Siccome mio marito è saggiamente convinto che nella vita come col maiale non si butta niente (e infatti se voglio buttare qualcosa lo devo fare di nascosto, e qualche volta avvengono anche delle operazioni di ripescaggio che fanno sì che io ritrovi in funzione oggetti di cui credevo di essermi liberata); siccome è sabato e ho pensato di fare la persona seria e di dedicarmi ai figli come una donna sana di mente che ignora l’esistenza del computer; siccome però alla fine una persona seria non sono, ho pensato di pubblicare un articolo che ho scritto ai tempi in cui collaboravo con una rivista per sportivi, California, del mio carissimo amico, l’avvocato Gabriele Brustenghi.
Con una ventina di anni di atletica leggera alle spalle (adesso sono quasi trenta, ho cominciato in terza media) avevo visto l’avvento del fitness quando a Perugia di femmine che andavano in giro con le scarpe da corsa ce n’erano – vero Chiara? – quattro in tutto (e mi ero trovata, credo per errore, di moda, una volta tanto). Così mi avevano chiesto di scrivere degli articoli che io, con la modestia che mi distingue, avevo intitolato, ispirandomi alla famosa rubrica Talk of the town del New Yorker, Le chiacchiere dello spogliatoio, e che riempivo appunto di chiacchiere inutili curiosando tra i patiti del fitness. Eccone una puntata.
p.s. Nella foto c’è una pazza mezza nuda che corre oltre quaranta chilometri sotto la gelida pioggia newyorkese. Alcuni sostengono che sia io.
Diciamo la verità, la mia collega Martina proprio bellissima non è. Il viso vagamente equino, quella costante ricrescita nera che, non so perché, su Shakira è trendy, sulle altre è solo trascuratezza, il ginocchio decisamente cellulitico… Eppure è sempre circondata, corteggiata, chiamata, messaggiata, invitata a cena e nei locali da schiere di uomini, spesso affascinanti, spesso anche famosi, a volte pronti a giurarle fedeltà eterna (sentito con le mie orecchie). Martina è decisamente una AR, una ad Alto Rendimento. Appartiene cioè alla categoria di persone che sanno perfettamente valorizzare quello che hanno di positivo, e minimizzare i propri difetti. Le AR si piacciono, e trasmettono sicurezza, simpatia, accoglienza a tutti. Le AR sono una categoria rara, soprattutto fra le donne. Lo dimostra il rapporto di Martina con il fitness. Lei ha un personal trainer (ovviamente innamorato di lei), ma spesso lo pianta in asso. Mangia quello che le va, salvo avere delle passeggere crisi di buoni propositi, ma mai prima della terza porzione di tiramisù. E’ pigra quando c’è da contare i crunch, ma sempre pronta a salire sui pattini o sugli sci.
Chi non frequenta il mondo del fitness pensa che i suoi adepti siano tutti simili: non è affatto così, e chi volesse fare uno studio di antropologia potrebbe tanto per cominciare partire dal sottoporre al vaglio scientifico il Festival del Fitness che è frequentato praticamente da tutte le categorie di appassionati, dai tiepidi agli oltranzisti, passando per tutte le varianti: ne elencherò solo alcune.
Una delle categorie più simpatiche, per esempio, è la CD, Comincio Domani. Queste persone si ripromettono sempre di diventare come la scattante amica del cuore, ma fondamentalmente a loro del problema cellulite non importa abbastanza, e continuano a rimandare. Anche quando poi davvero cominciano, durano una settimana e poi lasciano scadere miseramente inutilizzato l’abbonamento della palestra, con l’unico risultato di appesantire leggermente il diffuso alone di senso di colpa che si portano sempre dietro. A Rimini spesso i CD vengono al seguito del marito o della moglie, o comunque di qualcuno che li trascina, e il clima del Festival potrebbe anche nausearli definitivamente.
Una categoria non simpaticissima è quella delle Fissate, quelle che sono in forma, e lo sanno, e si piacciono, e non perdono occasione per farsi apprezzare dal resto del mondo. Le Fissate sono di casa in palestra, e non mancano di fartelo notare se provi a invadere il loro territorio: ti squadrano dalla testa ai piedi, e se non ti prendono in simpatia sei fritta. Le fissate hanno il ritratto di Barry Sears dentro il portafoglio, e una barretta di Enerzona sempre a portata di mano. Se non lavorano in palestra sono professioniste efficientissime, a volte single, sempre senza figli.
