Purtroppo la mia vis polemica si è già esaurita a una settimana dall’apertura del blog (vedi l’accesa discussione sui commenti di ieri), e a sera mi ero già convinta a rinunciare alle mie opinioni granitiche per dare ragione a chiunque mi si fosse avvicinato con piglio un po’ deciso.
Poi però i figli mi hanno ricordato che le sfumature non sono il mio forte. “Carlotta è andata via – ha detto Lavinia a cena, dopo che l’amichetta nostra ospite è uscita di casa – e io ci ho fatto la pace, sennò vado all’Inferno”. Il pane mi si è fermato in gola. Forse ho esagerato, mi dico. Comincio la solita lezione di teologia serale (la misericordia, la libertà dell’uomo, dire di sì o di no a Dio), cercando di attenuare i toni apocalittici di mia figlia. La quale però, essendo un tipetto preciso, non ama molto i distinguo. Lei mi ascolta, poi scuote la testa, guarda la sorella e sentenzia: “Tanto, le porte dei pifferi non prevarranno.” Gli inferi, Lavi, gli inferi. “Va bè, però intanto loro perdono”, taglia corto la giovane candidata alla Congregazione per la Dottrina della fede.
D’altra parte una raccoglie quel che semina.
Anche quando giocano a bambole le mie ragazze mirano sempre a far sposare Barbie con Peppino, che è la loro versione autarchica di Ken. Sì, lo so, mi diranno che le ho plagiate, ma Barbie e Peppino hanno una felicissima vita di coppia. D’altra parte, anche la Mattel ha fatto una campagna pubblicitaria per far rimettere insieme quei due disgraziati: è ora che mettano la testa a posto, come cerco di spiegare in questo prestigioso servizio che ho fatto per il Gt ragazzi.
Per la cronaca i maschi, invece, seguendo il loro istinto e non certo plagiati da me, fanno estenuanti campagne di guerra per impadronirsi del controllo del ripostiglio con aggressive truppe di soldatini per lo più mordicchiati dalle sorelle.
A parte devo ringraziare tutti quelli che mi esprimono dosi da cavallo di stima e apprezzamento: Chiara (ma mi sa che hai esagerato!), Livio, Claudia, Giovanni, Filippo e tanti altri che siccome sto dormendo in piedi non mi ricordo. Come disse Tacconi ai tifosi: “siete sempre nei miei cuori”.
P.s. Noto una minore affluenza di lettori del blog il mercoledì e il venerdì: è un caso o tra voi c’è chi fa il digiuno dal computer in quei giorni? Che bravi! Io sono una schiappa nel digiuno, ne invento forme estremamente creative. Come dice mio marito: cavallette e pocket coffee…
Forza Costanza, avanti così!
Le porte dei pifferi è stupenda!! 😀
Forza Costanza!! Io sono con te!
Elena si vede che giudichi le persone senza conoscerle!
Costanza non farebbe mai una cosa del genere anzi, cerca il contraddittorio per cui ti prego di usare altri toni e casomai domanda come mai non compare il tuo commento.
Lei rispetta tutti e esprime pacatamente le sue idee, e noi che la sosteniamo, vorremmo che almeno su questo blog, la sicurezza in ciò che si crede, venisse espressa con moderazione!!!
ahi ahi Ely attenta che vai a finire ai pifferi insieme a Costanza con tutte queste donne agguerrite fino ai denti!
Io però voglio venire con voi piuttosto che farmi prendere
d’acido.
Confermo quanto detto da elisabetta,infatti sono andati persi tutti i commenti sia quelli critici che quelli positivi (che erano anche di più). Chiediamo comunque scusa a tutti.
PS ieri un solo commento non e’ passato alla “moderazione” che faceva dei deliranti e sgradevoli paralleli con la pedofilia. Credo sia stato meglio per tutti.
