La battaglia culturale e l’azione silenziosa

di Costanza Miriano

Per me Gaudete et exsultate è bellissima, è incoraggiante ed entusiasmante, è piena di spunti, densa ma semplice, un programma di vita impegnativo eppure allettante, insomma una misura alta della vita cristiana che mi fa venire voglia di mettercela tutta. Ci sono dei passaggi addirittura commoventi, e altri che mi hanno stupito per come traducono in parole cose che penso e che non mi ero mai chiarita. Ovviamente su pressoché tutti i punti devo lavorare, pur essendo preparatissima sulla teoria.

Vorrei però soffermarmi su una questione che mi ha provocato in particolare: intorno ai capitoli 100-105 il santo Padre parla del rischio che la nostra fede diventi un’ideologia, ciò che accade quando per difendere la vita dei non nati, si dimentica che è altrettanto sacra la vita dei poveri, che sono già nati. Mi sono chiesta se questo sia vero per me, e mi sono risposta che posso certo fare di più per i poveri, che possiamo, come famiglia, sicuramente imparare scelte ancora più sobrie, e fare molti passi avanti, in concreto. Credo che questo Papa sia per me occasione di conversione, e voglio ascoltarlo.

Vorrei anche spezzare una lancia a favore dei tanti amici che ho nel mondo pro life, e se io posso fare di più per i poveri, non posso dire lo stesso per loro. Ho amici che oltre a difendere la vita non nata, spendono concretamente la loro, e le loro risorse, per le madri in difficoltà, italiane e straniere, amici che danno parte dei loro averi ai poveri, che si giocano seriamente la vita su questo, persone che condividono in comunità risorse per le necessità di tutti. Vedo fiumi di carità scorrere intorno a me, spesso nel segreto. Amici che si tolgono non dico il pane di bocca – per fortuna nessuno muore di fame in Italia, neppure i barboni – ma il superfluo sì, quello se lo negano, o almeno il lusso. Sono gli stessi che poi magari marciano per la vita, Sentinelle in piedi o quelli del popolo del Family day.

Il punto è che per i poveri non serve fare una battaglia culturale rumorosa: la coscienza collettiva ha chiaro il principio che tutti hanno diritto a mangiare e a dormire al riparo. Ovviamente si tratta del principio. Che poi non lo si faccia sul serio è un dramma, davvero, e fa bene il Papa a provocarci continuamente all’azione, a me personalmente fa bene. Occorre continuare a dirlo, e occorre che noi ascoltiamo e che non dormiamo tranquilli. Occorre ragionare su come agire con intelligenza: penso sempre al buon samaritano, che è l’esempio massimo di carità citato da Gesù nel Vangelo, cioè qualcuno che si lascia provocare dalle circostanze, e che fa le cose in modo ordinato. Non annulla il suo viaggio, solo lo interrompe, e con i soldi guadagnati grazie alla sua attività paga qualcuno che si occupi dell’uomo ferito e bisognoso. Insomma: usare bene le nostre risorse e metterle in gioco quando la circostanza lo richiede. Nei nostri appartamenti spesso appena sufficienti per i nostri figli non possiamo accogliere il barbone, non è prudente né intelligente farlo, ma possiamo accompagnarlo nel ricovero più vicino – per esempio a Roma la Comunità di sant’Egidio distribuisce un libretto con gli indirizzi a cui portare le persone. Mi permetto di notare che ci sono un’infinità di strutture religiose vuote nelle nostre città: c’è un enorme seminario o collegio di qualche paese dell’est a pochi metri da casa mia, e tante volte coi bambini piccoli mi sono trovata a pensare che mi sarebbe piaciuto portarli a giocare in quei giardini. Adesso a volte penso che con le amiche sarebbe bello avere quei locali a disposizione e metterci a cucinare per i poveri, una sera per uno… Insomma anche la Chiesa potrebbe sicuramente fare di più, per quanto faccia già un fiume di bene sconosciuto ai più. Per fortuna, come dicevo, nel nostro paese nessuno muore di fame. Quanto a una vita più dignitosa della semplice sopravvivenza, lì è un po’ più difficile il primo aiuto, si tratta di cercare, muoversi, darsi da fare, e in quel caso a cercare sono spesso anche tanti italiani, non solo i migranti.

Però, come dicevo, su questo fronte non c’è nessuna battaglia culturale da fare, c’è da agire in concreto e da farlo molto di più. Ma il motivo per cui tanti di noi si sgolano a scrivere, manifestare, gridare in tutti i modi possibili sui temi della difesa della vita è che al contrario in Occidente l’aborto è un diritto, anzi, è considerato un progresso, un sinonimo di civiltà. Ci sono milioni di donne ferite, morte dentro, che camminano fra di noi, ingannate, senza che nessuno abbia mai detto loro la verità. Ci sono ospedali che assumono solo medici non obiettori, disposti a fare aborti. Centomila bambini all’anno vengono uccisi solo in Italia (mentre nessun povero muore di fame, ripeto). Siamo il paese al mondo che fa meno figli in assoluto. Della bellezza della sessualità vissuta secondo l’Humanae Vitae non parlano più manco i preti, senza contare che alcuni propongono la contraccezione, togliendo a tanti sposi la gioia e la bellezza. Ci sono sindaci che fanno rimuovere manifesti solo perché mostrano la foto di un feto a undici settimane (“potrebbe offendere chi ha abortito”: ma quelle donne sono già ferite dentro, dalla verità, non da una foto).

Le persone down vengono sterminate: in Italia quasi tutte, nei paesi scandinavi tutte. Spot che mostrano come anche loro possono essere felici vengono vietati. La gente che prega davanti alle cliniche viene arrestata. La diagnosi prenatale viene proposta a tutte le mamme, anche giovanissime, per “prevenire malattie del feto”, cioè per proporre alle madri di uccidere i loro figli come via più ragionevole. Ai bambini malati vengono sospese le cure, e ci sono corti di giustizia che sostengono queste scelte come “il miglior interesse”. L’eutanasia viene incoraggiata e promossa. La pillola del giorno dopo viene venduta senza obbligo di ricetta. Nelle scuole si va a insegnare la contraccezione ai nostri figli senza che noi ne siamo informati. Mentre la cultura dell’accoglienza e della cura del povero è un patrimonio comune e condiviso – ma certo, dobbiamo fare di più in concreto – la difesa della vita è un disvalore, un peso, un costo, un retaggio di una mentalità oscurantista e bigotta, e ci viene addirittura tolta la libertà di parola. È per questo che tanti di noi si sgolano per dire parole diverse da quelle del pensiero unico. Che poi tanti dei prolife facciano tanto, tantissimo anche per i poveri, io lo posso testimoniare. Solo che non finiscono sui giornali, perché “non sappia la tua destra…”

100 pensieri su “La battaglia culturale e l’azione silenziosa

  1. rosa

    Io non la ho letta: ho letto solo articoli critici e le critiche scritte qui…….
    in ogni caso Costanza ha ragione!

  2. La Samaritana

    Cara Costanza, grazie per l’ articolo: è un richiamo al senso di giustizia che spesso viene offuscata dai nostri pre_ giudizi. È, il tuo un richiamo forte, generoso che viene da quella fede che, chi segue il tuo blog e legge i tuoi libri, apprezza moltissimo. Ora però vorrei dire perché leggendo l’ ultimo scritto del Papa anziché provare gioia ed esultanza ho sentito sgomento e tristezza. Per lui, per il santo Padre, tanto da chiedermi se, con tutto quello che ha da fare, abbia trovato il tempo di leggerlo, prima di firmarlo. L’ho pensato perché è uno scritto che alla. base ha una forma di pensiero performato da aut- aut. : o vita attiva ( buona) o vita contemplativa ( non buona) ,la ricerca di Dio,magari nel silenzio come segno di pigrizia. Quando mai ? Quante monache sconosciute, con le loro preghiere hanno reso più buono questo mondo? A chi può sembrare solo decente un mondo come il nostro dove la vita consacrata ha già ricevuto ferite così profonde ? Dove siamo costretti a correre sempre perché ci disabituiamo a pensare ?

    1. don enrico

      Buongiorno!
      Leggendo l’esortazione apostolica non mi sembra ci sia di base un pensiero che contrappone la vita contemplativa e la vita attiva. Il riferimento del papa al pensiero di Giovanni della Croce, a Teresa di Lisieux e ad altri santi che hanno vissuto un’intensa ed altissima esperienza di unione con Dio ci mostra cos’è per davvero vita contemplativa. Al di là di tanti stereotipi.
      Questo invito alla santità è proprio un dono!
      Un caro saluto,
      don enrico

  3. Pienamente d’accordo. Ed è da ricordare che l’aborto non è solo il dramma privato di una donna ma è parte di una precisa strategia di controllo su determinati popoli.

  4. Mario

    Sono d’accordo con te, Costanza, infatti, mi sembra che certa teologia stia trasformando l’ideale di povertà evangelica in ideologia del pauperismo, dimenticando che il povero più povero è proprio il bimbo nel grembo materno. Diverso è il discorso sulla contraccezione, che, se non comporta l’aborto, non è automaticamente contro i dieci comandamenti, né contro il Vangelo.

    1. Veramente la contraccezione è contro il sesto comandamento.
      Inoltre si ricordi sempre che la pillola può non impedire il concepimento, nell’1% dei casi (1,5% secondo altri) ma solo l’annidamento, quindi essere criptoabortiva.

  5. Enrico Turomar

    ‘L’ho pensato perché è uno scritto che alla. base ha una forma di pensiero performato da aut- aut. : o vita attiva ( buona) o vita contemplativa ( non buona) ,la ricerca di Dio,magari nel silenzio come segno di pigrizia. Quando mai ? ‘

    Esatto, quando mai? Prova a rileggerla e vedrai che non ha affatto scritto questo.

    1. n. 26 L’ho riletto, come ho riletto il resto, e come prima continuo a non apprezzare gli aut- aut. Ovviamente sei liberissimo di non vederli. Per il resto ne apprezzo molti aspetti.

      1. Enrico Turomar

        Ha risposto bene secondo me don Enrico. Ai suoi riferimenti aggiungo quello a Maria Gabriella Sagheddu, una delle monache sconosciute di cui parlavi.

        1. La Samaritana

          Dirò di più, e mi dispiace anche averlo pensato ma il n, 26 mi sembra anche, o prima di tutto una critica, anche se non chiarissima ed aperta, al card Sarah e alla sua ” visione” della Chiesa, che per altro è in perfetta continuità con la Tradizione. Basta leggere il breve ma denso commento che il card Sarah, con il card Muller ha pubblicato con il titolo ” Credo la Chiesa” per farsi un’ idea. Un altro interessante punto di vista, sicuramente più qualificato ed esaustivo del mio, lo puoi trovare sul sito di Life Site News ed è un’ intervista di Doug Mainwar a fr Gerald Murray. Ovviamente puoi essere in disaccordo anche con fr Murray, ci mancherebbe altro, ma almeno ti sarebbe evidente che questo pensiero non è venuto solo a me ! E devo dire che avendolo letto solo questa mattina non ne sono stata influenzata. Se non la consideri una villania io chiuderei qui l’ argomento, anche se ammetto di aver molto apprezzato il tuo ” contraddittorio” !

          Chiesa

          1. Enrico Turomar

            ’26. Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione.’

            1) Non ci sono ‘aut-aut’ ma ‘et-et’.
            2) LifeSiteNews lo evito come la peste in quanto ha dato supporto solo a iniziative contro il Papa. Un suo co-fondatore ha postato persino una versione che prende in giro il Papa di una nota canzone.
            3) Non penso che un Papa arrivi ad usare un’esortazione apostolica per levarsi sassolini.
            4) L’esortazione va letta tutta, ad esempio dice tra l’altro al 29:
            ‘Questo non implica disprezzare i momenti di quiete, solitudine e silenzio davanti a Dio. Al contrario. Perché le continue novità degli strumenti tecnologici, l’attrattiva dei viaggi, le innumerevoli offerte di consumo, a volte non lasciano spazi vuoti in cui risuoni la voce di Dio. Tutto si riempie di parole, di piaceri epidermici e di rumori ad una velocità sempre crescente. Lì non regna la gioia ma l’insoddisfazione di chi non sa per che cosa vive. Come dunque non riconoscere che abbiamo bisogno di fermare questa corsa febbrile per recuperare uno spazio personale, a volte doloroso ma sempre fecondo, in cui si intavola il dialogo sincero con Dio?’
            Ed al 31:
            ‘Ci occorre uno spirito di santità che impregni tanto la solitudine quanto il servizio, tanto l’intimità quanto l’impegno evangelizzatore, così che ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore. In questo modo, tutti i momenti saranno scalini nella nostra via di santificazione.’

