Fase 2: e le messe?

di Costanza Miriano

Una volta, quando avevo i figli piccoli, mi capitava di non riuscire ad andare a messa quando si trovavano a scuola, così li portavo con me nel pomeriggio. Ovviamente loro non ne avevano nessuna voglia, per cui, da irreprensibile educatrice quale sono, tentavo di comprarmeli, perché nel contratto madre-figli era contemplata solo la messa festiva. Una messa feriale = un ovetto kinder o una bustina dal giornalaio. Una volta ebbi un rigurgito di serietà, per cui decisi di provare a convincerli senza regalo, spiegando loro quale privilegio sia assistere a una messa, per cui non solo non si ha diritto a nessun regalo, ma anzi è chi è invitato a partecipare che dovrebbe farlo, un regalo.

Da quella finestra del tetto della chiesa entra un raggio fortissimo di Spirito Santo – raccontavo con grande enfasi – e davanti a noi Gesù è di nuovo crocifisso, muore e si spezza per noi, anche se non lo vediamo, e il pane diventa veramentissimamente il suo corpo. I cieli si squarciano, si apre un varco nel tempo. Diventiamo contemporanei di Gesù, e possiamo stare davanti a lui, vivo, in carne ed ossa e sangue. Il racconto era pieno di particolari e serissimo, e le più piccole mi ascoltavano a bocca aperta. Lo so, è una ricostruzione piena di imprecisioni teologiche (se avessi detto transustanziazione non avrebbe avuto grande appeal), ma sostanzialmente vero: la mia interlocutrice più giovane aveva due anni e mezzo. E detto in termini da asilo nido, questo è quello che succede davvero. Miliardi di persone in duemila anni hanno creduto questo, alcuni sono morti per affermarlo. Molti episodi riconosciuti dalla scienza lo confermano.

Ovviamente la maggior parte della gente non lo crede, ma i cattolici che cercano di vivere – con tutti i limiti e le cadute – in ragione del proprio battesimo, lo credono. È una cosa che non si può affermare in un salotto televisivo né del mondo, né in un contesto politico, senza rischiare di essere considerati degni di un TSO, però è la nostra fede. L’esercizio di questa fede è tutelato, è un diritto costituzionale, ancora, almeno sulla carta.

A desumere dalla decisione presa dal governo, immagino che nessuno dei membri pensi davvero che questa verità per cui molti martiri sono morti sia una cosa seria – dalla incerta esposizione del presidente Conte sulla Pasqua sarei autorizzata a pensarlo, ma comunque il suo cuore lo conosce solo Dio – altrimenti non avrebbero considerato la messa alla stregua di un qualsiasi assembramento. Andare alla messa non è vedere un film, assistere a una conferenza o uno spettacolo. Si avvicina un po’ di più a una finale di Champions, mi si perdoni, ma solo nel senso che è una cosa spettacolare e grande che succede dal vivo. Solo che la cosa che succede alla messa è infinitamente, incomparabilmente più importante, e a differenza della finale di Champions si può svolgere senza che nessuno dei presenti si sfiori.

D’altra parte, i membri del governo sono in buona compagnia: non sono molti, neanche fra i battezzati, a crederlo seriamente. Infatti quella volta che convinsi i miei figli a venire a messa solo per assistere a questo prodigio, invisibile ma vero, quando entrarono nella chiesa quasi vuota, con poche vecchiette che sembravano piuttosto assuefatte alla celebrazione (come spesso capita anche a me, purtroppo), Lavinia, anni due e mezzo, mi chiese: “mamma, ma a lolo non glielo ha spiegato nessuno che sta succedendo? Lo devi spiegale anche a lolo. Diglielo, che è lisolto!”

Insomma, si parla di fase due, riaprono diversi tipi di negozi, le librerie “perché nutrono lo spirito” ma non si parla di riapertura delle messe ai fedeli. Ci sono posti nel mondo dove la gente va a messa a rischio della vita, si vede che c’è davvero qualcosa di grosso, che per qualcuno è molto più di una libreria (non conosco nessuno che sarebbe pronto a morire per leggere un libro di Saviano, per esempio).

Ovviamente il mondo non sa manco cosa sia, una messa. Ho sentito in tv il vaticanista del Fatto dire che alla gente manca la messa perché mancano gli abbracci e il contatto. Devo spiegare anche a lui, con le parole dell’asilo nido, cosa succede in realtà a una messa. Ho sentito i giornalisti di Sky parlare della preghiera del 27 marzo in piazza san Pietro come “la messa del Papa”. Non c’è stata alcuna messa in piazza il 27, ma è ovvio che giornalisti e politici per la maggior parte non hanno la minima idea di cosa sia una messa. Con loro non me la prendo, mi dispiace per loro che non sanno cosa si perdono.

Però è compito dei pastori ricordarlo. Chiedere con tutte le forze che questa cosa preziosissima non ci venga tolta. Spiegare cosa succede, e quanto è fondamentale per noi, chiarendo quanto è diverso parlare al telefono con una persona o vederla dal vivo (se volete vi mando mia figlia, lei lo sa). Il fatto è che la Chiesa è complessata, si vergogna di se stessa, ha paura di essere impopolare o di creare problemi, e sa bene che è accettata solo quando fa del bene, e ne fa tantissimo, più di tutti. Ma non è compresa quando parla di croce e vita eterna e novissimi e sacramenti. È un argomento sconveniente in pubblico, non lo si può mettere a tema.

Quanto alle chiese domestiche che tanti ci dicono che dobbiamo apprezzare grazie alla mancata partecipazione alle messe, è ovvio che la chiesa domestica è la realizzazione quotidiana del sacramento, non è in alternativa a esso, e per quanto mi riguarda non si può vivere senza quello: se uno va a messa mezz’ora, ha il resto del giorno e della notte per pregare dal bagno, dalla cucina, per dare la vita ai propri cari, per amare e fare tutte le cose che ci suggeriscono di fare i sostenitori della sospensione delle messe, come se chi va a messa poi nel resto della giornata si sentisse autorizzato a essere una brutta persona. Al contrario, a me sembra che quando mi allontano dai sacramenti lo sono molto di più, una brutta persona.

Ho sentito da amici di tante belle celebrazioni di veglie pasquali fatte nelle case. Anche io con i figli (mio marito lavorava) ho letto le letture della veglia e vissuto un momento inatteso e molto bello. Ma chi era solo? Chi non ha una famiglia credente? Chi non condivide la fede con lo sposo? Chi ha i figli in fase di ribellione? Come sempre, i momenti difficili sono più duri da portare per i più deboli (allo stesso modo, i vip che dicono di stare a casa dal giardino forse non pensano ai bambini che abitano nei seminterrati), e di questi chi si sta preoccupando? Grazie al monastero wi-fi conosco migliaia di persone che vivono la fede senza la grazia di una comunità forte o di una famiglia numerosa, desiderose di comunione, che è il motivo per cui è nata la nostra comunione wi-fi. La chiusura delle messe sta abbandonando tante solitudini a sé stesse.

Non dico che non possano esistere in via teorica delle condizioni in cui davvero potrebbe essere pericoloso stare in un ambiente chiuso a quattro metri di distanza. Ma una peste che non colpisce nei supermercati dove si toccano le cose toccate da altri, e invece colpisce nelle chiese con le persone distanti come abbiamo visto a San Pietro, non mi pare credibile. Quanto alla battutina che gira in rete, che chi si contagia andando in chiesa dovrebbe essere curato solo a preghiere: siccome la gente continua ad ammalarsi anche se le chiese sono vuote o chiuse, proponiamo di curare i malati ingozzandoli di cibo, visto che possono essersi contagiati solo facendo la spesa. Ovviamente sono battute spregevoli: chiunque si ammali ha diritto a essere curato nel modo migliore.

In sintesi: di fronte alla enorme posta in gioco, con le messe, sono assolutamente certa che non ci si sia provato abbastanza, prima di accettare la chiusura ai fedeli. Lo so, mi ripeto, ma ci sono mille accorgimenti che si potrebbero tentare: numero chiuso, prenotazioni online (lasciando dei posti liberi per gli anziani che non hanno internet), messe all’aperto, in strada, in piazza, nei cortili, messe moltiplicate e con brevissime omelie, o nessuna. A San Pietro abbiamo visto alla messa del Papa i fedeli uno per panca (e senza mascherina): non conosco nessuna chiesa nella quale tutte le panche sarebbero occupate, nei giorni feriali. Ci si potrebbe mettere uno ogni 10 panche, ogni 4 nelle più affollate. È un’offesa alla nostra intelligenza e alla realtà proibirle, ed evidentemente chi ha fatto questa richiesta alla Cei non va a una messa feriale da molti decenni.

Quanto a quelle festive, ripeto, facciamo turni, messe multiple, prenotazioni, mascherine, guanti e tutto quello che si vuole. Dubito che non si riuscirebbe ad accogliere tutti, ma nel caso, pazienza, si aspetterebbe la domenica successiva. Una messa festiva ogni due è meglio di niente messe per tre mesi, e voglio essere ottimista.

Sennò ecco, rimane solo un’opzione, visto che a nessuno importa niente dei diritti dei cattolici: che Salvini faccia un energico, fermo e vigoroso appello affinché le chiese rimangano chiuse fino a Natale. È l’unica speranza, riaprirebbero domattina.

153 pensieri su “Fase 2: e le messe?

  1. Luca

    Ciao Costanza, premesso che condivido in pieno quanto hai scritto e anche io penso che i cristiani siano stati sfrattati dalle chiese come fossero inquilini morosi, vorrei segnalarti il sito della parrocchia dei santi angeli custodi di borgo trebbia, frazione di Piacenza. Il parroco (che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e constatare la sua grande fede) ha pubblicato alcuni brevi video nei quali esprime la stessa tua posizione. Sono proprio da vedere. La pace sia con te.

  2. Claudia Elli

    Grazie mille. soprattutto perche’, dopo essere diventata triste e un po arrabbiata, (perche anche qui in MICHIGAN, USA e` vietata la messa anche se la chiesa e aperta), arrivata alle ultime tre righe, ho riso a crepapelle. sei forte, Costanza! grazie, davvero. lo Spirito Santo sta nella risata finale, che mi fa sparire la tristezza e abbandonare, credendo,
    al volere di Dio. torneremo alle messe feriali e le riempiremo, assaporandole come pasticcini alla crema. God bless you.

    1. Mattia

      Costanza,
      tutto vero ma ricordiamoci che i più colpiti da questo virus sono i ns. anziani, proprio le vecchiette assuefatte che frequentano tutte le funzioni e di cui ha accennato lei. Restiamo a casa soprattutto le persone anziane.

      1. Adalberto

        Non diciamo banalità… e chiudo, da 74enne che attento ai contatti non accetta questa situazione evidentemente “pelosa”.

    2. Donatella Baruffaldi

      Assolutamente d’accordo!! Le stesse cose che ho scritto in tutti i miei interventi sui social!!!
      Adesso il papa si è esposto…speriamo cambi qualcosa….

  3. Paolo

    ….del resto x Conte si va “dalla schiavitù all’Egitto”….l’importante è sempre avere la meta in mente.

    1. Elena

      La messa è qualcosa di carnale. Come l’amore con il proprio coniuge. Inaccettabile farlo via streaming. La famiglia è chiesa domestica quando si incontra e vive l’eucarestia. Allora dopo è chiesa domestica. Non basta pregare non basta la parola di Dio.
      I discepoli di emmaus dopo la parola lo riconoscono nell ‘ atto eucaristico.
      Senza messe si diventa peggio delle bestie. È per questo che non è vero che ne usciremo migliori.

      1. Franco

        [Pienamente d accordo a parte l ultima frase su Salvini. Uno che fino a poco tempo fa faceva da testimone nel matrimonio celebrato con rito Druido non ha niente a che vedere con la Chiesa Cattolica

        1. Alda

          Franco… Si intendeva dire che se Salvini dicesse “chiese chiuse fino a Natale”, le riaprirebbero per fare il contrario, visto la simpatia di cui non gode negli ambienti vaticani….

    2. Maria Pia

      Costanza, ma con le persone del monastero wifi […] non possiamo prendere nessuna iniziativa? Che so , una petizione, una lettera aperta firmata… perché ci sono tante persone che si vergognano di testimoniare, ma tante altre no…

    3. Valerio Rosina

      Sono completamenre in diaaccordo con te Costanza.
      Credo che Dio appeezzi di più una preghiera derta in quwsro periodo orrendo che 52 presenze in chiesa annuali cpn la tesra che pensa al lavoro di lunedì, i figlu a scuola , la mamma che non andiamo mai a trovare, e quello/a che mi sta antipatico si è seduro cicino a me etc.
      I Vescovi che hanno chiuso tutto si sono dimostrati più responsabili del governo e confindustria. Inoltre hanno salvato VERAMENTE delle vite chiudendo le chiese. E poi davanti a Dio cosa andrai a dire ? “Eh , ma io credevo che l’eucarestia facesse il miracolo?” Mica siamo santi.
      Cordialmenre Valerio

      1. Michele

        Sig Valerio, lei confonde i Sacramenti con la preghiera privata. Il suo è un ragionamento privo di basi scientifiche e costituzionali (cfr Sabino Cassese), figlio della martellante mentalità mondana filo protestante che non conosce Sacramenti e Grazia (e peccati da riparare): è più rischioso frequentare supermercati, profumerie, tabacchi…librerie; dove c’è meno spazio e si toccano i prodotti materiali che si comprano. I contagi sono continuati nonostante le chiese chiuse o, forse, soprattutto per questo motivo.
        Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

        Cosa Dio apprezzi, non dipende dalla sua opinione personale e non viene conteggiato quantitativamente come la spesa al supermercato; non siamo in un dibattito televisivo tra celebrità arricchite, ignoranti e presuntuose. Cosa sia importante per la salute dell’anima (e del corpo) lo sa la Chiesa da 2000 anni, si faccia fare un corso accelerato dalla figlia, perfettamente catechizzata, di Costanza Miriano.

        Che poi, ci sia una parte consistente dei vertici ecclesiastici afflitta da complessi di inferiorità, da codardia e/o da fede zoppicante -quando non ereticheggiante-, purtroppo è vero. Durante la perniciosa eresia ariana -nata, come tutte le eresie, all’interno della Chiesa-; i pochi vescovi e sacerdoti, (come San Atanasio) che confessavano Cristo uomo-Dio (che risultava non malleabile al potere dell’imperatore), venivano scomunicati e condannati all’esilio o “ad metalla”. Abbiamo visto e vediamo, in tutto il mondo, di peggio.

        Se preferisce informarsi dal Bignami del “piccolo anticlericale”, faccia pure; ma non dia lezioni stizzite che, un un’infante di 2 anni e mezzo, potrebbe smontare con semplici parole.

      2. Brunella Lionetti

        Mi sarebbe molto piaciuto, cara Costanza, avere una mamma come te…con o senza l ovetto Kinder…che mi raccontasse cosí la Messa!
        In veritá, solo i mistici possono cercare di tradurre ció che i nostri occhi non vedono, e andare oltre a quello che vedono di contraddittorio,
        dalle vecchine assuefatte ai sacerdoti frettolosi e distratti c è un bel ventaglio di motivi deprimenti!
        Ma, se vai ad incontrare Cristo come lo Sposo, l’ Amico, il Maestro, il Salvatore, allora certo, come puó essere indifferente cancellare
        l’ appuntamento? E sentirsi gratificato dal supermercato?
        Dove sono io ( vicino a Pesaro) il parroco è uscito da un paio di settimane dall’ ospedale per CV!
        E ancora piú di prima non si vede in chiesa, e mai nessun altro è venuto!
        Non è semplice comunque anche per il clero, tra l’ altro piuttosto senile!
        Ma qualcosa, di certo si puó fare.
        Credo che sia ora che il popolo dei fedeli si alzi in piedi. Dopo esser stato cosí a lungo in ginocchio, a casa!
        Buon cammino verso la Pentecoste

      3. Adalberto

        Caro Valerio io desidero alimentarmi in trattoria piuttosto che vedere in tv un bel pranzo di nozze….
        Ritenere vero ciò che affermi compreso la certezza del giudizio divino come esprimi tu lo ritengo da saccenti a rischio.
        Con le dovute regole che stiamo seguendo ovunque, ritenere di dover escludere l’Eucarestia è solo demoniaco.

      4. anche Papa Francesco nell’omelia di oggi ha precisato che va bene la Chiesa domestica , ma il cristiano ha bisogno della presenza reale di Gesù!!! e basta con queste paure che sanno tanto di viltà verso il Signore !

        1. Andrea

          Chiariamo solo una cosa e lascio fuori la discussione sulla opportunità o meno di vietare le messe cum populo perchè non è lì che voglio andare a parare.
          Papa Francesco oggi ha fatto questa riflessione e ci sta perchè in se giusta, ma non è il governo che ha deciso per la sospensione delle messe cum populo (sebbene fosse assai in accordo è ovvio) perchè non ha il potere e l’autorità di farlo bensì la CEI che ha deciso in tal senso e poi i singoli vescovi hanno in certi casi emanato misure ancora più restrittive.
          Difficile tra l’altro che la CEI a suo tempo e cioè un mese fa non abbia informato o addirittura chiesto il parere del vescovo di Roma su questo.
          Peraltro stessa cosa successa sulle chiese di Roma prima chiuse poi riaperte cui si è data la colpa a De Donatis che poi ha pubblicato le lettere in cui era specificato che si era sentito il parere del Pontefice e non poteva in effetti essere diverso a usare il buon senso.
          Perchè scrivo tutto questo? Perchè la lamentela sulla necessità (vitale per il cristiano) della presenza reale di Gesù oggi espressa dal Papa (in sè legittima) è come un vigile che si lamenta di essersi fatto la multa.