Gentile signora Miriano, dalle anticipazioni del suo libro trovo le sue idee antiquate edc errate, ma lei ha comunque diritto di esprimerle come tutti noi..non credo che farei mai leggere il suo libro a mia figlia (se l’avessi) nè è mio desiderio avere una donna “sottomessa”, io vorrei una compagna da tenere a fianco e non sotto il tallone. Oltre a consigliarle di leggere Casa di bambola di Henrik Ibsen, e di informarsi sulle donne del risorgimento e le combattenti della nostra Resistenza che lottarono e soffrirono al pari dei loro compagni uomini, le farei due appunti: mi pare di aver capito che lei sostiene la necessità di perdonare eventuali scappatelle del marito cosa che le donne hanno fatto per secoli: ma le scappatelle della moglie? Non vanno anch’esse perdonate? Secondo me sì, dato che o col corpo o con la mente prima o poi tradiamo tutti il partner (ha visto Eyes Wide Shut?)
Un’altra cosa, non mi va giù che nel booktrailer abbiate usato immagini di commedie romantiche come Harry ti presento Sally che con la sottomissione della donna non c’entrano un tubo, per fortuna.
Arrivederla
L’arrivederla è sbagliato dato che non ci conosciamo personalmente…non so come mi sia uscito. Chiedo scusa
Saluti
prova invio commento,
un commento risulta inviato ma non è pubblicato,
altri commenti postati in orario successivo al mio sono visibili.
è censura?
Siamo alle solite!!!!
Se non leggete il libro non potete capire….non ho mai sentito uscire dalla bocca dell’autrice il concetto di perdonare una scappatella del marito, ma da cosa lo avrebbe dedotto, ce lo faccia capire????
Per quanto riguarda il trailer, è proprio li che sta il concetto: la vena ironica, tant’è che lo ha montato il marito, e questo dovrebbe dirle molto!!!!
Se sulle scappatelle mi sono sbagliato, ne prendo atto e mi scuso.
Ciao Costanza,
quando ho letto il titolo del tuo libro, “sposati e sii sottomessa”, ho creduto che fosse ironico, poi ho letto la scheda introduttiva e ho capito che non lo è.
Ora vedo il tuo video per il GT ragazzi (malgrado le lettere capovolte, un TG, Telegiornale, per ragazzi) e non posso che dirmi allibita.
Qualche domanda:
Nel video telegiornale per bambini parli di “uomo vero”, come fai a stabilire quale sia l’uomo vero?
Come fai a credere che tu e il tuo micromondo familiare possiate essere solo vagamente rappresentativi di milioni di individui diversi?
I tuoi figli sono, inoltre, chiaramente condizionati dalla tua educazione, oltre che dalla Barbie. Il potere del gioco per formare i bambini non è certo una novità (perfino Manzoni ci parla delle bamboline vestite da suora, gli unici giochi per la bambina predestinata a futura monaca di Monza)
In un tuo post, hai scritto che donne e uomini sono diversi, però ti sfugge un dettaglio importante: esistono notevoli diversità anche all’interno dei due macrogruppi. Io, ad esempio, sono una donna, ma penso di non avere nulla in comune con te se non lo stesso tipo di apparato genitale.
Un consiglio per scongelare in fretta le fettine di carne: non c’è bisogno di usare le tue ascelle, puoi usare il forno a bassa temperatura o l’acqua tiepida.
nonostante la mia lettura del libro segni il passo (la lentezza è la cifra della mia vita, sigh), invito, buona ultima, tutti quelli che pensano che costanza miriano abbia idee retrive su donne uomini matrimonio ecc. ecc. di sospendere il giudizio almeno fino a dopo aver letto il libro.
e comunque basterebbero le prime dieci pagine a farvi cambiare idea.
prova commento
non c’è nessuna censura, per approvare i commenti bisogna stare davanti al computer e il sabato e la domenica (soprattutto) lo dedico completamente ai figli…
Tranquilla Costanza, non devi certo spiegare cosa fai del tuo tempo. Che tu passi il sabato e la domenica con i bambini, o a fare spesa, a pulire casa, a stirare, o chissà cosa, sono fatti tuoi.