            1. Enrico,

              a parte che il tuo punto 2) è un perfetto esempio di pettegolezzo da sacrestia, che dimostra oltretutto l’incoerenza dei bergogliani sulle rampogne a proposito delle “chiacchiere”…

              Commento seriamente solo la questione “chi non l’ha letta tutta”. Prima del weekend sono stati postati decine di commenti circostanziati di chi “l’ha letta tutta”, per non parlare di analisi pubblicate da riviste come LNBQ (la quale, però, immagino che tu eviti come la peste, perché è noto che il portiere del cugino della segretaria si scaccola; d’altronde Papa Francesco fa battute eretiche sulla Santa Trinità, ma di questo ovviamente non ti importa, a dimostrazione di quale sia la tua scala di priorità)…

              Il punto principale è che il convitato di pietra in questo tipo di argomenti si chiama “Pascendi…” di San Pio X. Il documento spiega chiaramente che i modernisti alternano falsità e dottrine eretiche a grandi pagine piene di cose commoventemente cattoliche. Per questo la presenza di frasi gravemente contraddittorie e apodittiche (come il punto 26, che solo una gran faccia tosta può sostenere non essere tale) non può essere in alcun modo bilanciata da altri passaggi sani, per quanto essi siano numerosi. Ora, io ho perso il conto di quante volte il fondamentale argomento magisteriale della Pascendi è stato qui ripreso; ma è evidentemente la stessa questione delle foglie verdi di Chesterton: bisogna ripeterlo in continuazione. La cosa veramente incredibile è vedere come quest’osservazione sia semplicemente ignorata. Uno potrebbe rispondere: non è vero, la citi a sproposito. Invece no, perché evidentemente non ci sono argomenti. Ma ce l’avremo la soddisfazione di vedere qualcuno che, preso da un rigurgito di dignità, avrà il coraggio di affrontare questo punto della discussione? Perché sennò è disprezzo verso il magistero di un Papa che ha il solo torto di essere morto. Il tutto è incredibilmente farisaico ed ipocrita da parte di chi si professa papalino all’ennesima potenza e si trangugia estasiato rampogne contro i farisei e gli ipocriti; e mostra una concezione miserabile della Chiesa, come se tutto il suo passato fosse inutile e superato dal presente.

              1. Adolfo

                #Per questo la presenza di frasi gravemente contraddittorie e apodittiche (come il punto 26, che solo una gran faccia tosta può sostenere non essere tale) non può essere in alcun modo bilanciata da altri passaggi sani, per quanto essi siano numerosi#

                Basterebbe una sola falsità, per inficiare il tutto. Una sola: perché è così che opera il padre della menzogna. Tanta roba buona… con dentro il veleno.
                Un po’ di veleno oggi, un po’ domani, un po’ il giorno dopo… e la Chiesa continua bellamente a sprofondare. E il mondo con Essa.

                Io sono arrivato a concludere che, se anche un intero documento del papa attuale fosse eretico e contraddittorio, ma contenesse due o tre “pagine piene di cose commoventemente cattoliche”, possiamo star sicuri che i papolatri, di fronte alle tue osservazioni, ti citerebbero sempre e solo quelle tre pagine.
                E magari ti direbbero che sei tu il cattivo, visto che insisti nel segnalare le pagine non buone… e così introduci divisione nella Chiesa: come se la divisione fosse causata da chi la segnala, e non da chi la mette in opera.

                Battute eretiche sulla Santissima Trinità?
                Gesù, Sapienza Incarnata, che fa un po’ lo scemo?
                Gesù, Figlio di Dio, che non era uno pulito?

                Ma a chi vuoi che importi… son cose secondarie, queste.
                Non eresie e blasfemie (che, nei cattolici anche mediamente svegli, dovrebbero far suonare tremendi campanelli d’allarme), ma cose secondarie, su cui si può tranquillamente passar sopra.

                ***
                #Ma ce l’avremo la soddisfazione di vedere qualcuno che, preso da un rigurgito di dignità, avrà il coraggio di affrontare questo punto della discussione?#

                Io ho forti dubbi: quando si arriva a negare così sfacciatamente la verità dei fatti, evidentemente la dignità è stata da tempo accantonata.

                Come disse Nostro Signore, non si può certo essere fedeli nel molto, se non si parte dalla fedeltà nelle piccole cose.

                Certo, è più conveniente, è più rassicurante dirsi e dire agli altri che “tutto va bene”; anzi, che tutto procede a meraviglia. Ma in tal modo non si fa altro che ignorare una ferita già grave, che fatalmente finirà in cancrena.

  6. mammafr

    Condivido pienamente, come donna che ha usato sia la pillola del giorno dopo e ha abortito.. la ferita si fa sentire, solo Dio la guarisce!! Con la VERITÀ, perché la verita, se accolta, rende liberi!!!

    Mi spiace che il nostro Papa scriva tanto del aiuto al prossimo e al povero..e poco abbia fatto o poco si sia sbilanciato con Alfie (confido che lui stesso faccia senza che la destra sappia cosa fa la sinistra)

  7. Con buona pace di 2000 anni di monachesimo e vita claustrale…

    Dal blog di Aldo Maria Valli:
    <<In quanto amministratore, il pastore, a maggior ragione se si tratta del pastore supremo, non deve mai proporre teorie personali, perché suo dovere è piuttosto quello di essere al servizio della fede: «Ogni nostro annuncio deve misurarsi sulla parola di Gesù Cristo: “La mia dottrina non è mia” (Gv 7,16). Non annunciamo teorie ed opinioni private, ma la fede della Chiesa della quale siamo servitori… Non reclamizzo me stesso, ma dono me stesso. Il Curato d’Ars non era un dotto, un intellettuale, lo sappiamo. Ma con il suo annuncio ha toccato i cuori della gente, perché egli stesso era stato toccato nel cuore».

    Io sarò forse in mala fede, però in questo pontefice non scorgo l'azione dello Spirito Santo.
    Ma continuerò a offrire la mia vita per lui e la Chiesa e, in primo luogo, per la mia conversione.

    1. A proposito di Valli e di questo momento infernale della Chiesa:

      https://www.riscossacristiana.it/zona-franca-a-colloquio-con-aldo-maria-valli/

      Proprio dai miei dubbi, dalle mie perplessità, ma anche da tanta tristezza nel vedere il depositum fidei sempre più messo a rischio e svalutato in nome di un generico richiamo alla misericordia e al dialogo. È la tristezza del figlio che nota nel padre uno sbandamento preoccupante, della pecorella che vede con sgomento di non poter più contare sul pastore. Di un credente che vede dilagare il relativismo perfino all’interno della Chiesa stessa. Inoltre nel libro non risparmio le stoccate a certo teologia modernista e al suo linguaggio, che ha molto successo nel mondo e nei mass media, ma dietro il quale c’è il vuoto o, peggio, l’eresia.

  8. Francesco Paolo Vatti

    Grazie per questo. A me sembra sempre che il concepito sia il più povero fra i poveri….

    1. Maria Cristina

      L’ attuale Pontefice disse pubblicamente che lui non capiva neppure cosa volesse dire “ valori non negoziabili” . La battaglia pro – vita
      per esempio dei cattolici americani e’ stata pubblicamente ed apertamente sconfessata e abbandonata da questo papa e dai vescovi americani a lui ligi , sia direttamente , finanziando con l’ Obolo di San Pietro la campagna elettorale di Hillary Clinton, sostenitrice di Planet Parenthood , sia indirettamente con premi cattolici conferiti a politici americani pro- aborto ed elogi pubblici ad Emma Bonino.
      Il cattolico deve ossequio al Vicario di Cristo ma cio’ non significa pedissequamente mancanza di critica o rinuncia a pensare. Come disse il Beato Newman la coscienza ( ben formata) di ogni cristiano viene prima di ogni autorita’ clericale umana fosse pure la suprema.
      L’ aborto non puo’ essere messo sullo stesso piano dell’ accoglienza ai poveri o ai migranti. I valori non negoziabili come la sacralita’ della Vita sono primari e super- materiali. Sono la BASE della concezione cristiana.
      Il cristianesimo non e’ il marxismo e neppure la Teologia della Liberazione. E neppure la Croce Rossa o l’ UNICEF . Se l’ attuale papa, che ha detto di non capire neppure cosa sono i principi non negoziabili , per il suo bagaglio culturale ed ideologico sessantottino gesuitico sudamericano appiattisce il cristianesimo a puro messaggio sociale e assistenzialista stile materialismo storico disconoscendo i valori tradizionali e trascendenti di difesa della vita,
      ,noi fedeli cattolici non siamo obbligati a seguirlo su questa strada erronea.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Francamente non mi risulta che abbia finanziato Hillary Clinton, men che meno con l’obolo di San Pietro. Dove ha preso questa notizia?

      2. Enrico Turomar

        Ma non si può scrivere un trattato conclusopartendo da una frase (speriamo corretta) staccata da l suo contesto.
        Credere che con l’Obolo di S. Pietro si possa aver finanziato la Clinton significa credere a tutto. Riportarlo dandolo come certo senza prove invece è diffamazione.

          1. @Maria Cristina
            La notizia dell’Obolo di San Pietro è stata pubblicata da un solo giornalista, e quindi bisogna per il momento tenerla solo come un’ipotesi. Che va tenuta in debita considerazione, ma trattata a parte e messa chiaramente su un piano diverso dagli altri fatti, perché vedi le serpi velenose di regime come reagiscono: “credere ad una cosa infondata… significa credere a tutto”. Qualche burattinaio li manda qui a confondere le acque, in modo talmente maldestro che sovvertono totalmente noti insegnamenti cristiani (come p.es. San Paolo “vagliate tutto e prendete ciò che è buono”); è vero che più passa il tempo più le loro parole hanno l’effetto contrario, ma ancora qualcuno riescono ad ingannarlo.

            1. ola

              “vagliate tutto e prendete ciò che è buono”

              Non capisco: cosa c’e’qui da sovvertire? Mi sembra piuttosto chiara l’esortazione. In che modo la si puo’rivoltare?
              Se poi vogliamo aggiungerci dietro “e correggete a gran voce cio’che e’sbagliato”, non credo proprio S. Paolo avrebbe qualcosa in contrario.

              Detto questo sono a chiedere ai commentatori un aiuto: come molti di voi staranno sicuramente vivendo in prima persona, capita purtroppo che, manifestando il proprio sostegno per Alfie, si finisca impelagati in discussioni dove l’interlocutore si aggrappa come sempre a casi limite. Siccome in uno di questi casi limite non sono sicuro di come si risponde, mi fareste veramente un favore se mi chiariste le idee. Allora il caso posto e’questo (so benissimo che il caso di Alfie e’differente, ma come detto si va sempre per casi limite purtroppo): Persona inguaribile e prossima alla morte, che senza sostegni vitali morirebbe. Poniamo ora che da un certo punto in poi a causa della degenerazione dei tessuti uno dei sostegni vitali – alimentazione, idratazione, ventilazione – divenga esso stesso causa di sofferenza per il paziente, che dovrebbe cosi essere sedato per tollerarli. Sarebbe in questo caso eticamente preferibile mantenere il paziente in vita e sedato, sospendere i sostegni vitali o le due soluzioni sarebbero eticamente comparabili?
              Grazie 1000

            2. Enrico Turomar

              Ecco, è arrivato Fabrizio, potete chiudere la porta che ci siamo tutti.
              Anzi no, un attimo che la serpe velenosa esce.
              (Ti sei accorto che il punto 26 che tanto ti ha scandalizzato era uno di quelli citati da Costanza nella sua sintesi? Ha una bella faccia tosta, non c’è che dire!)