          1. Francesco Paolo Vatti

            A me non risulta che la scelta venga dai Vescovi, ma dal Governo. Ai Vescovi è rimasta la scelta se accettarla (in nome della concordia ordinum) o contestarla. Hanno preferito la prima via, ma le ordinanze erano state scritte dai presidenti di regione prima e dal governo poi.

            1. Andrea

              Appunto. Le modalità di atttuazione spettavano alla CEI e solo a lei che difficilmente non ha consultato il vescovo di Roma.
              Quali modalità è stata una scelta ad intra. Il governo non poteva imporre. Hanno fatto una scelta e nelle singoli diocesi (alcune almeno) pure più restrittiva. Poi era opportuno? Non ci voglio entrare. Solo la mia sensazione appunto è quella di lamentarsi di una scelta fatta da se stessi.

            1. Andrea

              Sicuro come si dice è morto, anche se sarebbe un non senso che la CEI non avesse consultato prima il vescovo di Roma e la vicenda chiese chiuse/chiese aperte a Roma lo fa capire. Nelle lettere di DeDonatis era esplicitato bene (il che ha senso) l’aver consultato prima il vescovo di Roma.
              Resta il fatto che più in generale è passato il principio che la messa è un fatto privato assimilabile a corsa, hobby vari etc.
              Oggi per un motivo epidemico e certo valido, domani chissà…ma magari sono io che fantastico troppo e può essere. Comunicativamente anche la CEI forse poteva spiegare meglio.
              Comunque ben venga tutto. Personalmente mi limito a rilevare il paradosso che magari vedo solo io il che è certamente possibile.

              1. Thelonious

                @Andrea
                “Oggi per un motivo epidemico e certo valido, domani chissà…ma magari sono io che fantastico troppo e può essere.” L’hai detto tu stesso: fantastichi troppo.
                Cerchiamo di attenerci ai FATTI, non alle fantasticherie.
                Il Cristianesimo è, appunto, un FATTO, non conseguenze di pensieri (pii o no).

                1. Andrea

                  Sui pensieri pii o meno lascio che giudichi Chi dovrà farlo e solo Lui.
                  Sulle fantasticherie, può darsi, può certo essere, ma anche le fantasticherie partono da fatti che le inducono. Comunque se vuoi smetto di pensare.

                  1. Thelonious

                    @Andrea
                    “se vuoi smetto di pensare”.
                    Beh, Alexis Carrel diceva: “molta osservazione e poco ragionamento conducono alla realtà, poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore.”
                    Il pensiero ci è dato per comprendere la realtà; se usiamo il pensiero per alterare la realtà, anziché per comprenderla, allora sì, è meglio smettere.

  4. Su questo argomento (riapertura chiese e sopratutto ri-celebrazione Messe aperte) possiamo scriverne, postare, contropostare, riscriverne ecc ecc quanto vogliamo MA manca la volontà politica (= volontà religiosa) di lor signori pastori Vescovi, a fare il grande passo. Dobbiamo quindi riprenderli seriamente, e ricordare a lor signori pastori Vescovi (se mai se lo fossero dimenticati) che senza Santa Eucarestia rischiamo di morire spiritualmente, di soffocare, di non rialzarci più. Io personalmente, in questo periodo di emergenza covid, vado in ambulatorio/prima linea tutti i giorni e lo so benissimo che mi mancano le mascherine ffp3, e che mancano i camici e che mancano ecc ecc ecc: in realtà, quello che mi manca realmente è la possibilità di accostarmi alla Santa Eucarestia con la mia Chiesa! In piena emergenza covid, noi medici non ci siamo mai sognati di chiudere gli ambulatori: sarebbe un non senso, un paradosso, scusatemi il termine, una immane cazzata…e allora vorrei sapere perchè qualcuno si è sognato di chiudermi la chiesa e di impedirmi la Santa Eucarestia!!!
    Bene. Cari miei, se non muoviamo le chiappe, qui riapriranno le librerie, i teatri, gli stadi ma le chiese rimarranno ancora chiuse. Qualcuno (leggasi ad esempio radicali), per obiettivi ignobili (leggasi aborto) si è dato da fare, si è mosso, ha battagliato molto di più rispetto a noi.
    Possiamo fare tante cose per chiedere la riapertura delle chiese e la ricelebrazione delle Messe con partecipazione di popolo MA devono essere segni concreti.
    Allora ne ri-propongo uno (che avevo già indicato qualche giorno fa su un altro post di Costanza, sempre su questo argomento, con zero risultato e zero adesioni): chi ci sta a fare un digiuno (lo scrivo con termine religioso, qualcuno lo potrebbe definire “sciopero della fame”) sine die (cioè fino a quando non si saranno sensibilizzati lo signori Vescovi, che di riaprile le chiese, non ne hanno minima intenzione) con lo scopo di far presente appunto a lor signori Vescovi che senza Santa Eucarestia moriremo davvero (altro che coronavirus!)?? Daiiiii per iniziare mi bastano due (dico 2!!) volontari, una micro-chiesa anche se virtuale, che da solo non ce la faccio!!!!
    Io ora, questa mattina, mi preparo e me ne vado in ambulatorio, anche oggi; anche oggi non mi passa per l’anticamera del cervello di chiuderlo (l’ambulatorio, il cervello è già chiuso da mò!!). Ma oggi, mi attendo un grande regalo: un paio di compagni volonterosi, non troppo attaccati al cibo, per iniziare assieme questo digiuno, che comunicheremo ai nostri rispettivi lor signori Vescovi, per ricordare loro che c’è una cosa che uccide più del covid: la Chiesa chiusa e l’impedimento al Sacro Memoriale. Forza, un due tre: un paio di volontari (a cui poi sono sicuro se ne aggiungeranno, tanti altri) per iniziare, un paio di fratelli nella fede…fatemelo sapere qui e ci organizziamo.

    1. catherine

      caro Giuseppe, come ammiro questo suo coraggio! non mi sento di essere quella volontaria che sta cercando, ma il digiuno che chiede la Madonna lo cerco di fare il venerdì e il mercoledì… con anche quell’intenzione là. pregherò ancora più di cuore per lei e eventuali suoi amici. grazie

      1. Brunella Lionetti

        Ri-Rispondo a Giuseppe!
        La mia adesione al digiuno è sfumata…ma come mai nessun segno da parte tua? … perchè ho visto vari interventi sulla questione in atto, e quindi non mi sembra necessario un segno ulteriore alle molte richieste dei fedeli per ritornare alla Messa!
        Tra i pro e i contro, letti anche qui, credo sia importante in questo momento storico, ripensare tutto!
        E naturalmente, ricominciare.
        Anche nel rapporto di fede, sí alla chiesa nel suo magistero, ma soprattutto al Vangelo!
        L’ invito alla conversione è perpetuo, non si ferma neanche davanti al CV.
        Anzi, situazioni difficili come quella che stiamo vivendo globalmente possono essere grandi occasioni di svolte e passi avanti sul cammino di sequela a Cristo, nella crescita di fiducia e amore verso Lui ( anche se mancano i riti essenziali) e verso i fratelli e sorelle. Chi sta vivendo in prima linea offre esempi del servizio
        al Regno tanto quanto chi prega e intercede nella fede, sia in casa che
        in monastero , wi- fi o meno.
        Non credi, Costanza?
        Speriamo che questa lunga quarantena ci abiliti a diventare sempre piú cristiani: noi in Uno!
        Grazie a tutti, per gli interessanti spunti e confronti. Shalóm!

    2. Brunella Lionetti

      Ciao Giuseppe! Io mi offrirei come volontaria per il digiuno, ma a parte questo quale sarebbe la tua proposta?
      Se ricordo bene S. Chiara in assenza della comunione ( non ricordo il motivo) digiunó finché la portarono dicendo:
      se la mia anima non puó mangiare puó farlo anche il corpo . Piú o meno era questo il senso! Io frequento la messa feriale, e anche se devo confessare che ultimamente mi era diventata un pó noiosa, questo digiuno mi ha fatto bene: sono pronta per chiedere la sua attivazione, come un bene non negoziabile! Aspetto notizie. Ciao

    3. Brunella Lionetti

      Ri-Rispondo a te, Giuseppe.
      Oggi ho visto diversi interventi che parlano della ripresa delle Messe … e se non ci sono date precise c’ è la consapevolezza del rispondere ai fedeli nella mancanza del cibo essenziale…e quindi, non mi sembra il caso di altri segni. A parte, il pazientare!
      Ho letto i molti interventi qui, con vari spunti e confronti, grazie a tutti!
      In molti ho trovato qualcosa che condivido come pensiero , emozione o sentimento; è sempre arricchente il dialogo umano. E oggi, il tanto criticato uso ( io lo faccio molto) dei mezzi Tekno
      mostra la loro funzione migliore: non sostituirsi all’ uomo ma rendergli un buon servizio nella sua vita.
      Devo dire che seguire la Messa in tele o altro non mi è mai piaciuto, ma in questi giorni l’ ho fatto. E ringrazio i sacerdoti che hanno cercato di raggiungerci attraverso i mezzi a disposizione.
      Mi ha consolato ricevere la loro benedizione : una carezza dal Padre!
      Ma, ora attendo la Messa in carne e ossa.
      Il Corpo e il Sangue del Risorto. Shalóm

    4. anche nell’omelia di oggi il Papa parla di coraggio !!! coraggio che spesso manca a noi cristiani, paurosi nel nostro dna …. Chiediamo allo Spirito Santo che ci doni una camionata di coraggio che vinca il politicamente corretto…. cavolata creata dal re della menzogna !!!

  5. Martam

    Signor Giuseppe , non crede che la sua energia protestataria sarebbe meglio utilizzata ed indirizzata per risolvere ben altre ingiustizie che la mancanza della messa per 2 mesi, in una nazione che ha chiese ad ogni angolo della strada ?
    Non le sembra che ci siano ben altre ingiustizie e drammi e crimini e povertà e disperazioni e solitudini nel mondo ed in italia , che meriterebbero la sua lodevole attenzione ?
    Non ritiene che anche un solo morto , causato da un contagio preso in una qualsiasi delle 26.000 chiese (e almeno 50.000 messe giornaliere), sarebbe da addebitare a chi invece di praticare le sante virtù dell’obbedienza, della pazienza e della prudenza, pratica l’esatto opposto, e cioè l’avventatezza e l’inquietitudine ?
    E se poi questo morto, prima di morire, infettasse altre persone e parenti (a cui magari della messa non importa nulla) glielo spiega lei ai sopravvissuti che è meglio morire per essere passati vicino a uno che andava a messa, piuttosto che restare vivi ad accudire i propri figli e nipoti ?
    Visto che lei ha un laboratorio (che non chiude….e spero che sia lecito tenerlo aperto) le consiglio di mangiare per essere efficiente ed efficace nel suo lavoro quotidiano ed aiutare cosi concretamente le persone , invece di rischiare di essere confuso e distratto perchè affamato, e produrre danni invece che benefici. E si ricordi che la Vergine Maria , davanti a tutto quello che gli succedeva (ed erano tante cosine spiacevoli) , restava mite e serbava tutto nel suo cuore, continuando a seguire Gesù senza chiedergli di scostarsi neppure per un attimo dal suo destino.
    Buona giornata.

    1. Giorgia

      Il signor Giuseppe non ha un “laboratorio” ma un “ambulatorio”: quindi credo che 1) possa tenerlo aperto 2) sappia benissimo in quale situazione ci troviamo, forse meglio di noi che stiamo a casa a guardare la tv e i social.

      Nonostante i toni veementi del signor Giuseppe, che comunque sinceramente un po’ capisco data la posta in gioco, resta un fatto: sta dicendo (come anche Costanza) che
      1) o crediamo che la Messa sia un luogo in cui accade qualcosa, davvero: non un ricordino, un “simbolo”, un “sentire” o un “desiderare”, ma un luogo che ogni singola volta ha un potere salvifico; e che l’Eucarestia non è un segno o un pezzo di pane, ma Corpo di Cristo, che ci dà benefici materiali e spirituali; 2) oppure non ci crediamo. Punto. Tertium non datur.

      Io mi sono stufata di tirate sull’obbedienza. Quando si parla di obbedienza come virtù cristiana si intende che si deve obbedire ai propri superiori spirituali, non tout court allo Stato. “Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio”. Se l’obbedienza fosse la ligia obbedienza a ogni legge, non si capisce perché gli obiettori di coscienza, perché la Rosa Bianca, perché i dissidenti, perché Solov’ev etc. (l’elenco potrebbe continuare per ore). E i San Carlo Borromeo etc., che facevano le processioni con la peste, sarebbero dei pirla irresponsabili. Altro che Santi!
      Nel paesino da cui provengo, ogni anno a Ferragosto si celebra la Festa dell’Assunta con una processione scalza, in osservanza di un voto fatto nel 1855 che scongiurò la peste a suon di … Messe e processioni. Il paese fu preservato mentre tutto attorno si moriva.

      Mi sono anche stufata di sentire dipingere come irresponsabili untori coloro che domandano di poter partecipare alla Santa Messa (ovviamente con tutte le precauzioni del caso, che anche Costanza riepilogava) quando, dopo mezz’ora di coda con mascherina per entrare a fare la spesa al supermercato (a qualunque orario, ché li ho tentati tutti) trovo poi dentro gente che tocca, si struscia, si urta…
      Non mi piacciono allarmismi o paranoie (personalmente credo che il senso doveroso di responsabilità verso noi e gli altri non debba farci dimenticare che la nostra vita è in mano a un Altro e non le aggiungiamo nemmeno un secondo per nostro volere. Non tentare Dio con stupide imprudenze, certamente, ma nemmeno crederci padroni della vita).
      Ma vogliamo essere onesti e dire che il supermercato, o la tabaccheria etc. sono forse luoghi in cui è più facile che accada il contagio, che una piazza all’aperto in cui si celebra la Messa a debita distanza o una cattedrale semivuota?

      Se poi uno crede che la Messa sia un rito sostituibile da una zoomata o da una videata tv, qualcosa che si guarda, e tanto c’è il mio desiderio, etc etc… ed esserci non conta niente…beh, allora capisco le reazioni scomposte e qui mi taccio, perché stiamo parlando evidentemente di due cose diverse, o a cui si attribuisce un significato totalmente diverso. Lutero reagiva nello stesso modo. Senza polemica, lo giuro. E’ solo una constatazione.

      1. Giorgia

        Aggiungo una cosa: nessuno qui vuole mettere in discussione l’obbedienza ai pastori (e alle circostanze che Dio permette che attraversiamo), che ha un valore. E alto. Si può offrire tutto, ogni istante della giornata, e si offre a maggior ragione anche questa situazione così dolorosa – anche sotto il profilo della vita di fede.
        Ma l’obbedire docilmente non esclude il giudicare le circostanze stesse. Sono certa che anche in questa situazione Dio sia presente, sono certa che nella misura in cui permette che accada ciò sia per la mia conversione. Questo si può dire di ogni circostanza storicamente accaduta: dei lager, dei GULag, delle guerre… ma sono grata che ci siano state persone che, mentre obbedivano a Dio, accettavano e offrivano, cercavano contemporaneamente di chiamare ciò che non era bene col suo nome e di muoversi nei limiti delle loro possibilità perché la situazione mutasse.
        La vera partita è tutta qui: è un bene, è indifferente o è un male che non si possa andare a Messa?
        Se è indifferente o è un bene che non si possa partecipare alla Messa, stiamo fermi così e aspettiamo che il governo ci conceda graziosamente di ricominciare.
        Se invece è un male, allora l’obbedire alle circostanze non esclude il provare a vedere se si può fare qualcosa… chiedere con umiltà filiale ai pastori come si chiede a un padre, ad esempio, non mi sembra contraddica l’obbedienza.
        …sempre senza polemica, ma tante volte sento chiamare “obbedienza” una cosa che a me sembra più vicina alla “acquiescenza”. Ma su questo mi fermo, non sta a me…nei cuori ci vede Dio.

        1. Michele

          Giorgia, ha detto tutto e bene.
          I “pistolotti” della doppia morale stanno diventando fastidiosi: NESSUNO HA MAI PROPOSTO DI FREQUENTARE MESSA E SACRAMENTI PRIVI DI PROTEZIONI, come si fa per i negozi di beni materiali, anche non essenziali: CI TENIAMOALLA NOSTRA SALUTE E A QUELLA DEGLI ALTRI!

          I SACRAMENTI VANNO RICEVUTI DI PERSONA, CARNALMENTE, se qualcuno pensa che nutrire l’anima sia meno importante del corpo, può frequentare i predestinati luterani e i loro stati etici così rispettosi della dignità di ogni essere umano quando non produce materialmente.
          Oppure, se crede ancora nella necessità di nutrirsi del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo -come Lui ci ha detto-; ma sente un fastidioso moto sulfureo interiore a testimoniare questa necessità, cerchi (quando e se riapriranno le chiese) un bravo esorcista (che non lo mandi dallo psichiatra o dallo psicanalista).

        2. D’accordissimo!!!!!!! La Santa Messa non è stata nemmeno equiparata ai beni di prima necessità…quando è il primo! Quello che mi rattrista è il messaggio sotteso: davvero sembra che in fondo non sia così importante, almeno non quanto sigarette e giornali….

