Chi non crede in Dio crede a tutto

di Costanza Miriano

Come mamma credo di essere valutata tollerabile dai miei figli, persino simpatica a tratti, vecchia ma non decrepita, e passabilmente poco racchia, in confronto alla media delle vecchie. Purtroppo però ho l’insanabile difetto di essere femmina, e quindi vengo estromessa da tutte una serie di attività valutate maschili: posso accompagnare a una partita ma non assistervi; invitare amici dei figli, ma non parlarci per più di quindici secondi, nel timore che venga colta da un attacco di “io-ti-conosco-da quando-eri-piccolo-così”; fornire informazioni, sapendo però che verranno sottoposte al vaglio della verifica (se lo dice anche il babbo, allora è proprio vero).

Anche oggi dunque mio figlio Bernardo si è dovuto rassegnare ad essere accompagnato alla partita non da una ma da ben tre femmine (anche le sorelline). Cacciate subito dagli spalti, ci siamo trovate all’ombra della Basilica di san Paolo fuori le Mura, e la grandezza di una delle quattro basiliche papali ha colpito le mie bambine, che mi hanno chiesto di visitarla.

Ovviamente l’attrazione numero due è risultata la cioccolata dei monaci benedettini, ma la numero uno, e di parecchio, sono stati inaspettatamente i “bolloni”, cioè gli enormi tondi con dentro i ritratti dei papi, dal primo, san Pietro, a Benedetto XVI, illuminato da un fascio di luce. Le mie bambine sono rimaste a bocca aperta a cercare di contarli, quegli oltre 250 ritratti lungo tutte le navate, la centrale e le laterali. Una fila ininterrotta, una muraglia fondata su quella prima pietra che ha portato fino a noi il depositum fidei. Una muraglia che ha vacillato, e forse vacillerà ancora, che forse si assottiglierà, magari fino a trasformarsi in un ponte lungo e stretto sul quale dovremo camminare uno dietro l’altro per non cadere giù. Ma anche così, diroccate ed esposte ai venti, le mura non cederanno, ce lo ha assicurato Gesù (un mio figlio è stato convinto per anni che Gesù avesse detto le porte dei pifferi non prevarranno, e non si spiegava perché ce l’avesse tanto con l’innocuo strumento musicale).

Mi chiedevo poco fa cosa avesse colpito due bambine di cinque anni, perché i bolloni dei Papi avessero folgorato la mente di ragazzine che maneggiano l’iPad meglio di me, che hanno gli occhi pieni di immagini e oggetti colorati. Cosa le ha attratte così tanto?

Quello che attrae anche me, credo: il pensiero di una catena di uomini che ha tramandato dagli apostoli fino a noi il deposito della fede, qualcosa che prima di tutto si trasmette, e solo poi si integra con i passi avanti che la rivelazione fa fare all’umanità, con la cura però di non perdere una briciola di quello che c’è stato in passato. C’è molto altro, la Chiesa sacramento di Cristo, la Chiesa, una, santa, la Chiesa sposa dell’Agnello, la Chiesa madre, una Chiesa che noi continuiamo fermamente a credere così anche se non la vediamo così splendente (se la vedessimo non sarebbe necessario crederla)… ma una catechesi tarata sui cinque anni ha necessariamente dei limiti.

La Chiesa è la garanzia che ciò in cui crediamo non è un prodotto delle nostre fantasie, delle nostre alienazioni. Sottopone al vaglio le rivelazioni, le particolari forme di spiritualità. Aspetta con calma di vederne i frutti, valuta, conforta o corregge.

Chi non crede in Dio è pronto a credere in qualsiasi cosa – scaramanzia, oroscopi, opinioni del cugino dell’estetista, fantasiose teorie sul benessere fisico o ecologico che prendono il posto della spiritualità – mentre noi crediamo in una sola cosa, e sempre chiediamo conforto ai fratelli maggiori nella fede, come quello che riposa nella basilica, Paolo, l’apostolo delle genti che accoglie i fedeli dal chiostro con una enorme statua, armato di spada.

E poi ci sono fratelli maggiori di oggi, i sacerdoti, i figli prediletti del Padre, dal cui sì dipende la nostra salvezza.

Mi conosco abbastanza da sapere che non mi devo sempre totalmente fidare di me stessa, delle mie emozioni, delle mie intuizioni, ed è per questo che ho una guida spirituale. Che non è solo una persona intelligente, è anche un sacerdote, cioè colui che spezza per me il pane della rivelazione, la parola e la sapienza cresciuta per duemila anni di storia.

Chi non crede in Dio, dove si specchia? Come potrebbe non seguire le proprie emozioni, non assecondare quello che gli salta in mente, non perdersi?

Oppure può entrare nella basilica, e mettersi al centro, tra quelle colonne, sotto quei ritratti, e sentirsi parte di qualcosa che non affonderà mai. Perché nonostante le magagne, le trame, i peccati, qui e solo qui c’è la vita eterna.

147 pensieri su “Chi non crede in Dio crede a tutto

  1. Sid

    Come disse Jacques Maritain alla futura moglie, al vedere le tante magagne della Chiesa: «Se è piaciuto a Dio
    nascondere la verità sotto questo mucchio di letame, ebbene, noi andremo a cercarla là. Non c’è
    altro cammino, altra realtà, altra via possibile». Dà un mucchio di pace, ‘sta roba!

  2. Un’altra ragione per venire a Roma!
    Questa del collegamento tra tutti i papi e i preti dagli apostoli al proprio parroco a noi stessi la diamo per scontata, ma va spiegata sempre, tante volte quanto sarà necessario.
    Questa catena di testimoni colpisce lo spirito dei bambini. Una volta meditando il secondo i mistero glorioso mio figlio ha alzato la mano (e di solito spara una cosa tipo “mamma, lo sai che oggi a calcio ho fatto due gol”), alla fine della decina, dopo un mio sguardo fulminante, lui precisa “mamma, guarda che è una domanda di senso”. A quel punto mi dice “mamma, alla fine sono stati i discepoli e tutti i preti ed il Papa, che poi è il capo dei preti, a farci tutti cristiani! Così come nell’Eucarestia i preti sono gli strumenti di Gesù per trasformare il pane il Lui, loro sono stati gli strumenti di Gesù per farci cristiani!”, e poi ancora, “non ci avevo mai pensato, adesso ho capito! Ci fanno fare tutte quelle schede a religione e non ci dicono la cosa più importante! E’ come disegnare il tronco di un albero con i rami tutti staccati! C’è qualcosa che li collega, mica possono restare così staccati!”

      1. Caro Alvise,
        Pensa che io ho la certezza di essermi convertita per conto del rosario e delle decine che mi faceva dire mia nonna. In particolare per una notte di preghiera quando avevo un’infiammazione al piede (avevo 5 anni). A Medjugorie ho “visto” tutti questi episodi della mia vita come in un film e ho visto le volte che la Madonna mi ha preso per il collo e mi ha tirata su.
        Ma forse è proprio questo il perché che alludi: il rischio conversione!

      2. Alessandro

        Ma finiscila! Ci manca pure che non si facciano pregare dei bambini battezzati. Le preghiere devono essere tra le prime parole dei bambini.

          1. Velenia

            Antonietta Meo detta Nennolina,non manco mai di andare a salutarla ogni volta che passo da Roma.
            Riguardo al rosario con i bambini, i miei lo hanno ascoltato pure da neonati quando avevo finito le ninne nanne e continuavo a passegiare nel corridoio con qualcuno di loro urlante in braccio.Oggi quando facciamo un tragitto un pò più lungo in macchina (ammesso che il nostro mezzo di trasporto possa chiamarsi così) e loro cominciano ad azzuffarsi io lo trovo utilissimo,al secondo mistero gli animi si sono già placati.Del resto, se è stato efficace a Lepanto, può servire pure nelle mie battaglie quotidiane con la Banda Bassotti.

            1. Alessandro

              Sì, Velenia, per sbaglio ho scritto Antonella, ma si chiama appunto Antonietta, meglio nota come Nennolina.

            2. Stella Polare

              ahahah, io figli ancora non ne ho, ma da bambina confermo che era perfetto per placarmi. Nel senso che mi addormentavo di botto… una noia!!! Senza voler per forza metter regole anche qui (ci son bambini che lo adorano e bambini che non lo possono sentire, che meraviglie che siamo, tutti diversi!) io personalmente la bellezza e la potenza del Rosario l’ho scoperta un po’ più grandicella ;D

          2. “Dopo lunghe ed atroci sofferenze, si spegne a sette anni non ancora compiuti il 3 luglio 1937.”
            Mi chiedo, senza nessuna malizia, vi prego di credermi, ma non c’erano l’oppio, la morfina, l’eroina
            nel 1937?

  3. “Chi non crede in Dio è pronto a credere in qualsiasi cosa – scaramanzia, oroscopi, opinioni del cugino dell’estetista, fantasiose teorie sul benessere fisico o ecologico che prendono il posto della spiritualità – ”
    Direi, invece, sia da un punto di vista intuitivo che empirico, proprio il contrario.

