più simile a te:

            1 grillino incacchiato
            2 giustizialista Travagliato
            3 antieuropeista complottista
            4 cattolico apocalittico
            5 omosessuale offeso
            6 piddino basito
            7 berlusconiano perseguitato
            8 paranoico da bar

            Non ti far tagliare fuori, sulla spiaggia, al lavoro, sulla metropolitana, oggi la rivoluzione è a portata di touch screen!!!!

            1. Vabbè, l’abbiamo capito che sei intelligente! Io non ho nemmeno lo smartphone. Non serve nemmeno il voto, anzi non ci sono più nemmeno le elezioni figurati se penso, o se lo pensano gli altri, che con una firma si possa fare la rivoluzione. Firmo perchè ci vuole un attimo e non vedo perchè debba rifiutare una firma su un argomento che mi interessa a chi me la chiede. Non è servito nemmeno che un milone di persone siano scese in piazza in Francia per evitare i matrimoni gay allora non facciamo più niente e aspettiamo la morte.

              1. JoeTurner

                scendere in piazza? magari! il guaio è che un mucchio di gente firma le petizioni online, cliccano in migliaia su facebook, su twitter e poi alla manif pour tous a Roma eravamo 4 gatti. Dov’erano tutti? (non parlo di te Giusi so che sei molto attiva nella tua città). Il guaio è che questa forma virtuale di protesta è nello stesso tempo appagante e narcotizzante. Facebook, internet i social network dovrebbero essere le trombe per chiamare a raccolta non il fine della mobilitazione.

                1. Davide

                  Ciao Joe, forse hai ragione o forse no, la questione è opinabile, comunque non è che devi firmare per forza!

                  Comunque non finisce sempre come per il Rapporto Lunacek, che poi è stato approvato dopo la doppia bocciatura del Rapporto Estrela, per il quale si erano pure raccolte le firme. Forse le prime due volte i votanti sono stati frenati da tutta quella marea di firme (la do all’1%) o forse quel giorno erano distratti o non so cos’altro (al 99%)!

                  La mia è una provocazione per dirti che nonostante possa darti ragione, non vedo motivi per non firmare.

                  Se sei d’accordo a quanto scritto sulla petizione … PERCHE’ non appoggiarla?

                  Per quanto riguarda il fatto di manifestare insieme in una piazza ha i ragione … è 100 volte meglio, ma non è detto
                  che l’assenza alla Manif sia dovuta al fatto che non ci si crede.

                  A volte le distanze, i costi, i problemi personali e lavorativi e potrei continuare, non permettono di presenziare a tutte quelle manifestazioni con le quali si è in sintonia.

                  Certo se si organizzasse un’altra manifestazione come quella del Family Day 2007, io farei di tutto per esserci e penso che anche molti di quelli che vennero con me nel 2007 farebbero lo stesso sforzo, ma essere sempre presenti è molto più complicato.

                  Parlo per me e molti miei familiari e amici che non siamo stati là (con grande rammarico 🙁 ) ma che ogni giorno ci spendiamo per come possiamo e come sappiamo per mostrare la bellezza della Famiglia lì dove operiamo e viviamo, nonostante le nostre debolezze e i nostri peccati.
                  Questo credo, che sia la cosa più importante … anzi è senz’altro la più importante!

                  Spero di aver chiarito il mio pensiero. 😉

                2. @Caro Joe, comprendo lo zelo e anche l’indignazione che a volte prendo, ma non credo neppure lo scendere tutti in piazza salverà il mondo. Non credo che chi clicca su una petizione non faccia null’altro, non credo neppure le petizioni on-line o off-line siano la soluzione. Che dire allora di chi “cattolico” firma petizioni di segno opposto? Di chi “cattolico” nomina in Nome di dio solo invano?
                  Insomma ci sta tutto (tutto serve e nulla serve se non si ha e non si è ciò che veramente conta), et-et…
                  Magari tanti non erano in piazza e hanno detto tanti di quei Rosari che io me li sogno, magari hanno digiunato (che forse conta poco?)… magari hanno deciso di convertirsi (magari!).

                  Alla fine cliccare e non fare altro, può valere come mettere i 50 centesimi nella questua domenicale e non aver mai fatto altro non dico per la Chiesa ma neppure per la propria parrocchia… che vogliamo fare?
                  Certo non fa male farlo presente, ma neppure pensare che “non vale niente”… se poi sia solo ipocrisia, un modo farisaico di mettere a posto la coscienza, beh, a volte lo possiamo fare anche partecipando ad una bella manifestazione. 😉

                  1. Mi viene anche da riflettere sul fatto che gli italiani in piazza spontaneamente scendono solo quando l’Italia vince i Mondiali per fare cagnara. Oppure quando c’è dietro un’organizzazione tipo i sindacati e il vecchio PCI o di recente Berlusconi. Noi l’organizzazione ce l’avremmo pure, la Chiesa Cattolica, ma non so perchè (lo dico senza polemica solo perchè non capisco) non si espone. La maggior parte della gente, lo verifico tutti i giorni,non sa nemmeno quello che sta succedendo. Non sa nulla di scatole del sesso negli asili, di rapporto Lunacek, di legge sulla omofobia eppure sono cose gravissime, sono cose che rischiano di mettere fuori legge l’essere cattolico o perlomeno la sua manifestazione. A mio avviso ogni sacerdote ne dovrebbe parlare nella sua parrocchia, ogni vescovo nella sua diocesi. La Chiesa dovrebbe organizzare i pullman per andare a queste manifestazioni e così anche i costi di cui parla Davide sarebbero ridotti. Invece niente. Se si vede un vescovo in piazza è una mosca bianca e viene pure tacciato di tradizionalismo. Qui non si tratta di far politica ma di difendere i valori fondamentali, i bambini, il diritto di professare la nostra fede! .

