Maria Elena già la conoscete, il suo blog è sbocciato, a noi non resta che cogliere (leggi rubare) i suoi bellissimi post.
di Maria Elena Rosati trentamenouno
Lo sapevo che sarebbe finita così. Era chiaro fin dall’inizio.
Ho voluto rivedere la scena finale dal film “Il pianista” di Roman Polanski (Lo conoscete? È la storia vera dell’odissea di un pianista ebreo nella Varsavia occupata dai nazisti – se non lo conoscete lo consiglio caldamente). Il pianista, che per tutto il film è rimasto nascosto, e un generale nazista si incontrano faccia a faccia. Dialogo all’osso, pianoforte a coda al centro della scena; il protagonista si siede al pianoforte e suona la Ballata n.1 op.23 di Chopin. Questa scene e in realtà tutto il film provocano nella sottoscritta due effetti ben noti: il primo, fiumi di lacrime. Il secondo: desiderio di correre al pianoforte, non per suonare, ma per “rovinarmi le dita” sui tasti, secondo la modalità che preferisco: porta chiusa, niente metronomo, possibilmente niente sordina. E’ la modalità “Io suono come mi pare, non mi scocciate”.
Così approfittando della domenica, e con la scusa di dover esercitare il pollice della mano sinistra, rimasto recentemente offeso in un incidente domestico, ho rispolverato gli spartiti e mi sono rimessa a suonare, Chopin ovviamente, con l’illusione di rifarlo esattamente come il pianista nel film. Anzi, ancora meglio: dita lanciate in velocità, pedale messo a caso, lettura a senso. Dopo il primo tentativo ho inserito la sordina, giusto per non disturbare, ma il senso non cambia: l’ho già detto, io suono come mi pare. Il risultato dell’impresa: un valzer stropicciato, collo e schiena incriccati, e il ritorno del tutore alla mano, a grande richiesta del pollice che poco ha gradito l’improvvisata. Ecco cosa succede a riprendere di colpo qualcosa abbandonato per lunghi mesi, e pretendere di farlo a naso, senza avere la pazienza di seguire le regole del gioco, quelle che qualcuno più esperto di te ti ha insegnato.
Nella musica le regole sono chiare: le note sono diverse, ci sono le pause, gli accordi, le tonalità, le ripetizioni, gli abbellimenti; devi conoscere il tempo in cui si suona un pezzo, e per questo esiste il metronomo, che devi saper regolare e seguire, sennò diventi matto. E poi c’è la tecnica: le braccia, le mani, le dita, persino i piedi sui pedali devono essere in una certa posizione, per dare più forza al suono, per essere più agili e scattanti, e per non distruggerti la schiena mentre già ti stai ammazzando a suonare Bach. E se suoni un quattro mani? Lì occorre concordare con l’altro perfino il modo di respirare, perché spesso gli attacchi si danno proprio con i respiri. Così il suono esce in modo corposo e limpido, così si costruisce la melodia. Un pianista, anche il più geniale, ha alle spalle tutto questo. E non può improvvisare nulla fuori dalla padronanza assoluta di queste regole. Le conoscevo anch’io, ed ero allenata a metterle in pratica, pur non essendo affatto geniale.
La musica, come tutte le cose belle, non si improvvisa, o meglio, non si improvvisa da subito: ci vuole studio, allenamento, e la pazienza di mettersi lì per ore a ripetere lo stesso passaggio. E soprattutto ci vuole l’umiltà di zittire l’orgoglio e stare ad ascoltare qualcuno che ti spiega le regole, che ti guida nell’eseguirle e che ovviamente ti corregge. Ah, dimenticavo: tutto questo non è facile, nè divertente, nè gratificante sul momento, ma proprio per niente. E’ semplicemente….necessario.
In orchestra tutti seguono le indicazioni del direttore. E’ lui il punto di riferimento: partitura alla mano, conosce tutti gli strumenti, e sa come devono essere armonizzati per produrre il risultato ideale. Il direttore d’orchestra viene chiamato “Maestro”, al maiuscolo. E io, che non ho mai suonato in un orchestra, quando leggo Maestro scritto al maiuscolo, penso ad uno solo, l’Unico che ha davvero il copyright di questo nome.
