Due o tre cosette da ricordare a Gramellini sulla 194

gramellini

di Costanza Miriano

Capisco che, se sei una grande firma del Corrierone, non è che ti puoi mettere lì a perder tempo con gli articoli delle leggi, a cincischiare con queste puntigliosità, ma dopo aver letto il suo articolo, mi corre l’obbligo di ricordare due o tre cosette a Gramellini, visto che è lui a menarla con questa storia della legge, che poverina adesso quella donna, “costretta” a chiedere l’aborto in 23 ospedali, adesso alla legge non ci crede più.

Vediamo come stanno le cose.

Punto primo, la donna in questione ha abortito. La notizia è vecchia di oltre un anno, e purtroppo il bambino, che nel frattempo sarebbe nato se davvero in Italia ci fosse un problema di eccesso di obiettori, avrebbe otto mesi e starebbe sillabando le prime mezze parole. Il bambino non c’è, quindi la signora il medico lo ha trovato, e perché tirare fuori proprio adesso questa storia di quattordici mesi fa? Il problema è che non si è trovata in Italia una sola donna che non sia riuscita ad abortire, e questa è la storia più problematica che sono riusciti a mettere insieme le corazzate dei media. È vecchia, ma non sottilizziamo.

Punto secondo: non esiste in Italia nessuna legge che sancisca il diritto all’aborto perché una donna “non intende inoltrarsi lungo il sentiero della gravidanza”, come scrive poeticamente il firmone del Corriere. La legge 194 prevede l’aborto “in caso di serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna”, e non, come purtroppo avviene nella maggior parte dei casi, “perché adesso non è il momento”. Quindi chi vuol questionare sul rispetto delle leggi, faccia almeno lo sforzo di leggerle prima, un’occhiata veloce. E poi si inventi una storia, un serio pericolo, uno straccio di problema fisico o psichico, un dramma almeno abbozzato, perché in Italia non esiste un diritto all’aborto tout court, ma il diritto della madre di far prevalere il suo su quello del bambino, ma solo in determinate, estreme condizioni. Lo Stato infatti all’articolo 1, e dico 1, della legge, prende l’impegno di “evitare con tutte le iniziative necessarie che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.”. Sarebbe molto bello che Gramellini conservasse la sua indignazione per il fatto che nessuna struttura pubblica obbedisce mai a quell’articolo 1, e tutto l’enorme lavoro per aiutare le donne a non abortire sta sulle spalle di donne meravigliose ed eroiche e volontarie come Paola Bonzi e Flora Gualdani, e di tutti i volontari dei Centri aiuto alla vita. Sono solo loro, che pure odiano la 194, che rispettano l’articolo 1 della legge.

Punto terzo. La signora ha abortito. Lo ripetiamo perché siamo puntigliosi e i fatti sono testardi. Forse qualche medico le ha fatto qualche domanda in più prima di farle il certificato. Guarda un po’, si è incapricciato e ha tentato di rispettare la legge. Forse qualche medico ha dovuto rilevare che non c’erano “gravi motivi di salute fisica o psichica” per lei. Forse per questo la signora ha dovuto girare un po’ per riuscire nel suo intento. O più probabilmente il problema è stato che tanti erano in ferie: “eravamo sotto Natale”, sminuisce lei, stupita del clamore che la sua storia ha sollevato dopo più di un anno. Non sa che anche lei è carne da macello, e del suo dolore non importa niente a nessuno. E comunque la signora ha abortito, lo diciamo ancora. Mi pare ovvio, visto che in Veneto, che pure ha un tasso di obiettori più alto di altre regioni, ogni medico esegue 1,5 aborti a settimana. Tecnicamente 15 minuti di lavoro in sette giorni. Ce la si può fare.

Siamo tutti commossi dalla sollecitudine della società civile per il rispetto di una legge. Peccato che quella legge in Italia non esiste. Non esiste una legge che dica che una donna che non abbia seri problemi fisici o psichici, ma solo perché lo decide lei per un suo insindacabile giudizio, può far prevalere la sua volontà su quella di suo figlio, o magari di sua figlia (già, perché forse quella era una bambina, ricordiamolo alle femministe). Non esiste una legge che dica che c’è il diritto di abortire (per inciso a spese della sanità pubblica), e di farlo velocemente, senza dover fornire nessuna spiegazione o motivazione. Quella legge non c’è. La 194 è una pessima legge, ma non arriva a tanto.

 

78 pensieri su “Due o tre cosette da ricordare a Gramellini sulla 194

  1. Alessandro

    Gramellini non ha tempo per la verità, è troppo indaffarato a straguadagnare scrivendo falsità mainstream

  2. Betta

    Condivido in pieno: tutte noi, credo, conosciamo storie di donne pentite, che non sono state dissuase da decisioni sciagurate o contente di aver avuto un benedetto impiccio che alla fine ha regalato un bambino…
    La nostra società schizofrenica che pretende tutto e il contrario di tutto sta implodendo.

  3. SenzapianoB

    A mia nuora psichiatra è stata fatta visitare una donna gravida al quarto mese, che pretendeva un certificato medico dichiarando che questa gravidanza era per lei fonte di stress e depressione. Vorrei sottolineare che era il quarto aborto perche questa donna usa l’aborto come anticoncezionale.
    Mia nuora ha chiesto un secondo parere al primario, e, udite udite, lui le ha negato il certificato con gran sollievo di mia nuora. Ovviamente se n’è andata imprecando e dicendo che qualcuno l’avrebbe comunque accontentata.
    Il dottore disse che non c’erano i requisiti per l’applicazione della legge.
    Meno male ogni tanto un po’ di serietà!