              1. @Enrico
                Ecco, è arrivato Fabrizio, potete chiudere la porta che ci siamo tutti.
                Tutto qui? E io che ancora mi illudevo di leggere una risposta nel merito.

                (Ti sei accorto che il punto 26 che tanto ti ha scandalizzato era uno di quelli citati da Costanza nella sua sintesi? Ha una bella faccia tosta, non c’è che dire!)

                Guarda, questa risposta è emblematica del tuo modo di “ragionare”. Ti sei accorto che il punto 26 è stato contestato da un sacco di commentatori qui? Pensi che tutti non abbiano letto? Ti sei accorto che è stato criticato, per esempio, da un’autrice su LNBQ, su cui ogni tanto scrive anche Costanza? Che è autrice de Il Timone, che con LNBQ ha molti autori in comune? Ti sei reso conto che la Chiesa non è un posto dove fare il pesce in barile, né una caserma prussiana (*); ma un posto in cui, fatte salve ovviamente le verità di fede, è possibile avere opinioni diverse, basta motivarle, e poi si vedrà chi ha ragione? E dunque che il sottoscritto, come gli altri commentatori, fatta salva la stima notevole che nutrono per la padrona di casa, sennò non starebbero qui, possono tranquillamente essere in disaccordo con lei su certi argomenti? E persino dirlo? Ti sei accorto che tempo fa admin scrisse che “penso di poter dire che questo blog è un po’ più di una “fanzine””? Ti sei accorto che chiamare in causa terze parti non è una grande trovata in termini di stile? E che se Costanza ritenesse di dover replicare ad uno di noi, lo farebbe senza bisogno di essere tirata per la giacchetta, seppur in modo indiretto?

                (*) Che poi, la cosa mi fa ridere. Sarei tanto curioso di vedere se certi erano pesci in barile pure all’epoca di BXVI o GPII.

                @ola Non capisco: cosa c’e’qui da sovvertire?

                Maria Cristina ha scritto tante cose, di cui una opinabile, in quanto semplice tesi giornalistica. Eliminandola, tutto il suo discorso sta in piedi benissimo per via degli altri argomenti, sorretti da prove evidenti. “Vagliare ciò che è buono” vuol dire eventualmente contestare solo quella parte opinabile, come p.es. ha fatto Vatti; non vuol dire calunniare l’attendibilità della commentatrice, sostenendo che tutto quello che ha detto è privo di fondamento. Questo modo di fare è, per esempio, sovvertire l’insegnamento di San Paolo (ma mi rendo conto che ho sparato grosso: bastava dire che è un insulto alla logica).

                  1. ola

                    @Fabrizio ehi un momento, pero: Enrico nella sua contestazione a Maria Cristina non cita affatto San Paolo! :O

                1. Enrico Turomar

                  Se ho tempo oggi rispondo sul 26. Altre cose le tralascio perché non ho tutto il tempo che sembri avere tu. Riguardo a ‘credere a tutto’ volevo semplicemente dire che se prende per oro colato una grave accusa contro rappresentanti della Chiesa detta da un misterioso informatore ad un giornalista e riportata con tanto di condizionale (appunto per salvarsi da accuse di diffamazione) allora può credere a tutte le boiate del mondo. Con questo non mi riferivo alle altre cose scritte da lei (che ovviamente non condivido), che sono farina del suo sacco (ossia quello che ha capito lei) e non cose riportate.

  9. fulvia

    Concordo, Costanza. Mi viene da pensare alle parole di Gesù “i poveri li avrete sempre con voi ma non sempre avrete me”. Ogni bambino cui è impedito di essere concepito o di venire alla luce, è l’innocenza divina che viene oltraggiata, è un delirio di onnipotenza, ci sostituiamo a Dio nel decidere chi vive e chi muore. Quindi francamente per me vengono prima le battaglie pro life, assieme ai poveri, ma prima i bambini e le madri.
    Prego molto per questo Papa. A volte mi sento a disagio per quello che dice, per il modo in cui lo dice, attacca punti nodali della dottrina e dileggia chi li ha osservati per secoli. Aprirsi al soffio dello Spirito non è buttare l’acqua con tutto il bambino. Ma questo è un altro discorso.

  10. Paolo Pagliaro

    Mi spiace, non sono d’accordo che sia una lettera “bellissima”, mi sembra invece un invito ad un cristianesimo impoverito nei suoi contenuti e sostanzialmente innocuo. E’ necessario sperticarsi in lodi per ogni cosa che scrive un papa?

    1. francesco

      se è un papa “giusto” si.
      poi ci sono i papi “sbagliati”.
      Repubblica decide chi è giusto e chi no.

  11. pietro frisone

    non l’ho letta (né la leggerò), ma da quanto sopra stralciato da Costanza mi pongo (e pongo) una domanda: perchè il pensiero di quanti soffrono (fino anche a morirne) la povertà mi induce sentimenti di compassione, di pena (anche un senso di colpa per le sia pur indirette corresponsabilità che mi sento di assumere), mentre il pensiero dell’aborto (interruzione VOLONTARIA di gravidanza) mi suscita ORRORE? (ne consegue che tra le DUE IDEOLOGIE se debbo scegliere non ho dubbi e vuol dire che morirò afflitto dai sensi di colpa)

    1. Thelonious

      cioè fammi capire: non l’hai letta e non la leggerai, però ti poni una domanda retorica su un argomento non centrato sull’esortazione su quale tra DUE ideologie scegliere? ma che stai a dì???

  12. Paola

    Forse sono troppo legata alle parole o forse solo una sensibilita’ personale troppo precisina ma vorrei suggerire di aggiungere alla frase…
    Le persone down…. La parola “affette da”…
    Grazie

  13. Francesco Paolo Vatti

    Non ho letto il documento e posso, naturalmente, sbagliarmi. Penso, però, che il Papa non volesse tanto mettere in contrapposizione azione pro vita e sostegno ai poveri, quanto metterci in guardia da un essere pro vita fine a se stesso, non informato all’amore di Cristo. Esiste, naturalmente, anche il rischio opposto. Voglio dire: se difendessi il concepito e dessi un calcio a chi mi chiede un aiuto per vivere, sarei cristiano? Credo che vada letto in questo senso, sbaglio?

  14. blaspas59

    Costanza a te piace G&E ma ti lamenti che mescoli lotte politiche come l´aborto legale con azioni personali, taanto ben scritta non deve´essere. Poi non é completamente vero quello che dici oltre quella mescolanza fa un paragone reale l´aborto legale é questione política quanto la política migratoria. Ti sta chiedendo di fare tante manifestazioni pro apertura totale dell´Italia all´immigrzione quanti nefai contro l´aborto legale. Cosa ne pensi?

  15. CP

    Sono d’accordissimo con tutto quello che scrive Costanza, ma vorrei far presente una cosa. Il Papa è pastore di tutto il mondo, non solo dell’Italia, e quando parla dei poveri non parla solo dei poveri italiani, relativamente ben nutriti. Parla degli oltre 3 miliardi di poveri nel mondo. Parla delle vittime della tratta di persone, degli schiavi nelle miniere illegali del Congo che scavano il coltan usato per fare i nostri iPhones, delle donne in Bangladesh che cuciono i nostri vestiti finché l’edificio pericolante in cui lavorano gli crolla in testa, perché se la ditta le evacuava prima poi perdeva il contratto con Benetton o H&M o non so chi. È vero non sono esattamente il nostro prossimo, ma producono tanti dei prodotti che usiamo. Gli ambientalisti hanno vinto la battaglia culturale per avere cibi biologici in tutti i supermercati, forse si potrebbe battagliare ancora un po’ per avere prodotti fatti senza abusi di diritti umani.
    Se i media e i politici quasi non ne parlano, in parte è perché anche a noi interessano di più l’economia e il calcio e il gossip e le attrici di Hollywood palpeggiate dai produttori negli ultimi 20 anni piuttosto che gli stupri di massa perpetrati nei campi profughi o in Centrafrica e Burma negli ultimi 3 mesi.
    L’aborto è un tema importante nelle campagne elettorali USA, per migliaia di elettori è il più importante, e con buone ragioni. Ma anche se per miracolo la corte suprema tornasse indietro su Roe vs. Wade, una vittoria incredibile per il movimento pro-life, l’aborto resterebbe legale nella maggior parte degli stati. Secondo me è anche per questo che il Papa dice di stare attenti a non fossilizzarci troppo su certe battaglie, che anche se vinte non necessariamente cambiano i cuori. Mica dice di smantellare il movimento pro-life: “La difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata”. Ma ci sono miliardi di poveri per cui si potrebbe fare molto e quasi nessuno ne parla. Questo dovrebbe darci molto, ma molto più fastidio.

    1. blaspas59

      “Secondo me è anche per questo che il Papa dice di stare attenti a non fossilizzarci troppo su certe battaglie, che anche se vinte non necessariamente cambiano i cuori. Mica dice di smantellare il movimento pro-life: “La difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata”. Ma ci sono miliardi di poveri per cui si potrebbe fare molto e quasi nessuno ne parla. Questo dovrebbe darci molto, ma molto più fastidio.”

      Io credo che chieda fate movimenti anche per i migranti. Che secondo lui sono i poveri.

  16. CP

    Quando dico “molto più fastidio” non intendo molto più fastidio dell’aborto (che è altrettanto importante, in certi casi anche di più), intendo molto più fastidio di quello che ci provoca al momento.

  17. CP

    Vorrei anche sottolineare che povertà e aborto sono due fronti della stessa battaglia. Molti in Occidente, anche benintenzionati, pensano che il problema di tanti Paesi poveri sia che l’aborto non è ancora legale. L’ONU, l’UNICEF, l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuovono tutte l’aborto come uno dei mezzi più efficaci per uscire dalla povertà. Noi possiamo gridare contro l’aborto fino a diventare blu in faccia, ma se non proponiamo alternative convincenti, se non ci diamo da fare per dimostrare che SI PUÒ uscire dalla povertà senza ricorrere all’aborto e alla contraccezione artificiale, questa mentalità continuerà a diffondersi anche in culture che per ora sono ancora aperte alla vita e sempre più bambini verranno abortiti.

    1. fra' Centanni

      Il papa fa bene a parlare di tutti i poveri del mondo, ma dimentica che i poveri ci saranno sempre, anche se continua a gridare contro la povertà fino a farsi diventare la faccia blu. La povertà non è eliminabile, neanche se eliminiamo i poveri con aborto e contraccezione. L’ha detto Gesù, non Costanza Miriano: “…i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre”. (Marco 14,3-9).

      La povertà è conseguenza del peccato originale, l’aborto è conseguenza della cattiveria dell’uomo. Non possiamo vincere la battaglia contro la povertà, ma possiamo vincere edobbiamo vincere quella contro l’aborto.

    2. Francesco Paolo Vatti

      Per esempio, potremmo ricordare che nei Paesi africani dove si sono insegnati bene i metodi naturali per la regolazione delle nascite (mi pare che l’Uganda sia uno di questi). l’AIDS ha minore incidenza che negli altri….

  18. ciao, sono solo io a sentirmi stanco di combattere battaglie perse, per di più spesso senza l’appoggio del papa (quanto mi mancano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI..) o di cardinali e Vescovi, come il pilatesco arcivescovo di Liverpool che mi fa vergognare di essere cattolico..? Siamo ormai gli sconfitti della storia, asserragliati a Fort Alamo in attesa del nostro sterminio, in un mondo che meriterebbe un diluvio universale a settimana, tra aborti, uteri in affitto o in leasing, sesso intercambiabile, eliminazione eugenetica di bimbi down e così via… e come colonna sonora l’assordante silenzio di Dio.. ma Qualcuno ci ascolta davvero lassù?

    1. Thelonious

      lo zelo amaro porta alla disperazione…guàrdatene, fa male all’anima perché concentra lo sguardo solo sul proprio tentativo, e non sull’Avvenimento cristiano che, per natura, è sempre diverso da quello che immaginiamo, e che continuamente accade e ci sorprende.

    2. e come colonna sonora l’assordante silenzio di Dio.. ma Qualcuno ci ascolta davvero lassù?

      Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Cristo ci fa sempre da esempio, anche nel momento della disperazione.