    2. Caterina

      Cara Martam, sono sicura che nessuno andando in chiesa a messa si infetterebbe. Certo senza tentare il Signore e osservando tutte le ragionevoli precauzioni. Posso infatti testimoniarle che io per quasi 50 anni ho bevuto allo stesso calice con altri fratelli e non ho memoria che ci siamo passati delle malattie tra noi. Certo abbiamo protetto chi doveva essere protetto facendolo bere per primo, senza sfidare il Signore. È un miracolo? Forse, perché dove Dio è presente avvengono miracoli. Se si volesse, si potrebbero riaprire le chiese alle celebrazioni eucaristiche. Basterebbe, che so, mettere un sacrestano alla porta di chiesa e fare entrare un numero limitato di persone, adottare il sistema delle prenotazioni……Con un po’ di creatività si potrebbero trovare modi efficaci per prevenire contagi. Perché mai i cattolici devono essere considerati più avventati e meno bisognosi di nutrimento dei clienti di un supermercato o di una libreria?

      1. martam

        Signora Caterina , invito lei e anche tutti gli altri che hanno criticato il mio intervento , a leggere questo mio commento di qualche giorno fa, dove argomento in modo più razionale quanto detto al sig. Giuseppe.

        https://costanzamiriano.com/2020/04/05/non-di-sola-emergenza-vive-luomo/#comment-147323

        Insisto poi nel dire che nessuno pretende di equiparare la messa televisiva a quella partecipata fisciamente con l’eucarestia. Si tratta di situazioni momentanee ed eccezionali. E quando dico momentanee intendo dire che se anche fosse per 6 mesi , rispetto alla vita di una persona (per non parlare poi della storia umana o dei 2000 anni che ci dividono dalla nascita di Gesù) 3 o 6 mesi sono nulla.
        Se riteniamo che l’eucarestia quotidiana o setimanale sia talmente essenziale alla nostra vita da poter dventare occasione di ribellione verso i nostri vescovi e di frizione verso i nostri fratelli , anche in presenza di ragioni serie ed indiscutibili e di disagi (derivanti dalla segregazione forzata) di ben altro tipo subiti da tante parti della popolazione che si trovano in situazioni indicibili, davvvero allora non abbiamo più un pizzico di carità nel nostro cuore che non vada oltre i nostri interessi personali e guardiamo il mondo con i paraocchi esattamente come , o forse a volte peggio , dei pagani.
        Finisco ricordando che il catechismo del 1992 chiesa cattolica recita :
        «Parteciperai alla Messa la domenica e alle altre feste comandate» (e lo si può fare via televisione)
        «Confesserai tutti i tuoi peccati almeno una volta all’anno»
        «Riceverai umilmente il tuo Creatore almeno a Pasqua» (quest’anno la regola è stata derogata, ma abbiamo tempo fino a febbraio prossimo per fare di nuovo l’eucarestia ed aver rispettato tale precetto).
        Quindi lo ripeto…a mio parere sarebbe opportuno approfittare di questo tempo per rivalutare le celebrazioni domestiche ed offire questa nostra sofferenza personale di rinuncia eucaristica al Signore, in comunione con le tante grandi sofferenze che ci circondano ma che (così è volontà di Dio) evidentemente non ci toccano personalmente, altrimenti avremmo ben altre croci e pensieri da affrontare e ben altra sensibilità rispetto a certi argomenti.

        1. Valeria Maria Monica

          Seguire la Messa via televisione NON assolve il prefetto festivo.
          I vescovi hanno SOSPESO il precetto festivo a causa della epidemia.
          E, come si vede dal suo intervento, il santo popolo di Dio già comincia a confondere realtà e rappresentazione.

          1. martam

            Corretto , mi sono espressa male.
            Avendo i vescovi sospeso il precetto, viene meno l’obbligo, e viene meno anche quello di guardare la messa in TV anche se (secondo me) per chi lo può fare trovo che sia una ipocrisia protestare per la mancanza della messa partecipata, ma non guardare quella televisiva .
            Quindi non sarà obbligatorio ma è vivamente consigliato farlo, per santificare la festa.

            1. Valeria Maria Monica

              Il fatto che perfino lei si sia confusa su una questione così sostanziale, proprio nel momento in cui intendeva puntualizzare per bene la questione, dimostra la insidiosità della situazione in cui ci troviamo.
              Le successive sue considerazioni sul “dovere morale” di guardare la messa in tv, le trovo semplicemente prive di senso.
              La messa in tv non è NIENTE.
              È come la lettera o la telefonata con un amore lontano.

              1. Roberto C

                @Valeria
                Ah sì? Provi a considerare l’importanza della scrittura che permetteva ai soldati impegnati sul fronte del primo conflitto mondiale di comunicare con ciò che avevano di più caro…

                1. Valeria Maria Monica

                  E lei provi a immaginare qualcuno che dica a quelle coppie: beh, anche se non vi vedete, vi scrivete! Che bello eh? Un modo nuovo di amarsi! Forse meglio si quando eravate insieme e non avevate niente da dirvi! Wow!

                  Provi a immaginare dei cristiani che forse non hanno mai gustato in modo pieno e profondo l”intimità amorosa, la realtà del bene del Sacramento, i quali ora finiscono con l’assuefarsi all’idea che altri modi di “fruizione” del Sacramento, diversi dal parteciparvi, sono tutto sommato “confrontabili”.

                  No, Messa e in tv e partecipazione al Sacramento stanno proprio su piani diversi, non stanno sostanzialmente nello stesso ordine di realtà.

                  Che dei bravissimi cristiani come come voi non lo capiscano, è preoccupante.

                  Lo chieda a qualche sacerdote di sua fiducia.

                  1. giovi

                    In effetti, Valeria Maria Monica, in questo periodo, mi sono resa conto in modo più acuto del solito, quanto anche i cristiani, anche quelli non proprio giovanissimi, siano sprovveduti su certi temi!
                    Di sicuro noto che moltissimi credano di soddisfare il precetto festivo assistendo alla Messa in tv, ma pure ho visto una pubblicazione abnorme di foto di piatti succulenti di pesce il giorno di Venerdì Santo, con proposte di consegna a domicilio di ogni ben di Dio, ma senza carne , e anche infinite discussioni su quanto sia giusto che le chiese siano chiuse e non ci si possa confessare, quando da noi non sono affatto chiuse e ci si possa confessare benissimo ! Parlo di cristiani anche impegnati pubblicamente, in una realtà di provincia !
                    Lo dico come constatazione.
                    Di contro, devo ammettere che la prima domenica senza Messa di popolo, non me la sono sentita di accendere la tv, ma prolungandosi l’emergenza, ho fatto un tentativo, con la mia famiglia, che è andato molto meglio di quanto pensassi, un po’ come capitato al giornalista Aldo Maria Valli ( non ritrovo l’articolo preciso , scusate) , perché la fantasia di Dio è più grande della nostra : Dio non ci abbandona mai !

                  2. martam

                    Signora Valeria.
                    Frequentemente su Internet appare la definizione di “argomento fantoccio” (strowman argument) e trovo che si adatti molto bene a questo suo modo di approcciare il problema.
                    Questo sistema di approccio infatti significa letteralmente “attribuire artificiosamente ad altri un pensiero chiaramente assurdo , per poi criticarli”.
                    Nessuno (e mi scuso ancora per il refuso lessicale di cui sopra) ha mai dato ad intendere che la celebrazione via TV, o altre pratiche del genere, possano mai sostituire la messa partecipata e l’eucarestia .
                    E’ però evidente che, in tempi eccezionali, se non si po’ fare il 100, sia opportuno per un cristiano fare quello che è possibile fare, anche se è solo il 20 o il 30 (se cioè non si può assistere fisicamente ad una messa e prendere l’eucarestia, è comunque opportuno assistere a quella televisiva)
                    Questo perché nella messa domenicale non c’è soltanto l’eucarestia, ma c’è tutta la liturgia, inclusa anche l’omelia del presbitero (che se è stata introdotta è perché venga ascoltata dai fedeli, per interpretare e la parola alla luce dei fatti quotidiani, nell’ortodossia della Chiesa).
                    Se poi si ha la presunzione di non aver bisogno di una parola della Chiesa, questo fa il paio con la presunzione di aver “diritto” alla celebrazione in presenza fisica o aver “diritto” alla eucarestia, anche quando è la Chiesa, nella sua sapienza e discernimento, a dirci che non è opportuno.
                    Sapienza e discernimento che vengono alla Chiesa dallo Spirito Santo (se ci crediamo) dalla discendenza apostolica e dalla Tradizione connessa, e che dovrebbero chiamare il popolo ad un prudente esercizio di obbedienza, coscienti che anche quando facciamo qualcosa con il quale non siamo d’accordo la facciamo nel solco dell’operaio che lavora nella vigna del Signore, obbedendo ai suoi responsabili non perché abbiamo umanamente ragione (e allora staremmo freschi, a veder certe cose che dicono o fanno dovremmo disobbedire sempre) ma perché gli stessi hanno ricevuto questa autorità da Dio.
                    Che poi ci sia il rischio di assuefarsi a questa situazione , non vale soltanto per le celebrazioni della messa, ma per tutta la nostra vita che rischia di diventare un inno alla virtualità, e questo rischio non è certo soltanto religioso ma profondamente antropologico. Ma casualmente buona parte degli stessi che protestano oggi (dopo appena 2 mesi e non 2 anni o 20 anni) protestano dal primo minuto di questa vicenda, segno che molte proteste sono strumentali alla critica alla gerarchia della Chiesa sempre e comunque (a mio parere).

                    1. Valeria Maria Monica

                      Signora @martam, mi accusa di attribuirle pensieri non suoi, e poi lei fa esattamente lo stesso con me, solo in modo più subdolo, screditatandomi con l’accomunarmi implicitamente a certe persone che dicono… che protestano… che parlano…
                      Era evidente che la sua era una svista, di cui si è corretta subito, ma è il “fatto oggettivo” della svista in cui è caduta, nonostante il suo impegno e la sua evidente preparazione, che io ho rilevato come “sintomo” di una insidiosa confusione che si diffonde nei fedeli, dimostrata anche dall’intervento successivo al suo, al cui autore ho consigliato di parlare con un sacerdote per chiarirsi le idee sulla questione, visto che è importante e che nessuno è tenuto a credere sulla parola a me o a lei per la propria formazione cristiana

                    2. giovi

                      Dirò un’enormità, martam, ma credo che le gerarchie della Chiesa debbano ben essere contente di una protesta che riguardi il poter partecipare alla Santa Messa e ai sacramenti, piuttosto che proteste che riguardino lo svuotamento dei sacramenti o richieste che la Chiesa si adegui al mondo sul mancato rispetto della sacralità della vita dal primo istante di vita fino all’ultimo o altre questioni del genere !
                      Mi sembra che anche il Papa abbia valutato come positiva l’insistenza di quel buon vescovo ! Perché critica il Papa? 🙂
                      E comunque, se per lei due mesi senza poter partecipare alla Messa sono una cosa di poco conto, una bazzeccola, una pinzillacchera, di che parliamo ?
                      Per grazia di Dio ci sono ancora le Costanze che ci mettono la faccia per Gesù !
                      ( Io no, non ho il coraggio di affrontare dal vivo le martam, che siano vescovi o parroci supini al potere dello Stato o fedeli impauriti e che impauriscono, che veramente in questa occasione se ne sono sentite di tutti i colori !!!)

                  3. Roberto C

                    Io trovo preoccupante che non si comprenda che di covid-19 si muoia, e che il tasso di mortalità è incredibilmente elevato (rapporto 1:3 per gli over 65).
                    In questo mondo, nulla non è procrastinabile: solo la morte è ineluttabile, mentre i riti, come le tasse, possono attendere tempi appropriati.

                    1. Valeria Maria Monica

                      Già, signor Roberto C., il governo e la maggioranza degli italiani la pensano esattamente come lei, e se la pensassimo anche noi come lei la discussione si sarebbe già esaurita. In questo blog, invece intervengono persone con idee un po’ più articolate sulla questione, ed è per questo che troviamo interessante proseguire nello scambio di opinioni.

                    2. Roberto C

                      @Valeria Monica
                      “Che il vostro parlare sia sì sì…no no..” Il resto viene dal demonio….
                      che vi vuole tutti morti…
                      #io resto a casa😁

                    3. admin @CostanzaMBlog

                      Il demonio ci vuole dannati non morti, soprattutto non ci vuole confessati e comunicati.

                    4. Michele

                      Sig Roberto, o non capisce o finge di non capire.
                      Per noi cattolici i Sacramenti sono importanti quanto e più dei bisogni materiali.
                      Costanza ha spiegato molto bene che è molto più pericoloso frequentare esercizi commerciali dagli spazi molto più ridotti di qualsiasi chiesa dove peraltro non si devono toccare i prodotti.

                      Consideri le gravi violazioni della libertà di culto garantita dalla Costituzione e dal Concordato segnalate da giuristi laici (Sabino Cassese) e non; aggiunga l’offensiva discriminazione effettuata ritenendo beni primari i profumi, le vernici, le sigarette…

                      Se è allergico alla fede cattolica presenti argomenti meno pelosi e falsi… si dia meno arie e provi a convincere laici più preparati di lei come Sabino Cassese o i tanti medici che assistendo i malati argomentano diversamente.

  6. Arianna Azara

    È vero Costanza! Lei è sempre geniale!! Dobbiamo chiedere al sig. Salvini di chiedere chiese chiuse fino a Natale e così raggiungeremo il nostro scopo: tornare in Chiesa! Veramente! Chi non ha sperimentato l’amore di Cristo nell’Eucaristia, non sa cosa sta perdendo.

  7. Padre Bruno

    LUNGA VITA A COSTANZA
    di padre Bruno de Cristofaro icms

    Dell’articolo che vi condivido qui sotto, sottoscrivo ogni singola parola. Mi è dispiaciuta solo una cosa: non averlo scritto io.

    Nel senso che dice esattamente quello che penso e che avrei dovuto dire pubblicamente già diverso tempo fa. Nel senso che come preti italiani, col nostro silenzio e le nostre chiese sbarrate, fatta salva una parte di eroi (alcuni dei quali anche morti contagiati sul campo), stiamo facendo la magra figura di quelli che hanno meno fede di tutti. Stiamo facendo la magra figura dei codardi.

    Che l’intelligenza, l’equilibrio e il rispetto con cui la Miriano ha vergato queste righe, possano smuovere il cuore di chi decide.

    Dio salvi Costanza. E tutti i laici che come lei soffrono indicibilmente per la lontananza dall’Eucaristia.

    https://costanzamiriano.com/2020/04/16/fase-2-e-le-messe/

      1. The_Punisher_020

        @ Padre Bruno e Signora
        Salvaguardare la vita umana, significa non avere fede o fare una magra figura?
        Vorrei significarVi che stiamo vivendo in una situazione di perenne limbo in cui, di questa covid-19, non si sa nulla o veramente molto poco dal punto di vista scientifico, dal punto di vista clinico e terapeutico.
        Il mondo della medicina, a tutt’oggi, di fronte a questa pandemia, si trova nella situazione degli scolari alle elementari , per cui tutto è nuovo e da esplorare da capire con pazienza tempo esperienza ancora tutta da acquisire. Pare che nemmeno la distanza canonica di 1 metro tra persone (come si e’ sempre detto sinora) sia piu’ sufficiente; ed allora, di che vanverate?

        1. Michele

          Per salvaguardare la vita umana, visto il limbo scientifico in cui ci troviamo e verso il quale ha un un un’atteggiamento materialmente fideistico, sia coerente: non vada al supermercato, profumeria, tabacchino, ferramenta…

          1. Michele

            Aggiungo, per lei che non vanvera scientificamente, qualsiasi esercizio commerciale è potenzialmente molto più pericoloso di ogni chiesa.

          2. Roberto C

            Purtroppo si vive una realtà tutt’altro che scientifica ma piuttosto incerta e vale il comandamento “non uccidere”.
            Credo che evitare assembramenti e contatti tra persone (inevitabili durante la messa), significhi assolvere a quel comandamento.

            1. Francesco Paolo Vatti

              Perché dice che è inevitabile assembrarsi durante la Messa? Se ci si organizza bene, secondo me ci si assembra meno che in attesa di entrare al supermercato o a comprare il pane….

            2. Michele

              Il comandamento non uccidere vale anche per gli esercizi commerciali!

              La scienza medica ha cominciato a
              trovare rimedi terapeutici che hanno ridotto di molto i ricoveri in terapia intensiva. Non faccia del qualunquismo di comodo.

  8. Francesca

    Ciao a tutti, io starei nell obbedienza, ringraziando Dio e la Chiesa per averci concesso l indulgenza plenaria anche solo per la preghiera.. È vero che non posso andare in chiesa, è vero che non posso accostarmi a Gesù eucarestia, ma è anche vero che non posso privare Gesù di venire nel mio cuore. Questo sacrificio è un’offerta, Dio solo ne conosce il valore, soprattutto se sotto santa obbedienza.
    Buona giornata

    1. Sara

      Grazie Costanza, è esattamente come scrivi. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, a quanto pare.

  9. Alberto Medici

    Standing ovation per Costanza!

    (però lasciami dire: è giunto il momento di cambiare i paradigmi fondanti della nostra medicina; altrimenti, con la scusa del contagio, saremo sempre ricattabili da una qualche autonominata autorità che “per il nostro bene”) ci potrà imporre qualunque cosa, come sta succedendo oggi)

  10. Sauro Fiori

    Bell’articolo che condivido….. Salvo l’ultima frase su Salvini, che è proprio inopportuna, visto che sbandiera Vangelo e Rosario e poi usa esseri umani come ostaggio o divide le persone fra italiani e non…..

    1. Marina Umbra

      Caro Sauro per chi voti??? Per chi ha introdotto le unioni civili e propaganda in gender nelle scuole??

