When the Saints Go Marching In

di Costanza Miriano

Sono curiosa. Sono curiosissima di vedere il regno dei cieli. Naturalmente prima di ogni cosa spero di andarci, e so che la cosa non per niente scontata. Spero di superare la selezione, e punto molto sulla raccomandazione, visto che il mio curriculum non è per niente impeccabile. Ma ecco, se ce la dovessi fare – per il rotto della cuffia, tra i ripescati – avrei un sacco di domande. Credo però che me le dimenticherei tutte, tanta sarebbe la gioia. In ogni caso avremo delle sorprese, ne vedremo delle belle, perché scopriremo che quaggiù non ci avevamo capito niente.

I gesti, le persone, i traguardi, i riconoscimenti di quaggiù avranno il loro valore vero, cioè quello che hanno agli occhi di Dio. Un giorno tutto sarà svelato. I grandi santi che conosciamo, mi fido della sapienza della Chiesa, sfolgoreranno. Ma chissà se saranno loro i più grandi. Chissà quanti piccoli della terra passeranno avanti, e le trame segrete che hanno retto il destino del mondo si conosceranno. La sofferenza nascosta, accettata con amore, offerta, brillerà in modo accecante, per esempio. Si scoprirà che piccoli gesti che solo Dio ha conosciuto avranno salvato la pelle e l’anima a tanti di noi.

Io per esempio non riesco a immaginare una donna più mite e buona della nonna di mio marito, la nonna Irma, che si abbandona come un agnello alla sua quotidianità senza cercare di tenere niente per sé.  E l’umiltà vera l’ho vista in una ragazza down, amica di tanti anni fa, che sapeva di non essere una compagnia desiderabile dagli orribili coetanei suoi che eravamo noi adolescenti, e se ne stava lì in attesa di essere chiamata a partecipare a qualcosa. Se l’invito veniva, bene. Sennò, faceva lo stesso, e non l’ho mai sentita emettere, mai, una parola di giudizio.

Per quanto mi riguarda dopo l’uscita del mio libro ho ricevuto una quantità di lodi sufficiente a gonfiarmi di vanità come una mongolfiera (quanti punti purgatorio ho accumulato?), ma non sono certa di essere adesso più luminosa agli occhi di Dio. Ho come l’idea di essergli stata più simpatica in altri momenti. (Per fortuna ieri la mia amica Federica mi ha ricordato con Seneca che gli uomini dum docent, discunt, mentre insegnano, imparano: spero di imparare uno straccio di qualcosa da tutte le mie prediche). Per dire, mi sarò distratta scrivendo? Che film ha visto mio figlio, che oggi camminava da due ore a zoppa gallina, e quando gli ho chiesto se fosse invalido mi ha detto: “Non sono zoppo. La mia gamba è in Somalia.” Qualche orribile, sanguinolento film di guerra  non autorizzato?

E’ bello pensare che Dio ci vede, anzi, ci guarda in continuazione, in ogni momento, e che sa apprezzare anche un vaffa non detto, soprattutto se ci veniva proprio dal cuore, un commentuccio acido inghiottito, un gesto di aiuto fatto, ancora meglio se col sorriso sulle labbra, una furbata di cui non abbiamo voluto approfittare. Anche quando siamo invisibili (qualità, tra l’altro, precipua delle madri, che essendo un accessorio di casa vengono notate solo in caso di mancanza, tipo un divano che se ti ci siedi e manca il cuscino noti la sederata, ma non è che lo ringrazi ogni volta che ti ci accasci), non lo siamo mai per Lui, e ci sono ricami, rifiniture, sculture, che solo Lui vedrà, se solo ci ricordassimo di offrirgliele.

81 pensieri su “When the Saints Go Marching In

  1. Cara Costanza, proprio questa sera ho inserito nel mio gruppo queste bellissime parole di Madre Teresa di Calcutta che anticipavano un po’ il tuo scritto..
    “Come una piccola matita”
    “Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata”
    Baci

  2. Daniela Corbellini

    Cara Costanza,
    Un anno e mezzo fa ho detto un rosario sul letto di morte di mio padre. In terapia intensiva eravamo io lui, Dio e la Madonna. Quella notte lui ha fatto il viaggio definitivo.
    Non potrei vivere senza la speranza di rivederlo.
    Il mio poeta preferito diceva “L’amore è quando abitiamo uno nell’altro”.
    Infatti il paradiso lo vedo così: tutti insieme immersi nell’amore di Dio”

    Per ridere un pò:

  3. giuliana zimucci

    “Per quanto mi riguarda dopo l’uscita del mio libro ho ricevuto una quantità di lodi sufficiente a gonfiarmi di vanità come una mongolfiera (quanti punti purgatorio ho accumulato?), ma non sono certa di essere adesso più luminosa agli occhi di Dio. Ho come l’idea di essergli stata più simpatica in altri momenti.”