      1. Thelonious

        Un conto è gridare a Dio il senso di abbandono (il grido di Cristo al Padre nel momento della croce), un conto è ripiegarsi sulla propria azione e, corrucciati da un esito diverso da quello sperato, pensare che Dio non esista.
        Questo Cristo non l’ha mai fatto.

        1. Non è un “tutto qui…”. È noto che quella frase è l’inizio di una preghiera (un salmo) che all’epoca gli ebrei intendevano recitata tutta intera, e quel salmo ricorda che Dio non ci abbandona mai. Comunque, il senso è Cristo è morto in croce, e dovrebbe bastare ricordarlo per tirarsi dietro tutta una montagna di considerazioni. Per ora direi che quel Sacrificio è “un po’ di più” della frustrazione che hai segnalato. Frustrazione che comprendo benissimo, fai bene a sfogarla, ma è semplicemente la nostra croce. E quindi, semplicemente, la portiamo. Altri cristiani, in Medio Oriente, sono dovuti scappare da casa. In Occidente, c’è già chi ha fatto parecchia galera solo per aver pregato davanti ad un abortificio. Puoi immaginarti, oltre le sofferenze fisiche, quelle spirituali. Quindi, per ora Cristo ci sta chiedendo relativamente poco. Eppure questa croce che porteremo è già l’arma della vittoria.

          1. Salmi 21

            1 Al maestro del coro. Sull’aria: «Cerva dell’aurora».
            Salmo. Di Davide.
            2 «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
            Tu sei lontano dalla mia salvezza»:
            sono le parole del mio lamento.
            3 Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
            grido di notte e non trovo riposo.
            4 Eppure tu abiti la santa dimora,
            tu, lode di Israele.
            5 In te hanno sperato i nostri padri,
            hanno sperato e tu li hai liberati;
            6 a te gridarono e furono salvati,
            sperando in te non rimasero delusi.

            26 Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
            scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
            27 I poveri mangeranno e saranno saziati,
            loderanno il Signore quanti lo cercano:
            «Viva il loro cuore per sempre».
            28 Ricorderanno e torneranno al Signore
            tutti i confini della terra,
            si prostreranno davanti a lui
            tutte le famiglie dei popoli.
            29 Poiché il regno è del Signore,
            egli domina su tutte le nazioni.
            30 A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
            davanti a lui si curveranno
            quanti discendono nella polvere.
            E io vivrò per lui,
            31 lo servirà la mia discendenza.
            Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
            32 annunzieranno la sua giustizia;
            al popolo che nascerà diranno:
            «Ecco l’opera del Signore!».

  19. L’aborto è un tema importante nelle campagne elettorali USA, per migliaia di elettori è il più importante, e con buone ragioni. Ma anche se per miracolo la corte suprema tornasse indietro su Roe vs. Wade, una vittoria incredibile per il movimento pro-life, l’aborto resterebbe legale nella maggior parte degli stati. Secondo me è anche per questo che il Papa dice di stare attenti a non fossilizzarci troppo su certe battaglie, che anche se vinte non necessariamente cambiano i cuori.

    Leggere questo commento in appoggio alla GE è la miglior prova di quanto si stia portando avanti il disastro. Un commento – certamente in buona fede – che è tutto incentrato sul “fare”. Anche le correzioni successive del commento, che tentanto di riequlibrare il discorso, sono un tentativo di riequlibrio quantitativo, ma sempre sul “fare”.

    Ora, Madre Teresa di Calcutta, che è una che per i poveri ha _fatto_ più di quanti tutti i commentatori qui possano mai immaginare, ripeteva in continuazione: “L’aborto è la più grande minaccia per la pace. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me?”. In questo pensiero non ci sono collegamenti tra cause ed effetti, preoccupazioni per leggi che è difficile abrogare (*), studi sull’azione dell’ONU, considerazioni geopolitiche… C’è il pensiero che il mondo è il teatro di battaglia tra potestà e principati e che l’aborto è il contro-sacramento di Satana: ovvero considerazioni sui collegamenti soprannaturali tra le cose. Proprio quello che stiamo perdendo, anzi, che la maggior parte dei cattolici, anche in buona fede, ha già perso: e questo Papa, invece di cercare di contrastare l’errore e invertire la tendenza, spinge in tutti i modi per rendere questo errore definitivo e trasformare la Chiesa in una ONG (una pessima ONG, oltretutto).

    Avendo letto più volte la GE, ed essendo oltretutto tornato da tre giorni di silenzio assoluto dei media, non ripeto quello che è stato già scritto giorni fa e che altri commenti hanno richiamato. Ricordo solo che è infarcita di passi di Magistero e citazioni di Santi capovolte, e questo da solo sarebbe già sufficiente per capirne l’intento. Così è stato per l’AL; se la GE farà meno danni sarà solo perché la parabola di Papa Francesco è in rapido declino e molta meno gente la leggerà.

    (*) CP, sai che non ce l’ho con te, ma sai che dico le cose chiare. Sull’aborto hai scritto sciocchezze su sciocchezze: la prima, che sia una questione di primario interesse solo per gli USA. Appare che lo sia solo perché, Dio li benedica, lì ci sono in massa cattolici che non si sono lasciati piegare dalle considerazioni immanenti. Ma lo è anche per noi, perchè sei milioni di morti sono un genocidio. Lo è per tutta l’Europa, per la quale non ricordo a memoria i numeri, ma sono proporzionali. Per non parlare della Cina. Inoltre, se la W vs R verrà ribaltata, è vero che rimangono leggi dei singoli stati: si andrà ad agire, uno per uno, anche contro quelle.

    Il dato più significativo, comunque, è che l’aborto è considerato un diritto umano tra i maggiori, e questo lo rende il contro-sacramento di Satana; mentre per la povertà non è così, a parole almeno è combattuta da tutti (per il momento: se venisse chiusa definitivamente la questione dell’aborto, il discorso si sposterebbe velocemente sui viventi “inutili”, come già dimostra la questione di Charlie, Isaiah ed Alfie).

    1. CP

      Caro Fabrizio, tu avrai le tue buone ragioni per leggere cose orrende in quello che dice il Papa. Io non ce le vedo, per me dice che la vita del nascituro è sacra ma quella del migrante che affoga nel Mediterraneo non è meno sacra, che la battaglia contro l’aborto va bene ma non deve farci dimenticare altre battaglie importanti. Se tu ci leggi che vuole trasformare la Chiesa in una ONG, quando scrive esattamente il contrario (#100), senza dubbio hai i tuoi motivi.
      Ma quando leggi in quello che ho scritto io tutto il contrario di quello che intendevo, mi viene il dubbio – sono io che parlo un’altra lingua? Ma dove ho scritto che l’aborto è una questione di primario interesse SOLO negli USA? Ho detto solo che in campagna elettorale se ne parla parecchio, e le altre sciocchezze sulla Roe vs. Wade non le dico io, povera mentecatta, ma un intelligente editorialista del New York Times (https://www.nytimes.com/2018/02/01/opinion/abortion-democrats-compromise.html).
      Sul fatto che l’aborto sia il contro-sacramento di Satana non ti contraddico. Che sia un genocidio, gendercidio (in Asia ma non solo), Downicidio – tutto vero purtroppo. Madre Teresa l’ha denunciato e aveva ragione. Ma allora perché Madre Teresa aiutava tutti i poveri, non solo le mamme incinte? Perché le due cose devono essere in contraddizione?
      Secondo me abbiamo un’idea un po’ limitata di chi sono i “poveri”. Ho sentito storie che fanno rimescolare il sangue, sofferenze violenze ingiustizie raccapriccianti, molte delle quali sarebbero evitabili se chi governa, chi ha soldi, chi ha potere non mettesse il proprio interesse davanti alla vita delle persone. Alla radice di tanta povertà c’è lo stesso male che è alla radice dell’aborto, perseguire i propri scopi anche a costo della vita altrui, c’è dietro Satana anche lì. E avete ragione, sul combattere la povertà sono tutti d’accordo mentre l’aborto per molti è un diritto, ma la povertà è un fenomeno talmente ampio e complesso, spesso rimosso dalla nostra realtà quotidiana, che chi di noi si sente personalmente responsabile? Leggi queste storie, la ragazza Rohingya a cui hanno bruciato la casa, trucidato la famiglia, buttato il bambino nel fuoco prima di stuprarla in gruppo, e adesso è profuga in Bangladesh (se è brutto fare il profugo in Italia, immagina in Bangladesh) insieme a migliaia con storie simili e dici: terribile, ma io cosa ci posso fare?
      https://www.nytimes.com/2017/10/11/world/asia/rohingya-myanmar-atrocities.html
      Non lo so. Forse potremmo almeno parlarne. Lasciarci disturbare. Magari anche i nostri problemi si ridimensionerebbero, se ci preoccupassimo un po’ di più delle tragedie degli altri.

      1. fra' Centanni

        @ CP
        Alla radice di tanta povertà c’è lo stesso male che è alla radice dell’aborto, perseguire i propri scopi anche a costo della vita altrui, c’è dietro Satana anche lì.

        Sbagliato, le cose non stanno così. Alla radice della povertà non c’è affatto satana. Alla radice della povertà c’è una condanna, la seguente: “Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. 18 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. 19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!

        La povertà, come anche la malattia e la morte, fanno parte della condizione umana per disposizione divina. Solo secondariamente la povertà, come anche la malattia e la morte, possono essere conseguenza della cattiveria umana. Ma la povertà è, in primo luogo, conseguenza del peccato originale. In questo senso la povertà e, più in generale, la condizione umana (fatica, sudore, dolore, malattia e morte) è un rimedio che Dio ha posto per la salvezza eterna dell’uomo. Quindi è una medicina divina che Dio non ci toglierà finché non saremo in paradiso.

        Non così per l’aborto. L’aborto è un omicidio, quindi conseguenza della cattiveria umana. La differenza è abissale.

        Il mio ragionamento non vuole dimostrare che la povertà non deve essere combattuta, anzi: essa deve essere combattuta esattamente come la malattia e la morte. Ma il motivo vero e profondo che deve muovere tutti alla lotta contro la povertà non è l’illusione che possiamo vincerla, ma semplicemente conoscere la condizione di miseria morale e materiale nella quale è caduto l’uomo a seguito del peccato originale.

        1. E perché

          “Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto:
          Colui che raccolse molto non abbondò,
          e colui che raccolse poco non ebbe di meno.”

          2Corinzi 8

        2. Poi fai attenzione Fra’ perché, nei racconti riportati da CP (e anche lui dovrebbe fare le giuste distinzioni…) non c’è solo la “povertà”…

          C’è sopprafazione, odio, violenza, bestialità, che seppure tutto è riconducibile al Peccato Originale, è anche vero che dietro tali episodi c’è lo spirito del Maligno, l’azione di Satana, che si incarna in chi se ne fa portatore e schiavo a sua volta.

          1. C’è sopprafazione, odio, violenza, bestialità, che seppure tutto è riconducibile al Peccato Originale,

            Mi, ma qui c’è l’altra differenza fondamentale, che abbiamo già ripetuto più volte. Per ora sopraffazione, odio, violenza e bestialità sono percepite negativamente. Anche queste non le estirperemo mai definitivamente, fino alla fine della Storia. Ma attenzione, nessuno sta dicendo che l’aborto verrà estirpato: è impossibile, essendo pure quello violenza, tra le conseguenze inevitabili del peccato originale. Il fine è renderlo illegale, e quindi rimetterci sopra lo stigma sociale, la percezione che è male, così come odio, violenza, povertà, eccetera. Devo ripetermi e sottolineare che oggi l’aborto viene imposto come bene, tanto da punire chi gli si oppone. GPII chiariva benissimo questo concetto, non solo relativamente all’aborto, legato all’inculturazione di cosa è percepito come bene e male, con il termine “strutture di peccato”. In sintesi: nessuno si illude di cancellare definitivamente il peccato nella Storia; ma dobbiamo smantellare le strutture di peccato, e questo è un obiettivo alla portata, perfettamente ottenibile, anche se pure questo non in modo definitivo. Per giunta, con le società democratiche – più o meno falsamente, ma su questi temi è indubbio che c’è un grande consenso – le colpe delle strutture di peccato ricadono in modo particolare su tutti, perché è il popolo che le vuole e le sostiene.

