Quando sono alborella

2015-06-24_174509

di Emanuele Fant

Secondo il sentire comune, la vacanza estiva al lago è un’attrazione per tedeschi con le calze sotto i sandali, o per connazionali così anziani da non riuscire più a raggiungere le vere mete di villeggiatura. Il pregiudizio che questo tipo di ambiente sia una versione piccola di mare fatta con meno orizzonte e neanche un pizzico di sale, tiene molti a distanza dai suoi lidi ciottolosi. Il lago non è rimestato dai cavalloni, e l’insistenza nel presentarsi sempre uguale può generare beatitudine o, per alcuni, assordante monotonia. Povero lago, trascurata terza via per le ferie degli italiani. Guardatelo a suo agio nel silenzio della sera, senza più ansie da prestazione: ogni livido specchio d’acqua, conclusa la cena, fa affiorare la sua parte migliore. Esiste un posto più adatto alla riflessione?

Anche io di recente ho esplorato un pontile in cerca dell’ispirazione, ricavando un raffronto tra la mia condizione e quella dell’alborella. Mi rendo conto che la mia capacità di traferire riflessioni complesse in metafore poetiche ha conosciuto  pagine migliori, ma questa l’ho sentita così vera: Emanuele è una alborella, che intuisce il cielo sopra i litri di lago nero, non ci può andare perché  non ha i polmoni. Arriva il pescatore, lui non vede le sue intenzioni, ma solo il bocconcino che lascia cadere. Ha la precisa sensazione che contenga qualcosa di male, eppure è incantato dal sapore che si sparge. Pensa che non ci dovrebbe andare, ma intanto batte la coda, è comandato dall’attrazione. Alcuni amici, abboccando al cordino, hanno lasciato in un balzo le acque scure. Morde la camula grassottella ed è sconvolto dal sapore, mai sentito niente di così buono prima. Poi viene il bello, o almeno così spera. Sente il palato tirare e si trova in un sopra che fa appena in tempo a vedere perché è bruciato dall’aria che le sue branchie non sanno come affrontare. Signore, quando sono alborella, dammi la pazienza di accordarmi al mio stadio evolutivo. E magari una dieta migliore.

fonte: Credere

 

14 pensieri su “Quando sono alborella

  1. Insomma il rischio è di ritrovarsi il classico “pesce fuor d’acqua”…
    Peccato che se non ti ci ributtano… ci resti (secco!)
    😉 🙁

  2. nonnonorbi

    E potremmo parlare anche della bosa che, umile e gioconda, esce da sotto il sasso e mordicchia le pellicine dei piedi.
    E quando le scacci si spostano di quel poco che non è fuga. Non è paura. E poi tornano a giocare con te.
    Ma, giocano i pesci ?
    E il pesce sole che ti guarda e non fugge. Incuriosito?
    Ma, sono curiosi i pesci ?
    Ed io che godo di queste compagnie ittiche e ci gioco e li guardo e li caccio , e li mangio.
    Sono forse cattivo io ?

  3. M.Cristina

    …dalla mela al gender, da sempre il metodo è uguale: “guarda che c’è una realtà migliore di quella fatta da Dio”….e ti frega!

    1. Daniela

      La realtà è tutta buona e anche i desideri lo sono….non c’è una realtà di Dio e un’altra realtà. Solo che l’alborella vede l’ esca e pensa che la realtà sia tutta lì, che la risposta alla sua fame sia tutta in quella mollica o in quel vermetto. Il vermetto gli dice vieni, placa la tua fame sei arrivata e lei dimentica che ciò che l’aveva richiamata a galla era il riflesso di una grande luce…..

      1. E per restar nella metafora l’inganno sta nell’esca che all’interno nasconde l’amo… un gancio, un pungiglione, che una volta penetrato nelle carni, difficilmente consente la fuga…
        Rarissimamente l’alborella da sola se ne libera.

  4. Giusi

    Io sono andata per laghi, i nostri meravigliosi laghi, quando gli altri vanno al mare che amo ma non in pieno agosto. Ho visto così il lago di Como con l’Isola Comacina, quello Maggiore con le Isole Borromee, il Trasimeno con l’isola dove le merlettaie fanno ancora il pizzo Irlanda, il Garda, l’Orta con l’Isola di San Giulio, il lago d’Iseo con Montisola. E poi Levico, Caldonazzo…. Spesso ho fatto anche il bagno ma soprattutto ho girato: ci sono tante meraviglie sui laghi e vicino ai laghi della nostra meravigliosa e bistrattata Italia. Non c’è una grande ressa perchè i più vanno al mare. In agosto ai laghi si è come alborelle graziate che possono gustare i bocconi migliori senza pericolo.

    1. Ho abitato diversi anni sul quel del lago di Como… e a quei tempi le alborelle le pescavo io 😉
      Cmq rispetto la “ressa”, l’alta montagna non la batte nessuno (neppure in Agosto) 🙂

      Ciao Giusi

      1. Giusi

        Lo so Bariom ma in montagna non ce la posso fare! Ho il mare che mi scorre nelle vene! Ciao

        1. Thelonious

          cara Giusi eppure credo che se provassi l’alta montagna scopriresti nuove e meravigliose realtà 🙂

  5. Sara

    Per quest’estate stiamo progettando di andare al lago di Garda e, tra le altre visite, non vedo l’ora di visitare le Grotte di Catullo a Sirmione e il Vittoriale a Gardone.
    Se è vero che “la vacanza estiva al lago è un’attrazione […] per connazionali così anziani da non riuscire più a raggiungere le vere mete di villeggiatura”, sono ancora più convinta della scelta!

    1. @Sara potresti anche fare “un salto” al Santuario della Madonna del Frassino (Peschiera del Garda) e a quello della Madonna della Corona (Ferrara di Montebaldo – nulla a che fare con Ferrara) incastonato nel fianco del monte. 😉

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