    Costanzina mia!!!! ma la smetti di batterti il petto???
    se ti facciamo i complimenti è perchè finalmente qualcuno come te mette nero su bianco e un po’ con il machete le cose che pensiamo ma non abbiamo mai tanto il coraggio di dire. Hai nientemeno pubblicato un libro! oggi si pubblicano solo pessimi best sellers polizieschi da cui si ricavano pessimi film, o romanzi che inneggiano all’eutanasia e vengono premiati!
    Allora, li tiriamo un po’ fuori questi attributi o no? li vogliamo lasciare a impolverarsi nelle sacrestie? vogliamo che rimangano cose da vecchiette pre-conciliari?
    Anche le parole hanno un peso eterno e noi saremo giudicati anche per le omissioni, i non detti. Uno non deve giudicare le persone ma, poca S., almeno i fatti SI’!!!!
    Quindi consolati, perchè ti faremo tutti compagnia nella salita sul Purgatorio (se lo risparmiano solo i martiri). Di meschinità e distrazioni siamo pieni tutti, ma Dio ci ha scelto perchè è vivendo nella carne che possiamo dire agli amici “venite a vedere”. Se la nostra carne gli avesse fatto schifo (cosa più che comprensibile), mica sarebbe sceso dal cielo.

    1. Von Kardinal

      Sottoscrivo quello che dici Costanza che ho avuto il piacere di conoscere per una consulenza in diritto del lavoro mette su carta o su web con una chiarezza cristallina le ragioni della nostra fede e ci fa respirare alla nostra anima una boccata di aria fresca

  4. alessandra

    grazie per quello che scrivi (Grazie a Dio!) ogni giorno mi ricordi ciò che conta veramente, che la vita ha senso perchè “sono Amata” e sono pensata….
    grazie perchè con il post di oggi mi ricordi dove fissare lo sguardo, da dove vengo e dove sono diretta, poi Lui fa il resto con la sua infinita Misericordia, io intanto metto il mio soldino.
    a volte penso che la più grande croce siano proprio la mia fragilità, e la mia miseria, più ancora di tante altre croci apparentemente pesanti…ma mi fido di Papà!
    grazie ancora e buon cammino.

  5. Ciaaao!
    Se mi permettete, oggi vorrei ricordare una persona che ho conosciuto, e mi ispiro più al commento di Madame Eleonora e alla sua Teresa matita di Dio.
    Quando ero piccola mi annoiavo molto, stavo molto sola, mia sorella era più grande di me, a studiare mi distraevo facilmente, ero affetta da fantasia galoppante acuta e il mio massimo divertimento era rovesciarmi sulle sedie e guardare il mondo al contrario.
    All’inizio della quarta elementare venne a trovarci in classe, ospitata dalla mia maestra, una donna matura (in realtà era anziana, perchè aveva all’incirca 70 anni, ma io non me ne sono mai accorta) che veniva a testare la volontà dei ragazzini di partecipare al coretto giovanile della parrocchia. Mi sembrò una cosa fantastica : tornai a casa e non so per quale miracolo mia madre mi consentì di andare (forse era stufa di vedermi a testa in giù). Lì mi si aprì un mondo : gli altri compagni, il canto corale (che poi è diventato una delle più durature passioni) ma soprattutto lei : la signorina Gina. Aveva una sfilza di nomi importanti di fronte al quale Gina sembrava un epiteto da verduraia. Era stata una insegnante di Asilo (come lo si chiamava a quei tempi, come poi sono diventata anche io, anche se negli anni 90 da asilo era diventata scuola materna e poi scuola dell’infanzia), aveva alfabetizzato anche i soldati reduci dalla guerra, e al momento era in pensione. Suonava il violino a meraviglia ma il pianoforte, per correttezza, l’organo , col quale ci insegnava (anzi “imbastiva” come diceva lei) i canti di messe e saggi parrocchiali, con un solo dito. Dita sempre perfettamente smaltate, rossetto immancabile, messa in piega perfetta, sempre elegante e profumata e una serie di braccialetti con medagliette che tintinnavano ogni volta che gesticolava. E gesticolava parecchio, nonchè chiacchierava a iosa : tutte le volte che cominciavamo ad apparire insofferenti per gli estenuanti gorgheggi, si fermava e ci raccontava delle storie esilaranti. Anche in altre occasioni si fermava : quando si arrabbiava. Improvvisamente si stoppava, taceva, chiudeva leggermente a fessura il suo sguardo ceruleo e poi sparava frasi in grado di stendere un bue. E noi tutti zitti abbassavamo le orecchie e poi, in processione, chiedevamo scusa. Infine , cosa di non poco conto, quando avevamo delle occasioni importanti, lei sfoggiava dei vestiti che erano un fascio di colori, eleganti ma sempre allegri. Una volta ne indossò uno (il mio preferito : seta turchese azzurra e viola a fiorellini) in mio onore ad uno dei miei ritorni perchè dopo qualche anno, mi trasferii fuori Roma.
    Quando è morta, nel ’90, mi pare, ho versato fiumi di lacrime e ho scoperto che era nata nel 1905 : non ce l’aveva mai detto, manco il compleanno, perchè una Signora queste cose non le dice! E poi lei era Signorina, perchè rigorosamente non sposata!
    Viveva con una cugina bruttina, signorina anche lei, ed uno stormo di uccelletti che chiamava uno per uno con dei nomi elaborati dal verso che ciascuno faceva : per esempio, mi ricordo un diamantino che si chiamava Chiocchiò.
    ….INSOMMA : quando è morta il sacerdote (sempre quello della mia prima confessione, della mia prima Comunione, quello che mi ha sposato ecc. ecc.) mostrò uno dei suoi quadri (perchè lei dipingeva pure) ritraente la montagna di Siusi dove andava in vacanza e che lei adorava: sotto la montagna si vedeva una sentiero piano, su cui un contadino traeva un classe pieno di fiori coloratissimi. Da parte la signorina aveva fregiato la seguente frase :
    Fai come il carro che passa sulla via:
    lascia buon odore di te, anima mia.