            1. CP

              Questo concetto delle strutture di peccato è molto interessante. Avete ragione, l’aborto viene chiamato un diritto mentre la povertà sono tutti d’accordo che è brutta e cattiva (tutti tranne San Francesco che l’ha sposata… ma bisognerebbe distinguere tra povertà e miseria).
              Adesso mi direte che sono terzomondista e pauperista e chissà che altro, ma ci sono delle dinamiche economiche nel mondo globalizzato di oggi, delle leggi di mercato, dei meccanismi e comportamenti che dominano il mondo della finanza, che sono profondamente ingiusti, aumentano le diseguaglianze facendo i ricchi sempre più ricchi e lasciando i poveri nella povertà. Eppure non sono illegali e per molti non sono neanche immorali, anzi sono da ricercare. Se aumento i profitti dei miei azionisti senza infrangere la legge sono considerato un ottimo CEO, un eccellente uomo d’affari, un agente di borsa di successo, chi se ne frega se per aumentare i profitti compro materiale da fornitori che forse utilizzano schiavi, che forse fanno lavorare i loro impiegati in gravi condizioni di insicurezza (Rana Plaza?), che sicuramente non li pagano abbastanza (e se protestano vengono picchiati oltre che licenziati). Io non sto infrangendo nessuna legge. Le fabbriche nei Paesi in via di sviluppo o fanno così o chiudono, i loro governi sono così affamati di sviluppo e investimenti dall’estero che non fanno troppo i puntigliosi nel proteggere i loro lavoratori. Non è colpa di nessuno, sono le leggi di mercato, e poi fanno tutti così, se non li sfrutto io lo fa qualcun altro, se io mi metto a fare diverso la concorrenza mi butta fuori dal mercato.
              Non c’è anche qui qualche struttura di peccato che ha bisogno di restauri?

      2. @CP, la povertà più grande, sosteneva Madre Teresa, non è la mancanza del pane, ma dell’Amore e l’Amore di Cristo in particolare…

        Non ci preoccuperemo del pane allora? Certo che no, ma il pericolo (vero o presunto) del Chiesa-ONG è quello di dimenticare l’Annuncio, la predicazione, la vera “ricchezza” dell’Uomo.

        In questo Tempo Liturgico la Parola ci ricorda parecchi miracoli, che donavano la completa guarigione, financo la resurrezione a poveri e malati (molto più del pane), ma era sempre chiaro, evidente, proclamato, che ciò si compiva in Nome di Cristo e che il miracolo era solo in funzione del potenziamento della predicazione.

      3. vale

        @cp
        beh,sulla questione rohinga,la storia è un po’ più complicata di come la presenta il nyt.
        vista così sembra di leggere le cronache dalla siria degli elmetti bianchi.che quanto ad attendibilità lasciano un tantino a desiderare.( ed uso un eufemismo.)

        1. CP

          Vale hai ragione, la questione Rohingya è complicatissima, ma di storie come queste ne ho lette più di una da fonti diverse e non ho motivo di sospettare che non siano attendibili. Non solo in Burma, anche in Centrafrica, Sudan, Nepal, Nigeria, Filippine, Indonesia, dovunque ci siano conflitti o situazioni in cui l’ordine pubblico va a farsi benedire e i criminali non vengono puniti.

          1. vale

            beh,in situazioni di guerra civile,che i crimini non vengano puniti, è storia nota. l’abbiamo vista anche in Italia dal 45 al 48.

  20. Anch’io ultimamente sto in silenzio, ma è un silenzio che parla….dentro di me.

    Credo che la povertà e tutto quelle conseguenze, le legge permissivi, portano ad una povertà di ignoranza tremendo, questo è la vera povertà. Un grande inganno….
    Povertà di spirito Santo:
    Dove regna l’egoismi,l’indifferenza a tutti livelli, il potere che non è potere ma male, ma molti dormono….è più facile….certo a chi non vuole vedere o meglio sentire, dove si trova il bene vero, sia personale che comune.

    Oggi si vuole fare credere che il male è un bene, e il bene un male, ma ogni persona ha una coscienza che parla, e quella è la più giusta, per vivere nel e con il bene , interrogandoci ….Sbaglio ??

  21. LidiaB

    Accendo la TV e tra gli spot pubblicitari immancabile arriva la richiesta di donazione di una qualche associazione per i bambini che soffrono la fame, le malattie ecc, se tali spot ci sono è perché c’è tanta gente che risponde all’appello, altrimenti il gioco non varrebbe la candela. Ma immaginate cosa accadrebbe se uno spot chiedesse donazioni per sostenere la causa dei bambini non nati. Un’idea possiamo farcela dalla reazione al manifesto a Roma del feto di 11 mesi (se il manifesto avesse avuto come soggetto un povero di qualsiasi età non ci sarebbe stata reazione). La lotta alla povertà e la lotta per il diritto del nascituro a nascere non sono paragonabili; la prima gode di tutti i consensi ed è “politicamente corretta”, la seconda non trova che bastoni fra le ruote. Ed è invece la più importante (senza nulla togliere alla lotta alla povertà) perché (come si evince dalle parole di Santa Teresa di Calcutta) se possiamo eliminare il nascituro anche la sorte del povero finirà per non importarci più di tanto.

  22. Maria Cristina

    Io non riesco a capire come l’ aborto, che e’ un gravissimo peccato contro il quinto comandamento “ non uccidere” possa essere equiparato come importanza al non soccorrere i migranti nel Mediterraneo. Posto che i cristiani in ogni circostanza si devono adoperare per il bene del loro prossimo, nella questione migranti stupidamente semplificata da questo papà in “ dobbiamo accoglierli tutti “ ci sono tanti fattori da tener presenti. Un fattore e’ che i barconi alimentano un business di cui si arricchiscono mercanti di schiavi e terroristi islamici, l’ altro fattore e’ che come dicono i vescovi africani i giovani africani di buona volonta’ farebbero meglio a rimanere nei loro paesi contriubuendono alla crescita invece che venire in una Europa che non assicura loro che una vita di assistenzialismo diseducativo.
    Cosa pensereste se il beneficato dal Buon Samaratino dopo essere stato curato dal suo generoso benefattore pretendesse per il resto della sua vita di vivere a casa di costui e a sue spese non facendo nulla? Vi sembrerebbe una pretesa giusta?
    No vi prego sui migranti la predicazione di questo papà e’ nella peggiore delle ipotesi connivenza con Soros e gli altri che beneficiano di queste migrazioni di massa, nella migliore delle ipotesi semplificazione stupenda e sentimentalismo di bassa lega. Accusano tanto i pro – lite di essere troppo sentimentali perche’ci Commuoviamo sulla sorte di Alfie. Ma cosa e’ se non sentimentalismo il commuoversi sugli Fricani sui barconi senza neppure considerare tutti i lati, complessi del problema migranti?
    Ripeto c’ e’ una gerarchia di valori: non si deve uccidere in primissima, poi certo anche si deve vivere aiutando per quanto possibile il prossimo, che vuol dire il PROSSIMOcioe’non solo i migranti ma anche gli italiani che ci circondano e che spesso hannopiu’bisogni di aiuto dei migranti ( penso ad anziani lasciati soli, disabili trattati a pesci in faccia, pover8 italiani ridotti dallo Stato sull’orlo della miseria)
    Di questi il Papa parla raramente. Come di Alfie. Il suo cuore e’ tutto e solo per i migranti. E speriamo che sia il cuore ( migliore delle ipotesi=sentimentalismo) e non come in Soros il calcolo.

    1. Enrico Turomar

      Maria Cristina,
      quelli che attraversano il Mediterraneo se non vengono soccorsi non prendono il raffreddore. Annegano.
      Comunque il Papa parla a tutto il mondo e secondo i dati UNHCR nel 2016 i migranti forzati erano oltre 65 milioni. Certo non tutti rischiano la vita, ma nei campi profughi violenze e abusi non sono rarità.

      1. cinzia

        @ Enrico
        “Maria Cristina,
        quelli che attraversano il Mediterraneo se non vengono soccorsi non prendono il raffreddore. Annegano.”

        Ma chi li mette sui barconi? E come mai sono quasi tutti ragazzi in salute di una certa fascia di età?

  23. Sini

    Mah… liquidare i critici dell’Amoris laetitia come eretici (neo-pelagiani, § 58) non mi sembra così entusiasmante…

    1. Enrico Turomar

      ‘Di questi il Papa parla raramente. Come di Alfie’

      Smentita dopo poche ore.

      ‘stupidamente semplificata da questo papà in “ dobbiamo accoglierli tutti “’

      stupidamente semplificata e distorta da te

      1. Smentita dopo poche ore.

        Enrico, raramente ho incontrato su un forum una persona cosi sfacciata ed impudente, Quello che è evidente, persino riassunto nella foto di gruppo pubblicata, è che l’udienza è avvenuta dopo due bambini morti ed uno già col cappio al collo e una specie di sollevazione di popolo, in piazza e sui social, compreso quelli che a suo tempo hanno tempestato di telefonate casa Santa Marta; e in modo particolare grazie anche all’insistenza di un gruppo di cattolici, quelli della Bussola, che prima hanno criticato in modo cristiano e costruttivo, pur senza fare alcuno sconto, e poi non si sono crogiolati nella loro critica, calunnia sostenuta da molti normalisti, ma hanno collaborato fattivamente con la Santa Sede ed un vescovo, quando è stata offerta loro la possibilità. Inoltre, per la prima volta in mesi leggiamo nelle parole del Santo Padre una frase inequivocabile e che non va oltre il generico buonismo di “superare i contrasti”, ancora ripetuto domenica scorsa.

        In altre parole, lo sviluppo positivo è avvenuto grazie a chi ha alzato la voce e non chi è stato zitto o, peggio, ha propagandato di tutto per far passare l’idea falsa che andava tutto bene, accampando le ricostruzioni più incredibili. Queste persone, se avessero un minimo di dignità ed umiltà, dovrebbero ammettere di aver sbagliato gravemente e sprofondare dalla vergogna. Invece tu pretendi in modo del tutto ridicolo di aver avuto ragione!

        PS Ovviamente, ora vogliamo vedere le conseguenze di quest’udienza. I giudici inglesi sono fuori dalla nostra portata, essendo liberi di insistere nell’intenzione omicida. Ma è venuto fuori altro, compreso l’atteggiamento indecente di un vescovo e un cardinale, per non parlare di tutti i preti della diocesi, visto che è stato un prete italiano a dover prendere l’aereo e dare il sacramento estremo. E questo è sotto la giurisdizione di Roma. Tutto questo è molto peggio di un caso di pedofilia, perché il rifiuto di amministrare un sacramento da parte di un prete è peggio di ogni delitto sul piano umano. Quindi ci attendiamo prima di tutto un’investigazione della Santa Sede per accertare i fatti in modo oggettivo, e se saranno confermati vogliamo vedere come minimo la stessa severità che è stata dimostrata nei confronti di “rigidi e farisei” (per non parlare di ordini sani smantellati non si sa ancora per quale motivo).

        1. Enrico Turomar

          ‘Enrico, raramente ho incontrato su un forum una persona cosi sfacciata ed impudente,’

          Curioso, anch’io.
          Maria Cristina scrive un mucchio di falsità sul Papa ma tu le ignori bellamente. Parlo del fatto che non si occuperebbe delle persone sole e povere italiane, che non difende la vita, che dobbiamo accogliere tutti i migranti, fino ad ipotizzare connivenza con Soros per interesse.
          Preferisci accusare il Papa di non aver fatto questo o quello che era una priorità per te, senza oltretutto sapere come stiano effettivamente le cose, cosa abbia o non abbia fatto in passato, non essendo tu il suo segretario.
          Su una cosa concordo. Si dovrà fare una bella inchiesta per vedere cosa succede nella diocesi di Liverpool.

  24. @CP Perché le due cose devono essere in contraddizione?