      1. Lia

        io tutta questa propaganda gender nelle scuole dei figli miei, di parenti, amici e conoscenti non la vedo, e le garantisco che non parlo di scuole private cattoliche
        per rispondere alla sua domanda, in questo momento io pratico il non-voto cattolico, perché non posso votare né per ammettere unioni civili, aborto, eutanasia e tutto il carrozzone, né per giocare a braccio di ferro con l’Europa tenendo le persone in mare giorni e giorni

  11. PAOLO

    Buongiorno, mi permetto di aggiungere che se si ragiona con il “rischio contagio” allora non si dovrebbe neanche andare a fare la spesa nelle migliaia di supermercati, frequentati molto spesso da persone anziane e bisognerebbe solo attendere il “pacco regalo” che l’esercito governativo ci consegna (vedi Cina).
    Senza contare che almeno le Messe feriali sono sempre di norma “anti-contagio”, visto il numero esiguo delle persone che le frequenta. Non capisco neanche io perchè i nostri pastori non esprimono un pensiero almeno alternativo fondato sulla buona norma di comportamento sociale ( distanziamento tra i fedeli – solo 1 per panca per esempio), ma anche io penso che ne usciremo più forti e desiderosi di incontrarci più frequentemente con il Cristo. Buona Resurrezione.

  12. elisa

    Mi domando cari signori che commentate da almeno un’ora dove vivete?? La notizia che la CEI stia preparando proposte per la fase 2 è su TUTTI i giornali, quindi davvero basterebbe informarsi….
    Per ciò che riguarda Costanza, apprezzo il suo sforzo, ma mi dispiace tanto non aver mai letto nei suoi scritti recenti nemmeno una parola di apprezzamento nei confronti di tutti quei sacerdoti che davvero hanno inventato un nuovo modo di starci vicini, di celebrare con noi e per noi. Certo non è come accostarsi al sacramento, ma come diceva ieri sera un sacerdote amico, questa pandemia ci sta mettendo alla prova ed è guida per una nostra vera conversione. Mi dispiace non leggere parole di ammirazione verso quell’uomo che è il nostro Santo Padre che sta portando la Chiesa sulle sue spalle in un momento così difficile, con le celebrazioni del triduo pasquale, con la preghiera del 27 marzo, con la messa quotidiana alle 7 del mattino.
    Mi dispiace molto se voi non avete potuto fare queste esperienze, se tutto questo non vi ha toccato nel profondo, io credo di non aver mai sentito il Signore così vicino come in questi giorni e Lo ringrazio, ringrazio i sacerdoti ed il Papa che mi aiutano quotidianamente in questo e sono sempre più grata della preferenza che sento nella mia vita.

    1. giovi

      Quanta supponenza, Elisa !
      Certo che ci vuole una bella faccia tosta nel fare il predicozzo a Costanza !
      E meno male che hai sentito il Signore vicino in questi giorni !
      va beh, avrai avuto una giornata stortissima, probabilmente, altrimenti non si spiega la marea di… sciocchezze che hai scritto.

    2. giandreoli

      Gent. Sig.a Elisa,
      lascio volentieri a Lei di “vivere la Pasqua” a fasi alterne e progressive (fase 1, fase 2, ecc), definite da nuovi ritmi e nuove norme stabilite dalla CEI, prive della continuità sacramentale con la Pasqua storica di Cristo e di quei simboli della Liturgia che sono segni efficaci della Grazia. Preferisco tenermi la Pasqua consueta, vecchia ma giovane, sempre la stessa celebrata da 20 secoli di generazioni cristiane, non ripetuta nel tempo ma sempre unica e immutata, afasica (non a fasi) ma completa già nelle prime ore del mattino: la Pasqua vissuta da Cristo e dagli Apostoli che si ripresenta sui nostri Altari nella Celebrazione della Veglia Pasquale, del Giorno del Signore, di ogni Celebrazione eucaristica. Solo le chiedo di non appiccicarmi l’etichetta di “tradizionalista”, o peggio, “fascista”. Le sembrerà strano ma è uno sciocco vezzo ancora abbastanza diffuso, anche nella Madre Chiesa e tra gli stessi Pastori, soprattutto tra quelli devoti di Pachamama..…Con rispetto e augurando comunque, di cuore, una Buona e Santa Pasqua.

      1. elisa

        Io avrei preferito di gran lunga non vivere proprio tutto quello che è accaduto in questo periodo, ma che cosa possiamo farci? E’ la realtà ed io sono stata educata a stare davanti alla realtà e a trarne il meglio da essa.
        Ricambio di cuore gli auguri e la ringrazio per i toni educati nonostante le diverse opinioni, mi sembra una cosa non scontata.

        1. giovi

          Queste ripetute frasi in ciellese proprio non si possono digerire, Elisa !
          Povero don Giussani !
          Ridurre a frasi fatte, dette a pappagallo, ” stare davanti alla realtà” e la questione della preferenza !
          E un’ altra cosa molto fastidiosa è puntare il ditino col quel tono saccente e presuntuoso e poi mettersi a dare lezioni di galateo al prossimo!

          Comunque, mi sono fatta l’idea che c’entri molto, ma molto, ma molto, in queste reazioni mistico-bigotte una paura fottuta e anche un pochino d’invidia per il coraggio della testimonianza di persone come Costanza !

          1. PaulBratter

            sono d’accordo con te “una paura fottuta”, eppure nel Vangelo si dice spesso: “non temete”, “non abbiate timore”, “non abbiate paura”…
            ecco se si ha paura di andare a messa forse è bene rifletterci sopra.

            1. elisa

              E dove avrei detto che ho paura? Dove avrei scritto che non voglio andare a messa?
              Ho portato semplicemente la mia esperienza, è sbagliata? E’ stupida? E’ saccente? E’ da pappagallo?
              Mi sembra che qui chi punta il dito siate voi, evidentemente siete nella posizione di poterlo fare.
              Buona giornata.

              1. PaulBratter

                Elisa non ti arrabbiare, che c’entra il “dito puntato”? Ho solo convenuto con Giovi che nel ragionamento “messa sì messa no” c’è anche una componente di paura, per quanto irrazionale. Non c’è niente di sbagliato ad aver paura, Cristo lo ripete spesso “non temete”, anche l’angelo nel sepolcro vuoto invita le donne a non aver paura. Adamo e Eva dopo aver mangiato la mela hanno avuto come prima reazione la paura di fronte a Dio ( “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura perché sono nudo, e mi sono nascosto» (Gn 3,10)”), è una conseguenza del peccato originale? Forse.
                Come ho scritto, ho semplicemente invitato a riflettere anche sul superamento della paura.

              2. Thelonious

                @elisa: concordo con te. Si possono avere opinioni diverse, ma credo e spero che ci sia il sincero desiderio dei Sacramenti da parte di tutti.
                Evidentemente qualcuno si sente in diritto di giudicare rabbiosamente la fede di chi, come te, esprime un parere magari diverso, basandosi comunque sulla propria esperienza e poi, non pago, lo accusi anche di “puntare il dito” contro di loro (la cosa è quantomeno comica).
                Questo atteggiamento da “puri di Israele” si qualifica da solo, ed è tipico di chi ha la coda di paglia.

                1. E’ tipico di tanti di noi che seppur da punti di vista diversi, dovremmo essere preoccupati e amanti-amati della stessa Persona e proprio per questo, prossimi al nostro prossimo, “considerando gli altri superiori a noi” in quanto Cristiani, pronti all’ascolto e alla con-passione del Fratello-Sorella, magari in difficoltà, magari in errore, ma sempre partendo da un affetto (non mi azzardo a dire amore) che concede la buona fede che non conosce accusa e divisione.

                  Ma, per quanto Cristo sia morto e RISORTO, per i nostri peccati, poveretti restiamo…
                  L’unica consolazione è che più ce ne renderemo conto, più lasceremo – spero – spazio in noi, ad un Altro Spirito.

                2. elisa

                  Grazie mille @ Thelonious, mi fa sentire più “compresa”.
                  Non mi è sembrato di aver offeso nessuno, ho solo riportato la mia esperienza ed ho espresso l’apprezzamento (che mi piacerebbe venisse palesato di più) verso tutti quesi sacerdoti, Santo Padre in primis, che ci stanno “facendo compagnia”, che ci fanno sentire Gesù vicino e sempre presente, nonostante tutto in questo momento così difficile. Questa mattina sono dovuta andare in ufficio (la nostra attività produttiva è tra quelle indispensabili) ed essendo di strada volevo fermarmi nella chiesa dove mi sono sposata…. niente era chiusa….. 🙁

                  1. giovi

                    Abbi pazienza, Elisa, ma venire da Costanza a fare il predicozzo sull’importanza dei sacerdoti che lei non sottolineerebbe abbastanza, è di un ridicolo
                    allucinante !!!
                    Scusa la schiettezza, ma certe robe non si possono leggere !

                    1. elisa

                      Signora, mi arrendo. Davvero non riesco a starle dietro, non riesco a farmi capire e mai mi sarei sognata di fare il predicozzo a qualcuno (dall’alto di quale autorità poi?).

                3. giovi

                  Ma quanto è buono e caritatevole questo Thelonius, sono commossa !
                  Eppure, ti voglio bene, Thelonius, come voglio bene ad Elisa, come voglio bene anche ai primi della classe, anche se preferisco decisamente i peccatori e quelli che ammettono di avere paura, una fottuta paura !
                  Mi perdoni ?
                  Ciao !

    3. Michele

      Abbiamo fatto di necessità virtù, cercare note positive in situazioni negative è giusto, ma non ci vengano a dire che la Comunione Spirituale è la stessa cosa di quella Sacramentale.
      Io conoscevo la Comunione Spirituale grazie ad un un contributo sul sito di Sandro Magister: se non si è in Grazia di Dio non la si riceve comunque; se ho bisogno di confessarmi per poter ricevere almeno la Comunione Spirituale cosa faccio: mi autoassolvo?
      Sarebbe crisianesimo fa da te.
      Rischio multa e denuncia per raggiungere una chiesa che non si trovi sul tragitto verso gli indispensabili prodotti di una profumeria o di un tabacchino?

      Magari la trovo chiusa oppure il sacerdote mi chiede ulteriore pentimento per il comportamento irresponsabile verso la salute altrui? Oppure mi dà del superstizioso?

      I ringraziamenti ai sacerdoti sono sicuramente dovuti, e sinceri, laddove riferiti a chi rischia negli ospedali (se gli consentono di esercitare il ministero), a chi celebra clandestinamente, a chi si vede interrompere il Sacrificio Eucaristico da vigili urbani che non conoscono bene la costituzione e la libertà di culto, a chi celebra via web “obtorto collo” col cuore sanguinante (penso siano la maggioranza, almeno relativa).
      Umanamente non mi sento di ringraziare chi si unisce al mondo e ci addita ad untori egoisti, irresponsabili dalla fede immatura….
      Qualche osservatore preparato, e di fede, ha fatto notare che, se Dio consente questa privazione dei Sacramenti è dovuto alle tante confessioni non sincere e alle truppe comunioni sacrileghe cui rimediare con le solite armi: conversione personale, preghiera, sacrificio per la conversione del paese e della Chiesa. Sono totalmemte d’accordo. Cionondimeno ho il cuore pieno di amarezza per le parole, talvolta scandalose, e gli atteggiamenti dei nostri pastori.
      Chiedo scusa per le parole amare e sarcastiche, leggo questo blog da tempo ed intervengo raramente, ma i miei sentimenti sono quelli di tanti, troppi, fedeli che si sentono abbandonati dai loro pastori.

  13. signora

    Anch’io sono convinta che se tutte queste decisioni fossero state prese da un altro tipo di governo le reazioni di media e popolo sarebbeo state diverse!

  14. Gianluca

    Sono d’accordo su tutto, anche sui toni a volte sarcastici; grazie ancora una volta Costanza! Aggiungo questo mio personale pensiero: è bello e giusto che dal popolo salga questa richiesta…. perché è brutto (perEsempio) vedere funzioni religiose dov’è il popolo è totalmente indifferente… Chiediamo, e chiediamo di più ai consacrati! Altrimenti ognuno si chiude nelle proprie piccoli ragioni per NON ricevere dai consacrati, o per NON dare al popolo….
    Gianluca

  15. Marie Rose Maciejasz

    Questa situazione deve fare riflettere molto.

    Questo è una prova per tutti, comprendere in che cosa crediamo veramente,
    E’ un grande esame di coscienza, soprattutto riguarda alla Santa Eucarestia come ci andiamo, con quale spirito.
    Ringrazio tutti sacerdoti che fanno tutto il possibile essere uniti via tecnologico.
    Coraggio tutto passa.

  16. Diego

    Purtroppo la nostra è l’era che valuta una persona solo dal gruzzolo che ha in banca, il resto è pura filosofia, scienza, ammesso che la si intenda tale, con la quale e senza la quale si resta tali e quali.

  17. giandreoli

    Quante ipocrisia e quanta stoltezza nei Vescovi e nei Teologi quando affermano che anche le Chiese vuote e la privazione delle Messe ci permettono di celebrare e vivere la Pasqua! Anzi, di ricavarne frutti insperati e nuovi rispetto ai 2000 anni di Pasqua cristiana! In pratica, vogliono convincerci che:
    1- la Maddalena e le Donne avrebbero ugualmente celebrato il Signore Risorto anche senza incontrarlo di persona dopo averne constatato il sepolcro vuoto
    2 – gli Apostoli avrebbero celebrato la Pasqua del Signore Risorto anche senza averlo accolto, ascoltato e cenato con Lui nel Cenacolo
    3- i discepoli di Emmaus avrebbero compreso e celebrato la Pasqua del Signore anche senza averlo incontrato, ascoltato e riconosciuto “allo spezzare del Pane”
    4- san Tommaso avrebbe compreso e professato la fede pasquale nel Risorto anche se non avesse riconosciuto l’Amore del Signore nelle piaghe che gli mostrava”!
    Così noi! Secondo la CEI e molti Vescovi, possiamo celebrare la Pasqua del Signore Risorto anche senza incontrarlo di persona, senza ascoltarne la Parola, riconoscerLo nella sua Presenza eucaristica, riceverne il dono dello Spirito! Avessero almeno il pudore di non pretendere che li condividiamo nel loro definirla, anche senza sacramenti, “La Pasqua del Signore Risorto”!

  18. Gabriella

    Grazie ancora una volta Costanza per ogni parola e per tutti i sorrisi che ci lasci leggendo …. grazie per dar voce a chi come le donne del giorno di Pasqua sta implorando”hanno portato via il mio Signore!”.Spero che la tua voce possa essere davvero eco della nostra, perchè ci sono pastori che sottolineano di avere l’odore delle pecore, ma non ci sono solo quelle malate o morte per il covid ma anche quelle che vanno “sfamate”😉😉😉

  19. Maria Cristina

    Carissima Costanza,
    Ti seguo da molti anni, ti ammiro molto come donna, come mamma e come testimone dell’amore di Dio. Le tue parole mi hanno sempre accompagnato durante il mio matrimonio e la mia maternità. Questo periodo, tuttavia, ti leggo e ti rileggo, ma non comprendo quale sia il diritto da pretendere. La Santa Messa? L’Eucarestia? Pensiamo realmente che sia stato un decreto a permettere tutto questo o che dietro Conte ci sia per caso una permissione divina? Siamo certi che stiamo leggendo i segni dei tempi secondo lo Spirito Santo?
    La Santa Messa è una grazia, mai un diritto da rivendicare. Pensiamo piuttosto a tutte le Sante Messe e a tutte le Eucarestie che nella nostra vita abbiamo sprecato. Usiamo questo tempo come un vero tempo di purificazione e di conversione. Viviamo questo deserto da veri figli di Dio, nel silenzio, nella mansuetudine e nell’assenza sacramentale di Dio. Non è buono (almeno per me) chiedere continuamente la Santa Messa come si possono richiedere le altre cose. Perché ogni discorso umano in questo caso non tiene. Ogni volta che pretendiamo Gesù sacramentale non stiamo ragionando secondo Dio, ma secondo gli uomini. Come cristiani accogliamo questo tempo, nel silenzio e nel martirio spirituale. Dio sa quando tornare, quando esserci, quando sorprenderci ancora con la Sua Misericordia. Riconosciamoci peccatori, e se proprio dobbiamo chiedere qualcosa chiediamo prima di tutto la Santa Confessione.
    Con amore

      1. Marie Rose Maciejasz

        Grazie Maria Cristina, concordo.

        Avrei voluto scrivere la stessa cosa di te, l’hai fatto tu e ti ringrazio(,il mio italiano è povero nello scrivere)….allora leggo rispondo poco.

        Sia Lodato Cristo Gesù.

  20. Alessia

    Dalle lotte per la libertà religiosa sono sorti gli Stati moderni e non è una conquista da poco. Non a caso in Italia è regolata da una serie di precise tutele costituzionali e, per i cattolici, dall’Accordo del 18 febbraio 1984. Vorrei rispondere a coloro che, lodevolmente, registrano esperienze di grande profondità spirituale, in questi giorni, che non siamo tutti uguali. Ci sono fedeli che, privi della propria Comunità e dei Sacramenti, possono trovarsi in difficoltà, senza per questo dover essere giudicati. Anche per loro, Costanza e molti altri si stanno preoccupando. Non stiamo dicendo che bisogna tornare in chiesa a chi non se la sente o preferisce la Messa in tv, ma per cortesia voi non impedite a chi lo desidera di poter tornare nel proprio luogo di culto (con le dovute precauzioni). Quanto ai predicatori tv che insegnano che si può pregare in una stanza, vorrei informarli che i cattolici credono anche nel sostegno di una Comunità e nei Sacramenti (e non solo nella preghiera), i quali richiedono l’opera e la presenza di un sacerdote.

