Il caso McCartney e altri pensieri

di Francesca Nardini

La sera vogliamo rilassarci, è anche giusto.

Non si può vivere solo di passatempi socialmente utili, come leggere l’ultimo libro di Costanza, o di urgenze imprescindibili tipo convincere un marito di quanto sia importante sapere se Paul McCartney, quello vero, sia morto nel 1966 – per inciso, infatti, non trovo giusto chiudere il caso dicendo “tanto sarebbe il sosia ad avere avuto successo”, in quanto vorrei capire quanto il passaggio dal vero al falso Paul abbia avuto impatto sul mio quoziente intellettivo. Ma non possiamo farne una causa quotidiana, no. Siamo fatti anche di pause, di momenti in cui il pensiero va messo a riposo, l’organizzazione tralasciata, il tempo sprecato… vogliamo il relax.

Solo che, ai piedi del relax, qualche sera fa ho dovuto religiosamente riporre un cadavere: quello della mia ultima, debole convinzione che la TV renda un ottimo servizio alla crescita delle persone. Non mi aspettavo di irritarmi così tanto; di certo la presenza del mio nipotino a cena (cena che, per sicurezza, si è portato dietro da McDonald’s) ha fatto scattare in me un senso materno eccessivo e una scarica incontrollata di anticorpi contro la mediocrità… magari mi metteranno in cura, temo di avere proprio un’allergia!

Con il rassicurante bollino di film per tutti, ci è stato proposto in prima serata un recente prodotto cinematografico incentrato sul rapporto tra l’uomo e la donna, una delle cose più belle che ci siano: l’esperienza della diversità, il big bang delle incongruenze, dalle più profonde alle più superficiali. Un tema abbastanza sfidante per un regista. Talmente sfidante, temo, che il regista forse deve essersi dimenticato di affrontarlo. Ad essere sinceri ci ha provato, per lo meno ad introdurlo, descrivendo coppie in crisi: lei è precisa e lui disordinato, lei è incinta (dove incinta sottende isterica) del primo figlio e lui è (già) stanco, lei è frigidina e lui fa il gigolò… tant’è che agli uomini della vicenda viene anche un po’ spontaneo confidarsi su questi temi durante l’unico momento gratificante della giornata: un bel giro a carte tutti insieme.

Poi, dopo questa lunga introduzione, ecco che si va alla conclusione. Credevo in realtà di essermi addormentata durante lo sviluppo della trama, cosa che accade puntualmente sulle scene importanti, e invece no: ero stata sveglia. La precisina riscopre l’amore per un uomo diverso dal marito, più basso di lei e un po’ attempato; la futura mamma perdona un tradimento, ma senza salti di gioia; la frigidina cede alle avances del simpatico don giovanni, nonostante il suo hobby di collezionare lingerie di provenienza internazionale (l’amore richiede sempre un atto di coraggio).

Quello che mi ha fatto incavolare, per farla breve, non è il contenuto del film: è il non-contenuto, il non-sviluppo che ha mandato completamente alla deriva il finale. Possibile che sia tutto qui, il rapporto tra un uomo e una donna? Come faccio a rilassarmi con il dubbio che un epilogo così sia esperienza quotidiana per delle coppie?

E come farà un bambino a distinguere questa approssimazione cinematografica dalla realtà ben più ricca, più sfaccettata in cui siamo immersi? Anche un bambino, crescendo, si pone domande di livello: perchè siamo diversi? O meglio, per-che, per quale fine lo siamo? E’ un errore della natura? Risulta fin troppo semplice tirare conclusioni pessimiste sulla base di una diversità esplicita come quella fra uomo e donna; ben più complesso è penetrarne il mistero.

In ogni caso, sono quasi sicura che il mio nipotino sia rimasto indenne, in quanto il suo fantastico panino aveva già avuto un effetto gratificante sul suo umore e non si sarà neppure accorto di essere stato esposto per più di un’ora a contenuti di scarso livello pedagogico –  diverso sarebbe stato se avesse ingoiato la minestrina salutare da me preparata senza grassi, con poco sale ma con tanto amore: lì rischiavamo di brutto.

