“Al riconoscimento legale delle unioni omosessuali è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva”

Laterano

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI

[…] “Non è vera l’argomentazione secondo la quale il riconoscimento legale delle unioni omosessuali sarebbe necessario per evitare che i conviventi omosessuali perdano, per il semplice fatto della loro convivenza, l’effettivo riconoscimento dei diritti comuni che essi hanno in quanto persone e in quanto cittadini.

In realtà, essi possono sempre ricorrere – come tutti i cittadini e a partire dalla loro autonomia privata – al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse.
Costituisce invece una grave ingiustizia sacrificare il bene comune e il retto diritto di famiglia allo scopo di ottenere dei beni che possono e debbono essere garantiti per vie non nocive per la generalità del corpo sociale” (n. 9)

“In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva.
Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza.” (n. 5)

“Se tutti i fedeli sono tenuti ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, i politici cattolici lo sono in particolare, nella linea della responsabilità che è loro propria. In presenza di progetti di legge favorevoli alle unioni omosessuali, sono da tener presenti le seguenti indicazioni etiche.

Nel caso in cui si proponga per la prima volta all’Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale.” (n. 10)

 

Città del Vaticano, 3 giugno 2003

Joseph Card. Ratzinger
Prefetto

 Angelo Amato, S.D.B.
Arcivescovo titolare di Sila
Segretario

[…]   QUI il testo completo

fonte: Vatican.va

18 pensieri su ““Al riconoscimento legale delle unioni omosessuali è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva”

  1. fra' Centanni

    Ottimo promemoria per Julian Carron e tutti quelli che pensano di “dialogare” per raggiungere un’intesa sul riconoscimento pubblico delle unioni omosessuali. Da leggere e meditare.

    Le unioni omosessuali sono un male per tutta la società e devono essere avversate in ogni modo dai cattolici, sul piano culturale come su quello politico. Questo il pensiero di papa Benedetto, ed eravamo nel 2003. Ma mi pare che, con il passare degli anni, un numero sempre maggiore di cattolici si stia inginocchiando al mondo.

  2. Carla

    Trovo il blog ispiratore, interessante, a tratti ironico, sicuramente intelligente. Sono cattolica e nel mio piccolo indegnamente praticante, ma una cosa la devo dire: questa questione delle famiglie omosessuali, della tematica gender, degli uteri in affitto, per quanto condivisibile (almeno da me), è trattata come un mantra ed una ossessione, quasi come unico problema esistente. Non una parola CONCRETA, uno spunto, una idea, un messaggio di speranza per chi è malato, per chi è solo, per chi soffre nel fisico e nello spirito….
    Trovo troppa teoria e poca pratica, in tutto ciò.
    Opinione personale, che, ripeto, nulla toglie alla validità del blog.
    Carla

    1. fra' Centanni

      Scusa la mia pignoleria, Carla, ma è importante l’uso corretto delle parole, perché con le parole si descrive la realtà, oppure la si falsifica. Non esistono le famiglie omosessuali, esistono le unioni omosessuali che con la famiglia non hanno niente a che fare. E siccome la loro battaglia (quella delle unioni omosessuali) è proprio quella di essere riconosciute come famiglie, il primo grave errore che possiamo fare è quello di riferirsi a queste unioni chiamandole famiglie: non sono famiglie!

      Per il resto, l’ideologia gender non è sicuramente l’unico problema che abbiamo, ma è certamente uno dei più gravi e di strettissima attualità. Come poi si possa fare pratica su un blog, mi sfugge. Certo che qui si fa solo teoria, però ricordati che la teoria informa la pratica.

      1. Carla

        D’accordissimo con la precisazione.
        Avevo scritto di fretta.
        Meno d’accordo sul fatto che in un blog non si possano anche segnalare, se in tema con i vari articoli, chessò, incontri per giovani e meno giovani che intendano approfondire un tema, pellegrinaggi per incontrarsi e fare un certo tipo di cammino insieme, consigli pratici, con esempi, con suggerimenti, con racconti di vita vissuta, per sconfiggere la solitudine, superare un lutto, ritrovare la serenità in momenti di sconforto, ….e potrei continuare delle ore.
        Il mio intervento era semplicemente teso a dire che in questo blog pare che tutti i mali del mondo derivino dalle unioni omosessuali.
        Ecco, secondo me ci sono fior di persone che soffrono nel quotidiano che qui dentro sentono ripetersi ogni singolo
        giorno che la teoria gender è male.
        Tutto qui.

