Chi salva una vita salva il mondo intero

Chi salva una vita salva il mondo intero. Sembra uno slogan un po’ ovvio, in realtà è drammatico visto che si applica più volentieri al geotritone del Monte Albo, piuttosto che ad un essere umano, specialmente se allo stato embrionale.

“Chi salva una vita salva il mondo intero” questa volta, invece, è il titolo del Convegno che si terrà sabato 12 maggio presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma, in occasione della Marcia Nazionale perla Vita di domenica 13 maggio.

Il convegno è dedicato al noto dissidente pro-life cinese Chen Guangcheng che ha denunciato gli aborti forzati e le sterilizzazioni ad opera del governo dello Shadong; le sue recenti vicende –  la fuga, il rifugio nell’ambasciata USA, il ricovero in ospedale – sono cronaca di questi giorni. Un uomo coraggioso, per un convegno coraggioso: c’è da mettersi in marcia per la vita.

Il convegno avrà inizio alle ore 14:30 presso l’Aula Magna dell’Ateneo Pontifico Regina Apostolorum, intervengono il dott. Renzo Puccetti medico e saggista, P. Gonzalo Miranda – Preside della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo -, il prof. Pino Noia dell’Università del Sacro Cuore di Milano e il prof. Carlo Bellieni, Membro della Pontifica Accademia Pro Vita.

Ettore Gotti Tedeschi, Presidente dello IOR e noto economista, interverrà sottolineando che salvare la vita significa anche salvare il mondo da un punto di vista economico, mentre Mons. Ignacio Barreiro di Human Life International chiuderà la serie di interventi con una relazione dal titolo esemplare: la difesa integrale della vita.

Seguiranno una serie di “saporose” testimonianze, a partire dalla bravissima Costanza Miriano, autrice di un libro – Sposati e sii sottomessa – che definirei “chic and choc”, poi Irene van der Wende, Coordinatrice per i Paesi Bassi di Silent No More Awareness , che racconterà la sua incredibile storia di donna stuprata che ha praticato l’aborto.  Giovanni Lindo Ferretti, che a causa di un impegno non potrà essere presente, ha lasciato la sua meravigliosa testimonianza su di un articolo comparso domenica 6 maggio nella rubrica “dal crinale” sul quotidiano Avvenire (e riproposto ieri su questo blog), da leggere assolutamente.

Di fronte alla vita si apre sempre l’orizzonte del mistero, a chi vorrebbe restringerla dentro  categorie solo umane sembra sempre sfuggire, eppure è ciò per cui esistiamo, ciò per cui inesorabilmente si gioca il nostro passaggio su questa terra. Per questo gli organizzatori della Marcia Nazionale perla Vitainvitano tutti, credenti e non credenti, ad essere a Roma per il Convegno, e poi il giorno 13 alle 9:30 al Colosseo, per riflettere e testimoniare che la vita nessuno può darsela da sè,  quindi nessuno può arrogarsi il diritto di toglierla o manipolarla come se ne fosse il padrone.

http://www.marciaperlavita.it/

83 pensieri su “Chi salva una vita salva il mondo intero

  1. Non posso esserci fisicamente (sono impegnato alla stessa ora nel Chesterton day, in questo 12 Maggio ci sarebbero almeno 4 appuntamenti tutti importanti), ma ci sono

  2. 61Angeloextralarge

    Da qualche mese la sto pubblicizzando e l’ho pubblicizzata in tutti i modi ed in tutte le salse… ma non potrò esserci e a grande malincuore, soprattutto per la testimonianza del “chic and choc”. 🙁

    Chic and choc! Vuol dire forse “classe ad effetto”? 😀
    O “effetto della classe”? Wow! La classe non è acqua… e non si sciacqua!!! 😀

  3. Sara

    Sapete se sarà possibile riascoltare gli interventi di oggi su internet? Ringrazio chiunque mi darà notizie a riguardo!

  4. “Ettore Gotti Tedeschi, Presidente dello IOR e noto economista, interverrà sottolineando che salvare la vita significa anche salvare il mondo da un punto di vista economico,”
    …che è la cosa più importante!!!

  5. Prometto che mi informerò per farvi avere un resoconto o comunicarvi eventuali link. Per parte mia posso pubblicare gli appunti del mio intervento, quando admin dice (è severissimo, admin…).