Anche Lui conosce tutti gli strumenti della sua orchestra e sa quale melodia ha affidato a ciascuno. Il problema è che spesso i suoi musicisti non lo seguono, e vogliono suonare senza regole, come vogliono, e raggiungere comunque la meraviglia dell’armonia finale. E Lui lascia tutti liberi di suonare da soli, pur sapendo che solo nell’unione con Lui esce fuori la musica migliore, pur non facendo mistero delle regole pratiche fondamentali per costruire l’armonia ( Matteo le riporta chiaramente, dal cap. 5,17 a 7,28 e sono quelle che servono a costruire…sulla roccia). Ci ha pure avvertito: “Senza di me non potete fare nulla” (Gv.15,5): se ci allontaniamo da lui, dalla sua mano che guida e dirige, se vogliamo improvvisare a caso, noi ci perdiamo e suoniamo “deboli”. In poche parole è come se avessimo a disposizione un pianoforte a coda e lo suonassimo sempre con sordina inserita: il suono esce, magari è anche bello, ma è attutito e arriva fino ad un certo punto. Si perde la metà della bellezza, insomma. Il nostro rapporto con il Maestro è spesso così, con il silenziatore, con la sordina, perché sotto sotto non ci fidiamo, perchè pensiamo di essere in grado di farcela da soli, sempre e su tutto, o semplicemente perchè il Nemico ha saputo mettere in pratica tutte le tecniche, come il maestro Berlicche insegna al suo apprendista (Claudia, prima o poi te lo restituisco, prometto!).
“Imparate da me, che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,29): la vita del discepolo comprende l’ umiltà del lasciarsi accordare dalla mano del Maestro, nel lasciare che le corde della vita, così fragili e ingarbugliate, si lascino tirare da Lui. Non sempre senza sofferenza, perchè farsi tirare, farsi lavorare non è una passeggiata. Possiamo essere tromboni, pianoforti, flauti traversi, persino il piccolo e delicato triangolo: solo uniti al Maestro sappiamo raggiungere il massimo dell’armonia per cui siamo stati pensati, e solo quando siamo pronti a fare nostre le regole del gioco, ad accettare con pazienza i tempi che vengono da Lui, possiamo essere Musica per gli altri, e risuonare di una Bellezza piena e irresistibile, perchè è richiamo potente verso l’Unico, vero, Maestro.
A proposito, ecco la scena del film di cui sopra. Nel dubbio, io preparo i fazzoletti.
Molti dei brani che mi piacciono sono eseguiti con un solo strumento che, se suonato con trasporto, vale di più di tutta un’orchestra. Proprio come il pianista del film, che non ha bisogno di un’orchestra per raggiungere il proprio obbiettivo: trasmettere emozioni.
Molte delle persone che ammiro hanno preso questa strada… E forse è proprio questa la Via di cui parlano.
Il pianista del film non suona “per trasmettere emozioni”.
Suona come uno la cui vita è nelle mani di un altro, letteralmente. Suona con tutto se stesso. Suona per salvarsi.
Eh, c’è chi trenta meno uno e chi cinquantapiù uno… così è la vita… ardito il tentativo di parlare di Dio attraverso la musica perché come dice Adriano i solisti ci sono e non hanno bisogno di una orchestra, adesso sono curioso di vedere come Elena accetta questa provocazione e la ribalta per ricondurci al suo pensiero: onestamente, io non ci riuscirei.
E aggiungo un complimento: se a te trentamenouno ascoltare musica fa venir voglia di suonare, a me leggerti fa venire voglia di scrivere… 😉
“Tutte genti, penso, ora, dico, a me stesso, ivi incluso,medesimo, che non hanno da dire nulla, da esprimere nulla (questa parola esprimere che lui odia, che lui non vorrebbe mai dire, esprimere, intendere, concepire, eccetra, di seguito, uguale)persone che pretendono di pensare
(ammettendo possibile) quando quello che dicono, pensano, o altro, fattibile, soltanto privo di nessun senso in intrinseco(che lui odia avere senso, privo di senso, eccetra, che lui avverte il ridicolo dei concetti possibili, ivi stesso, lui incluso, e di seguito)ma del tutto materia vile, esecrabile. O pensieri comuni delle genti comuni in quanto persone di tutte le categorie possibili in toto, case, affari, lavoro, salute, figlioli, nipoti, vecchi, cadaveri, eccetra, o altre genti (pretendono) (dicono) (affermano)studiosi di Schopenhauer, Nietzche, Vico, Spinoza, Epicuro, Parmenide, eccetra, (se lo sanno chi è Parmenide, se capiscono icché dicono, pensano, eccetra) da una parte, penso, i pensieri comuni senza di senso , normali (che odia, maledice, ripudia) da quell’altra i pensatori di storia, politica, arte, metafisica, scienza, teologi, astronomi, e seguito, da una parte la massa del popolo senza parola, dall’altra queste parole che non solo senza luce, cosiddetta, animate da alcuna luce (ammettendolo, eccetra) ma anche senza vergogna senza rigurado no solo per gli altri ma per sé in quato tali in quanto persone omini che pretendono di non lo essere cotesto essere che è l’o stesso di tutti in quanto anche meno che nulla, e nient’altroin fenere., e dall’altra l’abominio politico accademico artisico, filosofico e via discorrendo…
Luca Landicci “Ab-hominium” Marradi 1959
Se tu mangiassi il pan di stelle del mulino bianco alla mattina Alvise…
Adriano, si è vero, si può dire tutto e il contrario di tutto nel nome del relativismo. Questo succede quando si fanno delle similitudini ma ciò non toglie nulla al valore di quanto espresso dall’autrice del post. Un esempio: “Il branco di coyoti che accerchiano una preda mi fa capire che l’unione fa la forza”. Poi salta fuori Adriano e dice: “Nella tigre che caccia solitaria io vedo la forza e l’unicità dell’animale”. E io dico, vabbeh, ma che c’azzecca? Vutu sempre roper i cojoni (non traducibile in armeno)
C’azzecca, c’azzecca.