                    1. LIRReverendo

                      Io ho provato a ragionare su questo fatto all”italiana”, ma nessuno risponde, sempre all'”italiana”.
                      L’importante è tenere ben stretto l’orticello e se entra il maroco giù botte e urli. Se sta fuori me ne svirgolo i z…..
                      Detto questo. Tutto sta cambiando rapidamente e se qualcuno prepara un pullman per andare a Roma a “protestare”, mentre paga l’autista e si mette d’accordo per dove andare a mangiare (d’obbligo), la legge l’hanno già approvata o camuffata. I pullman sono obsoleti, ma ci sono altre “strade” più incisive.
                      Cosa fare? Tenersi informati, senza bere la prima notizia web; confrontarsi tramite il dialogo, che è non è ognuno dice la sua e poi ognuno tiene la sua (senza i marochi), e unire le visioni concretizzandole nelle scelte. Questo si deve fare mantenendo l’individuo. Durante la seconda grande guerra, si faceva una “vita” come gli altri, si ascoltava, si riferiva e si decideva come contro battere (vedi Giovanni Paolo II). Es se tu lavori in sanità conosci l’ambiente e puoi “capire”, se tu lavori in banca, lo stesso, ecc. Poi coinvolgere gli altri, perché più si è e più si può scegliere. Io invito su http://ccimitalia.wordpress.com/ non per portar via da questo blog, ma cerco di invogliare le persone ad uscire dal famoso orticello e “scrivere” la sua per aiutarsi nella reciproca conoscenza per crescere insieme. Utopia? Certo! Allora lirreverendo, giusy, bariom, joe, ecc continuiamo alla lamentela? Volete scrivere e dare l’opportunità di “riunire” la costanza, l’annalisa e chissà quanti altri, che farebbero del loro blog una piattaforma a livello europeo pronti alla tenzone? Oppure meglio rimanere nel solleticare le varie botta e risposta fino a “dimenticare” tutto nel prossimo post?
                      Carissimi anche zzero servirebbe a tutto questo e non come nemico, ma come tentativo di indicare la giusta vernice ai grigi. E sono tanti e servono anche al Signore. Ma io ho tante vernici nel granaio e non si sa mai, e se servisse essere grigi…o marochi…
                      Sempre in attesa LIRReverendo

                    2. Non capisco bene cosa cambi scrivere su un blog o su un altro, il web è pieno di blog cattolici. Io credo che al di là del pullman le cose cambierebbero se la Chiesa scendesse in campo. Ma temo che il vero problema consista nel fatto che, all’interno della stessa chiesa, non esiste una linea univoca, pensa te nei vari gruppi e gruppetti! Ma chi sono i marochi?

                    3. LIRReverendo

                      Carissima
                      i “marochi” sono gli intrusi, gli extra, i di più…ecc.
                      Questo è il blog di costanza, Lei scrive, e lo sa fare molto bene e deve continuare. Io propongo di incominciare a “scrivere” direttamente per far convergere i cuori e le attese (non renderle uniche), e tentare di unirle per poi offrirle e plasmarle sulla linea del Dio di Gesù Cristo, La Chiesa sei tu, innestata in Cristo capo,in quanto battezzata, e noi tutti lo siamo come te, se battezzati. in gioco c’è da sgretolare il relativismo delle scrivere senza scrivere, del parlare senza ascoltare. Del vivere il proprio “giardino” senza marochi.
                      Cosa vuol dire ci sono tanti blog cattolici? Confronto, bene!! Ma è ora di “scrivere” veramente e tutti insieme.Certo, lode a Dio!! Ma io propongo, non il mio, ma cercare di superare il “proprio” blog e unire il pensiero, il mio e il tuo, il tuo e il mio, per votarsi a Cristo per essere Chiesa. io no so cosa è scritto nel tuo cuore e tu non sai del mio, come possiamo essere “una cosa sola”? Solo attraverso il Suo Sacro Cuore. Se la Chiesa scende in campo e non è, cosa ricava? Una mangiata e una pacca sulla spalla. E vale solo per una mangiata. Cosa vuol dire essere? Prima dobbiamo riappropriarci della nostra identità di Cristiani Cattolici e poi possiamo scendere in piazza e essere incisivi. Per far questo dobbiamo metterci a servizio e liberare il pensiero, la coscienza, i doni ricevuti e nel reciproco apporto fraterno, vero, pratico…e nella preghiera, e nelle scelte univoche, ritornare sale e luce della terra, come Lui vuole.
                      Sempre per te LIRReverendo

                  2. JoeTurner

                    Bariom, mai detto che si salva il mondo scendendo in piazza, la mia era una considerazione sui “rivoluzionari virtuali”, sugli indignati da tablet. Probabilmente non vale niente lo stesso ma l’immagine dei boulevard parigini pieni di gente con le bandiere della manif smuove qualcosa anche nelle coscienze degli addormentati, 200 mila click su un sito di incerta provenienza, no.

                    1. Joe non è per darci la croce addosso ma noi non siamo come i francesi e nemmeno come gli inglesi. Come senso civico e come democrazia loro sono avanti. In Italia, spontaneamente, 200.000 persone in piazza scendono, lo ripeto, solo se l’Italia vince i Mondiali.

    1. Fraser

      @vale
      Non so se ti riferisci a http://www.citizengo.org, ma sembra di no. Io ne ho firmate molte. Non è un caso, perché la filosofia di questa organizzazione rispecchia abbastanza le mie posizioni (e anche quelle di questo sito, a quanto vedo).
      Nonostante questo non sono assolutamente bombardato, mi arriva solo una mail di ringraziamento per la petizione votata ed eventuali aggiornamenti su quelle che io ho scelto di seguire…

  11. Cavaliere di San Michele

    OT chiedo preghiere urgenti per una famiglia che si sta sfasciando, in particolare per i bimbi….che non hanno mai colpe delle cavolate dei genitori.

  12. Per tornare allo spunto originale, prova a dire che l’eutanasia di una giraffina è stato uno spettacolo poco decoroso, soprattutto perchè compiuto davanti a numerosi bimbi, ma che l’eutanasia dei bimbi malati in Belgio fa venire freddo al cuore di chi vuole loro bene, ed offirebbe tutte le terapie antidolorifiche necessarie, affinchè la loro vita sia e resti preziosa!

  13. Fondamentalmente e per tornare, come dice Lucia, allo spunto originale, bisogna aver chiaro che quella che sembra imperare, non è solo la “dittatura del politically correct” è un forte pensiero anti-evangelico che si ammanta di “buoni sentimenti”, di salviamo tutti perché così amiamo tutti e soprattutto che nessuno abbia a soffrire alcunché… ma è e rimane una visone anti-evangelica se non addirittura anticristica (si potrebbe dire non vi sia in realtà differenza…)

    1. Roberto

      Allora, per agganciarmi allo spunto utilizzando anche la mia esperienza personale, sottolineo quanto sia importante trasmettere il pensiero cristiano così che non appaia omogeneo al politicamente corretto.