      1. Alessandro

        Admin è severissimo perché preoccupato per il futuro dell’ AS Roma. Arriva Montella, tranquillo

  6. Alessandro

    Il legame madre figlio travalica l’immediata evidenza. E’ un intreccio indelebile che sorpassa ogni atto libero, ogni studiata iniziativa dei relati.
    Che lo sappia o no, da parte della madre gestante vengono inviate cellule al figlio e queste cellule materne permangono nell’età adulta.
    Che lo sappia o no, in me si annidano cellule di mia madre. Che lo sappia o no, cellule fetali permangono nella madre dopo oltre 30 anni dalla nascita dei figli. Cellule fetali che recano impresse sulla loro membrana cellulare antigeni ereditati dal padre. Sicché, lo sappia o no, la madre custodisce in corpo per lunghi anni dopo il parto l’impronta, il sigillo dello sposo e padre di suo figlio.
    Le cellule fetali, per lunghi anni dopo il parto, accorrono in soccorso alla madre per sanarla, per riparare lesioni e danni.
    Serve altro, per mostrare quanto sia simbiotico il legame madre-figlio, quanto la maternità plasmi e definisca l’identità stessa del figlio non meno che della madre?

  7. Fabio Bartoli:
    ho letto il tuo link. Sono d’accordo su tutto. Solo una cosa: quando dici che a te non te ne frega legge o non legge:
    immagino invece che chi è per la legge rimarrà per la legge, comunque, e chi è contro contro.
    O permettere o vietare (il dibattito su questo resterebbe infinito, a meno di una conversione simultanea della popolazione a un’ idea o a un’altra)

  8. Vorrei proporre l’articolo scritto da un amica e postato nel blog dove sono coadmin che critica la marcia che si svolgerà a Roma. Ovviamente e’ un punto di vista.

    *************
    È sufficiente il link. Chi proprio vuole se lo va a leggere.
    Grazie
    admin

      1. 61Angeloextralarge

        GiulioL: ho lasciato il mio commento anche nelle pagine che hia linkato qui sopra… In uno l’ho dovuto inserire ANONIMO perché sono imbranata con i commenti che non sono wordpress.
        Ovviamente anche il mio è un punto di vista. 😉

        Nella piena libertà di opinioni:

        “Cosa credevate, ragazze mie, che l’aborto riguardasse voi donne? Sciocchine, l’aborto riguarda soprattutto maschi e preti”: l’aborto riguarda l’intera umanità, come ogni altra ferita… e come anche la gioia.

        http://costanzamiriano.wordpress.com/2012/05/12/chi-salva-una-vita-salva-il-mondo-intero/#comment-36510

        http://lafontanadelvillaggio2.wordpress.com/

        1. Ma forse Lola voleva solo dire che i maschi e i preti non fanno figli. “E in effetti il punto di vista di sette persone che non dovranno mai scegliere se figliare o meno è davvero imprescindibile.”. E’ la donna che compie questa scelta.O no? e perchè questa scelta la dovrebbero fare persone che non figliano? e’ tanto assurdo come pensiero?

      2. zippy

        Marciate voi, io voglio vivere… mi sa che anche gli embrioni umani non hanno ancora perso ‘sto benedetto vizio di voler vivere… e se solo avessero la possibilità di esprimere anche loro un’opinione, ho il sospetto che tra il sacrosanto diritto di scelta dell’individuo e il sacrosanto diritto alla vita sceglierebbero il secondo… ma è solo un sospetto, eh… può darsi che mi sbagli…

        1. Alessandro

          l’embrione umano, il feto umano è il più debole tra i deboli, non ha nemmeno la voce e le lacrime per opporsi a chi lo vuole eliminare, per far sapere che non è d’accordo. Motivo in più perché lo difenda chi dice di essere sempre e comunque dalla parte dei più deboli.

        2. Io personalmente sono contrario all’aborto (ma difendo la legge e il diritto) e preferirei che una donna non arrivasse mai ad una scelta che secondo me e’ dolorosissima. Non credo che una donna abortisca come se prendesse un caffè. Però in questa marcia della vita non si parla solo dell’aborto che e’ quello che emotivamente funziona di piu nella comunicazione. Vietare i contraccettivi, critica ai gay e la chiusura dei consultori…sembra tutto una marcia che punta a far tornare indietro le donne di 30 anni. Francamente.