Poi ci sono le ADCP, le Avrei Dovuto Cominciare Prima. Scoprono il fitness verso i quaranta, o poco prima, per fronteggiare i primi decisi cedimenti del fisico. Da quel momento diventano fanatiche, o fanatici, perché per la verità qui ci sono anche parecchi uomini. Parecchi ad esempio si danno alla corsa, e incuranti dell’età si danno a sfidare i ventenni, si allenano come forsennati e si prendono estremamente sul serio. Sono equipaggiati di tutto punto, hanno tabelle di allenamento redatte con precisione scientifica da qualche guru e i ripetuti infortuni a cui l’età li rende soggetti vengono ignorati con stoica dedizione, tanto che li puoi vedere zoppicare nei corridoi degli uffici, più spesso il lunedì mattina, dopo il lungo della domenica.
Quelli che davvero strozzerei sono i TN, i Talenti Naturali, quelli che qualunque cosa provano a fare, gli riesce facile. Finiscono una maratona dopo un mese di allenamento, imparano a giocare a golf in un weekend, a fare i sub in una settimana, a fare snowboard in un pomeriggio. Ovviamente sono sempre asciutti e in forma, ma non se ne occupano più di tanto.
Quanto a me, io appartengo, come d’altronde la mia amica Francesca, alla categoria più sfigata, quella delle ZR, Zero Rendimento. Lo sport per me è qualcosa di ascetico, di stoico: più fatichi più ti arriverà (chissà da dove) una ricompensa. Lo sport è sempre qualcosa tipo andare in bici o correre una maratona, cioè ammazzarti di fatica, ridurre le braccia a due stecchetti e le gambe a tronchi, e per di più soffrendo per mesi e mesi di allenamenti solitari. Il divertimento è bandito. Anzi, per noi ZR il divertimento è tagliare un traguardo, possibilmente barcollando. Generalmente noi ZR siamo più in forma della media delle persone, ma poiché siamo estremamente esigenti con noi stesse, appena mettiamo su un chilo ci sentiamo obbligate a infagottarci in pantaloni militari di tre taglie più grandi, e magliettone copri (presunti) rotoli. Le ZR andrebbero bandite dalla faccia della terra, perché sono dannose a se stesse e agli altri, ma poiché appartengo anche io alla categoria vi chiedo di avere un po’ di pietà: stiamo migliorando!
Cara Costanza faccio purtroppo parte delle CD e sono perennemente insoddisfatta del mio corpo. Se riesco a perdere qualche chilo non è certo grazie,non dico al fitness ma nemmeno ad una bella passeggiata lungomare, bensì a continue diete dimagranti.
E così il tuo articolo giunge a proposito in quanto fra una
settimana, subito dopo la Cresima di mia figlia,ho fissato l’appuntamento con il dietologo per rimettermi in forma e prepararmi alla prova costume.
In realtà è che la mia vanità qualche volta arriva all’eccesso e se non voglio essere costretta a coprirmi per arrivare a bere un caffè al bar della spiaggia, devo per forza di cose rinunciare a mangiare.
Se invece avessi la tua forza di volontà, potrei saziare le mie voglie alimentari, per poi bruciare i grassi in eccesso con una bella corsa che, a dire la verità, era la parte di allenamento che ho sempre odiato, quando in gioventù giocavo a basket.
Allora ti chiedo visto che le ZR andrebbero bandite e le CD pure a quale categoria dovremmo avvicinarci????
Mamma mia quanto eravamo trendy Costanza, inconsciamente trendy…io gli ultimi tre anni di liceo non ho saltato un giorno senza tuta…
Gli sguardi di disapprovazione delle prof e di disgusto delle mie elegantissime compagne me li porterò dietro per sempre… Io, dopo 20 anni sono ancora testardamente in tuta…ora gli sguardi di disapprovazione arrivano dalle mie figlie che”almeno una volta” vorrebbero una mamma “normale”!
io invece appartengo alla categoria dei CVD (che non vuol dire “come volevasi dimostrare” ma “come vecchio debuttante”: ho cominciato a fare la maratona a 54 anni….), comunque un po’ te la tiri cara Costanza, e poi non sono tanto sicuro che San Paolo approverebbe, soprattutto dopo aver visto la tua foto…..