    Mi sono presa un sacco di spazio, ma spero di averlo fatto ad arte.
    Buona giornata a tutti

    1. Velenia

      @grazie Paola,
      @Genevieve,è vero abbiamo un sacco di cose in comune,spero di conoscerti prima o poi,come sta Filippo?

      1. Filippo sta benino, ma le dimissioni non si vedono neanche col binocolo, e ogni giorno si aggiunge un problema nuovo a quelli già presenti. La cosa buona è che dicono che è ancora tutto nella norma, e che voci raccomandate dall’alto ci garantiscono che ne usciremo. Affidiamoci.
        Anche io vorrei avere l’occasione di conoscere tutti voi, chissà, magari alla prossima presenazione del libro di Costanza…

    2. Daniela Corbellini

      Tergi cristallo a go-go oggi!!!!
      Grazie e spero anch’io di guadagnarmi il purgatorio e ci ritroveremo tutte là!

  6. Anche Jovanotti dice la sua

    HO UN MANTELLO PIENO DI STRACCI
    HO LE SCARPE PIENE DI PASSI
    LA FACCIA PIENA DI SCHIAFFI
    IL CUORE PIENO DI BATTITI
    E GLI OCCHI PIENI DI TE

    1. Alberto Conti

      Viola è STUPENDO (calcisticamente) e dopo questo mia associazione il marito premerà per immediato cambio di colore

  7. Luigi

    Mi è piaciuta tantissimo la prima parte del tuo post quando pregusti le bellezze del paradiso. Questo tante volte ci dimentichiamo di farlo, soprattutto nei momenti bui della nostra giornata. Io mi sono sempre immaginato ruscelli, tanto verde e una partita a calcio con i miei campioni preferiti. Ho immaginato tante volte di veder vincere e trionfare quei bimbi che qui sulla terra erano senza una gamba per lo scoppio di una mina o quelli morti di aids in Africa, quelli morti di fame o che hanno subito violenze, quelli abortiti. Non vedo l’ora di vedere la felicità raggiante nei loro occhi, credo che piangerò di gioia nel vederli felici insieme al nostro Padre Celeste.

      1. Velenia

        ..E bambini,tanti bambini,con loro spesso lo hai già qui un pezzo di Paradiso.
        E’ vero che ad urlare con loro mi sarò già guadagnata parecchi secoli di Purgatorio,ma fa parte del gioco

  8. Luigi

    Lassù in Paradiso io ho un bimbo/a che non ha mai visto la luce a causa di un aborto spontaneo.
    Era la fine di marzo ed eravamo in Portogallo (abbiamo pregato anche a Fatima), mia moglie era incinta.
    Poi siamo tornati a casa e lei ha iniziato ad avere contrazioni…
    Sarebbe stato il nostro primogenito/a:

    23 febbraio 1998 02 aprile 1998
    ELIA

    Sospiro, vela, alito,
    un soffio di amore
    illusione, impotenza, tristezza,
    ma io ti ho amato.
    hai sostato nel grembo di colei che amo,
    delicato, leggero, hai respirato il nostro amore
    una vacanza,
    un profumo di vita,
    e di nuovo sei volato nelle Sue mani
    ma io ti rivedrò e per sempre.

  9. aleudin

    Se ti ho amato per il paradiso, lasciami fuori
    Se ti ho amato per la paura dell’inferno bruciami
    Se ti ho amato per l’Amore mostrami il tuo volto.