    1. Stella Polare

      Buongiorno Alvise (giusto?), se posso permettermi, nella mia, di esperienza, è vero questo ed il suo contrario, nel senso che l’essere umano perfettamente coerente, che mai scivola e mai sbaglia, non esiste nè tra i credenti nè tra gli atei o agnostici che siano. E se da un credente ci si aspetta che su oroscopi e cugini faccia un po’ meno affidamento che sulla Parola, un po’ di sana astensione dal giudizio, quando invece ci casca, sarebbe sempre cosa buona e giusta. Anche per chi non crede. In ogni caso, almeno sulla carta, noi le risposte non dovremmo effettivamente cercarle negli astri. Poi sbagliamo, succede. Ma, sempre nella mia esperienza, non perchè crediamo, semmai perchè non riusciamo mai a credere abbastanza… 🙂

    2. Pistis

      “Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto.”

      — apocrifo chestertoniano

  4. Stella Polare

    A me solleva sempre tanto ricordare a me stessa che uno dei primissimi atti compiuti dal primo Papa dopo essere stato investito tale… è stato farsi solennemente prendere a male parole da Gesù per una sana insolenza che aveva avuto la bella idea di sproloquiare fuori. E mi ripeto no bè, siccome nulla è per caso, se i Vangeli ce la raccontano e non fanno finta di nulla, fischiettando amabilmente sulla umanissima e fallace scempiaggine di Pietro, dai su, significa pure che si può sbagliare senza troppo abbattersi. E poi ricominciare. Mica è venuto per quelli perfetti, no? E mi spiace sempre tanto per tutti quegli accaniti detrattori della nostra Chiesa e della nostra Fede che, a loro dire, per poter credere in essa la vorrebbero perfetta ed infallibile, e che nei suoi sbagli, nella sua umanità, trovano la conferma del nostro essere in errore… bah…

  5. Mi ritrovo completamente in tutto quello che hai scritto, sia come cattolica che come donna e madre. Anche mia figlia ha 5 anni, e ogni volta che la porto in Chiesa (non l’ho mai forzata, lei spesso me lo chiede) rimane letteralmente affascinata da tutto e nessun eroe o cartone provoca in lei la stessa reazione. Eppure come mi sento dire spesso, ha SOLO 5 anni …

  6. Erika

    Devo dire che non sono del tutto d’accordo con l’assunto che “chi non crede in Dio crede a tutto”.
    Una volta, quand’ero ragazzina, una persona molto religiosa a me vicina mi ha accusato di averle fatto il malocchio, nientemeno….nonostante i richiami della Chiesa, ci sono persone che faticano a staccarsi da certe credenze magico-superstiziose.
    D’altra parte è vero anche quanto dice Costanza: molti non credenti si aggrappano stolidamente a mode e ideologie di cui fanno una specie di fede.
    Poi ci sono quelli che, non credendo in Dio, non credono in niente, o quasi.
    Mi interrogo spesso sul mio scetticismo, che riguarda un po’ tutto. Ho le mie idee, ma le metto spesso in discussione.
    Voglio essere sincera.
    Credo che ci sia una punta di superbia in questo atteggiamento: in fin dei conti significa non dare mai del tutto credito a nessuno, fidarsi più del proprio discernimento (scarsino…) che di quello altrui.
    Però non sono poche le volte in cui vorrei spogliarmi da queste smanie di “indipendenza intellettuale”, vorrei che qualcuno sapesse sempre dirmi cosa fare, o perlomeno ciò che è giusto o sbagliato, e crederci.
    Vorrei riuscire a fare un po’ la figlia, insomma.

    1. Stella Polare

      Condivido in pieno la sensazione di voler essere guidata… ma sul resto del ragionamento, non credi che Costanza risponda con le parole “Mi conosco abbastanza da sapere che non mi devo sempre totalmente fidare di me stessa, delle mie emozioni, delle mie intuizioni, ed è per questo che ho una guida spirituale. (…)
      Chi non crede in Dio, dove si specchia? Come potrebbe non seguire le proprie emozioni, non assecondare quello che gli salta in mente, non perdersi?”

    2. Maxwell

      @ Erika

      Il malocchio esiste, forse non quello di cui hai sentito parlare ma esiste…..mai sentito parlare di indemoniati e di esorcisti?

      P.S. il diavolo è il PRIMO dei credenti non praticanti.

      Per il resto…. io cattolico sto aspettando le PROVE degli scienziati che mi DIMOSTRINO che discendo da una scimmia…..chi ci crede non è un illuminato, ma sta seguendo una teoria….forse la più probabile ….ma sempre teoria, quindi fa un atto di FEDE.

      Oppure……. è impossibile che nell’universo così grande non ci sia vita……
      Allora….. ci vuole una stella ed un pianeta ad una distanza “giusta”, il pianeta deve essere di una dimensione adatta per mantenere una propria atmosfera, al riparo il più possibile ( per almeno milioni di anni) dalle turbolenze del centro dell’universo…. deve avere delle rotazioni e rivoluzioni attorno alla propria stella adatte…… con stagioni di un mese non si mangia……. uno strato di ozono….insomma tutti gli scienziati,nonostante che le probabilità siano 1 contro miliardi dicono che la vita sulla terra è avvenuta per ………..CASO…… che cul……. ( admin…. 🙂 )!!!!!!!
      Altro atto di FEDE.

      ma se è un …. CASO…… il caso come può ripetersi 10 100 1000 volte?
      Altro atto di FEDE……..

      Statisticamente è molto più probabile ( oltre che più FACILE E SEMPLICE) credere in DIO.

  7. Bello il post. Conordo su tutto. Tranne la frase: “E poi ci sono fratelli maggiori di oggi, i sacerdoti, i figli prediletti del Padre, dal cui sì dipende la nostra salvezza.”
    Sacerdoti prediletti?
    Da cui dipende la nostra salvezza?
    Penso che siamo tutti figli prediletti del padre. E che la salvezza nostra certo non dipende dai nostri fratelli sacerdoti (che hanno si un compito speciale ma sicuramente non il potere di salvare qualcuno).
    La salvezza di ognuno di noi dipende da Dio e da noi stessi se ci lasciamo amare da Lui.

    1. Marco De Rossi

      Non vorrei aver capito male, e dire una sciocchezza, ma mi sembra quasi un affermazione da cristiano protestante.
      Il sacramento della riconciliazione, l’eucarestia, l’omelia, etc. etc. etc. senza sacerdoti come faremmo?

      http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1983/documents/hf_jp-ii_hom_19830612_ordinazione-sacerdoti_it.html

      SANTA MESSA PER L’ORDINAZIONE DI 74 NUOVI SACERDOTI

      OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

      Basilica Vaticana – Domenica, 12 giugno 1983

      … omissis …

      2. Analogamente al carisma che Dio ha donato ai suoi profeti, il presbiterato è una “missione”. È una scelta gratuita da parte di Dio, di cui l’uomo non può mai essere adeguatamente degno. Il profeta Geremia, chiamato dal Signore, protesta la propria incapacità, la propria immaturità – “Io non so parlare, perché sono giovane” – eppure il Signore gli risponde: “Non dire sono giovane, ma va’ da coloro cui ti manderò e annuncia ciò che ti ordinerò” (Ger 1, 6-7).

      È Dio che vi manda, è la Chiesa che vi manda! Per questo voi dovrete essere – nel luogo, nell’ufficio, nella funzione, che – vi saranno disposti dalla Provvidenza divina per il tramite dei legittimi superiori – degli annunciatori, cioè dei proclamatori del Vangelo “che è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rm 1, 16). Sarà pertanto una grave responsabilità l’annunciare e proclamare, con le parole e con la vita, non voi stessi, ma Cristo, e Cristo crocifisso e risorto (cf. 1 Cor 1, 23; 2, 2; 2 Tm 2, 8).

      L’uomo contemporaneo, nonostante gli sbandamenti filosofici ed ideologici di questo tempo, conserva una struggente esigenza di verità, di giustizia, di bontà, di pace. Da voi si attende che predichiate Cristo, “via, verità e vita” (cf. Gv 14, 6).

      E ciò comporta impegno continuo, costante vigilanza, senso delicato del dovere, fedeltà gioiosa all’impegno del celibato “per il Regno”, serena disponibilità a stare “con Cristo” attraverso il sacrificio, la sofferenza, il rinnegamento, la Croce.

      3. In questo contesto acquistano pieno significato le affermazioni della Lettera agli Ebrei, che abbiamo ascoltato. Il sacerdote “scelto fra gli uomini viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio . . .” (Eb 5, 1). L’Autore ispirato sottolinea la comunanza di natura del sacerdote con gli altri uomini; accentua la finalizzazione comunitaria della sua funzione e della sua missione: egli è un “essere-per-gli-altri”; deve quindi donarsi completamente per i fratelli; ma tutto questo in una essenziale e fondamentale prospettiva spirituale e soprannaturale: ciò deve avvenire nell’ambito del “religioso”. La vostra sarà pertanto una vita non di rifiuto o di evasione dal “mondo” degli uomini, ma di sincera e serena incarnazione nella loro storia, per farli vivere nella e della dimensione religiosa, che è ineliminabile dall’esistenza umana.

      Il sacerdozio vi configura a Cristo, “Sommo Sacerdote alla maniera di Melchisedek”; egli “pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5, 8-9). Partecipandovi il suo eterno Sacerdozio, Cristo vi costituirà ministri dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia e della Riconciliazione: egli vi affiderà totalmente il suo Corpo e il suo Sangue nei segni sacramentali, perché per il vostro ministero, la sua Carne sia offerta per la vita del mondo (cf. Gv 6, 52); inoltre vi affiderà la sua divina potenza di perdono, perché voi facciate sentire la parola della Riconciliazione ai fratelli e alle sorelle bisognosi di misericordia e di pace interiore.

