Il programma Striscia la notizia si è occupato più volte ultimamente delle apparizioni di Medjugorje (a suo modo ovviamente). La polemica che ne è seguita ci interessa poco ma ci fa piacere ripubblicare questo post dello scorso agosto.
di Costanza Miriano
In questi giorni di ritorno da Medjugorje ho avuto anche io un’apparizione. Mi è apparso chiaramente il mio infantilismo, quello che a volte mi spinge a cercare segni, emozioni, misteri, miracoli, e a non vedere il miracolo che è la mia, la nostra vita.
Andai a Medjugorje la prima volta a 18 anni, nel 1989, grazie a un signore molto generoso che, dopo una conversione, decise di offrire il viaggio a tutto il gruppo di preghiera dei giovani della mia parrocchia perugina, pagando tutte le spese per noi, tutte fino all’ultima lira. Temo di non averlo mai ringraziato abbastanza di questo: quel viaggio è stato per me il cambio di marcia nel cammino.
L’estate successiva ci tornai con un’amica, facendo un pezzo di viaggio in autostop (oggi, anziana madre di famiglia, vedendo le strade della Bosnia e rivedendomi diciottenne rabbrividisco al solo pensiero, e mi prenderei a schiaffi per l’imprudenza. Sto invecchiando).
Personalmente non ho alcun dubbio sulle apparizioni della Madonna, assolutamente nessun dubbio, e anche se il fatto che siano in corso da oltre trenta anni è sicuramente una novità nella storia dell’uomo, io credo che i tempi siano tali da giustificare un evento tanto straordinario. Non che l’uomo si comporti peggio del solito, no, ma oltre a fare il male come ha sempre fatto, la cosa inedita è che oggi lo chiama bene. Conquista, diritto, progresso, emancipazione. Allora, che la mamma celeste venga a ricordarci certe cose fino a sfondarci le orecchie a me, che sono una mamma modello martello pneumatico, pare assolutamente normale.
Detto questo, mi consegno in docile attesa a quello che dirà la Chiesa, e mi rimetto fin da ora al suo pronunciamento, perché chi garantisce la fede è solo il Papa. Per il momento mi basta ricordare che Medjugorje comunque non sarà mai un dogma di fede, ma solo, se mai, un richiamo della madre celeste a tutto quello che ci è stato già annunciato.
I messaggi di Medjugorje sono tanti, ma si possono condensare nei “cinque sassi” che la Madonna consegna a noi, piccoli Davide, per battere Golia, il nostro peccato: lettura della parola di Dio, preghiera, eucaristia, digiuno a pane e acqua, confessione. Niente che non sappiamo, ma, dobbiamo ammetterlo, cose che non sempre ci ricordiamo.
Su ogni altare su cui viene celebrata una messa avviene sotto i nostri occhi molto più di un’apparizione: Dio diventa pane e si lascia mangiare da noi. Lo mangiamo anche per avere le forze che ci servono a fare il nostro pezzetto di strada, una strada di cui, se vogliamo avere i fiori, il panorama, la soddisfazione e la bellezza, non possiamo evitarci la fatica, la salita, i sassi sporgenti e il caldo o il freddo. Insomma, la croce, che misteriosamente, è l’unica cosa che ci fa vivere, e vivere bene, felici già da adesso.
Non so se la cosa riguardi anche altre persone, me di sicuro sì, ma a volte riconosco chiarissima in me la tentazione di cercare la soluzione miracolosa, qualcosa che tolga di mezzo la croce, che a volte è semplicemente la fatica e la noia di quella normalità, di quella mediocrità, anche, che sola ci salva. A volte sogniamo che quella fatica ci venga in qualche modo tolta, e lo chiediamo a Dio, senza renderci conto che quello che ci dà più fastidio in realtà sta lavorando prima di tutto per noi, per guarirci e farci funzionare meglio, e quindi alla fine per renderci felici.
Se a volte ci accostiamo a Dio per chiedergli i fuochi artificiali, le emozioni e le sensazioni, e andiamo in luoghi come Medjugorje con lo stesso intento, la colpa non è certo della Madonna, che nei messaggi dice sempre di non parlare delle apparizioni, ma di diventare con i fatti una testimonianza convincente, concreta e silenziosa.
Io personalmente le ho promesso che cercherò di diventare convincente e concreta, ma sul silenzio non mi sento di sbilanciarmi. Siamo onesti.
il 31 maggio alla Chiesa Stella Maris di Latina Lido è stato recitato il rosario a chiusura del mese Mariano. Il Parroco ha espresso un suo pensiero vestendo i panni di un ipotetico scultore di statue di Maria. Lui, l’ipotetico scultore (parroco) non la farebbe con le mani giunte, non la farebbe con le mani conserte ma farebbe una statua della Madonna con il dito puntato verso il Figlio Gesù sulla Croce con un espressione come dire “fate quello che vi dice Gesù” io ho pensato che avrei aggiunto, sempre parlando dell’espressione della ipotetica statua di Maria “fate le vostre cose come Gesù Cristo comanda”.