      Ricordo ancora perfettamente questo aneddoto. Correva l’anno 1996 e il quasi ventunenne Roberto distava ancora tre anni circa dall’inizio della sua prima conversione quando si imbattè in un articolo del settimanale del Corriere, ‘Sette’, in cui si intervistava un tal ‘Messori’, relativamente alle vicende dei cosiddetti “bambini di Satana”, non so chi ricorda quella pagina di cronaca.

      Ebbene, Roberto ‘sto Messori non l’aveva mai sentito nominare manco per sbaglio, a sentir parlare di politicamente corretto gli venivano già allora i crampi allo stomaco, e due erano le categorie umane che associava a questa piaga – piaga della ragione, anzi Ragione, allora sua dèa per passione e per diletto. Le due categorie umane in questione erano nell’ordine, coloro che definiamo di solito “radical-chic”… e i cattolici, subito a seguire, distanti solo “una lunghezza”, per usare un linguaggio da corse dei cavalli.

      E l’intervista faceva così:

      D: Ma secondo lei dove si annida Satana nel 1996?

      M: Come diceva Baudelaire, “la sua maggiore astuzia consiste nel far credere che non esiste”. O di essere là dove non è. Così tutti pensano ai vu’ scupà tipo Bambini di Satana e cialtroni affini, magari americani, che fanno soldi a palate invocando, più che il diavolo, le battone nude, spacciate per vergini, sull’altare. E si sorvola sui veri destinatari dell’azione demoniaca. Io non credo a chi l’ha vista personificarsi in Hitler, in Stalin. Troppo facile. Eppoi tutto si può imputare a quei dittatori sanguinari fuorché l’ipocrisia: i crimini che han commesso li avevano preannunciati per iscritto molto tempo prima. E il diavolo sta di casa soprattutto tra gl’ipocriti, i “sepolcri imbiancati, razza di vipere” che Gesù candidò all’inferno.

      D: a chi suggerirebbe, oggi, una visita dall’esorcista?

      M: a tutti quelli che promettono il paradiso in terra a colpi di riforme, volemose bbene e lotta alle barriere architettoniche. Filantropi, spiritualisti, segretari generali di organizzazioni umanitarie, leader animalisti, pacifisti ed ecologisti, politici buonisti e riformisti, capi di Stato che cinguettano che la politica è dialogo, politici dediti all’inciucio, anchorman della tv del dolore, dei buoni sentimenti, della solidarietà. Ma anche i “preti coraggio” televisivi o “di strada”, che organizzano le “partite del cuore”, allestiscono siparietti sociali nei varietà della domenica, invitano la gente a comprare il bonsai per la lotta alla spina bifida. Parlo delle categorie, non delle persone, naturalmente. Di tutti i guru del politically correct, categoria satanica per eccellenza.

      D: e perché mai?

      M: Perché pretende di cancellare il male, il peccato, il dolore, il conflitto, la diversità. Tutte realtà che non si vorrebbero vedere e che vanno esorcizzate. Magari cambiandogli nome. Se non c’è nulla da redimere, se l’uomo – come diceva quel cattivo maestro che era Rousseau – può salvarsi da solo, allora non c’è neppure bisogno di un Redentore. Il Vangelo diventa inutile, Cristo da Salvatore è degradato a lagnoso dispensatore di massime moralistiche. Sì, credo proprio che oggi l’Anticristo si aggiri in blue jeans e chitarra cantando la solidarietà, la tolleranza, le epiche gesta di Greenpeace. O magari si nasconda nel doppiopetto di qualche “gnomo” dell’alta finanza mondiale, che pigiando un bottone può salvare o rovinare l’economia di intere nazioni. Sicuramente, si sente a casa sua nei palazzi della burocrazia.

      Mi ricordo ancora, e molto bene, il senso di stupore, ma forse sarebbe meglio dire di assoluta stupefazione (si dice?) finito di leggere queste righe. Ma questo era un cattolico? Ma dai! Perché nella mia testa non riuscivo neppure a concepire, a fare collimare l’immagine mentale che avevo del “cattolico” e quel che avevo appena letto. Il cattolico, in sostanza era per me uno che poteva scatenarti una crisi diabetica mortale se solo stavi ad ascoltarlo per più di dieci minuti a fila (facciamo cinque), uno che sapeva declinare i tempi verbali solo al condizionale, che per dire sì o no non poteva spendere meno di un migliaio di parole, e che mai e poi mai si sarebbe espresso con quella verve ironica e affilata.
      D’accordo, sembrava credere davvero nel diavolo, perciò doveva esser stato un po’ troppo con la testa sotto il sole – ma d’altra parte io pretendevo che un cattolico credesse a ‘ste fesserie. Certo non potevo capire come si potesse, credere a certe panzane, ma così doveva essere. Altrimenti, facesse il favore di definirsi “agnostico” come me. Il piede in due scarpe… altra cosa che non ho mai digerito.

      Il mio stupore fu tale da indurmi a ritagliare il trafiletto (che infatti ancora adesso ho proprio qui davanti). E non è mia abitudine conservare ritagli di giornale: non l’avevo mai fatto, e anche dopo la conversione, ben poche volte nel corso degli anni mi è capitato di farlo.

      Anni dopo, mentre cercavo di raccapezzarmi in quel che mi stava succedendo e già mi sorgeva la netta sensazione che i miei sforzi di ricerca fossero frustrati da… una cattiva trasmissione delle informazioni, la chiamerò diplomaticamente così… ricordai quel trafiletto e, recuperato il nome dell’illustre sconosciuto, mi infilai nel solco che aveva tracciato.

      Ma a parte i vecchi ricordi – la morale della favola è: mentre ci si sgola per fare la corte sempre ai “soliti noti”, imitandone con infausti risultati il linguaggio, non ci si dovrebbe dimenticare dei tanti (e io son proprio convinto che siano TANTI) che anche se lontani dalla Fede, percepiscono naturalmente come una bugia ripugnante il teatrino moralisticheggiante del politicamente corretto. Costoro sarebbero più facilmente aiutati se non si desse loro l’impressione di trovare la stessa zuppa anche dentro la Chiesa, ma al contrario l’unico antidoto presente sul mercato e realmente valido da poter utilizzare.

