“L’uomo ha per natura un più vigoroso discernimento di ragione” dice san Tommaso (la citazione la devo a Don Luigi Moncalero, che ha scritto un articolo sul tema su La tradizione cattolica). In piena emergenza di Murphy, posso scrivere solo una piccola riflessione per dire che il filosofo medievale anche qui l’aveva vista giusta, e spero che il fatto che io sia d’accordo con lui non lo allarmi.
La ragione a casa nostra la discerne senz’altro mio marito. Ogni tanto mi avvicino a lui chiedendogli: “ma questo secondo te che è? Un brufolo o un tumore?”. Lui neanche si gira a guardarmi. Quando al primo malore di un figlio – guaribile generalmente con l’acquisto dell’ultimo numero de Gli incredibili X men deluxe – gli chiedo con voce strozzata se sia meglio portarlo dalla pediatra o direttamente al pronto soccorso è lui a mantenere la calma (non mi risponde).
Quando io rendo una giornata in casa uno sport di ultraresistenza, quando attraversare il mio corridoio ingombro di ogni sorta di oggetto richiede capacità atletiche sopraffine, quando preparo i bagagli per partire coprendo tutte le gamme dei possibili climi previsti all’interno della mesosfera terrestre, quando mi lascio prendere dalla frenesia di socializzazione e rischio di dimenticare i nomi dei miei figli (ce n’è una con la L, ma adesso non mi viene) per ascoltare le amiche, quando c’è un ospite e cucino come se l’invitato avesse annunciato che arriverà con tutti i parenti fino al quarto grado, quando sono terrorizzata dai compiti in classe sulle frazioni, quando sento l’esigenza impellente di comprare regali sconsiderati ai pargoli che mi infinocchiano con una faccetta da attori (detti Oscar goes to), è lui a mantenere salda la barra della ragione. Dandomela anche in testa, all’occorrenza.
E anche se io, per scegliere qualcosa che gli piace e avere una qualche speranza di indovinarci prendo quello che mi sembra più lontano dal mio gusto – siamo praticamente opposti – confermo che “se l’uomo è il capo, la donna è il cuore”, come dice Pio XI (grazie Don Luigi) nell’enciclica Casti Connubii. Io sarò anche il cuore, ma se fossi sola sarei davvero una catastrofe ecologica di portata devastante.
“quando preparo i bagagli per partire coprendo tutte le gamme dei possibili climi previsti all’interno della mesosfera terrestre” ecco su questo punto (insieme alla quantità di farmaci da portare in stile “Copro tutto fino al delirio schizoide”) mia moglie non è “molto” sottomessa
Alberto, sono dalla parte di tua moglie, anche io in genere copro tutto fino al delirio schizzoide anche nella borsa con cui giro normalmente, forse non dovrei lamentarmi troppo di quanto pesa…
Il video non mi si vede, ma so benissimo qual’è: trovo che sia il suo film migliore, da oscar!
Certo, perchè normalmente le nostre mete vacanziere sono il profondo Sahra o la Patagonia, luoghi in cui non sia neanche lontanamente pensabile di poter raggiungere una farmacia in un tempo inferiore ai 30/40 sec 😉
Il film è ganzissimo!!!!
Cara Costanza ma ci sei o ci fai? Dici sul serio quello che dici? Perché vedi tu giustifichi ed apprezzi quello che normalmente fa infuriare le donne e cioè la calma piatta (a volte il cervello spento) il silenzio degli uomini che spesso fa pensare a quell’unico neurone che gira in testa domandandosi “C’è nessuno?”
Tu dici che questo salverebbe tante mogli dalla nevrastenia? Beh bel consiglio, ma tu come fai? Qual’è il tuo segreto?
PS una moglie così la vorrebbero tutti… che mi stia innamorando di te? 🙂
Mettiti in coda e soprattutto prepara una ciotola di miele.
La donna ha bisogno dell’uomo, e la crisi della figura maschile penso sia una delle cause della crisi della nostra società. La società ha bisogno di virilità, come scrive il mio amico Roberto Marchesini: “Ne hanno bisogno le donne, costrette sul lavoro e in famiglia ad adempiere a compiti maschili senza poter derogare a quelli femminili. Le strade sono piene di amazzoni e di walkirie infelici; uomini più virili potrebbero farle sentire più amate e desiderate.” E ne hanno bisogno i figli.
Ah! Se sono d’accordo!
Altro che sottomissione delle donne : ci vuole l’azione degli uomini !!!!
ma ce lo vedete un uomo ad agire da solo senza qualcuno che lo “sostegna dal basso”??
Forse avendo avuto un padre (o Padre) con gli attributi, ma se chi è al suo fianco (genitori o moglie) ha la tendenza a fare anche ciò che gli spetta tranquilli che li lascerà fare (per poi lamentarsi di non essere valorizato e magari andarsene, ma questa è un’altra storia)
ho presente un caso molto vicino a me in cui ad un padre è stato praticamente tolto tutto quello che un padre dovrebbe fare ed è andata proprio così: matrimonio finito, sfascio totale! una cosa secondo me importante è che la coppia viva le difficoltà quotidiane per conto suo, senza che genitori e suoceri si mettano in mezzo spesso senza che gli venga chiesto. A molte coppie fa comodo andare a mangiare tutte le sere dalla famiglia d’origine ma poi non hanno tempo per loro, per il loro rapporto, le loro discussioni. E da qui il casino. Mia cognata dopo 10 anni di matrimonio aveva il forno nuovo, c’era ancora il libretto d’istruzioni dentro! tutte le sere a mangiare dai suoi, lei non cucinava mai. Indovinate com’è finita?
… e l’uomo ha bisogno della donna, perchè se è vero che abbiamo “un più vigoroso discernimento di ragione”, per quanto mi riguarda, solo il rapporto con mia moglie ha fatto si che tale aspetto, insieme alla virilità, emergesse dal bambino che per pigrizia un uomo, almeno io, continuerebbe volentieri a rimanere.
