“Una proposta, intera e piena, di vita cristiana”

di Don Riccardo Mensuali

Cara Costanza,

mentre sta finendo la Domenica, l’ultima di quest’anno, ho appena terminato di leggere il tuo nuovo libro, Si salvi chi vuole e, per continuare un’amichevole tradizione, mi fa piacere scriverti qualche riga. Chi conosce i tuoi libri precedenti ti riconosce presto, dopo poche pagine. C’è la stessa leggerezza di sempre nel dire cose “pesanti”, nel senso che “pesano”, che contano. Questa volta però l’ambizione è cresciuta. Si salvi chi vuole è per l’uomo e la donna di oggi. È la presentazione di una spiritualità.

Queste pretese le hanno i santi, e infatti ne citi diversi. O i fondatori di ordini o congregazioni, di movimenti, gli iniziatori di cammini, i carismatici che hanno dietro di sé un popolo. Che una moglie, giornalista, mamma e blogger si azzardi a proporre “cinque colonne” che sostengono la vita cristiana come “reggono un edificio” desta, di certo, stupore e qualche domanda. Chi è Costanza Miriano per osare tutto ciò? Qualcuno potrebbe dubitare. Finché una moglie scrive di ménage familiare, di figli e di educazione, di coppia e di marito, la ascoltiamo con curiosità. Ma ora tu scrivi una regola di vita cristiana. E neppure nascondi qualche modello, ispiratori e fari della storia dello spirito cristiano.

C’è l’idea del monastero Wi-FI, citi la grande francese Madeleine Delbrel e il suo Noi delle strade. È la tradizione dei “monaci delle città”, con la loro sfida di creare comunità aperte all’incontro con i problemi quotidiani e le ferite delle città contemporanee. Madeleine Delbrel era un’assistente sociale e una mistica. Viveva con qualche sorella nell’estrema periferia di Parigi, negli anni ’30 dello scorso secolo. Con la loro “spiritualità di strada” sentono che il luogo della loro santità è il quartiere dove lavorano, dove incontrano tutti. Si “immergono” nel mondo con la stessa passione con cui si immergono in Dio per annunciare a tutti lo stesso Vangelo. Mi viene in mente, se vogliamo fare un viaggio molto più lontano nel tempo, un antico testo cristiano, la Lettera a Diogneto:

“… i cristiani vivono nella loro patria ma come stranieri … testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale”.

A me pare, con sincerità, che la sfida sia riuscita, il libro è bello perché è bella la vita cristiana che tu presenti come la perla preziosa della tua esistenza. Nessuno nega che queste tue pagine siano esigenti e che cerchino un loro spazio tra le proposte contemporanee di spiritualità cristiana. Ma, in questo, non hai perso il carisma originario dell’intuito, della scintilla che fu all’origine del famoso dittico, Sposati e sii sottomessa e Sposala e muori per lei. Dove, mi pare, c’era già tutta intera la proposta di una strada che aiuta il matrimonio a fondarsi, a vivere e a realizzarsi. Sotto l’ironia e il tono scanzonato c’era un messaggio forte e serio: il matrimonio si crea e si salva nella conversione quotidiana. Che vuol dire prendersi un po’ meno sul serio, a volte, e altre molto di più. Dipende. Castigat ridendo mores.

Chi ha compreso che codesti libri fossero seri e pericolosi sono stati gli spagnoli, che volevano castigare te, arrestandoti (!). Prima di cominciare Si salvi chi vuole ho terminato il breve romanzo di successo Il Signor parroco ha dato di matto, di Jean Mercier. Leggerli di seguito è un’esperienza interessante. Mercier, con medesimo garbo e con acuto sarcasmo, mette il dito sulla piaga: la formazione e l’identità dei cristiani delle nostre parrocchie, le frustrazioni di noi preti, un rapporto difficile e controverso tra il clero e i laici.

Le parole, pur preziose, dei documenti della Chiesa non mancano, soprattutto dal Concilio Vaticano II. Manca qualcos’altro, che Papa Francesco sente chiaramente espresso in Evangelii Gaudium e nel quarto capitolo di Amoris Laetitia, a cui il Papa tiene molto ma che noi trascuriamo, a volte, perché con l’ottavo capitolo si riesce a litigare di più e, quindi, a stare più sui giornali o sulla rete. Il Papa si domanda e ci domanda: come sono i nostri amori se li poniamo davanti all’amore modello, l’inno alla carità dell’apostolo Paolo? Mancano proposte forti e chiare di spiritualità cristiana per imparare che discepoli di Gesù si diventa ogni giorno e che il nemico, nella lotta, è soprattutto in me. Tu, infatti, lo scrivi a pag. 149:

Combattere contro il nemico che è prima di tutto in me.

A pag. 144 leggiamo:

Costruire la nostra cattedrale non può servire solo a noi, ma anche a prenderci cura degli altri. Se ci mettiamo belli tranquilli in poltrona a pensare a Dio, magari davanti al fuoco, e ci fermiamo lì, si chiama pietismo, e non serve a niente. Io, comunque, se devo stare in poltrona… preferisco abbuffarmi di Netflix. Lo stesso vale per certi gruppi parrocchiali che sono chiusi in se stessi e non portano frutto. Da ragazza pensavo: se con questa gente devo solo mangiare la pizza, se non facciamo una comunità vera e non ci mettiamo a fare qualcosa di serio, allora la pizza preferisco mangiarla con quel gruppo di gente che non va in chiesa, in cui ci sono almeno tre ragazzi notevoli.