OT (fuori tema: lo cancelli dopo letto)
Riferimento di una recensione del libro su “L’Ottimista”, quotidiano on-line:
http://www.lottimista.com/cultura/libri/1399-mamma-e-moglie-e-bello.html
Buona Domenica
e le VMNP? ovvero Vorrei Ma Non Posso. Non ce la faccio, qualcuno mi fa notare sia una scusa e forse ha ragione, ma ad alzarmi 2 ore prima la mattina per fare sport proprio non mi regge 🙁 me lo ripropongo, eh, almeno una volta a settimana e così appartengo anche alle CD e da sempre penso che ADCP…
Nella mia fammiglia sono rappresentate un buon numero delle categorie da te individuate. Io sono un’incallita CD nella variante “senza sensi di colpa”, mio marito un ADCP da manuale e il figlio più giovane un promettente TN. Ti segnalo però una categoria da te non esaminata che è quella incarnata da mio figlio Andrea, difficile da tradurre in sigla ma l’idea più o meno è: “qualunque sport purché complicato da organizzare e costoso da praticare”
Caro Franco, se riesci a spiegarmi perché san Paolo approverebbe di più una che sta riversa sul divano piuttosto che una che fa un po’ di movimento ti offro una cena, anzi una merenda a base di pane e nutella, che per me è più semplice. Ma se vieni a Roma la merenda te la offro comunque.
Raffaella, Andrea ci è simpaticissimo quindi qualunque cosa scelga noi la approviamo!
Claudia ed Elisabetta: siete così belle che non avete bisogno di fare niente.
E, Chiara, lo diciamo che a un’ora dal mio matrimonio stavamo correndo insieme, o qualcuno ci scambia per matte?
matte è riduttivo…anche perchè correvamo insieme anche a un’ora dal mio!
Ciao Costanza,io purtroppo (come del resto, essendo sveglia, hai già ben afferrato), sono un uomo per cui il multitasking non fa per me…. ho bisogno di tempo e riflessione per fare bene una sola cosa, soprattutto per meritarmi una merenda da te (per favore però: niente Nutella, va bene anche pane e salame…..).
Allora, dopo attenta lettura del tuo santo preferito (“l’ideologo della sottomissione”)ecco una sinossi del San Paolo pensiero:
“Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia”(1-Timoteo 2, 12)
“Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge” (1-Corinzi 14, 34)
“E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo” 1-Corinzi 11,8 NT
“Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi?” (1-Corinzi 14,35)
“Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto” (Efesini 5, 22)
“L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza…”(1-Corinzi 11, 7)
Capisci perché S.Paolo non ti avrebbe permesso di fare la maratona? In abiti così succinti poi e addirittura senza velo…. Insomma, con tutti i santi che ci sono in Paradiso, proprio a San Paolo dovevi ispirarti per il tuo libro? Avrei capito di più San Francesco, lui ammansiva i lupi, figurati i mariti…. Mi stupisce però che questo cose le dica io e non le donne che ti seguono sul blog, non c’è più religione…..
Per finire con Benigni: “ma che gli ha risposto qualcuno a tutte le lettere icchè ha scritto?”
PS) Ho bleffato, non mi sono letto tutte le lettere del grafomane, ho semplicemente digitato con Google “S.Paolo e le donne”. E se capiti in Toscana, in cambio del pane e salame, io gestisco un ostello per la gioventù di origini monastiche, adatto a famiglie numerose….
In verità ora non ho dubbi che tu sia matta, ne ho la certezza! dato che qualsiasi sposa, solitamente un’ora prima della cerimonia è alle prese con l’estetista, la parrucchiera, il fotografo ma soprattutto con la paura di non trovare lo sposo ad attenderla all’altare.
vogliamo parlare del fatto che ha corso il giorno prima del parto…
No, non parliamone. Non alla mia ginecologa.
sono a cavallo tra TN e ZR.
quando mi prendono quelle rarisse crisi da “sto lievitando” ecco che inizio a faticare come una dannata dedicandomi con regolarità a qualsiasi tipo di ginnastica ore e ore (il tutto dopo una giornata di lavoro/studio) e il risultato? NIENTE, anzi come minimo continuo a lievitare.
quando invece non me ne preoccupo e mi godo la vita, il tutto per qualche giorno all’anno ecco il miracolo!
vai tu a capire la scienza… per me resta un’opinione!
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