Il Boss che chiude i concerti con il “Padre nostro”

di Giovanni Cichero

Mettiamo una sera ed una vecchia passione per un rocker americano … un pò di tecnologia domata grazie all’intervento di una ragazza (mia figlia) ben più preparata a destreggiarsi tra codici e collegamenti ed ecco servito Bruce Springsteen. Il non più giovanissimo artista americano, quello di The River, di Born in the USA e di Tougher Than The Rest (e tanti altri successi mondiali), ha deciso di passare qualche mese (230 date o giù di lì) in un teatro di Broadway.

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Le «Messe beat» non furono solo canzonette

di  Claudia Mancini per LaPorzione.it

Musicisti capelloni con chitarre elettriche, organo e batteria. All’interno della sala ci sono circa tre o quattrocento persone, soprattutto giovani. Per lo meno il doppio sono rimaste fuori, tentando di forzare l’entrata presidiata dalla polizia. È il 27 aprile del 1966 e non è un concerto rock né una manifestazione studentesca tipica di quegli anni ribelli; è la prima esecuzione della cosiddetta «Messa beat».

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La sofferenza degli innocenti. Questa sera su Rai Uno

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Che senso ha il dolore? Non lo so. Il dolore rimane un mistero. Ma so che su quella croce Dio ci è salito per me. La risposta cristiana al dolore nel mondo è prima di tutto non un’azione sociale ma un abbraccio, quello di Dio fatto uomo, quello che noi cerchiamo di restituire. Vorrei provare a scrivere almeno un post su questo, è da giorni che la riflessione mi ronza in testa e mi riempie il cuore. Perché nella proposta del cristianesimo come azione sociale è rimosso il tema del mistero del male. Quello che è dentro di noi, e che a volte supera la nostra volontà, e il dolore innocente. Intanto, per preparami, questa sera su Rai 1 rivedrò la sinfonia composta da Kiko Arguello, a mezzanotte e dieci. Ne vale veramente la pena. Il 7 ottobre dal vivo in Aula Paolo VI io e la mia amica Lucia abbiamo avuto bisogno di vari fazzoletti.

In onore di tutte le madri che come la Madonna che vede morire suo figlio, assistono alla morte dei propri figli vittime innocenti della violenza dell’uomo sull’uomo, vittime delle guerre e delle catastrofi naturali, una sinfonia per i bambini abbandonati, vittime di violenze, una sinfonia per i rifugiati e per tutti i sofferenti della terra. Bellezza assoluta! Continua a leggere “La sofferenza degli innocenti. Questa sera su Rai Uno”

Giovanni Lindo Ferretti e Ambrogio Sparagna: Lauda a san Filippo

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Martedì 5 Luglio 2016 ore 21.00

Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova)

Ingresso libero (apertura dalle 20.15)

Giovanni Lindo Ferretti e Ambrogio Sparagna ripropongono in onore di San Filippo Neri alcuni brani dell’album “Litania”.

Con la partecipazione di Clara Graziano, Erasmo Treglia, Arianna Rumiz

e il Coro di Lauda popolare San Filippo Neri diretto da Anna Rita Colaianni.

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Tra funk e fede.

 

foto di di David Hindley
foto di di David
Hindley

di Davide Caprelli*

È possibile parlare di fede attraverso una canzone?

La risposta è senz’altro sì. Esistono molti cantanti che esprimono la propria fede attraverso l’arte della canzone con testi ispirati al Vangelo. Sono soprattutto cantanti e compositori della cosiddetta Contemporary Christian Music, molto seguita in America e in Europa soprattutto e quasi esclusivamente negli ambienti evangelici e protestanti. In Italia, nonostante sia praticata da anni è poco seguita, molti pensano che sia una faccenda che riguarda gli ascoltatori di Radio Maria quando è musica moderna e commerciale ma con dei testi che trattano tematiche spirituali. Purtroppo non è una realtà supportata dalle case discografiche come succede invece in America. Continua a leggere “Tra funk e fede.”

Jesus blood never failed me yet

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Qualche tempo fa ho incontrato un caro amico, Saverio. Saverio come me è appassionato di musica e ha una discreta collezione. Quel giorno, come in un laboratorio di BombaMusica in nuce, abbiamo scambiato opinioni e ascoltato qualche disco. A un certo punto lui tira fuori dal computer un brano di un perfetto sconosciuto (almeno lo era per me): Gavin Bryars. E non solo. Mi racconta una storia. Una strana storia… Continua a leggere “Jesus blood never failed me yet”

La corale amorale

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di Emanuele Fant 

Se l’armonia delle sfere celesti avrà qualcosa a che fare con una canzone di Radio Maria, io dovrò eternamente protestare.