Io, Alvise, mi sento soprattutto, sempre, provvisorio, una, come dicono qui all’Antella, nel Chianti, una “protumberanza” di non so cosa. Come tutti, forse, in effeti, “protumberanze” siamo, e nient’altro.
A ogni buon conto in caso di bisogno, che non ci si risentisse più su questo blog da “sballo” (pronunciato alla Verdone)io vi lascio in anticipo i miei dati telematicotelefonicotopografici:
Alvise Scopel – Via del Lonchio, 4 50012 Antella (FI)
alvisescopel@gmail.com cell. 0039 338 6264286
Per la trasparenza, sempre!!!
Ma intanto, presumo, si continuerà ancora un po’ a intasare la rete di cazzate!!!
Scopel (chissà come è stato attribuito al tuo avo questo bel cognome).
Dimmi anche quanti anni hai perché io fatico a muovermi per diletto in questi anni. I bimbi vomitano in auto.
Ti chiedo l’età perché voglio incontrarti prima che tu schiatti, se mi dici che ne hai 80 posso venire subito,
se mi dici che ne hai 50 posso fare con calma.
Numero2
Scopel cioè Scopél da scalpello che si usava per la
pietra di Serén del Grappa, paese pieno di Scopél, ma me pare gera de Santa Caterina di Lusiana (VI)!!!
ALVISE ti sei lamentato fino a oggi che sei solo un povero vecchio e chissà se domani sono ancora al mondo ecc. e c’hai neanche 60 anni?
Ma te pijasse…
Segnato in agenda 😉
Segnato!!!
io non segno senno’ va a finire che gli mando qualche regalino (=libri, adoro regalare libri!) e lui pensa che sono una leccapiedi! magari se mi dice quand’è il suo compleanno gli posso dare gli auguri con un sms!
Giuliana se sei in vena di regalar libri io accetto volentieri, non so gli altri; non ti giudicherei una leccapiedi…
Deprimente variante riportata qui:
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-bimbi-con-due-padri-ecco-perch-no-1956.htm
“la sacralità del corpo del Cristianesimo è stata negata”.
È tutto chiuso in questa frase, stiamo perdendo così tanto, possibile che i più non se ne accorgano?
PS: io sono un po’ sconvolta dal fatto che Costanza ci stia per abbandonare, certo che è più importante la sua famiglia e il fatto che riesca a trovare il tempo per scrivere un altro libro, ma sono l’unica che sta tremando?
No anche a me preoccupa ma sono sicuro che i delegati non la possono sostituire e lei prenderà di nuovo il timone.
Ma cosa mi è sfuggito ? Perchè dici che Costanza ci sta per abbandonare ?
Certo che tremo…..
Costanza non abbandona. Ha solamente coinvolto altre persone per poter continuare a pubblicare quotidianamente scrivendo però un paio di post a settimana.
Questo del post di oggi è veramente il titolo più azzeccato per la mia vita! mio marito è nella Marina Militare da 15 anni e se c’è qualcuno in casa che sa tenere il timone è proprio lui. Io sono sempre stata molto più “scazzafrullona” e schizoide, lui è quello posato, non si lascia andare agli eventi come talvolta faccio io, valuta più o meno tutto prima di fare un viaggio mentre io devo sempre tornare indietro 3-4 volte a riaprire la porta di casa perchè ho dimenticato qualcosa e me ne accorgo quando il motore dell’auto è già acceso. Sarà poi che i militari si portano sempre appresso solo i cambi necessari, e non tutto il guardaroba 4 stagioni, che ci fa risparmiare un piccolo spazio, che io ovviamente riempio subito con improbabili merende per i bambini.
Per quanto mi riguarda la bambina sono sempre stata io tra i due, e mi accorgo di non aver perso del tutto il bagaglio di capricci che mi porta ogni tanto a rompere le scatole con argomenti del tipo “ma per caso sei arrabbiato con me?” quando lui sta solo cercando di guardarsi in santa pace la Domenica Sportiva. Per fortuna non è tanto misantropo da escludersi dalla vita comunitaria e se gli propongo di andare a pranzo da amici quasi sempre mi asseconda (ero io quella più disorientata all’inizio della storia, quando mi portava tra i suoi mille parenti napoletani e quindi casinisti!). Per altre cose, devo ammettere che sono io quella più tosta: lui facilmente cede alle richieste dei figli o si allarma se li sente urlare. Io invece li lascio scannare e intervengo solo quando vedo che uno dei due ha un ciuffo di capelli in mano. Insomma, direi che ci compensiamo. Però sono pronta a difenderlo quando arriva tardi dal lavoro e sulle scale trova il vicino che lo aspetta come un ragno sulla tela chiedendo intervento tecnico d’urgenza per il computer che non funziona. Siamo matti? ho già i piatti in tavola e tu ti permetti di fermare quel povero cristo che si è fatto 10 ore di lavoro + 2 di traffico???
Giuliana sei un mito!
sono buona e cara, di solito di buonumore, ma se qualcuno osa farmi raffreddare il piatto in tavola divento una belva!
http://youtu.be/JBTW98mFv1c
Io sarei organizzato se volessi ma sono anche pigro per cui lascio all’ultimo i preparativi e dopo subentra l’arterio che mi fa dimenticare qualcosa.
Io viaggerei solo con la carta di credito, il resto non serve. Purtroppo la mia carta di credito esternamente è comme quella di Bill Gates ma dentro è come il buco nero.
In genere io mi occupo di cose tecniche di sopravvivenza dato che ho sempre amato le escursioni in montagna. Mia moglie è fantastica nell’incastrare tutto in auto, potrei avere anche una cinquecento e non mancherebbe nulla.
infatti è svizzera! precisa e organizzata, mi sembra di capire. o no?
Di genitori italiani ma evidentemente anche solo nascervi ne trai l’influsso
“sono buona e cara, di solito di buonumore, ma se qualcuno osa farmi raffreddare il piatto in tavola divento una belva!”
Mamma mia quanto ti capisco! Il comportamento a tavola delle famiglie di origine può essere un bel campo di battaglia!