I “fedeli” sono i servi le “nozze” è il mondo che è rimasto a corto di “vino” inteso come fede, per cui i servi (fedeli) sono chiamati, dalla Madonna, in questo caso di Medjugore, a fare ciò che comanda il Signore secondo i propri “talenti” ricevuti proprio da Lui. (cfr Gv 2:5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà»)
Quindi in questo caso è plausibile pensare che a Costanza sia stato dato il talento di “parlare”, ai preti il talento di proferire il Verbo, a me forse di fare qualche foto e qualche commento qua e la e agli altri ad onguno il suo. DI certo alla Madonna è stato donato il “talento” di Regina delle Terra e Lei in quanto Regina Madre cerca di portare tutti, nessuno eslusi, i suoi adorati figli al Padre Celeste.
“… e Lei in quanto Regina Madre cerca di portare tutti, nessuno escluso, i suoi adorati figli al Padre Celeste.”
Che è ne più ne meno quello che ognuno di noi è chiamato a fare, ognuno con il proprio talento, ognuno portando in sé, il Cristo Risorto.
bariom come si suol dire le Vie del Signore sono infinite…oserei aggiungere tutte convergenti alla Croce, il resto viene da se.
Sinceramente rimango molto scettico sulle presunte apparizioni mariane di Medjugorje, non tanto per uno scetticismo da cattolico adulto, quanto per una questione di prudenza che mi impone una certa cautela nel riconoscere la soprannaturalità in eventi a dir poco dubbi, portati avanti perlopiù da frati disobbedienti, quando non scomunicati e comunque in aperto contrasto con la diocesi di Mostar, competente della parrocchia di Medjugorje. Inoltre, questo tipo di avvenimenti, se gestiti in maniera troppo frettolosa, rischiano di ridurre la nostra Fede a mero fideismo e portano i fedeli a rincorrere ogni statua lacrimante o nuvola nel cielo…
Il contrasto tra i francescani croati e il clero secolare ha motivazioni storiche e non si può liquidare in due parole. I frutti di Medjugorje sono le innumerevoli conversioni. Io stessa ho assistito a una clamorosa all’interno del gruppo col quale mi ero recata. Marito ateo e bestemmiatore, aveva accompagnato la moglie con l’intento di sbeffeggiarla. Mentre salivamo il Pobrdo a un certo punto ci voltiamo e vediamo il signore in questione scalzo e in lacrime. Non ha mai smesso di piangere. A distanza di due anni è diventato più credente e praticante della moglie che ancora si stupisce. E’ solo una delle mille e mille fontane chiuse (quelle del cuore) di cui parla la nota canzone che si aprono a ,Medjugorje e inondano la Terra riarsa dai nostri peccati.
i francescani non sono stati scomunicati dai superiori della diocesi di Mostaq, ma il provvedimento è stato preso ai piani alti. Inoltre le accuse nei confronti di questi frati sono di una gravità inaudita, seguire uomini in aperto contrasto con la Chiesa può dimostrarsi molto pericoloso, quindi è giusto anche che i fedeli sappiano con chi hanno a che fare e che possono andare contro seri provvedimenti della Santa Chiesa Apostolica Romana, che peraltro non ha mai autorizzato pellegrinaggi ufficiali verso la parrocchia di Medjuorje. Per quanto riguarda i frutti della conversione, ben vengano, Nostro Signore opera dovunque, anche e soprattutto nel nostro quotidiano, non vedo quindi una esclusività di conversioni a Medjugorje, proprio perché Dio opera nel nostro quotidiano,
I Francescani non sono stati scomunicati. C’è un unico francescano che non è neanche stato scomunicato perchè ha chiesto la riduzione allo stato laicale.
@Admin ci provo…
Bisogna comunque precisare che la Chiesa non può approvare pellegrinaggi “ufficiali” (ad esempio organizzati da una Diocesi), in quanto come prassi, non si pronuncia sulla realtà soprannaturale o meno di eventuali apparizioni, sinché le medesime sono in corso.
La dichiarazione “a oggi non consta…”, non potrebbe essere diversa, ma di per sé non è neppure asserzione del contrario.
Nello stesso tempo lascia la libertà di ogni fedele di recarsi presso un luogo di culto (come è Medjugorje) e anzi invita la presenza nei gruppi di pellegrini di un “pastore” a vegliare e aiutare nel discernimento di fatti o avvenimenti.
Ineccepibile Bariom!
…forse non era più lo stesso marito?
Proprio così Alvise, proprio così…..
L’ho già detto da qualche altra parte: vi sono apparizioni riconosciute, quelle del Laus, che sono durate ben più di trent’anni (ci sono stata: è un posto meraviglioso). La Madonna fa quello che vuole: non deve mica chiedere il permesso. Mi è inoltre venuto in mente un video che ho visto in questo blog di Giovanni Lindo Ferretti nel quale diceva che vuole avere la fede dei bambini non quella dei cattolici adulti. Ecco. Anch’io. Anche perchè Gesù ha detto che se non diventeremo come loro non entreremo nel Regno dei Cieli.