Riflettevo comunque sul fatto che un uomo e una donna  portano all’altro cose che l’altro non ha. La propria unicità è prevista dalla relazione, non si annulla per il rapporto d’amore. Questo portare all’altro, poi, solo raramente è armonico e, anzi, spesso presenta scenari al limite del paradossale, come alle volte il disappunto di una moglie di fronte ad un silenzio non richiesto in risposta ad un consiglio non richiesto. Oppure quel “poi vediamo” sereno e pacifico davanti a varie urgenze (magari acquistare un cardigan non troppo marrone ma nemmeno bianco). Veramente critico se quel “poi vediamo” è riferito ad urgenze serie, che non voglio banalizzare in due righe, in cui magari una donna vede con chiarezza l’“adesso” e non comprende, non ammette il “poi” nel suo vocabolario. Per cui emerge la necessità di un tizio continuamente presente tra i due con la funzione di traduttore simultaneo, ovviamente ben pagato, meglio se con esperienza, che salvi le conversazioni dal tragico epilogo sempre dietro l’angolo, almeno all’inizio del matrimonio. Con contratto ad alta possibilità di proroga, è chiaro, magari per i successivi due anni!

Forse i protagonisti del film credevano di parlare la stessa lingua quando si sono sposati, per cui è naturale conseguenza che si scoraggino, lui cercando l’evasione, lei augurandosi che Dio sia femmina e sperando che le suoni a quegli uomini insensibili senza cuore – dovremmo sperare tanto che sia maschio, invece, almeno avremmo la chance di farci perdonare mostrando un po’ di dolcezza.

O forse il seguito prevede già un discorso di questo tipo e tutto il film visto quella sera è solo l’introduzione al vero film che svelerà la realtà dell’amore, motivo per cui spero ancora di farmi contraddire e di resuscitare il cadavere della mia fiducia nella TV.

O forse semplicemente è un film per tutti, nel senso che è per tutti quelli che si accontentano, che non si pongono troppe domande e staccano un po’ la spina, la sera, dopo mangiato, desiderosi di relax.

Ma allora è più rilassante quella bufala del caso McCartney!

48 pensieri su “Il caso McCartney e altri pensieri

    1. Angelina

      Caro Admin, non so se hai notato un piccolo errore di “ortografia”… Quando si apre lo spazio per inserire una replica, la scritta che compare è “Replica al commento si xyz” invece che “di xyz”. Scusa l’intrusione, sai com’è, ognuno ha un lato debole, il mio è quello di fare dovunque il correttore di bozze. Buonanotte. 😀

    1. angelina

      Viviana, da quando leggo i tuoi interventi mi tocca ricorrere esageratamente a Wikipedia. Mo’ che robba so’ ‘sti rettiliani?

        1. angelina

          Fatto! Stavo per abbandonare,giunta a “principessa Diana”, ma ho voluto insistere….mi si è aperto un mondo 😀 …… e mi sono giocata la pausa pranzo. Ora so di essere una persona più istruita, grazie.

            1. JoeTurner

              ah sì ne ho sentito parlare anch’io di questa assurda teoria del complotto dove 19 beduini armati di taglierino e che non sanno neanche pilotare un cesna dirottano e pilotano dei boing 767, fanno delle manovre arditissime che neanche le frecce tricolori, volano indisturbati nei cieli americani, mettono sotto scacco la difesa aerea della più grande potenza militare del mondo colpiscono con precisione millimetrica dei bersagli a volo radente a 800 kmh disintegrano completamente gli aerei comprese le scatole nere (ma non i loro passaporti) fanno crollare tre grattacieli di acciaio e cemento (caso unico al mondo di grattacieli crollati in seguito ad un incendio) come fossero fatti di lego.
              Fa quasi più ridere dei rettiliani, ma chi vuoi che ci creda!!!! 🙂 🙂 🙂

                1. JoeTurner

                  ho smesso di credere alla versione ufficiale dei fatti del 9/11 nel 2003, l’articolo di Introvigne mi interessa poco (conosco da anni la sua posizione) dal momento che ho letto almeno una dozzina di libri e centinaia di articoli, forse potrei fare io una tesi di laurea.
                  Se ti interessa l’argomento puoi iniziare da qui
                  http://www.luogocomune.net/site/modules/911/index.php