Quel che proponi, a tutti, con le tue riflessioni, è una vera appartenenza a Cristo che ci cambi la vita sul serio. Non è affatto una brutta fotografia di certi gruppi cattolici, è un regalo che fai a tutti. E i regali, nel cristianesimo, sono come quello che l’angelo fa a Maria: esigenti, grandi, impegnativi.

Cara Costanza, la tua proposta, antica e sempre nuova come quella dello scriba saggio del Vangelo, ha una identità. È una spiritualità chiara, calda, che avvolge e coinvolge. Lo scrivi con lucidità:

Il cristianesimo è una storia chiara. Più entri in intimità con Dio, più sei capace di perdere per gli altri … facendo vedere la bellezza della grazia di Dio.

Sì, è chiara ma – aggiungo – bisogna che qualcuno ti aiuti, come i due amici di Emmaus, che avevano davanti a sé la cosa più chiara che potessero immaginare, il Risorto, ma non lo riconobbero. E tu aiuti, proponi, chiarifichi. Poi uno può chiudere il libro e dire: bello, ma non è per me, continuo a cercare. E poi, chissà, trova un altro maestro, un’altra via. Però non potrà dire che gli sia venuto sonno, che non ci sia passione, che il cristianesimo è tradizione morta o morente, come le bellezze nei musei. Chiudo queste parole di stima e di apprezzamento ancora con Diogneto:

Come è l’anima nel corpo, così sono i cristiani nel mondo …Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare.

Neppure tu, cara Costanza, puoi abbandonare un dono, un carisma chiaro che non è tuo e del quale sei al servizio, in questo preciso momento della storia del mondo e della Chiesa. Grazie dell’ospitalità,

Don Riccardo Mensuali

P.S. Non ho letto solo da pag 144 in poi, ho letto tutto!

13 pensieri su ““Una proposta, intera e piena, di vita cristiana”

    1. Vero cara, Tutto è per grazia… Il più bel regalo che abbiamo mai ricevuto…la grazia. Ora sì dobbiamo condividerla. Un saluto a tutti.

  1. Cara Costanza, uno dei problemi del mio matrimonio, da 43 anni, è “il regalo” sia del mio compleanno, che dell’anniversario che di Natale. Nel senso che mio marito o mi chiede cosa voglio, così la sorpresa se ne va a pallino, oppure mi regala un qualche cosa che devo fingere di gradire, ma a mio parere è inutile e magari pure brutta. Contemporaneamente mi dimostra che non sa “ascoltarmi”. Si difende affermando che ho “troppi interessi”, il che dovrebbe dargli delle possibilità in più, ma a quanto pare, invece, è un impedimento ! Quest’anno ho deciso che non voglio correre rischi, oltre tutto non sono più così giovane da amare il rischio a tutti i costi ! E gli darò il titolo del suo ultimo libro, sapendo che passerò il pomeriggio di Natale e tutto santo Stefano a leggerlo, ed a prendere appunti. Da lei, anche alla mia “diversamente verde” età c’é sempre da imparare… il che è bello ed istruttivo, come diceva il mio caro Guareschi. Mi permetto di salutarla con un abbraccio.

    1. Ciao Valeria,
      ti consiglio vivamente un libro da leggere che potrà aiutarti tantissimo nel tuo matrimonio. Si chiama Sviluppa la tua personalità – Come andare d’accordo conoscendo gli altri. Te lo consiglio con il cuore e credo che ti renderà davvero molto felice in quanto tutte le tue relazioni saranno migliori, iniziando dal tuo matrimonio. Questo libro fa miracoli! Ho scritto pure una piccola recensione sul mio blog personale… Leggila e capirai perché te lo consigliato. Ti auguro ogni bene. http://lamiafelicita.com/risorse/

  2. exdemocristianononpentito

    Vorrei elogiare don R. Mensuali per aver ricordato la “lettera a Diogneto” ed averne citato un passo.
    Tale documento non è importante, ma “importantissimo”, in quanto testimonianza diretta del primo cristianesimo, un periodo che tutti noi dovremmo sempre riguardare (e che a me, fra l’altro, ha sempre interessato moltissimo).

  3. rosa

    Guido una domanda un pò terra terra: la tua amata e fortunata sposa (che fin al momento nulla ha fatto per accasarmi) considerando la sua opera magna (in tutte le lingue) ci è arrivata ad 1 milione di copie?

    1. admin @CostanzaMBlog

      Un milione sicuramente no anche se conoscere i dati reali è difficilissimo.

  4. exdemocristianononpentito

    Considerato che il blog mostra un po’ di stanchezza (capita a noi tutti, figuraiamoci se non può capitare ai blog) vorrei introdurre, per ravvivare un pò la discussione, un piccolo OT, naturalmente con il permesso dell’admin (quae exceptio firmat regulam).
    L’OT è il seguente: avete seguito le vicende dell’approvazione del biotestamento? Secondo me tale approvazione avviene nel modo e nel momento peggiori, anche se era inevitabile (non illudiamoci………) avrebbe potuto essere approvata in modi e tempi migliori. Questo si poteva fare.

    1. admin @CostanzaMBlog

      Non è stanchezza (ci sta anche quella) è che sono in Paraguay dove sto girando del materiale per un documentario sull’opera straordinaria di padre Aldo Trento. A proposito dell’eutanasia ho raccolto qui laa testimonianza straordinaria di Giuseppe, un uomo che da 20 anni può muovere appena una mano, ed è cieco (è soprannominato l’uomo di marmo). E’ ricoverato nella clinica di padre Aldo da 6 anni e le sue parole sono uno spot potentissimo contro l’eutanasia, appena tornerò in Italia pubblicherò il video.
      Il blog tornerà presto a pieno regime.
      Saluti a tutti.
      Admin

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