    1. Daniela

      Se penso che ho perso il mio amatissimo bambino (con malformazioni cromosomiche) alla diciottesima settimana e ho dovuto “abortire” per forza! Cosa avrei dato perché’ nascesse, sano o malato con importava. Il Signore ha deciso diversamente e lo amo e lo ringrazio comunque per la sua volontà’. Ma l’idea di abortire per scelta…come fa una donna a fare una scelta così’? Non lo capirò’ mai, mai.

  4. Giuseppe Privitera

    Grazie per la passione e la competenza con cui rendi presente il punto di vista cristiano mostrandone la ragionevolezza e la piena umanità.Il tempo presente é veramente intriso di disumanità e privo del minimo Buon senso.é violento e manipola le coscienze degradano la persona.

  5. girab@libero.it

    GRAZIE COSTANZA, IERI, APPENA LETTO SOLO IL TITOLO “CALVARIO (!) PER UNA DONNA COSTRETTA A 23 OSPEDALI PRIMA DI POTER ABORTIRE” MI SONO LETTERALMENTE INDIGNATO E MI E’ VENUTO DI ISTINTO DA STRACCIARE E BUTTARE IL GIORNALE (NON HO NEMMENO SBAGLIATO… NONOSTANTE LA MIA PROVERBIALE SENSIBILITA’ ECOLOGICA (…) L’HO PERSINO BUTTATO NEL SECCHIO CARTA)usare il termine calvario per il più triste degli omicidi è davvero un abominio… un abbraccioGiuseppe

  6. Brava Costanza!

    Se la mamma del Gramellini fosse stata un po’ indisposta dalla ferale notizia di una gravidanza e fosse vissuta di questi tempi, forse non avremmo letto ‘ste stron… (ma forse un atro giornalistone ci sarrebbe stato di sicuro).

    Non che me lo retro-auguro per Gramellini, come per nessuno.. era solo così, che magari ci riflettesse un attimo il Gramellini.

    1. Vanni

      Bariom, anche tu hai notato che quelli favorevoli all’aborto sono tutti nati?

      1. Vanni

        Ops, l’aforisma di Reagan l’aveva già ricordato Mirko Ciminiello.

        Comunque, melius abundare.

  7. L’ha ribloggato su Organone ha commentato:
    Un tempo c’erano dei Giornalisti, oggi passano per grandi firme scribacchini come Gramellini o Saviano…
    E mi viene in mente l’aforisma di Ronald Reagan: “Ho notato che tutti quelli che sono a favore dell’aborto sono già nati…”

  8. Fabio

    Brava Costanza!
    Insopportabile Gramellini … quando mi capita, mio malgrado, di vederlo in tv, é sempre a pontificare e fare la morale su qualsiasi argomento.
    E non sa neanche leggere una legge …

  9. marco53

    Una cosa è chiara: hanno paura, Gramellini e soci, a chiedresi perché obiettori diventano di fatto anche i sostenitori del “diritto di aborto” . Rileggiamo cosa dice uno dei loro:
    http://www.corriere.it/cronache/16_novembre_23/confessioni-un-medico-abortista-lavoro-sporco-ma-devo-fare-vicenza-bambino-941dca4c-b0ee-11e6-b55d-c69c2623ee72.shtml
    Per questo motivo hanno bisogno come il pane di buttar giù articoli da caso pietoso, per non pensare alla radice vera di quello che loro definiscono un problema: il troppo alto numero di medici obiettori. Ma a chi piace fare il macellaio. a chi piace? neanche a loro!
    Per questo motivo la CGL la mette sul piano del diritto all’aborto : perchè tocca ad altri, non a loro, fare il lavoro sporco.

    1. exdemocristianononpentito

      Riguardo all’obiezione di coscienza dei medici, io credo che il confronto più importante sia quello che seguirà al concorso per medici non-obiettori del s. Camillo-Forlanini. Quella è la questione cruciale!
      Se, davanti al TAR e, quasi certamente, davanti al Conisglio di Stato, in appello, quel concorso, che ha comportato l’assunzione di n. 2 medici specificamente non-obiettori, verrà giudicato legittimo e “passerà”, allora l’obiezione di coscienza diventerà un’arma spuntata contro l’IVG.
      Le polemiche come queella dell’articolo di cui sopra, tutto sommato, lasciano le cose come stanno, ma la querelle del concorso s.Camillo-Forlanini è veramente decisiva e può mutare la status quo.
      L’unica cosa che mi stupisce è che il concorso era stato bandito più di un anno fa, ma, come mai non si è cercato di invalidare il bando ALLORA e si è, invece, asspettato che le prove venissero espletate e i vincitori del concorso, assunti ?
      Ma si svegliano ora?

  10. Stefano

    Poi uno si fa dei problemi, ma Dio c’è o non c’è, come faccio a capire, è lassù per aria o c’ha a che fare qui ed ora… ..zzo 23 occasioni ti ha dato…

  11. Signori,

    “sorgeranno Falsi Profeti e ne seduranno moltissimi.”

    A questo la Profezia della Verita’ che ripetiamo giornalmente: Padre nostro che sei nei Cieli sia santificato il tuo Nome e VENGA IL TUO REGNO…

    Con Santa Pazienza aspettimo Cristo che Viene.

    Vigiliate e pregate per non cadere in tentazione.

    E’ Quaresima tempo propizio alla nostra Salvezza eterna.

    Tutto il resto clamore del Mondo e forze di Satana per disturggere la Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana.

    Chie ache e la Sposa di Cristo e da Lui Istituita e per la quale verso’ il suo Sangue a Redenzione Eterna per tutti noi.

