Il capo Acuto

Ho avuto, al lavoro, un caporedattore meraviglioso, che sotto la faccia burbera, in mezzo alle strigliate, sempre chiedendomi di fare di più e di meglio, secondo me, sotto sotto, in fondo in fondo, di nascosto, mi vuole pure un po’ bene.
Ecco cosa ha scritto di me.

Prima dell’avvento dei modelli televisivi di famiglia, società, rapporti uomo-donna, rapporti genitori-figli, prima dell’avvento della mercificazione e della pubblicitarizzazione del consenso, prima della sondaggite acuta, prima di tutto questo esistevano comunque uomo e donna.
Esistevano genitori e figli, esistevano contrasti e modelli diversi di risoluzione dei conflitti.
Tra gli irochesi ad esempio c’era una forma avanzata di matriarcato che dava alle donne diritto di veto  nella proclamazione di guerre. Se non erano d’accordo non si poteva combattere.


Nella storia non in tutte le epoche e non a tutte le latitudini si è vissuto nello stesso modo.
Certo il modello offerto negli ultimi anni dalla televisione e amplificato con tutti i mezzi offre poche strade alternative alla via maestra indicata del tutto è lecito.
Pero’ ognuno di noi conosce sacche di resistenza a questo modo di fare, di vivere, di apparire.
Decenni di battaglie fatte dalle donne non sono certo annullate pur se declinate in diversi modi.
Ne citiamo uno particolare tratto dal libro di Costanza Miriano: Sposati e sii sottomessa. Pratica estrema per donne senza paura.
La spiegazione è che “sotto ci si mette chi è più solido e resistente, perché è chi sta sotto che regge il mondo”.
Insomma se quello che succedeva tra gli irochesi valesse oggi, sicuramente almeno il 90 per cento delle guerre non ci sarebbero perché le donne sanno come risolverli i problemi.

6 pensieri su “Il capo Acuto

  1. Claudia

    Cara Costanza sono Contenta che granello dopo granello si stia accorgendo di quanto di vero ci sia nel tuo pensiero.

    Mi scuso però se non riesco a dedicare più tempo,(leggo tutto anche se intervengo poco!) perchè domenica mia figlia riceverà la Cresima e sono impegnata, quando non lavoro, per i preparativi,superflui, tu penserai, ma per lei necessari!!!

    Buona domenica a tutti.

  2. Cara Costanza,
    sono molto d’accordo con il tuo caporedattore e anche io, nel piccolo del mio blog, ho sostenuto lo stesso concetto in occasione della giornata “Se non ora quando”…