    1. Alessandro

      GiulioL

      è un vero e proprio sproloquio, scritto male e argomentato peggio. Spero sinceramente per te che te ne accorga da solo

        1. Alessandro

          Proprio così, elegantemente sintetica, un gioiellino da non mostrare troppo per evitare che gli sguardi lo sciupino 🙂

  9. 61Angeloextralarge

    “Cosa credevate, ragazze mie, che l’aborto riguardasse voi donne? Sciocchine, l’aborto riguarda soprattutto maschi e preti”: l’aborto riguarda l’intera umanità, come ogni altra ferita… e come anche la gioia.

      1. 61Angeloextralarge

        Paolo: questo mi sembrava più che scontato… ma hai ragione a sottolinearlo!

  10. La coroncina “potentissima” di ieri l’altro. Mi sono permesso di andare e vedre cos’è.

    Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite:
    •la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
    •deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.
    “In quell’ora – dice Gesù – non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione” (Q IV, pag. 440). Bisogna aggiungere ancora che l’intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia

        1. Alessandro

          E’ chiaro, per te che non credi ogni pretesa forma di contatto col soprannaturale è magia. Forse che la preghiera eucaristica durante la Messa non la qualifichi pure quella come invocazione magica?

        2. 61Angeloextralarge

          Alvise Maria: alle tre del pomeriggio è morto Gesù… che poi è risorto, ma quell’ora per noi cristiani è iportantissima… Altro che magia…

  11. Sid

    Un contributo di grande valore, Giulio. Ti ringrazio. L’unico momento di lucidità riguarda il titolo, che è perfettamente adatto al contenuto dell’articolo. In cui si mettono insieme i punti più fastidiosi della proposta cattolica, tutti e ciascuno distorti in modo da apparire ridicoli. Un modo efficacissimo per evitare di entrare nel merito.

  12. “La seconda edizione della marcia sarà a Roma, centro della cristianità e del potere politico. Le strade della capitale sono state attraversate, anche recentemente, da numerosi cortei indecorosi e blasfemi; il nostro corteo vuole invece affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo.”
    “Quali sarebbero quelli “indecorosi e blasfemi”, e poi che vorrebbe dire, ogni corteo è un corteo uguale a un altro,dal punto di vista del diritto al corteo, e ogni corteo è diverso da un altro, dal punto di vista delle idee, non c’è cortei indecorosi e blasfemi, in assoluto, c’è cortei pro e contro, questo o quello.

    1. Alessandro

      “non c’è cortei indecorosi e blasfemi”: e invece sì, un corteo come quello del “gay pride” in cui il Papa e i vescovi e le suore vengono rappresentati con dileggio scurrile e indecente è chiaramente indecoroso e blasfemo, altrimenti questi due aggettivi non hanno più senso.

      1. Allora “indecoroso e blasfemo”, al singolare, casomai.(forse volevano protestare, seppure in maniera scurrile e indecente, verso chi li considera dei mostri della natura)

        1. Alessandro

          Purtroppo credo che di cortei “gay pride” Roma ne abbia visti più d’uno, quindi il plurale è d’obbligo (non so per che motivo protestassero, so che l’hanno fatto in modo scurrile e indecente)

    2. angelina

      Oh ma insomma, che barba, che noia Alvise co ‘sto “tutto è uguale a tutto” ma anche “tutto è diverso da tutto”.
      E poi, a proposito di pro e contro, “prolife” è chiaramente per la vita, senza ambiguità; ma “prochoice”, affermando un’opzione per la scelta, per la libertà di decidere, evita però di ricordare che è inevitabilmente “contro” la vita della creatura (vogliamo dire figlio?). Tutto ciò che puoi decidere è se lasciar vivere o sopprimere, ti pare una scelta proponibile? Mah…

      1. Angelina:
        Ma te che faresti? Abolire la legge? Come?
        Io non dico tutto uguale a tutto io osservo che della gente pensa in un modo e altri in un altro, tutto dentro i pensieri degli uomini.Voi manifestate a Roma contro la legge, e fate bene, dal vostro punto di vista.
        L’aborto secondo voi è un omicidio. Altri non lo vedono come tale. Nemmeno la legge precedente puniva l’aborto come omicidio. Voi vorreste che tutti la pensassero come voi e credessero alle stesse cose. Ma non è così. Almeno per ora.