Io ero abituata con orari ben precisi, niente merende fuori orario, rimaneva fuori solo l’acqua “altrimenti la cucina non chiude mai”. C’erto con cinque figli si deve essere un attimo svizzeri anche in Brasile.
Merenda alle 16.00 in punto, altrimenti salta e solo a cena!
Poi appena si diceva “è pronto”, tutti lì. Non ci si alzava senza chiedere il permesso e si parlava di tutto a tavola (quindi televisione vietatissima). Ah, e si mangiava quello che c’era.
Mio marito arriva con una flemma degna di un Giamaicano, appena ha finito lui si alza (tra una portata e l’altra intendo) e se potessi lascerebbe la televisione accesa sempre, come sottofondo. Da ragazzo mangiava solo “pasta in bianco, bistecca, insalata e yogurt”, come ho sentito dire da sua mamma almeno un miliardo di volte (per giustificare i bisticci di mio figlio)…
Ci è voluto un bel po per arrivare ad un consenso…
Cerco di non urlare più (come facevo all’inizio), praticamente lo chiamo con 15 min. di anticipo…
Non ci si alza più tra una portata e l’altra.
La TV è spenta a meno che non ci sia un evento importante tipo quellapartitachenonsipuònon vedere (praticamente tutte!)
La cucina per gli spuntini (almeno per lui) è sempre aperta…
io devo mettere i lucchetti alla dispensa! i miei bambini sono come i gibboni: si arrampicano sui mobili per cercare qualsiasi cosa che somigli ad un biscotto, tutto questo sempre mentre sto girando la pasta nel pentolino del sugo. E lì entra in scena l’urlo disumano… (che brutta cosa, eppure mi scappa….)
quellapartitachenonsipuònon vedere (praticamente tutte!)
@Dani, embé, checcestaqualcosadestrano?
Un paio di post a settimana… sto già in crisi di astinenza… spero che abbia ragone Luigi!
Poi magari i delegati saranno fighissimi, quando ce li presenta?
🙂
Cooooosa???
Ma dove stava scritta sta cosa ?????
Disperazioneeeeeeeee!!!!!
Nooooo!! Ho già avuto delle bruttissime giornate non mi potete dare pure questa notizia!!
Qualcuno mi spiega qualcosa di più?
Ehm… nel post di ieri…
A proposito della tua ultima risposta al post di ieri (che poi è di oggi) spero che in quello di oggi (ed il fatto che “oggi” ed “oggi” in italiano si dicano allo stesso modo complica maledettamente le cose) tu possa avere qualche risposta, aggiungerei solo una cosa che solo apparentemente è dura:
“maledetto l’uomo che confida nell’uomo” (Bibbia – da qlc parte e l’uomo è inteso come umanità)
Ovviamente questo non vuol dire che non si può pretendere il meglio dall’altro, o che bisogna fare da soli, ma che inevitabilmente qualunque persona prima o poi ci deluderà (se nonaltro perchè creperà e quindi disattenderà le nostre aspettative), ma questo non significa che il rapporto che c’è stato sia meno vero o che sarà meno vero in futuro magari ferito (come dice Costanza nell’unica parte del libro vietata a Guido) ma altrettanto vero.
PS: ricchi premi per chi becca la citazione tra parentesi; piccolo aiutino: al posto di “oggi” nell’originale c’era “qui”
Nooooo!! Ho ritrovato il pezzetto del post di ieri in cui Costanza spiegava le sue necessità e che avevo glissato per meccanismi di difesa!
Che notizia!!!
Una notizia che mi farà SGABINARE!
“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno” Geremia 17, 5
Ho vinto qualche cosa?????
Noooooooooo
Allora: (leggasi tre le riga tentetivo disperato di dissuadere la Costy)
Cara Costanza:
Per il momento non pensare all’altro libro… grande città=delirio, famiglia (con 4 figli poi!), lavoro, promozione primo libro… Lo so, lo so, Dio c’è: ma non siamo noi, quindi rilassiamoci.
”Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.” Matteo 6,34
Fai passare la tribolazione e poi decidi. La quinta regola del discernimento degli spiriti di Sant’Ignazio infatti dice:
[318] 1 La quinta. In tempo di desolazione non si deve mai fare mutamentoa ma restare fermo e costante nei propositi e nella determinazione in cui si stava nel giorno precedente a tale desolazione, o nella determinazione in cui si stava nell’antecedente consolazione.
2 Come infatti nella consolazione ci guida e consiglia di più il buono spirito, così nella desolazione il cattivo, con i cui consigli non possiamo prendere la giusta strada.
a 319; b 325; c 17,2. 213. 336,6.
(Spero di essere stata convincente, ho messo di mezzo Sant’Ignazio e Gesù stesso, più di così!!!!)
Ah si (la Madonna lei ascolta!)
“Sua madre serbava nel suo cuore tutte queste cose”
Pensaciiiiiiiiiiiiiiiii
GRAZIE Alberto per aver letto il post di ieri…insomma alla fine la colpa è sempre mia che ho confidato nel confidente sbagliato…sigh!
No, al più di non aver confidato nel Confidente giusto
“Magda tu mi adori? Allora lo vedi che la cosa è reciproca…”
Basta organizzarsi contestando duramente in toto i post dei replicanti anche se avessero ragione ma forse così facendo non aiuteremo Costanza.
Meglio affidare il blog a Maria ed Ella accomoderà le cose nel migliore dei modi. Pregate.
Mi dispiace di aver creato il panico, mi stupivo, infatti, che nessuno si fosse reso conto di quanto è stato annunciato e non ci fosse stata una sollevazione generale!
Però devo dissentire da Daniela: un altro libro ci vuole eccome!
C’è anche un controsenso. Siamo dispiaciuti che Costanza non possa postare tutti i giorni ma poi vedo che qualcuno neppure li legge. Forse leggiamo più i commenti dei suoi post? Com’è sta cosa? Siamo diventati un’allegra compagnia? All’ordine, disciplina.
Ma quanto ti te xe antipatico! Non è che non l’ho letto, avevo capito un’altra cosa, uffa!