      Pur da un altro punto di vista, ne aveva parlato anche don Fabio qualche mese fa:

      http://lafontanadelvillaggio2.wordpress.com/2013/10/18/il-signore-delle-signore/

      (e infatti quali sono le prime due parole di quel post? 😉 )

  14. Hanno proprio un bel parlare, considerando che da loro 2013 il libro più venduto è stato 50 Sombras de Grey. Che notoriamente parla di picnic domenicali e colori moda dello smalto per le unghie e per nulla di sottomissione della donna del peggior tipo.
    Qué viva España.

  15. ivana

    Noi cristiani dobbiamo essere più convincenti degli altri, e possiamo esserlo solo se più convinti, noi per primi.
    E’ vero, cara Costanza, ma la cosa deprimente è che noi cattolici in troppi non siamo più convinti del bene che Cristo ci propone tramite il Magistero. Ho ricevuto proprio oggi testimonianze su interventi di insegnanti di scuola media e superiore della mia città, le quali impongono ai loro alunni l’ideologia del gender e l’uguaglianza tra coppia etero e coppia omo, per cui ogni tipo di famiglia si equivale e non si può più chiamare famiglia solo quella cosiddetta tradizionale. Si tratta di insegnanti che si proclamano cattoliche! Saranno anche cattoliche, ma non sono certo rispettose della libertà di pensiero di alunni e famiglie! Penso che è ora che noi cattolici usciamo dal sonno cui siamo abituati, perché il Maligno è ben desto e si dà un gran daffare. Non possiamo lasciar così corrompere i nostri ragazzi! Dobbiamo creare un movimento di opinione e fare proteste che abbiano risonanza forte, se vogliamo salvare i ragazzi da questo degrado. Non possiamo accettare che gli insegnanti si prendano certe libertà e si autoautorizzino a educare gli alunni come pare a loro! La famiglia va rispettata!

    1. Pensa che sfacelo! Su iniziativa individuale! Vorrei vedere se, su iniziativa indivuale, un’insegnate cattolica (cattolica, non sedicente tale) facesse discorsi di segno opposto! Da soli non ce la possiamo fare, siamo come pecore senza pastore, è una lotta impari che non può essere affidata alle persone di buona volontà, l’iniziativa dovrebbe partire dall’alto, bisognerebbe in primo luogo urlare a tutti quello che sta succedendo! I microfoni ci sono ma non vengono usati!

    2. Clockwork

      In questo momento non sto assolutamente difendendo né scusando nessuno Ivana, credimi, però sinceramente credo che alle scuole superiori gli studenti siano ben capaci di accettare criticamente un insegnamento, ossia di comprenderlo, condividerlo se lo ritengono giusto e argomentarlo. Riconosco che questa abilità è inferiore alle scuole medie, ma allora possono legittimamente intervenire i genitori a fornire anche la loro opinione. E’ come non voler insegnare, per esempio, le dimostrazioni dell’esistenza di Dio oppure il De Monarchia di Dante solo perchè abbondantemente superati.

  16. Scusate il disturbo, ma ho trovato la miglior frase in difesa della legge sull’aborto, in un post contrario alla legge sull’aborto!
    “Come dice un caro amico sacerdote, di fronte a una casa disordinata ci sono due modi per far capire al padrone di casa che sta sbagliando. O lo si rimprovera, lo si critica, si protesta, oppure lo si porta a vedere quanto sia bello vivere in una casa ordinata.”
    Questo è un ottimo modo di spiegare perché le leggi restrittive sono spesso inutili. Facilmente eludibili, per nulla discriminanti, con intenti moralistici che non possono per loro natura ottenere risultati efficaci. Ma c’è una vita! Per quanto mi riguarda la vita non conta, in quanto tale…conta solo la sofferenza in quanto tale. E per finire, ogni esclamazione del tipo ‘ma sarà una persona, sarà un uomo!’ Tralasciando la discussione sul fatto se lo sia già oppure no, una persona (non ce n’è bisogno), vi faccio notare che anche un figlio messo in vita da una coppia omosessuale è una persona ‘che non ci sarebbe stata’. Questo conflitto, come lo risolviamo?
    Grazie 🙂

    1. Mi sfugge come una coppia omosessuale possa “mettere in vita un figlio”. Ah intendevi dire comprare un utero di una povera donna e poi strapparlo alla madre come ha fatto Elton John! Lui stesso ha raccontato che il bambino ha pianto per un anno!

      1. Il punto non è (solo) il metodo con cui una coppia omosessuale arriva ad ottenere un figlio – anche il figlio di uno stupro non è un gran metodo, se è per questo, così come non è un gran ‘metodo’ l’aver generato un figlio senza amore – …il punto è che da un lato si tutela l’embrione per il fatto che sarà un giorno un uomo, dall’altro non ci si rende forse conto che qualsiasi figlio di coppia omosessuale il cui uno dei due papà o mamme ha donato il proprio seme, non gli sarebbe concesso di diventare uomo, appunto, se questa pratica non fosse permessa. O è sbagliata questa pratica, dunque, o è sbagliato il criterio con cui si stabilisce l’entità di un feto sulla base del fatto che questo sarà, un giorno, una persona. Per quanto riguarda il figlio di Elton John, probabilmente Elton non si è ‘sprecato’ abbastanza per far si che il bimbo non piangesse per un anno. Ovviamente, così come i figli delle coppie etero (che anch’essi capita che piangono, e non solo per un anno…) avere un figlio tramite l’utero di una donna comporta dei doveri e dei comportamenti che dovrebbero essere rispettati per la salute del bambino, come ad esempio il fatto (ho visto un documentario che ne dimostrava l’efficacia) di rimanere in compagnia del piccolo e della madre già ben prima dell’effettiva nascita del neonato. La ‘buona pratica’ è un dovere morale che prescinde dal tipo di rapporto (omo o etero) che ha generato quel bambino. Ed è questo il punto, o meglio, dovrebbe esserlo.

        1. Jo, un rapporto “omo” non può generare bambini. Questa è la realtà. Si può cercare di ignorare, aggirare o distorcere la realtà ma prima o poi ci si andrà a sbattere contro.

        2. Scusa Jo mi sfugge l’assunto…
          Chiaro che quando c’è una vita vada comunque rispettata e tutelata, ma non è che comunque questa nasca va tutto bene.
          Vogliamo passare allora agli esseri umani completamente frutto di laboratorio? Alla clonazione?

