di Andrea Torquato Giovanoli
Diciamo che al mio figlio maggiore quest’anno a Natale è andata proprio bene: San Nicola (sì, perché nella nostra famiglia Gesù Bambino è il mandante e San Nicola, soprannominato Babbo Natale, è il “fattorino”) gli ha portato il LEGO del Signore degli Anelli, quello grande, anzi enorme, e così abbiamo passato le feste a costruire insieme il Fosso di Helm.
Essendo un gioco per bimbi di almeno dieci anni, ed avendone lui solo cinque, il sottoscritto si è trovato “costretto” ad aiutarlo: con uno sforzo che non credevo nelle mie possibilità sono riuscito a limitarmi al solo indicargli i pezzi che mano a mano gli servivano, facendogli notare, passo-passo, come andavano incastrati seguendo le istruzioni, per poi lasciare che fosse lui a mettere insieme fattivamente la costruzione, ammirando con malcelato orgoglio paterno la sua precoce bravura.
Sono stati momenti di giocoso idillio famigliare, devo ammetterlo, una gustosa collaborazione generazionale che mi ha portato a riflettere su come anche nella vita pare riproporsi la medesima situazione: ad ognuno di noi viene fornito una assortimento base di mattoncini, il cui numero e la cui varietà viene implementata dalle diverse circostanze dell’esistenza che ci troviamo ad affrontare, e sta a noi mettere insieme il tutto per edificare il nostro bagaglio d’esperienza e, ultimamente, noi stessi.
Ma anche nella realtà le istruzioni, contrariamente alle apparenze, non le scriviamo noi, bensì sono predisposte da un Altro e da Lui tenute saldamente in mano: come ho fatto io con mio figlio, anche il Padre indica ad ognuno, istante per istante, quali pezzi cercare nel mucchio e come metterli insieme per collaborare al Suo disegno sulla nostra vita.
Spesso però noi vogliamo fare di testa nostra e ci lasciamo guidare nella scelta dei mattoncini dal nostro gusto, dall’istinto o, peggio, da un falso senso di libertà; così sempre, alla fine, ci si trova, volente o nolente, a dover ammettere in tutta onestà che le nostre costruzioni “fai da te”, quando non crollano miseramente, sono quanto meno piuttosto bruttine e malfunzionanti, se paragonate a quelle previste dalle “Istruzioni Celesti”.
Perciò s’impone allora per ciascuno una vocazione alla vigilanza di quei segni discreti che tentano di guidare le nostre vite nella costruzione di un progetto meraviglioso, per noi imprevedibile forse, ma per il quale siamo chiamati ad una sorta di docilità nel seguire il disegno, potremmo ben dire “sulla fiducia”, riconoscendo come l’immaginifica bellezza di ciò che costruiamo sia nostro merito nella misura in cui siamo stati collaboratori ad una volontà di un bene maggiore previsto dal quel Padre che, con amorevole ed incommensurabile pazienza, ci guida ad ogni passo della nostra vita.
Scrutando poi di sottecchi lo sguardo compiacente di mia moglie mentre ci osservava giocare insieme, mi è balzato agli occhi come pare che questo meccanismo stia alla base anche della vita matrimoniale: ci si trova a condividere i propri mattoncini con quelli del coniuge con l’intento di costruire quel meraviglioso progetto illustrato fin dalla scatola del set LEGO “Famiglia”, e con l’unico vincolo naturale che i pezzi in dotazione sono divisi in modo complementare ed univoco tra maschi e femmine (nelle alternative a questo abbinamento, mi spiace, ma i mattoncini non s’incastrano). E noto come, anche in questa circostanza, le istruzioni rimangano ancora saldamente in mano quel Padre che fin dalla fondazione del mondo sceglie le coppie dei futuri “costruttori”, dotandoli ciascuno dalla nascita di un assortimento di pezzi precisamente complementare a quello dell’altro, e chiamandoli infine a condividere le reciproche risorse per una vita matrimoniale e famigliare da costruire mattoncino su mattoncino.