Non sei certo obbligata a stare sempre al computer, la tua webmaster ha spiegato che alcuni commenti sono stati pubblicati in automatico per una impostazione di moderazione che filtra solo i nuovi commentatori, quindi nessuna censura, magari mettere un avviso eviterebbe malintesi.
chi ha già postato commenti approvati in passato non passa al vaglio della moderazione, gli altri sì: per questo motivo possono apparire pubblicati post che sono stati mandati dopo.
Questa discussione mi ricorda quando (provavo) a programmare i computer. Era sufficiente un errore di battitura, magari banalissimo (due punti invece di punto-e-virgola) e tutto si bloccava e passavo mezz’ora di tempo a cercare il difetto.
Perché fermarsi sempre e solo sulla parola “sottomettiti” (peraltro già ampiamente spiegato dall’autrice) e non analizzare a più ampio respiro tutto il senso del libro?
(Accidenti che ancora non mi è arrivato in libreria!!!)
Gabriele,
Puoi dire a chi ti rivolgi?
Chi si è soffermato solo sulla parola sottomettiti?
Tuttavia, puoi indicare la pagina dove si spiega il senso di “sottomettiti” in questo libro? non la trovo.
Comunque se parliamo la stessa lingua dobbiamo fare riferimento al dizionario della lingua italiana e il significato di sottomettiti lì lo troviamo.
Mi permetto di rispondere per Gabriele con due passaggi di due interviste a Costanza .
Dall’intervista a La Bussola Quotidiana:
Non immaginavo minimamente che la parola
sottomissione potesse essere fraintesa, cosa che invece ho cominciato a capire in questi giorni,
vedendo le reazioni al mio libro. Se una è totalmente fuori dalla logica del dominio non si può
risentire se riceve l’invito alla sottomissione, intesa come stare sotto, cioè alla base. Sostenere,
sorreggere, aiutare, essere le fondamenta della coppia, della famiglia. Cosa ci può essere di
offensivo? Non c’è niente di più bello da dire a una donna. E molte, moltissime donne che conosco
lo fanno naturalmente, sono rocce salde a cui in tanti si appoggiano. Stare sotto se una esce dalla
logica del dominio ha solo una collocazione “spaziale”, diciamo
dall’intervista al Foglio:
Ti rileggo il passaggio cruciale: “Dovrai
imparare a essere sottomessa, come dice san
Paolo. Cioè messa sotto, perché tu sarai la base
della vostra famiglia. Tu sarai le fondamenta.
Tu sosterrai tutti, tuo marito e i figli,
adattandoti, accettando, abbozzando, indirizzando
dolcemente. E’ chi sta sotto che regge
il mondo, non chi si mette sopra gli altri”.
Non credo che ci sia un
complimento migliore da fare a una donna.
Cosa c’è di più difficile da fare che sostenere,
aiutare, sorreggere? Quando tu hai bisogno
di aiuto lo chiedi a chi è più debole o
a chi è più forte di te? Io a chi è più forte.
E infatti il racconto della creazione mi mette
ogni volta un gran senso di orgoglio. La
donna è un aiuto, simile all’uomo, dice la
Genesi. Non una schiava, ma un aiuto. Chi
aiuta è più robusto, più grande. E se una si
offende è perché è accecata dall’ideologia.
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Pazienza.
Vorrei rispondere a “sposati e sii sottomessa” ma la funzione “replica” risulta disabilitata.
Tu mi rispondi al posto di Gabriele, ma non hai risposto perchè Gabriele ha scritto il falso dichiarando che ci si è soffermati solo al titolo. Io no mi sono soffermata al titolo e ho commentato anche il video sulla Barbie e il TG ragazzi.
Dalla tua risposta, inoltre, non si capisce chi sono gli autori delle tue citazioni. Nella lingua italiana “sottomissione” ha un significato preciso che si può leggere in qualsiasi dizionario.