@Costanza:
Un piccolo parziale fuori tema.
La Nuova Bussola Quotidiana, da quando è “nuova” ha una quantità di articoli al vetriolo, colmi di bile, davvero ingiustificabili… Carità men che zero!
Trovo imbarazzante leggere frasi come questa: « Già il look trasandato (maglioncino celeste sopra camicia anonima) avverte lo spettatore che si trova davanti a un cattolico «adulto» ».
Il soggetto potrebbe essere anche il piú incallito disobbediente (eretico della peggior specie, se si vogliono usare i toni della NBQ), ma nulla giustifica un simile sberleffo…
Che ne pensi?
@Ubi, personalmente penso si sempre un ben difficile esercizio quello della “Correzione fraterna” e ancor più della “denuncia della Verità” (ammesso se ne sia reali portatori), unito a quello della Carità fraterna. Non disgiunta – esercizio semmai ancor più arduo – dalla giusta dose di Umiltà 😉
Al di là del caso specifico io trovo che anche l’abito faccia il monaco. E’ bene che si veda e si capisca che un sacerdote è un sacerdote.
Ah su questo Giusi (se ricordi passati commenti…) sono d’accordo al 1000×1000! 😉
Giusi: concordo chiaramente.
Il clergyman è assolutamente da preferire ad un vestito “anonimo”, quand’anche decorati da qualche spilletta con crocifisso o altri accorgimenti simili.
Se poi pur essendo diocesani si riesce persino a portare la talare un tantinello piú spesso della visita del proprio cardinale titolare (sono romano e la mia parrocchia è diaconia), o di Pasqua e Natale… Beh tanto meglio.
Detto questo gli insulti al vestiario restano per me ingiustificabili!
però secondo me confondi il sarcasmo (che può essere criticabile o fuori luogo, non dico di no) con l’insulto.
@joeturner:
Evidentemente non leggi spesso la NBQ… Quel sarcasmo ad oltranza è pane quotidiano. Basta poco: prova a leggere cosa dicono di Enzo Bianchi.
Oddio che avanno potuto dire di Enzo Bianchi? Sarà stato sempre troppo poco….
Giusi sinceramente mi preoccuperei di piú di fratelli nella fede ostinati nel loro errore, come i sacerdoti della Fraternità San Pio X piuttosto che di Enzo Bianchi… E non mi pare che la NBQ critichi allo stesso modo le posizioni di quegli scismatici.
Se questa è vis polemica, beh in me sortisce l’opposto dell’effetto desiderato… Tacciami pure di progressismo, se ami le etichette, ma io lo trovo insensato. Tanto piú che dal nick e da ciò che scrivo si dovrebbe intuire quanto ami la tradizione (quella con la T minuscola… Con la T maiuscola c’è poco da discutere).
Se ami la tradizione ti dovresti preoccupare di quello che dice e scrive quel finto monaco non per niente osannato da tutto il cucuzzaro che calpesta i valori non negoziabili.
forse perché la fraternità se la “filano” in pochi e fa poco notizia,a parte gli addetti ai lavori.
le banalità ecumenicobuonistiche, per non dire vicino all’apostasia, di un bianchi, vengono riprese ovunque.e spesso fanno scuola, almeno in certi ambienti-molto à la page- “cattoprogressisti”.
Togli pure il catto: è amatissimo dagli atei! Da Scalfari a Galimberti a Rodotà…… Quelli della Fraternità pregano, non si mostrano e non li invita nessuno. Con questo non voglio dire che sono lefebvriana, proprio no, ma, per amor di verità, bisogna dire che non sono scismatici, nè loro si considerano tali, nè la Chiesa. Certo su alcune cose esagerano (ad es. certi giudizi su alcuni Papi) ma altre sono condivisibili. Insomma se dovessi scegliere tra loro e Enzo Bianchi (che a mio avviso non ci “azzecca” proprio nulla con la nostra religione) non avrei dubbi. Ma non c’è bisogno di fare questa scelta.
Non confondiamo la rimozione della scomunica con una piena comunione.
Per loro stessa ammissione i sacerdoti della san Pio X non sono assolutamente in comunione con il Santo Padre. Né riconoscono il Concilio Ecumenico Vaticano II.
Bianchi non è mai incorso in scomunica né, che io sappia, in richiami formali da parte del suo vescovo… E non è noto dall’altro ieri: sarà “cattocomunista” anche il suo vescovo? Io non credo!
Da vivo anche di Martini si dicevano peste e corna…
Ribadisco: tra uno scismatico che sa di esserlo e un cristiano con posizioni inconciliabili con il Magistero ma che si rimette al suo vescovo, ed è disposto sia al dialogo che all’ubbidienza, io preferisco il secondo.