    Ma mi puoi spiegare DOVE e CHI avrebbe detto, qui o altrove, che le due cose sono in contraddizione? Si è detto che sono di gravità non comparabile, e questo è ben motivato. Ma dire che una è molto più grave dell’altra non è sostenere che sono in contraddizione. Contraddizione vuol dire mutua esclusività: che o uno fa una cosa o fa l’altra, in modo netto o proporzionale. Mi puoi citare UN esponente cattolico che abbia detto “bisogna fare MENO per i poveri”? Ti risulta che i cattolici, americani e non, non facciano niente per i poveri? Tanto per dire: lo sai che, statistiche alla mano, gli elettori repubblicani – quindi quelli tendenzialmente anti-aborto – sganciano più quattrini in charities – non solo quelle pro-life – di quelli democratici? Se non ci sono queste basi – e non ci sono, ma ovviamente se hai elementi contraddicimi – perché porti la discussione su un argomento che non esiste?

    Argomento che, guardacaso, fa proprio parte dell’armamentario ideologico dei liberal e dei catto-progressisti, a cui si è improvvidamente affiancato il Papa. È proprio per questo motivo che i pro-life americani prendono la cosa terribilmente sul serio. Per esempio, durante le ultime presidenziali, una cricca di suore “Nuns on the bus” si è appropriata del titolo pro-life proprio dicendo che per loro essere pro-life vuol dire occuparsi anche dei poveri. E quindi: votate la Clinton. Ma a parte che questo, come ho già detto, è uno “straw-man argument”, poi si scopre che nel loro programma… sono favorevoli all’aborto. Ovviamente, la congrega era sotto indagine della Santa Sede all’epoca di Benedetto, poi è finito tutto a tarallucci e vino con Francesco.

    Tu dici che sei stata interpretata male. Abbi pazienza, ma anche la tua seconda risposta mostra molta confusione. Ti chiedi: ma se Madre Teresa diceva che è fondamentale la lotta all’aborto, perché si è dedicata ai poveri? Posso farti presente che è una domanda con poco senso? Perché intanto uno potrebbe porla al contrario: ma se si è dedicata ai poveri, perché ha detto a tutto il mondo che è l’aborto e non la povertà la causa di tutte le guerre? Secondariamente: ma perché ti poni la domanda? Forse perché continui tu a pensare che le due cose sono in contraddizione, mentre non lo sono, e Madre Teresa lo capiva benissimo? Risposta più esauriente: pochi giorni fa si discuteva di primato della vita contemplativa. Nessuno di quelli che l’hanno difeso qui è evidentemente un monaco di clausura. Ci sarebbe una contraddizione? No: si sta rendendo conto che c’è una priorità, ben spiegata dal Magistero, a favore della vita contemplativa su quella attiva, della preghiera sull’azione, ma poi le chiamate personali sono altre (e nel nostro caso, evidentemente sono di vita attiva). Dunque, molto semplicemente: Madre Teresa evidentemente sapeva che la cosa più grave è l’aborto, ma ha sentito la propria personale chiamata verso i poveri.

    Come ultima cosa, mi è incomprensibile la tua prima citazione del NYT. Il tuo punto sopra era:

    Ma anche se per miracolo la corte suprema tornasse indietro su Roe vs. Wade, una vittoria incredibile per il movimento pro-life, l’aborto resterebbe legale nella maggior parte degli stati.

    Io ho risposto:

    Inoltre, se la W vs R verrà ribaltata, è vero che rimangono leggi dei singoli stati: si andrà ad agire, uno per uno, anche contro quelle.

    Dunque, primo, non capisco perché mi citi un articolo di giornale per sostenere una tua tesi che io non ho affatto contrastato, ovvero che il ribaltamento della sentenza non abrogherebbe sic et simpiciter l’aborto. Io ho contestato il fatto che l’argomento “i singoli stati decideranno” sia importante: ho detto che la battaglia proseguirà pure lì. Il tuo atteggiamento è pernicioso: quel “non fossilizzarsi” sembra fatalista, come se non si potesse far niente e come se fosse dannoso continuare a combattere contro l’aborto e se fosse meglio spendere le energie altrove. Non c’è niente di cattolico in questo ragionamento: il male e il bene sono immutabili nelle epoche, la loro gravità pure, indipendentemente dalle situazioni contingenti. Dunque, nel momento in cui tu stessa interpreti il pensiero di Papa Francesco come un “non fossilizzarsi” su certi temi, sei la miglior dimostazione dei danni gravissimi che Papa Francesco sta compiendo, che sono proprio l’argomento dei pro-life americani. Sostanzialmente, questo atteggiamento sottintende una mancanza di fede nell’azione della Grazia divina e fa un calcolo esclusivamente sulle risorse umane. Non è una novità di Papa Francesco: anche in Italia la gerarchia si è silenziosamente avviata su questa strada, compiendo un errore gravissimo: tant’è che ormai la maggior parte dei cattolici non si fa problemi a votare un partito abortista. E poi si aggiunge al coro di belati contro di noi quando abbiamo il coraggio di pubblicare manifesti che mostrano la realtà. La gravità sta nel fatto che questa posizione perniciosa ha raggiunto il vertice della gerarchia.

    En passant, ti suggerisco di leggere meno il NYT e abbeverarti ad altre fonti. A parte il fatto che l’articolo citato, oltre alla questione della legislatura che torna agli stati, dice altre cose, difficilmente sintetizzabili: da un lato, che i democratici sono in oggettiva difficoltà su certi temi, tanto che suggerisce loro di abbandonare la strenua difesa del “late term abortion”: dunque, i pro-life stanno segnando punti, altro che “fossilizzarsi”. D’altra parte, lascia intendere che i democratici, se fossero disponibili a fare compromessi tipo sull’età massima del feto, potrebbero disincentivare il voto degli anti-abortisti verso i repubblicani. Ora, Brooks è un cosiddetto “centrista”; addirittura “radical centrist”. Se volessimo (forzatamente) metterlo in termini politichesi italiani, sarebbe un post-democristiano: compromessi on steroids. Io ne starei alla larga. Inoltre cita le previsioni – sulla questione degli stati che manterrebbero legislature abortiste – del “Center for Reproductive Rights”, ovvero Planned Plarenthood in altra forma. Questi mentono sempre, mentirono clamorosamente sui numeri degli aborti clandestini 40 anni fa, e mi dovresti spiegare perché dovremmo ritenerli affidabili.

    1. CP

      Ok grazie Fabrizio. Come al solito mi sarò spiegata male perché condivido quasi tutto. Provo solo a spiegare cosa intendevo per “fossilizzarsi su certe battaglie”, che proprio non era chiaro. Intendo l’atteggiamento per cui nella foga di ottenere un certo risultato, una cosa buona e utile ma un mezzo, non un fine, a un certo punto la cosa più importante diventa vincere, dimostrare che noi abbiamo ragione e gli altri torto. Io ci cado facilmente se non sto attenta. E la preoccupazione che dovremmo sempre avere per il bene (corporale e spirituale) dei nostri fratelli e sorelle, bimbi non nati, mamme, medici abortisti, politici ecc., si trasforma in una gran voglia di andare a prendere a calci quegli sciagurati che trinciano i bambini nelle pance delle loro madri.
      A quel punto quanta preoccupazione mi rimane per il bene corporale e spirituale di: poveri, vecchi, malati, migranti, schiavi, persone sfruttate emarginate trafficate vittime di ingiustizie abusi violenze ecc? Pochina.
      Invece tutte queste sofferenze di tutta questa gente non dovrebbero lasciarmi tranquilla, come non ci lascia tranquilli il pensiero di tutti i bimbi abortiti.

    2. CP

      Comunque a me David Brooks piace. È uno che ragiona, a differenza di tanti giornalisti americani che fanno partigianeria e basta.
      Il NYT non lo leggo spesso perché costa, ma proprio per questo è uno dei pochi giornali rimasti che può ancora permettersi un certo numero di corrispondenti all’estero. Il giornalista che ha scritto della ragazza Rohingya è andato a intervistarla di persona.
      C’era un’altra storia agghiacciante sui Rohingya qui http://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/2123831/rape-used-calculated-tool-terror-against-rohingya
      A questa ragazza ammazzano prima i genitori, poi il marito, poi stupro di gruppo. Una vicina se la prende in casa. Tre mesi dopo tornano, sgozzano il marito e il figlio della vicina (5 anni), altro stupro di gruppo. Le due donne scappano in Bangladesh. Lei è incinta degli stupratori. Dice: mi hanno ucciso tutta la famiglia, se dò via questo bambino chi mi rimane? Non avrei più nulla per cui vivere.

      Succedono orrori simili in più o meno tutte le zone di conflitto, tutte le aree dove il governo non c’è, o non è in grado di mantenere l’ordine, o fa come e peggio delle milizie ribelli. Questi sono solo alcuni dei “poveri”.

  25. Sabino

    CP
    La vita del migrante che affoga e’ sacra come quella del nascituro. Giusto. Ma perché dopo che le navi si sono piazzate a ridosso delle acque territoriali libiche il numero degli annegati, sia in assoluto, sia in percentuale, (cifre ufficiali che ognuno può consultare) e’ aumentato? Perché i negrieri, sapendo di dover percorrere un tratto di mare molto più breve, adoperano imbarcazioni sempre più inadatte e e le caricano fino all’inverosimile. Chi parla a tutela dei migranti qualche domanda al riguardo avrebbe il dovere di farsela, se ha a cuore la loro vita. In questo blog questo argomento e’ stato ampiamente trattato, ma nessuno si e’preso la briga di discuterlo o di contestarlo. Sorte analoga e’ toccata alle argomentazioni sulle ragioni che spingono giovani negri, in buona saluta, prevalentemente musulmani, e tra essi soprattutto nigeriani, cioè di un paese con una mafia fortissima e crudele, oltreche interessata economicamente alla tratta, a tentare il viaggio in Europa. Per cui chi parla in difesa della vita nascente o ritenuta di qualità non degna, temi politicamente scorretti e assenti nei grandi media, deve sempre sentirsi rinfacciare che non si occupa abbastanza dei poveri.
    Posso aggiungere una nota, forse non del tutto pertinente, ma non irrilevante. I miei amici che difendono la vita nascente e fragile, sono tutti molto generosi anche verso chi si occupa dei poveri in Italia e nel terzo mondo. Non so se nei salotti in cui si parla molto dei poveri si faccia altrettanto.

    1. CP

      Grazie Sabino, queste dinamiche di cui parli sono molto più interessanti delle discussioni sui giornali tra i “diamogli la cittadinanza” e i “cacciamoli tutti a pedate”. Cosa si può fare per fermare gli scafisti? Cosa si è fatto che non ha funzionato? Cosa si può fare per limitare abusi e sopraffazioni nei campi profughi? (In Libia i trafficanti li rinchiudono e poi se li vendono tra loro) Cosa succede ai minori non accompagnati che sbarcano in Europa e poi spariscono nel nulla?
      Soprattutto, si può convincerli a non partire?
      Alcuni scappano da situazioni di guerra, altri non hanno la guerra ma evidentemente le prospettive economiche non sono entusiasmanti. Nei film e telefilm l’Europa sembra il paese della cuccagna, tutti hanno la macchina, il laptop, il microonde, il bagno in casa con le piastrelle per terra. Tra fare il disoccupato in Nigeria o Pakistan – magari anche istruito, ma senza grandi opportunità di lavoro – e tentare la fortuna in Europa, forse anch’io sceglierei l’Europa, se fossi giovane e maschio (il viaggio è troppo pericoloso per donne sole, vecchi e bambini, a meno che non sia ancora più rischioso restare).
      Questi sono i migranti che non dovrebbero partire. Ma l’Italia, che di disoccupati ne ha da esportare, cosa può fare?

  26. Maria Cristina

    Cara CP chiediti perche’ personaggi come la Bonino e come Bama e la Clinton sono contemporaneamente pro -aborto e pro- immigrazione. Come si fa a essere pro aborto e pro-immigrazione? Basta seguire il pensiero unico dominante il politicamente corretto e cioe’’ Quello umanitarista-onusiano- clintoniano. PSeguendo questo pensiero i buoni sono quelli che “ non costruiscono muri’ col Messico come il cattivo Trump pero’ vendere parti di feti abortiti come fa Planet Parenthood finanziato da Obama e Clinton questo non e’ cattivo.
    Cara CP apri gli occhi : la vera dottrina sociale della Chiesa e’ un altra ! E’ quella della Humanae Vitae, della Familiaris Consortio! E sui migranti non c’ e’ nulla di anticristiano a chiedere regole e regolamentazione dei flussi migratori non clandestinita’ selvaggia, e anche a costruire muri di difesa se c’ e’ un invasione in atto. Hanno rovesciato l’ insegnamento cattolico tradizionale e hanno fatto il lavaggio del cervello: tanto che oggi omosessualita’ ’ divorzio e aborto sono derubricati come peccati e l’ unico grande peccato e’ non accogliere tutti i migranti clandestini!
    Apri gli occhi cara CO ti hanno cambiato la religione sotto il naso trasformandola in un umanitarismo ateo , e non te ne sei neppure accorta! Ed ora tutti i cattolici cosiddetti progressisti a ripetere a pappagallo i teoremi del pensiero dominante!