      … omissis …

  8. lidia

    Costanza, scusa il fuori tema, sono in Slovenia e non posso usare Internet tutti i giorni, volevo ringraziarti con tutto il cuore per il bellissimo racconto del funerale di Chiara! Vi ho pensati tanto, mi sto raccomandando a Chiara e le parole che hai scritto sul fatto di seguire Dio giorno dopo giorno nell’attimo presente sono esattamente quelle che mi servono adesso. Grazie Costanza!

  9. Direi anche di più: il posto lascato vacante dalla Fede viene riempito sempre da un’ideologia, che sia quella scientista, quella relativista etc.. Viene poi persa la cognizione generale delle cose e un sapere particolare pretende di spiegare tutto, quando poi non ci riesce ecco che la dignità dell’uomo si riduce.

  10. Stella Polare

    L’uomo ha bisogno di credere in qualcosa.
    Potete dirmi se pensate che la frase sia vera? Me lo chiedo spesso.

    E di conseguenza mi domando, da dove ci viene, quindi, questo bisogno che, come dice San Luigi, se non riempito di Fede, di qualcos’altro andrà colmato?…

    1. Pistis

      Se posso azzardare una risposta… Sant’Agostino diceva che il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Dio. E’ vero, sperimentabile da tutti: è inscritta nella natura umana l’inquietudine, l’insofferenza verso tutte le risposte alle nostre domande che non siano veramente definitive. E’ in fondo spesso questa inquietudine che ci fa scoprire o riscoprire la Fede. 🙂

      1. Stella Polare

        “E’ in fondo spesso questa inquietudine che ci fa scoprire o riscoprire la Fede” affermazione empiricamente dimostrata nella mia vita 🙂 Grazie Pistis, io risponderei come te, ma mi chiedevo cosa ne pensasse chi tra noi non crede in Dio: come cataloga, se la riconosce, questa necessità di credere – diciamo così – in qualcosa?

        1. Pistis

          Non saprei risponderti, purtroppo. Secondo me ci sono almeno due atteggiamenti differenti: c’è chi ignora questa inquietudine e preferisce seppellirla sotto agli impegni o agli svaghi della vita; e c’è chi ne è veramente tormentato e si trova ad un passo dalla grazia di riconoscerla come segno della presenza di Dio in lui… ma poi non riesce a fare quell’unico passo in avanti che servirebbe a trasformarlo dentro.

  11. Marco De Rossi

    >Alvise alias filosofiazzero wrote
    >Mai mai mai mai mai fare dire ai bambini il rosario prima che almeno abbiano 15-16 anni. Il perché si capisce da sé.

    Veramente io non lo capisco 😉
    E la scuola? Anche quella perche’ non solo dopo aver compiuto i 15-16 anni?
    I bambini riterranno importante per loro quello che gli trasmetteranno i genitori.
    E non ti preoccupare avranno lo stesso le loro crisi di fede e faranno lo stesso le loro scelte in modo autonomo.

    Scusa se cito sempre il Santo Padre, ma riesce a dire le cose in modo molto piu’ chiaro di me che invece potrei dire fesserie.

    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/june/documents/hf_ben-xvi_spe_20120611_convegno-ecclesiale_it.html

    CONVEGNO ECCLESIALE DELLA DIOCESI DI ROMA

    “LECTIO DIVINA” DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

    Basilica di San Giovanni in Laterano
    Lunedì, 11 giugno 2012

    … omissis …

    Alla fine rimane la questione – solo una parolina – del Battesimo dei bambini. E’ giusto farlo, o sarebbe più necessario fare prima il cammino catecumenale per arrivare ad un Battesimo veramente realizzato? E l’altra questione che si pone sempre è: «Ma possiamo noi imporre ad un bambino quale religione vuole vivere o no? Non dobbiamo lasciare a quel bambino la scelta?». Queste domande mostrano che non vediamo più nella fede cristiana la vita nuova, la vera vita, ma vediamo una scelta tra altre, anche un peso che non si dovrebbe imporre senza aver avuto l’assenso del soggetto. La realtà è diversa. La vita stessa ci viene data senza che noi possiamo scegliere se vogliamo vivere o no; a nessuno può essere chiesto: «vuoi essere nato o no?». La vita stessa ci viene data necessariamente senza consenso previo, ci viene donata così e non possiamo decidere prima «sì o no, voglio vivere o no». E, in realtà, la vera domanda è: «E’ giusto donare vita in questo mondo senza avere avuto il consenso – vuoi vivere o no? Si può realmente anticipare la vita, dare la vita senza che il soggetto abbia avuto la possibilità di decidere?». Io direi: è possibile ed è giusto soltanto se, con la vita, possiamo dare anche la garanzia che la vita, con tutti i problemi del mondo, sia buona, che sia bene vivere, che ci sia una garanzia che questa vita sia buona, sia protetta da Dio e che sia un vero dono. Solo l’anticipazione del senso giustifica l’anticipazione della vita. E perciò il Battesimo come garanzia del bene di Dio, come anticipazione del senso, del «sì» di Dio che protegge questa vita, giustifica anche l’anticipazione della vita. Quindi, il Battesimo dei bambini non è contro la libertà; è proprio necessario dare questo, per giustificare anche il dono – altrimenti discutibile – della vita. Solo la vita che è nelle mani di Dio, nelle mani di Cristo, immersa nel nome del Dio trinitario, è certamente un bene che si può dare senza scrupoli. E così siamo grati a Dio che ci ha donato questo dono, che ci ha donato se stesso. E la nostra sfida è vivere questo dono, vivere realmente, in un cammino post-battesimale, sia le rinunce che il «sì» e vivere sempre nel grande «sì» di Dio, e così vivere bene. Grazie.

  12. Costanza Miriano

    Erika, ammiro molto la tua onestà e umiltà intellettuale.
    Giacomo, che siano figli prediletti lo dice anche la Madonna, ed è intuibile: a loro è chiesto qualcosa di speciale. La santità la possiamo raggiungere tutti (vedi Chiara) ma la loro chiamata è speciale. E dal loro sì dipende la nostra salvezza perché senza i sacerdoti non avremmo i sacramenti: chi ci darebbe l’eucaristia che ci tiene vivi? chi ci battezzerebbe, dandoci il potere di diventare figli di Dio?
    Lidia, grazie, ma più che altro grazie a Chiara, non a me…

  13. Velenia

    O.T.sapete che mi ha chiesto quella vanitosona di mia figlia l’altra mattina?
    Mamma ,ma dopo la “resuscitazione” che vestiti avremo?
    Alta teologia alle 7 del mattino,io ho provato a risponderle così:-Vestiti così belli che a loro paragone i vari Versace,Armani e co. sembreranno straccetti.-poi ho aggiunto-e siccome avremo un corpo glorioso io non avrò più cellulite!

  14. Maxwell:
    …e non solo Satana, Belzebub (o Belezebul) eccetra, ma tutto un pullulare di spiriti maligni specialmente la notte i luogni deserti le case vuote etc.
    (secondo quato creduto ai tempi di Gesù)

    1. Marco De Rossi

      Satana significa l’accusatore, ti vuol far credere prima che “peccare” sia bello e ti dia la felicita’, dopodiche’ ti accusa e ti dice “guarda quello che hai fatto, ma non ti vergogni? come hai potuto fare una cosa cosi’ orribile?”
      Diavolo significa colui che divide, che fa di tutto affinche’ non ci sia amore verso il tuo prossimo.
      E la piu’ grande menzogna che riesce a compiere e’ far credere alla gente che non esista.
      Gia’ quando si parla di Dio molti sono scettici.
      Ma quando si nomina il diavolo lo sono ancora di piu’, menzognero com’e’ riesce a mentire pure sulla sua esistenza.

      Un cristiano non si svuota per riempirsi di idee (ne’ semplici ne’ complicate).
      Si svuota di se stesso per riempirsi di una persona: Gesu’ Cristo.
      Vedendo un cristiano si dovrebbe vedere Gesu’ Cristo.
      Come dice San Paolo. “Non sono piu’ io che vivo ma Cristo vive in me”

    2. Maxwell

      @ Alvise

      ………………….tutto un pullulare di spiriti maligni specialmente la notte i luogni deserti le case vuote etc……………..

      Mi hai fatto spanciare dalle risate………

      Torniamo seri….. almeno un quarto delle opere di Gesù erano esorcismi

  15. Io per esempio, ma posso solo parlare per me, non credo e non mi sono riempito di nessuna idelogia se non gli elementari principi della vita in comune, il rispetto per gli altri, eccetra..
    Per il resto, ho cercato anche io di fare, come voi, lo svuotamento, per lasciare più posto a idee semplici e chiare.
    Per quanto riguarda la possibilità di altri mondi abitati nel cosmo io penso che ce ne siano, anche se non mi riece immaginarmi come saranno i loro abitanti. Mi chiedo, anche, ma per loro, varranno le stesse regole del dopo Adamo ed Eva o forse ci saranno ancora dei paradisi terrestri senza pene e solo noi sulla terra si è peccato e Gesù è dovuto venire a salvarci? O se peccassero anche loro dovrebbe andare Gesù anche su altri pianeti a sacrificarsi? Oppure il suo sacrificio sulla terra varrà per tutti gli esseri cosmici?

      1. “Lasciare inalterata la comprensione della capitalità di Cristo, Dio-uomo, in “senso forte” vuol dire invece continuare a credere che l’incarnazione del Verbo costituisca la maggiore comunicazione di Dio alla creazione, considerarla ancora tale sullo sfondo di tutte le altre possibili creature, ed assumersene le corrispondenti responsabilità.”
        (ovviamente?)