Tra l’altro, mentre Roma è andata continuamente loro incontro, da Benedetto XVI in poi, e non solo con la rimozione della scomunica ma con tanti nobili gesti, i sacerdoti della fraternità non han mai fatto un passo avanti, e tuttora han prodotto documenti in cui chiariscono che la piena comunione è ad oggi impossibile.
Dov’è l’umiltà? Dove l’ubbidienza?
Preghiamo per loro senz’altro ma cerchiamo di essere obiettivi: se Bianchi venisse censurato dalle gerarchie davvero pensate che assumerebbe posizioni altezzose come quelle di quei sacerdoti ordinati validamente ma non lecitamente?
Persino Gallo non fu scomunicato ma ripeto: dovessi scegliere tra Gallo e la Fraternità….
Bianchi non è un sacerdote, è un laico eretico
Non ho scritto infatti che Bianchi è un sacerdote!
Prendo atto invece che preferisci degli scismatici a chi, pur con i limiti di ogni persona, si impegna a non rompere quella comunione che è alla base del nostro essere Chiesa.
Ti invito inoltre a leggere l’articolo del Corriere in cui si parla del rapporto tra Gallo e il Card. Siri. Sí proprio quel cardinale le cui posizioni erano cosí critiche nei confronti di alcuni punti sviluppati dal Vaticano II.
Infine ti invito a leggere i documenti della fraternità…
In ogni caso credo sia importante ricordare che non spetta a noi dare patenti di cattolicità: per quanto non ci possa piacere, dichiarazioni di scisma o di eresia nei confronti di don Andrea Gallo o difEnzo Bianchi non ve ne sono mai state. Mentre nei confronti di Mons Lefebvre sí. E lo scisma è ancora pervicacemente incorso nonostante gli sforzi dcesco e del suo predecessore,che ha persino dovuto ricordare come la Santa Messa con rito latino in forma_straordinaria_non fosse mai stata abolita dal Vaticano Ii!
Giusi perdona le lettere mancanti e le parole appiccicate… Il mio smartphone ha deciso di dar di matto 🙂
E prendi atto. Non scomunicano nessuno. A Padova c’è un sacerdote che ha detto dal pulpito, il giorno di Natale, che il peccato originale non esiste e che non c’è nessun bisogno di confessarsi. Il vescovo lo sa ma è ancora lì e la chiesa è sempre gremita. Non andrebbe scomunicato secondo te? Non andava scomunicato Don Gallo che accompagnava le prostitute ad abortire? Che si augurava un Papa gay? Che cantava Bella Ciao in chiesa? Piuttosto che ascoltare un Enzo Bianchi (seguace di Hans Kung) mi ascolto mille messe Introibo ad Altare Dei!
Caro Ubi, io leggo spesso la NBQ. In linea teorica potrei anche essere d’accordo con te sul caso specifico che citi, ma derubrichrei la cosa come una del tutto marginale caduta di stile. È un giornale di opinione, mica il discorso a tu per tu di un padre spirituale! Deve esprimere opinioni (basate su fatti) con tutto l’apparato retorico necessario. Vista la “mosciaggine” generale dell’opinine pubblica cattolica (esiste?) e dei suoi mezzi, ben venga la vis polemica, se serve a far pensare e muovere le coscienze. Se leggi le vite di certi Santi, anche questi non erano mica gente che “le mandava dire”…!
Allora due son le cose:
– non rientro nel target cattolico del lettore della Bussola (cosí come non amo lo stesso stile sprezzante de Il Giornale, di Libero, dell’Unità o de Il Manifesto, per intenderci).
– penso ci sia una gran differenza tra una denuncia accorata ma volta alla correzione fraterna, come quella di tanti santi, anche stranoti, e il dileggio reiterato e “politicizzato” come ho scritto sopra.
Tra l’altro non ho capito il motivo di questa trasformazione: le difficoltà economiche?
Alle Iene di poche puntate fa hanno presentato Franco Barbato come sacerdote cattolico, senza minimamente far cenno al fatto che il suo vestiario “normale” e i suoi paramenti liturgici inventati (stole multicolore… Simil “bandiera della pace”) non erano frutto solo di un estro particolare, ma dell’essere stato dimesso dallo stato clericale…
In effetti le Iene l’avevano scelto proprio per i suoi pseudomatrimoni tra coppie omosessuali.
nel siracide si possono leggere precisi riferimento in merito all abbigliamento.
Sí ma dubito interessi alle iene o a Barbato 🙂
Mentre che Barbato non potesse piú esercitare il suo ministero quello sí che dovrebbe interessare chiunque veda quel servizio delle Iene.
Purtroppo ci marciano su queste cose i media… E noi siamo qui a scannarci su Enzo Bianchi e don Andrea Gallo o peggio ancora degli ostinati scismatici…
Ne ha ben donde Alvise a lamentarsi!
