Vangelo e femminismo, una risposta a Michela Murgia

di fonte: IL GIORNALE

Dio è queer e di conseguenza salverà il queer, perché le etichette limitano l’anima. È legittimo secondo la visione cattolica? Io credo di sì“. Parola di Michela Murgia. È uno dei passaggi “clou” – per modo di dire – della doppia-intervista pubblicata dal quotidiano La Repubblica alla scrittrice e alla fondatrice del Pd, Rosy Bindi. Tema: God Save the Queer. Catechismo femminista (Einaudi), l’ultima fatica letteraria dalla saggista e critica sarda, maître à penser della sinistra gauche caviar. Un dialogo, quello fra Murgia e Bindi, talmente politicamente corretto e intriso dei soliti cliché – nonché fintamente “ribelle” e anticonformista – da sconfinare nel grottesco. Ne abbiamo parlato con la giornalista cattolica e saggista, Costanza Miriano.

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SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale.

SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale

Avete letto di tutto, dalle regole giapponesi al metodo danese, avete ascoltato guru improbabili, dal Grande Cocomero ai maestri orientali. Perché non provare allora a riscoprire una tradizione che, almeno, ha duemila anni di storia e miliardi di clienti molto soddisfatti e indubbiamente rimborsati? Recintare uno spazio per l’incontro con Dio, il totalmente Altro, e cercare di difenderlo a ogni costo è decisivo per la nostra felicità, eppure molti di noi procedono improvvisando, a tratti, con le energie residue, quando si ricordano. Ma come si fa a organizzare una vita spirituale nelle nostre giornate troppo connesse, compresse, piene di urgenze che altri hanno deciso per noi? Costanza Miriano – moglie carente, madre limitata, lavoratrice in ritardo – prova a proporre una regola di vita fondata su cinque pilastri:

preghiera, parola di Dio, confessione, Eucaristia, digiuno.

Tante persone questa regola già cercano di viverla, in modo rigorosamente imperfetto, alcuni per conto proprio, altri formando una piccola compagnia, una sorta di monastero wi-fi, a cui ci si vota con dedizione – si può avere un cuore da monaco salendo in metro o cucinando, facendo la spesa o correndo – e in cui ci si fa compagnia, anche da lontano, come confratelli. Una comunità wi-fi, dunque, una fedeltà senza fili, che unisce un piccolo esercito di mendicanti, scalcagnati, fragili, incoerenti, innamorati di Dio.

A SEGUIRE UN ESTRATTO DEL LIBRO

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Con la forza dello Spirito Santo affrontiamo ogni cosa con coraggio, fiducia e saggezza

Omelia di inizo anno 2021 di don Alessio Geretti

Ancora una volta, fratelli e sorelle amatissimi, volgiamo gli occhi ad un nuovo anno.
Noi giustamente lo iniziamo cantando al Dio Altissimo, invocando la sua luce e la sua forza con il Veni Creator Spiritus. E con quell’inno antico, che intreccia a una melodia elegante parole di raffinata sapienza, noi cristiani educhiamo il nostro sguardo a vedere anzitutto il lato spirituale della realtà.

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Aprire gli occhi su quello che Lui è venuto a dirci

di Costanza Miriano

Questo è uno di quei rari libri che, mentre non hai ancora finito di leggerli, già ti si palesano davanti agli occhi i volti delle dodicimila persone a cui lo vorresti regalare. A me capita molto raramente, per fortuna (se no sarei sul lastrico): a parte la Bibbia, mi era successo con Il mistero della donna, che ero andata a comprare in tutte le librerie di Perugia e Roma, rastrellando le ultime copie prima che uscisse di catalogo, e regalandolo a tutte le mie amiche, compresa la mia copia (adesso ripubblicato da Berica edizioni). Il fatto è che quando hai una buona notizia ti viene da andare in giro per farla sapere a tutti, gridando a squarciagola come Fidippide che corre ad Atene per annunciare la vittoria (e poi schiattare, ma va be’).

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Dio non si è sbagliato con la tua vita

Esce il 3 settembre per Sonzogno l’ultimo lavoro di di Costanza Miriano: Niente di ciò che soffri andrà perduto – Mistica della vita quotidiana. Come sempre frutto di un intreccio di storie tra cielo e terra, come sempre destinato a far discutere, questa volta incentrato su quel dolore che graffia, scortica, soffoca, al punto che si vorrebbe scappare via per non penare più.