Son un spacabae
‘NBOCHETTO!!
Comunque benvenuti saranno gli aiutanti/delegati : ci porteranno contributi, novità e cose interessanti !
🙂
Io l’avevo letto il post di ieri, ma non volendo capirlo, non avevo capito che chiedere aiuto volesse dire scrivere meno post. Sinceramente pensavo che vista la totale deregulation del fine settimana con il post durato tre giorni finito in ventitreenni russe, surfisti californiani e pecore newzelandesi avesse deciso di mettere qualcuno a controllarci… a fare un riassunto del succo tolte le cavolate dell’allegra compagnia!
P.S.: a proposito della “gioia interstiziale”, questo blog è diventata la mia… sai che risate in metropolitana!!!!!
Ho anche sbagliato fermata prima!
Siccome ho già gettato il panico prima, vorrei tornare ancora su una frasetta del post di ieri, perché mi ha sconvolto ancor più della notizia precedente.
Quando Costanza parla dei momenti di buio di Madre Teresa. Ho chiesto a mia sorella, che si è letta tutto quello che esiste sulla suorina, e lei mi ha detto che Madre Teresa ha avuto la Chiamata (lo metto con la maiuscola perché dev’essere stata una di quelle serie, fatte direttamente dal Principale) ma che poi, per i successivi 40 anni, non ha “sentito” più niente, non percepiva la presenza di Gesù in quello che faceva. Qualcuno mi può spiegare (e possibilmente contraddire mia sorella), per favore? È davvero così? E se è così come ha fatto?
Mesi fa ho letto il libro di Socci su Giovanni Paolo II, (Alvise, salta tutto il commento, non posso farne a meno!) e quello che lui propone come uno scoop, e cioè che il Papa parlasse con la Madonna, nel senso che la Madonna gli appariva e chiacchierava con lui, non mi é sembrato affatto uno scoop, anzi, mi è sembrata l’unica spiegazione possibile a tutto quello che lui era e ha fatto, mi è parso quasi ovvio che fosse così.
La cosa di Madre Teresa mi sembra invece tutto il contrario, qualcuno mi spiega? Grazie!
Articolo di Padre Raniero Cantalamessa sull’argomento:
http://www.gliscritti.it/approf/2007/papers/cantalam150907.htm
sconvolgente.
Sai che io rispondo anche a quello che non mi compete.
Assumendo che sia come hai scritto:
Una è stata pagata in anticipo mentre l’altro era ricompensato a fine giornata.
Dipende dal contratto. El paron fa quel che vol.
beh, se la “Chiamata” è stata di quelle davvero chiare penso che possa esserle bastato sentirla una volta sola e poi andare avanti sulla fiducia (anzi “Fiducia”). Questo è confortante, se pensate. A quanti di noi è dato di vedere la Madonna? Eppure ognuno di noi è destinatario dell’invito di Gesù di lasciar tutto e seguirlo. Il fatto di non “sentirlo” ogni giorno non significa che non sia per noi.
Sì, ma “andare avanti sulla fiducia” è stata durissima per madre Teresa. Lei arrivava a non sentire più niente. “C’è tanta contraddizione nella mia anima, un profondo anelito a Dio, così profondo da far male, una sofferenza continua – e con ciò il sentimento di non essere voluta da Dio, respinta, vuota, senza fede, senza amore, senza zelo… Il cielo non significa niente per me, mi appare un luogo vuoto”; ” “Tutto il tempo a sorridere, dicono di me le sorelle e la gente. Pensano che il mio intimo sia ricolmo di fede, fiducia e amore… Se solo sapessero e come il mio essere gioiosa non è che un manto con cui copro vuoto e miseria!”.
Grande mistero, l’anima del santo mistico!
è che lei è andata avanti sulla fiducia davvero. Per questo è stata dura, ma nello stesso tempo si è guadagnata il cielo.
Noi invece se non vediamo e non tocchiamo quanto spesso non facciamo il minimo sforzo per perseverare. Questo, senza tirare in ballo Dio, vale anche nell’amore umano. Finisce la fase latte e miele dell’innamoramento e comincia la fatica e la cosa migliore che ci viene in mente è dire che l’amore è finito e cercare un’altra storia.
Madre Teresa non si è cercata un’altra storia, è rimasta fedele, fino alla morte, al suo sì
perchè sconvolgente?
@ sposatiesiisottomessaadmin
ah bello, si possono inserire foto qui?
non credo…dovresti inserirle in qualche storage o su FB e linkarle.
.Per il prossimo libro suggerirei il titolo:-Sposati e sii crocefisso-
Riguardo a collaboratori per il blog,non so bene che posizione prendere,da un lato si potrebbe dire a Costanza di pubblicare solo 2 volte a settimana ma pubblicare solo lei,è la via seguita dalla maggior parte dei blogger,ma se invece i suoi collaboratori fossero assolutamente in gamba,fantastici e in grado di dirci cose vere?
Per principio, io non chiudo mai la porta in faccia all’imprevisto senza prima verificare(mio marito è riuscito a ri-fidanzarsi con me e poi a sposarmi facendo leva su questo punto debole),quindi dico,fidiamoci di Costanza e stiamo vedere che succede.
Costy,c’è speranza di avere il mitico Padre Emidio fra i collaboratori?
Suggerisco: “Spòstati e sii sottomesso”
io propongo “Sposala e amala come te stesso” : direi che è una bella sfida, visto che gli uomini si amano così tanto da farsi la pulizia del viso e farsi la liposuzione
No, per favore, nessun “Padre”, ti prego, almeno questo,
abbi pazienza, VELENIA!!!
ALESSANDRO: VERDONE é un saccobbello!!!!
Io per me sono per continuare a oltranza, fino a che morte…..Poi piano piano tutto si sgonfierà,è questo il più triste delle cose, lo sgonfiamento, in senso fisico, psichico, ormonale, religioso, pressorio….
Verdone mi piace assai!