    1. ola

      @mariacristina Tra parentesi aspetto di vedere come cirtocircuiteranno certi salotti adesso che Trump attacca Assad.

    2. CP

      Cara Maria Cristina, Obama e la Clinton sono pro-immigrazione per ragioni storiche del Partito Democratico. Grazie degli avvertimenti ma non so da cosa hai dedotto che mi piacciano loro o le loro politiche o il pensiero unico politicamente corretto. Non mi piacciono per niente. Preoccuparsi per l’incolumità fisica dei migranti non vuol dire essere pro-immigrazione selvaggia. Concordo con te sulla regolamentazione come su tutte le altre cose.

  27. Enrico Turomar

    Ecco come vedo io il mitico paragrafo 26.

    ’26. Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro,’

    Mi pare una frase ovvia (ama il prossimo tuo…), valida anche per gran parte di coloro che stanno in convento. Certo ci sono anche i certosini, che hanno scelto il silenzio, ma non per evitare gli altri, bensì per una chiamata particolare (ama Dio sopra…).

    ‘desiderare il riposo e respingere l’attività,’

    San Paolo oltre a predicare lavorava, penso sia chiaro che desiderare più del legittimo riposo non vada bene.

    ‘ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio.’

    Questa frase non significa che siano uguali, ma che anche il servizio ha un suo valore. Anche il lavoro offerto al Signore è preghiera. Come si vede nel film ‘Il grande silenzio’, i certosini (oltre a pregare) hanno ognuno dei compiti manuali.

    ‘Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione.’

    Tutto, cioè preghiera, lavoro, riposo, rapporti con gli altri e quanto fa parte della nostra vita deve essere accettato (come devono essere accettate anche le croci). Non c’è una formula valida per tutti e per sempre: ognuno deve vedere nella propria vita come farli coesistere al meglio.

    ‘Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione,’

    Visto che non dice ‘e viceversa’ direi che la contemplazione è considerata più importante.

    ‘e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione.’

    Dio ha un disegno su ciascuno di noi, assecondarlo è la nostra missione. Riusciremo in questa missione quanto meglio sapremo vivere alla luce del Vangelo i vari aspetti, sacrificando i nostri comodi ed il nostro egoismo.

    1. blaspas59

      Gli eremiti sbagliavano? I francescani e le ordini che vivono della carità riposano troppo?

      1. Enrico Turomar

        Gli eremiti stanno con Dio per amore di Dio e non perché trovano gli altri fastidiosi, dunque non è a loro che si riferisce il Papa.
        Tu conosci dei francescani che stanno in ozio anche se vivono di carità? Io no.

  28. giulio ferrari

    “Credo che questo Papa sia per me occasione di conversione, e voglio ascoltarlo” …
    Cara Costanza, ma da che parte stai ?
    Una persona divisiva e distruttiva della fede cattolica come Bergoglio è una occasione di conversione ?
    Sei troppo intelligente per farti ingannare …

    1. admin @CostanzaMBlog

      Caro Giulio, noi siamo per la Chiesa cattolica apostolica romana. E tu?

  29. @CP Comunque a me David Brooks piace. È uno che ragiona, a differenza di tanti giornalisti americani che fanno partigianeria e basta.

    Questo lo capisco. Tuttavia, bisogna sempre comprendere dove vogliono andare a parare. Quindi, ripetendo il mio tormentone su San Paolo: se dice cose giuste, se fa ragionamenti giusti, se offre spunti giusti, si prendano. Ma attenzione che sotto non ci sia l’intenzione di menarci, a passettini, su terreni paludosi. Per esempio, a me piaceva Ferrara, per anni ho letto assiduamente il Foglio. Era intelligente Ferrara, e certo è intelligente tutt’ora. Ma come ci si può fidare di uno che da un lato è tanto impallato contro il relativismo da essere definito “ateo devoto”, tanto impallato contro l’aborto da farsi una lista elettorale ad-hoc (trascendiamo le questioni sull’efficacia), si firma “elefantino” con evidenti riferimenti al GOP, e poi fa l’endorsement per la Clinton? E poi tutta la tirata a Macron, quanto di peggio possa esserci sulla faccia dell’Europa? E Renzi, e l’inciucio con Berlusconi, tutto in prospettiva macronista? Non posso che concludere: tanti bei discorsi per attrarre un certo segmento di persone e menarlo verso le sabbie mobili. Allora, posso anche apprezzare il singolo punto che pubblica quel giornale, ma certamente non mi fido più, per niente, delle sue intenzioni.

    Sui Rohingya, il punto è ben riassunto da vale: ci sono circostanze in cui, senza negare la gravità del problema, che fa ribollire il sangue a leggere certe cose, non possiamo che concludere che non abbiamo nessuna possibilità di azione. Una volta esortate le parti a calmarsi, una volta provata la moral suasion, cosa rimane? Rimane l’invasione militare, ma – nonostante io non sia totalmente negativo sul giudizio degli esiti di operazioni di questo tipo negli ultimi cinquant’anni – i fatti dicono che i casi di successo sono pochissimi, mentre quasi sempre finisce peggio di prima, e il trend è decisamente negativo. D’altronde, tutto dipende dai fondamenti morali e dai valori dei governi che si intesterebbero l’operazione. E quali sono questi valori? Per non parlare dell’ONU. Come avrai letto, i Rohingya sono l’effetto a lungo termine della politica coloniale britannica, e inoltre la loro vicenda tutt’oggi è sfruttata in chiave geopolitica, anti-cinese. Cina che s’incazzerebbe di brutto a vedersi eserciti occidentali entrare nella sua sfera d’influenza, come se già non ci fosse abbastanza tensione. La dottrina sulla guerra giusta dice che una delle condizioni preliminari è che ci siano sufficienti possibilità di riuscire effettivamente a migliorare la situazione. Non ci sono. Così come in altre parti del mondo, Tibet in testa. Ne concludo che non abbiamo la possibilità di fare niente.

    Dunque, come cattolici, l’azione più efficace, quando non abbiamo possibilità pratiche su teatri lontani, è prosciugare la fonte del male metafisico nei teatri in cui possiamo agire; perché quello si alimenta ovunque e poi sparge i suoi veleni ovunque. Dovunque si possano tagliare le sue radici, questa è una mossa efficace. E dunque qui per me è chiaro che la cosa più efficace che posso fare per Rohingya e tibetani è combattere l’aborto in casa mia.

    sono delle dinamiche economiche nel mondo globalizzato di oggi, delle leggi di mercato, dei meccanismi e comportamenti che dominano il mondo della finanza, che sono profondamente ingiusti, aumentano le diseguaglianze facendo i ricchi sempre più ricchi e lasciando i poveri nella povertà. Non c’è anche qui qualche struttura di peccato che ha bisogno di restauri?

    Senza dubbio, pur con distinzioni. Il problema è un po’ più complesso; perché se da un lato ci sono i grandi divari di ricchezza che tu descrivi, dall’altro, mediamente, non c’è mai stato così tanto benessere sul pianeta. I divari in realtà esistono perché certe società sono progredite accelerando, molto più di altre. Ma anche quelle povere, stanno in generale molto meglio che nel passato.

    Il problema è che questo “progredire” e “star meglio” è misurato in criteri puramente economici; che questo modello economico è vettore di imperialismo (im)morale dei grandi poteri; e che quell’un per cento che concentra grandemente ricchezze, cosa che per quanto mi riguarda non sarebbe di per sé un problema, in quanto è anche motore di molte cose, mette queste ricchezze a sostegno del citato imperialismo morale. Questa è senza dubbio tutta una super-struttura di peccato, non tanto il divario economico in sè.

  30. ola

    “Dunque, come cattolici, l’azione più efficace, quando non abbiamo possibilità pratiche su teatri lontani, è prosciugare la fonte del male metafisico nei teatri in cui possiamo agire”

    Gandalf docet! 🙂
    Bel commento.

    1. “Gandalf docet!”

      Ora, però, ti devo chiedere una piccola spiegazione, così imparo qualcosa su questo fronte. Della saga di Tolkien io non so niente di niente: giusto che il protagonista è Frodo, c’è un anello e un essere viscido che ha problemi a pronunciare la ‘s’. Basta. 🙂 Capisco di essere praticamente l’unico, perché qui le citazioni della saga abbondano, e quindi ne approfitto per chiedervi, quando vi capita, di scrivere anche qualche riga di commento in più, pur se vi pare ridondante, in modo da capirci qualcosa…

      1. Luca

        Tolkien era un cattolico vissuto in Inghilterra. Questo dice già molto. La sua opera, non solo Il Signore degli Anelli, ma tutto il mondo fantasy che ha elaborato (riassunto nel “Silmarillion”, che ti consiglio di leggere e non presuppone conoscenze pregresse dal momento che parte dalla creazione del mondo) è intriso di valori cristiani. La sua concezione del male è pure tipicamente cristiana: i malvagi sono coloro che scelgono di disobbedire all’ordine naturale creato da Dio, o che trasformano i propri talenti (dati sempre e solo da Dio) in strumenti di dominio sul mondo e sugli altri: l’anello stesso era stato forgiato con questo scopo, quante volte avrai sentito citare “Un anello per domarli tutti”, infatti è stato forgiato da una potenza angelica “ribelle” che nell’opera assume forma fisica tangibile.
        Un altro messaggio frequente è che le sorti del mondo sono in mano ai piccoli, non ai potenti, e dipendono più dai piccoli gesti di coraggio che ognuno può compiere nella vita quotidiana, per portare una barlume di bene nel suo piccolo mondo circostante. Frodo è questo, un piccolo hobbit che si ritrova il gravoso fardello di dover sconfiggere questo terribile nemico: da solo non ce la farebbe mai, infatti è sostanziale l’aiuto degli amici, e soprattutto di quella che per noi cristiani è la Provvidenza divina: un aiuto l’invisibile e misterioso ma che opera e di fatto guida le sorti del mondo a dispetto di quanto i vari oscuri signori, invidiosi della buona opera di Dio, si diano da fare per guastare e pervertire tutto.
        Ora il discorso è molto lungo da spiegare qui, dal momento che la sua opera è molto profonda a livello filosofico. Infatti esiste davvero la “Tolkienologia”, studiosi che lavorano sui suoi manoscritti e non solo sulle opere pubblicate.
        Il Signore degli Anelli è il suo capolavoro, ma se vuoi capire davvero l’opera e il pensiero,
        Il Silmarillion è l’opera principale. Spero di aver stuzzicato la curiosità.

        1. @Luca
          Ti ringrazio molto per questo breve riassunto. In realtà ho già una tale pila di libri in attesa di lettura che non posso seguire tutte le curiosità. Devo anche ammettere che il genere fantasy non mi appassiona. Quello che intendevo dire nel mio commento precedente è che sarebbe interessante, quando si cita un personaggio della saga come riferimento per un concetto, o un modo di agire, o un aforisma, eccetera, leggere un paio di righe ulteriori di spiegazione su quel punto preciso (cioè cosa ha fatto o detto quel tale personaggio in un certo snodo della trama).

