di Costanza Miriano
Spesso la messa è per me l’unico momento della giornata in cui mi fermo, non posso fare niente altro che essere lì. Telefono staccato, iPad disconnesso, agenda chiusa. Ed è allora che si scatenano, gli infami.
I pensieri più remoti, assurdi, inaspettati vengono fuori di soppiatto, fanno capolino e poi si installano a un lato della mia fronte, apposta per molestarmi. Tu dimmi, ma quella zia che non vedo da almeno due anni, ma proprio adesso mi deve venire in mente?
Sì, va bene, la chiamo, e quando torno dai miei, in estate, la vado a trovare, promesso, però adesso fammi ascoltare la lettura. … No, il libretto vaccinale del figlio numero tre non so dove sia, ma è in casa, quindi per favore adesso prega, dopo lo troverai. … No, non so come stia Paola, adesso, e neanche cosa fare di contorno. Devo trovare spinaci al sapore di nutella, o una zucchina disponibile a travestirsi da cono gelato, per avere qualche speranza che Lavinia ingerisca qualcosa che un tempo ebbe un lontano contatto con una verdura. Comunque non è adesso il momento di risolvere il problema.
Adesso sono in chiesa, e fra poco Gesù Cristo si farà pane e sarà dentro di me, chiudendo un occhio, e anche tutti e due, sulla mia distrazione, poca presenza, poca comprensione (dell’indegnità non parliamo neanche).
Eppure la messa può essere un momento importante anche per fare apostolato, per essere testimoni. Qualche giorno fa, non so perché, mi è capitato di essere davvero presente a quello che stava succedendo sull’altare. Succede. Mi sembrava che tutto fosse così evidentemente vero che devo avere fatto una faccia speciale. È entrato un signore distratto, e si è girato tre o quattro volte a guardarmi (e non era per me, ero vestita orribilmente e pettinata alla mazzo di carciofi). Deve avere notato la faccia di una che crede che Dio stava entrando in quella chiesa per invadere con la sua immensità la nostra povertà. Chissà, magari ci ha riflettuto anche lui.
È così importante, per noi ma anche per i nostri fratelli, come viviamo la messa. Non serve molto, basta essere presenti in cuore, intelligenza, forza, spirito. E vi assicuro che poi il libretto vaccinale smarrito si ritrova sempre (a casa mia è sempre lì, sotto il portapenne).
fonte: CREDERE 12 giugno 2013
Penso che se avessi uno specchio di fronte ogni volta che esco dalla Messa… mi vergognerei come un cane e me ne tornerei dentro sperando di cambiare faccia alla prossima uscita dalla chiesa… 🙁
Angela hai proprio ragione… prima che ci mettessi anch’io la mia faccia, ricordo che le osservavo le facce di chi usciva di chiesa, quando mi capitava e mi dicevo: “guarda lì che belle facce… di “cartone”! Musi lunghi tali e quali quando sono entrati…”
Certo mi rendo conto era un puro (e duro) giudizio… però, però. Spero solo di non averla io adesso, quella “faccia di cartone” 😉
Bariom: mal comune mezzo gaudio? Sigh, sigh! 😉
Grande questo post….grande, vero, reale. I fatti concreti della vita, la nostra, le mamme cattoliche. Grazie
@costanza in merito a : “Qualche giorno fa, non so perché, mi è capitato di essere davvero presente a quello che stava succedendo sull’altare. Succede. Mi sembrava che tutto fosse così evidentemente vero che devo avere fatto una faccia speciale.”
Si può chiedere di descrivere meglio cosa sia successo? in particolare “che stava succedendo sull’altare” ? e in che momento della celebrazione???
grazie 🙂
Caro Salvatore, succede questo:
http://www.antoniettadevitisonlus.it/home/index.php?option=com_content&view=article&id=60:le-rivelazioni-sulla-santa-messa-a-catalina-rivas
si giusi conosco (insomma si fa per dire) la testimonianza di catalina rivas e altri (es gloria polo). Di fatto ho provato come “un sussulo nello spirito” a leggere la frase che sembra cosi convinta di costanza.