@Alessandro,no San Paolo diceva,cito a memoria-Voi uomini date la vita per la vostre mogli come Cristo ha dato la vita per la sua Chiesa-
Quindi la moglie deve stare sottomessa (che progressi riesco a dirlo e anche a scriverlo!) ma il marito si deve fare crocifiggere.
Che c’è, non vi piace più?
No, hai ragione. Il guaio è che circola la convinzione che lettera agli Efesini dia una “legnata” alle donne (“Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie”), ma agli amici lo dico sempre che ai maschietti dovrebbero tremare vene e polsi leggendola per benino: “E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei… Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso… Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso”.
Altro che misoginia…
COSTANZA: MODESTA PROPOSTA DI ALVISE:
Ma perché, invece, visto che l’hai promosso te questo
dialogo via telex, e sembra che stia andando avanti bene,
non ti impegni a continuare, am migliorandolo, approfondendolo, non fare il catechismo o la parodia della vita quotidiana all’americana, tutti sempre trafelati, coi figlioli sbucciati, le case buttae all’aria, gli appuntamenti, i contrattempi, scuole, dentisti, eccetra, e invec, sempre sì, con la tua leggerezza eda fuoriclasse non affronti temi in maniera più davvero seria (non vuol dire necessariamente pallosa, e sta lì la bravura) non basta a far diventare
d’un colpo un argomento profondo allegando Fatima o padre Emidio, proponi te, argomenti, amche teologici, o di vita professionale, di cultura, di libri, di arte, di viaggi, ma seriamente, non cazzeggiare alla romana, su tutto cazzeggiano i romani, lo so te sei, credo umbra, della Piaggia Colombata a Perugia, o no? e allora tira fuori le palle umbre, non ti crogiolare facilona in Via del BABBUINO, non farci rimanere a questo stadio da imbecilli metropolitani (NOI)prova a impegnarti, basta crostatine nel cellofan, che diveninsipide, pomodori verdi fritti a colazione, vero, Alessandro?!?
Alviiiii!!! ti preferisco di gran lunga quando dici che vai a giacerti con la tua cagnetta!
io, ultima arrivata e indegna di parola, ma logorroica, sono d’accordo con alvise (non fucilatemi)
Il primo libro è stata una genialata. Io l’ho comprato perchè di tutta la sacra scrittura quel pezzo di s.paolo non me lo sono mai riuscito a digerire. E invece girando la frittata come ha fatto lei il paolino “siate sottomesse” acquista tutto un altro fascino. Inoltre mi ha divertito molto leggere una vita così simile alla mia (con una differenza: la costanza che leggo tra le righe è mille volte più femminile e dolce e gentile della sottoscritta).
Un sequel del libro rischia di essere ridondante, anche se scritto al maschile.
Questo blog lo trovo davvero interessante invece: mescolati alla “parodia della vita quotidiana all’americana” (che poi, Alvise, di parodia c’è ben poco, visto che le avventure/disavventure di costanza sono quelle che molte di noi vivono davvero ogni giorno e ogni ora) ci sono temi di uno spessore a volte davvero notevole.
Forse il prossimo libro di costanza potrebbe prendere spunto da questo blog, dall’allegra compagnia (Luigi)che vi si è formata, che poi in fondo siamo tutti in cerca della stessa cosa, credenti e non, e cioè relazione.
Boh…. è solo un’idea, detto ciò torno alle mie carte
Sarebbe una bella idea, io ci starei
🙂
Ma un nuovo libro implica un nuovo blog oppure il cambio del titolo di questo blog? Dobbiamo fare le valige virtuali?
Avremo una copia omaggio?
Ieri sera mio marito stava male, e io invece che dedicarmi a lui mi sono messa a scrivere il post. Tante volte mi capita di farlo sopra le forze, e allora avevo pensato che chiedere aiuto fosse una cosa sensata. Raccolgo le obiezioni, ma le persone a cui ho pensato sono “robba bbona”. Padre Emidio no, non credo di riuscire a coinvolgerlo. Poveraccio, confessa quindici sedici ore al giorno, vorrei che ogni tanto mangiasse e dormisse!
da mamma a mamma, da moglie a moglie, da professionista a professionista: prova a vivere il blog come un posto per riposare e ricaricare le pile. Se diventa un peso, se toglie tempo alle cose che contano nella tua vita di tutti i giorni, se ti porta a trascurare invece che ad amare di più chi hai accanto, non sentirti in dovere di scrivere. Magari leggi, passa per un saluto, scrivi quello che ti va e quando ti va. Altrimenti altro che sottomessa, finisci sotto un tir!
Ecco, adesso mi sento come uno che sbagliando porta è entrato nello spogliatoio delle suore.
Io mi fido ciecamente del Genio Totale e sono curioso di leggere anche chi è disposto ad aiutarla
Marito ripijate con questo…
Ahò, a Costà…eccheje successo a tu marito? No, perchè alla moglie di un romanista si può parlare solo così..
Ahò…comunque sette serve ‘na mano io ce sto!….no co ttu marito, col blog!!!!
🙂 😉
Mi pare il minimo!
La copia omaggio!
Comunque vai Padre Emidio assolvine più che puoi che il mondo diventa migliore.
Scusa, Costanza, faccio un passo indietro. Mi dispiace, soprattutto di averne creato un caso.
Alvi: salta a piedi pari…
Sempre tratto dalle regole per il discernimento degli spiriti di Sant’Ignazio di Loyola, credo spieghi quello che passava Madre Teresa (e tante mogli/mariti che nel loro piccolo fanno quello che devono fare)!
3. – La consolazione spirituale – Chiamo consolazione quando l’anima è stimolata da un moto interiore che la infiamma d’amore per il suo Creatore e Signore, quindi non potrà amare, in se stessa, nessuna cosa creata sulla faccia della terra, ma solo il Creatore di tutte le cose. É consolazione anche quando si spargono lacrime ispirate dall’amore del Signore, sia che si tratti di dolore dei peccati, sia per la passione di Cristo nostro Signore, oppure per qualunque altro motivo direttamente collegato al Suo servizio e alla Sua lode. Chiamo infine consolazione qualunque aumento di fede, speranza e carità, e ogni gioia interiore che richiami ed attragga verso le cose celesti e la salvezza della propria anima, ispirandole pace e quiete in Cristo nostro Signore.