                    1. Giusi

                      Certo che quel luogo comune è un sito veramente singolare pieno di amenità varie tipo che il cancro si cura col bicarbonato e che non è altro che la candida: di conseguenza tutte le donne che hanno avuto la candida (e almeno una volta nella vita tocca a tutte) avrebbero tutte avuto il cancro cosa che palesemente non è. Io non so come siano andate le cose, però ricordo che questa teoria del complotto cominciò a girare da subito da parte dei Giulietto Chiesa, dei Vauro e di tutto il cucuzzaro di estrema sinistra, quelli della serie che la colpa è sempre dell’imperialismo americano e la ragione sempre dei poveri terroristi arabi. Francamente tenderei a dare più credito ad Introvigne. Pregiudizialmente avrei visto più Alvise su queste posizioni. E invece l’uomo pensa…. Chapeau e buonanotte!

                    2. JoeTurner

                      di Vauro non mi risulta, Giulietto Chiesa è uno dei più seri giornalisti italiani ma se bisogna dare una primogenitura italiana credo che spetti al giornalista ultracattolico Maurizio Blondet.
                      Però non mi risulta che 2900 persone l’11 settembre siano morte di cancro o di candida, quindi che c’entra?
                      Per farti un esempio che puoi capire, è come se la credibilità delle apparizioni di Medjugorie dovesse passare attraverso la figura di Tomislav Vlasic

  1. giuseppe

    “tipo convincere un marito di quanto sia importante sapere se Paul McCartney, quello vero, sia morto nel 1966″….. non sottovalutare il problema anche perché ha notevoli precedenti storici! ci son dei pazz..(ops non si può dire: sono i seguaci di un altro testo sacro) che sostengono che sulla Croce non ci sia il Figlio dell’uomo, ma un figlio di buona donna …un Giuda a caso che, presso gli sciocchi (cioè noi) “sarebbe il sosia ad avere avuto successo”

  2. alessandra

    Troppo forte Francesca!!
    Sono 7 anni, da quando siamo sposati, che non guardo la tv e ancora non ho trovato un motivo per farlo. La tv mi sembra spesso una menzognera. Sono sicura che molte persone (tipo mia sorella) quando vedono film del genere pensano che davvero esistono uomini cosi’ travolgenti, che questo uomo ideale alla fine lo troverai (forse nell’ovetto kinder o in regalo con le merendine del mulino bianco) e ti travolgera’ con la sua passione, ecc
    Tutte queste belle e idilliache etichette finiamo per appiccicarle ad un uomo concreto che lasceremo perche’ “non era quello che credevo” proprio perche’ credevi male ed era meglio credere ai tuoi occhi anziche’ alle tue proiezioni.
    Comunque io non credo che l’amore sia questo friccichio al cuore, lo e’ anche questo; quando mio marito ha e’ ammalato o i bambini si svegliano di notte il friccichio al cuore davvero non ce l’ho, anzi mi piacerebbe tanto far finta di non aver sentito. L’amore e’ una scelta, un’avventura, una scoperta, un cammino, spesso una croce che ti salva dall’egoismo, una palestra dove invece di dimagrire abbondi a poco a poco nella gratuita’, ecc

    Ma poi, chi l’ha detto che l’uomo dai pettorali scolpiti ci rendera’ felici? Non e’ forse “dando che si riceve”?! “Amando che si e’ amati”?!

    🙂

      1. vale

        uomini veri.come,peraltro, oggi a pag.3 de “L’Avvenire”.la singolare vicenda del parroco della Canabière(Marsiglia).Chiesa gremita a ogni messa, disponibilità senza limiti all’ascolto e al dialogo.
        ed,aggiungo, sempre in tonaca e preceduto da dodici chierichetti quando si reca all’altare per celebrare la Messa.
        avercene….

        1. Giusi

          Io ho scoperto che le Chiese le riempiono due tipi di sacerdoti: i sacerdoti santi e i sacerdoti divi.

            1. Giusi

              Non mi riferivo a lui, non lo conosco: era una considerazione a prescindere basantesi sulla mia esperienza. Per santo intendo il sacerdote che si mette tra parentesi e fa risaltare Dio. Per divo quello che fa risaltare se stesso magari con teorie strampalate, alternative che attraggono perchè così ci si sente giustificati.