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Tutt’al più muoio

di Costanza Miriano

Quando i nostri figli erano piccoli, uno di loro – non posso rivelare né identità né sesso, pena la radiazione dall’albo nazionale madri, perciò userò il maschile perché la lingua italiana funziona così, mi dispiace per le sindache, le ministre, le assessore – era particolarmente pauroso. Si spaventava tantissimo per ogni cosa che non poteva controllare, a volte vomitava dalla tensione o si rifiutava di fare alcune cose. Adesso è passata (pure troppo), ma mi ricordo il tempo speso a cercare di ragionare con quel figlio. L’esercizio era: proviamo a vedere che succede se si avverano le tue più fosche previsioni. Vai in quel gruppetto e nessuno vuole giocare con te. Allora? Allora troverai altri bambini. E se neanche gli altri? Ne troveremo altri ancora. Oppure: ma se ti lanci che può succedere di grave? Ti rompi un braccio, e allora? Lo ingesseremo, e allora?

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Quando hai Dio il mondo è tuo

di Costanza Miriano

È un’estate un po’ diversa dal solito, fatta più di amici che di luoghi – quindi l’ideale per me, che non amo viaggiare: per me non cambia molto essere a New York o a Termini Imerese, quello che conta sono le persone con cui sei. È stata comunque un impacco di famiglia, che ci vuole comunque, anche dopo un lockdown in cui si è stati sempre insieme, perché è un tempo diverso, un tempo senza troppe regole e con qualche vuoto (sempre troppo pochi nella percezione della parte maschile della famiglia, troppi per l’ala femminile, settore iperattive). Detto questo, non è facile rispettare i tempi di preghiera, bisogna essere un po’ creativi, e creare eremi improvvisati stendendo panni o tagliando pomodori. E il Signore è più creativo di noi, cerca lui i modi di venirci a trovare.

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Di covid, di morte, di peccato originale e di vita eterna

di Costanza Miriano

Come si è posta la Chiesa davanti a questa emergenza?

Cosa ha detto al cuore dell’uomo questo momento in cui tutti abbiamo modificato il nostro stile di vita per evitare il rischio di morire? Quale modo ci ha consegnato di stare davanti alla morte?

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Fase 2: e le messe?

di Costanza Miriano

Una volta, quando avevo i figli piccoli, mi capitava di non riuscire ad andare a messa quando si trovavano a scuola, così li portavo con me nel pomeriggio. Ovviamente loro non ne avevano nessuna voglia, per cui, da irreprensibile educatrice quale sono, tentavo di comprarmeli, perché nel contratto madre-figli era contemplata solo la messa festiva. Una messa feriale = un ovetto kinder o una bustina dal giornalaio. Una volta ebbi un rigurgito di serietà, per cui decisi di provare a convincerli senza regalo, spiegando loro quale privilegio sia assistere a una messa, per cui non solo non si ha diritto a nessun regalo, ma anzi è chi è invitato a partecipare che dovrebbe farlo, un regalo.

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Chiese aperte: mai momento più opportuno

di Costanza Miriano

Su chiese chiuse e messe sospese vorrei provare a dare un contributo da figlia che ama veramente la Chiesa come una madre (e va be’, lo ammetto, vorrei anche un pochino rispondere a prediche sull’obbedienza, insulti e auguri di ammalarmi e rimanere senza respiratore ricevuti oggi sui social)

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In ricordo di Jose Ocampos

Padre Aldo Trento ci annuncia la morte del caro Jose Ocampos nella Casa Divina Providencia don Luigi Giussani ad Assuncion, Paraguay.

Jose era un uomo straordinario, un autista di autobus paraguayano cieco e immobilizzato su un letto da più venti anni, poteva muovere solo qualche dito di una mano, ma riusciva a dire in modo appena comprensibile che la vita per lui era bellissima.

Jose era un uomo di una fede straordinaria che ci ha insegnato tanto, basta solo ascoltare le sue parole in questo video girato poco più di due anni fa.