  10. Alberto Conti

    “Per quanto mi riguarda dopo l’uscita del mio libro ho ricevuto una quantità di lodi sufficiente a gonfiarmi di vanità come una mongolfiera (quanti punti purgatorio ho accumulato?), ma non sono certa di essere adesso più luminosa agli occhi di Dio.”

    Forse avrai anche peccato in vanità ma, come diceva Giuliana, hai avuto la Grazia di fare un libro che, piacevolmente, costringe a pensare ed aiuta ad essere più uomo, ed anche questo blog (mi) costringe a fare memoria ogni giorno e a giudicare alla luce della Fede la mia quotidianità.
    Sei anche tu una “matita nelle mani di Dio” ma se si lascia scrivere Lui si creano cose enormi: come ci ha testimoniato lunedì Padre Aldo Trento (missionario in Paraguay) che non ha fatto nient’altro che essere innamorato di Cristo, tutto il resto l’ha fatto Cristo; e detto da uno che è stato mandato in missione quando è caduto in una profonda depressione (con cui ha convissuto per 10 anni) si può supporre che sia vero.
    http://www.piacenza24.eu/Eventi%20e%20Spettacoli/32079-La+missione+popolare+attraverso+Padre+Aldo,+luned%EC+al+President.html

    @ Luigi: penso che nel Regno dei Cieli non piangeremo di gioia perchè non ci sarà più quella che Giussani chiamava “di che è Mancanza questa Mancanza” cioè quella nostalgia di Infinito che ogni cosa richiama. Pensando al fatto che i più grandi momenti di gioia sono stati quelli in cui ho pianto commosso, non so immaginare come potrà essere.

      1. Alberto Conti

        Non penso sia necessario precisarlo ma non voleva essere una critica ma solo una riflessione provocata dal tuo giudizio

  11. giuliana zimucci

    Anche io ho pianto un sacco di volte, specie negli anni dell’università, con la mia amica Annalisa che oggi sta a Vitorchiano; è stata l’amica con cui ho condiviso appartamento, esami, cibo e preghiere. Tante volte ci trovavamo commosse per la bellezza che ci accompagnava quotidianamente. Poi è arrivata un giorno e mi ha detto: vado a fare una verifica. Io sono rimasta un po’ così…basita…in che senso una verifica? hai un esame che io non so? no, dice, vado a Vitorchiano! eh???? scusa non ho capito, mi lasci qui come una scoreggia e te ne vai in convento?
    capite che mi sono sentita un po’ persa. Le meglio cose le facevamo insieme, anche uscire sotto la neve a fumare una sigaretta (tranquilli, oggi sono politicamente corretta e ho smesso!), o andare dal parrucchiere gay a farci le meches.
    Non ci vediamo da 6 anni.
    Nel primo periodo sono stata molto arrabbiata con lei e con Dio, ma Lui si sceglie i migliori, si sà!
    Ora mi è passata e credo che mi muovero’ nella misura consentita dai conventi di clausura per andare a trovarla e farle vedere i miei piccoli mostri.
    La compagnia degli amici è splendida e per me è veramente il centuplo quaggiù. Poi Qualcuno mischia il mazzo di carte e ti propone altre facce, altre storie e tu ci devi stare al gioco. Fino a quando marceremo coi Santi!

    1. Daniela Corbellini

      Giusto per non gonfiare la mongolfiera del genio totale, allora me la prendo con te Giuliana: sei un mito!

    2. fefral

      “La compagnia degli amici è splendida e per me è veramente il centuplo quaggiù”
      «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
      Forse in cielo succederà semplicemente che vedremo meglio quello che già abbiamo, un po’ come sul Tabor.
      Io non so proprio come farò se in paradiso non si potranno piangere lacrime di gioia…le volte che mi è sembrato di assaggiare un pezzetto di cielo ho sempre pianto

  12. Daniela Corbellini

    “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.”

    1. giuliana zimucci

      Daniela e Fefral: vi abbraccio!
      1. non mi gonfiate perchè senno’ prendo il volo e la prova costume va a farsi friggere
      2. non piangiamo troppo chè mi si scioglie il mascara e gli occhi da panda fanno troppo sedotta e abbandonata

    1. Alessandro

      “Io non so proprio come farò se in paradiso non si potranno piangere lacrime di gioia…”. Ma di che ti lamenti, vorrai mica che ti coli il mascara per tutta l’eternità?

      1. giuliana zimucci

        hai ragione, ma forse tu, o uomo! sei ignaro di un importante ritrovato della scienza cosmetica: il mitico WATERPROOF! accessorio indispensabile di ogni donna con lacrima facile (come me) che non voglia sfigurare nelle più svariate occasioni, mondane o spirituali. Scommetto che al massimo voi maschi potete sfoggiare un banalissimo deodorante antitraspirante….