    2. giulia

      Cara Carla forse non conosci la storia del blog, ma se ti informi un po’ scoprirai che il tutto è nato con il primo libro di Costanza sul matrimonio, che di conseguenza è anche il tema principale del blog, il matrimonio appunto! e quindi anche tutto ciò che vuol falsare il vero matrimonio!

  3. Costituisce invece una grave ingiustizia sacrificare il bene comune e il retto diritto di famiglia allo scopo di ottenere dei beni che possono e debbono essere garantiti per vie non nocive per la generalità del corpo sociale”

    A parte che questo principio sarebbe più urgente applicarlo una enorme tipologìa di casi di appropriazioni indebite, il boicottaggio della applicazione delle leggi potrebbe magari essere forse la giusta via per contrastare l’avanzata del male ( per la protezione, per esempio, dei bambini ancora in grembo alle madri, o anche di quelli ipotetici futuri).
    In Texas, ad esempio, la impiegata che non ha voluto applicare la legge per il riconoscimenteo delle unioni omosessuali, e poi è stata poi alla fine “premiata”.
    Ma lì siamo in Texas, uno degli Stati più convinti anche della opportunità della pena di morte!
    Forse il prossimo passo la legge sulla equiparazione dell’aborto a omicidio di primo grado?

    1. saras

      Forse Velenia dovrebbe capire che non tutti vivono nel mondo come se fosse una grande scuola di comunità di quelle patetiche dove ci si tiene caldo a vicenda e si passa la giornata a parlarsi sopra, autoelogiarsi e telefonare al boss pappagallando, travisandole, le sue parole. E ringraziare di aver trovato una giornalista che ha stima di cl e se ci sono critiche da fare – in questo caso legittime e condivisibilissime- lo fa con garbo e spirito di verità. Ingiusto vederla attaccata così. Da ciellina arrossisco.

    1. Anonimo 69

      Lo rimetto qua perchè, probabilmente è sfuggito all’admin nella confusione dei post del topic precedente:

      @ Admin
      un piccolo OT: l’utente Francesca mi ha posto alcuni quesiti in un topic (l’occidente ha tradito le sue radici) i cui commenti sono stati chiusi.
      Orbene mi è consentito riportare quei 3 quesiti e rispondere in modo telegrafico oppure no?
      NON insisterò se la risposta sarà negativa. A69

  4. vale

    http://www.enzopennetta.it/2015/09/usa-manuale-di-spin-lgtb-per-la-visita-del-papa/

    Il viaggio di Papa Francesco negli USA non poteva che essere un momento fondamentale per il confronto sull’ideologia del Gender, di questo ne sono stati sin dall’inizio consapevoli proprio i movimenti LGBT che per l’occasione hanno redatto e diffuso una guida per i giornalisti finalizzata a volgere a proprio favore l’occasione.

    Il pamphlet è stato redatto dall’associazione GLAAD (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) che l’ha pubblicato con il nome di The papal visit, scaricabile in formato PDF. Sarah Kate Ellis, la Presidente e CEO della GLAAD, apre la pubblicazione con un suo intervento nel quale spiega che nella Chiesa le istanze LGBT sono presenti e sotto rappresentate, si specificherà poi che la Chiesa non è sinonimo di “Vescovi” o “gerarchie”, un richiamo vero ma che viene proposto per essere strumentalizzato al fine di creare spaccature e a indurre ad un comportamento indipendente dalle indicazioni gerarchiche.

    Siamo di fronte ad un agile manuale che riassume le tecniche di persuasione che ormai sono conosciute da chi si è preso la briga di informarsi al riguardo:

    -Presentare statistiche che anziché fotografare una situazione la provochino:

    -Creare una neolingua favorevole all’idea che si vuol far passare;

    -Stilare una lista nera di nomi da attaccare e screditare;

    -Stilare una lista di nomi da arruolare per spaccare il fronte avversario;

    -Creare un database di casi limite positivi da proporre continuamente come esempi da seguire;

    -Creare un database di casi limite negativi coi quali colpire la sensibilità delle persone a favore della causa che si vuole sostenere.

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