Alví me tocca persino datte ragione nel riconosce un mio difetto… Me tapino!
unifides:
non è nostra intenzione aprire un dibattito pro o contro la veridicità delle apparizioni, ancor di più se viene fatto a colpi di accuse o allusioni alle persone in vario modo coinvolte. Non si tratta di portare avanti una tesi invece di un altra, e non credo che tra i frequentatori del blog tutti abbiano la stessa opinione riguardo a Medjugorje (io stesso ho un atteggiamento più scettico rispetto a quello di Costanza) ma per evitare sgradevoli polemiche preferisco non pubblicare il tuo ultimo commento.
Nel mio commento non c’era nessun intento polemico, ma ho cercato semplicemente di mettere al corrente alcuni aspetti della situazione spesso nascosti. Ho chiuso il commento ponendo fine ad ogni polemica, ricordando che non era certo questo il luogo in cui discutere di queste cose, se ritieni che il mio commento rimane comunque inadatto alla pubblicazione và bene lo stesso, ma cerca almeno di non far passare il mio intervento come offensivo o OT, anche perché pubblicare un articolo su Medjugorje e censurare i messaggi che ne parlano mi sembra un comportamento un po’ strano, ad ogni modo vedrò di attenermi alla decisione.
dove avrei scritto che il tuo commento è “offensivo o OT”? semplicemente non ci interessano i comportamenti di qualche frate del luogo
AngeloXL, mi dispiace ma a questo punto non posso pubblicare neanche la tua replica 😉
No problem, Admin! Non avendo letto il tuo primo commento, pensavo di aver fatto casino con i commenti. 😉
…le apparizioni appaiono a chi appaiono.
Proprio così Alvise, proprio così…..
… e a chi non appaiono, neppure pare che apparissero 😉
Le frasi finali di questo post sono molto mie. Grazie, Costanza. Smack! 😀
a ubi deus ecc.,
non ho capito bene:
un cristiano con posizioni inconciliabili con il Magistero ma che si rimette al suo vescovo, ed è disposto sia al dialogo che all’ubbidienza, io preferisco il secondo.
come fa uno con posizioni inconciliabili con il magistero ad ubbidire al suo vescovo?
(e poi,se è solo per quello ,si dialoga anche con musulmani, induisti e persino con Hack e Odifreddi. e allora?)
a ‘sto punto preferisco gli ortodossi…..
Ubbidisce riconoscendo che sta sbagliando.
Per ora questo non è stato necessario con Bianchi. Mentre con Mons. Lefebvre sí e, pur richiamato dal Beato Giovanni Paolo II, ha continuato fino alla morte nelle sue posizioni…
La misericordia di Dio è infinita e tutti speriamo si sia salvato. Ma tutti speriamo che anche i sacerdoti da lui illecitamente ordinati si ravvedano…
Ma che dici? Don Gallo ha detto quel che ha voluto fino alla morte! Ma quale ubbidienza, ma quale riconoscimento dell’errore? E i suoi scagnozzi hanno profanato la messa interrompendo un cardinale come fossero in una piazza! Ma che ipocrisia! E Bianchi che non è paragonabile a un sacerdote dice quello che vuole d’accordo con i Mancuso, con gli Scalfari con i Galimberti! Ma per favore! Ma svegliati! Esci da ‘sto schemino!
Direi che è il caso di abassare i toni. O vuoi forse scagliarti anche contro il Card. Bagnasco che ne è stato vescovo per lunghi anni?
Se ce n’è motivo la Chiesa interviene eccome: pensa a don Vitaliano Della Sala sospeso a divinis per un periodo. Pensa a Mons. Milinguo. Pensa a dom Franzoni… e possibilmente cerca di non sostituirti ai vescovi…
Contro Bagnasco si sono scagliati i seguaci del tuo obbediente.
E la sua segretaria li ha aspramente criticati dall’ambone dicendo che don Gallo non avrebbe mai voluto ciò tant’è che è dimostrato che avesse un continuo dialogo con entrambi i suoi vescovi…
Vogliamo continuare ad libitum colle frasi fatte lette chissà dove senza minimamente conoscere una persona e senza minimamente chiedersi chi siamo noi per condannarla?
I fatti sono fatti. Da qualcuno saranno stati imboccati. E Luxuria buddista che in suo nome e per onorarlo ha fatto la comunione? Ti è piaciuto anche Vladimiro? San Pio X pensaci tu!
Dai Giusi… anche Vladimiro ci metti 🙂 E’ un – uomo/donna (boh?) libero… se ha fatto l’Eucaristia in stato di peccato mortale e per fare un show con l’intento poi di creare divisione, si è già cibato della sua condanna.
E non è che ne possiamo essere felici… speriamo si converta.
Mi sa che questo tira e molla con Ubi vi porta in un “cul de sac” 🙁 Credo nessuno dei citati ha bisogno né delle vostre accuse, né delle vostre difese 😉
Ma si sa, io sono il solito… del reame (o del cucuzzaro ;-))
Nostro Signore lo ha fatto uomo e poichè, a suo dire, col buddismo, si è riconciliato con gli annessi e connessi uomo è! A me del cucuzzaro importa poco, di sicuro non capisco quanto un vescovo, ma quando vedo e sento profanata l’Eucarestia il sangue mi ribolle!