  21. Francesca

    Cara Costanza, GRAZIE MILLE!Hai dato voce a tutto quello che mio marito ed io abbiamo nel cuore da quando hanno sospeso le S. Messe. Ma ho un quesito: COME FARE CONCRETAMENTE per convincere e dare coraggio ai nostri Pastori? Scrivere ai nostri VESCOVI? Attendo fiduciosa proposte…

  22. Maria Cristina

    Non è questione di fase 1 o fase 2 , quello che sfugge a molti cattolici è che la Santa Messa, è stata reputata “cosa non INDISPENSABILE” per i cittadini e questo anche dai preti e dai vescovi.
    questa è una cosa gravissima. se la santa Messa non è reputata fra le cose indispensabili, e ma alla stregua di uno spettacolo o di un evento culturale che può esserci o non esserci, cosa impedirà in futuro lo STATO, accampandfo le più svariate ragioni di “bene pubblico” di sospendere le Messe a data da DESTINARSI? ORA è IL cORONAVIRUS , MA NEL FUTURO POTREBBE ESSERE QUALSIASI ALTRA RAGIONE.
    E’ gravissimo che i nostri pastori abbiano accettato questo principio, della potestà dello STATO , di sospendere le celebrazioni con partecipazione di fedeli, e anzi di punire come dei malfattori e dei criminali con multe sia i preti che le hanno celebrate sia i fedeli che vii hanno partecipatao ancorchè senza pericolo di contagio perchè distanziati e con mascherina)
    E’ gravissimo che dai vertici più alti della Chiesa non sia arrivata alcuna voce autorevole ( Card. Parolin sei scomparso, batti un colpo!) per ribadire che il principio libera chiesa in libero stato non significa che lo stato può legiferare in ambito riguardante il culto religioso
    la proibizione delle Messe con popolo è sicutamente illeggittima e contraria alla libertà assicurata a tutti i cittadini di poter VIVERE concretamente e pubblicamente la propria fede ( e non solo guardarla in Tv o in forma privata in casa propria)). sono prove di una futura società di stampo orwelliano.
    Se leggete il libro “Il Padrone del Mondo” di Benson vi accorgerete che in quel libro viene descritto come le cose iniziarono proprio così: col sospendere la libertà di culto con la scusa del “bene comune” , bene comune deciso da una elite di governanti. fortemente ant-cristiani , e alla quaee si aggiunsero preti e vescovi apostati.

  23. Stefano

    Il Metropolita di Cypro, Neofytos Morfu, interrompe la quarantena e celebra la Liturgia della Domenica Ortodossa delle Palme, a porte aperte! “La liturgia di oggi non si dimenticherà più!”.Rivolgendosi ai poliziotti sopraggiunti ed entrati senza garbo in chiesa, ha detto:”scegli, figlio mio, cosa vuoi mettere in pratica? la legge dello Stato o la legge di Cristo?”,”A me Cristo questo mi dice: colui che viene vicino a Me, colui che vuole la Comunione nel Corpo e nel sangue di Cristo non lo metterò fuori. Il miglior FARMACO per questa e quella che verrà sarà il Corpo e il Sangue di Cristo!

    Il Metropolita Neòfytos di Morfu ha detto, che non sappiamo se invecchieremo, con il vaccino proposto dal famoso Bill Gates, in veste di biologo e allo stesso tempo finanziatore della fondazione, che ultimamente ha proposto di ‘marchiare’ quanti faranno il vaccino per il coronavirus.
    … ci ricorda la famosa frase: non si potrà né vendere né comprare (senza il marchio).
    MESSAGGIO AI PRESIDENTI DI CIPRO E GRECIA
    ….Per questo festeggiamo Pasqua, perché è stata vinta la morte. E il vincitore della morte è Cristo. Perché è stato vinto il nostro peccato, perché è stato vinto il diavolo, che ci tenta tutti, in particolare in questi giorni e i suoi rappresentanti, gli uomini segreti del ‘nuovo ordine delle cose’. Questa è la verità, Alcuni sanno poco, altri di più, altri fanno finta di non sapere”….
    ELOGIO AL PRESIDENTE DELLA BULGARIA
    Il Metropolita Neòfytos passa ad elogiare il presidente bulgaro, Boiko Borishov, per volere del quale in Bulgaria le Chiese sono rimaste aperte e celebrano normalmente. Cita inoltre le stesse parole di Borishov: ‘tutto mi è permesso di fare con il potere del presidente, una cosa non mi è permessa, di chiudere le Chiese; questa è una cosa oltre me’ Verrà grande benedizione alla Bulgaria e già è arrivata con l’ apparizione del Santo Niceforo del Lebbroso. E ha chiesto a quelli che fanno le statistiche, di vedere quanti infetti e quanti morti ci siano nei Paesi dove si celebra la Santa Liturgia e quanti ce ne siano in quei Paesi, dove non la si celebra.“il Signore ci perdoni, il Signore ci educhi in qualunque modo conosce, o dolce o amaro, per poterLo conoscere e amarLo di più.Buona Pasqua a tutti”
    FONTI
    Link sito Noiazomai
    https://www.noiazomai.gr/2020/04/morfou-mhtsotaki-anastasiadi-boulgaria.html?fbclid=IwAR3PTGBQy_NNmz8Nuc_HZXOICzDImmiXyer5W0jkBGaS3UVQvAJCxS_oTnM

  24. The_Punisher_020

    Non sono d’accordo con la permissione della ripresa delle funzioni liturgiche perche’ e’ troppo rischioso: siamo pienamente ancora nella fase 1.
    Eppoi , a ben guardare, a messa ci dovrebbe andare solamente chi segue con partecipazione e che poi metta in pratica cio’ che abbia ascoltato nell’omelia, per cui, ad occhio e croce, non piu’ di un buon 15% del totale degli abituali. Parlo con cognizione di causa: un sondaggio (da me verificato, tramite controprova), indica che oltre la meta’ dei partecipanti alla messa, dopo alcune ore, non ricorda o non saprebbe dire quale sia stato il “Vangelo del giorno”.
    Se a questo, aggiungiamo chi pratica la carita’ verso i fratelli che versano nella bisogna, forse la percentuale indicata e’ anche troppo ottimistica.
    No, cara Costanza Miriano, me creda: non e’ proprio il caso di rischiare…

    1. Francesco Paolo Vatti

      Punisher, ma perché a Messa dovrebbero andare solamente chi segue con partecipazione e che poi metta in pratica cio’ che abbia ascoltato nell’omelia? Comunque, penso che sia bene andarci e partecipare alla Consacrazione e ricevere la benedizione, anche se siamo distratti. Altrimenti, se vado in Giappone o in Ungheria, dove non capisco quasi nulla, dovrei non andare a Messa?

  25. Francesco

    Cara Costanza
    scusa se ti di do del tu anche se non ci conosciamo.
    Il tema della comunione eucaristica, però, unisce e avvicina in vista della salvezza e quindi nel massimo grado pensabile. E così come non riuscirò a darti del lei se dovessi avere mai la grazia di risorgere nella carne e se “in quel numero” ci fossi anche tu, non ci riesco neanche ora se parliamo dell’anticipo della sostanza di Cristo risorto che è l’Eucaristia e della comunione dei fedeli che da essa scaturisce.
    Anche l’episodio pasquale che ho vissuto e che voglio raccontarvi credo possa avvicinare chi avrà pazienza di leggerlo.
    Qualche giorno prima di Pasqua ho scritto al mio bravo parroco proponendogli di consentire alla comunità – assodato che la messa la si sarebbe dovuta per forza seguire in televisione – di adempiere per lo meno al terzo dei cinque precetti generale della Chiesa, secondo il catechismo: “Riceverai umilmente il tuo Creatore almeno a Pasqua”. Grazie al “Rito della Comunione fuori dalla Messa” – che alcune settimane fa anche tu, Costanza, hai contribuito a diffondere – si sarebbe infatti potuto facilmente organizzare, con prenotazioni “on line” o per telefono, l’accesso alle due principali chiese della nostra parrocchia di due o tre persone al minuto, distanziate, con tutte le precauzioni ormai note, e in meno di due ore tutti i parrocchiani avrebbero potuto comunicarsi a Pasqua, senza assembramenti.
    Mi offrivo di organizzare la cosa.
    La risposta del parroco è stata che condivideva la mia lettura e che infatti in tutto il periodo emergenziale, diversamente da altri sacerdoti, non aveva mai negato la comunione a chi gliel’aveva chiesta, nel rispetto delle regole. Tuttavia organizzare una distribuzione a tutta la comunità pubblicizzandone la possibilità, implicando un invito a uscire di casa, avrebbe reso necessaria un’esplicita autorizzazione del Vescovo. Sapendo già che la risposta sarebbe stata negativa, l’iniziativa che suggerivo avrebbe perciò alla fine impedito di offrire la comunione anche a chi gliel’avesse chiesta solo per sé. Perciò, se gli avessi chiesto di comunicarmi prima o dopo la celebrazione di una delle due messe pasquali programmate a porte chiuse, avrebbe senz’altro esaudito a mia richiesta .
    La mattina di Pasqua mia moglie ed io, con qualche minuto di anticipo, ci siamo quindi recati alla chiesa parrocchiale dove si sarebbe tenuta la messa del mattino.
    Davanti alla chiesa stazionava però una macchina della polizia municipale con due agenti che, sapendo che la messa si sarebbe tenuta a porte chiuse, controllavano che prima della chiusura delle porte non entrassero in chiesa troppe persone.
    Entrati, il curato ci ha detto che era stata informalmente negoziata – non ho ben capito con chi – la presenza di sette fedeli alla celebrazione eucaristica e che però eravamo purtroppo arrivati tardi, essendoci in chiesa già una quindicina di persone. Con visibile amarezza il giovane sacerdote ha così dovuto invitare noi e altri ad uscire, chiudendo desolatamente il portone della chiesa alle nostre spalle, sotto gli occhi dei solerti vigili urbani.
    Avendo saputo di questa possibilità, ci abbiamo però riprovato nel pomeriggio e siamo andati alla seconda messa in programma, stavolta con largo anticipo e arrivando nei primi sette.
    Così mia moglie ed io abbiamo partecipato alla messa di Pasqua, con la mascherina, i guanti, seduti lontani, avendo ciascuno dei presenti in media più di 100 mq a testa, con la Chiesa perfettamente addobbata e decorata per Pasqua, sebbene fosse praticamente vuota.
    E arrivo al dunque.
    Quando al momento della comunione ho sentito il corpo di Cristo entrare in me, non solo ho pianto come non facevo da tempo, pensando anch’io a quante volte le mie messe quotidiane non erano state vissute con la dovuta consapevolezza, ma ho avuto la netta percezione di essere veicolo della preghiera di comunione spirituale, perché ho sentito scorrere dentro di me con singolare e inusuale lucidità i nomi e i volti delle persone vive e morte, anche per coronavirus (vivo in Lombardia), per cui avevo pregato nei giorni precedenti e durante la messa, come se fossero tutti lì, in comunione e intima vicinanza, insieme a me e a mia moglie, accompagnati per mano da Gesù nella chiesa vestita a festa.
    Non mi era mai successo.
    Credo sia stata una celebrazione della Pasqua veramente straordinaria e per questo desideravo raccontarla.
    E infine, ma non certo per ultima cosa, davvero grazie, Costanza, per come sai dare attuazione ai carismi che il Signore ti ha dato, a beneficio dei tuoi fratelli e delle tue sorelle nella fede.
    Francesco

  26. paola

    Grazie Costanza, le parole che hai scritto mi girano per la testa ormai da un pò, ma non ho avuto modo di scriverle, anche perché non sapevo a chi scriverle. Io ho una famiglia credente, con mio marito e le mie figlie cerchiamo ogni giorno di fare della nostra casa una chiesa domestica ma nonostante ciò, ci manca qualcosa. La messa in tv non basta, manca la sostanza. Chiedo sempre allo Spirito Santo che illumini i nostri pastori affinché trovino delle soluzioni possibili. Anche io mi chiedo: inizierà la fase 2 anche per noi cattolici? Cosa cambierà? Le soluzioni sarebbero tante, basta volerle.

  27. Nat

    Ho letto tutti i commenti nella persuasione che, comunque, ognuno di essi era mosso da un sincero impeto di fede anche quando le idee, le soluzioni, i giudizi e quant’altro erano diversi.
    Mi pare che almeno su due punti forse possiamo concordare:
    – per chi ci governa Dio “vale meno di una cicca” tanto è vero che si può uscire per andare dal tabaccaio ma non per andare in chiesa; in chiesa si può andare solo se è sulla strada di qualcos’altro;
    – certi comportamenti dei nostri Pastori hanno perlomeno dato l’impressione che il “Date a Cesare …. e a Dio…” sia diventato “Date a Cesare tutto quello che vi chiede, poi se avanza qualcosa datelo a Dio“. Non era certo questa l’intenzione di certe decisioni si dirà. Ok, va bene, giusto, ma questa impressione, non certo bella, temo che resterà a lungo e non sarà di molto aiuto per il futuro.

  28. Rita proni

    Credo che ognuno di noi debba fare la propria parte, così come da beneplacido divino . Il mio lancinante dolore ha permesso di implorare con un supplica che per diffonderla ho utilizzato pure facebook . Persino il dialetto è sceso in campo. Eccola
    PREGHIERA a GESU’ MISERICORDIOSO

    Caro Gesù, Te ricordamo oggi da poco morto, ma sempre aspettamo quella “…sorgente de vita che scaturisce dar tuo costato!” Per tutti quelli che come me, goccia a goccia, la vonno strigne ar petto pe’ chiedete perdono de tutte le zozzure che te stamo a fa’; ar creato e alle crature, ma dopo dumila anni ancora parecchi nun l’hanno capito. Ancora stanno a giocà a far er teatrino dei pupi che s’atteggiano a grandi. N’hanno capito che tocca fasse piccoli pe’ esse’ grandi.
    De chi parlo, Gesù?
    De tutti quanti noi, chi più chi meno, ce semo storti perché nun semo stati attaccati all’arbero della vita, la Croce Tua, Signo’. Mentre aspetto che risorgi pure quest’anno, perché nun lo so se ce riesci, co’ tutto ‘sto malanno, te vojo pregà pure co’ ‘sta preghiera e chiedete perdono pe’ me e pe’ tutti quelli che nun lo fanno, perché oggi che stai all’inferi a riaccappà tutti i morti che t’aspettano, te possa ricordà de riaccappà pure i vivi che nun sanno desse morti.
    Certo c’hai pensato bene a permette de mannacce ‘sto mostro tutto testa e niente core, per giunta coronato da un regno che dal male è conosciuto, ma Tu che nun te sbaji mai sai quello che fai, perché troppo vilipesa la vita l’avemo sospesa.

    Nun sarvo nessuno e da me vojo comincià, perché chi sarva – quello sei sempre Tu -, Gesù mio e no quelli che sanno già de rifa ‘na nova primavera. Er novo umanesimo senza de te, Fanno li conti senza l’oste, Dio mio!
    Perdonace pe’ la rabbia che ce sale quando ce vonno sopraffà e facce crede lucciole pe’ lanterne. Certi so così bravi a rigiracce la frittata tanto che ce vonno pure convince della correttezza co’ la quale stanno a fà. So così bravi che se lo dicono pure da soli, alla tv, se vanteno desse bravi sulla pelle dell’artri. Pure su quelli Morti. Che riposino in pace.
    De chi parlo, ‘sta vorta, Gesù?
    Sempre un po’ de tutti noi italiani che semo diventati un po’ tutti buciardi pe’ convenienza, zozzoni der creato pure mo che ce sta er mostricciattolo che ammazza le crature; ma mo’ me vojo riferì a quelli che ce governano. I farisei der terzo millennio.
    Parlo de loro. Prima se so messi a ride e, pur sapenno quello che stava pe accadè, come lo sapevamo tutti, diceveno che era solo n’influenza, convincenno er monno intero. Pure co’ lo spot der tipo:” Venite qua a brindà, perché senza aperitivo qua nun se po stà”. Tanto speciale da mannatte, in quattro e quattr’otto, dall’artra parte senza usà er biglietto de’ ritorno! E la corpa l’hanno data pure a quei pischelli poco formati ar senso de responsabilità. Come se fa a seguì sto senso se nun c’è l’esempio?
    Ma tu perdonali Padre, perché nun sanno quello che dicheno.
    Dovresti ritornà e butteje un po’ de fango co’ la saliva ner core, nemmeno nell’occhi o nell’orecchie, ma ner core tanto da circoncidello per davero. Così tanto da esse’ capaci de dicce: “Scusatece, avemo sbajato, po succede. Cercamo de ripara’” E invece no, contìnueno a dicce che semo li mejo e che tutti ce copiano er modello!
    Ma Gesù, io mica so tanto orgogliosa desse n’italiana così. Tu c’hai insegnato l’umiltà, ‘a riparazione, ce l’hai pure ricordato attraverso er tu’ Vicario che dovemo usà prima le scuse e pure er grazie.
    Ma tu perdonali perché nun sanno quello che dicheno e che fanno.
    Perdonali anche quando parlano a sproposito de Te. Quarcuno ha avuto pure er coraggio de dì che la Pasqua è il passaggio dalla schiavitù all’Egitto. Ma che vordì? Dalla padella alla brace? Era così facile: la libertà! ‘Na libertà che solo er Padre Nostro sa quanto t’è costata, perché la capoccia nostra nun è capace de capilla sta cosa, caro Gesù. ‘Na libertà che ancora nun se volemo pijà. Proprio come er popolo eletto, quanno l’hai liberato. In fonno, pur de fassi li cristiani amici direbbero quarsiasi cosa, perché –seconno loro – noi cristiani semo così boni da confonnece coi fessi. E così, ‘na vorta metteno in mezzo er core de Tu Madre, n’artra vorta metteno in mezzo ‘na Pasqua che dicheno loro è na festa pure laica. Ma che vordì pure ‘sta cosa? Gesù nun ce sto a capì più niente.
    Ma tu perdonali lo stesso Gesù, perché nun sanno quello che dicheno e che fanno e a noi ce resta sempre più difficile perdonalli. Allora te faccio ‘na richiesta, metti tu ner core nostro la volontà Tua de perdonarli perché sta cosa pe’ noi è troppo divina e senza la presenza tua dentro er core nostro nulla se po’ sostanzializzà.