Messa sotto, sottomessa, fondamenta, anche rigirando la frittata, il discorso non cambia. Per quale motivo un donna deve portare il peso e fare da fondamenta?
si vuole sempre imporre un ruolo da sottomessa, o messasotto, alla donna che dovrebbe addirittura essere orgogliosa del peso che le si impone.
Dici che per fare la parte della sottomessa, delle fondamenta, bisogna essere forti e quindi questo dovrebbe essere motivo di orgoglio?
Sarebbe come andare a dire agli schiavi neri che solo i forti resistono alla schiavitù e allo sfruttamento e quindi dovrebbero essere orgogliosi della loro posizione.
Per tua informazione io non seguo nessuna ideologia.
Le risposte sono state date nell’interviste da Costanza, e’ presente una domanda che pero’ cita il libro, quindi in buona sostanza puoi prenderle tutte come risposte dell’autrice.
Per quanto riguarda il significato della parola sottomessa, Costanza ci ha scritto un libro per argomentare, se fosse bastata la definizione del dizionario sarebbe venuto fuori un libro ben povero di pagine.
Ti vorrei anche mandare una bella risposta che qualche giorno fa un utente (poirot77), ha dato e che ci e’ piaciuta molto:
Sub-mitto (dal latino) ha tante accezioni e una delle più indicate in questo caso è anche “mandare in aiuto” . E’ indicata proprio perchè parlando di donne si rifà molto alla creazione della prima donna , Eva, che Dio creò come “aiuto che gli sia simile”(all’uomo ovviamente).Non c’entra nulla la lotta fra i sessi, parità o non parità!Dio , ha mandato la donna in soccorso dell’uomo!!E menomale!!Perchè in buona sostanza la donna è più tosta dell’uomo!!Nessuno si sognerebbe di definire S.Paolo uno schiavista eppure scrive rivolgendosi agli schiavi – ancora presenti al tempo – dicendo di obbedire ai padroni giusti e pure agli ingiusti!!E che diremmo, che fosse un servo dei padroni?? Non direi proprio…Anzi, la schiavitù è stata proprio abolita dal cristianesimo che rende gli uomini (come genere umano) tutti uguali al cospetto di Dio!!
Costanza non può inventarsi un nuovo significato per la parola “sottomissione” e sostenere di essere fraintesa.
Sottomissione, o se preferisci messa sotto, o fondamenta, o “essere mandata in aiuto”, non cambia il senso del discorso. Significa sempre mettere la donna in posizione di e sub-ordinazione, sub(sotto) è sempre inferiore.
leggo che vi ispirate spesso a san paolo, ma ho letto le sue dichiarazioni sulle donne proprio per poter capire la vostra ideologia, e sono chiaramente misogine e come lui hanno scritto cose orrende sulle donne molti santi, che sono stati origine di violenze e sofferenze orribili.
Non ti pare che sarebbe anche giunto il momento di archiviare orribili teorie misogine invece di rinnovarle?
Le donne non sono un sub-qualcosa, non sono un corpo inviato in aiuto, non sono un utile accessorio, non sono fondamenta, non sono mattoni, non sono oggetti. Le donne sono persone e come tutte le persone hanno diritti, indipendentemente da una funzione, come tutte le perosone hanno diritto di esprimere la loro personalità e le loro aspirazioni.
A Costanza piace fare la sub-? la sottomessa, la messasotto, le fondamenta, la crocerossina, la stampella, le piace “essere mandata in aiuto” e via dicendo? così sta bene perchè pensa che otterrà in premio la benevolenza e il paradiso? faccia pure. Che tenga conto però del fatto che molte non la pensano come lei, tenga conto che molte sono diverse da lei ma si guardano bene dal porsi su un piedistallo per predicare o imporle un ruolo, una funzione, uno stile divita e di pensiero.
Ok
Ero indeciso se lasciare il post ma vedo che la discussione è ancora aperta.