    Quando Cristo ritornera’ in Potenza e Gloria trovera’ ancora Fede sulla Terra?

    Per chi ha Occhi per Vedere e Orecchie per Sentire faccia proprio il messaggio dei Segni dei Tempi.

    Cordiali saluti,

    Paul Candiago (candiago.p@bmts.com)

  12. Digital

    @Bariom

    Premesso che ho la massima disistima del giornalista in questione, anche per la sua posizione in favore dell’aborto, bisogna tuttavia riconoscere che ha avuto un’infanzia molto difficile perché ha perso molto presto l’amore della madre, morta suicida quando lui aveva 9 anni.
    L’ho scoperto vedendo qualche giorno fa il film “FAI BEI SOGNI”, tratto dal suo omonimo romanzo autobiografico, che il prossimo 27 marzo concorrerà ai David di Donatello come miglior film dell’anno.
    Ebbene, guardando quel film si capiscono tante cose della sua persona. Una vita segnata dalla mancanza di amore!

    1. Beatrice

      @Digital
      Parecchi anni fa avevo letto un libro di Gramellini dal titolo “L’ultima riga delle favole”, non era un capolavoro, ma aveva diversi spunti interessanti e soprattutto ad avermi lasciato una buona impressione era stata la filosofia di vita trasmessa dal romanzo: in pratica incitava a credere nell’amore nonostante il cinismo imperante oggi per via dei numerosi divorzi e delle tante delusioni a cui uno può andare incontro non sempre per colpa propria ma anche a causa di traumi mai risolti rintracciabili bene o male nel passato di ciascuno. Insomma era un libro che trasmetteva una certa positività nei confronti della vita e aiutava a fare i conti con i propri limiti e le proprie paure verso l’assumersi determinati impegni a lungo termine. E poi parlava di fiabe, di come esse contengano tante lezioni di vita volte a trasmetterci i giusti valori a cui appigliarci nel nostro quotidiano peregrinare su questa terra.

      Da quel momento Gramellini mi è sempre rimasto simpatico e non puoi capire la delusione che ho provato nel leggere un giorno su Tempi il suo nome a proposito di certi sproloqui giornalistici contro l’obiezione di coscienza (qui è dove avevo letto l’articolo di Tempi: http://www.tempi.it/buongiorno-buonanotte#.WLsml393njo ). L’attacco nei confronti dei medici obiettori messo in atto dal giornalista mi ha fatto ancora più male perché è andato a colpire una categoria di persone di cui mio padre fa orgogliosamente parte (anche se è solo un medico di famiglia). Quand’ero adolescente e condividevo gran parte delle idee proprie del fronte politico verso cui simpatizza Gramellini, ho trascorso tanto tempo a discutere anche animatamente con mio padre, ma mai neanche una volta abbiamo litigato sull’aborto, non mi sarebbe mai saltato in mente di attaccarlo per quella sua scelta, verso cui ho sempre provato una certa ammirazione, tra me e me pensavo: “mio padre è un medico fedele alla sua missione di salvare vite”. Non capisco con che coraggio Gramellini possa presentarsi come paladino dei buoni sentimenti nei libri che scrive e allo stesso tempo portare avanti battaglie ignominiose contro l’obiezione di coscienza in veste di giornalista. È desolante veder difendere senza il minimo scrupolo il presunto diritto delle madri a uccidere i propri figli nel grembo anche per i più futili motivi e altrettanto avvilente è veder criminalizzare quei medici che di un simile delitto non vogliono essere esecutori.

      La battaglia a difesa dell’aborto è talmente insostenibile che Gramellini è arrivato pure a scrivere una frase che fa a pugni con la logica come la seguente: «Quando una donna viene ricoverata dopo una violenza si ricordano di sottoporla all’esame per l’Aids, ma si dimenticano quasi sempre di somministrarle la pillola del giorno dopo. Sarebbe piacevole vivere in un Paese dove una donna che entra in un ospedale pubblico non fosse costretta a preoccuparsi della fedina morale del medico che ha di fronte». Gramellini sta forse dicendo che non gli importa se a curarlo ci sia una persona priva di scrupoli morali che sarebbe pronta a farlo fuori o ad agire in maniera contraria all’etica professionale? Mi spiace, ma a me interessa eccome la fedina morale del medico che ho di fronte, non vorrei per nulla al mondo ritrovarmi sotto le grinfie di uno come Leonardo Cazzaniga dell’ospedale di Saronno!

      Ps: mio padre quando aveva tre anni si è visto privare della figura paterna, un uomo morto a 43 anni di cirrosi epatica (mio nonno era un uomo colto, aveva fatto il liceo classico, amava leggere e per questo quand’era nella sua terra, in Emilia, lavorava come segretario di un prete, poi il prete morì, mio nonno si ritrovò senza lavoro e fu costretto a emigrare in Lombardia dove fece per tanto tempo l’operaio, cadde in depressione, si diede all’alcol e morì giovanissimo per il motivo che ho già detto). Mia nonna paterna era una donna tutta d’un pezzo, che non si lasciò mai andare di fronte alle sventure, ma dovendo mantenere la sua famiglia da sola non aveva tempo di badare a mio padre, che spedì presto in collegio. Insomma questo per dire che tutti abbiamo delle ferite che hanno lasciato cicatrici visibili sulla nostra pelle, mio padre ha evidentemente avuto carenze affettive di non poco conto, ma questo non gli ha impedito di vedere l’assoluta malvagità di un delitto come l’aborto.