          Non è neppure che se si impediscono le nascite fuori da sistemi naturali (non partiamo qui con la distinzione di cosa sia e cosa no “naturale” che lo sappiamo benissimo) ci sarà un “essere mai nato” (?). Non è che esiste un magazzino di “esseri destinati alla nascita” che attendono il via per venire alla luce… di che stiamo parlando?

        3. Roberto

          Argomenti sempre più deboli: si confonde poco abilmente ovuli e spermatozoi da un lato, ed embrione dall’altro.
          L’embrione è vita umana e come tale va tutelato.
          Le disumane pratiche fecondative che comportano la compravendita dei nascituri si concentrano sulla fecondazione.
          L’embrione non “sarà” una persona: E’ una persona.
          Prima della fecondazione, la vita umana non c’è, se non in potenza.
          Qua si vorrebbe stabilire che una pratica per le fertilità, in quanto potrebbe arrivare a produrre (non uso questo verbo a caso) una vita umana… pretende per sé di ricevere la stessa dignità di ciò che è indirizzata a produrre, ovvero la dignità di una vita umana. Ma bisogna proprio essere ideologizzati per bene, per riuscire ad arrivare a ragionare così, va là…

          E’ davvero facile la distinzione:
          – prima della fecondazione: non c’è vita umana;
          – dopo la fecondazione: c’è vita umana.

          Non è così difficile come sembra, davvero!

    2. Roberto

      E’ un conflitto facilmente risolvibile! La miglior frase a sostegno dell’abrogazione delle legge sull’aborto, la trovo nelle tue presunte argomentazioni.
      La vita non conta in quanto tale, ma solo la sofferenza. Leggere le tue argomentazioni per me è una sofferenza, e dato che la vita non conta, io ti sparo e ho risolto il problema.

      O per dirla come Madre Teresa di Calcutta: “Il più grande distruttore di pace nel mondo è l’aborto. Se una madre può uccidere il proprio figlio nella culla del suo grembo, chi potrà fermare me e te dall’ucciderci reciprocamente?”

      La legge serve la giustizia. Anche la norma di legge che vorrebbe punirmi qualora decidessi di farti secco, la trovo intrisa di disdicevoli “intenti moralistici”.

      Per quanto riguarda l’osservazione sul figlio cosiddetto “messo in vita da una coppia omosessuale” che altrimenti non ci sarebbe stato, ti faccio notare questo piccolo, quasi insignificante dettaglio – a parte la comica di chi sostiene la liceità dell’aborto e poi fa una presunta morale sulla “vita che non ci sarebbe stata”.

      Anche i figli frutto di stupro, incesto, and so on, sono “vite che altrimenti non ci sarebbero state”. Quindi noi uomini saremmo autorizzati a stuprare perché altrimenti “una vita non ci sarebbe stata”? Ma non vedete che razza di argomentazioni ridicole siete in grado di produrre?

      A voler estendere fino alle estreme conseguenze questo modo di ragionare, ogni istante nel quale una donna in età fertile non è gravida oppure non sta facendo di tutto per esserla, starebbe contribuendo a impedire a una ipotetica “persona in divenire” a esserci.

      Prego di arieggiare il cervello prima di soggiornare nuovamente, graaaazie!

      1. No, infatti, Roberto. Io NON penso che sarebbe un buon criterio stabilire la legittimità, l’identità di una vita non ancora formata sulla base del fatto che questa un giorno sarà una persona. Leggi bene ciò che ho scritto. Ma questa è l’interpretazione che ne date voi, dal momento che utilizzate questo criterio per attribuire lo status di ‘persona’ ad un’insieme di cellule (oggettivamente tale) sulla base del fatto che questo – un giorno – sarà portatore di personalità e sentimenti. Se questo vale per il figlio di una coppia etero, o addirittura (appunto!) per il figlio di uno stupro o di un rapporto privo di amore, cui non sarebbe concesso di abortire, perché non deve valere anche per i figli di una coppia omosessuale, i quali anch’essi, se gli viene negata la possibilità di essere…non saranno? Questo conflitto lo si può risolvere solo in un modo, e cioè cambiando il criterio di selezione (concetto ‘freddo’, ma concreto) che sta alla base dell’attribuzione dello status di ‘persona’. Ed ecco che entra in ballo la sofferenza: la NON sofferenza del feto, contrapposta alla sofferenza della madre. Se io ti provoco sofferenza, e ti viene da uccidermi, sappi che anche io provo sofferenza. Questo è un buon criterio per stabilire chi deve vivere e chi no. Un embrione, entro certi stadi di evoluzione più o meno oggettivamente riscontrabili, non prova sofferenza. Mentre la madre, talvolta in maniera giustificata, si. Vedi, io ho letto con interesse e stima ciò che hai scritto in uno dei commenti precedenti. Quel moralismo strisciante di cui parli è implicito nei dogmi, per quanto mi riguarda. Perché non c’è falso moralismo e non c’è moralismo e basta di fronte a determinate situazioni. Don Gallo, per quanto lo si potesse criticare aspramente per certe prese di posizione, questo concetto lo conosceva bene.

        1. Roberto

          Se tu credi che noi cattolici assegnamo lo status di persona sulla base del fatto che un domani ci sarà un soggetto “portatore di personalità e sentimenti”, vuol dire che non sai di che stai parlando, spiacente; e io non ho più voglia di provare a spiegartelo.

          Quel che ti sfugge è anche che, nel momento in cui tu definisci quel che TU ritieni “un buon criterio per stabilire chi deve vivere e chi no” [complimenti, ti consiglio di procurarti una cittadinanza belga, vedo che hai una mentalità omogenea a quella che soffia da quelle parti… ] allora nulla può impedire a qualcun altro a stabilire un diverso “criterio per stabilire chi deve vivere e chi no” che egli giudichi altrettanto o più buono; e io poteri per esempio decidere che il buon criterio non è “la sofferenza” ma solo “la mia sofferenza”, e non la tua.

          Se sei tanto interessato al parametro di sofferenza, comunque, ti lascio da vedere questo. E’ ovvio che non ti farà cambiare idea, ma sono certo che entrambi sapremo farcene una ragione…

          http://www.kattoliko.it/Leggendanera/bioetica/urlo.wmv

  17. ivana

    Grazie Davide! E adesso come ci muoviamo? Commentare solo tra noi non dà risultati. E’ vero quello che dice Giusi, ma non è detto che quello che nasce dalla base non possa poi trovare l’appoggio un po’ più in alto. Io intanto ho scritto a Citizen GO. Prepariamo qualcosa, tipo un documento da diffondere su Facebook e Twitter? Solleviamo un po’ di polverone anche noi?