(quello che da fastidio a Alvise ed altri quando siamo troppo gongolanti)
4. Chiamo desolazione tutto quanto è contrario alla terza regola, come l’oscurità dell’anima, il tormento della mente, l’inclinazione ad amare le cose terrene, l’inquietudine derivante da molti disturbi e tentazioni che portano alla perdita della fede, della speranza e della carità. É pure desolazione quando l’anima si trova completamente apatica, tiepida, triste e separata dal suo Creatore e Signore. E come la consolazione è il contrario della desolazione, così i pensieri che hanno origine dalla consolazione sono opposti a quelli derivanti dalla desolazione.
(e come può succedere, altro che gioia del cristiano in quei momenti)
5. In tempo di desolazione non si dovrebbero mai fare dei cambiamenti, ma restare fermi e saldi nelle risoluzioni e decisioni che ci hanno guidato prima della desolazione, o alle decisioni osservate nella consolazione precedente.
(la tentazione di mollare tutto è alle porte quando siamo sulla strada giusta)
9. Vi sono >tre motivi principali per cui ci troviamo nella desolazione
1. Perché siamo tiepidi, pigri, negligenti negli Esercizi Spirituali per cui, per nostra colpa, viene ritirata da noi la consolazione spirituale.
(per gente come me, che fa fatica a sottomettersi!)
2. Dio può metterci alla prova per misurare la nostra validità e il progresso fatto al Suo servizio e nella lode quando restiamo senza le generose ricompense della consolazione e delle grazie speciali.
3. Egli vuole darci una vera conoscenza e comprensione, affinché possiamo davvero renderci conto che non rientra nel nostro potere conquistare o trattenere la grande devozione, l’amore ardente, le lacrime o qualunque consolazione spirituale, ma che tutto ciò è puro dono di grazia da parte di nostro Signore. Né Dio vuole che diciamo nostro quanto appartiene agli altri, permettendo all’intelletto di erigersi in uno spirito di orgoglio o di vanagloria, attribuendo a noi stessi la devozione o altri aspetti della consolazione spirituale.
(per i grandi come Madre Teresa!)
10. – Una persona che si trova nella consolazione dovrebbe pensare a come si condurrà nella desolazione che seguirà, e costruire così una forza nuova per quel periodo.
P.S.: io lo voglio il nuovo libro, ma sta donna non deve stare a angosciarsi, a ogni giorno la sua pena!
Sì ma qui entriamo nel mondo dei santi, delle anime mistiche. Come faccio io? Aspetto fuori dalla porta e forse San Pietro mi darà un calcetto dicendo: Dai vien dentro anca ti.
“Anche tu sei veneto; la tua parlata ti tradisce!”
ciao a tutti, se posso anche io dire la mia da ultimissima arrivata, penso che questo blog abbia una grande potenzialità, per i temi che tratta, per come Costanza riesce a renderli: leggeri , concreti e profondi al tempo stesso, che poi è il grandissimo e principale pregio del suo libro ed infine per il seguioto che dimostra di avere, con un targhet molto alto per qualità e spessore di interventi.
Prima ancora che Costanza annunciasse l’esigenza di farsi aiutare mi sono chiesta quanto potesse continuare a scrivere un pezzo al giorno e a gestire anche il dibattito che ne segue ed ho pensato che la naturale evoluzione di questa piccola e preziosa comunità avrebbe potuto essere la nascita di un blog-giornale – da lei gestito e diretto ma con interventi anche di altri selezionati volenterosi e mantenendo sempre la possibilità del commento orizzontale come nell’attuale forma – che a partire dalle tematiche affrontate dal libro di Costanza fornisse spunti teologici, antropologici, culturali, letterari, sociologici. Forse sarebbe un modo per far crescere e maturare questa già splendida eseprienza umana in un costante punto di riferimento culturale e spirituale di approfondimento, confronto e conforto!
Simona sono del tuo stesso avviso
sembriamo i fans di Dylan in rivolta dopo la svolta “elettrica” (a proposito ho scoperto che su facebook c’è un Costanza Miriano fan club da più di due mesi!)
http://www.youtube.com/watch?v=hk3mAX5xdxo&playnext=1&list=PL8FF506D1A28B3E51
io direi di aspettare….
Ma come fa, padre Emidio, (sembra un nome da film)a confessare 15 – 16 ore? E poi, questa maratona, cui prodest? Forse, succede come in un film con Verdone-Emidio, che la gente parla, parla, continua a parlare, e lui emette, mentre dorme, ogni tanto, automatico…in nomine domini….
cui prodest?
Io ti perdono, ti perdono anche quelle cose che non riesci a perdonarti tu, anche quelle cose che chi cerca di amarti su questa terra non riesce a perdonarti, anche quei peccati che non riesci a smettere di fare e che comunque ti fanno soffrire (peccato=uso non adeguato delle cose e/o persone, secondo don Giussani, e per questo sbagliato non una mancata osservanza di regole non comprese); scusa ma se non sei accecato dalla superbia (ed io lo sono) non ha prezzo
Quasta del perdono è una cosa tipica del cattolicesimo: ma se uno fa un uso non adeguato di persone e/o cose, non sarebbe il caso che la facesse finita di fare cotesto uso, cosa c’entra il perdono?
San Pietro ha poco di cui andar fiero lui…ce l’aveva davanti Gesù, altro che notte oscura dello spirito, eppure l’ha rinnegato. Quindi penso che aspettarsi una raccomandazione (altro che calcetto) da lui non mi sembra un’idea così balorda
Sentito ora Bob Dylan, un artista, ma subito ecco mi è preso lo scoramento, e vi speigo perché.