      1. Dolores

        Buonasera anch’io sono rimasta piuttosto delusa da questo giornalista scrittore. Chi non porta in cuore una qualche ferita, di certo una volta la vita non era facile e pure mio padre che perse il suo papà a solo due anni amo appassionatamente la VITA con tutti i suoi problemi e limiti .Infatti siamo 6 figli.Che tristezza vedere questa gente “colta” con il cervello oscurato …….

  13. Paola

    Grazie cara Costanza, quando ho letto l’articoletto mi è parso così assurdo da pensare fosse una provocazione, perchè come si fa a credere che uno a cui è permesso scrivere su un giornale così importante sia di una tale ignoranza?
    Buon lavoro.
    Paola

  14. Claudia

    Sono anche io giornalista. ..
    Ieri mi sono vergognata della mia categoria.
    Non volevo credere che ha usato la parola calvario. … non ci volevo credere….
    Comunque io avrei un suggerimento per i nostri politici (da due soldi): primo aborto gratuito… poi 400 euro per volta. …
    E vedi che le povere stressate ci pensano…
    Io ho perso un bambino tra il mio secondo e il terzo figlio …. e le ho detestate. .. le ho detestate tutte…. poi è nato il mio terzo figlio e sono stata meglio ma ho continuato a commiserare queste sprecatrici di vita… che poi magari a 40 anni si svegliano e vogliono diventare madri a tutti i costi. ..
    Questa e la cultura di morte più subdola…

  15. Scusate, ma non sono d’accordo, Gramellini la legge l’ha letta con più attenzione di chi ha scritto questo articolo, lui infatti puntualizza che la donna è al secondo mese di gravidanza, c’è una grande differenza tra l’articolo quattro della legge e l’articolo sei di cui si parla qui. Ma la questione è un’altra e sfugge completamente a chi ha scritto questo articolo. Che non è un problema di lasciare in vita una povera creaturina. Ma della possibilità di una donna, che aveva usato un contraccettivo che non era risultato efficace, di poter chiedere di interrompere una gravidanza anche per motivi economici e quant’altro, tutto scritto nell’articolo quattro della legge.

    1. Alessandro

      Gramellini ha scritto che la signora “non intende inoltrarsi lungo il sentiero della gravidanza”. Come precisa Costanza, nella 194 non c’è nessuna autorizzazione ad abortire per chi “non intenda inoltrarsi lungo il sentiero della gravidanza”.

      All’articolo 4 (che Gramellini non cita), si legge: “Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”.

      E all’articolo 6 (che Gramellini non cita) c’è scritto: “L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:

      a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;

      b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.”

      Come vedi, se si sta alla (pessima, pessima, pessima: lo dico tre volte, a scanso di equivoci) legge 194, non si può abortire perché non ti va di tenerti il figlio (più ipocritamente: perché “non intendi inoltrarti lungo il sentiero della gravidanza”), ma se e soltanto se consta che la gestante, proseguendo la gravidanza, correrebbe “SERIO pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”.

      Ebbene, è palese che la signora non correva alcun “SERIO pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”.

      La signora è infatti una libera professionista in buona salute di 41 anni che non vuole un altro figlio e si scopre gravida e decide che non vuole quel figlio. Punto.

      http://www.repubblica.it/cronaca/2017/03/01/news/padova_aborto_respinta_23_ospedali-159526952/

      Una donna alla quale dalla nascita del figlio non sarebbe venuto alcun “SERIO pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”.
      Quindi, l’aborto in questo caso è avvenuto in spregio ai limiti e alle condizioni posti dalla 194, checché ne pensi o ne sappia Gramellini.

      Ma purtroppo ciò non meraviglia più, perché è ormai prassi quotidiana ammettere all’IVG (sic!) in forza della 194 donne che, stando alla 194, non potrebbero accedere alla c.d. IVG, giacché per quella gravidanza non corrono alcun “SERIO pericolo per la salute fisica o psichica, in relazione o allo stato di salute, o alle condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito.”

    2. Laura

      Esiste anche l’astinenza se nn si è sicuri dei contraccettivi!!!!! Le balle nn le raccontiamo più x favore…..

  16. Digital

    @Isabellla

    Guarda Isabella che sei tu che hai preso un grande abbaglio! Infatti, Costanza si riferisce all’art. 4 e non all’art. 6 della L. 194 come erroneamente sostieni.
    Lo si evince dal fatto che Costanza nel suo articolo usa l’espressione “in caso di serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna” presente nell’art. 4 della suddetta legge mentre nell’art. 6 troviamo l’espressione “grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna”.
    Una volta chiarito questo punto importante andiamo ad approfondire l’art. 4 relativo al caso di aborto entro i primi 90 giorni dal concepimento. In tale situazione, la legge espressamente richiede che venga accertato per la gestante “il serio pericolo per la sua salute fisica o psichica in relazione alle sue condizioni economiche” (la condizione che tu prendi in esame).
    Ebbene, affinché la donna possa abortire è necessario che tale condizione (economica) si traduca in “un serio pericolo per la salute fisica o psichica”. Cioè, non è sufficiente che la situazione economica della donna sia precaria per essere legittimati a chiedere l’aborto ma è necessario che tale precarietà comporti un serio pericolo per la sua salute psichica.
    Di conseguenza, come vedi non esiste un diritto all’aborto come tu, Gramellini e la maggioranza della società attuale erroneamente crede e sostiene.

  17. Elisabetta

    Sul sito Dagospia è riportato un grottesco articolo della deputata Melania Rizzoli, scritto per il quotidiano Libero, che descrive precisamente l’orrore della pratica abortiva dal punto di vista del feto (è medico), ma poi conclude che naturalmente non si può negare alla donna il diritto di abortire, E QUINDI, se si riconosce questo diritto, bisogna riconoscere anche quello all’eutanasia, e quindi bisogna fare la legge.