      2. CP

        “Non spetta a noi dominare tutte le maree del mondo, ma fare ciò che abbiamo la capacità di fare per migliorare gli anni in cui viviamo, per sradicare il male dai campi che conosciamo, in modo che quelli che vivranno dopo di noi avranno la terra libera da coltivare. Se ci sarà pioggia o sole non spetta a noi stabilirlo.”
        J. R. R. Tolkien, “Il ritorno del Re”

  31. vale

    @f.giudici e cp
    giusto per dare un senso a quel che accade verso i rohingya.
    siccome mi interesso anche di questioni militari e geopolitica, e non da poco, mi ricordavo qualcosina. sono andato a ripescarla.( non è fra le fonti originali che vidi allora, ma rende l’idea):

    http://www.voltairenet.org/article197795.html

    “il 25 agosto 2017 l’Organizzazione di Liberazione Rohingya ha lanciato 25 attacchi simultanei contro posti di polizia e caserme nello Stato di Rakhine, sulla costa birmana, facendo 71 morti.

    L’operazione è stata coordinata con un gruppo bengalese che nel 2016 si è scisso dalla Jamat-ul-Mujahideen, in nome dello slogan «La Jihad del Bengala a Bagdad». Questo gruppo ha giurato fedeltà al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi e ha riunito in un’unica coalizione i Mujahiden indiani, Al-Jihad, Al-Ouma, il Movimento degli Studenti Islamici d’India (SIMI), Lashkar-e-Toiba (LeT) e il pakistano Harkat-ul Jihad-al Islami (HuJI). Quest’aggregazione è stata finanziata dalla fondazione Revival of Islamic Heritage Society (RIHS) del Kuwait.

    Nel 2016 questa coalizione era armata da Arabia Saudita, Pakistan, Turchia e NATO.

    I rohingya sono discendenti di operai bengalesi, di diverse etnie, trasferiti dai britannici per sfruttare la Birmania. Non sono quindi una minoranza etnica, bensì una minoranza sociologica.

    Con l’indipendenza della Birmania i rohingya sono stati assorbiti dalla popolazione birmana, ma, essendo di religione mussulmana, non si sono mai veramente integrati con la popolazione buddista del Rakhine. Alla fine sono stati fatti decadere dalla cittadinanza birmana.

    Dopo la costruzione del gasdotto che collega il porto birmano di Kyaukphyu alla città cinese di Kunming, la CIA ha sostenuto i rohingya contro Myanmar. ecc….”

    aggiungo che l’arabia saudita ha appena finanziato la costruzione di altre centinaia( centinaia) di moschee in bangladesh( verso cui si rifugiano i rohingya che scappano). ora sappiamo tutti cosa ha prodotto l’ideologia islamista wahabita ( quella ufficiale dei sauditi,per capirci) che ha prodotto i salafiti,al qaeda e quant’altro.

    http://www.occhidellaguerra.it/grande-bluff-del-bangladesh-moschee-saudite-terrorismo/

    “inquecentosessanta “moschee-modello” per contrastare l’estremismo ed educare al “vero islam”. È questo il piano previsto dalla premier bengalese, Sheikh Asina. I nuovi luoghi di culto andranno ad aggiungersi alle circa 3mila moschee già presenti nel Paese.

    “Vogliamo che la gente impari i veri insegnamenti islamici”

    Affermazioni innocue dunque, ma che stonano se rapportate alla situazione estremamente complicata che il Bangladesh sta vivendo. Ondate di profughi Rohingya continuano ad arrivare dalla vicina Birmania; la povertà endemica e strutturale del Bangladesh getta moltissimi disperati tra le braccia mortifere dei movimenti islamisti più violenti e radicali; scandali legati alla corruzione hanno drasticamente ridotto gli indici di gradimento del governo e all’orizzonte si profilano delle elezioni dal risultato mai così incerto.

    Il tutto andrà a discapito del principale partito di opposizione, il Jamaat-e-Islami. Si tratta di un movimento ideologicamente vicino alla Fratellanza Musulmana, non esattamente il miglior amico di casa Saud. ecc…”

    1. CP

      Grazie vale per il riassunto. cosa ci possiamo fare noi? Non ne ho idea, sicuramente non interventi militari che incasinano ancora di più. Pressioni diplomatiche sulla prima ministra birmana premio Nobel per la pace perché dia una regolata alle sue truppe? Ma loro dicono che non hanno fatto niente, un ufficiale accusato di violenze ha risposto: ma le avete viste, quelle donne? Ma chi le vuole stuprare, brutte come sono!
      Non lo so cosa ci possiamo fare noi, a parte pregare; l’Italia in diplomazia internazionale conta circa come il due di picche, ed è vero questi orrori sono sempre successi, da prima della guerra di Troia, e succedono ancora in ogni parte del mondo, e non tocca a noi risolvere tutti i mali del mondo. Sono d’accordo con voi che è meglio darsi da fare a casa propria nei campi che conosciamo.

      È solo che il giorno che ho letto per caso di queste storie atroci, le notizie in prima pagina sul sito della CNN erano a) l’ultimo tweet cretino di Trump e b) una di #MeToo che aveva accusato qualcuno di averle toccato il sedere nel 1991: la sua casa è bruciata (il tizio accusato di molestie non c’entra nulla) e una CEO della Silicon Valley ha tirato su $170.000 col crowdfunding per aiutarla.
      Molto generoso, ma mi sembra che ci sia qualcosa di sfasato nelle priorità.

  32. Tally-ho

    Ringrazio il Papa per aver dato indicazione di amare i poveri e di non girarsi dall’altra parte.
    Leggendo il suo esortare a vivere la propria esperienza di cristiano in un mix di azione e contemplazione nell’azione ( par 26 ) che sembra, solo in questo paragrafo, annichilire la mistica contemplativa, salvo poi elogiarla nei paragrafi 147-152, colgo un perentorio invito all’azione che MI AUGURO sia anche il suo j’accuse ad alcune zone d’ombra del suo ministero, sempre al centro di accesissime contestazioni.
    In parole povere: Ogni settimana mi devo sorbire inviti all’azione da parte di questo papa e dei suoi accoliti in merito all’accoglienza dei poveri (generalmente migranti). Ogni settimana io mi chiedo, già ma lui che fa?
    Avete mai visto questo papa:
    1)condannare pubblicamente ed insindacabilmente dittatori e/o classe dirigente del terzo mondo che sono i veri responsabili, di fatto, dello spopolamento dei propri paesi?
    http://www.neodemos.info/articoli/crescita-demografica-ed-emigrazione-africa-sub-sahariana/
    2)Condannare pubblicamente rappresentanti politici di paesi che sponsorizzano attività illegali definendole patrimonio culturale ?
    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-lascia-bolivia-crocifisso-falce-e-martello-1150713.html
    https://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/coca_vaticano_morales_papa_prenda_anche_lei-1672132.html
    3)prendere le distanze da persone o movimenti politici che veicolano ideologie in contrasto con quanto scritto nel vecchio e nel nuovo testamento?
    http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-loda-napolitano-e-bonino-sono-i-grandi-dellitalia-oggi-1221517.html
    https://www.antoniosocci.com/lelogio-funebre-vaticano-marco-pannella/
    4)Smettere di incoraggiare il flusso migratorio pubblicizzando un occidente che nei fatti non esiste.
    http://www.ilgiornale.it/news/politica/immigrati-papa-benedice-litalia-accogliere-finch-sostenibile-1440449.html
    https://www.antoniosocci.com/quello-sullemigrazione-dice-bergoglio-quello-insegna-la-chiesa/
    5)Condannare le molteplici forme di abuso commesse da una consistente parte del variegato mondo che si dedica all’accoglienza. Malversazioni da cui non sono esenti i c.d. ”profughi di guerra”che altro non sono che MIGRANTI ECONOMICI, nel 95% dei casi.
    Qui sotto alcuni link, ma l’elenco su Internet è sterminato…
    http://www.vita.it/it/article/2016/06/16/nei-campi-profughi-di-calais-e-dunkerque-abusi-sessuali-sui-bambini-mi/139819/
    http://www.sivelp.it/onlus-truffa/
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/15/migranti-truffa-nella-gestione-di-un-centro-accoglienza-in-calabria-sequestrati-beni-per-15-milioni-di-euro/4161523/
    http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Sicilia-migranti-a-Siracusa-scoperta-la-truffa-della-falsa-onlus-40884a6e-06f5-4887-a8c3-95421a7c64e7.html
    http://ragusa.gds.it/2018/03/01/frodi-sui-soldi-destinati-ai-migranti-buco-nelle-casse-di-una-onlus-ragusana_810675/
    6)Sradicare il malcostume presente all’interno della chiesa? (elusione ed evasione fiscale in primis senza tralasciare la galassia di abusi che vanno da alcuni modi di officiare la messa, vivere il ministero per arrivare ad alcuni aspetti sfere della morale sessuale).
    http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2018-02-06/ici-chiesa-parte-nuova-causa-alla-corte-giustizia-ue-151140.shtml?uuid=AE60MOvD&refresh_ce=1
    http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/piemonte/la-cassazione-da-ragione-all-agenzia-delle-entrate-no-a-tasse-ridotte-per-gli-hotel-gestiti-dagli-enti-religiosi-_3046156-201602a.shtml
    http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/16/news/_ecco_i_200_preti_pedofili_d_italia_lo_scandalo_che_imbarazza_la_curia-156114960/
    http://www.liberoquotidiano.it/news/11666334/Papa-Francesco-cambia-la-messa.html
    http://www.lanuovabq.it/it/il-lavorio-carsicoper-una-messaecumenica
    7)Difendersi da tutti gli attacchi che subisce smentendo dichiarazioni a lui attribuite che lo mettono in cattiva luce: ultimo esempio? L’editoriale di Scalfari ove il giornalista asserisce che il papa arrivi a negare esistenza dell’inferno e quindi l’immortalità dell’anima.
    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bergoglio-scalfari-linferno-non-esiste-1510328.html

    DULCIS IN FUNDO :Difendere la parte più scomoda della Parola di Dio, quella in netto contrasto con la “morale del mondo: se non si cerca Gesù, vivendo secondo il vangelo, è alquanto probabile che si verifichi quanto previsto anche in Luca16,19-31 ( la citazione è per confermare, ahimè, l’esistenza della GEENNA ).

    Io no. Per ora non l’ho mai visto affrontare SERIAMENTE alcuno di questi punti: sia in qualità di Vicario di Cristo che, non ultimo, di capo di Stato, prendendo provvedimenti UFFICIALI su queste materie.
    Francamente non credo che i poveri in Italia se la passino molto bene: nella mia città ne vedo parecchi dormire sotto i porticati del centro storico stringendosi alle loro poche cose.
    Parlando con i senzatetto nativi, ci si accorge facilmente di quanto i loro rifugi siano sporchi, insicuri e la loro vita sia costantemente oggetto di violenze da parte di tutti; tutto ciò nel più completo disinteresse da parte delle istituzioni.
    Ne ho le scatole piene di vedere associazioni private occuparsi in via esclusiva di tutto ciò; esigo, in quanto contribuente, che sia lo stato a seguirli visto che tra tasse ed imposte arriviamo mediamente a versare più del 50% del nostro reddito in tributi. Non ci sono i soldi? Che la nostra classe politica faccia l’impensabile: la spending review per verificare se le tutte le risorse siano allocate in modo realmente efficiente e provveda di conseguenza.
    Sono perfettamente conscio del fatto che questo mio punto di vista sia in contrasto con quanto più volte riportato dal papa. Vedi link : http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-francesco-lindifferenza-i-poveri-grave-peccato-1464879.html
    Parimenti, sono convinto che, unica garanzia seria a tutela dei c.d. “migranti” sia il loro affido esclusivo ad organi statali che siano in grado di fornire assistenza qualificata ad ogni richiedente in tempi ridotti fornendo loro un rapido responso alle loro variegate richieste; ovviamente questo sarebbe il compito della nostra classe politica, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose; non certo del poveretto della porta accanto, costante oggetto degli strali di Francesco I.
    Onestamente non credo che nulla di tutto ciò avverrà mai, Mi congedo citando letteralmente ultimo articolo di Socci riconoscendo per primo di non essere stato sempre coerente nella mia vita https://www.antoniosocci.com/la-saggezza-dei-santi-ci-da-la-chiave-per-capire-il-disastro-del-tempo-presente
    “Tutti I novatori agiscono allo stesso modo : nei loro libri seminano contraddizioni, affinchè, se vengono attaccati su un punto possano aver pronta la scappatoia dicendo che altrove hanno sostenuto il contrario”.
    Pace e bene.

I commenti sono chiusi.