    1. Maxwell

      @ Alvise

      le stesse regole di quando hanno scoperto gli indigeni americani.

      (P.S. la regina di Spagna disse che non erano esseri umani, dopo 15 giorni ( siamo nel medioevo…….. è l’equivalente di 4 minuti nei giorni nostri…..) venne obbligata dal Papa a riconoscerli.
      Nei paesi a dominio protestante sono stati schiavi per quasi 4 secoli….. 🙂 )

    2. Pistis

      E’ una bella domanda, molto interessante. C.S. Lewis ha provato a immaginare uno scenario simile nella sua trilogia cosmica. Copio e incollo un breve riassunto:

      “Nel primo romanzo della trilogia, Lontano dal pianeta silenzioso, unanimemente giudicato dalla critica il più riuscito dei tre, il tema affrontato è quello della scomparsa dell’idea del divino dalla nostra società. Accenniamo alla trama. Ransom, un ingenuo professore di filologia, è costretto con la forza da uno scienziato fanatico e cinico, Weston, e da un uomo d’affari senza scrupoli, Devine, a partecipare ad un viaggio nello spazio con destinazione Marte. L’intento dei due avventurieri è di consegnarlo, come vittima sacrificale, ad Oyarsa, l’entità che governa il pianeta, chiamato, nella lingua marziana, Malacandra. In cambio, Weston spera di ottenere nuove conoscenze scientifiche e Devine di arricchirsi con una sostanza simile all’oro: il sangue di sole. Ma i due hanno completamente frainteso la natura e le intenzioni di Oyarsa. Marte e Venere, infatti, continuano a far parte del Giardino dell’Eden e sono governati da angeli (gli Oyarsi), che educano i loro popoli al rispetto della legge di Dio, assicurando loro pace e felicità. Anche la Terra, un tempo, era governata da un Oyarsa. Ma questi si ribellò al suo Creatore, trascinando nella rivolta il suo popolo. Da allora, la Terra non è più in comunione con gli altri mondi ed è un pianeta silenzioso. Le intenzioni dell’Oyarsa di Malacandra sono, perciò, pacifiche: egli vuole semplicemente essere informato su come vivono i terrestri sotto il dominio dell’Oyarsa decaduto (il Maligno).”

    3. Velenia

      @Alvise leggi “Il disco si posò” di Buzzati,sono sicura che ti piacerà tantissimo.

  16. “Chi non crede in Dio è pronto a credere in qualsiasi cosa – scaramanzia, oroscopi, opinioni del cugino dell’estetista, fantasiose teorie sul benessere fisico o ecologico che prendono il posto della spiritualità”. Gli atei sono cosi? direi che non sono ateo a questo punto. Non credo nell’oroscopo, nella scaramanzia e nemmeno nelle opinioni del cugino dell’estetista. Non mi sono chiare quali sarebbero queste fantasiose teorie sul benessere fisico od ecologico (non inquinare? evitare i cibi con il colesterolo? avere la macchina con il gpl? ).
    Penso che un ideologia laica seria si debba fondare sulla razionalità,sul metodo scientifico.

  17. “posso accompagnare a una partita ma non assistervi”. Io conosco tante donne che assistono alle partite. Che poi molte si annoiano e decidono di non guardarle e’ un altro discorso. Conosco anche tanti uomini, amici a cui non piace il calcio e che ad una partita preferiscono altro.

  18. l’uomo è naturalmetne religioso, ha in sè gli strumenti per arrivare ai principi delle cose. Ma il più dele volte è distratto dalle varie ideologie, mode, più o meno rigorosi, ma semrpe parziali.

  19. vale

    anchi’io, anch’io: e la terra cava,shamballa, Mu,astronavi nella preistoria, le linee di Nazca, lo zed delle piramidi,area51,il darwinismo, atlantide,gli omini blu,verdi, o di qualunque colore siano-sempre che siano ominidi e non ragni alla Heinlein in “fanteria dello spazio”-e le magnifiche sorti e progressive,il metodo scientifico(ma per farci che? anche gli esperimenti alla Mengele?le sterilizzazioni di massa in stile cinese?o quello che alla “zanzara” di ieri sosteneva che vi sono oramai innumerevoli studi- scientifici,va da sé- che i bambini adottati dalle coppie gay sono esattamente felici,se non di più, di quelli delle famiglie “normali”-ed io che ho letto l’esatto contrario:si vede sarò poco scientifico(si può ancora usare il termine: “normale”?) e la basilica della natività che diventa un sito palestinese(!) patrimonio dell’umanità(salvo entrarci con le armi quando devono farsi scudo dei monaci. 2010 )-e ,si tace, musulmano( vedere la fine che han fatto le tomba di Rachele e dei patriarchi a Hebron) (Quando nel 1995 Israele aveva consegnato Betlemme all’Autorità palestinese, Yasser Arafat, musulmano, proclamò: “Questo è il luogo di nascita di nostro Signore, il Messia palestinese),razionalmente e,naturaliter,laicamente credo-quasi- a tutto. anche contro la storia, il buon senso,le prove…..

  20. e Israele democrazia…(sarebbe interessante farci un giretto ad Hebron, vedi “This is my land (Hebron)” su youtube)…e l’esportazione della democrazia e il 2012 non ce lo metti…direi che è la summa il 2012, lo dice pure Red Ronnie!

  21. Erika

    @Costanza: grazie.
    @Maxwell: non voglio addentrarmi in discorsi su esorcismi e indemoniati, ma se tutte le ragazzine adolescenti un po’ arrabbiate che lanciano sguardi un po’ truci sul mondo fossero possedute da spiriti maligni, non so dove potremo trovare abbastanza esorcisti.
    Da notare poi che alla persona in questione non era successo proprio nulla di male (ne’ glielo augurerei mai), dunque come fattucchiera non valgo granché per fortuna :-).
    Per quanto riguarda le scimmie, le prove, se non schiaccianti, sono abbastanza plausibili, ma ad ogni modo non vedo come questo possa essere in conflitto con la fede in Dio.

  22. Socci non si affida più a Dio?
    “Sappiano però tutti i politici che se dovesse collassare tutto (e purtroppo non è una prospettiva remota) i milioni di italiani che si ritroverebbero rovinati non si accontenterebbero più di protestare (votando disperatamente Grillo), ma – temo – si scatenerebbe un caos che potrebbe portare veramente a veder scorrere il sangue nelle strade.”

  23. Marco De Rossi

    Scusate se mi intrometto, ma quello che ha detto Maxwell a mio avviso e’ diverso.
    Erika, hai in pratica detto che non e’ vero che solo chi non crede in Dio crede in tutto.
    Sei arrivata a questa conclusione perche’ una persona “molto religiosa” ….. etc. etc. etc.
    A parte che il “molto religiosa” e’ del tutto relativo, potrebbe essere una religiosita’ naturale mischiata a superstizione.
    Comunque hai anche afferamato che il malocchio e’ una credenza superstizosa, cioe’ una cosa che non esiste.
    E maxwell ha giustamete risposto che non esiste nel modo forse comunemente inteso, ma la Chiesa dice ben altro.
    Dice di stare alla larga da simili pratiche, perche’ il demonio che esiste davvero vi si insinua.

    Don Gabriele Amorth scrive:
    «Il malocchio consiste in un maleficio fatto da una persona per mezzo dello sguardo. Non si
    tratta, come certuni credono, del fatto che certe persone portino scalogna se ti guardano storto;
    queste sono storie. Il malocchio è un vero maleficio, ossia suppone l’intenzione di nuocere a
    una determinata persona con l’intervento del demonio. Di particolare c’è il mezzo che viene
    usato per portare a compimento l’opera nefasta: lo sguardo. Ne ho avuti pochi di casi e non
    completamente chiari» (G. Amorth, Un esorcista racconta, cit., p. 124).

    In una nota della Conferenza Episcopale Toscana troviamo scritto a riguardo

    ” Restando fermi nella convinzione di fede che il diavolo non ha potere sulla salvezza eterna dell’uomo se quest’ultimo non glielo permette, non possiamo considerare che la libertà (in particolare modo la libertà in stato di peccato) sia onnipotente di fronte alle insidie del diavolo. Quanto più una persona partecipa a simili pratiche tanto più si trova debole e indifesa. In questo senso si può supporre che gli aderenti a sette sataniche rischino di diventare più facilmente preda di realtà come la «fattura», il «malocchio», le «vessazioni diaboliche» e le «possessioni demoniache». Sia nella fattura che nel malocchio, infatti, non possiamo escludere una qualche partecipazione del gesto malefico al mondo del demoniaco, e viceversa (cfr. Conferenza Episcopale Toscana, «A proposito di magia e demonologia. Nota pastorale», 1 giugno 1994, n. 13). Di natura diversa sono le azioni straordinarie di Satana contro l’uomo, permesse da Dio per ragioni solo da Lui conosciute. Fra queste possiamo citare: disturbi fisici o esterni (basta ricordare la testimonianza della vita di tanti santi), o infestazioni locali su case, oggetti o animali; ossessioni personali, che gettano il soggetto in stati di disperazione; vessazioni diaboliche, corrispondenti a disturbi e malattie che arrivano a far perdere la conoscenza e a far compiere azioni o pronunciare parole di odio a Dio, a Gesù e al suo Vangelo, alla Vergine e ai santi; e, infine, la possessione diabolica, che è la situazione più grave, giacché, in questo caso, il diavolo prende possesso del corpo di un individuo e lo mette a suo servizio senza che la vittima possa resistere (cfr. Conferenza Episcopale Toscana, op. cit., n. 14). “

          1. A Roma non mancherebbero mai di rispetto così grossolanamente, comunque Padre Amorth lavora con psicologi e medici a cui vengono affidati poi la maggioranza dei cosiddetti posseduti che per la maggioranza dei casi sono persone distrurbate; poi ci sono una minoranza di casi a cui la scienza non sa rispondere…
            a proposito di statistiche gli Americani credono più in Dio e nei miracoli che a Darwin (che però si piazza sopra anche se di poco alle streghe)
            http://www.reuters.com/article/2007/11/29/us-usa-religion-beliefs-idUSN2922875820071129

  24. “Il dato più significativo della ricerca riguarda la mancata crescita, negli ultimi vent’anni, degli atei: sono fermi al 7,4 per cento. ”
    …e molti di loro non sanno nemmeno dimostrare perchè Dio non ci sarebbe.
    Molti anche non credono al demonio e agli spiriti maligni, ma non sanno argomentare perché non esisterebbero…

    1. Alessandro

      “e molti di loro non sanno nemmeno dimostrare perchè Dio non ci sarebbe”. Non molti, tutti.

