La colpa dei padri (e delle madri…)

La colpa dei padri

di Mario Barbieri

Forse abbiamo già archiviato assommandolo ad altri, un altro efferato crimine, una vigliacca uccisione, che si è compiuta di fronte ai nostri occhi e alle nostre coscienze attonite, per un “regolamento di conti” come si userebbe dire.
Un crimine che ha visto nel suo folle svolgersi, lo stroncare di una giovane, giovanissima vita.

Non che l’omicidio di un uomo o donna adulti sia meno efferato, soprattutto quando è compiuto in modo subdolo e vigliacco, come sono compiuti tutti gli omicidi che sono “eliminazione” di un nemico, in una aberrante logica criminale che sia mossa da interessi economici, politici o di qualunque altra natura.
Sangue versato che grida vendetta a Dio, sarà bene ricordarlo e su cui Dio farà Giustizia, una Giustizia che gli appartiene e che non troverà “cavilli” o “intoppi”.  Quale sarà la giusta sentenza, lo sapremo a tempo debito e avrebbe giusto motivo di timore e tremore, tale da volgersi ad un sincero e profondo pentimento chi sa che al Divino Giudizio, sarà chiamato.

Ma ci sono altri colpevoli oltre a chi ha premuto quel grilletto e chi quei sicari ha armato.
Colpevoli della morte di vittime così innocenti, se non altro per la giovane età, che non ha permesso loro il compiere atti che li avrebbero a loro volta stretti nella mortale spirale di violenza, che ogni atto criminoso genera.
Nella Bibbia è scritto: Il Signore è lento all’ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione.”

Dobbiamo pensare quindi che questa sia una “punizione Divina”?
O dobbiamo pensare più correttamente che la –conseguenza- dell’agire dei padri, spesso, ricade sui figli e in questo caso, come in tutti gli altri casi di una vita criminale, ricade in modo quasi (tremendamente) matematico?
E accaduto già altre volte, e la conseguenza, la morte, l’omicidio, ha coinvolto anche figli, nipoti e altre giovani vite, anche quando avevano scelto di non avere nulla a che fare con le scelte del criminale parente stretto, in una terribile e spietata logica di “faide” o di “regolamento di conti” (come si suole chiamarle) che non guarda in faccia a nessuno.

Così anche in questa occasione i padri e le madri di queste giovani innocenti, spezzate vite, piangeranno cocenti lacrime (non nell’ultimo recente episodio, dato che padre e madre sono anch’essi stati uccisi…), e forse chiederanno giustizia… ma difficilmente penseranno di avere loro stessi, con le loro scelte di vita e di criminalità, procurato queste morti, morti annunciate, morti quasi “predestinate”, che avvengano in giovanissima età o quando questi figli avranno raggiunto l’età della adolescenza o quella adulta.
E se non sarà la morte violenta, sarà una vita instradata su un percorso che vedrà – salvo rari casi – uno svolgersi di delinquenza, di violenza, di fare “dentro e fuori dalla galera”. Una vita che in una assurda visione di “potere” e di “essere qualcuno” o figli di “qualcuno”, di “onore” e di “rispetto”, traviserà completamente il concetto vero e ultimo di essere Uomini e Donne… per non parlare di quello di essere Figli di Dio.

Si potrebbe dire con le parole di Cristo: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.»

Allora non piangete Uomini e Donne di malavita, Uomini e Donne di violenza ed omicidio, convertitevi piuttosto! Se non per voi, per amore ai vostri figli, se non volete trovarli un giorno stesi in una pozza di sangue che voi stessi avete contribuito a che fosse versato.

Madri, voi madri, che ancor più dei vostri uomini, avete un amore viscerale per i vostri figli, non fareste di tutto per evitare orrore e morte ai vostri figli?
Allora agite, come agiscono le madri coraggiose, allontanatevi dal male e dalla violenza e convincete i vostri uomini a fare altrettanto – che voi donne i mezzi li avete e spesso riuscite a condurre un uomo dove è bene sia condotto… o a che varranno le vostre lacrime?
Come chiederete giustizia se giustizia non conoscete, se il furto, la rapina, la violenza, l’omicidio con la vostra connivenza avallate e approvate, così che in queste i vostri figli crescono?

E se la forza vi manca o temete vi mancherà, appoggiatevi a Dio che non mancherà di darvi aiuto, perché dice Dio: “io non godo della morte dell’empio, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva”.
Risorgete in questa Pasqua, pentitevi del male commesso e scegliete il Bene, perché la vita vostra e quella dei vostri figli sia nella Verità e nella Pace, rigogliosa e nella gioia.

11 pensieri su “La colpa dei padri (e delle madri…)

  1. Alessandro

    Papa Francesco il 21 marzo:

    “Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso, non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità.

    Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi, è denaro insanguinato, è potere insanguinato, e non potrete portarlo nell’altra vita.
    Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. E’ quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro. Piangete un po’ e convertitevi.”

    1. Giancarlo

      “Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. E’ quello che vi aspetta se continuate su questa strada.” Sembrano parole uscite dalla mia bocca. Voglio vedere se adesso ci sarà qualcuno che dirà che papa Francesco deve piantarla di giudicare e condannare e che bisogna avere misericordia per tutti.