Dunque Bagnascohasbagliato. Ok prendo atto anche che ne hai per tutti: Siri, Bagnasco, il Santo Padre che ci richiama in continuazione ai nostri doveri di cristiano (non giudicare, sii sempre disposto ad accettare il perdono di Dio perché Dio è sempre disposto ad accettare la tua richiesta di perdono).
Su Luxuria mi han già preceduto nella risposta.
Ma quanto ancora vogliamo andare avanti a frasi fatte e giudizi sommari?
Adesso anche il Santo Padre! Ti inventi le cose di sana pianta! Non ho detto una parola nè contro Bagnasco, nè contro il Cardinale Siri, mi stai confondendo con i seguaci di Don Gallo!
Riguardo agli aborti e don Gallo… Ha sbagliato ad accompagnarle, ma almeno sappi perché disse di averlo fatto: dichiarò infatti che a chiunque gli chiedesse dell’aborto avrebbe fatto il possibile per fargli capire che era un errore. Ma di fronte a una prostituta sfruttata, che aveva due scelte: o un aborto sotto i calci degli aguzzini o un aborto di Stato, ha preferito il secondo omicidio. Fu un errore atroce come ogni omicidio, ma fu spinto anche da pietà!
Che pietà mostriamo nei confronti di quel sacerdote?
Quanto alla messa nella forma straordinaria: non faresti alcunché di male a partecipare ad una di quelle messe, te l’ho scritto chiaramente.
Lo faresti invece andando ad una messa celebrata da un sacerdote scismatico come i di cui sopra della fraternità.
Rispondimi a questa domanda: cosa spinse il card. Siri che “vicino a tesi progressiste” non era per nulla a non prendere mai provvedimenti contro don Andrea Gallo (allora sconosciuto ai piú tranne che a Genova)?
Con Bagnasco potresti lamentare interessi mediatici, e saresti comunque improvvida nel farlo, ma col card. Siri?
Don Oreste Benzi le prostitute le salvava dalla strada e dagli aguzzini, faceva il prete, non ideologia. Non so cosa facesse Don Gallo ai tempi del Cardinale Siri, forse non si era ancora estrinsecato tra Fazio e Lerner come ai nostri tempi. Mi risulta difficile pensare che il Cardinale Siri potesse appoggiare i suoi comportamenti. Grazie per il permesso ma togli pure il condizionale: di messe in latino ne ho seguite diverse: a Padova la dicono da sempre, da prima del Motu Proprio alle 11 ogni domenica nella meravigliosa chiesetta di San Canziano e poi a Fatima con i Francescani dell’Immacolata. Di lefrebviani non ne conosco nemmeno uno ma se al mondo restassero solo preti come Don Gallo riparerei da loro. Bianchi, che Dio sia lodato, non è prete e almeno non può profanare la messa.
Direi che è il caso che ti informi allora un pochetto sulle scelte di Siri, no?
Inizia cercando l’articolo sul Corriere di cui ti parlavo… Scoprirai quant’era generoso il cardinale inamovibile (come probabilmente lo vedi te) con don Gallo.
Sicura sicura fosse la messa preconciliare e non quella di Paolo VI in latino? Non so che conoscenze liturgiche hai quindi perdona la domanda. Dal momento che mi citi anche i FdI debbo ritenere che si tratti della messa del 62. Ad ogni modo se vi partecipavi prima della Summorum Pontificum qualche domanda me la pongo… Nonostante fosse ancora lecito il Vetus Ordo tu vi partecipavi anche se tale cosa non era evidente alla stragrande maggioranza dei sacerdoti. Ma immagino che mi dirai che tu frequenti solo quei pochi illuminati 😀
Ho parlato di messa in latino. Non è mai stata vietata. La chiesa di Padova dove si è sempre detta è aperta a tutti, non è frequentata da una setta e non viene celebrata da un lefebvriano. Alle 11 è ed era in latino, negli altri orari è in italiano. Con i Francescani dell’Immacolata ero a Fatima proprio quando è passato il Motu Proprio. “Tu vi partecipavi anche se tale cosa non era evidente alla stragrande maggioranza dei sacerdoti” Oddio è grave? Dici che mi scomunicano?
mi sa che non mi hai capito. Esistono due messe in latino nel rito latino:quella pre conciliare e quella attuale. Quella attuale per intenderci è quella che celebra il Santo Padre, essendo il latino tuttora la lingua ufficiale della Chiesa. Tu a che messe partecipi?
Se si tratta di messe preconciliari e tu vi partecipavi prima del motu proprio, stavi comunque procedendo con una certa qual libertà, non essendo affatto chiaro ai piú che quella messa fosse ancora consentita.