            1. Alessandro

              no, non sono babbei (o meglio, qualcuno sarà anche babbeo, come accade tra i credenti). Dovrebbero accorgersi delle buone ragioni per credere.

  25. Erika

    @Marco De Rossi: non ho davvero nessuna autorità per discutere di esorcismi.
    So solo che per quanto mi riguarda soffrivo di una leggera sindrome depressiva, guarita con qualche farmaco e psicoterapia.
    Ne’ volevo intendere che le persone religiose sono ipso facto credulone e sciocche.
    Volevo solo dire che non sempre la fede mette al riparo da certe credenze, più o meno superstiziose.
    Ricordo benissimo certe vecchie zie che toglievano il malocchio con piattini di olio e uova. Non credo che il parroco avrebbe approvato, ma la debolezza umana ci coglie tutti, non e’ cosi’?
    Ad ogni modo, grazie per la tua risposta!

    1. Infatti credo che ti riferisca a cose diverse da quelle rprese più su, cioè un conto è andare da maghi e fattucchieri per fare il malocchio, un altro vedere una ragazzina per strada che ti guarda male e pensare che ti sta facendo il malocchio, quì siamo al livello della patente dello jettatore, tutte pratiche che la Chiesa, nella sua millenaria opera di conversione (e si che siamo di dura cervce), riprova.
      Per la cronaca comunque numerosi sono gli scienziati positivisti che ne frattempo credevano a streghe, fantasmi, etc., anzi lo stesso spiritismo nasce da una logica positivista e i suoi corollari li possiamo vedere nella numerosa letteratura cinematografica che magari i più grandi non conoscono, ma che spopola attualmente fatta dei vari Rec 1, 2 parnaormal activity 1,2,3, etcetera etcetera

    2. CFK

      Erika, una volta ho letto un’intervista di padre Amorth che diceva che il 90 per cento di quelli che gli portano hanno semplicemente disturbi mentali

    3. Marco De Rossi

      @Erika
      Non volevo entrare nel merito della tua storia personale, volevo solo fare un “ragionamento” in senso lato.
      Gia’ e’ facile non intendersi nei discorsi face to face con persone dal vivo.
      Con email e similari per esperienza personale i fraintendimenti sono ancora piu’ facili e frequenti.
      Qundi mi spiace se ogni tanto qualcuno si possa sentire offeso dai miei interventi.
      Certo tutti siamo a rischio, anzi noi credenti siamo piu’ a rischio degli atei.
      A noi il Signore chiedera’ maggior conto delle nosre azioni.
      Chi non ha ricevuto nessun annuncio di salvezza, sara’ piu’ giustificato di noi.

      1. Erika

        Marco, figurati, non ero mica offesa!
        Anzi, mi fa piacere discutere di queste cose, io ne so molto poco e su questo blog imparo spesso cose nuove.
        Alla prossima 🙂

      1. Marco De Rossi

        C’era la storia di una donna (non ricordo se santa o meno) che era molto credente, ma che ad un certo punto rinnego’ tutto perche’ si mise a leggere libri che detto in parole semplicistiche raccontavano un sacco di frottole.
        Con gli anni e con l’aiuto di alcune guide spirituali torno’ in se e capi’ dove era la verita’ e dove la menzogna.
        Se non erro questa storia e’ raccontata in uno degli ultimi libri di Socci.

  26. admin

    Domani, mercoledì 20, alle 20.30 Costanza sarà ospite della sede di Alleanza Cattolica Roma,
    in via del Teatro Valle 51,
    per parlare di uomini e donne, e di famiglia come luogo meraviglioso per lasciarsi scolpire.

        1. Admin:
          “il ferro va battuto quando è caldo” e con questo vorrei suggerire a Costanza di aprire una “rubrica del cuore” ma più seria delle solite che ci sono in giro ( ma allo stesso tempo avvalendosi della sua vena ironica e del suo humor) per svolgere una funzione colloquiale educativa nei confronti delle coppie di fidanzati e di sposi cattolici. Questa rubrica che potrebbe stare benissimo su Famiglia Cristiana, per esempio (perché no?) servirebbe anche come motore propulsivo per la diffusione del nuovo libro e di quelli a venire
          Io avrei già trovato il titolo che allude anche sommessamente al Sacro Cuore di Gesù: “Corazon Espinado”
          Tutto questo offerto, ovviamente, gratis!

          1. admin

            perché no? in realtà qualcosa del genere sta già succedendo e arrivano tantissimi messaggi privati via mail e FB

  27. Fritz_Scrivendosottolacodadelcane

    “Chi non crede in Dio è pronto a credere in qualsiasi cosa – scaramanzia, oroscopi, opinioni del cugino dell’estetista, fantasiose teorie sul benessere fisico o ecologico che prendono il posto della spiritualità – mentre noi crediamo in una sola cosa”

    Un malevolo potrebbe pensare che questa decisione di credere in Dio sia solo una tra le tante scelte possibili da prendere dall’interno di quel calderone di infondatezze (personalmente, tra tutte quelle presentate io prenderei in seria considerazione le opinioni del cugino dell’estetista, probabilmente sono le più fondate).

    [In me l’ateismo non é nè una conseguenza, nè tanto meno un fatto nuovo: esso esiste in me per istinto. Sono troppo curioso, troppo incredulo, troppo insolente per accontentarmi di una risposta così grossolana. Dio é una risposta grossolana, un’indelicatezza contro noi pensatori: anzi, addirittura, non é altro che un grossolano divieto contro di noi: non dovete pensare!]

    ——————————————————————————–

    “Chi non crede in Dio, dove si specchia? Come potrebbe non seguire le proprie emozioni, non assecondare quello che gli salta in mente, non perdersi?”

    [125. L’uomo folle. – Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “0ppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” – gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatòri, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un’azione piú grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!”. A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto – proseguí – non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre piú lontana da loro delle piú lontane costellazioni: eppure son loro che l’hanno compiuta!”. Si racconta ancora che l’uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?]

    ————————————————————————

    Per quanto riguarda il problema della dimostrazione che Dio non esiste, poi, vige l’antica regola di Euclide

    [Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova.]

    Ovviamente questo se si vuole definire l’esistenza di Dio come “dimostrata” sul piano razionale, empirico, logico, ontologico, esistenziale, esistentivo, terra, rialzato, et cetera (Cosa assolutamente falsa, sfido chiunque a dimostrare l’esistenza di Dio – a tale proposito è interessante il discorso di Kant nella Dialettica Trascendentale.
    Anche perché non ci sarebbe bisogno di fede – questa è vecchia, ma sempre efficace).

    ________________

    Detto ciò, me ne torno a filosofare col martello. Buona notte.

    1. Fritz:
      “Per quanto riguarda il problema della dimostrazione che Dio non esiste, poi, vige l’antica regola di Euclide

      [Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova.]”

      Credo che non ci sia null’altro da aggiungere.

      E poi, e questo è valido per voi, e ve ne dovreste contentare senza andare a razzolare nelle spazzature di noi (di me) poveri diavoli atei: Chi trova Dio trova un tesoro!

      1. tutti trovano il proprio tesoro, in un modo o nell’altro. Il problema è che «dov’è il tesoro di uno, là sarà pure il suo cuore».

        1. “chi trova un amico trova un tesoro” è un problema?
          Il cuore dovrebbe essere SOLO per Dio? Se fosse anche per qualcun altro sarebbe una diminuzione dell’amore per Dio? Ma voi dite, amare sì un altro/a ma all’interno dell’amore per Dio, con in per Dio, solo così amore vero concreto autentico?

          1. Alvise, credimi, so molte meno cose in merito di quanto sembri, a giudicare da ciò che scrivi: «dolosum super omnia cor, et insanabile» (questa è Parola di Dio!). Da parte mia, sì, penso che nessun amore possa essere ciò che deve essere (ossia immortale) senza una qualche traccia della divinità. Può darsi che mi sbagli, ma accetto smentite solo dalla vita.
            PS: “Chi trova un amico trova un tesoro” è un proverbio biblico (Sir 6,5-17)… figurati se “è un problema”!