In primo luogo vorrei far notare che è stato Cristo a dare dignità alle donne e non a caso solo nelle culture di origine cristiane, dopo tante lotte femministe e tanti errori anche da parte della Chiesa (di cui peraltro il grandissimo Giovanni Paolo II° ha chiesto perdono), si è arrivati alla parità di diritti delle donne.
In secondo luogo vorrei esprimere una mia personale lettura alle critiche riportate sul blog e non solo ritenendo che le posizioni contrarie non siano così pregiudizievoli da limitarsi al significato letterario di “Sottomettersi”: il problema è dovuto allo scandalo dell’amore gratuito che il cristianesimo pretende di testimoniare e che, si Costanza hai ragione, è l’unico modo per essere felici in questo mondo.
La levata di scudi contro il libro di Costanza temo proprio nasca dal fatto che si sia limitata a dire alle donne di sottomettersi senza pretendere nulla in cambio ed è questo lo SCANDALO cristiano amare incondizionatamente ed indipendentemente dall’amore ricevuto dall’altro.
San Paolo ha scritto “Donne siate sottomesse ai vostri mariti E voi mariti amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa”; grazie a Dio, e seguendo i suoi insegnamenti, non ha messo un “MA” al posto di quel “E” ed in questo si racchiude la testimonianza di Cristo: MORIRE ALL’ALTRO.
L’insegnamento di San Paolo rivolto a mogli e mariti non è altro che lo stesso tipo di amore: morire all’altro (non solo PER l’altro); Cristo ha detto: “Amte i vostri nemici” e questo ai più non crea scandalo perchè viene visto come atto eroico ma chi è il nostro nemico se non chi ci è più vicino (anche nelle coppie più felici e mi ritengo tra queste); che vive nella qutidianità sa quanto può essere dura amare il marito quando lascia in giro gli abiti sporchi ho arriva tardi, o la moglie quando tisposta le cose e si arrabbia se le chiedi dove sono (non a caso i matrimoni sia sfasciano per molto meno).
Si può non essere sottomesse anche se si ha il marito schiavista (e “fanno bene” a non esserelo) ma lo si può essere essendo un’avvocato affermato con il marito insegnate di Religione che si occupa dei figli e della casa (si esistono anche queste coppie); essere sottomesse significa aiutare noi mariti ad essere UOMINI, si perchè è vero siamo deboli, e soprattutto ad essere PADRI in grado di educare i figli, di testimoniargli e trasmettergli la Fede e farli crescere (si papà tocca a noi creare degli uomini e delle donne, alle madri tocca il compito dell’affetto e, solo, in questo sono più fortunate); purtroppo stiamo vedendo i macelli di una generazione crescitua senza (metaforicamente o meno) senza padri.
Mi scuso per la lungaggine e per il mio pessimo italiano ma spero di poter aver dato testimonianza della mia esperienza di marito e padre amato da una moglie “sottomessa” (anche se in mia presenza non lo ammetterà mai).
PS: a Piacenza il libro è esaurito o mai arrivato e devo assolutamente averlo entro il 21 marzo per regalarlo ad una mia amica (ovviamene il mio prete c’è l’ha ma lui è raccomandato)
Alberto scrivi: “sia limitata a dire alle donne di sottomettersi senza pretendere nulla in cambio è questo lo SCANDALO cristiano amare incondizionatamente ed indipendentemente dall’amore ricevuto dall’altro.”.
Certo Alberto hai una grande creatività interpretativa.
Sottomissione però non significa amore. Chi ambisce a sottomettere è solo un tiranno
San Paolo scrisse:
“Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.”
San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35
Ti risulta?
carissimo Alberto, grazie per il tuo contributo ricco di sostanza e ben scritto, altro che pessimo italiano! Il libro è già in ristampa, ma se lo ordini direttamente alla Vallecchi online oppure a una libreria come ibs dovrebbe arrivarti in tempo per il regalo. Se proprio sei disperato, te ne mando una delle mie 5 copie, che avevo destinato a marito e figli, ma poi me lo procurerei di nuovo (ne sto comprando un sacco di copie!)