      2. Alessandro

        “L’uso del mascara può presentare qualche difficoltà soprattutto se la pelle che circonda gli occhi è molto sensibile. Quindi, è necessario fare attenzione perché qualunque tipo di mascara può essere nocivo per le ciglia, in particolare waterproof”. Quindi va a finire che dopo cinque o sei anni di “waterproof” vi cascano le ciglia e pure le palpebre. Meglio il modello base con effetto panda!

      3. giuliana zimucci

        devo ammettere, caro Alessandro, che stimo notevolmente la tua voglia di documentarti su tutto! ieri il Paranix, oggi il mascara waterproof…. Mi sa che per toglierti la parola per un po’ ti chiedero’ notizie sulla fisica quantistica… ci metterai qualche giorno a documentarti, no? così almeno lasci che noi donne ci sfoghiamo un poco parlando di make-up, sandaletti e tisane depurative…
        Buon lavoro….! :-)))

      4. Alessandro

        No, la fisica quantistica no! Parlate pure di qual è il waterproof migliore, mi taccio per un po’. Aspettando Alvise…

  13. Daniela Corbellini

    Mário Quintana (1906 – 1994)
    Vivere
    Chi non ha mai voluto morire
    non sa che cosa è vivere
    non sa che vivere è aprire una finestra
    da dove usciranno stormi di uccelli
    e ippocampi fosforescenti
    meduse translucide
    raggiate
    stelle di mare… Ah,
    vivere è uscire all’improvviso
    dal fondo del mare
    e volare…
    e volare…
    sempre più in alto
    come dopo esser morti!

    Dobbiamo tendere all’infinito, facendo tuttavia il nostro possibile per rendere la vita qua giù più simile a quella di là (e ben vengano mascara e fondotinta per sembrare più raggianti della realtà!!!)

    Dobbiamo aspirare alla gioia anche qui e ora volevo condividere con voi la mia per una notizia che ho ricevuto: una coppia di amici in forte crisi che dopo molto tribolare ha deciso di farsi aiutare per migliorare le cose tra loro, hanno deciso di prendere in mano il loro impegno preso davanti a Dio!!! Allelluia, sono felicissima!!!!!!!!!!!!!

  14. Marion

    solo questo perchè è troppo bello e poi Alvise ti prego salvaci!
    di Og Mandino (stavolta cito bene, c’ho il libro!)
    Passerò per questo mondo una volta sola.
    per cui tutto il bene che posso fare o la gentilezza
    che posso dimostrare a un essere umano, permettimi di farlo adesso. non farmi indugiare perchè non ripasserò più di qui.

  15. Accidenti quante sollecitazioni in questi ultimi 2 giorni. Purtroppo ogni tanto devo lavorare anche io e quindi ho partecipato poco.
    Comunque vorrei lasciare questa citazione dal film “A BEAUTIFUL MIND” a proposito della FEDE e della RAGIONE.
    Purtroppo il video non l’ho trovato (lei è bellissima ed è il vero protagonista del film).

    John Forbes Nash (Russell Crowe)
    Alicia (Jennifer Connelly)
    “John: Alicia, il nostro rapporto garantisce un impegno a lungo termine? Perchè io ho bisogno di una prova, una sorta di dati empirici, verificabili.
    Alicia: Scusami … Dammi solo un attimo per ridefinire il mio concetto puerile di rapporto amoroso. Una prova … Dati verificabili … Okay. Allora … Quanto è grande l’universo?
    John: Infinito.
    Alicia: Come lo sai?
    John: Perchè tutti i dati indicano che è infinito.
    Alicia: Ma non è stato ancora dimostrato …
    John: No …
    Alicia: Tu non l’hai visto …
    John: No …
    Alicia: Come fai a saperlo con certezza?
    John: Non lo so, ci credo e basta.
    Alicia: E’ la stessa cosa con l’amore, penso. Ora l’unica cosa che tu non sai è se io voglio sposare te.”

    Ognuno può chiedersi se è ragionevole o no.

    1. giuliana zimucci

      cosa sarebbe? il nuovo slogan per pubblicizzare il suddetto deodorante? hai un futuro come pubblicitario, Luigi! (anche se detto tra noi le rime sono un tantino in decadenza, meglio il verso libero, alla Alvise…)

  16. Maxwell

    Carissima Connie ( scusami se questo inglesismo non ti piace ma “Il Padrino” è sempre un mito ), anzitutto sperando che babbo orso non si arrabbi e non mi mandi un bel virus chiamato gelosia via mail ti dico GRAZIE DI ESISTERE.
    In secondo luogo ti dico che mi è difficile stare qui dentro, perchè per un separato ( ma che amava la sua famiglia come non mai) cattolico , che crede al Vangelo e non agli opinionisti di oggi, già la vita è difficile, però ti fai gli anticorpi. Quello a cui non riesco ad abituarmi è il “fuoco amico”, la serenità che avete voi contro la mia nostalgia…….
    Oggi ho visto una frase……
    …..AMA COME SE MAI TI AVESSERO FERITO……
    Riuscirai nei prossimi giorni a trovarmi un pensiero?