        1. angelina

          Almeno per ora. Giusto.
          Già, a “noi” piace un sacco sperare, anche rimboccandoci le maniche facendo qualcosina di utile nel frattempo.
          Non mi interessa la legge, non mi interessa neanche che tutti la pensino “come noi” . Non è questione di pensare o credere, per me è questione di essere aperti all’altro, anche quando si presenta come un intruso. Ad esempio, per me accettare il quarto figlio non è stato proprio una cosa immediata, ma il fatto è che non mi sono mai immaginata di poter “disporre” di qualcun altro.
          Io, comunque, non manifesto, in genere cerco di dare una mano. Ogni tanto qualcuno l’ha anche accettata, e non c’è donna che si sia pentita di aver fatto nascere il proprio figlio.
          Quanto alla 194, se leggi TUTTI gli articoli, ti accorgi che da nessuna parte viene affermato il diritto ad abortire solo in base alla propria autodeterminazione. Ci sono procedure, soprattutto si parla di prevenzione e rimozione delle cause dell’aborto: non ho però mai sentito manifestare o fare dibattiti sulla piena applicazione della legge anche nella parte preventiva. Leggi, leggi Alvise http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_845_allegato.pdf

  13. “Le morti e le disabilita’ che risultano dagli aborti clandestini sono interamente prevenibili, ma nonostante cio’ il 13% di tutte le morti delle mamme continua ad essere il risultato di aborti non sicuri”.
    ANSA.it

    1. Alessandro

      Anche le morti che risultano dagli aborti non clandestini sono prevenibili, basta non abortire

    2. zippy

      Motivo in più per incoraggiare e aiutare le donne affinché non abortiscano… non è semplicemente una questione di clandestinità, perché a moltissime donne che hanno abortito in ospedale e in tutta sicurezza resta dentro una ferita profonda per quella scelta… il no all’aborto nasce anche per difendere le donne da questo tipo di ferite interiori, che non si vedono, ma ci sono. L’aborto, in un solo gesto, porta morte a due persone contemporaneamente, il figlio e la madre. La Chiesa e le associazioni pro-vita, tanto criticate da chi la pensa diversamente, cercano semplicemente di evitare tutto questo.

        1. zippy

          Nella risposta ad Angelina hai detto: “L’aborto secondo voi è un omicidio. Altri non lo vedono come tale. Nemmeno la legge precedente puniva l’aborto come omicidio. ” Ma in una società come quella di oggi che si preoccupa, molto giustamente, dei maltrattamenti sugli animali, come si può sostenere che la soppressione di un embrione umano non sia omicidio?Francamente non lo capisco…

          1. Zippy
            Allora te siccome c’è l’aborto vorresti che si potessero maltrattare gli animali, per coerenza?
            Anche io sono tante le cose che non capisco, credimi.

            1. angelina

              Alvise, sei bravo solo a buttarla in caciara. Intanto, non mi hai replicato nel merito della legge.
              12 maggio 2012 alle 19:23
              Ora sto uscendo, ma appena rientro correrò a vedere se hai voluto offrire un commento. Neanche la L.194 tutela il diritto all’aborto e la totale autodeterminazione, guarda l’art.5

                1. Angelina:
                  “Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell’incontro il medico del consultorio o della
                  struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la
                  gravidanza sulla base delle circostanze di cui all’articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato
                  anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l’avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per
                  sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della
                  gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi
                  autorizzate.”

                  1. angelina

                    E beh? Che ciazzecca con l’autodeterminazione?
                    “Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici,
                    hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza
                    sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della
                    gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel
                    rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del
                    concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la
                    porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di
                    lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna,
                    offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.”
                    Comunque, grazie lo stesso, mi sa che è inutile tentare una discussione. So che non ha senso, sono solo parole sul video del pc, eppure mi sento delusa.

            2. zippy

              A proposito di aborto e maltrattamento animali… non ho mica detto che siccome la legge autorizza l’uno bisogna incoraggiare l’altro… dico solo che finché ci si scandalizzerà (lo ribadisco: giustamente) di un animale maltrattato, ci si dovrà perlomeno continuare a interrogare su una questione come l’uccisione di un embrione… o no? oppure meglio tirarla avanti con discussioni infinite sulla libertà di scelta? e la libertà di scelta degli embrioni? Quella non la tira in ballo mai nessuno…

      1. angelina

        Zippy, ora pure le risposte polivalenti….tanto siamo tutti “una stampa e una figura” per Alvise………

          1. angelina

            Sarà, ma a me sembra di aver parlato in termini molto personali. Ho riferito qualcosa della mia esperienza, ho tentato di richiamare l’attenzione sul fatto che la L 194 NON è una legge per la totale autodeterminazione, nè riconosce l’aborto come un valore. Credevo che si potesse fare dei ragionamenti, mi si risponde col voi, col pensiero unico. Contento tu….