    2. Marco De Rossi

      >Fritz_Scrivendosottolacodadelcane wrote
      >Dio é una risposta grossolana, un’indelicatezza contro noi pensatori: anzi, addirittura, non é altro che un grossolano
      divieto contro di noi: non dovete pensare!

      Caro Fritz mi spiace contraddirla ma e’ assolutamente il contrario.
      La Fede non nega la Ragione e la Ragione non nega la Fede.
      Moltissimi tra i piu’ grandi pensatori e scienziati sono tutti credenti.
      La scienza stessa e’ stata sviluppata grazie alla Chiesa e questo non lo dico io che non sono nessuno, ma lo dicono gli storici della scienza.
      Consiglio a tal proposito la lettura di questo libro (che ho gia’ pubblicizzato altre volte pur non avendone nessun riscontro economico 😉 ):

      “Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale”
      Autore: Woods Thomas E. jr.
      Editore: Cantagalli

      Come disse anche Louis Pasteur

      “Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui”

      Louis Pasteur (Dole, 27 dicembre 1822 – Marnes-la-Coquette, 28 settembre 1895) è stato un chimico, biologo e microbiologo francese.
      Grazie alle sue scoperte e alla sua attività di ricerca è universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Ha inoltre operato nel campo della chimica, e di lui si ricorda la teoria sull’enantiomeria dei cristalli. Occasionalmente si occupò anche di fisica.

      1. media-e-midia

        A proposito di scienziati credenti, tanto per sfiorare un tema che oggi ‘tira’: Padre Athanasius Kircher, Padre Andrea Bina, Padre Michele Augusti, Padre Ambrogio Soldani, Don Giuseppe Mercalli, Padre Guido Alfani (tutti sismologi e mi astengo dal citare la maggior parte dei gesuiti del settore, per pura mancanza di spazio).

        p.s. Soldani, oltre che sismologo, è anche lo scopritore ex aequo della natura celeste delle meteoriti e uno dei due padri della micropaleontologia, tanto per strafare 😉

  28. Fritz_Scrivendosottolacodadelcane

    Caro Marco,
    nel libro da lei citato (ho letto solo una recensione, e credo rimarrò a questo grado di conoscenza) si attribuisce (attraverso un panegirico totalmente parziale, come si fa a definire quello un libro storico) alla chiesa qualsiasi benemerenza riguardo l’elevazione del sapere umano. Beh, temo che sia eccessivo. Si possono fare milioni di esempi storici in senso contrario. L’ambiente in cui si è sviluppata la scienza e la razionalità moderna sono indubbiamente cristiani (il ‘600, secolo delle grandi rivoluzioni scientifiche e filosofiche, è detto “il secolo di Agostino”), e tendo a vedere questo processo come un superamento e allo stesso tempo inveramento del cristianesimo. Tuttavia, le resistenze della chiesa nei confronti delle rivoluzioni scientifiche piuttosto che filosofiche sono al di là di ogni ragionevole dubbio provate, e si snodano per tutta la sua parabola storica. E’ superfluo parlare di Galileo, di Cartesio, dell’indice dei libri proibiti, etc.
    E’ indubbio che la chiesa ha costruito la civiltà occidentale, si pensi al concetto di “diritto umano”, che definirei una uscita del cristianesimo da sé, piuttosto che qualsiasi ambito della vita di tutti i giorni. Anche il più ateo quando pensa pensa attraverso categorie cristiane. Il problema che io mi pongo è: Qual è il prezzo? A cosa si è rinunciato per diventare cristiani (in ogni ambito dell’essere umano)? E come uscirne (se si può)? TRASVALUTAZIONE DI TUTTI I VALORI!

    Infine, una citazione “hard” (Per i meno avvezzi al nuovo testamento, tratta da 1Cor 2)

    “La parola della croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. [19]Sta scritto infatti:

    Distruggerò la sapienza dei sapienti
    e annullerò l’intelligenza degli intelligenti.

    [20]Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? [21]Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. [22]E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, [23]noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; [24]ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. [25]Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

    [26]Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. [27]Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, [28]Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, [29]perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. [30]Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, [31]perché, come sta scritto:

    Chi si vanta si vanti nel Signore.”

    Mi spiace contraddirla, ma la fede nega la sapienza degli uomini (incluse la scienza e la ragione). Per verificarlo, in effetti, basta parlare con un fedele.

    1. Marco De Rossi

      Evidentemente lei nega se stesso.
      Non so che lavoro faccia lei, magarai sara’ anche un emerito professore universitario (io invece sono un semplice tecnico informatico) pero’ mi colpisce che lei si definisce uno che cerca la verita’ con la ragione e si rifiuta di leggere un libro.
      Il libro si puo’ definire storico perche’
      1 – l’autore e’ uno storico e non un presentatore o comico televiso
      2 – nel libro vengono citati altri studi si altrettanti storici e professori di universita’ statali
      Per cui quello che dice lei e’ completamente falso.
      Anche sul caso Galileo c’e’ tanta ignoranza in materia, i fatti non sono andati esattamente come crede il comune sentito popolare dovuto a propagande ideologiche di sinistra ed anticlericali.
      Galileo stesso era un credente.
      La scienza non si e’ sviluppata malgrado la chiesa.
      La scienza si e’ sviluppata grazie alla Chiesa (non solo grazie ad essa ma sicuramente ha avuto un ruolo fondamentale).
      Le scuole si sono sviluppate grazie alla Chiesa.
      Le universita’ sono sorte grazie alla Chiesa
      Gli ospedali sono nati grazie alla Chiesa.
      Il Diritto internazionale e’ sorto grazie alla Chiesa.
      Addirittura lo champagne e’ nato grazie ad un frate, uomo di Chiesa.
      Altri nomi piu’ recenti di credenti?
      Alcuni fisici: Gugliemo Marconi, Nicola Cabibbo.
      Non so con chi parla lei di solito, ma i fedeli con cui parlo di solito io sono tutte persone ragionevoli.
      Cordialmente, Marco De Rossi

      1. JoeTurner

        quindi gente come Agostino d’Ippona, Tommaso d’Aquino, Anselmo d’Aosta o erano senza fede o erano degli insipienti…

      2. …anche il formaggio parmigiano sembra l’abbiano inventato dei monaci!!!
        Per non parlare di tutti liquori stomatico-terapeutici che si possono ancora trovare in qualsiasi monastero!!!

    2. Alessandro

      “Mi spiace contraddirla, ma la fede nega la sapienza degli uomini (incluse la scienza e la ragione)”

      Sarebbe sufficiente che Fritz capisse – visto che la propone lui – la citazione che fa di Paolo, nella quale è di tutta evidenza che l’Apostolo condanna la sapienza del mondo, cioè la sedicente e boriosa sapienza che nega la signoria di Gesù di Nazaret crocifisso e risorto.
      L’umana sapienza che si apre alla fede nella signoria del Cristo morto e risorto non subisce invece la deplorazione dell’Apostolo.
      Come è arcinoto, la Chiesa difende la sapienza razionale, la ratio, e insegna che, rettamente esercitata, essa non può contraddire alla fede cattolica. Per questo ci sono splendidi ragionatori che confessano la fede cattolica, con buona pace dei grossolani pregiudizi di Fritz.

  29. vale

    apettiamo i milioni di esempi storici. e poi ancora la menata di Galileo….pensavo a qualcosa di meglio.

  30. vale

    ” la fede nega la sapienza degli uomini (incluse la scienza e la ragione”
    ecco,giustappunto, una conferma al contrario. (se mai ne servissero…).fresca fresca…

    TERMINATA LA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL PROFESSOR JEROME LEJEUNE
    Scoprì a soli 32 anni l’origine genetica della sindrome di Down e fu perciò candidato al Nobel, ma non gli fu assegnato perché si rifiutò di inaugurare l’era dell’eliminazione dei feti portatori di anomalie genetiche
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2325

    a proposito: la sciùra Costanza è rebloggata ben due volte sul sito in questione.( ed una di queste proprio vicino all’art. di Langone sul buddismo del quale si era parlato anche qui…)

  31. Fritz_Scrivendosottolacodadelcane

    Quella che chiami menata di Galileo è un enorme problema di filosofia della scienza..Pensavo a qualcosa di meglio che liquidarlo come una quisquilia..

    Sì, sarò sempre grato al prete che ha inventato lo champagne..Berrò alla sua salute!

    Lungi da me l’essere un emerito professore universitario o un semplice tecnico informatico, sono un uomo.