    Qui, i fiji tui stanno a morì e nonostante le preghiere de’chi t’è rimasto fedele, poco se move se non quella bona volontà de chi, fin dar primo giorno, nun s’è tirato addietro pe’ decide pure de mori pe ‘na giusta causa: sarvà la vita. Proprio ner mentre se decideva che er medico poteva anche levalla, parecchi de loro so morti pe’ dalla. Er martirio der 20 20 che se li sommi, ‘sti due numeri diventano 40. Mamma mia, un numero che più biblico nun c’è e me preoccupa un ber po’, visto che co’ li numeri ce lavori parecchio!
    Ma tu perdonali Dio, perché sennò finimo tutti male.
    Perdonali Spirito Santo – Dio – che nun te fanno fa’ più quello che, pe secoli e secoli nun s’è mai fermato: quello de creà e facce campa’. Nutricce der quer pane e der quer vino che ner mistero de ‘n sacramento diventa ciccia tua, Gesù. Tu, che ce voi perfino cristificà, loro nun ce vonno stà. Niente vonno fa’!
    Noi cristiani, quelli veri che non vonno riscalla i banchi de’ la chiesa, né li salotti de’ li media, nun ce stamo a ‘sto giochetto. Famo – sì – li bravi, ce l’hai detto. Sulla Croce!
    Obbedimo. Semo stati a casa e ce stamo ancora, e nun solo perché semo bravi cittadini, noi cristiani – quelli che fanno per davero- – ma perché avemo fatto er voto de rinuncià a quar’cosa che nun se vede ma se sente: la forza Tua, ‘na forza che volemo trasmette a quelli che ce n’hanno bisogno, co’ la preghiera che sa trasmette quella forza tua: Oh! Spirito Santo.
    L’obbedienza de rinuncià a te c’ha fatto tanto bene perché pure pe’ noi, come pe’ li preti, c’è stato da capicce un po’ de più. Er deserto lo dovemo fa pure noi, perché sennò quanno Tu ce parli, noi nun te sentimo. Ma dopo ce deve stà er ristoro. Ce deve sta er nutrimento.
    Tu me l’hai detto vent’anni fa:”1G”, quando ner mentre guardavo un pezzo de ciccia tua de’ un miracolo eucaristico, a Cascia, me ce scrivesti sopra sta sigla, 1G. M’hai fatto diventa scema pe’ du’ anni pe’ capì che volevi di’ co’ sto 1G. ‘Na sigla de ‘n reperto? Ma mo repertano pure li miracoli? No. Era: Una ar giorno! Comunione giornaliera. Che forza Gesù. Nonostante lo facessi già, l’hai voluto sottolineà! Pe’ nun lasciamme mai ner dubbio, m’hai regalato ‘sto versetto da incide ne’la mente e ner core. E mo m’o levi?
    Noi nun comannamo niente, e ce la meritamo pure sta distanza da te, senza er pane quotidiano, quello tuo, perché chi più chi meno avemo peccato. Ma nun te sembra che stanno a esagerà cor dì che nun sei necessario? Te potemo riceve solo co lo Spirito.
    Nun te sembra che se smonta tutto er Credo nostro co tutta ‘a vita nostra? So’ più importanti li quaderni e le matite che tornà da te. A me… Me sembra che ce sta lo zampino de ‘n artro conosciuto su sta questione. Quello der piano de sotto?
    Vabbe’, vole di’ che fino a mo avemo giocato co’ li sacramenti? Nun erano così vitali pe’ l’anima! Ari tornamo all’oscurantismo spirituale dove nun se po più parlà de quello che esiste, ma che nun se vede. Allora distruggemo pure l’Amore. Eh… Tanto nun se vede! Ne potemo fa’ pure a meno! Certe gente nun è capace de capì che l’Amore è ‘na Persona, Te, e che insieme a te Gesù potemo esse’ persone fatte de amore pure noi. Ma noi senza er pane tuo non reggemo più de tanto, semo fracichi senza de te, semo humus.
    Certe vorte me sembra che li scaldabanchi nun semo solo noi “fedeli” che semo bravi a incassa’ e subì in silenzio, perché semo sempre ner torto. Ma a volella di’ quarcosa, co educazione me sembra pure giusto, caro Gesù. L’hai fatto pure tu co’ chi te voleva morto quaggiù. Nun potemo mica ritornà sottotera pe’ pregatte! Tu ce dici de parlatte e noi lo famo. Fai quarcosa pure te Gesù. A sto giro de barca affonnamo per davero.
    Quanno m’hai chiamata a fa’ la poliziotta m’hai insegnato l’obbedienza pure lì, quella der comando legittimo e quella de quello illeggimo. Se trattava come de ‘na questione giuridica, ma umana. E mo, che sto in pensione cor cittadino m’hai voluta arruola’ pe’ proteggeje l’anima. N’altra missione dove, però, me metti di fronte, n’artra vorta, ‘sta questione? L’obbedienza!
    Ma che Pasqua è per noi? Ma che me rappresenta?… Come se dice qua a Roma!
    Che ce voi dì ancora che non avemo capito?
    Si, Gesù. Ho capito, è troppo poco ‘sto mostriciattolo, perché a tanti nun ha toccato. Allora, la vera tribolazione deve ancora arrivà? Forse perchè tanti nun hanno capito qual’è er loro dovere verso l’artri, specialmente quelli che tribolano. Boh. Ce po sta’, però. Purtroppo sì.
    Ma i capoccioni che comanneno ce dicheno che semo l’eccellenza. Quanto fiato sprecato Gesù. Speramo davvero che nun ce pijano d’esempio su come se comportamo. Famo ancora pena. Se namo a vede pure in chiesa, prima, quarcuno nun faceva la fila pe’ venisse a comunicà. Volemo sempre passà avanti ar giusto de turno. Semo proprio sterco. Ma è dal letame che escheno i più bei fiori. Perdonace Gesù.
    E vabbè! Ce pijamo quello che ce dai, ma dacce la forza de lottà, la grazia de esse pe li fratelli e le sorelle quello che tu voi che diventamo. Ma dacce un core come er Tuo. Dacce er sangue come er Tuo.
    Gesù caro, io te amo, ma piagno ogni giorno perché nun sei amato, neppure da quarcuno de li mi parenti. Te vojo strigne ar core mio più de prima. Torna da noi. Tanti discutono der Mes, a noi ce ‘mporta delle Messe; sì, quelle Tue, quelle sante. Quelle che ancora pochi cristiani che ce ‘nnavano la domenica, sapevano che vole dì la Santa Messa. Pe’ questo non le vonno rimette, perché st’ignoranza ce l’hanno in tanti, pure chi nun dovrebbe. Tanto nessuno, de chi ce comanna, ha capito che senza de te viè l’inverno dell’animo, artro che nova primavera. Pensano tutti all’economia dei sordi, ma all’economia de la sarvezza nun ce pensano.
    Gesù. Te prego dicce: i sacramenti, che dovemo fa’ pe falli ritornà? Nun se po sta’ senza la mano tua che ce metti in testa. Semo tutti la Sposa tua. E così la tratti? Ce sei pure morto pe’ noi. Diglielo tu ar Vice tuo che quarcosa sa da’ escogità. Come famo pe’ le artre cose, come la spesa, che stamo a du’ metri de distanza anche pe’ l’anima semo disposti a fa ‘a stessa cosa. Fa ritornà li preti cor coraggio tuo Gesù. Facce confessà li peccati nostri, ce pesano troppo. Nun te poi tirà addietro!
    Guarda che se continua così ne sarvi pochi, perdi pure quelli che erano indecisi e che cor piede dentro e uno fori rischieno de nun rientrà più a casa tua, manco co’ li fiori. E parlo de la casa eterna, quella der Cielo, no quella de le vacanze.
    Ce mettemo pure in Croce pe fatte riposà, semo tui! Ormai t’apparteniamo, ma facce sta grazie e nun ce pensà troppo a ritornà. L’indecisione è ‘na brutta bestia e qui già troppe ce ne so co’ cui dovemo lottà.

    Madre Santa a te me raccomanno.
    Manna via ‘sto malanno.
    Certo, – lo sappiamo – se torna l’arroganza cor delirio d’onnipotenza, a niente serve ‘sta guarigione senza liberazione.
    Dunque qua completo la richiesta co’ Gesù che torna in Testa. Solo così po’ trionfà l’amore de qualità.
    Tu, Madre, nun te stanchi mai, sei Mamma e Signora de’ tutti i Popoli. E ‘na Madre nun disconosce mai i fiji sui.
    Sei Madre de ‘sta Sposa che bella nun se vole fa’ se bella Tu nun la fai diventà.
    Dije quarcosa tu al Padre Nostro, ar Fijo e allo Spirito Santo.
    Sei diventata Madre Nostra sotto ‘sto Legno della Croce che t’ha fatto penà tanto, che Dio solo lo sa! E quanno hai raccorto er Sangue der Fijo Tuo amato pe’ facce rigenerà a fiji pure noi. Nun te lo ricordi? Lo so, nun te lo poi dimenticà. Per questo te famo faticà.
    Allora, cara Mamma Mia, Fiducia mia e nostra, semo tutti fiduciosi che ‘sto Core tuo Immacolato Trionferà e, anche se quarchè pena in più dovemo tribolà, facce ‘sta grazia de non facce indietreggià.
    Dì a quelli che governano er Vaticano de mettese d’accordo co quelli der governo italiano, pe’ fa in modo che se ritorni ad amministrà ‘sti sacramenti che tanto ce stanno a segnà, sempre per rispetto pe’ la vita che non è solo ciccia perché è Divina.
    Pure lo scienziato più dotato sa che l’intelletto a lui je stato donato
    da quel Dio poco amato e troppo ormai ignorato.

    Orsù dunque Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata Nostra, fatte sentì pure da li potenti perché forse quelli ‘na madre nun ce l’hanno avuta, per questo so’ così impenitenti.
    E al fedele la fede faje cresce, così nun sia più scambiato per un fetente, da nun esse’ capace de rappresentà l’amore vero, quello fraterno, quello che se corregge l’uno co l’artro.
    Perché è sempre corpa nostra se la fede se ne un po’ andata e ha preso n’artra strada.
    Dije pure a li potenti che noi ce continuamo a sta a casa, se serve ce sacrificamo, ma non ce schiacciassero la dignità cristiana, perché quella pure devono rispettà.
    Ricordaje che er paese nostro non è solo ricco de opere de artisti e de geni, ma de tanti Santi che cor coraggio hanno fatto la Storia che Dio ha deciso. E no l’omo.

    Celeste Madre tanto amata, portaci Gesù,
    E saremo tutti più felici quaggiù.
    Falla torna’ tu la primavera e faje vede’ a tutti come fai tu.
    Perché in parecchi se lo so’ scordato
    quello che a Fatima hai combinato!

    Grazie Gesù e Grazie Maria, rifugio e salvezza dell’anima mia.

    Roma, 11 aprile 2020 Rita Proni

  29. algageminiani

    “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.” Siamo cristiani, abituati alle persecuzioni, alle derisioni, alle percosse…

  30. Silvia

    Grazie Costanza per la tua testimonianza di mamma innamorata di Gesù Cristo, capace di spiegare in maniera così semplice e bella quello che succede ad ogni S.Messa e la differenza fra presenza virtuale e la Presenza Reale.
    Il punto, per quanto ovvio, é proprio questo: la differenza c’è!

    In tempo di emergenza le scelte che sono state adottate erano probabilmente necessarie.
    L’accompagnamento pastorale che tantissimi bravi sacerdoti hanno messo “virtualmente” in campo per farci partecipare a numerose S.Messe e momenti di preghiera e riflessione in streaming é stato veramente lodevole: anche il mio parroco fortunatamente si é impegnato molto in questo.

    Partecipo poi quasi quotidianamente alla S.Messa del Papa e ringrazio di cuore il Santo Padre per questa sua iniziativa: mi ha dato tanto e mi ha fatto commuovere fino a versare lacrime reali la prima mattina che ha concesso un tempo di Adorazione a distanza.
    Da allora quei 10 minuti di adorazione ogni giorno mi danno un gran sostegno.

    Ma la S.Messa dal vivo mi manca ugualmente in maniera incredibile!
    Mi manca l’Eucarestia: domani personalmente saranno 41 giorni senza, annotati uno dopo l’altro sul calendario.

    La Pandemia c’è, la Chiesa ha adottato tutte le prudenza del caso e, dopo lo sconcerto della prima settimana, abbiamo vissuto questo lungo tempo come un tempo di purificazione, rinuncia….
    Ogni fatica può essere offerta a Dio: con fatica l’abbiamo fatto e lo continueremo a fare finché sarà necessario.
    Ma al tempo stesso un cristiano vero non può smettere di chiedere di poter tornare a partecipare alla S.Messa dal vivo.

    Non siamo degli esaltati irresponsabili.
    Per la maggior parte sono anche sicura che abbiamo vissuto questa clausura in maniera molto ligia, ma, come dice Costanza, dobbiamo chiedere di poter partecipare di nuovo alla Messa dal vivo.

    Con tutte le distanze necessarie e le cautele e precauzioni possibili, ma un modo ci deve essere.
    A costo di dotare il sacerdote di un po’ di amuchina da usare prima di dare la comunione eucaristica e di presentarci tutti con un piattino degno sul quale lui la possa poi poggiare.
    Nessun contatto se necessario ma il pane vivo dobbiamo desiderare di riceverlo.
    Dobbiamo trovare un modo per poterci nuovamente nutrirci di Lui in maniera sacramentale, in maniera Reale.

    Mi unisco a te Costanza, in questa richiesta.
    Preghiamo sempre per questo e non facciamo mancare di sapere ai nostri cari sacerdoti che veramente, dopo così tanto tempo, “sine Dominica non possumus”

  31. Alessandro

    Ma che ne pensa il Papa oggi delle Sante Messe senza fedeli e dei fedeli senza Sacramenti?

    L’ha detto stamattina durante l’omelia a braccio:

    “Questa familiarità con il Signore, dei cristiani, è sempre comunitaria. Sì, è intima, è personale ma in comunità. Una familiarità senza comunità, una familiarità senza il pane, una familiarità senza la Chiesa, senza il popolo, senza i sacramenti è pericolosa.

    Può diventare una familiarità – diciamo – gnostica, una familiarità per me soltanto, staccata dal popolo di Dio. La familiarità degli apostoli con il Signore sempre era comunitaria, sempre era a tavola, segno della comunità. Sempre era con il Sacramento, con il pane.

    Dico questo perché qualcuno mi ha fatto riflettere sul pericolo che questo momento che stiamo vivendo, questa pandemia che ha fatto che tutti ci comunicassimo anche religiosamente attraverso i media, attraverso i mezzi di comunicazione, anche questa Messa, siamo tutti comunicati, ma non insieme, spiritualmente insieme. Il popolo è piccolo. C’è un grande popolo: stiamo insieme, ma non insieme.
    Anche il Sacramento: oggi ce l’avete, l’Eucaristia, ma la gente che è collegata con noi, soltanto la Comunione spirituale. E questa non è la Chiesa: questa è la Chiesa di una situazione difficile, che il Signore lo permette, ma l’ideale della Chiesa è sempre con il popolo e con i Sacramenti. Sempre.

    Prima della Pasqua, quando è uscita la notizia che io avrei celebrato la Pasqua in San Pietro vuota, mi scrisse un vescovo – un bravo vescovo: bravo – e mi ha rimproverato. “Ma come mai, è così grande San Pietro, perché non mette 30 persone almeno, perché si veda gente? Non ci sarà pericolo …”. Io pensai: “Ma, questo che ha nella testa, per dirmi questo?”. Io non capii, nel momento.
    Ma siccome è un bravo vescovo, molto vicino al popolo, qualcosa vorrà dirmi. Quando lo troverò, gli domanderò. Poi ho capito. Lui mi diceva: “Stia attento a non viralizzare la Chiesa, a non viralizzare i Sacramenti, a non viralizzare il Popolo di Dio”.
    La Chiesa, i Sacramenti, il Popolo di Dio sono concreti. È vero che in questo momento dobbiamo fare questa familiarità con il Signore in questo modo, ma per uscire dal tunnel, non per rimanerci. E questa è la familiarità degli apostoli: non gnostica, non viralizzata, non egoistica per ognuno di loro, ma una familiarità concreta, nel popolo. La familiarità con il Signore nella vita quotidiana, la familiarità con il Signore nei Sacramenti, in mezzo al Popolo di Dio. Loro hanno fatto un cammino di maturità nella familiarità con il Signore: impariamo noi a farlo, pure. Dal primo momento, questi hanno capito che quella familiarità era diversa da quello che immaginavano, e sono arrivati a questo. Sapevano che era il Signore, condividevano tutto: la comunità, i Sacramenti, il Signore, la pace, la festa.”

    https://www.vaticannews.va/it/papa-francesco/messa-santa-marta/2020-04/papa-francesco-messa-santa-marta-coronavirus8.html

    Sottolineo: “Anche il Sacramento: oggi ce l’avete, l’Eucaristia, ma la gente che è collegata con noi, soltanto la Comunione spirituale. E questa NON è la Chiesa: questa è la Chiesa di una situazione difficile, che il Signore lo permette, ma l’ideale della Chiesa è SEMPRE con il popolo e con i Sacramenti. SEMPRE… La Chiesa, i Sacramenti, il Popolo di Dio sono CONCRETI.
    È vero che in questo momento dobbiamo fare questa familiarità con il Signore in questo modo, ma per uscire dal tunnel, NON per rimanerci. E questa è la familiarità degli apostoli: NON gnostica, NON viralizzata, non egoistica per ognuno di loro, ma una familiarità CONCRETA, nel POPOLO.”