  3. giuly

    ma che film è questo? come si intitola? no perchè di film simili ce ne sono in giro parecchi…. tempo fa ho visto “mangia, prega, ama”, con la Roberts, ed è esattamente una storia di questo tipo, una di quelle storielle in cui lei è delusa dal marito che non la capisce, allora fa le valige e si va a fare un bel viaggetto per ritrovare se stessa: prima in Italia (dove se magna), poi in India (dove si prega, ovviamente!) e trova un bel maschione tutto muscoli ma anche tenero che le fa capire che non tutto è perduto, che il cuore è ancora giovane e blablabla…. insomma un concentrato di buonismo, intimismo e altre amenità da romanzetto harmony.
    Quindi niente di nuovo sotto il sole, anzi le fiction televisive sono anche peggio perchè ti snocciolano questi contenuti sottilmente persuasivi in varie dosi, pardon puntate! Come una cura vaccinale periodica ti somministrano pasticche di nuove forme familiari e buoni sentimenti validi obbligatoriamente per tutti. Il bollino verde è canonico: dai più piccoli ai nonni tutti devono essere istruiti su quanto siano felici le famiglie allargate, le nuove geometrie di coppia aperta alle alternative, eccetera…… L’importante è che non si vedano le sigarette e poi va tutto bene. Insomma, roba da Minculpop.

    Aspetta….forse ho capito…. “Maschi contro femmine”…?

  4. Francesca

    @ Alessandra
    Grazie per il tuo commento, in cui condividi la tua esperienza senza maschere, regalando a me e chissà quante altre donne un sospiro di sollievo!

    @ Giuseppe
    Mi inviti a nozze, adoro i complotti!
    Comunque bravino il sosia, tra i requisiti c’era “risorto”…

  5. Floriana

    Concordo in pieno con Alessandra… che voglio salutare!
    Quanta gente è ingannata dalla TV, dai messaggi di vita che manda….famiglie allargate felicissime in cui nella stessa casa si convive tutti armoniosamente, uomini e donne che dopo uno sguardo consumano il loro piacere, donne sempre alla ricerca di se stesse quando già sono madri e dovrebbero guidare una famiglia, uomini eterni peter pan…..che circo di egoismo.

    Con grande spontaneità vorrei condividere con voi un aspetto che mi ha sempre colpito nei film da quando ero ragazza (intendo non sposata che per me è coinciso con un fidanzamento di 3 anni vissuto con gioia nella castità) è questa immagine della donna…femme fatale che si ritrova oggi a letto con uno, oggi con un altro, anche solo dopo due giorni di conoscenza, con una leggerezza che mi ha sempre lasciata sconcertata….
    Ancora oggi sposata con 2 figli ho la stessa sensazione…l’Amore e l’unione carnale fra uomo e donna è qualcosa di grande, di profondo, secondo me soprattutto per una donna che si trova ad accogliere pienamento la persona amata…frutto di un Amore grande in cui dici con le parole e il corpo ” mi dono completamente a te e ti accolgo completamente”. Insomma, non è così semplice come andare a mangiare una pizza insieme!!!!
    Non può essere frutto di due sguardi incrociati in un bar, non può essere un ripiego ad una insoddisfazione personale o ad un litigio con tuo marito (come spesso vedo mei film). E poi davvero tutte le donne sono così prive del proprio pudore e riescono a condividere una cosa così grande con il primo conosciuto??
    Io credo proprio di no, o forse sicuramente non tutte.
    Per me l’intimità si è costruita negli anni di matrimonio, con paure, emozioni,con la conoscenza, la fiducia reciproca, la scoperta…..un vero percorso che cresce man mano che cresce il nostro Amore.
    I tempi della Vita, secondo me, sono ben più lenti di quanto vogliono presentarci nei film, dove vige il TUTTO e SUBITO…quanto è stata bella per me invece l’ATTESA, una parola ormai un pò dimenticata!
    un abbraccio Floriana

    1. @Floriana cose sacrosante quelle che scrivi, ma “E poi davvero tutte le donne sono così prive del proprio pudore e riescono a condividere una cosa così grande con il primo conosciuto??
      Io credo proprio di no, o forse sicuramente non tutte.”…