  17. Romano de Roma: L’inciciature

    Che scenufreggi, sciupi, strusci e sciatti!
    Che sonajera d’inzeppate a secco!
    Igni botta, peccrisse, annava ar lecco:
    soffiamio tutt’e dua come du’ gatti.

    L’occhi invetriti peggio de li matti:
    sempre pelo co’ pelo, e becc’a becco.
    Viè e nun vienì, fà epija, ecco e nun ecco;
    e daje, e spigne, e incarca, e strigni e sbatti.

    Un po’ più che durava stamio grassi!
    Ché doppo avè finito er giucarello
    restassimo intontiti come sassi.

    E’ un gran gusto er fragà! ma pe godello
    più a ciccio, ce vorìa che diventassi
    Giartruda tutta sorca, io tutt’ucello

    1. Tanto per volare un pochino più basso!!!
      Oddioddio che vergogna ancora sento per i tronfi discorsi che ho fatto ieri (anche voi mica scherzi!)
      oddioddio che vergogna!!!
      E allora…VOLARE BASSO, nella fanga della Roma belliana, per esempio, di contrappasso!!! E non mi venite a dire che anche il Belli invece anche lui era in contradizione con la sua vita e cazzate di questo genere!!! La vita la vita, e i sonetti i sonetti!!! Questo prodigioso “miracolo” dei Sonetti del BELLI!!!

      1. fefral

        (anche se detto tra noi le rime sono un tantino in decadenza, meglio il verso libero, alla Alvise…)

        epperò il sonetto del Belli è in rima!

      2. giuliana zimucci

        il prodigioso miracolo del Belli è avere scritto 2000 e passa sonetti senza mai stancarsi di usare la stessa metrica! ma come ha fatto a trovare rime per tutto?

      3. Alessandro

        Dovresti vergognarti perché ti vergogni dei discorsi di ieri (“tronfi”?), secondo me ieri hai fatto un paio di interventi formidabili… non si pole pensare d’aver fatto male quando s’è fatto bene, è da omini cotesta cosa?

    1. fefral

      il piccolo ha fatto cacca e pipì nel gabinetto! scusate se è poco! Non vedo l’ora di abolire definitivamente i pannolini dalla mia vita

      1. Alessandro

        Non correre con l’immaginazione, una rondine non fa primavera. Ho capito, meglio che torno alla fisica quantistica…

      2. oggi il mio piccolo ha fatto pipì sempre al posto giusto ma cacca nelle mutandine, all’asilo, e sembrava anche molto soddisfatto dell’operato! Come ti capisco, pannolini che ossessione!
        Ragazzi, mi avete tenuto compagnia come sempre, grazie mille, a domani!

      3. giuliana zimucci

        lo spannolinamento è uno sport estremo, ma vale la pena di trovare pozzanghere in giro, se poi si riesce finalmente a smettere di dipendere dallo scomodo accessorio infantile! pensa che poi avendo io 2 figli maschi posso portarli ovunque senza il pensiero di trovare un accenno di appoggio orizzontale dove fare il cambio. Tirano fuori il cicì ed ecco fatto! vantaggi esclusivamente maschili…
        Scusate la parentesi ma era una bassa riflessione che non volevo tenere solo per me. Vi garba?

      4. fefral

        alessandro: essendo il terzo posso dire con certezza che non di rondine isolata si tratta ma è già piena estate!
        giuliana: è un maschio dopo due femmine…. ho potuto apprezzarne proprio ieri i vantaggi! Molto più facile la vita da maschio, fin dallo spannolinamento!

  18. paulbratter

    Credi che la divinità possa creare un luogo che non è il Paradiso?
    Credi che la Caduta sia qualcosa di diverso dal non sapere che siamo in Paradiso?

    Jorge Luis Borges

    1. Alessandro

      Non osavo lanciare l’argomento ma in effetti ‘sto cartoncino neutro neutro mogio mogio… meglio il viola (anche se ribadisco che sono juventino)