  2. vale

    “Come chiederete giustizia se giustizia non conoscete, se il furto, la rapina, la violenza, l’omicidio con la vostra connivenza avallate e approvate, così che in queste i vostri figli crescono?”( dal post)

    convertitevi a cosa? alla chiesa rappresentata dal vaticano che è di nuovo sotto accusa a ginevra il 5 e 6 maggio, per tortura?

    lo so che dovrebbe sembrare ridicolo. eppure è vero:

    L’Onu adesso processa i “torturatori” del Vaticano. Chi c’è dietro
    “Gli abusi sessuali del clero sono una forma di tortura”. L’imposizione di una agenda liberal sulla morale sessuale
    A febbraio, il Vaticano fu messo sotto accusa dalla commissione Onu sui Diritti del bambino per la sua “complicità” negli abusi sessuali del clero. La commissione lanciò anche una guerra culturale chiedendo al Vaticano di cambiare politica in materia di aborto, omosessualità e contraccezione. Il secondo round della guerra delle Nazioni Unite contro il Vaticano, rappresentato dal nunzio Silvano Tomasi, si terrà, sempre nella cornice di Ginevra, il 5-6 maggio.

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/23149

    intanto simpatici rappresentanti di altre religioni crocifiggono, in siria, chi ha il torto di non voler convertirsi,
    sui giornali poche tracce, seminascoste, dimostrano l’irrilevanza- se non può essere sfruttata a livello politico e mediatico – della religione cristiana in occidente.

    eppure un recentissimo santo disse che l’europa sarà cristiana o non sarà.

    probabilmente non sarà.

    1. francesco

      @vale: probabilmente sono io che ho capito male, ma non mi sembra molto corretto mettere sullo stesso piano il volerci veder chiaro in presunti crimini di uomini di chiesa (la – presunta, ricordiamolo sempre – ‚‚“complicità” negli abusi sessuali del clero‘‘), cosa che si propone in modo mi sembra abbastanza chiaro lo stesso Francesco, e che con tutta la buona volonta’non riesco a non ritenere sacrosanta, e il voler metter becco in nome del pensiero unico nella dottrina della Chiesa stessa (la ‚‚guerra culturale‘‘). O intendevi forse che il problema e’forse che e’proprio l’ONU, organismo in buona parte corrotto e che dovrebbe prima di tutto guardare alla sua propria ‚‚trave‘‘, a sollevare il polverone?

      1. vale

        il problema è proprio l’onu e le sue varie escrescenze:

        Santa Sede-Onu, meglio prevenire che curare
        http://www.lanuovabq.it/it/articoli-santa-sede-onumeglio-prevenireche-curare-9130.htm

        Oggi e domani la Santa Sede potrebbe trovarsi in una analoga situazione e per questo il rappresentante a Ginevra ha pensato bene di prendere qualche contromisura. Intanto va spiegato che queste audizioni sono pura routine: tutti gli Stati firmatari di una Convenzione Onu sono tenuti ogni quattro anni a presentare una relazione su quanto fatto in attuazione della Convenzione stessa. Poi i membri del Comitato fanno domande o pongono obiezioni, gli Stati rispondono e infine il Comitato tira le somme e fa delle raccomandazioni se necessario. Oggi e domani, insieme alla Santa Sede saranno sentiti altri sette Stati, tra cui Montenegro, Thailandia, Guinea.

        Tutto in genere si svolge tranquillamente, e relazioni e valutazioni finali non oltrepassano mai le porte del Palazzo dell’Onu. Ma quando tocca alla Santa Sede si può stare sicuri che scoppia il putiferio: l’audizione diventa un “processo”, le domande si trasformano in “capi d’accusa” e le valutazioni finali sono una sicura “condanna”.

        Il perché lo sappiamo già: la Chiesa cattolica è l’unico vero punto di resistenza alle lobby che di fatto controllano le agenzie Onu – ma anche la gran parte dei media mondiali – e che propagandano aborto, contraccezione, omosessualità. L’infiltrazione è tale che ogni documento internazionale diventa il pretesto per far passare questi concetti, e i Comitati Onu chiamati a verificare l’applicazione delle Convenzioni internazionali, travalicano sistematicamente il loro mandato per cercare di inserire regole e interpretazioni che nella Convenzione non si trovano. Per questo si fa guerra alla Chiesa cattolica in tutti i modi e ogni qualvolta se ne presenta l’occasione. Si spera che in questi mesi anche la “nuova gestione” della Segreteria di Stato abbia capito l’antifona e supporti adeguatamente il lavoro dell’Osservatore Permanente, e se ci fosse ancora un attacco come quello di febbraio intervenga con decisione.

    2. @vale, di fatto l’invito sia quello di convertirsi a Cristo!

      Non di meno Cristo nella Sua intera Persona e nella Sua ineffabile Misericordia, lo incontreremo nella Chiesa, ma io personalmente (e mi pare di essere in buona compagnia di molti meglio di me) non uso mai la frase: “convertiti o convertitevi… alla Chiesa”.

      Poi il pensiero che qui sviluppi in senso provocatorio, ha il suo perché…

    3. francesco

      Ah, ok, l’intervento di Bariom mi ha aperto gli occhi 🙂
      Adesso capisco che il tuo post era per dire che dobbiamo per forza bagnarci proprio nelle acque del Giordano per essere guariti, per quanto luride quelle acque anche possano mai essere.
      Grazie! 🙂

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