Tuttavia, è ancora il Padre a dettare i tempi ed i modi con cui edificare quel magnifico progetto che è la relazione sponsale e famigliare, ed è sempre Lui che chiama ognuno degli sposi, volta per volta e a seconda delle circostanze, ad inserire il pezzo giusto nella comune struttura, collaborando docilmente ad un mosaico che soltanto quando potrà essere osservato in retrospettiva apparirà incomparabilmente bello ed unico.
Deleteria alla confacente riuscita del “gioco”, anche in questo caso, è la presunzione creaturale di arrogarsi l’iniziativa esclusiva nella costruzione del set, partendo dal presupposto di aver compreso tutto il futuro percorso a partire dall’immagine illustrata sulla scatola, o, peggio ancora, avere la superbia di voler assemblare qualcosa di diverso seguendo solamente il proprio estro personale. Poiché nel matrimonio, come nella vita, il cristiano è chiamato a compartecipare ad un progetto che lo trascende, unico vero destino da perseguire anche e forse maggiormente quando avvolto nel Mistero, abbandonandosi fiduciosi passo-passo alla rivelazione di quell’Amore Crocifisso e Risorto che ha salvato il mondo.
Ed è guardando insieme a mia moglie il nostro bimbo che accozza giocondo prodi rohirrim e grignanti uruk-hai davanti alla fortezza da lui costruita che una lucente verità mi attraversa il cuore: così come col LEGO anche nella vita le cattedrali si fanno a singoli colpi di scalpello.
E’ vero, e’proprio cosi’!!!
Il mio “mi piace” include tutto meno il colore delle bandierine. Ma proprio nere e arancione le dovevano fare? 😉
Carissima Senm, le bandierine in realtà sono di un bellissimo color oro e blu scuro: così ti piace tutto? ;0)
Sì, con la Tartuca non ho problemi 😀
Viviana, cos’è nero e arancio? Una contrada?
Perspicace Angelina. Hai appena visto all’opera un ‘condizionamento culturale’ 😉
Cavolo, questo lego del Signore degli Anelli mi è sfuggito ed i miei figli sono grandicelli per questo regalo. Come posso fare per acquistarlo in modo giustificato?
Bellissima comunque la parabola Andrea.
Exileye, rifatti gli “eyes”… X-D
http://thelordoftherings.lego.com/en-us/default.aspx?icmp=COUSFR11LOTR
Ed uscirà anche quello de Lo Hobbit…
Trovare giustificazioni è davvero difficile, anche perché costa un botto!!! ;0)
la realtà è ,però, che la maggior parte delle persone non legge le istruzioni, se le legge non le capisce, e se le capisce non le utilizza.
poi ci sono anche tutti quelli che han comprato la scatola sfigata che non contiene le istruzioni.difetto di fabbricazione?
Noddài Vale: il Padre è buono e non lascia nessuno senza istruzioni… Sta’ a noi aguzzare vista ed udito, ma convengo che ciò non sia sempre facile e talvolta occorre persino interpretare i Suoi silenzi… ^_^
Avevo sentito dire di un Libro… un manuale, che contiene tutte le istruzioni per mettere insieme qualunque pezzo e far riuscire bene qualunque costruzione… 😉 😀
… certo a volte ci vogliono le istruzioni per saper leggere… le istruzioni! 🙂
” il Padre indica ad ognuno, istante per istante, quali pezzi cercare nel mucchio e come metterli insieme per collaborare al Suo disegno”
Caro Andrea, non posso che ammirare la tua fede. Su quel “istante per istante” mi sento un pizzico inadeguata, a volte. 😀
Carissima Angelina quella che hai citato è una consapevolezza di principio, applicarla poi è tutta un’altra questione: la ferita lasciataci nella carne dal peccato originale azzoppa tutti, me per primo (e forse più gravemente)! :,0(
La tua bella metafora Andrea, mi porta ad altre sul tema “Lego”… 🙂
A volte abbiamo in dono la scatola con il modello base… pochi pezzi, pochi soggetti, apparentemente facile da costruire. E a volte – non leggendo le “istruzioni” – non si riesce a mettere insieme neppure quello (o ne esce una cosa che non si sa bene cosa sia ;-)).