  18. A proposito di dittatura del politically correct e del rimando di Roberto del 18.02: mi segnalano sul sito di Fanghiglia Cristiana un sondaggio … imperdibile. Come direbbe Eugenio Corti: ma gli si è infrollito il cervello? A seguire un piccolo florilegio.

    Cosa si aspetta che faccia Papa Francesco per la Chiesa? Scegliere solo una delle seguenti voci:
    Concedere la comunione ai separati e ai divorziati risposati
    Concedere il matrimonio ai sacerdoti
    Nominare delle donne cardinale
    Realizzare l’unità dei cristiani
    Fare una riforma radicale della Curia e dello Ior (Banca Vaticana)

    Se dovesse definire Papa Francesco quale aggettivo userebbe? Scegliere solo una delle seguenti voci:
    Innovatore
    Comunicatore
    Spiritoso
    Progressista
    Spontaneo

    Quale gesto ha apprezzato maggiormente di Papa Francesco? Scegliere solo una delle seguenti voci
    Ha deciso di non abitare nelle stanze Vaticane ma in un appartamento a Santa Marta
    Non ha voluto portare l’anello d’oro papale ma un anello più semplice d’argento
    Appena eletto Papa ha chiamato al telefono i suoi amici di sempre per salutarli, spesso chiama al telefono e incontra
    persone che gli scrivono per avere un conforto
    La sua prima visita ufficiale a Lampedusa per denunciare lo scandalo dei rifugiati rifiutati
    Ha promosso la “Misericordina”, la medicina che fa bene al corpo e all’anima: una scatoletta che contiene il rosario e
    la coroncina della Divina Misericordia

    1. Si Franz ci eravamo già costernati per questo sondaggio. Ma benedettiddio (diceva Di Pietro prima di scomparire), quand’anche riuscissimo a scendere in piazza, contro chi?

    1. Roberto

      Oltretutto il sondaggio è costruito con una grande disonestà intellettuale: è fabbricato a tavolino in modo che possa produrre uno e un solo risultato possibile, così che si possa titolare in caratteri grandi “i nostri lettori dicono di Papa Francesco … ” e aggiungere quanto di dovere.
      E per forza, i lettori possono dire solo alcune ben precise cose, oppure starsene zitti!

      Effettivamente, questo è proprio un metodo tipico del politicamente corretto: siamo tutti liberi di pensarla come vogliamo, basta che la pensiamo tutti allo stesso modo…

        1. Alessandro

          Ho visto adesso il sondaggio. Demenziale. Questo sì è mancare di rispetto al Papa. Senza neppure accorgersene, magari credendo di fargli cosa gradita.

          1. Quel sondaggio è anche un insulto alla statistica (che può essere simpatica o no ma ha delle regole che servono a cercare di assicurarne una qualche rappresentatività) e soprattutto ai lettori. Si vede che i redattori di FC pensano che chi legge la loro rivista non possa fare a meno di scolarsi senza fiatare qualsiasi beverone gli presentino.

      1. franz

        Perché Ognuno (=io) deve avere il diritto di esprimere liberamente la Propria Opinione Personale (=la mia) e di compiere le proprie Scelte (=predefinite), sapendo a cosa va incontro (=guai se non si conforma alla mia); nessuno però può permettersi di prevaricare gli altri (=manifestare dissenso) e mancare di rispetto (=osare ribattere) a chi la pensa diversamente (=da te, straccione), perché questa è un’offesa all’intelligenza e non si può mancare in modo così clamoroso di obiettività senza uno straccio di prova scientifica, perché viviamo in una Democrazia con la Costituzionepiubelladelmondo (=tu stai zitto, fascista e nazista); quindi o ti confronti dialetticamente (=subisci senza fiatare, quanto meno), o vai a vivere con le fette di salame sugli occhi chiuso nel tuo orticello da medioevo (=togliti dai c. o ti levo io di mezzo una volta per tutte). Con tutto il Rispetto, naturalmente.

        (tratto da: ONU, Manuale di conversazione politicamente corretta, ed. Paoline, 2014, p. 1).

        N.B. Le glosse tra parentesi non sono autorizzate e verranno al più presto espunte dalla Censura Unica Mondiale.

  19. Maria elena

    Mi piace, mi incoraggia, mi tranquillizza in certo senso…non sono sola, non siamo soli! I primi cristiani quando si incontravano, per timore che il cristiano che si diceva davanti a loro in realtà no fosse, disegnavano nella terza un mezzo pesce, se l’altro completava il pesce, allora era un vero cristiano, poiché il pesce era una delle immagini riferite a Gesù Cristo ….. Faremo così anche noi? 😉
    P.s. Io ho fatto fare dei pesci a tombolo per la comunione di una una figlia, e quando siam andate alle catacombe di Domitilla è stato emozionante! Noi cosa escogiteremo?

  20. Durante una manifestazione della Massoneria per le vie di Roma Padre Kolbe dice a un amico: E’ possibile che i nemici di Dio debbano tanto adoperarsi, e noi rimanere oziosi al più pregare senza però agire?
    Cioè già ai tempi di Padre Kolbe…….. Non so se sia consolante o da spararsi!

      1. Certo senm, giusto per mettersi al livello di tutto il resto del mondo… (so che la tua era una provocazione) vedi anche la gazzarra ogni volta per il finanziamento alle scuole cattoliche (e non solo) paritarie, private o che dir si voglia. Pseudo problemi di “laicità”, in realtà problemi di vil denaro, manipolati anche quelli perché è ben dimostrato che dette scuole non sono un esborso in più per lo stato, ma nella stragrande maggioranza, un risparmio ed un servizio.

        1. Mica lo so se era una provocazione 😉
          Certo, sarebbe bello se nessuno abortisse o nessuno evadesse le tasse (il solo vero peccato mortale secondo la political correctness) per motivi altamente morali e non bassamente materiali.
          Sarebbe il paradiso in terra, vero? Mmm, dov’è la fregatura? Ah sì, è quello che ci offre il Padrone del Mondo.