Idem. I pensieri mi portano via dalla celebrazione. È una lotta costante. Devo fare… Mio marito ha bisogno di … Ho dimenticato di pagare … Quando andare a trovare quella persona bisognosa …. Insomma, sembra che io sia tentata alla distrazione mascherata, ahimè, da buona volontà, disponibilità per gli altri, doveri ecc. E intanto perdo l’incontro con Gesù! Disgrazia! Mentre la grazia la troviamo proprio nella Parola, nell’Eucaristia, nell’incontro con il Signore. C’è tempo per fare tutto, e anche di più del necessario: ogni momento ha la sua preoccupazione, senza anticipazioni, ma non non lo ricordiamo. Il tempo per le faccende è santo, ma ancor più lo è il tempo della preghiera, perché è in quel tempo che non agiamo noi, ma Dio e lui fa bene ogni cosa. Grazie per avermi dato l’opportunità di fare questa riflessione e grazie per aver condiviso la sua riflessione che mi ha consolato e spronato a migliorarmi. Dio benedica il suo tempo, Angela
Durante una lectio in parrocchia il sacerdote spiegava quanto sia comune l’esperienza di distrarsi durante la messa con i pensieri più inutili. Ieri però a messa sono riuscita a partecipare cosi tanto, a sentire nel cuore quello stava succedendo che ho sentito il cuore pieno di gioia e mi sono commossa. Vorrei riuscire a ricordare quella gioia sempre,soprattutto nei momenti più difficili della giornata:)
Quant’è vero questo post! Che poi vengono davvero in mente le cose più assurde, quelle che non penseresti mai nemmeno mettendoti d’impegno! E quant’è bello quando si riesce a vivere la Santa Messa completamente immersi nella contemplazione! Non è dato. Anche per chi ha fede. Richiede fatica, impegno, concentrazione abbondantemente ripagati però. La domenica solitamente vado a messa in un Santuario alle 8.30 di mattina. Ci sono molte suore provenienti da un convento vicino. Una cosa bella che mi è successa e che ricordo sempre è stato quando una suora (anche loro non hanno tutte la stessa faccia…) che era vicino a me, alla fine della messa mi ha detto: mi ha fatto piacere ascoltare la messa vicino a lei perchè lei partecipa, partecipa veramente! Sono rimasta talmente imbarazzata che non sono riuscita a rispondere. Ho solo sorriso e ho detto grazie. Perchè mi sento sempre inadeguata, ho sempre il cruccio di non aver ascoltato bene la Messa, di non aver rispettato fino in fondo quello che succede…. Ci vuole proprio tutta l’infinita misericordia del Signore per sopportarci!
Quanto è vero! La testa è altrove, anche se sono arrivata lì con gioia e piena di buoni propositi…. E alla fine non mi ricordo le letture, mi distraggo nel momento della consacrazione….
Se però guardo un telefilm che mi piace…. sono veramente attenta!
Non è che qualcuno ci mette lo zampino?
Ce lo mette, ce lo mette…..
Non ricorda tutto questo anche i momenti in cui, diligentemente, ci si dispone ad un “serio” e si spererebbe intenso momento di preghiera personale?
La mente, dopo pochissimi minuti (se non secondi…) dove va? La “pazza della casa”! (Teresa d’Avila la chiamava – credo…)
E’ un continuo allenamento, ma anche combattimento (che novità…). Mettere a tacere in fondo il nostro io, crucifiggere la nostra mente (non a caso corona di spine anche per Cristo), morire a sé stessi.