Andato, io, giù in paese a comprare qualcosa alla COOP,
benemerita, e dato un passaggio in macchina a una signora 45-50 anni che viene dalla parte nor-ovest quella più miserabile, tra le altre miserabili, dell’Ucraina. La vita di questa signora, intelligente, di carattere buontempona come lo sono quei popoli slavi, talvolta: partenza la mattina alle 6 da Calenzano, dall’altra parte della nostra bella città di Firenze, che iddio la fulmini, prima il bus numero due, fino alla nostra bella stazione di un famoso architetto che non sto qui eccetra, poi il numero 36 fino all’Antella, dove lei ha il lavoro, ma non la casa, la casa dall’altra parte, ore 7,309 inizio lavoro a pulire case, lavare, dare il cencio, rigovernare, anche tagliare l’erba, gli fanno tagliare, qualcuno, stirare, pulire i gabinetti, poi, senza farsi una doccia, non gliela fanno fare in casa loro, la doccia, a nessuna di queste donne o omini, la fanno fare, che si avessero a lavare a casa sua che si avessero, iodiavolo, salario otto euro l’ora al nero, segnata solo presso un prestatore di segnatura, pagando, il marito morto perché lavorava nelle miniere del sud Ucraina, i polmoni impestati,due figliole, un aprigioniera a Milano in altre case da pulire, sciacquare, lucidare,la casa dove sta in affitto un buco a 350 euro il mese, e noi si sta a ragionare di padre Emidio, di S. Paolo, e cazzate di questo genere, di come l’è dura la vita, i figlioli, la scuola, di come l’è intelligente il Papa (mi viene in mente un film di Verdone, che sono sicuro il geniale Alessandro saprà quale, dove c’è il babbo di Verdone figlio dei fiori che parla di un prete che ci ha un capoccione o un cervellone o una capoccia così)ora Luigi mi brontolerà, e io mi prenderò anche volentieri, la sua brontolatura,ma però….
Ecco, a proposito del geniale Alessandro, Paul Bratter, tutti voi insomma, ma non sarbbe ganzo avvalersi di tutti questi cervelli in un blog (scusate la parola)più(ancora scusa) “articolato” (fo anche io come Costanza che lei invece “declina”)con tante illustrazioni, citazioni, spezzoni, cazzoni eccetra eccetra…?
ganzissimo o come direbbe Costanza “bulissimo”!!!! mi fa ridere tantissimo quando parla dei dipinti di Piero Della Giovanna… All’università c’è stata gente all’esame di arte moderna che aveva scritto così x davvero!!
Molto divertente.
Suz
Daniela il tuo commento delle 15.43 s’è perso lì in mezzo e allora faccio il reprint e lo commento
“Io l’avevo letto il post di ieri, ma non volendo capirlo, non avevo capito che chiedere aiuto volesse dire scrivere meno post. Sinceramente pensavo che vista la totale deregulation del fine settimana con il post durato tre giorni finito in ventitreenni russe, surfisti californiani e pecore newzelandesi avesse deciso di mettere qualcuno a controllarci… a fare un riassunto del succo tolte le cavolate dell’allegra compagnia!
P.S.: a proposito della “gioia interstiziale”, questo blog è diventata la mia… sai che risate in metropolitana!!!!!
Ho anche sbagliato fermata prima!”
Non ci avevo pensato, è vero, ci vuole il controllare, l’arbitro che distribuisca i cartellini gialli rossi arancio, così ci divertiamo a sfottere pure lui e aumentiamo la deregulation. Te lo vedi poi ‘sto tapino a cavare ogni giorno la morale della favola, a “fare un riassunto del succo tolte le cavolate dell’allegra compagnia”…. (poi, tolte le cavolate, che resta?)
E’ VERO: NON RESTA NULLAAAAAA!!!!!
Zac, hai abboccato all’esca, cinico che non sei altro! Non è vero che non resta nulla! E’ che bisogna essere bravi a capire che cosa resta, e qui siamo tutti bravi, con le nostre “illustrazioni, citazioni, spezzoni” e quell’altra roba irriferibile ecc.
Sto da una parte impaurito, abbocco sempre!!!
Che significa “sto da una parte impaurito”? Smettila di lamentarti, stai sempre a lamentarti con Socci, S. Paolo, il Padre, i babbuini, la frittata nei pennarelli, la Costanza che declina, dici che sei un povero vecchio e che sa il Signore se campo fino a domani e poi si scopre che c’hai neanche 60 anni! A 60 anni, al massimo, come diceva Totò, uno è un “giovane maturo”.
Una bella “brontolatura” non me leva nessuno!!!
quasi quasi Alessandro fa paura anche a me!
ma scusa Alvise posso chiederti una cosa? ma se pensi che delle cose dette qui non rimangano altro che cavolate mi vuoi spiegare perchè torni sempre? A 60 anni e nemmeno puoi sempre fare come Toto’ e Peppino che scappano dal controllore per andare a Milano a vedere la malafemmina!
…non me la leva…
CHIEDO SOLO PIETAAAAAAA’ !!!!!!!
Giuliana, ecco ALVISE che scappa dal paesello e va a divertirsi al “Gran Milan”. Licenzioso!