Mi dispiace ariaora che ti sia incaponita sul significato lessicale del temine, per un cristiano il richiamo di san Paolo vuole dire: ama tuo marito indipendentemente da quanto lui ami te (e viceversa).
E mi dispiace non perchè voglio avere ragione ma perchè così facendo perdi una Bellezza e, purtroppo non lo si può spiegare a parole ma solo facendone esperienza (non caso si chiama grazia), la possibilità di incontrare qualcosa che corrisponda completamente alla tua umanità e renda possibile essere felici.
Conosco bene anche quel passo di S. Paolo (lo uso sempre quando voglio fare lo s…onzo con moglie ed amiche) ma bisogna anche leggere la scrittura contestualizzandola al tempo ed i luoghi; a Corinto 2000 anni fa era molto sconveniente che una donna parlasse in pubblico e S. Paolo era chiamato spesso a dirimere questioni legate all’opportunità o meno di sottostare e rispettare le leggi e gli usi dei luoghi: sempre in questi casi le sue indicazioni erano quelle di rispettarle a condizione che non fossero contrarie agli insegnamenti di Cristo (e infatti invita ad aggirare l’ostacolo consigliando alle donne di chiedere al marito di insegnargli le cose).
Ad esempio in un altro passo invita i cristiani a non consumare carni ed alimenti immondi non perchè fosse sbagliato ma perchè questo poteva creare scandalo tra gli ebrei e gli ebrei appena convertiti.
alberto, non mi sono per nulla incaponita sul lessico, ma sul significato e sul contenuto.
hai una notevole creatività interpretativa, se ti procura senso di grazia, fai pure, a me certe parole (sottomissione), certe omologazioni sessiste, certe imposizioni, questi contenuti procurano molta preoccupazione, il medioevo non mi è mai piaciuto.
Dici che quello di San Paolo è un consiglio per aggirare un ostacolo, e cosa aggira dicendo che le mogli devono essere sottomesse al marito e devono tacere?
Queste parole (e ce ne sono molte altre anche peggiori) sono state causa di orrendi crimini contro le donne. Dici che la chiesa ha chiesto perdono per quei crimini ma se poi non procedere ad un cambiamento non serve a nulla chiedere perdono.
Dimenticavo un’altra cosa: a me non interessa assolutamente amare mia moglie come Cristo ha amato la Chiesa (magari ne fossi lontanamente capace) per guadagnare punti Paradiso, a me interessa essere felice ORA ed il Cristianesimo, cioè l’INCONTRO con quelle persone e quell’esperienza che è la Chiesa, mi permette questo.
In maniera provocatoria mi piace affermare: che potrei sbagliarmi per il dopo e non esserci niente, ma mi basta poter vivere felice la mia vita.
Interessantissimo questo dibattito. Conferma che non è affatto facile capire il significato della sottomissione delle mogli secondo San Paolo, tradotto in categorie … pratiche. Si scivola inevitabilmente in una logica di dominio, che è incompatibile con quella del dono reciproco di sé, che vale anche per i mariti. Eppure il libro di Costanza, a leggerlo con serena disponibilità, ne racchiude e svela mirabilmente l’intimo segreto … E’ vero che il matrimonio e la famiglia, nella loro essenza profonda legata all’amore umano, sono strade che conducono a Dio …
… tra l’altro, la logica del dominio viene dalla concupiscenza (quindi dalla rottura dell’Alleanza con Dio, che non è più riconosciuto come Padre, e dal peccato), che trasforma l’altro in un oggetto: ‘Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà’ (Ge. 3, 16. La frase è ambivalente: vale anche per i mariti… lo dice JPII, non io, naturalmente …). Tutto quadra. 🙂
Pingback: L’autografo di Abramo « Sposati e sii sottomessa