Ma il bello del “Lego” è che si può sempre ricominciare… a volte occorre “smontare” tutto pezzo per pezzo e ricominciare con il giusto ordine, e se alla fine ci si è preso gusto, se ci si appassiona, si desidera avere altri pezzi, che solitamente il Padre Buono per la gioia dei Suoi Figli, provvede a regalare alla “prima occasione”… così la costruzione si amplia si arricchisce e se all’inizio quella “scatola” sembrava un gioco solo tutto tuo, finisce per coinvolgere altri, ed altri ancora si appassionano allo stesso “gioco” (serio, serissimo gioco).
Tutti, se ci abbiamo giocato – con il Lego dico – abbiamo poi sperimentato che, una volta acquisita padronanza e la giusta età, con questi mattoncini e la fantasia che abbiamo in dote, si possono costruire “meraviglie” che vanno oltre il disegno riportato sul coperchio della scatola… Le “istruzioni base” restano e vanno rispettate – non puoi incastrare due pezzi per il verso contrario, non tutti vanno assieme, perché un angolo o una torre reggano devi utilizzare il giusto incastro e non mi riferisco al solo matrimonio) – ma la fantasia, l’ingegno del “costruttore”, si appoggiano e beneficiano di quella dell’ “Inventore” (del “gioco”) per andare ben oltre la “clonazione” di tante piccole costruzioni tutte uguali… ed è appunto una Meraviglia!
Costruttori e insieme “mattoncini”:
“anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.” (1Pt 2,5)
“Costruttori ed insieme mattoncini” è meravigliosa: mitico Bariom!!! ^_^
W San Nicola! Ottimo fattorino di Gesù… Amo i Lego… e tutti i giochi da bambini, e siccome sono bambina… 😉
obbiamo costruire, un pezzetto alla volta, poi un pezzetto cade e lo raccogliamo, un altro l’abbiamo messo male e va rimesso al meglio… Dobiamo cercare di costruire qualcosa che sia utile per noi e per gli altri, comodo, bello, perché no? Anche l’occhio vuole la sua parte, no? Dobbiamo costruire un qualcosa che abbia senso, altrimenti a che serve perdere tempo?
Bario: noi mattoncini? Bello e vero! Dobbiamo essere costruttori e contemporaneamente costruiili, nel grande progetto del Costruttore per eccellenza. magari, che so… pietre angolari? 😉
Beh, il primato di “pietra angolare” lo lascerei ad Uno solo 😉
Tanto per non costruire il nostro “lego” sulla sabbia… 🙂
Bariom: il primato sì, ma è stato Lui a dire che faremo cose ancora più grandi, no? 😉
E io con l’extralarge, potrei farle moooolto più grandi. 😀
Il Lego sulla sabbia, senza Lui lo costruiremo di certo: Lui è la base della nostra costruzione! 😀
“[…] (nelle alternative a questo abbinamento, mi spiace, ma i mattoncini non s’incastrano).”
Grande!
ed invece questo che “Lego”è?( ovvere quando il formalismo travisa il buon senso e la realtà…
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/03/04/Marito-diventa-donna-matrimonio-resta-valido_8342710.html
Sentenza tribunale: brasiliano sposato con italiana, era stato espulso
il giudice civile Annamaria Casadonte ha accolto il suo ricorso riconoscendo il diritto al permesso
‘Nel nostro ordinamento e’ certamente consentita la permanenza del matrimonio pregresso anche dopo l’avvenuta rettificazione del sesso con intervento chirurgico. Soltanto la rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso, disposta con sentenza passata in giudicato, puo’ essere causa di divorzio”