    1. Nella loro logica perversa, il ragionamento non fa una grinza:

      “L’aborto è il più grande distruttore della pace perché, se una madre può uccidere il suo stesso figlio, cosa impedisce che io uccida te e che tu uccida me? (*)
      Non c’è più nessun ostatolo.”
      (Santa Teresa di Calcutta)

      (*) o che io uccida me stesso?

  18. Dolores

    Sono d’accordo ottima osservazione . Per fortuna qualcuno ci pensa che non è un diritto abortire

  19. Mariella Beduschi

    Grazie Costanza per la tua precisione costante , puntuale e cercando sempre la verità’. Condivido completamente il tuo articolo e mi pongo una domanda.. Perche’ i medici non avrebbero il diritto di far valere i propri principi?Loro hanno anche la volonta’ e la voce per potersi esprimere mentre i feti non hanno nemmeno voce.

  20. Giada

    Articolo 4

    Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell’articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia.

    Articolo diverso dall’art. 6 della medesima legge.

  21. Eugenio

    @Alessandro
    Grazie, c’è ancora chi sa leggere un articolo di legge e poi la sa anche spiegare agli altri. Questa me la “rivendo”.

  22. tafuri

    Gramellini non è intelligente, è il classico piemontese annacquato che non fa ridere, dice cose piatte e in fondo non capisce perchè ha fatto tanta carriera. Affronta argomenti complessi e vasti e propone soluzioni come se stesse leggendo un manuale di istruzioni di un forno a microonde. Sembra dire, il suo occhietto azzurro ‘ma è così semplice, non vedete?’. In realtà il non vedente è lui. E felicissimi non vedenti i suoi lettori, che sono tanti, e gli danno forza. Egli, insieme a Fazio e a tutta la compagnia di giro, è utilissimo, e perciò ben remunerato. Fazio, suo mentore, che disse all’allora ministro dell’interno Maroni ‘Ci tutte le opinioni hanno diritto sacrosanto di essere rappresentate, a parte alcune’, chissà a cosa si riferiva…e poi ancora ‘Esiste solo musica bella e musica brutta’ vaglielo a spiegare a Scarlatti che è allo stesso livello di Lucio Dalla, se ti piace così, e via su questo livello di piattume. Sempre in prima serata, con i soldi dei contribuenti. Poi via tutti a cena, con Lucianina, altro vanto torinese, magari con Saviano. Ma loro non parlano a noi.

  23. Fabio

    Grazie Miriana per questo articolo. Su questa vicenda c’era proprio una nebbia di ipocrisia e, come hai ben chiarito, anche ignoranza grassa della “legge”. Purtroppo resta una storia triste. Ma parlarne e’ sempre molto importante.

    1. Fabio

      LOL capita anche a me … Miriana al posto di Miriano … refuso, o seguace delle apparizioni di Medjugorje?
      Per questo la chiamo Costanza!

  24. Signori, corre l’anno 2017 e tutto va bene: morale,etica,religioni,economia e politica lo capiscono subito quelli che si trovano sui gommoni. Com’e’ profondo il mare. Cordiali saluti e buon lavoro di progresso a pace e benessere. Paul

  25. Anche lei però dovrebbe leggere la legge 194, senza citarne soltanto la parte che fa comodo al suo discorso.
    La aiuto io:

    Articolo 4
    Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell’articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 (2), o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia (2/cost).

  26. Cristina

    Sig.ra Miriano
    Ribadiamo a tutti i cittadini italiani e pretendiamo dal nostro caro Stato il diritto di SCEGLIERE, fondamento di libertà e democrazia, che sia per una gravidanza accidentale o un diritto a finire la propria vita in modo dignitoso. Le spese sanitarie da lei menzionate, sono ampiamente pagate da noi cittadini anche per avere un servizio (e purtroppo spesso non lo abbiamo) che venga incontro alle esigenze del singolo cittadino oltre che per mantenere i nostri politici. I medici obiettori che rifiutano l’aborto, semplicemente non dovrebbero lavorare nelle strutture pubbliche per essere pagati da noi, che esigiamo il nostro diritto di scelta senza iniziare le odisee per la ricerca di ciò che ci dovrebbe essere riconosciuto di diritto. Il medico non può arrogarsi per decidere al posto del singolo: una gravidanza non voluta e soppressa, forse è meglio di una nascita indesiderata. Ma questa né io, né lei, né tantomeno un dottore che non conosce la potenziale mamma può deciderlo.
    PS. Forse Gramellini ha voluto prendere spunto da un evento successo tempo fa per non farci dimenticare le difficoltà che ci sono, soprattutto al sud, per per abortire.. su, un po’ di elasticità mentale, che non guasta mai…

    1. Signora Cristina, l’ aborto è un omicidio e quelli che lo praticano lo sanno bene! È per questo che ci sono tanti obbiettori , perché pochi sono in grado di sostenere il peso e il disgusto! Sarebbe il caso, piuttosto , di fare concorsi per il mestiere di boia, sarebbe meno ipocrita!

    2. Klaus B

      Gentile Cristina, anche che la pensa come la titolare del blog rivendica il diritto di scegliere.
      Quello del concepito, che ha il diritto di decidere se continuare a vivere oppure no.
      Purtroppo l’accecamento ideologico impedisce a molti di vedere quello che le indagini scientifiche evidenziano sempre meglio, ma che era chiaro già a Ippocrate (V sec. a.C., quindi non un fanatico cattolico).
      Il feto non è una parte del corpo della donna sulla quale essa possa avere il diritto di decidere. Né tanto meno è un grumo di cellule, secondo un’espressione tanto insensata quanto ripugnante.
      E’ un altro essere umano, come me o come lei.
      Quindi chiedere a un medico di praticare l’aborto di un bambino non ancora nato è come chiedergli di praticare l’eutanasia di un bambino dopo la nascita. Né di più, né di meno.
      E non c’è legge che possa modificare questo dato reale. Né rapporto di lavoro dipendente che possa obbligare una persona a compiere un atto simile.