      Certamente non tutte, ma veramente molte, molte più di quanto temo immaginiamo e quel che è peggio, molte tra le giovani e giovanissime. Basta vedere le statistiche sulla drammatica caduta verso il basso dell’età media del primo rapporto sessuale, basta parlare con le nostre figlie 13/14enni sulla media delle loro amiche di cui sanno o andare a prendere dette figlie all’uscita da scuola per vedere il loro diffuso, generalizzato e succinto abbigliamento (e chi scrive e un ex “uomo di mondo” se così vogliamo dire…). Basta farsi un giro su qualche blog tenuto da 20enni femmine e leggere la descrizione sin troppo puntuale delle loro “storie” (con relativo plauso dei lettori) che, fossero pure per la metà inventati, certo non depone a favore del loro pudore (pudore? che parola è…?)

      Che sarà di queste giovani donne (se già donne vogliamo chiamarle) arrivate ai 30/40anni?

      I motivi di questo stato di cose inutile stare qui ad elencarli, li conosciamo sin troppo bene e certo il messaggio veicolato da TV (per cui pago anche il canone!!), dalla cinematografia e dalla stessa pubblicità, ha il suo peso rilevante e forse il film che qui cita Francesca non è neppure il peggior esempio, ma giusto “semplicemente è un film per tutti, nel senso che è per tutti quelli che si accontentano, che non si pongono troppe domande e staccano un po’ la spina, la sera, dopo mangiato, desiderosi di relax”, una pallida scialba foto dei nostri tempi.

      Non sono un catastrofista, castigatore di costumi, ma certo bisogna avere occhi aperti specie per i nostri figli, che se seguono il Vangelo, come minimo sono anche considerati dei poveri imbecilli.
      Al resto del mondo Dio provvederà (noi facciamo la nostra piccola parte…) ma spesso il mondo, come l’Uomo, ha dovuto sprofondare nel più profondo degli abissi per aver invertito la prospettiva (credeva di guardare in alto e guardava il baratro), prima di ricominciare a guardare veramente verso il Cielo.

  6. Velenia

    Io guardo solo fox crime,trovo i gialli da risolvere,gli omicidi ,i vari csi più realisti e meno dannosi per la mia salute mentale delle commediole d’amore e affini!

  7. Francesca

    @ Giuly e tutti gli amici del blog
    Mi interessa far presente che volutamente non è citato il titolo del film.
    Il vero intento è quello di suscitare una riflessione sulla relazione tra l’uomo e la donna, molto diverso dallo sconsigliare la visione di una pellicola.
    Tra l’altro, spesso i film di questo taglio, magari discutibili dal punto di vista del contenuto, vengono comunque “salvati” da una felice scelta del cast: sicuramente l’intento principale della regia era quello di divertire il pubblico, non di proporre una visione della vita.

    1. giuly

      chiedo venia! mi sono lasciata trasportare dalla mia cinefilia che mi ha indotto al toto-film…. abbi pazienza, ma è una passione quella di vagliare le pellicole cercando di capire se sono utili o no. Tra l’altro direi che l’intento di divertire (ma anche quello di commuovere) il pubblico sono ottimi strumenti per diffondere una idea particolare. Dire che il cinema o la tv non voglione dare visiioni della vita è una ingenuità.
      Tornando all’argomento principe del post, sono naturaliter in accordo con l’autrice, che i linguaggi di uomini e donne sono differenti e che ciascuno di noi porta e si aspetta qualcosa che quasi mai corrisponde alle attese. Il nodo, che nel film fa da filo conduttore, è che in realtà quasi tutti, per non dire tutti, ci sposiamo convinti che il nostro cuore batta all’unisono con quello del coniuge, caspita! ce lo siamo scelti apposta! anni e anni (almeno per me!) cercando l’anima gemella e quando finalmente sei sicura di aver centrato il bersaglio… ti trovi con un tizio che vaga per casa seminando disordine (per poi farsi prendere da periodici momenti di ansia da ordine, per cui lo trovi che impila pentolini in ordine decrescente nella credenza), o che girandosi nel letto si tira dietro le coperte lasciandoti al freddo (alla faccia di tutti i romantici discorsi sul calore umano…). Non ci vuole molto per essere tali e quali ai protagonisti del film, basta rimanere in superficie, sul pelo d’acqua di un rapporto che è misterioso perchè non lo fai tu. Lo hai scelto, ma non decidi tu come deve funzionare perchè non è mica un programmino che rispondere a dei comandi. Innanzitutto perchè c’è di mezzo la libertà dell’altro nonchè la tua; e poi perchè la vita cambia, ha un percorso che ti si stende davanti. A noi tocca solo starci. Quando si comincia a svicolare è la fine. E tutto proseguirà come nel film, con una scena conclusiva che lascia la bocca amara, insoddisfatta.