  19. Francesca Miriano

    Un po’ di interesse privato in atti d’ufficio
    @Daniela;si ho letto di Porto Alegre. Noi abitavamo in Av. Carlos Gomes. Io ero là alla fine del 1975 -inizi 1976. C’era una numerosa colonia italiana di famiglie di ingegneri e tecnici che lavoravano per una industria di macchine per centrali elettriche che se non sbsglio si chiamava Coemsa. Il mio babbo era uno di quelli.Mi ricordo parecchie cose anche perchè era il primo viaggio lontano lontano che facevo. Frequentavo i primi anni di medicina e non capivo ancora un tubo ma il mio babbo mi aveva fatto conoscere un professore di malattie infettive che lavorava alla Santa Casa da Misericordia e avevo frequentato quel posto restando shoccata.Ricordo perfettamente una ragazza di 20 anni morta di tetano con sofferenze assurde; io ancora non avevo imparato a non svenire ( fino al 4 anno svenivo quasi tutte le volte che entravo in una corsia d’ospedale) e quindi mi ero esibita in una delle mie migliori performances. Il prof mi disse che si forse si poteva fare di più ma purtroppo non c’erano soldi e comunque la ragazza non aveva soldi.Credo che allora sarei entrata nelle BR se non avessi fatto funzionare il cervello.Ricordo anche un posto bellissimo al mare di nome Torres e poi la pampa e la stranezza di vedere gente di chiara discendenza nordica (biondissimi con occhi azzurri) che vivevano nelle baracche in microscopici paesini in the middle of the nowhere. Spero di tornarci magari questo inverno se riusciremo ad organizzare un giro in Patagonia mio marito ed io.
    @Paola:trovo il tuo calore umano percepibile anche dal web. Mi piacciono da impazzire i cuori teneri senza paratie stagne

    1. 🙂 Colta nel segno!!!!
      …però qualche paratìa ce lo anch’io, eh? Chiedi ai miei familiari…
      Sabato vado a fare una roba importante, almeno per me, vado a parlare ad un convegno a Cesena per medici e famiglie di Microinfusione insulinica in pediatria. Spero che ci sia almeno qualche medico come te ! 😉

    2. Daniela Corbellini

      Cara Francesca,
      sarebbe bellissimo che tu potessi vedere la Santa Casa di Misericordia de Porto Alegre oggi!!!!

      Questo ospedale cattolico che da più di 200 anni assiste la gente di porto Alegre (la città ha poco più di 260 anni)è oggi un complesso ospedaliero modello per l’America Latina, con diversi premi per la qualità del servizio. E’ ora composto da sette ospedali (due generali e 5 specialistici, coprendo arre come cliniche mediche, chirurgia, cardiologia, neurochirurgia, pneumologia, oncologia, pediatria e trapianti).

      Alla fine degli anni settanta l’ospedale attraversava la maggior crisi della sua storia, mancava l’alimentazione adeguata, medicinali, biancheria, igiene e tanto meno attrezzatura.

      E’ stato un prelato a cambiare la sorte della struttura: si chiamava Don Vicente Scherer. A assunto la direzione dell’ospedale nel 1982 e ha fatto di tutto per trovare fondi e migliorare la struttura.
      Le notizie che ti do non sono solo frutto di ricerche, nel dicembre del 2009 io sono stata tutti i giorni, ho seguito mio padre nei diversi reparti (dal pronto soccorso a oncologia, chirurgia e teraspia intensiva) e devo dire che sono rimasta a bocca aperta per il trattamento e la struttura. Hanno provato l’impossibile per farlo guarire, purtroppo era troppo tardi.
      Non mi aspettavo un ospedale così, tutto perfetto, niente da invidiare alle strutture lombarde. Non abbiamo pagato un centesimo.

      Lo so che in Brasile è una eccezione, ma sta di fatto che nella Santa Casa le cose funzionano. Quello che manca ancora è una cultura della prevenzione e la realizzazione di ospedali all’interno dello stato (vengono tutti da lontano alla capitale e sicuramente qualcuno deve aspettare tanto).

      Il Brasile è cambiato parecchio, ha ancora tanta gente povera, ma non miserabile. In particolare nello stato del Rio Grande do Sul.

      Per quanto riguarda l’impulso a prendere la via della lotta armata non sei l’unica: negli anni ottanta le invasioni di terra organizzate dentro a seminari francescani dove la teologia della liberazione andava a gonfie vele ha prodotto molte morti, molto odio e dissipato tanta gioventù (io me ne sono andata via della chiesa, c’ercavo Dio e non il PC). Un problema vero (quello sociale), una risposta sbagliata. La promozione della lotta di classe ha portato solo odio e desiderio di rivalsa (il brasile oggi è il 6° paese al mondo in numero di omicidi, la maggior parte causa traffico droga)
      Sono le azioni come quella dell’ex arcivescovo Don Scherer a produrre buoni frutti.

      Io sono cresciuta vedendo molta gente povera ma con dignità. Mi ricordo mia madre che, in barba a quelli che dicevano che era pericoloso, pigliava i “meninos de rua” ai semafori gli portava a casa, dava da mangiare, li vestiva con i nostri vestiti, regalavamo qualche giocatolo… Un’anno abbiamo tenuto una bimba per un anno fino a che sua madre non ha lasciato lo spacciatore che frequentava. Oggi gli stessi bambini con braccialetti d’oro, pistola e cellulare ti entrano in macchina davanti all’asilo fanno ostaggio i bambini mentre vai al bancomat a prelevare (è successo a mia sorella).