      1. exdemocristianononpentito

        Mi dispiace disilluderla sul discorso del lavoro dipendente, Klaus, ma (come ho detto sopra) se dovesse essere ritenuto legittimo il concorso per l’assunzione di n. 2 medici DICHIARATAMENTE NON OBIETTORI al s. Camillo Forlanini di Roma, allora si sarà creato un precedente e tutti gli ospedali che in cui fosse alto il numero degli obiettori, potrebbero bandire concorsi analoghi e assumere medici specificamente abortisti.
        E speriamo che non sia troppo tardi per un ricorso al TAR che annulli il concorso di che trattasi.

        1. Klaus B

          Io parlo di obbligo morale. Nessuna forza di disposizioni può costringere un dipendente a commettere un atto che considera moralmente illecito. Non so se si arriverà al punto di non assumere più medici obiettori nelle strutture pubbliche e spero proprio di no. Certamente c’è chi lo vorrebbe, ma c’è ancora tutta una guerra da combattere su questo punto.
          Per quanto riguarda il fatto che si assumano non obiettori, purtroppo la legge consente l’aborto e questo non potrà essere modificato per chissà quanto tempo. Mi chiedo però cosa accadrebbe se costoro dopo qualche anno cambiassero idea, come è naturale che capiti. Uno che sceglie di fare il medico lo fa per stare dalla parte della vita e non della morte, quindi, qualunque sia la sua visione religiosa, filosofica o ideologica, prima o poi deve risentire moralmente del fatto di trovarsi addetto a togliere la vita, anche se (erroneamente) non ritiene che si tratti della vita di un individuo umano con pari individualità e diritti rispetto ai già nati.
          Naturalmente è prevedibile che li si voglia nel caso licenziare, ma si creerebbe un contenzioso interessante. Chi vivrà vedrà.

          1. exdemocristianononpentito

            Eh, no, signori Gigliola e Kaus, l’operazione s. Camillo-Forlanini è più sottile ed è fatta con oculatezza: non si propone assolutamente di far perdere il posto agli obiettori ne di costringerli a non obiettare più (non ci pensano nemmeno!), ma si vuole garantire una quota di medici non obiettori, comunque.
            Gli obiettori rimangono al loro posto, però una parte dei medici e del personale è sicuramente non obiettore.
            Però a quel punto l’obiezione non sarebbe più un argine, un riduttore contro la diffusione (e l’attuazione) delle IVG, perchè la scorta di medici abortisti sarebbe più facilmente disponibile
            Da ultimo trovo Interessante la riflessione di Klaus sul medico assunto come non obiettore che, col tempo, cambiasse idea. Mi chiedo anch’io che accadrebbe.

    3. Gigliola

      Signora Cristina,
      se vuole un buon servizio sanitario, visto che lo paga con le sue tasse, consideri che costringere i medici obiettori a perdere il posto pubblico pur di non praticare aborti equivale ad avere, nei reparti di ginecologia, MENO personale che dovrà affrontare tutte le mansioni previste (non solo aborti: gravidanze, parti, patologie…)… davvero così sarà più facile e garantito abortire?
      Aggiungo, da dipendente pubblica (sono insegnante): se un giorno la maggioranza del parlamento, appoggiata dalla maggioranza del popolo italiano, vota una legge che aggiunge tra le mansioni che un lavoratore pubblico svolge, qualcosa che ripugna la coscienza di molti e poi nega il diritto all’obiezione dicendo: “Se non vi va così, cambiate mestiere o lavorate nel privato”, voglio vedere tutti quelli che ora si scagliano contro i ginecologi obiettori chinare la testa e dire: “E’ giusto”. Io lo riterrò un vulnus alla democrazia, quel giorno come ora.
      Chi si ricorda che la persecuzione agli Ebrei nella Germania nazista è iniziata rimuovendoli dai posti di lavoro?

    4. Fabio

      Da medico dico che l’obiezione di coscienza e’ un diritto inalienabile. Nessuno stato democratico puo’ imporre di indurre a morte un bimbo non ancora nato. Comunque non mi straccerei le vesti se in qualche ospedale mancano medici non-obiettori. Anche per un intervento di chirurgia oncologica maggiore o ricostruttiva, che spesso sono necessari in tante famiglie, bisogna fare molti chilometri per trovare il centro giusto. E’ normale in medicina, ed e’ cosi in tutto il mondo. Perche’ invece l’aborto lo vorrebbero praticabile nel primo ospedaletto sotto casa?? E’ ignoranza e ipocrisia.

  27. roberto

    riflessione: se abortisco a quatto mesi di gravidanza la cosa diventa lecita non c’è pena.Ma se uccido un bambino appena nato, nove mesi de un giorno commetto un infanticidio. Qui c’è qualcosa che non torna.

  28. Cacioppo Giuseppe

    Signora Cristina l’ aborto è un omicidio, non faccia finta di non capire!