E se leggi il motu proprio troverai espressioni che rendono evidente come si sia trattato di un gesto di “bontà” del Santo Padre verso chi è ancora profondamente radicato in quel rito e trova ostico il nuovo. Qualcosa vorrà dire!
Ho capito benissimo. La tridentina. Hanno sempre detto la tridentina. E’ bella, mi piace, trasuda sacralità e quando posso partecipo. Io procedo sempre con libertà: me l’ha concessa il Signore. Di cosa sia chiaro ai più non me ne può……..
“”Il problema non è il latino
«Torna la Messa in latino». Così hanno titolato nei giorni scorsi tutti i grandi mezzi di comunicazione, e non solo in Italia. Una semplificazione giornalistica, anche comprensibile, ma che non risponde a realtà. È vero che prima della riforma conciliare si usava solo quella lingua per le celebrazioni liturgiche e che da allora in poi si è tradotto il Messale in ogni lingua nazionale. Ma tra le lingue del nuovo Messale c’era ovviamente quella latina e si è continuato ad usarla in particolari circostanze. Nelle cattedrali o nei grandi santuari o monasteri, ad esempio, una delle Messe festive è in genere in latino. E al recente Sinodo sull’Eucarestia, la proposizione finale n. 36 (Le 50 proposizioni) auspicava l’uso del latino «(eccetto le letture, l’omelia e la preghiera dei fedeli)» «durante gli incontri internazionali, oggi sempre più frequenti, per meglio esprimere l’unità e l’universalità della Chiesa». Il «motu proprio» di Benedetto XVI tratta di un’altra cosa, come abbiamo cercato di spiegare in queste due pagine. Tratta della possibilità di usare per le celebrazioni eucaristiche, e in particolari condizioni, il «Messale del 1962», cioè l’ultimo Messale «preconciliare», basato quindi su quello del 1570 di Pio V, aggiornato da Giovanni XXIII mentre era in corso lo stesso Concilio. Estende in questo modo l’«uso» già concesso da Giovanni Paolo II ai «tradizionalisti» con un indulto nel 1984 e poi confermato con il motu proprio del 2 luglio 1988 «Ecclesia Dei afflicta», dopo lo «scisma» Lefevriano.””
http://www.toscanaoggi.it/Toscana/Liturgia-torna-il-Messale-del-1962-come-opportunita-in-piu
E sbagli: l’obbedienza viene prima della libertà individuale.
Pensa a san Pio da Pietrelcina e alla sua sospensione a divinis…
Tra l’altro come incipit metti: è bella, mi piace…
Come se il gusto personale fosse il discrimine principale.
Esattamente quanto han fatto e fanno gli scismatici della Fraternità San Pio X.
Non ho mai fatto nulla di eretico. E’ una messa consentita. Il vescovo lo sa. Sono altre le messe eretiche…. Padre Pio è la mia stella polare
Vedo che sei de coccio: allora te lo ripeto: non è una messa clandestina, si è sempre detta, è aperta a tutti, non è mai stata vietata, è una tradizione che c’è sempre stata, non va contro nessuna disposizione, nessuna direttiva, vacci te a sentire Enzo Bianchi, sindaco per caso i tuoi gusti? Ma cose da pazzi!
Ma voi siete matte!!!
In qualche modo hai ragione: follia d’amore per Gesù!
No, no, siete proprio matte, anche senza Gesù!!!
Guarda che Ubi mi pare che è maschio
Sí sono un uomo.
Nessuno è perfetto! (lo so, è vecchia!)
Volevo dire matti, non matte. A meno che non ritieni che sia pazza solo io: in tal caso matta. Mi sta bene: meglio pazza che facente parte delle “stragrandi maggioranze”. Non so perchè mi ricordano le “magnifiche sorti e progressive”………
Forse perchè è una delle poche cose che si ricordano quelli che hanno frequentato le scuole(cattoliche o meno)…
Alvise sei un totale autodidatta?
Si spiegherebbero tante cose (sí anch’io sono capace di sarcasmo. Pensa te!).
Mi sfugge cosa ti abbia fatto pensare che potessi essere una donna.
Ma ancor piú la tua onnipresenza qui. Non smetterò mai di domandartelo. Mica solo te sei cocciuto 🙂
Non c’è mica la fotografia. Magari non ha letto tutti i tuoi commenti e non si è accorto che parlavi al maschile. Che male c’è?
Tu di default, nel dubbio, usi il maschile o il femminile con un internauta sconosciuto? 😉
Hai deciso di darmi contro per partito preso?
Dico solo che Alvise ha sicuramente agito in buona fede. Un po’ di misericordia tu che sei tanto buono non vuoi concedergliela? Tutto si può dire di Alvise ma non che sia stupido: non vedo perchè devi avere il pregiudizio di pensare che ti abbia voluto dare della donna per non so quale oscuro motivo. Ma poi non è mica una parolaccia. Vabbè sei un uomo, datti una calmata adesso!