          Quindi, per ricapitolare: il cristianesimo non è idealista, non si fa illusioni sulla natura umana e neanche crede di poter costruire il paradiso in terra, dove tutti si amano e agiscono secondo le regole perché “è giusto così”.
          E visto che siamo materialisti (resurrectio mortuorum), terra terra (humilis) e interessati al guadagno (della gioia eterna + centuplo quaggiù), perché non partire da basse considerazioni condivisibili anche da chi cristiano non è?
          Poi da cosa nasce cosa: guarda Zaccheo o Matteo… 😉

          1. vale

            @senwebm
            nessuno evadesse le tasse (il solo vero peccato mortale secondo la political correctness)

            “Guardi che l’Italia è molto più libera di quel che voi credete, grazie al mercato nero e all’evasione fiscale. Il mercato nero, Napoli, e l’evasione fiscale hanno salvato il vostro Paese, sottraendo ingenti capitali al controllo delle burocrazie statali. E per questo io ho più fiducia nell’Italia di quel che si possa avere dalle statistiche, che sono pessimiste. Il vostro mercato nero è un modello di efficienza. Il governo un modello di inefficienza. In certe situazioni un evasore è un patriota. Ci sono tasse immorali. Non facciamo moralismi, un conto è rubare o uccidere, un conto evadere le tasse. Lei ha mai conosciuto qualcuno che obietta al contrabbando, se non semplicemente per il pericolo di venir catturato?”
            milton friedman premio nobel economia 1976

            infine correnti di filosofia politica che si rifanno al libertarianesimo (o libertarismo o ancora anarco-capitalismo) americano (Murray Rothbard, Hans Herman Hoppe, Walter Block) e alla scuola austriaca di economia (Von Mises,Von Hayek) che invertono totalmente il punto di vista. Essendo il cittadino il legittimo proprietario della ricchezza prodotta, è lo Stato a configurarsi come “ladro” in quanto “espropria” il lavoratore di parte del suo reddito. La relazione tra il lavoratore e lo Stato infatti non è di tipo volontaria (contrattuale) e il lavoratore è obbligato a corrispondere allo Stato quanto esso richiede. Alcuni libertari arrivano a paragonare lo Stato alla Mafia in quanto entrambi offrono servizi non richiesti ed entrambi obbligano la controparte, con mezzi coercitivi, a pagarli. Secondo i libertari si dovrebbe procedere a una riduzione dello Stato e a una sostituzione nella fornitura di servizi da parte di privati sul libero mercato che stringano con i cittadini un rapporto di tipo contrattuale
            http://it.wikipedia.org/wiki/Evasione_fiscale

            e,notare, che friedman, viene visto come uno “statalista” da rothbard e compagnia.

            1. Ci sarà pure una ragione se tutto il resto del mondo vuole venire a stare in Italia (o spezzettarla in tanti bocconcini per poi comprarseli uno a uno …)

              1. vale

                appunto.mi sa che ritorniamo al franza o spagna purchè se magna.
                e volevo aggiungere quest’altro articolo:
                http://www.lanuovabq.it/it/articoli-avviso-al-governo-non-ce-piu-nulla-da-tassare-8483.htm
                di ettore gotti tedeschi

                Si abbia il coraggio di chiamare le azioni (sbagliate) con il loro nome: trasferimento. Voglio dire che le tentazione di Bruxelles è di imporre agli italiani il trasferimento del risparmio privato a copertura del debito pubblico

                Per “risanare” i conti sappiamo fare solo la cosa più facile e stupida: tassare. Ma ormai non c’è più tanto da spremere. È vero, c’è il risparmio: il nostro petrolio. Ma dovete proprio pensare di utilizzarlo per mantenere o persino crescere la spesa (spreco) pubblica gestita da burocrati la cui competenza e lungimiranza ci lascia sempre più dubbiosi?

                Poi non mi pare ci siano grandi rendite da tassare. A tassi zero e mercati così volatili, il risparmio fatica ad essere preservato. Anzi, grazie all’inflazione vera e taciuta il rendimento è negativo, già questo rappresenta una tassa occulta, un trasferimento di valore tra chi è stato virtuoso risparmiando a chi si è sovraindebitato

  21. fortebraccio

    Cara Costanza,
    più passa il tempo e più “l’affaire” spagnolo si delinea per quel che è (ed è sempre stato): una bega interna per la quale il tuo libro è stato usato come innesco, detonatore.

    “c’è tutta una serie di opinioni che ormai sembrano assurte a credo indiscutibili”.
    Il punto è proprio questo – per me.
    E non essendo lo Stato, uno stato confessionale, era ed è, inevitabile.
    “Prova a dire durante una cena…” . Eh, quante volte c’ho provato! E quanto rimproveri e improperi ho raccolto per aver tentato di sabotare “la bella serata”: “niente politica né religione a tavola”. “Ma davvero? E volete rimanere amici miei… siete noiosi, lo sapete?”. Ah, l’impero del disimpegno.

    Ecco, poi mi sembra che la tua prosa trovi un inciampo: c’è una bella differenza tra considerare qualsiasi altra religione/filosofia/condotta diversa dalla propria come inferiore e considerarla indegna.
    Se le fila di chi ignora il Vangelo (scientemente ed incoscientemente) si sono così ingrossate da renderci minoranza, forse è perché da gente moralmente ineccepibile (fulgidi esempi, si diceva una volta) ci siamo trasformati in moralisti brontoloni (per non parlare della classe politica -presunta- cattolica che abbiamo selezionato).

    Il politicamente corretto richiede di non essere volgari ed aggressivi, non di rinunciare ai propri principi (a meno di non annoverare gesti apotropaici e improperi tra i propri –falsi- argomenti). L’ONU e la Troika fanno politica come la Santa Sede, e nessuno dei tre mi pare politicamente corretto. Tutt’altro.

    1. vale

      e chi lo decide cos’è o meno, “politicamente corretto parlando” , volgare e/o aggressivo?