Grazie Maria Elena e grazie Costanza (o Admin) per questo furto! Per come la vedo io nessun solista può sottrarsi alla disciplina di un Maestro, alle ore e ore passate ad affinare e disciplinare il proprio talento. Chi canta senza aver studiato, anche se ha talento, canta male! Chi suona uno strumento da autodidatta arrossirà quando ascolterà suonare lo stesso strumento da un talento disciplinato dalla fatica e dalla guida di un maestro… e, per uscire dalla metafora, è un illuso chi crede di poter vivere il Vangelo a furia di “secondo me”.
Forse la “sottomissione” di cui parla Costanza non è solo una questione delle “femmine” all’interno di un rapporto di coppia… forse è la sostanza stessa della fede. Del resto la più grande solista di tutti i tempi, la Madonna (non madonna la cantante incartapecorita), ha detto: “Ha guardato l’umiltà della sua serva”… e se lo dice Lei…
Se lo dice lei che?
Giornata storta?
OVVIAMENTE!!!!
Quoto! Quotissimo!
Grande! Maria, il mistero dell’Annunciazione. Oggi si esalta una falsa carità fraterna. Falsa, perchè quella vera sgorga dalla contemplazione amorosa e obbediente della volontà di Dio. Allora si pensa, nella prima ipotesi, che sia necessaria la presenza dell’altro, di Giuseppe,
durante l’Annunciazione, e così nella vita, nell’arte, nell’apostolato. No. Dal punto di vista di Dio, la Donna viene prima, Maria.Attraverso di lei, la sua solitudine, è possibile la fecondità divina. Ogni relazione teologale implica silenzio, intimità, individualità la più personale, l’assolo (cfr. M.D.Philippe)
Invece di ognunismo: “antiaggruppamentismo”
Antiaggruppamentismo,però si è concepiti da due,si cresce nel grembo di una che ti dà alla luce,e qualcuno ti deve pure allevare fin quando sei capace di camminare con le tue gambe.Antiaggruppamentismo de chè? Provaci tu se ci riesci a farti da solo
visto che ieri, avendo accennato ai contatti al blog provenienti dall’Armenia, abbiamo conosciuto il simpatico Vahe Lazaryan, vorrei fare un piccolo elenco dei contatti che riceviamo in giro per il mondo, chissà che non ci arrivi qualche altro feedback:
Europa (quasi tutta compresa Russia, Polonia, Olanda, Romania, Norvegia, Andorra etc)
USA (non solo da Washington, New York e Philadelphia che già sapevamo ma anche da zone insospettabili tipo Texas, California, New Jersey)
Canada, Senegal, Israele, Turchia, Messico, Argentina, Brasile e ,appunto, Armenia.
Nessuno purtroppo dall’Australia (ci manca un continente)
Caro Admin possiamo sempre ‘conquistarlo’ (il continente) giocandocelo a Risiko. Non credi?
A parte gli scherzi, complimenti per l’audience.
Nel mio piccolo vi darò una mano. Costanza lo merita (a quando un prossimo libro?)
come no, conquistiamo 24 territori con almeno due armate (contatti) 🙂
quanto al nuovo libro Costanza ci sta lavorando (per questo ha diradato i suoi post sul blog) e speriamo possa uscire entro la fine del prossimo anno.
