A un certo punto…

A un certo punto preciso Dio si è fatto uomo. È l’anno zero della storia, perché da quel momento ogni cosa è illuminata. Ogni persona può entrare in una relazione vera con Dio e può essere salvata. Ma non in teoria.

In un punto preciso dello spazio e del tempo, nella sua storia, con la sua famiglia, le sue caratteristiche, le sue fatiche. Qui e ora è il solo momento in cui possiamo diventare veramente figli di Dio, e la nostra storia è pensata esattamente per questo, anche quando ci sembra incomprensibile. Praticamente Natale è la festa dello “stacce” (non dello zenzero, come sostiene Elio).

Il Natale deve andarsene

di G.K. Chesterton*
Il Natale è assolutamente inadatto al mondo moderno. Presuppone la possibilità che le famiglie siano unite, o si riuniscano, e persino che gli uomini e le donne che si sono scelti si parlino. Così, migliaia di spiriti giovani e avventurosi, pronti ad affrontare i fatti della vita umana e a incontrare la vasta varietà di uomini e donne come sono realmente, altrettanto pronti a volare fino ai confini della terra e a tollerare ogni qualità stravagante o accidentale dei cannibali o degli adoratori del demonio, sono crudelmente obbligati ad affrontare un’ora – no: talvolta persino due ore! – in compagnia di uno zio Giorgio o di qualche zia di Cheltenham che non trovano particolarmente simpatici.

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Il Natale deve andarsene

di G.K. Chesterton*
Il Natale è assolutamente inadatto al mondo moderno. Presuppone la possibilità che le famiglie siano unite, o si riuniscano, e persino che gli uomini e le donne che si sono scelti si parlino. Così, migliaia di spiriti giovani e avventurosi, pronti ad affrontare i fatti della vita umana e a incontrare la vasta varietà di uomini e donne come sono realmente, altrettanto pronti a volare fino ai confini della terra e a tollerare ogni qualità stravagante o accidentale dei cannibali o degli adoratori del demonio, sono crudelmente obbligati ad affrontare un’ora – no: talvolta persino due ore! – in compagnia di uno zio Giorgio o di qualche zia di Cheltenham che non trovano particolarmente simpatici.

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Auguri di un Santo Natale

Quando Gesù nacque in questo mondo, il mondo non lo conobbe. Fu deposto in una ruvida mangiatoia tra gli animali, ma tutti gli angeli di Dio lo adorarono. Anche ora egli è presente sull’altare, in modo semplice e nasco­sto, e senza molta dignità; la fede adora, ma il mondo vi passa accanto senza badarvi.

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Regali di Natale

di Costanza Miriano

Non è perché ho appena ricevuto in regalo una borsa strepitosa: già da qualche giorno mi frullava in testa l’idea di fare non una lista con i regali da chiedere a Gesù Bambino, ma una di quelli ricevuti, che sono proprio tantissimi, non solo adesso e non solo a Natale, ma tutta la vita. Lo so, non è che la mia lista interessi a nessuno, però io ve lo volevo dire: la sto facendo, e scopro che è vero quello che dice Chesterton, che “la misura di ogni felicità è la riconoscenza”. Più punto lo zoom sulle grazie che ho ricevuto, più ne vedo.

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Avvento: un tempo per rimanere

di Giacomo Bertoni

La città si accende per Natale, i bar si riempiono mentre il sole tramonta, nelle vetrine si specchiano passanti veloci carichi di borse. Voi non avete voglia di scappare? Di fuggire lontano? Solo per qualche giorno, solo per poco. Da bambini queste settimane erano l’attesa per i regali, per il misterioso passaggio di Gesù Bambino e del suo asinello con grandi sacchi pieni di doni per i bimbi buoni. Con il passare degli anni questa costruzione di cristallo ha iniziato a opacizzarsi, a scheggiarsi.

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Credere all’amore di Dio

di Costanza Miriano

Ho letto un’infinità di meditazioni pre e during e fra poco post natalizie, in questi giorni. Ascoltato omelie, alcune bellissime, altre meno, lectio, riflessioni. Il cuore di tutte, più o meno, era “Dio è un padre buono e ci ama”. Ce lo ha ripetuto anche adesso il Papa: Dio è nostro padre, dunque noi siamo fratelli. Abbiamo bisogno di sentircelo dire, e ripetere, e ricordare.

Ma perché così tanto?

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La sorpresa del Natale

Dall’Udienza Generale di Sua Santità Francesco del 19 dicembre 2018

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Tra sei giorni sarà Natale. Gli alberi, gli addobbi e le luci ovunque ricordano che anche quest’anno sarà festa. La macchina pubblicitaria invita a scambiarsi regali sempre nuovi per farsi sorprese. Ma mi domando: è questa la festa che piace a Dio? Quale Natale vorrebbe Lui, quali regali, quali sorprese?

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Il bicchiere mezzo pieno

di Costanza Miriano

Il giorno di Natale, poco prima della mezzanotte, quando ormai la maratona di regali e trigliceridi e baci stava volgendo al termine, mentre salivo le scale della casa dei miei per portare l’acqua della buona notte alle bambine, il mio cellulare ha squillato ed è apparsa la scritta Paraguay. Era il nostro regalo di Natale. La voce di Padre Aldo Trento ha attraversato l’Oceano per riportare il nostro cuore al centro della bellezza della festa.