  29. Franca 35

    Grazie a Costanza e a voi tutti. Per Admin: per favore reinseritemi sul blog, sono stata eliminata non so perché, grazie. Franca 35

  30. adalberto

    Gramellini, come quasi tutti in questo periodo, segue lo sport nazionale, che non è il calcio: audio a 110 db su tutte le notizie pro aborto, pro fabo, pro gender, pro lgbt; silenzio su ciò che conta e apre al futuro.
    Si vorrebbe far vincere la cultura di morte, dicono che Dio è morto, che il padre non serve più; e non capiscono che stanno scavandosi la fossa, dove saranno gettati contro volontà da chi potrà disporre di loro a proprio piacimento “legalmente”.
    Per fortuna e per definizione, questa massa di mortiferi è destinata all’estinzione per scelta propria. Amen.

  31. adalberto

    x Cristina: ma lei è proprio cieca, allora. Non ha nemmeno letto l’articolo, perchè la legge che desidera lei non esiste. Nessuna donna può avere legalmente accesso all’aborto per motivi soggettivi. Punto. E già l’ipotesi che esistano motivi per richiederlo fa inorridire: si è mai chiesta se sua madre volesse veramente tenerla in grembo? E se per caso in quel momento avesse avuto le bizze, lei ora dove sarebbe?

  32. adalberto

    Isabella, esistono mille modi per sostenere direttamente o indirettamente un figlio. Fa inorridire che tu affermi la facoltà di abortire per soldi (mancanti), quel figlio cosa potrebbe dire? Sappi che aperta la “diga” ogni soggettiva esigenza sarà attuabile, compresa quella di eliminarti (ci) da parte del sistema pubblico sanitario al momento in cui i tuoi costi per la salute supereranno i ricavi (delle tasse da te pagate….. le hai pagate tutte?). Un giorno il mondo si accorgerà dei danni enormi derivati da questo relativismo etico.

  33. L’ha ribloggato su l'ovvio e l'evidentee ha commentato:
    “Non esiste una legge che dica che c’è il diritto di abortire (per inciso a spese della sanità pubblica), e di farlo velocemente, senza dover fornire nessuna spiegazione o motivazione. Quella legge non c’è. La 194 è una pessima legge, ma non arriva a tanto.”

  34. benedetta

    Ciao Costanza, condivido lo spirito delle tue argomentazioni, ma temo che ci siano inesattezze. Mi spiego meglio; ho lavorato come psicologa per alcuni anni in una struttura di Ostetricia e Ginecologia e posso affermare che lo psicologo veniva coinvolto per valutare se ci fossero indicazioni di tipo clinico che potessero ostacolare il proseguimento della gravidanza (come da legge 194), soltanto dopo le 12 settimane di gestazione e a seguito di una diagnosi infausta per il feto. Le cosiddette IGV, ossia interruzioni volontarie entro le 12 settimane, venivano compiute senza il consenso di nessuno, utilizzando l’anonimato, dimettendole in giornata, in modo da tutelare -se così ha senso dire – la privacy della povera paziente. La cosa mi ha sempre suscitato non poche perplessità, ma l’argomento è tabù. Tutto mi sembrava, tranne che ci fosse eccessiva resistenza a rispondere a queste richieste; casomai, il contrario. Nessuna, e dico nessuna, forma di intervento per tentare di proteggere la donna da questo gesto estremo e forse, molte volte, EVITABILE nel suo interesse.

    1. Paolo da Genova

      Lei conferma quanto ha scritto Costanza. La sua testimonianza attesta che a obbedire alla legge 194, che di diritto “tutela la maternità”, non ci pensa nessuno. Il colloquio con lo psicologo per chi deve abortire, stando alla lettera della legge, dovrebbe essere sempre la norma. Invece, sotto le 12 settimane, per l’aborto “ordinario”, non lo fa nessuno, in barba alla legge. Sopra le 12 settimane, per l’aborto “terapeutico”, serve lo psicologo per far passare il concetto che si pratica l’aborto a tutela della salute psichica della madre (è brutto dover ammettere che si elimina un bambino perché malato).

  35. Antonio Spinola

    Aborto, suicidio assistito…
    In quest’inizio 2017, i media “che contano” stanno ammorbando le nostre vite quotidiane con una propaganda mortifera inquietante. In un’offensiva poderosa e compatta, ci inondano di angosciosi servizi su presunti “calvari” sofferti in Italia da donne che desiderano abortire e uomini che desiderano suicidarsi.
    Il perché esplicito consiste certamente nel far dilagare tra le masse più e meno acculturate l’orrore per l’obiezione di coscienza degli addetti al servizio sanitario nazionale e dei farmacisti.
    Mi chiedo però il perché implicito sottostante.

    1. Alessandro

      I media “che contano” puntano all’estinzione dell’umanità: nessuno nasca più e chi è nato muoia quanto prima. L’uomo è il cancro del pianeta: estirpiamolo al più presto.
      In Italia siamo ben avviati…

      “I dati Istat segnalano per il 2016 un alto drastico calo di nascite rispetto al 2015 che era assurto agli onori della cronaca per essere l’anno meno fecondo dall’unità d’Italia.
      Un nuovo record negativo insomma e tutto lascia immaginare che non sarà l’ultimo. Nel 2016 le nascite sono stimate in 474mila unità, circa 12mila in meno rispetto all’anno precedente.
      I decessi sono stati 608 mila, dopo il picco del 2015 con 648 mila casi, un livello elevato, in linea con la tendenza all’aumento dovuta all’invecchiamento della popolazione.
      Il saldo naturale (nascite meno decessi) registra nel 2016 un valore negativo (-134 mila) che rappresenta il secondo maggior calo di sempre, superiore soltanto a quello del 2015 (-162 mila).”

      https://www.avvenire.it/attualita/pagine/istat-nascite-al-minimo-storico-nel-2016