              1. angelina

                Non ho menzionato muri, quindi non so che cosa sia ‘reciproco’. Mi piacerebbe riuscire a farti notare che

                “Non mi interessa la legge, non mi interessa neanche che tutti la pensino “come noi” . Non è questione di pensare o credere, per me è questione di essere aperti all’altro, anche quando si presenta come un intruso. Ad esempio, per me accettare il quarto figlio non è stato proprio una cosa immediata, ma il fatto è che non mi sono mai immaginata di poter “disporre” di qualcun altro.
                Io, comunque, non manifesto, in genere cerco di dare una mano. Ogni tanto qualcuno l’ha anche accettata.”

                Cerco di parlare in modo non astratto, ciò che ai tuoi occhi risulta ineluttabilmente “pensiero comune” per me è nato da esperienze personali. Ho potuto constatare che, se stai lì ad ascoltare una persona, anche nel suo ostinato silenzio, anche nella sua rabbia, se le fai sentire che sei lì proprio per lei, anche se mostra di non averne bisogno, tutto questo è un incontro. Niente ideologie, l’incontro autentico tra due persone può portare solo vita e allegria, non scelte di morte e rimpianto, non la rabbia aggressiva di certe posizioni ideologiche.

                Ho visto una donna lasciata sola di fronte a una scelta, nel malinteso rispetto per la sua personale decisione. Sola, piena di angosce: circondata da amici, dal marito, guarda c’era pure di mezzo un prete, che per non interferire, per delicatezza, per rispetto della sua coscienza, insomma …. hanno assistito muti (con frasi tipo: qualunque cosa tu decida, ti vorrò bene sempre) al dramma di una donna che temeva di avere un figlio malformato. Anche medici catastrofisti non ne sono mancati.
                Se oggi esiste una ragazza bionda, ormai maggiorenne, è per due motivi: qualcuno ha ascoltato questa donna, ma soprattutto le ha procurato anche informazioni oggettive (era un problema di farmaci assunti, che in realtà non erano minimamente teratogeni). Simpatia, sostegno morale, certo; ma anche informazione, chiarezza scientifica e non terrorismo psicologico sul “mostro nascituro”.

                L’altra questione riguarda la legge 194. Ho tentato, lo ripeto ancora, di ragionare sul fatto che neanche la 194 afferma il diritto a interrompere la gravidanza solo per l’unica e insindacabile volontà della donna. In questo senso, e riguardo alla prevenzione, la 194 è una legge ampiamente manipolata culturalmente in direzione della totale soggettivizzazione dell’aborto e soprattutto disapplicata. Raramente trovo in giro discorsi dove si accetta di esaminare questo aspetto della questione aborto. Abolire la 194 è impensabile: è almeno possibile auspicarne una corretta applicazione?

                Che cosa pensi di ciò che ho scritto?
                Ora dimmi per favore che cosa davvero pensi, hai vissuto, conosci, provi nel tuo razionale – lucido – disilluso eppure appassionato – ostinato cuore, non mi parlare di muri che non ce n’è bisogno.

                Con affetto, 🙂

                1. Angelina:
                  Penso che hai ragione.
                  Però siamo alle solite: se la legge non è ad libitum della donna vuole dire che viene forzata in quella direzione (tu dici)
                  allora il problema è il fatto che viene forzata per qualche deviazione in quel senso. E quindi non più cancellare (dici) la legge, ma semplicemente la sua giusta applicazione basterebbe. E’ la locuzione “giusta applicazione” che, penso, ci riporterebbe al punto di partenza. Ma in questi arzigogoli della logica è molto puù bravo di me Alessandro. Chiediamo a lui.
                  Quanto all’esperienze vissute di me o di altri non voglio dire nulla. Se dicessi: -anch’io, eccetra…- non vorrebbe dire nulla e per questo non lo dico.

                  1. Alessandro

                    Sono stato evocato. Penso che qui ci sia poco da lavorare di logica. E’ vero, come dice Angelina, che “neanche la 194 afferma il diritto a interrompere la gravidanza solo per l’unica e insindacabile volontà della donna”. Debbono sussistere dei motivi:
                    “Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico”.