    Auspico che si dia seguito a queste chiare parole di Papa Francesco.

    1. Questo è quanto, nella concreta realtà e nei concreti timori, ma giusto ieri nel Vangelo , Cristo Risorto ci invitava a non essere turbati (e ne avevano ben ragione i Discepoli).

      Grazie @Alessandro

    2. Valeria Maria Monica

      Ma cosa auspichi, esattamente, @Alessandro?
      Quale sarebbe di preciso la indicazione che desumi dalle “chiare parole” provenienti da santa marta?
      Io ci leggo solo un rammaricarsi della attuale situazione di privazione della essenziale dimensione comunitaria e sacramentale della Chiesa. Non ricavo alcuna indicazione chiara.
      Tu oensi che il papa sia in linea con Costanza e mons D’Ercole? Cioè che sia ora di impegnarsi concretamente per pianificare un riavvio delle celebrazioni ?
      Se sì, perché anziché limitarsi a parlare non agisce in modo più incisivo? Visto che se vuole gli basta una telefonata?
      Forse tu Alessandro pensi che non speti a lui? E chi altro dovrebbe farlo? I laici, guidati da Costanza? Ma allora il vicario di Cristo che ci sta a fare? Ah già… Non è più vicario di Cristo.
      Oppure non pensi che il papa abbia inteso dire questo?
      Spiegami per favore quali sono queste “chiare indicazioni” secondo te desumibili dalla omelia di santa marta del 17 aprile 2020

      1. admin @CostanzaMBlog

        Certo ha auspicato ma sai bene che nel linguaggio della Chiesa equivale a quello. Sennò avrebbe espresso un auspicio silenzioso, ai suoi. Se lo dice in pubblico e in diretta tv è perché la cosa arrivi.
        Se il plenipotenziario di un’azienda davanti ai dipendenti dice “mi auspico che il vostro stipendio aumenti”, io mi aspetto presto un aumento di stipendio.

      2. Valeria Maria Monica

        @admin, era Alessandro, che “auspicava”, mica il papa…
        Il papa si rammaricava solo.
        Stando al tuo paragone, si rammaricava che i nostri stipendi siano bassi.
        Da una frase di rammarico io non mi aspetto proprio nulla, ma vedremo.

        1. admin @CostanzaMBlog

          “Che il Signore ci insegni questa intimità con Lui, questa familiarità con Lui ma nella Chiesa, con i Sacramenti, con il santo popolo fedele di Dio”.

          Questo sembra un auspicio non un rammarico.

          1. Alessandro

            Sì, è proprio questo l’auspicio che intendevo evidenziare.
            Grazie

            p.s.: mi pare molto indicativo il fraterno scambio di vedute che il Santo Padre ha raccontato essere intercorso con un “bravo Vescovo”.

            Papa Francesco ci dice che ne ha tratto un’indicazione rilevante: un po’ tutti – fedeli e Pastori – si rischia, in questa stagione d’emergenza scombussolante, di accordare troppo spazio, fino a quasi ad accondiscendervi abitudinariamente, a una vita di Chiesa resa “virtuale” dal virus (efficacissima l’espressione – usata dal Santo Padre – “Chiesa viralizzata”, “Sacramenti viralizzati”, “popolo di Dio viralizzato”), alla quale Papa Francesco invita tutti a non assuefarsi quasi per inerzia, poiché la vita della Chiesa non può essere “viralizzata”: “l’ideale della Chiesa è sempre con il popolo e con i sacramenti. Sempre… La Chiesa, i sacramenti, il popolo di Dio sono concreti… questa è la familiarità degli apostoli: non gnostica, non viralizzata… Che il Signore ci insegni questa intimità con Lui, questa familiarità con Lui ma nella Chiesa, con i sacramenti, con il santo popolo fedele di Dio”.

            1. Valeria Maria Monica

              Dopo sette anni il modo si procedere del papa ormai l’abbiamo conosciuto.
              In questa questione spinosa si comporta come da suo stile: vuole far vedere che condivide il dolore dei cristiani senza sacramenti, ma senza esporsi o spendersi troppo nei confronti dello stato.
              Su questo terreno, la CEI è estremamente cauta, e non penso proprio che a questo intervento il papa abbia accompagnato contatti con il governo o precise direttive a bassetti in modo da incidere veramente sul desiderato “aumento di stipendio”. Ha però dato l’impressione ai fedeli di sostenerli.
              Vi ricordo come si è apoena comportato con la questione chiese chiuse a Roma: prima ha autorizzato telefonicamente il cardinale vicario a chiuderle, poi (davanti alla reazione sconvolta dei fedeli) invece che dare direttive contrarie direttamente al cardinale vicario per riaprirle, ha fatto il suo discorsetto da santa marta, dopodiché le chiese sono state riaperte, platealmente “per merito suo”, sconfessando a tradimento il cardinale vicario e facendogli fare la figura del pastoraccio senza cuore.
              Ma non vedete che queste omelie da santa marta sono conferenze stampa quotidiane con cui lui tiene viva la sua immagine?
              Mi scuso se turbo i cuori si qualche lettrice / lettore, ma è stato il mio cuore il primo a essere stato turbato sempre più anno dopo anno nel vedere all’opera quest
              PS queste sono le mie idee e i miei sentimenti se non volete pubblicarli lo capirò i responsabili del blog siete voi e siete liberi di decidere

              1. Maria Cristina

                Sono perfettamente d’accordo con Valeria. Abbiamo assistito all’ennesimo “sdoppiamento della personalita'”:un capo che fa finta di non essere capo che quindi le disposizioni sgradite al popolo non vengano da lui in persona, che dice di essere d’accordo con le rimostranze del popolo. Cisi’fa il doppio Gioco: come quelli che sono al governo e si uniscono ai manifestanti contro il governo.
                Se il papa queste parole contro la viraluzzazione, le Messe in streaming e i sacramenti virtuali le avesse dette prima di Pasqua, allora sarebbero state davvero chiare, dette ora sono solo
                specchietti per le allodole.

  32. Michele

    Cara Costanza , vista la sua abilità organizzativa e catechetica, dimostrata con il Monastero wi-fi, perché non allarga l’iniziativa ad un Rosario h24 per la conversione e la difesa dell’Italia, come fecero in Austria per la liberazione dall’invasione sovietica nel dopoguerra?

    In Austria, un francescano, padre Petrus Pavlicek, dopo aver pregato in un Santuario Mariano, ebbe una locuzione interiore che gli diceva: “Fate ciò che vi dico e avrete la pace “.
    Percorse tutta l’Austria per formare gruppi di preghiera che pregassero il Rosario durante le 24 ore. Parti con un numero esiguo di oranti e coinvolse il 10% della popolazione negli anni seguenti (500.000 persone).
    Dopo circa nove anni di preghiere incessanti, i Sovietici abbandonarono senza spiegazioni e senza colpo ferire il territorio austriaco che avevano occupato nella gran parte.

    Vista la grave crisi spirituale, sociale ed economica , e vista la disparità dei poteri in campo (politico/economici-diabolici), solo il Rosario, unito alla nostra personale conversione e alla penitenza, può farci vincere questa lotta impari come successe tante volte nella storia, a Lepanto, Vienna…
    Detto con affetto “lei, liberamente, può “, noi possiamo liberamente aderire.

    Riguardo alla “vexata quaestio ” sulla chiusura della chiese e la privazione di SS Messe e Sacramenti, se permette, consiglio un rigoroso articolo dell’avvocato Fabio Aderno` e il commento integrativo di un un’ecclesiastico che si firma Cesare Baronio. Personalmente sottoscrivo anche le virgole.

    https://www.marcotosatti.com/2020/04/17/messa-negata-la-sindrome-di-stoccolma-della-cei/

    Buona settimana di Pasqua

    P.S. se ritiene di non citare un sito tradizionalista, quindi politicamente scorretto, eviti pure di pubblicare questo scritto, ma consideri la possibilità di ampliare il raggio d’azione delle preghiere del Monastero wi-fi, che non le è stato ispirato certamente per caso.
    Grazie per l’attenzione.
    Di nuovo,
    Buona Pasqua e che Dio la benedica!

  33. Donatella

    Mi sento davvero turbata per l’aggressivitá espressa in alcuni interventi. Credo che si possano esprimere efficacemente i propri punti di vista nel rispetto dell’altro ed evitando giudizi e toni accusatori che non favoriscono la partecipazione serena alla discussione. Tanto più in considerazione dell’argomento che si sta trattando. Grazie

    1. giovi

      Sarà, Donatella, io ho letto interventi molto belli, con una grande partecipazione , con contenuti profondi , che mi hanno arricchito, almeno molti di quelli che sono riuscita a leggere, di sicuro ho letto l’articolo di Costanza, che è di una profondità e testimonianza fuori dal comune e che è la padrona di casa, qui, molto più titolata nel riprendere eventuali toni sopra le righe, sebbene mi sembra non lo faccia quasi mai.
      E’ normale pensarla diversamente, lo vediamo anche a livello di gerarchia , su questioni anche molto delicate, ma non bisogna scandalizzarsi di questo, siamo sulla terra. E invece, appena emerge una diversità, un accento diverso, ecco la preoccupazione di appiattire , puntando il dito sui fratelli , puntando il dito su quelli che puntando il dito, magari con toni più offensivi, e non dico sia il tuo caso, di quelli che si vogliono censurare.
      E possibile che in ogni discussione si debba soffermarsi su qualche umanissima intemperanza e sparare nel mucchio ?
      Quanto moralismo, che impedisce di riconoscere la bellezza dell’umano.
      Prego.
      ( e non dico che queste mie considerazioni siano più utili delle tue, no, sono inutili quanto le tue e quelle delle altre maestrine !)

  34. Fabio

    Grazie Costanza!
    La chiusura finale è stupenda! (Oltre a tutto il resto che hai scritto naturalmente!)

  35. Paolo

    Ciao Costanza ho visto 92 commenti, segno di quanto hai riaperto una ferita grande. Abbiamo una Chiesa gerarchica preoccupata solo di gratificare Conte e di tenerselo amico perché ha orrore di Salvini ( ma qualche vescovo sotto Pasqua si é staccato dalla dittatura del pensiero unico). Abbiamo sacerdoti e laici convinti che la ripresa delle Messe peggiori chissà quanto la situazione quando al banco della verdura l’altro giorno eravamo appiccicati a pochi centimetri di istanza. E non c’era polizia se non un generico richiamo mandato ogni venti minuti da un altoparlante. E abbiamo Striscia la notizia che per fare notizia ormai , a parte le solite sciocchezze, prende di mira i preti che celebrano Messe con 5 persone staccate non un metro ma dieci metri. Ma soprattutto abbiamo un papa che riceve Conte e certo non gli chiede quello che chiedi tu e tanta gente. E canali streaming stracolmi di Messe, di noiosissime trasmissioni con i fedeli che chiamano i preti in diretta , sulla supposizione che chiacchiere e cose viste mentre magari si cucina o si spazza possano valere la presenza eucaristica. Abbiamo avuto persino un vescovo tedesco , Heiner Wilmer, vescovo di Hildesheim, che ha avuto la pena di dire che certi cattolici sono ossessionati dall’Eucarestia! Questa pandemia é un giudizio per la Chiesa, é anche questo. Ne uscirà, ne sono certo, una Chiesa purificata e speriamo guidata meglio

  36. Francesco Paolo Vatti

    Sono contento che questa richiesta venga tenuta viva dalla nostra padrona di casa! Mi spiace solo di vedere che, per alcuni, sia normale sostituire la mancanza del tifo calcistico con alcune risposte…
    Penso che chi, come me, spera di poter essere riammesso alla Messa già da domani, dovrebbe accettare la paura degli altri e rispettarla. Per chi pensa che sia giusto tenere chiuso, penso che dovrebbe capire chi non riesca più a vivere un cristianesimo virtuale…
    Anche gli attacchi ai Vescovi (ai quali ho partecipato inizialmente anche io) sono da sospendersi. Sono praticamente certo che lo Stato abbia imposto la sospensione delle Messe senza neanche sentire la CEI e che la CEI sia stata messa nell’angolo. Certo, il governo ha violato un articolo della Costituzione così facendo e la CEI avrebbe potuto opporsi al divieto, facendo leva su ciò. Ma vi immaginate che caos sarebbe nato se si fossero trovate contagiate persone che avevano partecipato alla stessa Messa? Ho faticato ad accettare, ma penso che nel periodo peggiore la decisione (ripeto, subita e il comunicato è talmente scarno da contenere a stento l’irritazione) sia stata giustificata.
    Ora, però, se si riaprono le aziende, se si riaprono alcuni negozi, se si ricomincerà a prendere treni e metropolitane, non vedo proprio perché lo Stato debba proibire proprio le Messe. E trovo giusto che noi credenti diciamo ai Vescovi: “Se aprite le porte alle Messe, noi siamo con Voi!”, che li facciamo sentire meno soli nel prendersi una grossa responsabilità, è offrirsi di condividere con loro questa responsabilità. Se poi non lo faranno, se poi ci diranno che dobbiamo aspettare ancora, lo faremo, obbedendo, perché questo è il dovere di un cattolico. Ma non è disobbedienza, come ha scritto qualcuno, chiedere ai Vescovi di darsi da fare per ottenerci la partecipazione alla Messa. La Messa in streaming è certo meglio di niente, ma sta alla Messa dal vivo come una natura morta sta a una bella tavola imbandita… Anche pregare a casa o quei pochi minuti che riesco ad andare in Chiesa davanti al Santissimo è molto diverso…
    Chiedere che, in condizioni di sicurezza, si possa ricominciare, non mi pare disobbedienza. E poi so che non tutti i Vescovi sono d’accordo con la decisione presa.

  37. Roberto C.

    Gli apostoli, sono stati protagonisti dell’ultima Cena, dove Cristo istituì l’Eucarestia; le donne, non ammesse, ma forse appena fuori dalla porta, sono state protagoniste indiscusse della Risurrezione.
    Pare che gli Apostoli stiano rosicando ancora adesso…😁
    Aspettiamo pure tutti noi, come le pie donne, il tempo migliore, e Cristo ci indicherà la Galilea ritrovata.

  38. Maria Chiara

    Cara Costanza, mi sento chiamata in causa e desidero perciò condividere la mia esperienza.
    Ieri sono andata in Chiesa e fin qui nulla di strano. È che sono arrivata proprio dieci minuti prima dell’inizio della Santa Messa. Mi sono seduta , dieci panche più avanti un signore, dall’altra parte un’altra ragazza. Tutti e tre eravamo lì tacitamente per aspettare l’inizio della messa . Non ce lo siamo detti, ma era evidente, eravamo tre “fuorilegge”! Per la verità fino a quattro persone ,compreso il sacerdote, è consentito partecipare alle celebrazioni. Senza nemmeno chiudere le porte della chiesa, il coraggioso sacerdote ha suonato la campanella ed io ho avuto un tuffo al cuore, come quando aspettavi da ragazza l’arrivo del tuo amato sul bus e vedi il bus arrivare. Entra il sacerdote, inizio a piangere. Non prendevo la messa da quasi due mesi!
    Un’emozione incredibile culminata nel momento della Santissima Eucarestia ricevuta in un mare di lacrime di Gioia!!!! La scorsa domenica piangevo tra le braccia di mio marito perché alla comunione spirituale di Pasqua sono scoppiata in lacrime dil dolore, ieri piangevo per la Grazia ricevuta! Proprio nella Domenica della Misericordia!
    Dobbiamo farci sentire! È nostro dovere! Ok Chiesa domestica, che oltretutto seguendo Don Renzo Bonetti, è proprio la nostra Via di vita spirituale, ma questo non significa sottostare ad un volere che di divino inizia ad avere ben poco, mentre mi sembra completamente tinto di potere temporale. Il tempo per poterci organizzare come dicevi tu, lo abbiamo avuto. Ora è il tempo di aprire, tutto, soprattutto le menti ed i cuori di noi Cristiani. Potrei scrivere un libro intero su questo argomento, rischiando di sollevare polemiche e critiche ora inutili. Voglio agire. Ieri l’ho fatto nel mio piccolo.
    Appoggio l’invito di quella lettrice che ti ha chiesto se attraverso il monastero Wi-Fi possiamo farci sentire. Io e mio marito ci stiamo e anche il mio povero babbo ottantaduenne, che sta soffrendo terribilmente non solo per non poter ricevere la Santissima Eucarestia, ma soprattutto per non poter andare a trovare la mia mamma al cimitero da appena tre mesi. Anche questi sono dolori. Offriamo SI tutto a Dio, ma non voglio compiere peccati di omissione!