Insomma, ancora e sempre una chiamata a conversione per amare Dio con tutto il cuore, tutte le forze, tutta…la mente 🙂
Anni fa, tanti anni fa, un sacerdote mi suggerì di tenere a portata di mano una agendina sulla quale scrivere i pensieri che mi venivano in mente, così da abbandonarli, non sforzarmi di ricordare cosa devo fare, e potermi concentrare sulla celebrazione. Funziona, poi il resto ce lo devo mettere io, e non è come dirlo…
“Dunque l’unica grande opzione della vita sta in questo: fidarsi di Gesù Cristo o di qualche idolo. Non è possibile per nessuno sottrarsi a questa scelta. Chi è più affidabile? Chi merita veramente fiducia? Gesù di Nazaret, colui che è morto per me e per te, o un qualunque idolo?”
Secondo voi questo sarebbe un ragionamento inconfutabile?
Non potrebbe ognuno avere i suoi idoli (AMMESSO CHE NON AVERE IDOLI SIA LO STESSO CHE AVERCELI)?
O invece, secondo papa Socci, solo i cristiani non hanno idoli?
In conclusione, tutti gli altri sarebbero degli idioti (in senso etimologico, come spiegato da Bariom) voi no!
Alvise dovresti avere almeno la cortesia di attenerti all’argomento dei vari articoli, non riproporre ovunque tu voglia l’argomento che in quel momento ti frulla per la testa…
Quello puoi farlo sul tuo blog.
E’ una questione di correttezza e di corretta forma… altrimenti si ritorna all’ “idiota automatico” inserito (sempre ne sento etimologico ;-))
Se poi li leggi gli interventi alla tua domanda, ho già dato una implicita risposta con un mio precedente intervento, che probabilmente non ti soddisfa non essendo certo io al livello di notorietà di Socci.
…hai ragione, infatti volevo inserire questo commento nel post di ieri, ho sbagliato, anche ai non credenti può succedere! (ammesso che possano esistere i non credenti in nulla, per la contraddizione stessa eccetra eccetra…)
Va bene Alvise… sei perdonato. Vai in pace e non peccare più 😉 😀
Alvise ti consiglio una visita: stai perdendo i colpi, la teresina avanza. Questo l’hai già detto a commento di un altro recente post
http://costanzamiriano.com/2013/07/05/anticipazione-lumen-fidei/
Mi sa che l’ateismo fa venire l’alzheimer|!
Ma non ripetete anche voi SEMPRE le stesse cose?
E le preghiere, la Parola di Dio e la Liturgia non sono forse SEMPRE le stesse?
E’ il nostro cuore (per mille motivi…) che non è mai lo stesso e ogni giorno Dio fa una cosa nuova!
Vabbè Alvise, ti regalo qualcosa di nuovo e di molto interessante: il parere di un fisico quantistico, Antoine Suarez, su scienza, fede e libero arbitrio. E’ in due puntate non lunghe, si leggono agevolmente, sotto forma di intervista. Non mi rompere con i link perchè non le posso riassumere! Leggile però!
http://www.zenit.org/it/articles/la-scienza-e-compatibile-con-il-libero-arbitrio-prima-parte
http://www.zenit.org/it/articles/la-scienza-e-compatibile-con-il-libero-arbitrio-seconda-parte?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+zenit%2Fitalian+%28ZENIT+Italiano%29
OTino (non si parla di Messa ma di rosario. Forse però…):
«Il rosario è una preghiera potente. Maria prende sempre in considerazione le nostre preghiere. Non bada allo stato d’animo o alla concentrazione con cui ci rivolgiamo a Lei. Sa che “il corpo corruttibile grava l’anima e l’affatica con molti pensieri (Sap 9, 15). Ogni volta che ci sorprendiamo distratti non scandalizziamoci e riprendiamo l’attenzione.» (dalla prefazione di mons. Massimo Camisasca a «Con gli occhi della sposa» di Gianluca Attanasio, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-con-gli-occhi-della-sposa-6812.htm)
Pregare sempre, senza stancarsi mai…
Ricordo che il prof. di filosofia raccontava che Nietzsche portava i suoi studenti a vedere le facce di coloro che uscivano da messa proprio per mostrare loro l’inconsistenza del cristianesimo.