    1. vale

      ma va là! la condanna di Galileo ( avesse ascoltato il Dottore della Chiesa S.Giovanni Bellarmino che gli suggeriva di presentare le sue come ipotesi, oltre alla maleducazione di far passare il Papa per fessacchiotto), avvenne perché le prove che adduceva eran errate. le sue teorie giuste. bel problema della scienza. si può affermare quel che si vuole anche con prove che non provano?
      e poi la condanna. non era per le sue teorie. di seguito citazione lunghetta ma doverosa(di uno molto più informato di me):
      http://www.storialibera.it/epoca_medioevale/inquisizione/articolo.php?id=1139

      Rino CAMMILLERI
      La leggenda nera dell’inquisizione

      …Il “carcere” dell’Inquisizione si configurava tuttavia in modo diverso dal nostro. Le espressioni latine che si rinvengono nei documenti – “carcere perpetuo”, “prigione irremissibile” – stanno a significare in realtà un periodo di detenzione dai cinque agli otto anni, da scontarsi spesso in convento o addirittura a casa propria.
      …Agli arresti domiciliari sulla parola fu messo, come è noto, Galileo.
      …Purtroppo solo gli epistemologi, cioè i filosofi della scienza, sanno che Galileo fu processato per le sue posizioni teologiche decisamente eretiche, e non perché asseriva che fosse la terra a girare intorno al sole. Questo era noto fin dal secolo VI avanti Cristo, e Copernico l’aveva teorizzato matematicamente prima di lui. Del resto, il moto della terra poté solo essere intuito da Galileo. La dimostrazione scientifica effettiva fu molto più tarda.
      Si ravvisa ancor oggi nella Chiesa della riforma tridentina la massima espressione dell’intolleranza, ma pochi sanno che Galileo aveva diversi figli (tra cui una suora) avuti da una donna che non sposò mai e che nelle fonti non v’è alcuna traccia di critica al riguardo da parte ecclesiastica. Anzi, la Curia pontificia lo teneva in gran conto, elargendogli a più riprese onori e somme di denaro. Carattere turbolento, passò la vita in perpetuo contrasto coi colleghi (che disprezzava apertamente), invidiosi della sua fama e del suo genio.

      Furono gli astronomi gesuiti a difenderlo e a confermare le sue prime scoperte astronomiche. E furono i colleghi dell’Università a spingerlo a dichiarare pubblicamente che la Sacra Scrittura dovesse essere corretta sulla scorta delle sue scoperte.

      Ma la Bibbia non è un libro scientifico: Bellarmino, che gli era amico e per più anni l’aveva protetto, cercò di comporre la controversia suggerendo a Galileo di insegnare le sue teorie per quel che erano, cioè mere ipotesi matematiche, strumenti inadeguati per trattare di teologia.
      Dapprima Galileo acconsentì e la Curia lo colmò di onori e privilegi. Tuttavia in seguito, reso forse più sicuro dalla sua fama ormai universale, fece circolare il Dialogo dei massimi sistemi in cui la teoria eliocentrica era riproposta in modo a dir poco offensivo per lo stesso Pontefice Urbano VIII (adombrato nella figura di Simplicio).

      Inquisito ancora, inviò certificato medico in cui denunciava malesseri e depressione. Il processo fu rinviato. Quando non fu più possibile differirlo, l’Inquisizione gli permise di alloggiare in casa dei vari cardinali che se ne contendevano la compagnia. La condanna di Galileo consisté nel recitare per tre anni i Salmi penitenziali una volta alla settimana nella sua villa di Arcetri. La pena fu quasi subito commutata, e lo scienziato ricominciò indisturbato a insegnare le sue teorie.

      Tuttavia da quel momento si incrinò l’unità di fede e ragione che san Tommaso e altri pensatori della Scolastica avevano perseguito, e la scienza cominciò a rivendicare quell’autonomia assoluta che rischia oggi di produrre la paventate aberrazioni dell’ingegneria genetica….

  32. vale

    aggiungo che i salmi furono poi recitati da una sua figlia suora, se non erro…..neppure quello! terribile condanna.

    1. vale

      per la cronaca anche Copernico era un religioso. sepolto addirittura nella Cattedrale di Frombork.

    2. media-e-midia

      Non erri. Era suor Maria Celeste, al secolo Virginia (una delle due figlie che Galileo piazzò in convento – tra l’altro facendo leva sulle sue conoscenze perché fossero ammesse prima di aver raggiunto l’età minima richiesta)

  33. media-e-midia

    C’è anche da menzionare la terribile condanna di Galileo agli arresti domiciliari. Li passò prima a villa Medici di Trinità dei Monti (cinque camere con vista e valletto); poi a Villa Medici al Pincio; poi a Siena presso l’arcivescovo Ascanio Piccolomini (altro palazzo con vista), poi a Firenze a casa sua (Costa San Giorgio, sulla salita che va al Belvedere) e, infine nella villa di Arcetri con vista su quello che mio padre definiva il più bel panorama del mondo.

    1. vale

      mi ricordavo infatti che non era andato subito ad Arcetri per la peste che s’aggirava….ma in fondo anche il palazzo del Vescovo di Siena poteva andare….
      ah, la terribile inquisizione…..ed i problemi di filosofia della scienza. enormi,eh!
      soprattutto a sistemar i figli. d’altronde se Flaiano diceva che il primo articolo della costituzione italiana è: “tengo famiglia” dev’essere una tradizione che ci portiam dietro da un bel pezzo….

      1. Scusate, allora perché qualcuno ha detto che la Chiesa ha fatto male a chiedre scusa per Galileo, se aveva anche i valletti perché non lo ha detto la Chiesa invece di chiedere scusa? O ha chisto scusa per quieto vivere? Per fare contenti tutti? O sono io, che , ovviamente, non ho capito nulla come anche sembra non capisca nulla che si azzarda a presumere che possano esistere scienziati non credenti?

          1. Alessandro

            Le “scuse” della Chiesa su Galileo vanno conosciute – volevo dire – per evitare fraintendimenti.

            Qui un inquadramento generale:

            http://www.inters.org/tanzella-nitti/pdf/10_GPII_Galileo.pdf

            “Il breve esame qui proposto su come Giovanni Paolo
            II si sia confrontato con Galileo e con la complessa vicenda storica che ne derivò,
            suggerirebbe di ridimensionare l’importanza di voler capire in modo ultimamente
            risolutivo come e perché avvennero i noti fatti del 1616 e del 1633 e chi, secondo il
            rito del capro espiatorio, ne fu il vero responsabile; un verdetto che l’estrema
            complessità della vicenda e la sua distanza storico-contestuale rendono sempre
            suscettibile di approfondimento e mai conclusivo. La questione essenziale e
            soggiacente, come mostra sia l’insieme del magistero di Giovanni Paolo II su fede e
            cultura, sia le intenzioni che lo animarono, pare essere un’altra: evocando all’inizio del
            suo pontificato un nome e un caso emblematico come quello di Galileo Galilei, si
            desiderava piuttosto tornare a far dialogare la teologia con le scienze.”

          2. Alessandro:
            te non puoi tutte le volte mettere dei paginoni, dei rinvii, dei riferimenti!!!
            Cerca di condensare in due parole come stanno le cose, o sì sì, o no no, senza farla tanto lunga.

            1. Marco De Rossi

              Purtroppo alcuni argomenti non si possono condensare in due parole.
              Diciamo che alcuni giornalisti come spesso accade, fanno dire al Papa cose che non dice.
              Fanno dei bei titoloni per portare avanti le loro ideologie.
              Nessuno nega che la Chiesa in determinate occasioni abbia commesso errori.
              Il caso galileo pero’ e’ abbastanza articolato e non si puo’ sintetizzare in “chiesa oscurantista”.
              Tant’e’ che la Chiesa spingeva Galileo ad adottare quello che la scienza moderna adotta oggi:
              “Prima di affermare come vere teorie non provate, continua a studiarle per trovare le prove, e fino a che non le hai trovate hai tutto il diritto/dovere di presentarle come ipotesi”.
              Ad esempio la sua teoria sulla causa delle maree era sbagliata alla grande ma lui come per l’eliocentrismo la considerava gia’ vera senza prove. (questo viene detto?).

            2. media-e-midia

              Questa mi ricorda la storiella del giudice che pretendeva che i testimoni gli rispondessero solo «sì’» o «no» (e si trovò a malpartito quando qualcuno gli chiese: «Vostro onore, avete smesso di rubare poponi nell’orto del vicino, sì o no?»
              😉

  34. Galileo credeva in Dio o mi sbaglio?
    non credeva in colui che ha fatto il mondo?
    http://www.riflessioni.it/forum/scienze/58-perche-io-credo-in-colui-che-ha-fatto-il-mondo-zichichi.html
    “Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova.”
    Vale soprattutto per l’evoluzionismo, e comunue potrebbe essere ribaltato “ciò che è negato senza prova…”
    Ma la fattura è opera e anche prova del suo fattore, ne porta in qualche moda il marchio, e si che noi è difficile che pensiamo ad un libro senza pensare all’autore come se le pagine si siano formate tramite piccole fomiche che si posano per caso sui fogli bianchi (l’immagine mi ricorda un cartone anmato ma non so quale).

    1. …in conclusione, le scienze hanno l’arroganza di credere nei loro metodi e essendo autoreferenziali non sono in realtà in grado di dimostrare nulla, gli uomini di scienza sono tutti o quasi tutti uomini di fede come è sempre stato nei secoli,
      Galileo era un borioso presuntuoso e non gli è dovuta nessuna scusa, anzi deve ancora pagare il conto dei soggiorni nelle ville più belle del mondo, l’evoluzionismo è una fandonia messa in essere da ciarlatani che fanno confusione tra uomini e Scimmie, la sciensa di causa in causa arriva a un punto dove non sa più trovare una causa precedente, mentre invece è intuitivo logico naturale elementare e aderente allo satto delle cose il fatto che alla fine della grande catena dell’essere c’è Dio, e prima di Lui nulla, perché Lui è eterno da sempre, anzi il tempo nnell’eternità si annulla e non esiste più né prima nè poi né ora Nè dopo ma sempre lui in aeternum etc.
      Ma perché la gente è così arrogante da non credere queste cose elementari?