  36. Signor Antonio Spinola, ogni tanto fra le varie confusioni di moralita’ vi e’ una persona che e’ illuminato dalla Grazia; Aborto; suicidio assistito= eutannasia assistita= assassinio premeditato. Meno male che c’e’ ancora in giro la chiarezza Divina del comandamento della sua Legge: Non ammazzare. Cordiali saluti e grazie per la lapidaria chiarezza del suo scriviere. Paul Candiago (candiago.p@bmts.com)

  37. Fabrizio Giudici

    C’è un aspetto recente della questione aborto ed obiezione che sta passando inosservato in Italia (mentre viene data copertura negli Stati Uniti). In Italia si è detto che il motivo per cui i ginecologi diventano obiettori è per via del fatto che vedono la cosa direttamente e si rendono conto che il feto è un essere vivo. Negli USA c’è un’evoluzione di questa consapevolezza. Improvvisamente le meraviglie della tecnica, come l’ecografia, stanno diventando strumenti della reazione: infatti, l’ecografia fa vedere il feto vivo anche ai non addetti ai lavori – incluse le donne incinte. Purtroppo mi sono perso il link – forse era LiteSiteNews – ma un’articolo su un giornale progressista demonizzava l’ecografia ricordando quanto sia sporca e cattiva, tant’è che deriva da tecniche militari (i sonar dei sommergibili). Se questa logica ubriaca vi fa ridere, sarà il caso di far presente che, se è stato pubblicato, vuol dire che molti lettori abboccano.

    La questione è tanto politica che in certi stati, come il Kentucky, è stata promossa una legge che rende obbligatoria l’ecografia della donna incinta prima di poter accedere, eventualmente, all’aborto:

    wkyufm . org /post/attorney-general-andy-beshear-will-defend-ultrasound-law

    L’ACLU – American Civil Liberties Union – si oppone. Ma come? La tecnica, questa meraviglia; il poter conoscere le cose nei dettagli, questo prodigio moderno; l’essere informati su tutto; i big data; gli aggeggini che ti misurano i battiti cardiaci mentre fai jogging; eccetera. Ma l’ecografia di un feto, no: questa non si deve far vedere. L’essere informati sarebbe contro le libertà civili. D’altronde, cosa abbiamo sempre detto? Che la libertà va messa insieme alla verità. E i progressisti, bugiardi nel DNA, la verità la devono sempre nascondere.

    1. Beatrice

      @Fabrizio
      «D’altronde, cosa abbiamo sempre detto? Che la libertà va messa insieme alla verità.»

      Chi ama la verità non teme la libertà, sono i totalitarismi che, volendo convincere del fatto che “due più due fa cinque”, temono l’una e l’altra.

  38. M. Cristina

    @Cristina
    A parte la raccapricciante discriminazione che si legge nella sua dichiarazione, e i diritti a senso unico, come dettagliano molte delle risposte successive alla sua, resta il fatto che l’aborto, al di là di ogni questione morale, non è un’emergenza medica: non c’è nel mio ospedale, vai in un altro…perfino le sale parto non ci sono in tutti gli ospedali…eppure il parto è inequivocabilmente un’emergenza….

  39. Signor Fabrizio Giudici,

    se la leggo nel senso giusto mi auguro abbia scritto: Non Ammazzare.

    Sono Parole della Legge di Dio, non c’e’ altro da aggiungere.

    Se fosse stato necessario l’Omniscienza del Creatore ce lo avrebbe fatto sapere.

    Per la Verita’ lo fece nella dottrina del Vangelo: sia il tuo parlare/fare si,si o no, no, tutto il resto viene dal Maligno.

    Questo lo vediamo giornalmente nel dilagare del Male a spese del del Bene.

    Nononostate il clamore e il bombardamento di informazioni: mediatico, etica, morale, religione e la razionalita’ del pensiero dell’uomo modern proviamo solo il Maligno.

    Cordiali saluti,

    Paul Candiago (candiago.p@bmts.com)

    1. Ciao Paul ””””” concordo pienamente il tuo pensiero,…..ma vedi mi viene mente una cosa , tempo indietro non c’era molte informazione a riguardo della legge 194 come oggi,… penso che molte donne si sono fatti fregare da questo diritto che dice il mondo perverso……ciao buona serata Paul…

    2. Ciao Paul ……concordo il tuo pensiero…….ma mi viene in mente una cosa riguarda la 194….tempo indietro non c’errano tutte le informazione, come oggi….allora è possibile che tante donne si sono fatti fregare, hanno fatto una legge dove dice che è un diritto, ma non è cosi…..penso a tutte queste donne che erano sprovviste di una buona informazione sia biblica, che sociale …..è un disastro per chi non sa bene la gravità….

  40. Signora Marierose,

    ci capiamo molto bene fra cristiani cattolici romani anche senza scrivere papiri. …

    E Dio creo’ il maschio e la femmina=uomo e donna e vide che era cosa buona, anzi molto buona…(Genesi).

    A noi non sciupare la piu’ nobile manifestazione dell’Universo ed Amiamoci scambievolmente.

    (Dagli scritti di Luisa Piccaretta: …la Santissima Trinita’ nell’ammirare la Loro creazione dell’uomo e della donna ando’ in Estasi…)

    Per la festa delle Donne del 08/03/2017 i miei migliori auguri di Giustizia, Pace e Felicita’ a voi tutte.

    Un mazzo di fiori primaverili appena colti dal Giardino Terrestre, belli e pofumati che vi offro.

    Vi diano Giustizia, Pace e Amore….correva il giorno otto del mese di marzo dell’anno 2017: festeggiamento al Dono Divino della Donna.

    Paul Candiago (candiago.p@bmts.com)

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