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Meditando il rosario per #VincentLambert

di Costanza Miriano

Questa è la meditazione che avrei voluto fare, e che in parte credo di aver fatto (non mi ricordo mai i discorsi che preparo), al rosario che abbiamo recitato davanti a Montecitorio per Vincent Lambert e per tutte le vite che vengono strappate nel mondo con la scusa della dignità della persona. Era il quarto mistero doloroso, Gesù che sale sul monte Calvario sotto il legno della croce, e mi hanno chiesto di pregare per la Chiesa.

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Yes to life

di Costanza Miriano

“ I miei figli erano perfetti “ – diceva sempre Chiara. Entro, in ritardo come sempre (signor vigile, dopo tre giri del quartiere ho lasciato l’auto in divieto, ma lei capirà, devo andare a sentire padre Vito D’Amato, il padre spirituale di Chiara Corbella Petrillo, quindi lei non mi farà la multa, giusto? E se lei per caso dovesse non avvertire questa come un’esigenza primaria, poi me la toglierà, la multa, giusto?), insomma, arrivo trafelata e sento queste parole per prime. La giornata comincia bene. E prosegue meglio.

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Ragionare di emigrazioni oltre l’emotività

di Costanza Miriano

Qualche tempo fa una persona, che peraltro stimo davvero e che mi è molto, molto simpatica, mi ha espresso il suo rammarico perché ho dato alla Chiesa (“istituzionale” ha detto lui) dei soldi – una bella cifra – che avevo raccolto (e c’era anche la sua donazione).

“Non è che verranno usati per i migranti?” – mi ha chiesto. “Lo sai che siamo circondati da famiglie del posto che sono quasi alla fame, e nella Milano da bere, non chissà dove? Una ne abbiamo accolta in casa, ma siamo esasperati da questa situazione, e non sappiamo più da che parte girarci”.

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In ricordo di Don Isidoro, “prete felice”

di Cristina Tessaro

E’ la notte di San Valentino del 1991, giovedì grasso, secondo il calendario ambrosiano. Fa freddo e in un campo di periferia ritagliato da lastre di neve ghiacciata, Don Isidoro Meschi chiude gli occhi per sempre, mentre gli spunta un misterioso sorriso sulle labbra. E’ stato appena accoltellato – al cuore, un solo colpo incredibilmente preciso – da Maurizio, un giovane psicolabile che il sacerdote tenta da sempre di riabilitare.

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Voglio essere anche io nel monastero Wi-Fi, ma come si fa?

di Costanza Miriano

Voglio essere anche io nel monastero Wi-Fi, ma come si fa?

È la domanda più frequente che mi sono sentita rivolgere di recente, non solo sabato all’incontro a san Giovanni in Laterano, ma anche in tante altre occasioni, soprattutto quando sono andata in giro per l’Italia a parlare dei pilastri della vita spirituale, che provo ad accennare – per quel che ne ho capito io, finora: non è molto, ma è tutto quello che so – in Si salvi chi vuole.

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L’incredibile “migrazione” di Dio fatto uomo

di Costanza Miriano

La vera, vertiginosa, incredibile “migrazione” di Dio è stata dalla sua natura divina a quella umana, assunta mantenendo anche quella divina. È questo che lo rende il punto zero della storia, il centro di gravità dell’universo. Credo che banalizzare questo annuncio dirompente – Dio ha preso la carne umana per amore degli uomini, e ha accettato di perdere, rinunciando all’esercizio della sua onnipotenza, o meglio, di realizzarla proprio morendo sulla croce per amore degli uomini – mettendoci a discutere quanto Gesù fosse ricco o povero, se fosse un immigrato irregolare o un profugo o semplicemente uno che è nato lontano da casa per un viaggio, sia dimenticare, o almeno non mettere abbastanza al centro il mistero, la vita eterna che è venuto a spalancarci. Parlare dell’incarnazione di Dio in un luogo e in un momento della storia, solo per leggere la società e l’economia di oggi significa usare categorie non sovrapponibili, con il rischio – fortissimo – di mancare il bersaglio.

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Il freddo dentro

di Costanza Miriano

Questa volta non ho parlato con padre Maurizio, quindi non so cosa dirà venerdì al primo dei cinque passi di quest’anno, dedicato alla paura, e purtroppo io non ci sarò perché ad Arezzo e Prato. Però voglio dire qualcosa anche io sulla paura, che sarà il tema dell’incontro.

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