      1. Marco De Rossi

        >filosofiazzero
        >20 giugno 2012 alle 17:37
        >
        >…in conclusione, le scienze hanno l’arroganza di credere nei loro metodi e essendo autoreferenziali non sono in >realtà in grado di dimostrare nulla,

        no

        >gli uomini di scienza sono tutti o quasi tutti uomini di fede come è sempre stato nei secoli,

        no

        >Galileo era un borioso presuntuoso

        boh, forse si’ forse no, d’altronde lo siamo un po’ tutti e quindi lo potrebbe essere stato anche lui

        >e non gli è dovuta nessuna scusa, anzi deve ancora pagare il conto dei soggiorni nelle ville più belle del mondo,

        ormai e’ scaduto in prescrizione :-D, e poi erano suoi amici e quindi ad un amico non si nega ospitalita’.

        >l’evoluzionismo è una fandonia

        a seconda di come lo si intende

        >messa in essere da ciarlatani che fanno confusione tra uomini e Scimmie,

        senza dubbio chi fa confusione tra uomini e scimmie ha un qualche problemino, ma non diciamoglielo che senno si offendono

        >la sciensa di causa in causa arriva a un punto dove non sa più trovare una causa precedente, mentre invece è intuitivo logico naturale elementare e aderente allo satto delle cose il fatto che alla fine della grande catena dell’essere c’è Dio, e prima di Lui nulla, perché Lui è eterno da sempre, anzi il tempo nnell’eternità si annulla e non esiste più né prima nè poi né ora Nè dopo ma sempre lui in aeternum etc.
        Ma perché la gente è così arrogante da non credere queste cose elementari?

        forse perche’ e’ arrogante? 😉

  35. “Poiché il vero non può in alcun modo contraddire il vero, si può esser certi che un errore si è insinuato o nell’interpretazione delle parole sacre, o in un altro luogo della discussione” (Leonis XIII Pont. Max. Acta, vol. XIII, 1894, p. 361)”
    Questo a Firenze lo chiamiamo: “pigliare per il culo”

        1. media-e-midia

          Marco De Rossi: no, hai fatto l’esempio sbagliato, si aspirano solo le ‘c’ intervocaliche, come quella di ‘logica’ perlappunto. (Scusa ma quanno ce vo’, ce vo’ 🙂 )

          1. Marco De Rossi

            Di nulla, anzi grazie della correzione.
            Gia’ ho difficolta’ con l’italiano e pur essendo di Roma non credo di conoscere cosi’ bene nemmeno il mio dialetto.
            Figuriamoci quello delle altre regioni della nostra bella Italia.

  36. ahi, quanto ci contavo!!!

    Costanza ti ringrazio per la tua testimonianza perché in questo momento mi sento perso, pur essendomi riavvicinato alla fede da alcuni anni. Ho posto tutte le mie aspettative in un aspetto della mia vita ed in una persona che non si è interessata veramente a me ed in una storia mai decollata che mi ha lasciato a terra. Ho creduto vi fosse la mano Divina dietro a tutto questo ed ho dovuto ricredermi. Leggere il tuo articolo mi ha ricordato quanto di più leggero ed importante ci può insegnare a crescere ricordando sempre l’esperienza degli uomini, la nostra stessa esperienza e la storia della nostra stessa vita anche quando ci sembra di essere fermi, anche quando ci sembra di essere caduti nel baratro.

    1. Maxwell

      Beato te che hai ancora questa serenità….io sono anni che lotto per togliermi un po’ di veleno dalle vene e far rifluire il sangue…….
      Cmq BENVENUTO.
      Da me specialmente che non sono più solo…….

    2. Non lo sapevi che per amore si patisce?
      Non c’è mica bisogno di usare tante parole per questo.
      Tutti si è patito e tutti si patirà, sempre. (ringraziando il Signore)

  37. Flavia

    Dunque, io non sono cristiana, non sono nemmeno stata battezzata (e non ho intenzione di farlo) ma sono sempre stata profondamente rispettosa dei cristiani e di tutti coloro che provano un forte sentimento religioso. Ho sempre avuto una spiritualità sviluppata, fin da bambina, ma credo anche di essere stata dotata di un forte spirito di indipendenza e di pensiero critico.
    Ecco, fatta questa la presentazione, la domanda che pongo alla Sig.ra Miriano e ai frequentatori di questo sito è la seguente: ho sempre sentito dire che le strade del Signore sono infinite, come è possibile allora cercare di contenere tutto nella devozione alla Chiesa, senza vedere che i milioni di persone nel mondo che cercano la loro strada verso Dio, in mille forme diverse, dalle sinagoghe ai riti pagani, dalle feste animiste ai riti della chiesa ortodossa ai canti dei monaci buddisti, cercano e spesso trovano, appunto, la stessa gioia, la stessa pienezza dei cristiani? certo, non metto a paragone i cristiani con quelli che adorano il dio denaro o il dio successo o la dea bellezza, però perchè essere cosi miopi da non voler dare dignità anche alle credenze religiose altrui? questa è la ragione per cui, pur avendo frequentato ambienti religiosi diversi, non ho mai voluto aderirvi totalmente, pur essendo certa di condividere con molti credenti un forte spirito religioso. Tutte e dico tutte le religioni organizzate, dal colosso rappresentato dalla Chiesa cattolica all’ultima delle comunità del buddismo della Sokka Gakkai, sono certe di avere in se l’unica possibiità di salvezza, l’unica strada possibile, l’unica, in definitiva, giusta. Quanta arroganza, quanta prepotenza, quando la religione diviene organizzata.
    Il divino ha una capacità di raggiungere gli uomini molto più forte di queste restrizioni, ha un’apertura che nessun leader religioso ha, una tolleranza che vedo mostrata, anche da coloro che si dicono cristiani, in rare occasioni.

    1. Alessandro

      Le religioni non sono uguali tra di loro. Le loro differenze non sono apparenti. Ciascuna dice che le cose stanno in un modo differente. Orbene, le cose stanno in un determinato modo (Dio c’è o non c ‘è: non è possibile che ci sia e pure non ci sia; gli uomini si reincarnano o no, non è possibile che si reincarnino e pure no: il principio di non contraddizione non si viola impunemente senza precipitare nel vaneggiamento): qual è la religione che dice che le cose stanno come le cose realmente stanno? Cioè, quale religione ha ragione, è vera? Questa è la domanda da porsi. Ognuno risponde a modo proprio, anche in conseguenza del contesto culturale nel quale cresce.

      Quanto alla Chiesa cattolica, il cattolico confessa che essa amministra il tesoro dell’unica vera religione. Le altre religioni che sono, allora. Se non sono semplicemente perverse (pensiamo al culto satanico, o a forme rituali che prevedono il sacrificio di vite umane), certo non possono rivendicare lo statuto di religione vera, e al più conterranno alcuni degli elementi di parziali di verità. Come dovrebbe comportarsi con queste ultime la Chiesa? Rifiutare per partito preso ogni elemento di verità che alberghi, per quanto piccolo e gravemente monco, nelle altre religioni? Certo che no:

      “La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.”

      E allora chi non appartiene alla Chiesa non può salvarsi?

      1) “Innanzitutto, deve essere fermamente creduto che la « Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo è il mediatore e la via della salvezza; ed egli si rende presente a noi nel suo Corpo che è la Chiesa. Ora Cristo, sottolineando a parole esplicite la necessità della fede e del battesimo (cf. Mc 16,16; Gv 3,5), ha insieme confermato la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano per il battesimo come per una porta ». Questa dottrina non va contrapposta alla volontà salvifica universale di Dio (cf. 1 Tm 2,4); perciò « è necessario tener congiunte queste due verità , cioè la reale possibilità della salvezza in Cristo per tutti gli uomini e la necessità della Chiesa in ordine a tale salvezza » ” (Dominus Iesus, 20)

      2) “Per coloro i quali non sono formalmente e visibilmente membri della Chiesa, « la salvezza di Cristo è accessibile in virtù di una grazia che, pur avendo una misteriosa relazione con la Chiesa, non li introduce formalmente in essa, ma li illumina in modo adeguato alla loro situazione interiore e ambientale. Questa grazia proviene da Cristo, è frutto del suo sacrificio ed è comunicata dallo Spirito Santo ». Essa ha un rapporto con la Chiesa, la quale «trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre».
      21. Circa il modo in cui la grazia salvifica di Dio, che è sempre donata per mezzo di Cristo nello Spirito ed ha un misterioso rapporto con la Chiesa, arriva ai singoli non cristiani, il Concilio Vaticano II si limitò ad affermare che Dio la dona «attraverso vie a lui note» [Conc. Vaticano II, Decr. Ad gentes, n. 7.]. La teologia sta cercando di approfondire questo argomento.” (Dominus Iesus, 20s)

    2. CFK

      La maggior parte delle religioni e anche il Vecchio Testamento, la Legge antica, hanno un approccio quantitativo. “Fate questo”, “andate lì”. La misura da dare è questa e quest’altra. Valori precisi, fissati, come un prezzo subìto. ”Quanto mi ami?” “Quante volte devo perdonare?”

      Il cristianesimo no. Il cristianesimo è qualitativo. Usa il “come”.
      “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”, dice Gesù. “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori“, “Amate il prossimo come voi stessi“…insomma, quando siamo chiamati a dare è un paragone, la percezione di una realtà che siamo chiamati ad imitare. Niente di astratto. Siamo invitati a prendere degli esempi, seguirli, ad usare la nostra intelligenza e ragionevolezza. Spalancare gli occhi e il cuore.

    1. Marco De Rossi

      >filosofiazzero wrote
      >vale a dire manifesto la fede che….

      che….? i puntini per cosa stanno?

I commenti sono chiusi.