      Ti dico che nonostante tutto ciò, vedo molta più tristezza e depressione oggi che allora. Vedo molta più noia e mancanza di speranza qui oggi che nel Brasile in crisi degli anni 80 (1981 inflazione di 120%)…

      Abbiamo vissuto come famiglia un crollo economico che ve lo sognate, ma non ci è mancata la speranza.
      Dopo aver perso case, macchine, amici che non erano tali abbiamo vissuto per anni di provvidenza e la Banca del Cielo (come la chiamava mia madre) non ti fa mai mancare il necessario, se fai la tua parte arriva quello che serve (io facevo qualche lavoro extra da quando avevo 15 anni, e vi assicuro che tanti mesi che non avevamo idea di come pagare l’affitto mi arrivava la telefonata per un lavoro che, guarda caso, pagava quello che serviva).

      E questa donna che non ha mai lasciato il marito che quando non ha potuto provvedere alla moglie e ai 5 figli come avrebbe voluto è entrato in una forte depressione e caduto nell’alcolismo. Lei aveva tutto: bellissima, marito perfetto, 5 figli in salute, case, 2 macchine (negli anni 70!), servitù (3 donne, giardiniere, autista), si è trovata con 5 figli e un marito in crisi da far rialzare, perché lei era la base, ma lui era il capo famiglia e la sua figura non poteva mancare.
      Lei mi ha insegnato la fede, non tutti i libri che ho letto. Ma ci ho messo un pò a capirlo, a conciliare la mia ragione con la sua fede che era quasi fideismo.

      E alla fine ho scritto un’altro romanzo, scusatemi!
      Buona notte!

  20. Sì, ora l’ho ricevuto: il vecchio caro “Capannelle”,
    Abakuk, bella cosa lui, al capolinea, magnà e béve,
    è questo che volevi/volete significare? Allora ho capito, va bene, sò d’accordo, speriamo: sarsicce, capicolli, vino de li Castelli bbono, pajata, li carciofi a la giudia, puntarelle, panebbono, fica bbona….ma lo potevate dire subito, aòh, ammappete!!!

  21. paulbratter

    “scelgo il paradiso per il clima e l’inferno per la compagnia”
    non mi ricordo più chi l’ha detto ma chiunque sia ho l’impressione che a se conoscesse i frequentatori del blog qualche dubbio gli verrebbe…almeno sulla presunta “barbosità” dei cristiani.

  22. Laura C.

    Penso spesso al paradiso… e il fatto che io desidero andarci, mi ha preservata più di una volta dal perseverare nei miei errori… In Cielo ci sta Raffaele, il mio primogenito; è vissuto due giorni e se n’è andato – in Cielo – tra le mie braccia… Raffaele è stato battezzato subito appena nato, dalla responsabile del reparto immaturi perché le sue condizioni erano gravi. Ma ho potuto, assieme a mio marito, rinnovare davanti al mio bimbo morente, le promesse battesimali. “Credo nella comunione dei santi, credo nella resurrezione della carne, credo nella vita eterna”; questa è la nostra fede! ha concluso il sacerdote… E questa fede mia ha permesso innanzitutto di non dubitare dell’amore di Dio, che fa bene ogni cosa, ma anche mi ha dato la consapevolezza che mio figlio lo rivedrò (…ovvio, nella folla del purgatorio ci sarò anch’io!). Dio solo sa quanto ho pianto, però ho sentito in maniera fortissima che Dio, proprio attraverso questa storia mi stava amando moltissimo e, infatti, pur nella sofferenza, sono sempre stata nella pace…
    Benedico il Signore che ci ha donato Raffaele, che sta in paradiso e che sicuramente starà proteggendo la sua famiglia… Benedico il Signore perché ci ha consolati donandoci Sofia e poi, soprattutto perché Lui – Dio – è stato fedele al sacramento del matrimonio e ci ha custoditi insieme fino ad oggi!
    Per Genoveffa: prego tutti giorni per Filippo e per tutti voi!
    Ciao, Laura

    1. E come cacchio hai fatto a scoprirlo? STB, ogni volta che apri bocca mi fai morire dal ridere. ormai già rido quando vedo il tuo nome, così prima di leggere mi metto avanti col lavoro.

  23. Daniela Corbellini

    Per Alvise, da un rock brasiliano anni 80, la mia band preferita, Legião Urbana… La sentivo mentre rassetto casa e ho pensato a te… Spero che tu possa capire le parole:
    A violência é tão fascinante
    E nossas vidas são tão normais
    E você passa de noite e sempre vê
    Apartamentos acesos
    Tudo parece ser tão real
    Mas você viu esse filme também.
    Andando nas ruas
    Pensei que podia ouvir
    Alguém me chamando
    Dizendo meu nome.
    Já estou cheio de me sentir vazio
    Meu corpo é quente e estou sentindo frio
    Todo mundo sabe e ninguém quer mais saber
    Afinal, amar o próximo é tão demodé.

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