    un saluto,
    Marco

  3. Per chi non lo ricordasse, oggi è la festa dei papà.
    A chi rifiuta finanche l’idea dell’esistenza, in natura, di ruoli diversi per l’uomo e per la donna, la loro chiamata al matrimonio monogamico e indissolubile, la Chiesa ripropone una figura trita e ritrita e che forse può anche apparire un po’ stucchevole, di marito e di padre, quella di San Giuseppe.
    E un modello di famiglia, la Sacra Famiglia di Nazareth.
    Pensiamo, allora, ai padri di oggi, spesso privi di spina dorsale, vanitosi, assenti per lavoro, per ferie, per comoda sudditanza alla moglie, delegata integralmente all’educazione dei figli, alle udienze scolastiche, alle decisioni da prendere, alla cura della casa, al lavoro esterno magari indesiderato ed obbligato.
    Pensiamo ai padri inconsapevoli, quelli che, magari, hanno fornito a qualche banca il loro seme che qualche ventre sconosciuto ha poi accolto e fatto fiorire in una nuova vita (come si dice, il sangue non è acqua. Ricordate la storia di Joanna Rosa che, alla ricerca disperata del proprio padre biologico ha fatto modificare la legge inglese sulla anonimità dei donatori di seme?…).
    Pensiamo ai padri separati, buttati fuori di casa, allontanati dai figli e ridotti a meri produttori di reddito (avete letto il documento per il padre di Claudio Risé? Lo trovate qui: http://www.claudio-rise.it/documento_per_il_padre.htm, e, magari, potete anche sottoscriverlo).
    Vorrei dedicare questa Festa soprattutto a questi ultimi, vittime di una violenza di cui si parla poco, perché oggi è più d’effetto quella sulle donne (che, per carità, è pure esecrabile, ed esiste…).
    Per chi se ne occupi, l’antropologia culturale, tema che oggi Costanza introduce con il suo post sugli Irochesi, ci mostra che in ogni tempo e società l’umanità ruota attorno al nucleo della famiglia, dove la donna è soprattutto segno della fertilità, che la rivelazione giudaico cristiana ha tradotto nel modello cristiano di famiglia, oggi così negletto, ma profondamente recepito nella nostra civiltà occidentale, che da esso ha tratto la sua grandezza.
    Più di rifletto, e più mi rendo conto, per come lo capisco io, che il nucleo del messaggio di cui Costanza si è fatta portatrice sta in una realtà oggi inconfessabile ed anticonformista, un vero e proprio tabù, e cioè che la vera grandezza e la prima e più grande vocazione della donna sta nella maternità, nell’essere matrice della vita.
    Non l’ho mai visto, prima, con tanta chiarezza.
    E’ questa oggettiva predisposizione naturale, resa evidente dal corpo femminile, che la rende per natura più forte del maschio, più pronta all’accoglienza, più capace di sostenere; più capace, come dice Costanza, di mettersi sotto, alla base.
    Trovo che oggi questa cosa (che la donna moderna, educata da una cultura di matrice post illuminista, intrisa di rancori e rivalse femministe, rifiuta in radice, cercando altrove la propria realizzazione), pur presente nelle culture di tutti i tempi, come l’antropologia culturale ci insegna, sia assolutamente sconvolgente nella sua verità e semplicità.
    Prevenendo la scandalizzata levata di scudi che questo che dico potrebbe suscitare, ribadisco che né io né, penso, Costanza, né nessun altro che la pensa così e frequenta questo blog voglia imporre a chicchessia né di condividere l’idea, né, tanto meno di metterla in pratica.
    Non vogliamo affatto uno Stato Etico.
    Lasciateci, però, la libertà di batterci per le nostre idee (e di credere che a ciò corrisponda il bene di tutti, il c.d. ‘bene comune’) … idee che forse erano anche quelle,certo un po’ antiquate e demodé, di Maria e di San Giuseppe … 🙂
    Buona Festa del Papà a tutti i papa!

  4. C’é qualcosa di cui devo ringraziarti, credo …
    Inutile dirti che il blog é fortissimo: ho comprato il libro, ma per ora ho letto solo alcuni pezzi. appena finisco quello che ho tra le mani mi ci dedicherò meglio.
    Sarò anche multitasking, ma per la lettura mi ci vuole una storia alla volta.
    SEI UNA GRANDE!

  5. paola

    Sono una frana..avevo scritto una bellissima mail per elogiarti alla grande sulla fantasticità del tuo libro(evviva l’italiano….ma tanto ,come dice sempre mio marito, ho fatto il liceo scientifico e quindi non si può pretendere tanto) e non so per quale strano arcano si è smaterrializzata tutta…quindi niente salamelecchi ma solo un caloroso ringraziamento per avermi risolto il problema di cosa regalare ad amiche e parentado vario almeno per il prossimo anno…
    il libro ho finito di leggerlo stanotte alle 2.10 circa… e stasera riparto con la lettura con matitone rosso e blu alla mano…..va studiato e meditato…grande veramente Costanza…sei l’espressione vivente di quanto il Signore fa nella vita delle persone se glie lo consentiamo…grazie di cuore…
    solo una piccola domanda:questo scafrandro che ho davanti e che tutti chiamano computer mi dice che l’indirizzo mail sposatiesiisottomessa@gmail.com non è valido….possibile o sono io che son proprio una schiappa?
    Grazie di cuore…e visto che ti viene cosi bene(anche se dici che non scriverai più niente di sensato..) aspettiamo con ansia un altra tua produzione….

    1. sposatiesiisottomessaadmin

      Ciao Paola
      ti confermo che la mail è giusta.
      se hai ancora problemi faccelo sapere

I commenti sono chiusi.