Rai tre Brontolo

Questa mattina sono stata a Rai1 dove ho imparato due cose: che Tiberio Timperi è una persona simpatica e intelligente , e che la tv aumenta di 5 chili (una che ho conosciuto subito dopo, e che mi aveva vista, mi ha detto “allora è vero che il video ingrassa”, sempre per mantenermi alto il morale).

Inoltre come al solito non ho risposto quello che avrei voluto. Le magnifiche risposte mi verranno in mente stanotte, così domattina le potrò dare a Oliviero Beha (sarò in video in diretta dalle 10 alle 11 su Brontolo, Rai 3). Peccato che probabilmente nel frattempo saranno cambiate le domande.

15 pensieri su “Rai tre Brontolo

  1. Alessio Pesaro

    Ecco il link al video di RAI 1 dove l’intervista parte alle 9.09 (tempo 1:47:50). “Emergenza educativa” sono parole che condivido in pieno.
    E si capisce bene nel dibattito che Costanza ha una visione che parte da un’esperienza reale di famiglia che vuole tener conto di tutti i fattori in gioco: marito, figli, lavoro, casa, educazione ecc.
    Tutte le altre ipotesi possono essere affascinanti, ma la domanda è se tengono allo stesso modo alla verifica dell’esperienza, del quotidiano.
    Il finale dell’intervista è veramente da coraggiosa!! Faccio il tifo x te.
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4d243619-cd95-468f-a160-e945c074ae8a.html

  2. Alessandro

    pur non conoscendoti personalmente (ma la fede ci rende fratelli perchè figli dello stesso Padre) mi permetto un commento.
    Alle persone (esseri umani “dotati” di soffio vitale)non servono “imbonitori” ma testimoni. Lasciatelo dire: tu testimoni! Eccome se testimoni!!
    La pace

  3. Grazie a tutti! Grazie Alessio, e grazie Alessandro: spero che la mia incapacità di impormi nei dibattiti sia almeno una testimonianza di mitezza. Mi consolo così…

  4. Francesca Miriano

    Nell’ultimo scampolo di libertà stamattina, mentre rantolavo sul tapis rulant(si scrive così?)in palestra ti ho visto a brontolo. A parte che mi associo al famoso camionista e , cara Cochi , anche io faccio fu fiu a vederti così splendida e a tuo agio davanti a quel gran figo di Oliviero (quando lo incontri nei corridoi Rai digli che sono una sua fan anche quando scrive articoli )volevo dirti che sono d’accordissimo quando sostieni che non sono solo i nidi a dover essere considerati ma soprattutto deve essere concretamente data alle mamme che lo desiderano la possibilità di stare coi bambini per più tempo possibile. Io ha dovuto rinunciare allo stipendio e ai contributi completamente per 4 mesi solo per stare a casa fino a che i bambini compivano 1 anno.Dovrebbe poi essere prevista la sostituzione automatica sul posto di lavoro soprattutto se come me si lavora su turni h 24 di modo che i colleghi non si imbufaliscano se devono coprire le tue notti.Si potrebbe forse anche evitare di sentirsi dire dal primario che , dovendo scegliere fra un maschio e una femmina fertile opterebbe per chi non resta incinta!E last but not least: che me ne faccio del nido quando la sera metti a letto il pupattolo vispo e allegro e vai a svegliarlo la mattina rovente di febbre che ci potresti assodare un uovo?In effetti non ho mai capito come fanno in Svezia a risolvere questo problema che è stato la costante del mio training di mamma lavoratrice ( e per fortuna i ragazzi sono stati mediamente sani e collaboranti).
    Siccome però sono anch’io brontolo non ho capito cosa c’entrino le zoccolette olgettine con le istanze di liberazione della donna.Forse però a causa del tapis rulant mi arrivava poco sangue al cervello. Che dire poi della Marina simpatica come il famoso gatto attaccato alle palle? Sicuramente non poteva che annoiarsi molto!
    Ora prima di lasciare il blog mi premeva buttare qualche altro sassolino nel fiume e chi sa quando riuscirò a tornarci a leggere i post:avete letto l’intervista sul ‘Fatto’ a mons Gianfranco Ravasi?A me è piaciuta molto. Altra domanda:se qualcuno ha figli di 15-20 anni, come la pensano sulla religione e annessi? Avete tenuto il guinzaglio lungo o corto?
    E infine , volando altissimo, come la pensate sulla donazione degli organi e sui trapianti a proposito dell’idea di’vita’.
    A presto, spero.

    1. paulbratter

      io credo che quello che dice il cardinal Ravasi piaccia molto perchè disturba poco.
      Mi dispiace ma il Cristianesimo senza evangelizzazione è una contraddizione. Ma sicuramente sbaglio io che non sono cardinale.
      Per quanto riguarda la donazione degli organi è evidente che siamo tutti d’accordo, credo che il tema su cui ci sollecitava Francesca fosse su il concetto di morte cerebrale e prelievo degli organi in soggetti in cosiddetto “coma irreversibile”

      1. raffaella

        Non credo che il Cardinale voglio rinunciare all’elemento dell’evangelizzazione, intesa soprattutto come “testimonianza”, poi però deve esserci il rispetto per chi ha deciso di non essere evangelizzato e la ricerca di un dialogo sulla base della comune umanità (che non vuol dire perdere la propria identità o cercare facili sincretismi).
        Non credo poi che qualcuno debba per forza sbagliare: all’interno della Chiesa, fatto salvo il nucleo centrale della fede, per fortuna c’è spazio per tante posizioni, tante sensibilità, tante idee.

  5. Alberto Conti

    Condivido il parere di Alessio ed Alessandro sul fatto che tu hai portato un’esperienza, gli altri un’idea e, a mio parere, questa cosa rimane ai telespettatori.
    Questi format a dibattitio purtroppo sono molto dispersivi e la confusione predomina.
    Purtroppo per i sassolini di Francesca ho poche risposte (l’intervista a mons. Ravasi su internet è per gli abbonati e i miei figli sono ancora piccoli) e non posso che condividere le sue “esternazioni” sulle difficoltà nella gestione dei bimbi piccoli.
    Non ho ben capito la richiesta di parere sui trapianti di organi, personalmente sono favorevolissimo e fatico a trovare obiezioni ragionevoli.

  6. raffaella

    Vi segnalo un sito dove è possibile leggere l’intervista a Mons. Ravasi pubblicata su Il Fatto di ieri:http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201103/110320ravasipoliti.pdf
    Mi sembra un intervento di grande lungimiranza ed equilibrio.
    Per quanto riguarda la donazione degli organi, cara Francesca, come tutti spero di morire di vecchiaia e quindi di consunzione ma se qualcosa di me, in quel momento, dovesse essere ancora “riutilizzabile” sarei felice che potesse servire davvero a qualcuno.

  7. claudia

    Per quanto riguarda l’intervento di Padre Ravasi, non ho avuto tempo di informarmi, ma sulla donazione degli organi sono anch’io favorevole sin da quando ero ragazza, anche se piano piano gli anni passano e spero, come dice Raffaella di riuscire a consumarli, non per egoismo ma per garantire alle mie figlie di crescere potendo contare sulla presenza della madre, cosa di cui non ho potuto usufruire io, avendola persa a soli 16 anni.

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