Il nostro volto puo’ essere veramente la porta verso il trascendente, la fotografia incarnata dell’estasi, ma anche un muro di tristezza e sofferenza.
Sta a noi scegliere se lasciare che Gesu’ lo illumini o i nostri pensieri lo incupiscano.
Infatti come dice Papa Francesco: “Un cristiano non può mai essere triste”
http://video.sky.it/news/mondo/papa_francesco_un_cristiano_non_puo_mai_essere_triste/v154418.vid
“Un cristiano non può mai essere triste”.
E’ quanto affermavo in alcuni commenti del 16 aprile scorso in risposta prima ad Alvise, al quale replicavo che “cattolici infelici” è un ossimoro, e poi a Bariom che mi faceva notare come cattolici infelici potrebbero essere quei cattolici che non hanno incontrato Cristo o che lo hanno perso per strada o che stanno affrontando il peso di una croce come Gesù (che sulla croce non fischiettava di certo) o come Sua madre sotto la croce. Mi permetto di riproporvi il mio commento, così – visto che ne ho ancora tanto, tanto, tantissimo bisogno per me e per la mia famiglia – approfitto per chiedervi nuovamente preghiere, preghiere, preghiere! Questo era il mio commento:
“ … personalmente di portar croci (e pesanti, credimi) ne so qualcosa, diciamo così. Anzi, pregate tanto e fate pregare, vi prego, per me, ne ho davvero bisogno. E certo non fischietto. Ma la felicità di credere in Cristo, di sapermi amata e redenta, di essere parte della Chiesa, ti assicuro, non me la toglie nessuno. Parlavo di questa felicità che, secondo me, ogni cattolico, se è cattolico, cattolico vero, non può non avere, anche nei momenti più bui. La croce è sangue e dolore, ma è soprattutto amore e salvezza: come può questo non renderci pazzi di gioia?”
Grazie per le vostre preghiere!
beh, forse perché fra quelli che vanno a messa( tanto , poco o talvolta,non importa) a chiederglielo se la particola diviene veramente corpo. anzi quel corpo. ed il sangue ,quel sangue. mi sa che ci credono in pochi. al massimo- alla moda protestante- pensano ad una commemorazione dell’ultima cena.
se credessero veramente, l’espressione dei visi di quelli che escono sarebbe sempre di stupore. come minimo.perché vedrebbero.
Già la rappresentazione teatrale….
@Vale, non è così semplice…
Io ci credo fermamente… eppure, ahimè, non sempre credo di uscire dall’Eucaristia “trasfigurato” 😉
Quello che personalmente, mi aiuta moltissimo è essere Ministro Straordinario della Comunione Eucaristica… devo dire che quando sono chiamato a questo servizio il cuore concretamente, mi “batte in gola”… è un’emozione (e un servizio) che mi chiama a conversione.
Certo non possiamo tutti essere Ministri Straordinari, io lo dico solo come esperienza personale. E’ un aiuto in più che il Signore mi concede, a me che sono di “dura cervice” 😉
“Ministro Straordinario della Comunione Eucaristica…” (sic!)
“sic!” Cosa starebbe a dire “sic”?
Ministro da colui (o colei) che amministra, o dal latino “minister” – servitore.
Straordinario in quanto non Ministero “stabile” ma a termine nel tempo.
Per Comunione Eucaristica s’intende…
Ma cosa parlo a fare? La tua idiozia (sempre quella di cui sopra…) è talmente palese! sic!!
Sei meravigliosa Costanza ….. in tutto quello che scrivi mi identifico …. sembra che stai parlando di me …. vorrei essere forte, determinata e appassionata come te …. Grazie
…gli “unici” non-idolatri che c’è nel mondo, allora, sarebbero: gli ebrei, i cattolici e i musulmani.
Tutti gli altri idolatri.
