E’ festa nel cielo!

de L’OMO SALVATICO

Si narra che Santa Francesca Romana fosse salita in cielo tra una nuvola di fiori. La scena è riportata in uno straordinario affresco nel monastero di Tor de’ Specchi. Ceccolella è in preghiera al suo capezzale circondata dalle sue sorelle. Un tappeto di mille colori la sospinge verso l’alto dove viene accolta tra le braccia del Risorto nel tripudio gioioso di angeli e santi, la chiesa bella che ci guarda dal cielo. Specchio di quella chiesa siamo noi, uomini e donne di quaggiù, in cerchio attorno a Chiara nella parrocchia di Santa Francesca Romana per l’ultimo abbraccio, per l’ultimo saluto. Una cascata di fiori ricopre l’altare fin sotto alla bara e sembra indicare a quest’anima bella la via che porta al cielo, attraverso una linea immaginaria, che passa per l’enorme Cristo appeso in fondo all’abside e poi diventa un’autostrada dritta verso il Padre. Chiara negli ultimi giorni ha avuto paura, dice Don Vito, ma alla fine abbiamo riso in faccia al Drago …

Capisci perché vogliono fare fuori la chiesa Ben? Perché ci insegna a diventare signori sulla morte. A guardarla negli occhi e a dirle sui denti, dov’è il tuo pungiglione, dove la tua vittoria? Chi ha una bella morte ha avuto una bella vita, dice Don Vito. È proprio così, stare al seguito di Colui che ha vinto la morte, ci regala, qui ed ora, una caparra di vita eterna, tutta un’altra vita! L’uomo moderno ha rimosso l’esperienza della morte e affidato la pratica ai tecnici, medici e paramedici, lontano dagli occhi lontano dal cuore, ma questo non l’ha liberato dalla paura e dall’angoscia delle cose ultime.

Qui invece ė tutta un’altra storia, e i ragazzi cantano “è festa nel cielo!” ..

fonte : L’Omo Salvatico

***

L’audio del’omelia di padre Vito –  clicca QUI

18 pensieri su “E’ festa nel cielo!

  1. Marco De Rossi

    Gia’, un’accusa che viene rivolta spesso e’ che la Chiesa per “accapparrarsi” le persone le spaventa con i discorsi sulla morte e sull’inferno.
    Invece la Chiesa, Cristo, Dio, ci vuole felici gia’ su questa terra.
    Gia’ in questa vita possiamo sperimentare la Vita Eterna.
    Una vita vissuta sperimentando che quello che ci annunica la Chiesa e’ vero e possibile nella nostra vita e’ qualcosa di immensamente stupendo.
    Ma siamo liberi di non crederci e poi i frutti si vedono, dolore e sofferenze inflitte e autoinflitte da cui non riusciamo a liberarci, siamo cattivi nel senso dell’origine etimologica: captivus=schiavo.

  2. Velenia

    Ed è anche vero che la morte la sperimentiamo già qui,non solo la morte di coloro che amiamo,ma la morte di affetti,amicizie, amori,ideali.
    Tuttavia “tutta la vita chiede l’Eternità”,tutto in noi chiede la vita,la vita vera già da quaggiù.il problema è chi può darcela.
    Il post di oggi mi pare connesso a quello di ieri,c’è una domanda nel nostro cuore che non è possibile spegnere.

  3. Erika

    Verissimo.
    E’ molto difficile fare i conti con la propria mortalità.
    Io, alla veneranda età di 33 anni, non ci sono ancora riuscita, però mi fa ridere (amaramente), il modo in cui nella nostra società si rifiutano ossessivamente la morte, il dolore, la malattia.
    Come se ci fosse dato scegliere, poi.

    @Marco De Rossi: ti ho risposto nel post di ieri. Comunque quello che rilevi, cioè che alla Chiesa è spesso imputato il fatto di “spaventare” la gente, credo sia dovuto al modo in cui certe cose vengono trasmesse.
    Purtroppo, essendo tutti fallibili, non sempre si riesce a diffondere il messaggio cristiano nel modo migliore, rispetto alle diverse sensibilità.
    Ad esempio, ricordo certi fumetti sulle vite dei santi che mio padre mi comprava da bambina.
    Erano terrorizzanti, sul serio.
    Gente che si contorceva tra le fiamme, occhi strappati etc.
    Ora, io non discuto sulla veridicità o meno di queste immagini, non ho elementi per farlo.
    Però sono abbastanza sicura che legare il messaggio cristiano a immagini di torture non sia il modo migliore per farne apprezzare la bellezza ai bambini.