    1. Siamo sempre lì…

      Seguiamo le “esortazioni” di questo parroco?
      Seguiamo quelle del nostro (se è il nostro) Vescovo?

      E’ buona cosa per un parroco allontanarsi in tal modo dalle indicazioni del proprio Vescovo?
      (Certo questione di coscienza si potrebbe dire, ma un parroco ne ha un bel po’ di responsabilità sul groppone, specie se fosse in errore…).

      Stoicamente ce ne freghiamo delle possibili sanzioni e poi si vedrà?
      Si porterà la cosa alla ribalta per poi a cose finite (certo non sarà prima), magari “cantar vittoria” (a che pro? A futura memoria…)?

      Se non abbiamo già un “partito preso” (li si che è facile seguire l’una o l’altra strada…), qual è il saggio metro di giudizio per non mettersi a rischio, non tanto e non solo per conseguenze civili epidemiologiche?

      Dovrebbe bastarmi “il tal parroco (fossero anche 10 o 100 – sono circa 26.000 le Parrocchie in Italia – si riduca pure per unità pastorali) ha detto che…”?

      Ai posteri l’ardua sentenza? Magari anche no…

        1. @Luigi e semplicemente mi sono sentito di commentare.

          Dicendo anche che laddove le Forze dell’Ordine o chi per esse, dovessero agir in modo provocatorio o “persecutorio” (passami il termine) fuori del loro mandato o delle norme stabilite, mai mi troveranno consenziente.
          Ma questo può valere anche per una qualunque altra contestazione/contravvenzione non lecita nella sostanza o anche nella forma e nei modi ed è discorso diverso.

  39. M. Cristina

    Scusate se mi permetto di nuovo. Solo una piccola osservazione: alcuni dei vostri commenti chiedono la Santa Eucarestia fortissimamente, come è giusto desiderare per ogni Cristiano che sia tale. Chiedete l’Eucarestia, ma non avete nessun timore a offendere il Vicario di Cristo, il Santo Padre, parlando di sdoppiamento di personalità, o ancor peggio di un Suo modo di procedere equivoco. Tralascio poi il modo in cui rispondete ad alcuni di noi. Ma vi rendete conto della responsabilità che noi battezzati abbiamo nel testimoniare Cristo sempre, a partire dai nostri pensieri più intimi fino alle nostre azioni?
    Questo non è un parlare evangelico, Cristiano e credente. Perdonatemi ma è veramente un profilo basso, una discussione spicciola, un giocare al ribasso, un inno alla disobbedienza collettiva, trascurando l’amore per la Santa Chiesa e per gli altri. Non siamo martiri, siamo gente che deve solo convertirsi. Poi forse potremo parlare della Santa Eucarestia e del Santo Padre. ‘Che il vostro parlare sia si sì, no no; il di più viene dal maligno’.
    Vostra sorella in Cristo

    1. giovi

      Con chi ce l’hai, M.Cristina? Sparare nel mucchio non è mai bello.
      Ci vorrebbe un pochino di più di umiltà e non mettersi sopra un piedistallo a predicare al prossimo, con questo senso di superiorità ingiustificato, credimi.
      E non ti mettere a piagnucolare per la mia risposta schietta : non si può ogni volta dire parole pesanti, anche se melliflue, ma pesanti comunque, poco caritatevoli comunque, accusando di brutte cose , dal tuo altissimo profilo, e poi rimandare ad una ipotetica buona educazione che vale per tutti , tranne che per noi stessi.
      Almeno, se uno è cattivo, è peccatore, capisce che lo è, può chiedere a Dio il perdono, può regalare a Cristo le sue miserie , come ha detto in modo commovente il Papa.

      1. M. Cristina

        Giovi…non mi sento assolutamente superiore a nessuno, anzi perdonami se ho dato questa impressione. Credo fermamente di essere la peggiore rispetto a tutti voi. Forse mi sono espressa male. La mia intenzione era solo di evidenziare una realtà che in questo momento sento molto tangibile, nonostante la sua intrinseca spiritualità: il fatto che siamo storicamente nel deserto spirituale e nel tempo dell’astinenza sacramentale, alla quale personalmente sento il bisogno di obbedire. Tornando alla mia presunta superiorità: non rivendicherei mai il mio diritto alla Santa Comunione proprio perché so di non poterla meritare, se non per grazia. Per quanto riguarda Costanza Miriano, per me è una mamma e una sorella maggiore nella fede.
        Vi abbraccio

    2. Valeria Maria Monica

      @ Maria Cristina, nel momento stesso in cui si accusano gli altri di poca carità e di giudizio indebito, si entra nella categoria.
      (Con l’aggravante dell’ipocrisia e della viltà…)
      Questo è uno spazio in cui i padroni di casa, a loro insindacabile giudizio, permettono un franco confronto di idee su temi rilevanti per lal nostra fede, che appartengono e competono ai laici tanto quanto al papa.
      Non spetta a te censurare gli interventi altrui. Se non sei d’accordo con qualche intervento, entra anche tu nella discussione, direttamente con la persona, e sulle questioni, che non condividi.
      E non fare di ogni erba un fascio: qui non ci sono due partiti, messe sì e messe no, qui ci sono tanti punti di vista e tante considerazioni che vengono condivise.
      (E per questi colgo l’occasione per ringraziare Costanza e Admin, perché questo è uno dei pochi spazi di confronto rimasti)

      1. giovi

        Aggiungo solo, all’ottima disamina di Valeria, che , evidentemente, probabilmente in buona fede, quando si interviene qui non si tiene conto della sensibilità altrui ! M.Cristina dice di qualcuno ( chi? ) che scrive che ha un profilo basso e poi, dopo aver parzialmente abbassato il tono, dice che Costanza o altri, non si capisce chi, rivendicano il diritto alla Santa Comunione, quando il tema è tutt’altro !!!
        E le dà pure, tra le righe, ma innegabilmente, della disobbediente !
        E questo dopo che è già stato spiegato, da Costanza e da decine di altri interventi, che non stratta di non obbedire, né si tratta di rivendicare alcunché, ma di chiedere di poter ricevere l’Eucarestia, come si va in tabaccheria e , ora, anche in libreria, perché andare in libreria è un’esigenza incoercibile !

        Elisa, non ne parliamo, viene a sproloquiare sul fatto che Costanza non stimi abbastanza i sacerdoti, che veramente è una assurdità così assurda che la puoi dire in tutto il ciellese del mondo , ma rimane sempre ridicola.

        E poi , di solito, il predicozzo spiritual-moralistico a seguire.

        Ma insomma, ci vigliamo prendere la nostra responsabilità? Andiamo a criticare pesantemente, diciamo le cose senza tanti giri di parole !

        Io sono cattiva, non me ne vanto, ma almeno non vado a rimprovera gli altri , a casa loro, di lesa maestà , dalla mia posizione super-pia !

        Scusa M.Cristina, ma quando ce vò, ce vò: tra l’altro, sei una delle criticone più digeribili, al contrario di tanti uomini ancora più super-pii e terrorizzati dal virus ! 🙂

    3. Michele

      M Cristina, faccio un’ultima osservazione e la finisco qui perché certe prediche sanno di ipocrisia (dire sì si, non no. Le dispiace se lo faccio?)
      Dopo 50 anni di esaltazione della disobbedienza alla Verità Rivelata e di propaganda all’obbedienza delle falsità del mondo, perché la Verità divide, Gesù causa le guerre di religione… frasi vergognose contro i papi e santi che hanno difeso il Corpo Mistico di Cristo…fa specie vedere tanto bigottismo scandalizzato per delle parole forti, ma mai irriguardose, verso l’attuale pontefice che, in fatto di rispetto di Gesù (fa il finto tonto, avrebbe perso la sua divinità incarnandosi, cfr mons scalfari…) e della Madonna (semplice discepola, evito di scrivere la definizione sulle origini biologiche perché volgare oltreché blasfema), di rispetto verso i religiosi/e di clausura, verso i confratelli vescovi e cardinali fedeli alle leggi divine, verso i credenti consapevoli dei loro peccati e assetati di Sacramenti, non si mette scrupoli di sorta per misericordiarli.
      Sa com’è: siamo fatti di carne, possiamo peccare spinti dall’amore per Cristo e la sua Chiesa.

      D’altronde pare che, con la nuova chiesa, ci si possa autoassolvere come fanno i seguaci dell`ex eretico lutero, ci metteremo a posto con la coscienza soggettiva dopo aver seguito qualche psicoanalista ateo che sarà sicuramente più virtuoso di noi duri di cuore, retrogradi, lanciatori di pietre, fedeli immaturi, superstiziosi…

  40. roberto

    Cara Costanza, condivido ogni tua parola (come sempre peraltro).
    Speriamo ti legga anche qualche Vescovo che conta nella CEI, traendone ispirazione… Intanto penso che trasmetterò questo tuo bellissimo contributo al mio Vescovo nell’eventualità non lo abbia già ricevuto.
    Grazie!!!

  41. giovi

    Scusate, quando ho un pochino di tempo, lavoro ancora di più in questo periodo, faccio commenti a raffica.
    Non ce l’ho con nessuno, ma quello che mi dà fastidio, e chiedo scusa per questo fastidio, è vedere commenti ( che non sto a nominare, ho già circostanziato la mia ogni volta che sono intervenuta ) di persone che si mettono a dare lezioni di bon ton con contenuti sprezzanti, pur con l’aria di essere un palmo sopra ai fratelli in fatto di carità.
    No, potete pensarla diversamente, ma venire a dare supponenti lezioncine di cristianesimo a Costanza lo trovo ridicolo, senza tanti giri di parole infiorettate, pure in ciellese, come fanno alcuni !
    E’ possibile dire la propria opinione , NEL MERITO, senza offendere, seppur in modo mellifluo, il prossimo ?
    A me sembra che Costanza ci riesca,quasi sempre ci riesce Bariom, poi, va beh, non è un’impresa facile, a ben vedere, a partire da me !

    1. M. Cristina

      Giovi…non mi sento assolutamente superiore a nessuno, anzi perdonami se ho dato questa impressione. Credo fermamente di essere la peggiore rispetto a tutti voi. Forse mi sono espressa male. La mia intenzione era solo di evidenziare una realtà che in questo momento sento molto tangibile, nonostante la sua intrinseca spiritualità: il fatto che siamo storicamente nel deserto spirituale e nel tempo dell’astinenza sacramentale, alla quale personalmente sento il bisogno di obbedire. Tornando alla mia presunta superiorità: non rivendicherei mai il mio diritto alla Santa Comunione proprio perché so di non poterla meritare, se non per grazia. Per quanto riguarda Costanza Miriano, per me è una mamma e una sorella maggiore nella fede.
      Vi abbraccio

      1. Francesco Paolo Vatti

        Quello che non capisco, però (e lo trovo in diversi interventi) è perché mai chiedere di poter essere riammessi all’Eucaristia sarebbe disobbedire ai vescovi. I miei genitori sono sempre stati inflessibili sull’obbedienza, ma non sono mai stato punito solo per aver chiesto qualcosa che mi avevano proibito, purché non avessi cercato di prendermela in altro modo…

        1. giovi

          Giusto; Francesco Paolo: uno non ritiene che poter partecipare alla Messa, con tutte le precauzioni, sia più importante di poter andare in tabaccheria o anche al supermercato ? Buon per lui, ma perché dare al prossimo, che invece la pensa al contrario, del disobbediente ?
          Sarà stato un disobbediente poco spirituale egoista untore anche il buon vescovo che ne ha parlato col Papa ?
          Ma veramente i nostri vescovi sarebbero stati più contenti se nessun fedele avesse avanzato questa richiesta ? Forse più comodi, ma non credo nel loro intimo, più contenti !
          Io spero nel mio cuore che il cuore del mio vescovo sia stato toccato dal desiderio dei fedeli, anche se ha dato a vedere che sia stata solo una enorme seccatura per lui !

  42. giovi

    Abbi pazienza, M.Cristina, se tu scrivi, per ben due volte, che non rivendicheresti mai il tuo diritto alla Santa Comunione, che tu sei tanto obbediente ,intendi rivolgerti a qualcuno che invece lo rivendica e che non è obbediente, o no?
    Se no, perché lo hai scritto sui commenti ad un articolo che parla di sacramenti negati e che li chiede ? Ti ripeto, per la terza volta, che qui nessuno rivendica il diritto di niente, ma solo che sia possibile aprire le messe al popolo come si aprono le librerie e le tabaccherie ! Nessuno non obbedisce ai vescovi, solo, come ha fatto quel vescovo col Papa, chiede che venga riconsiderata l’importanza delle Messe col popolo ! Chiedere di ricevere Gesù, per un cristiano ,credo sia il massimo dell’obbedienza a Dio !
    Mò però basta , non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire : è inutile parlare con se stessi, o lanciare proclami senza accettare l’eventuale interazione, perlomeno su un blog !
    ciao

    1. M. Cristina

      Cara/o Giovi, non credo di aver scritto nulla di quello da te riportato e interpretato come tale (dove ho scritto di essere obbediente?). Hai sintetizzato il mio pensiero nella maniera a te più opportuna, strumentalizzando il tutto, confermando appunto quanto la discussione sia a momenti persino volgare e accusatoria. Mi scuso per essere intervenuta.

  43. giovi

    E qui casca l’asino !
    Siamo passati alle accuse velate agli insulti diretti, che comunque si capivano anche prima, nella sostanza , altri che infiorettamenti vari, e sono la peggiore di qua e sono la peggiore di là!
    No no, ti senti proprio superiore e credi di poter fare la morale a Costanza su obbedienza e cristianesimo !!!
    Cà nisciuno è fesso, Cristì !
    Ripeto, uno può pensarla come vuole, ma proprio è insopportabile vedere quanta gente viene qui col tono superiore a fare la morale , lupo travestito da agnello !
    Viva i cattivi che si presentano come cattivi e che , proprio perché cattivi, hanno un’attesa di bene infinitamente superiore ai “buoni” !
    Che non siamo noi a darci patenti di bontà da soli !

  44. giovi

    “Il fatto che siamo storicamente nel deserto spirituale e nel tempo dell’astinenza sacramentale, alla quale personalmente sento il bisogno di obbedire”
    Poi me la pianto : se tu scrivi questo, tesoro, dici che altri non sentono il bisogno di obbedire !
    Ci arrivi?
    Ma sì che ci arrivi, si capisce dalla reazione scomposta: chi se lo aspettava , col tuo altissimo profilo ? 🙂

  45. Michele

    Scusa M Cristina, noi adoriamo Gesù Cristo non i suoi ministri.
    Tutti gli uomini sono dotati di Libero Arbitrio e nessuno è obbligato ad essere fedele piuttosto che a tradire.
    S Paolo (parola ispirata da Dio!) ammonisce:” Se uno di noi (il collegio apostolico con papa S Pietro) o anche un angelo vi portasse un Vangelo diverso per voi sia anatema!”
    Credi che quelle parole siano state scritte invano o invece non siano un utile avvertimento per stare nella Verità rivelata in periodi di perdita della fede e di ambiguità eretiche?

    L’adorazione, la processione in S Pietro, l’incensazione dell’idolo satanico pachamama nei giardini vaticani non ti turbano di più delle parole -talvolta forti, ma animate dall’amore per la legge di Dio- verso il vicario di Cristo che non si definisce più tale?
    La dichiarazione di Abu Dhabi che mette sullo stesso piano tutte le religioni e credenze non ti turba? Perché Gesù ha sofferto una passione così crudele se non era necessario essere cristiani?
    Il documento preparatorio della nuova religione sincretista universale, di cui si sarebbe dovuto parlare in vaticano a maggio, ti sembra normale che non nomini mai Gesù Cristo?
    Perché mettere sempre l’accento sulla nuova chiesa più misericordiosa rispetto alla Chiesa di sempre: forse che così si rispettano i fedeli, i sacerdoti, i santi, i martiri di sempre?
    Forse che lo Spirito Santo si è dimenticato di assistere il Corpo Mistico di Cristo per quasi 2.000 anni.
    Forse che si rispetta così lo Spirito Santo e la Trinità Divina?
    Forse che S Tommaso Moro e S Giovanni Battista si sono fatti tagliare la testa invano perché non avevano visto la luce di amoris laetitia?
    Perché non ti addolori di più per questi tradimenti di Gesù da parte di molti dei suoi Ministri e per la rovina spirituale di anime semplici che cadono nel peccato?

    Nei secoli passati eretici e scismatici erano almeno persone di spessore intellettuale, oggi prevale una sciatteria dottrinale che scredita la Chiesa quanto i gravi peccati di alcuni suoi Ministri.
    Tanti intellettuali laici si lamentano della decadenza anche culturale della Chiesa attuale che sembra sale scipito.

    Nel corso della storia ci sono stati casi di papi eretici come Onorio I e casi di papi che hanno razzolato male ma predicato bene come Alessandro VI (papa Borgia).

    Nessuno ha il potere canonico di destituire un papa, possiamo solo pregare e fare penitenza perché il Signore provveda a guidare la sua Chiesa.
    Non mi esprimo sulla validità delle dimissioni di Benedetto XVI o sulla validità dell’elezione di Francesco perché non ho elementi e dottrina sufficienti: aspetto e prego.
    Questo non ci esime dall’usare la ragione insieme alla fede e di fronte a tante ambiguità e falsità dottrinali abbiamo il diritto di dire: ” Non ti è lecito!” .
    “Chi mi ama Gesù osserva le mie leggi” (e si salva, anche se non abbiamole registrazioni dei discorsi Gesù).

I commenti sono chiusi.