di Costanza Miriano
Tante volte mi hanno invitato a parlare ai ragazzi, ma io difficilmente mi sono cimentata nella più difficile delle imprese: agganciare questi misteriosi ordigni, questi meravigliosi scrigni di uomini e donne che si stanno aprendo alla vita, infliggere loro le mie parole, la mia presenza. Mi incutono timore, ho paura di scocciarli, non mi sembra di avere il diritto di parlare loro prescindendo da un rapporto personale. A un adolescente puoi parlare solo se lo ami, se gli vuoi bene sinceramente, e se ti metti al suo fianco, con rispetto, non su una pedana a fargli la predica. Gli adolescenti hanno un radar raffinatissimo, se ti metti su un piano di superiorità, di quello che ha le risposte e gliele vuole dare senza neppure ascoltare le domande, se ne accorgono dopo tre secondi che parli, e chiudono le orecchie.