      1. 61Angeloextralarge

        Giuly: io (e solo e sempre io) “impila pentolini in ordine decrescente nella credenza” e non solo quelli! Anche i contenitori di plastica, i piatti, etc. Ma non periodicamente… sempre! Devo farmi visitare? 🙁

  8. loris

    Ad un bambino si fa un favore a spegnere la TV, in questi casi.
    Non perdiamo tempo in cose inutili. Il relax diventa quasi sempre una scusa per far entrare l’insignificanza dannosa nella nostra vita. “Res severa verum gaudium”, altro che relax

  9. Giusi

    Per Joe. Il paragone non mi pare pertinente. Le apparizioni sono un capitolo a parte. Basti pensare a quelle della Salette. Lì persino i veggenti sbarellarono di brutto nel corso della loro vita tanto che persino il Curato d’Ars non credeva a quelle apparizioni. Voglio dire sempre uomini si resta e i peccati degli uomini non provano niente circa la veridicità di un’apparizione nè in un senso nè nell’altro. Certo che non son morti di candida quelli dell’11 settembre ma il sito da te citato ne spara veramente di tutti i colori su qualsiasi argomento cioè dietro ogni cosa vede un complotto. Non so se Giulietto Chiesa sia uno dei più seri giornalisti italiani di certo è molto schierato. Mi ricordo una trasmissione dove lui pontificava e Vauro faceva vignette in pendant. Lo scrittore ultracattolico. Appunto. Quelli della serie: la colpa è tutta degli ebrei. Finchè si continuerà a ragionare in questi termini, in maniera manichea: tutto il male da una parte e tutto il bene dall’altra non verremo mai a capo di nulla e in Medio Oriente continueranno a scannarsi. E poi, se fosse come dici tu, non ti pare che Robert Redford avrebbe fatto almeno un film?:-)

    1. JoeTurner

      scusa Giusi ma non mi sembra molto serio confutare dei fatti con questa superficialità e adottando come discriminante la simpatia di quelli che, tra gli altri, sostengono questa tesi (se dovessi prendere posizione sull’aborto per la simpatia e la serietà di Giuliano Ferrara starei fresco). Comunque non è mia intenzione convincerti ma se proprio dovessi discuterne forse preferirei parlare di piani di volo, staticità degli edifici , nano-termite, scatole nere, PNAC, punto di fusione dell’acciaio, dimensioni dei fori d’impatto, vaporizzazione dei velivoli, insider trading etc, e non di Vauro.

      .

      1. Giusi

        Circa l’oggettività dei fatti in generale avrei le mie riserve. Ogni perito ha una sua oggettività e questo vale per i delitti, per le tragedie, per le stragi e per qualsiasi cosa. Mi viene in mente quel capolavoro che è Rashomon di Akira Kurosawa. Io non ho la competenza per discutere delle cose che citi. Ma mi sono sorbita abbastanza trasmissioni con “esperti” che affermavano l’uno l’opposto dell’altro. Il mio discorso voleva andare oltre. Non mi riconosco in un certo modo di ragionare dove, guarda caso, gli opposti estremisti si incontrano. Non c’entrano le simpatie, se mai le ideologie e, se analizziamo le conseguenze, non mi sembra di essere superficiale.

        1. JoeTurner

          va bene Giusi ho capito che sei un’altra che vuole sempre avere l’ultima parola (ce ne sono diversi su questo blog), ok prendila e fanne buon uso. Ciao.

          1. Giusi

            Non è così. Ho cercato di spiegarti il mio punto di vista e anzi ho premesso di non sapere come sono andati i fatti. Mi sa che io e te non ci capiamo. Capita. Ciao 🙂

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