Non c’è niente da fare. Hai proprio la teresina dell’idolo. Ti sei fissato. Vabbè…
@filosofiazzero,
sbagli l’approccio, non è questione di scelta …. è questione di un incontro, se questo incontro non l’hai avuto possiamo ragionare fin che vuoi…..non servirà a nulla.
…parole sensate!
Dopo il grazie sempre dovuto a Costanza per gli stimoli forti che sa sempre dare con quella sua umanità così profonda da riuscire a entrare in tutte le pieghe dell’animo e parlare a nome anche di chi legge, sento la gioia di ringraziare Giusi (che mi piacerebbe contattare più direttamente) per la meravigliosa pagina che ci ha offerto. Non sapevo nulla di Catalina Rivas .. le sue parole mi hanno sconvolta … alla Messa di questa sera non potrò non portarmele dentro e viverle come un aiuto concretissimo per combattere quelle distrazioni che mi affliggono continuamente e che il mio confessore ha definito “tentazioni”. Le metterò accanto alla visualizzazione con cui a volte mi aiuto, e in cui mi vedo mentalmente inginocchiata davanti a Gesù, che mi appoggia dolcemente una mano sul capo, mentre al suo fianco la Madonna guarda e sorride anche se un po’ mestamente. Che strano … più si sente di amare Gesù e più “qualcuno” lavora per allontanarti da Lui … Vorrei esprimere anche la mia simpatia per filosofiazzero, che sta cercando e non trova: sento che io, pur nella mia povera miseria umana, sono tanto più ricca di lui, perché in ogni momento pur difficile della mia vita, non mi sento mai sola, o meglio, sento che non mi è richiesto di contare solo sulle mie povere forze, perché sempre accanto a me c’è Lui e ci sono Maria e il mio Angelo Custode… Ti assicuro, caro filosofiazzero, che la vita così cambia decisamente di qualità e che tutto acquista un più vero e profondo senso!
Prego Ivana. E’ una pagina che mi è stata inviata da un sacerdote via mail. Sconvolse anche me. Anch’io l’ho stampata e ogni tanto la rileggo. Sei quella con la Gioconda su facebook?
…non ne dubito!
Com’è che non rispondi con uno dei tuoi “sic!”
Direi, dal tuo punto di vista ci sia molta, superstizione, fanfalucche e via discorrendo…
E se non ne dubiti, sii un po’ più coerente Alvise 😉
…non ne dubito (ironicamente, ma anche no) perché se uno CREDE che c’è che l’aiuta Cristo, la Madonna, l’angelo custode, eccetra, non c’è da dubitarne che si senta meglio….
Va bene così?
Si va meglio… e allora perché (di grazia) “sic!”, se uno (uno a caso) parla dell’emozione nel servizio di Ministro ecc, ecc.?
Non è che ne faccia un caso personale (di quel che pensi tu nello specifico della mia persona mi importa quasizero), è solo che trovo interessante questa incoerenza… 😉
Sì, Giusi, sono la Gioconda, ossia una persona non più tanto giovane che ha a che fare con molti giovani ai quali non importa la sua età, che deve restare un po’ misteriosa… Confesso che ho imparato a usare il computer solo un anno fa e che la mia tecnologia non è tanto avanzata, ma sufficiente a farmi gustare alcune cose belle come questo blog. Se vuoi, possiamo comunicare via mail : i.marzocchi@alice.it
Ti ho inviato una mail così hai anche la mia e ti ho chiestio l’amicizia su facebook. Ciao
Carissima Costanza, quanto mi sono specchiata in ciò che hai scritto! La mia check-list è sempre in agguato e soprattutto in chiesa sembra trovare il suo spazio privilegiato. Devo dire però che se hai la possibilità dell’incontro quotidiano con il Signore, allora riesci a fregarla con maggiore facilità: del resto se Lui cresce, io diminuisco!!!! Un abbraccio, Nicoletta