di Costanza Miriano
La celebrazione di una messa è la cosa più grande dell’Universo, altro che le galassie, ma che dico, altro che gli ammassi galattici. Quando siamo a messa assistiamo al riperpetuarsi del sacrificio di Cristo, Dio che muore per me, proprio per me, così come sono. Viene lì e prende su di sé i miei peccati, e mi dice che chi mangia di questo pane, che è il suo corpo, NON MORIRA’. Di fronte a questo, a me importa pochissimo delle galassie ma anche del conto in banca, di un figlio che mi ha risposto male, della ritenzione idrica, ti arrivo a dire. La morte è l’unico vero problema che abbiamo, la morte intesa come accesso al destino eterno, non come la fine di tutto. Per questo sono sempre stupefatta, non tanto del fatto che fuori dalla chiesa non ci sia la gente che sgomita per entrare, quanto della mia incredulità. Del fatto che non faccia colmare tutti i miei desideri da quella risposta: Dio mi ama così tanto da morire per me, per farmi vivere per sempre con lui.
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