      1. fortebraccio

        bella domanda..
        Chi ha sentito il bisogno di introdurre il termine “non vedenti” al posto di “ciechi”?
        non so. sospetto però qualcuno che volesse marcare la differenza con chi usava quella parola (come altre tipo handicappato, storpio, negro, frocio) anche come una clava espressiva (anche – nel senso che possono essere usate con ingenuità oltre che con intento aggressivo. Ma passati i 10 anni d’età, l’ingenuità lascia il passo al dubbio, direi).
        Perché diciamoci la verità: la tentazione dell’arma polemica basata sull’insulto è quella di chi lega (in metafora ma non solo) il difetto fisico a quello morale.
        Mettiamola così: quando ribellarsi al “politicamente corretto” diventa una dichiarazione, una ricerca di legittimità alla scorrettezza come mezzo dialettico –o peggio, come forma politica- ecco, quel discorso ”pane al pane” sarà probabilmente la rappresentazione (in farsa) del ‘masaniello’ del pensiero.
        Talento sprecato, nella migliore delle ipotesi (migliore!).
        (Uhm. Il linguaggio è un riflesso del costume. Una questione culturale, insomma.)

        1. Fortebraccio, se uno è maleducato o poco sensibile, adotterà quella qualsiasi circonlocuzione politicamente corretta che gli sarà stata proposta come alternativa alle parole messe a disposizione dal vocabolario, e la userà come “clava espressiva” al momento giusto.

          Ho esperienza diretta di adolescenti e di adulti che danno dell’«handicappato» a chi gli pesta un piede per sbaglio. Probabilmente, se qualcuno gli taglia la strada, gli strillano: «Ma che sei, non vedente?». Torno a ripetere, il problema non è la censura politicamente corretta, il problema è la (buona) educazione, l’urbanità, la civiltà, come la vuoi chiamare. E le storie che ti raccontano da piccino.

          Come disse molto meglio qualcun altro «per allevare bambini non omofobi, e neanche razzisti, basta raccontare loro “Il brutto anatroccolo”. Dove gli ignoranti che prendono in giro il diverso fanno una figuraccia, ed il diverso è il più bello di tutti.» http://nihilalieno.wordpress.com/2014/02/18/omofobia/

    2. Guarda Fortebraccio, è proprio il contrario di quello che dici. E’ il “politicamente corretto” che richiede di rinunciare ai propri princìpi (per adottare supinamente quelli di plastica architettati da chissachì). Per non essere “volgari e aggressivi” basta la buona educazione. Ovviamente dico buona educazione perché non si senta escluso chiunque non creda di essere tenuto ad “amare il suo prossimo come se stesso” per comandamento divino:-)

      1. fortebraccio

        Ciao senm,
        siamo d’accordo circa la buona educazione.

        mah, il dissenso è sempre esistito, ci mancherebbe.
        piuttosto, tutto sta nel vedere cosa con-tiene questo “politicamente corretto” – ed il suo contrario..

        Cercando di seguire il discorso di Messori potremmo identificare il “politicamente corretto” con quella politica/filosofia/condotta che cerca di “cancellare il male, il peccato, il dolore, il conflitto, la diversità”. Perché pacificandolo in terra, l’uomo, si allontana da Cristo.
        Quindi tutto quello che contrasti la dottrina sociale della Chiesa (e scommetterei, per M, preferibilmente quella ante CVII).
        Né Marxismo né liberismo, tutti da contrastare. Come se non si potesse realizzare nulla di buono se non all’interno di uno stato teocratico. Ma in cielo eh, niente Gerusalemme terrena, che son fatiche velleitarie.

        Personalmente, queste posizione cristianiste, non han mai convinto.

        1. fortebraccio

          Ed a scanso d’equivoci, ricorrerò alla definizione che ne ha dato chi coniò il termine, il vaticanista Lucio Brunelli: “Un nuovo genere di cristiani s’aggira per l’Europa. Sono i cristianisti. Ne circolano varie specie, alcuni indossano la tonaca, altri giacca e cravatta. C’è la versione aristocratica e quella scapigliata. Ma in comune tutti i cristianisti hanno il piglio del cattolico da combattimento. Basta chiacchiere ecumeniche, occorre un’identità forte. Si sentono minoranza. Ma non calano le brache, loro. In politica stanno di preferenza col centrodestra, in economia sono ultraliberisti, a livello internazionale, ferventi americanisti. E fin qui di anticonformismo non sembrerebbe essercene molto. Ma la vera novità dei cristianisti non è la scelta dello schieramento. È il pathos che ci mettono. Lo spirito di militanza. E soprattutto la forte motivazione ideologico-religiosa. Dalla teologia dell’unicità di Cristo Salvatore discende senza dubbi un atteggiamento belligerante verso l’Islam. Dalla critica ortodossa del pelagianesimo viene l’accusa sprezzante a quei cristiani che si dedicano prevalentemente alle iniziative sociali in favore degli ultimi. Dalla denuncia dell’irenismo teologico si arriva all’entusiasmo (non solo approvazione, ma entusiasmo) per le spedizioni militari alleate. Tutte queste caratteristiche sono l’essenza del perfetto cristianista. Fenomeno nuovo, senza dubbio, almeno relativamente agli ultimi anni.” (Vita, 26.10.2001).

          1. LIRReverendo

            Si è dimenticato d’indicare anche i vaticanisti, che professano nei palazzi, e poco aiutano, se non mischiare il “mazzo”.
            Interessante la tecnica retorica. Si passa dall’eresia passandola per giustificata e si ammonisce le deviazioni, intrinseche e inevitabili, per apologizzare a favore dell’eresia. Più che scrivere su Vita, forse potrebbe scrivere su Morte…dei vaticanisti.
            Sempre LIRReverendo, che di ideologico-religioso ha poco, ma di concreto e profetico (da battezzato s’intende) mantiene e preserva.

          1. Fortebraccio

            Di alternative c’è n’è sono a bizzeffe, ma ti pare! Ma sono alternative da cercare di costruire (sapendo che non esiste niente di perfetto, che qualsiasi cambiamento sociale impiega generazioni per attivarsi) in terra. Qui.
            Indicavo solo quelli che comunemente vengono intesi come gli estremi di un’ampio spettro….

  22. admin

    senti Jo non postare altri commenti i tuoi sono oziosi ragionamenti da troll e non ci interessano.
    Distinti saluti

    PS non iniziare ti prego con la storia ” ma io non ho offeso nessuno, è questo il concetto di democrazia che avete voi qui” etc. etc. Non attacca, non ci interessa e l’insulto o la formale correttezza del commento non è l’unico criterio adottato per giudicare quando e se vale la pena continuare una discussione

  23. A dire il vero io adoro il tuo parlare politicamente scorretto. Perché anche a me piacciono la libertà e la dignità dell’uomo. Quindi continua così. Grazie
    Stefano

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