@ admin
in Australia non conosco nessuno, ma se a voi va bene il Brasile, il Paraguay, la Svizzera…, vi do una mano. Anzi due 🙂
@ Costanza
Bella notiza… e trepidante l’attesa (nel mentre cerco di organizzare un altro tuo incontro nelle Marche, speriamo bene)
problemi di fuso orario o di emisfero? Forse arriveranno con la prossima stagione 😉
1Re 19, 11-18
«Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: “Che fai qui, Elia?”. Egli rispose: “SONO PIENO DI ZELO PER IL SIGNORE, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti HANNO ABBANDONATO LA TUA ALLEANZA, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. SONO RIMASTO SOLO ed essi tentano di togliermi la vita”. Il Signore gli disse: “SU, RITORNA SUI TUOI PASSI VERSO IL DESERTO di Damasco … IO POI MI SONO RISPARMIATO IN ISRAELE SETTEMILA PERSONE, quanti NON HANNO PIEGATO LE GINOCCHIA A BAAL e quanti NON L’HANNO BACIATO CON LA BOCCA».
Non siamo soli! Questo è il bello della Chiesa!
VELENIA: antiaggruppamentismo nel senso di non aderire a congreghe dove tutti pensano tutto uguale.
mi pareva -infatti-che te tu te non fossi contro quell’altro tipo di aggrupamentismo….
vale
Tu l’hai detto…
Maria Elena vede Dio nella musica, altri lo vedranno in un giardino fiorito, gli edili (anche i massoni ) vedono il grande architetto…. Alvise….. boh? 8)
Tornando seri ,mi ha fatto riflettere il passo del nuovo amico armeno. Quante volte nella Bibbia si vede la potenza di Dio col risveglio della fede e poi, poco a poco il menefreghismo generale ,le richieste assurde , la perdita di fede e la caduta negli idoli.
E nel nuovo testamento qualcuno ha contato il numero di volte della frase ” ed essi credettero” ? Probabilmente è la frase più ripetuta.
non so se c’entri col post,ma sto leggendo l’appena uscito “la bella addormentata”di gnocchi e palmaro sul conc. vat.II.
certamente meno”tecnico dello studio di de mattei,ma da spettacolo….forse spiega anche perchè ci siano oramai troppi solisti e pochi cori nella chiesa…
vale
Maxwell: hai ragione BOH? E infatti il mio “blog” ha ZERO visitatori!!!
Il che dimostra che quando uno è una testa di cazzo è una testa di cazzo!!!!
Lo so da me….
vale
eppure io non credo che tu sia ateo.
io credo solo che tu cerchi Dio col cervello ma, come diceva Einstein
” poca scienza allontana da Dio, molta scienza lo riavvicina”
Secondo me hai un cervello normale, il che non ti permette di trovarlo. Prova con altre parti del corpo…. e parlo di occhi, cuore……niente battute blasfeme.
Persino Antony Flew, una delle più grandi menti mai apparse sulla terra, darwinista e ateo fino al midollo
http://it.wikipedia.org/wiki/Antony_Flew
negli ultimi 4 anni di vita era diventato teista…….( cioè aveva ammesso l’esistenza di un Dio, ma non gli è rimasto il tempo di cercare quello VERO)
veramente un giretto io l’ho fatto…
ma non lo dire in giro…
vale
Chi di recensione ferisce di recensione perisce.
Posso dirlo? Sono proprio contenta per il comportamento dell’Osservatore Romano che, con pacatezza ma con grandissima ironia, ha reso pan per focaccia a chi pretende di fare pagelle agli altri.
UN FALLIMENTO DI LUSSO
Insomma Angelina, in parole povere cheECOioni
…che l’amico Vahe mi ha confermato privatamente essere traducibilissime anche in armeno…
non avevo dubbi, certi linguaggi sono universali…
…..Intervengo giusto un attimo sulla questione del solista o dei gruppi…. c’è chi viene dotato del talento per essere un meraviglioso solista, una voce fuori dal coro che deve fare da richiamo per gli altri, e c’è poi chi ha il talento per stare all’interno del coro, per suonare o cantare in gruppo, perché il Maestro sa che è lì che da il meglio di sé. Ma tutti, proprio tutti, anche il solista più dotato di questo mondo, devono passare dalla guida del Maestro, dalla sua accordatura, e devono aver imparato da Lui le basi per potersi esprimere al massimo della melodia. Penso ai santi: ci sono dei giganti di santità, che conosciamo tutti, e che hanno espresso la loro straordinaria melodia cantando da solisti, e ci sono tantissimi altri santi, magari meno noti, magari addirittura sconosciuti, che la santità l’hanno raggiunta cantando nel coro. Tutti quanti sono legati fra loro, come un corpo unico, perché sono tutti strumenti del Maestro, e di sono stati accordati da lui, anche più di una volta, per risuonare della Sua musica.
vero. ma mi riferivo all’eccesso in un senso..la chiesa è per l’et-et,non per l’aut- aut.
gli è che troppi solisti-che poi han fatto scuola-vedi bose,per esempio-sembra che le regole se le siano fatte da sé….
vale
p.s. mi sonoappena sparato tutte le 237 pagg. del libro succitato.notevole.