Quando vado in auto da solo, accontento la mia anima connettendomi alle frequenze religiose. Assaporo catechesi, soluzioni alle domande, ritratti di santi sconosciuti. Ma poi arriva il brano musicale.

Prima gli arzigogoli della vocalist che ha dovuto rinunciare al suo sogno di cantante secondo i giudici di X-Factor (ma non secondo padre Livio); poi il pianobarista che ha compresso un’orchestra nella tastiera, e si sente; poi il cugino convertito di Raul Casadei stufo della promiscuità delle balere. “Adesso basta!” Continua a leggere “La corale amorale”

E se invece….

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di Maria Elena Rosati   trentamenouno

E’ vero, in questi giorni prolungati di assenza, mi sono guardata molto intorno, e mi sono riempita le orecchie di alcune parole particolarmente ricorrenti di questo periodo, legate ai fatti di cronaca delle ultime settimane: vita, morte, vittoria, risurrezione, umiltà, esperienza, viaggio, tributo, ricordo, dolore, rabbia, vergogna, noia, immortalità. E ho avuto l’ennesima conferma che in questa fase di crisi e di smarrimento generale, le nostre cronache ruotano intorno a storie di disperazione e morte.

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Il giorno in cui saremo felici

Gene Kelly

di Maria Elena Rosati  trentamenouno

Lo sapevate? Il 20 marzo è stata la Giornata Internazionale della felicità. Un giorno speciale, promosso dalle Nazioni Unite sulla base di studi precisi: hanno infatti constatato che un paese con un alto numero di persone felici è un paese più produttivo. L’esempio sarebbe il Bhutan, piccolo Stato che ha sostituito il Pil con un indicatore della Felicità interna lorda (Fil). Quindi in pratica, se non ho capito male, più i cittadini sono felici, più le finanze dello stato in cui vivono migliorano. Continua a leggere “Il giorno in cui saremo felici”

La meraviglia nell’altro

di Maria Elena Rosati  trentamenouno

Ci sono cose che continuano a stupirmi, ogni giorno. Mi sorprende vedere la bellezza del cielo azzurro sulla mia città, a febbraio quando fa freddo e l’aria punge, ed ora, quando il sole caldo di luglio bacia i monumenti e li illumina della luce d’estate.

Mi stupisco a ricordare cose fatte anni fa, con la domanda che sorge spontanea “ma davvero è successo?”, e regolarmente penso che oggi non riuscirei mai a rifarle allo stesso modo, segno che la Grazia arriva al momento opportuno. Continua a leggere “La meraviglia nell’altro”

L’ultima parola

di Maria Elena Rosati   trentamenouno

Ci ho messo un po’ più del solito a scrivere questo post, per una serie di motivi che vado ad elencare: 1) il tempo passa sempre più in fretta di quello che pensiamo – o almeno di quello che penso io – 2) certi temi ti folgorano all’inizio, ma vanno lasciati maturare con calma, perché magari il pensiero c’è, ma la sua formulazione in forma di post tarda ad arrivare 3) proverbiale pigrizia dell’autrice, su cui lavora benissimo il Nemico e su cui glisso con eleganza. Continua a leggere “L’ultima parola”

La musica del Maestro

Maria Elena già la conoscete, il suo blog è sbocciato, a noi non resta che cogliere (leggi rubare) i suoi bellissimi post.  

di Maria Elena Rosati         trentamenouno

 
Lo sapevo che sarebbe finita così. Era chiaro fin dall’inizio.

Ho voluto rivedere la scena finale dal film “Il pianista” di Roman Polanski (Lo conoscete? È la storia vera dell’odissea di un pianista ebreo nella Varsavia occupata dai nazisti – se non lo conoscete lo consiglio caldamente). Il pianista, che per tutto il film è rimasto nascosto, e un generale nazista si incontrano faccia a faccia. continua a leggere

Pezzi unici

di Costanza Miriano

So bene che sono una donna, cioè, volevo dire, un ragazzo fortunato, a parte il fatto che c’è un geco nel mio giardino e mio marito ha sentito il bisogno di dirmelo, così adesso esco solo indossando un ridicolo cappello di paglia rosa (devo avere fatto, nella mia mente impressionabile, una crasi tra geco e pipistrello, così immagino la gommosa lucertola appostata tutto il tempo, pronta ad annidarsi tra i miei capelli).

Intuisco che devo questa consapevolezza – geco a parte – alla grazia. continua a leggere