                    Ma è anche vero che che la formulazione che indica i motivi che consentono di accedere all’IVG è molto generica: “il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari”. Ad esempio: che significa che la maternità o il parto comporterebbero un serio pericolo per la salute psichica della donna in relazione alle sue condizioni sociali? Non può forse voler dire anche che una donna che vive nell’agio e passa da una crociera a una vacanza potrebbe vedere sconvolte le sue abitudini da una gravidanza indesiderata?
                    Insomma, mi pare che la soggettivizzazione estrema della decisione e la tendenza a rimettere la decisione dell’aborto all’insindacabile autodeterminazione della donna, indipendentemente dalla sussistenza di gravi motivi, affondino le radici nella genericità dei “seri pericoli” indicati dalla legge. La quale quindi, a mio avviso, pur non intendendo consegnare indiscriminatamente alla sola autodeterminazione della donna la decisione di abortire, non riesce a raggiungere questo obiettivo (a causa della genericità delle formulazioni che contiene), cosicché presta il fianco a quella disapplicazione che si concreta nell’esercizio incondizionato dell’autodeterminazione della gestante (pur senza dimenticare che questa autodeterminazione è spesso influenzata dalla solitudine e/o dalla presenza di persone alle quali non sta a cuore il bene della maternità).

                    Certo, è anche vero che

                    “Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici,
                    hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza
                    sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della
                    gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel
                    rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del
                    concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la
                    porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di
                    lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna,
                    offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto”

                    cioè è vero che la legge dice che consultorio e struttura socio-sanitaria devono “esaminare possibili soluzioni dei problemi proposti” e “aiutare” la donna “a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza”: ma quale consultorio ha la volontà/è in grado di fare ciò?
                    Questa parte della legge, che coinvolge lo statuto stesso dei consultori, è drammaticamente disapplicata.

                  2. angelina

                    Grazie della risposta Alvise.
                    Non penso che “la sua giusta applicazione basterebbe”; allo stesso tempo, però, vorrei incontrare, tra le persone che difendono questa legge ad oltranza manco fosse verbo assoluto, qualcuno che si ponga onestamente e razionalmente qualche piccola questione. E invece vedo in giro solo modalità aggressive e posizioni ideologicamente rigide.
                    Ad esempio, tenere conto dei progressi della biologia e della medicina pre e perinatale dovrebbe essere dimostrazione di serena ragionevolezza: quando è stata scritta la legge era impensabile che un bimbo nato a 25 settimane di gestazione potesse sopravvivere, oggi la speranza di vita è 25 settimane: 50-80% 26 settimane: 70-90%
                    Si pone da tempo tra l’altro una questione giuridica circa l’assistenza dovuto al “prodotto dell’IVG”: se è un bambino, non assisterlo diventa omissione di soccorso, se non lo è? Lo lasciamo a piangere su un tavolo operatorio finché non smetta di respirare? Con o senza consenso dei genitori? (ma si può essere genitore di un feto abortito? o si è …boh che ne so…..proprietari di materiale biologico?)

                    http://bari.repubblica.it/dettaglio/Il-destino-dei-feti-che-sopravvivono/1420774

                    Anche rispetto a questi dati, occorrerebbe rivedere alcuni parametri della legge. Insomma, ammettiamo che è un bel ginepraio, ma cominciamo a parlarne. In quest’epoca in cui tutto è relativo, c’è rimasto di assoluto solo il numero 194?

  14. Sara

    Sarò a Roma il prossimo fine settimana, ma questo proprio no, perché il Papa viene ad Arezzo e non me lo perderei per nulla al mondo: per questo Papa rasento quasi l’idolatria!!!!! Del resto, durante la Messa di B16 pregherò anche per le intenzioni della marcia, perciò credo che non potrei fare di meglio, anche meglio di esserci! Pregherò anche per tutte le vostre intenzioni: il Signore sa quali sono!

  15. Grazie per aver aderito alla mia richiesta. Il blog malpaese a cui collaboro non censura nessuno (a parte insulti). E’ un blog anti-leghista per dire ma abbiamo utenze leghiste che danno la loro opinione liberamente.

  16. admin

    per ora abbiamo solo una foto 🙂
    appena verrà messa in rete la registrazione del convegno vi faremo sapere

  17. cateri2

    insegnamo la contraccezione, creiamo consultori, una politica per la famiglia che sostenga chi ha figli e lavora, e magari l’aborto non sarà più usato.
    nessuna donna abortisce con gioia, è sempre un atto colmo di dolore

I commenti sono chiusi.