Giusto! quindi nessuna pietà per Alvise! mi pare che questo non è il blog giusto per chiedere pietà! siamo troppo cazzoni (almeno io)
Giuliana, non è lui che si è lamentato del perdono? “Questa del perdono è una cosa tipica del cattolicesimo!”, ipse dixit. E allora niente perdono, niente pietà…
Ciao Costanza! Leggendo il tuo post ho ripensato ai miei quasi 17 anni di matrimonio (cavoli, già così tanti…) passati fra alti e clamorosi bassi. C’è stato un momento in cui, profondamente ingannata dal demonio, volevo separarmi. Da una parte la vita con mio marito mi sembrava insopportabile, avevo un milione di giudizi su di lui, non avevamo più niente da dirci, insomma non l’amavo più; dall’altra, essendomi sposata in Chiesa, mi rendevo conto che quella scelta mi avrebbe portata alla disperazione perché mi avrebbe separata da una parte importantissima di me stessa, da tutto quello in cui avevo creduto fino ad allora… Credo che mi abbiano salvata le preghiere dei miei familiari e dei miei fratelli di Comunità, non le mie perché ormai non riuscivo nemmeno più a pregare. Poi, una sera, ho ricevuto una grazia da Dio – il quale ha realmente il potere di cambiare il cuore delle persone. Sono tornata a casa e quando mi sono trovata davanti mio marito, per la prima volta dopo quasi un anno, ho provato tenerezza per lui e ho sentito di volergli bene. Lui era sempre lui, uguale a prima, ma qualcosa era cambiato nel mio cuore. Ho finalmente capito che cosa significa che il matrimonio è un sacramento e che cioè è Dio stesso che lo custodisce, lo preserva e lo porta avanti. Sono grata a Dio perché ho potuto ri-scoprire che mio marito è l’uomo giusto per me: quello che, come dici tu, ha la testa sulle spalle, che è razionale, che riesce a parlare con nostra figlia (quando io piglio fuoco e continuo ad inveire), che non è un “romantico classico”, che sa un sacco di cose, che non soffre di vertigini (come me), che guida volentieri l’automobile, che non va in panico se deve guidare sulla neve senza le gomme invernali, che riesce ad andare da un punto A ad un punto B di una città nuova senza perdersi, che mi aspetta per delle mezz’ore fuori dai negozi quando io e mia figlia facciamo shopping, ecc. ecc…. Insomma, ancora una volta il buon Dio, nella mia vita, ha fatto le cose bene! Grazie di tutto Costanza, ricordo te e la tua famiglia ogni giorno nelle mie preghiere.
Bellissimo Laura quello che hai scritto, grazie, hai descritto molto bene che mi sono immedesimato, evidentemente era scritto con il cuore.
Cara Laura, mi hai emozionata!
Beh, Daniela, è da qualche settimana che frequento questo blog e, a parte il fatto che ammiro Costanza, mi piace perchè tutti mettono in comune quello che hanno… Io metto in comune la mia vita… E poi mi sto facendo una gran cultura tra sacro e profano!
@Paola: ciao sto bene grazie, tu piuttosto non fare scherzi! (ci siamo capiti…)
@Alessandro: grazie per l’ormai lontano ricordo dello scudetto(fanno giusto 10 anni), lo apprezzo ancora di più da uno juventino.
@Luigi: mi ha fatto piacere sapere che sei di Vittorio Veneto perchè mia nonna era di lì (credo che il cognome Piaia sia abbastanza di zona…)
Alessandro io l’ho declassato da juventino a meno che tu per ricambiare non metterai un video con i 3 gol del Lecce all’olimpico.
Sì Piaia è proprio un cognome tipico qui, ho anche amici con questo cognome, hai delle radici sane, e allora ti aspetto quando deciderai di fare un viaggio alla ricerca delle origini.
ci sono partite che non sono mai state giocate…
Ciao amico TVB: mi hai scritto 12 parole 8senza contare le interiezioni) e non sai che bene mi fa!
Oggi giornataccia ma non vado a nanna senza un’occhiata al blog.
@Paola: grazie di tutto quello che mi hai scritto ieri e anche della fiducia. Mi piacerebbe scambiare mail con te senza tediare la popolazione bloggista su argomenti di nostro comune interesse.Vedi come si può fare.
Ho letto tutto molto velocemente e , come sempre quando sono stanca, mi riesce poco essere seria.Una raspatina per Alvise : aoh! le giornate descritte dalla Cochi sono così per parecchie donne me compresa. Lei le rende solo letterariamente più divertenti accentuando il paradosso.Con tutto il rispetto per la sciura ucraina, come credi che sia la vita di tantissime donne e uomini che si tirano il c… quotidianamente e di euro all’ora ne guadagnano si e no 5 ovviamente in nero. Io ne conosco diversi. Così è la vita anche se non ci garba : quello che mi fa incazzare sono i discorsi sugli extracomunitari e su e giù mi viene da vomitare solo a pensare a Bossi Borghezio Salvini e chi gli va dietro che il diavoli se li porti.
Visto come è andato avanti il blog l’ultimo week end partendo dal post di venerdì credo che con due interventi della Cochi alla settimana noi ‘scazzafrulloni’ ce la potremmo cavare data la logorrea di alcuni di noi me compresa.Se poi ci saranno altri di sua fiducia di quelli bboni ( cioè che avranno idee per me da antimateria) di che abbiamo paura?Quello che accadrà è che forse ci afflosceremo (come in tutte le cose) e poi ci saranno le ferie e si mollerà un po’ tutti. Io per esempio dall’8 al 18 giugno vado in Sicilia per la mie ferie lunghe e non credo che porterò il PC: vedrò al ritorno che ne sarà del blog.
E’ stata comunque una bella esperienza, partita all’inizio solo per parlare un po’ con la Cochi visto che non ci si vede mai. Poi la scoperta del mondo sconosciuto dei simpatici Torquemada con le relative incazzature represse (ma neanche tanto). Quindi i nuovi ingressi decisamente più alla mia portata in termini di digestione del diverso.Devo dire che con le donne mi trovo più in sintonia perchè comunque le condivisioni , sottomesse o no ( io NO neppure nel significato che ne dà la Cochi)sono sempre molte.Ma ammetto che anche gli ometti sono alla nostra altezza , soprattutto quando non pontificano e parlano finalmente di vita vissuta con pochi padripii e madriterese. Ecco: mentre leggo con interesse i discorsi che fate sulla fede ,il significato della divinità ecc. l’argomento dei santi proprio non mi riesce di digerirlo.Anche perchè ho ben chiaro il racconto di una mia collega ( sicuramente credente)che ha lavorato per un mese in due ospedali della Teresa di Calcutta appunto a Calcutta che mi ha assolutamente inquietato.Sarà una mistica non discuto ,santa secondo alcuni; io resto molto dubbiosa.
Come vedete di carne al fuoco riusciamo a metterne sempre molta ,basta che la Cochi ci metta a disposizione il suo salotto.
Buonanotte e tutti
No problem, il mio indirizzo mail è
valedali@libero.it
Scrivetemi numerosi!!!