Ma almeno leggi ciò che scrivo? 🙂
E’ quello che mi chiedo anch’io. Si vede che non ci capiamo. Ce ne faremo una ragione. Ciao
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@giusi:
Il problema è proprio il continuo far riferimento al “gusto personale” nella liturgia… Ma tempo sprecato continuare a disquisire con te; sappi solo che stimo tantissimo i sacerdoti della Fraternità San Pietro. Loro sí in piena comunione con Roma pur celebrando unicamente con la messa del 62.
Ho cercato di fart
capire che si può amare la tradizione senza per questo disprezzare il presente o chiudersi a riccio nelle proprie convinzioni.
Resta pure convinta che Enzo Bianchi sia il male assoluto, io resto convinto che senza dialogo non vi possa essere carità e trovo davvero disdicevole leggere tutto questo astio e questo disprezzo nei confronti di un fratello (e non mi riferisco solo a te ma per l’appunto a tutti coloro che scrivono le peggiori schifezze e calunnie su qualunque uomo di Chiesa che abbia sensibilità differenti dalla propria).
Buon cammino!
Sei tu che non mi capisci. Io non disprezzo il presente, non conosco nessun lefebvriano (ma son fratelli anche loro), fequento le messe in italiano, ogni tanto, visto che a Padova è consentita questa possibilità, vado a sentire la messa in latino che è detta comunque all”interno del contesto diocesano. Non odio nessuno ma perchè devo perdere il mio tempo a sentire Enzo Bianchi? E’ un laico, non è nemmeno un uomo di chiesa, preferisco altri laici. Buon cammino pure a te!
vabbé, abbiam capito. ti piace il bianchi. a me no. ed il dialogo tanto per fare salotto m’interessa poco.idem l’ubbidire riconoscendo di sbagliare. e continuando a dir cose contrarie-o volutamente ambigue- rispetto al magistero della chiesa.( bel riconoscimento di sbagliare.mah!).non è il male assoluto. è uno dei tanti che infiocchetta quell’irenismo vacuo che continua a non vedere che la “ut unum sint” non deroga affatto alla “Dominus Jesus”.
quanto ai vari modi di officiare la messa, non mi scandalizzo più di tanto dei riti- e degli abbigliamenti- più eterodossi
( anche se vorrei mi fosse risparmiato di vedere preti che celebrano la messa truccati letteralmente da pagliacci.)
.ma non capisco l’acrimonia per quella -tanto per intenderci- di S.Pio V( che ,sempre per la cronaca,oltre a non essere stata mai stata abolita è quella che per quasi duemila anni ha rappresentato anche visivamente l’unità della chiesa). fintanto ché il cuore della questione rimane chiaro e conforme all’interpretazione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.tanto per non dilungarsi.
…da clown? Come questi?
http://4.bp.blogspot.com/-Le_k9mo5BFM/UL0ZTgbv6oI/AAAAAAAAExM/4I0F3NKAgnI/s1600/315812_449690315090573_2056963636_n.jpeg
@Vale:
No, non hai capito 🙂 Non mi piace particolarmente il Bianchi, affatto. Quando l’avrei scritto?
Il beato Giovanni Paolo II però s’è tanto speso per il dialogo interreligioso (e così anche i suoi due successori) che credo sia una grande sconfitta leggere da una cristiana che il dialogo servirebbe per “fare salotto” 🙁
Scrivi inoltre:
mi interessa poco l’ubbidire riconoscendo di sbagliare, e continuando a dir cose contrarie – o volutamente ambigue – rispetto al Magistero della Chiesa. (Bel riconoscimento di sbagliare. Mah!)
Mi sembra evidente che l’ubbidire, riconoscendo di aver sbagliato, includa il proposito di non insistere più nell’errore!
Suvvia…
Curioso inoltre che tu scriva che la Ut unum sint non possa derogare alla Dominus Iesus, visto che la prima è precedente alla seconda. Ad ogni modo neppure la Dominus Iesus può sussistere senza la Ut unum sint, che la precede, come sembrano credere gli scismatici (scismatici già prima della Ut unum sint!).
Scrivi inoltre:
ma non capisco l’acrimonia per quella – tanto per intenderci – di S. Pio V ( che, sempre per la cronaca, oltre a non essere stata mai stata abolita è quella che per quasi duemila anni ha rappresentato anche visivamente l’unità della Chiesa).
Nessuna acrimonia infatti – se ti riferivi a me – nei confronti della messa in forma straordinaria.
Ho già scritto che stimo la Fraternità San Pietro (e non escludo di partecipare ad una loro celebrazione, quando mi sarà possibile, impegni parrocchiali permettendo). Quanto al fatto che non fosse stata abolita quella forma di rito, è vero. Ma se è stato necessario un “indulto”, giuridicamente parlando (e parlo di diritto canonico), qualcosa vorrà dire! (E scusate se mi ripeto).
esatto….ma ho visto anche di peggio.contenti loro…
L’ha ribloggato su carlenrico.