    1. Marco De Rossi

      @Erika, si ho letto, grazie.

      Paradossalmente i non credenti hanno piu’ possibilita’ di andare in Paradiso di noi credenti,
      Un giorno il Signore mi chiedera’ conto di tutto quello che ho ricevuto e se avro’ dato scandalo.
      Ai preti chiedera’ ancora di piu’.
      Ai vescovi ancora di piu’
      Ai Papi ancora di piu’.

      Mi chiedera’ conto se avro’ trasmesso la fede alle mie figlie.
      Mi vengono in mente le parole di San Paolo:
      “infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.” (Rm 7,19)

      Pero’ poi mi tranquillizza che dal male il Signore sa trarre il bene.
      e che come dice Isaia:

      “dice il Signore.
      Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
      diventeranno bianchi come neve.” (Is 1,18)

  4. Velenia

    @Erika,veneranda età di 33 anni? Aspetta che arrivino gli anta e vedrai che inizia la seconda giovinezza.
    Avrai ragione tu riguardo ai fumetti sulle vite dei santi (io del resto non li ho mai letti,c’erano i racconti di mio nonno paterno però,ed erano bellissimi) ma io da bambina ero molto orgogliosa quando mi dicevano che dovevo aver rubato gli occhi dal piatto di Santa Lucia.(vanitosa vome mia figlia!).
    Trovo poi tenerissima la storia del martirio di S.Perpetua e S. Felicita.

  5. Erika

    Velenia, figurati, non è questione di torto o ragione.
    Sono sensibilità individuali: già un racconto da parte di un nonno hanno un impatto diverso da un’immagine guardata in solitudine…non dico di tacere ai bambini le storie dei Santi, e nemmeno i concetti di Inferno e Paradiso.
    Dico solo di valutare il grado di impressionabilità del bambino e regolarsi di conseguenza su quali sono le cose da mettere in risalto.
    Altrimenti può succedere che da piccoli si provi un sentimento religioso quasi esasperato, ma non vissuto con vera gioia, perché di base c’è un senso di terrore, non di amore.
    E allora magari per anni non perdi una Messa, reciti il Rosario, ti confessi quasi ossessivamente e poi, a un certo punto, ti senti talmente imprigionato dalla paura da rifiutare la religione in toto.

    P.S. Anch’io sono vanitosa: mi piace fare la “vecchietta” per farmi dire “ma cosa dici, che sei una bambina…” 😉

  6. Velenia

    Perfettamente daccordo Erika,un sacerdote che ho conosciuto e che è morto un mese fa,diceva sempre che non si diventa cristiani per paura dell’Inferno,per quanto,aggiugeva è l’unica paura ragionevole che un uomo possa avere.Per quella che è la mia esperienza si può diventare cristiani solo per una grande attrazione,è come un innamoramento,e mai conosciuto nessuno che si innamorasse per paura.
    Riguardo ai miei figli io prego ogni giorno che accada loro quello che è accaduto a me cioè che un Incontro illumini la vita,ma dove e quando questo possa accadere non è certo nelle mie mani.

    1. velenia:
      di te, però, uno potrebbe anche innamorarsi per paura, paura di non potere incontrare nessuna “così bella al par di te”
      ma a quel punto sarebbe già innamorato, (di te)ovviamente!!!Qundo l’occhio siciliano ha del normanno non ce n’e chi resista!!!

            1. che parola incantevole, Alvi’…
              …ecco, di’ questa, chiudi gli occhi e inspira: non senti profumo d’eternità?

      1. Alessandro

        filosofiazzero
        11 giugno 2012 alle 19:04

        “Io invece vorrei un’amante temporanea, da stabilire, età massima 60 anni, di buon carattere, affettuosa, amante della casa….”

  7. alessandra

    scusate, ieri ho visto che admin aveva postato sul blog il collegamento al sito di chiara, ma ora l’articoletto non c’è più e non riesco ad accedere al sito…come mai?

    1. admin

      attendiamo riscontri se si tratta di un sito voluto e approvato dalla famiglia di Chiara. Nel dubbio lo abbiamo rimosso.
      Sul perché ora non si acceda più al sito incuriosisce anche me, e mi fa pensare che forse abbiamo fatto bene a rimuoverlo.

I commenti sono chiusi.