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In Maria è apparsa la Vita che non muore

di don Antonello Iapicca

In ogni nostra cellula è inscritto lo stesso amore nel quale siamo stati creati, la stessa inquietudine divina, come un fiume in piena che deve, necessariamente, irrompere e riversarsi in qualche spazio. Anche il seno di una donna che ne orienta i pensieri, ne regola i tempi, è creato per dare la vita, nell’attesa di accoglierla per gestarla e consegnarla al mondo. E’ una traccia, forse la più limpida, dell’ordine d’amore insito nella creazione.

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Caro Gesù Bambino

di Costanza Miriano

Caro Gesù Bambino, scusa il ritardo, forse non sono più in tempo, ma, ecco, volevo dirti, straccia la letterina che ti ho scritto. Fa’ finta di niente con quelle richieste, posso sicuramente farne a meno. Ascolta quello che ti chiedo e lascia stare tutto il resto, sono accessori (che poi, se ti rimane tra i piedi quella scatola della Apple e non sai che farne, nulla ti impedisce di darmela comunque lo stesso).

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Le feste son finite?!

di Mario Barbieri

Già, pare proprio delle Feste a questo mondo interessi sempre meno… e non solo per le Festività religiose (leggasi Cristiane), alcune già sparite dai calendari, ma anche della “semplice” Domenica, tempo di riposo per tutti, credenti e non credenti.

Non so se sia stata solo la notizia che riguarda il centro commerciale Oriocenter (uno dei più grandi d’Italia) che intende restare aperto nei giorni di Natale e Santo Stefano a innescare la polemica e le proposte di impedire per legge queste aperture o questa sia solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai colmo per alcuni, decisamente neppure mezzo pieno per altri, ma di fatto, se ne parla in questi giorni e persino il Santo padre ha sentito la necessità di intervenire su un argomento che non riguarda solo il Natale – che diventa la punta dell’iceberg – ma più in generale, la Domenica.

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L’opzione messa di Natale

di Emanuele Fant per Credere

Molte scuole superiori cattoliche stanno rendendo facoltativa la Santa Messa d’istituto di Natale. È una notizia che non sentirete al telegiornale, ma che anima dibattiti nei collegi docenti, tra insegnanti, studenti e genitori.

Chi applaude alla scelta, ricorda che la fede non può mai nascere per costrizione, fa notare che al momento della comunione, un intero popolo di ragazzini che si è guardato intorno perplesso fino a un momento prima, si alza e riceve il Signore, senza aver chiaro il valore del gesto, senza nessuna adesione interiore.

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Un pescivendolo nel diorama

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di Emanuele Fant  per Credere

Dalle mie parti c’è un negozio di addobbi natalizi dove puoi fare la foto sulla slitta, comprare finti ghiaccioli, selezionare centrotavola invernali. Noi ci andiamo perché i bambini iniziano ogni nuovo Avvento come se fosse il primo, quindi dobbiamo perlomeno rinnovare qualche pallina dell’albero.

Quest’anno ho assistito a un fatto strano. Un enorme plastico riproduceva il villaggio di Natale, rendendo più appetibili le singole confezioni in vendita sugli scaffali intorno: la giostra con i cavallini, il negozio di dolciumi, i lampioni di foggia ottocentesca che nascondono una lampadina led. Continua a leggere “Un pescivendolo nel diorama”

Un Buon Natale dalla fine del mondo

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di padre Carlo Salvadori

Douala, 18 dicembre 2015

Care amiche e amici della missione a Douala, buon Natale. Come sapete dal 25 al 29 novembre l’Africa ha vissuto un tempo di grazia per la visita di Francesco in tre paesi: Kenya, Uganda e Centrafrica.

Voglio umilmente riassumere questo viaggio in tre parole: coraggio, speranza, missione.

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Il Bambino Ardente

babeGrazie ad un bellissimo articolo di Antonio Socci (che potete leggere QUI), sono venuto a conoscenza della storia di Robert Southwell,  gesuita mandato in Inghilterra nel 1586 come missionario, nonostante il decreto della regina Elisabetta che vietava ai sacerdoti cattolici di soggiornare più di 40 giorni in Inghilterra, pena la morte. Svolse il suo lavoro missionario di sacerdote cattolico come clandestino. Fu denunciato nel 1595 e accusato di tradimento e giustiziato il 20 febbraio 1595 a Tyburn. Beatificato nel 1929, fu canonizzato da papa Paolo VI il 25 ottobre 1970 insieme ai Quaranta Martiri di Inghilterra e Galles.

 Di Robert Southwell è questa poesia. Continua a leggere “Il Bambino Ardente”

Natale, e se ci salvasse un’omelia?

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di Tonino Cantelmi

Si può essere infelici a causa del Natale? No, eppure sì. L’infelicità del Natale è un’infelicità subdola, terribile, stridente e inaccettabile. Le luminarie del Natale commerciale, le pubblicità gioiose, l’ineluttabile rito dei regali, le vetrine scintillanti e gli auguri ridondanti e inutili di persone con il sorriso “gastrico” sembrano capaci di illuminare tutte le imperfezioni della nostra vita e il fatto che ciò capiti in un periodo che, invece, sin da bambini, si è stati educati a vivere come un momento magico, felice e allegro provoca un ineluttabile e terrificante senso di colpa.

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Da Firenze a Natale

Convegno-Ecclesiale-Firenze

di Emanuele Fant

Firenze, 10 novembre 2015. Ore sei del mattino. Secondo giorno di Convegno Ecclesiale. Non ho fatto colazione per prendere un posto buono e vedere il papa da vicino. Più tardi sgomiteremo per farci fotografare con lui perché, pure con la funzione panoramica, nei selfie non ci sta una istituzione, ci vuole un volto di persona. Continua a leggere “Da Firenze a Natale”