Quel manifesto veramente pro choice

di Costanza Miriano

Lo so, arrivo per ultima, ma prima non ho potuto scriverne. A questo punto tutto è stato detto, eppure da donna, da madre, da cristiana e questa volta anche da giornalista sono obbligata a dire anche io qualche parola sull’assurda vicenda di un manifesto con la foto di un bambino a undici settimane, rimosso d’autorità dal comune di Roma per il suo “contenuto lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali”.

La vicenda è stranota: Pro Vita chiede l’autorizzazione di appendere un manifesto, pagando regolarmente. C’è solo la foto di un bambino nel grembo materno a undici settimane. Qualcuno si arrabbia, tra questi la Cirinnà che sostiene che il manifesto va contro la legge dello stato. Il manifesto viene come ho detto rimosso dal Comune di Roma.

Innanzitutto la cosa più urgente è ricordare alla senatrice che l’aborto non è un obbligo, ancora, ma  una facoltà (a chi considera i cani almeno al pari dei bambini – salvo che questi possono essere separati dalla madre, i cuccioli no – e che è una sostenitrice dell’utero in affitto è bene ricordarlo: è ancora lecito partorire i propri figli, anche se di razza umana). Pubblicare la foto di un bambino come realmente è, sottolineando che il suo cuore batte praticamente da subito, ben prima del limite entro il quale è legale abortire, non significa negare alle donne che lo vogliono il diritto di interrompere la gravidanza (questo diritto è tutelatissimo e nonostante gli sforzi manco la Cgil è mai riuscita a trovare una donna che avesse voluto abortire e non sia riuscita ampiamente entro i termini). Pubblicare una foto realistica significa però renderle consapevoli di quello che fanno. Quello, alla fine, non era che un manifesto pro choice. Perché se volessimo adottare gli argomenti pro life, allora sarebbe del tutto ininfluente che il cuore batta e che gli organi siano formati: per i pro life anche un farmaco che impedisca l’annidamento è abortivo (così anche per me). Quello era semplicemente un manifesto che diceva la verità, aiutando le donne a scegliere davvero, in base alla verità: puoi abortire, ma sappi che è questo che stai cacciando via dalla tua pancia.

L’ho raccontato all’amico londinese con cui eravamo in questi giorni e lui non riusciva a capire a quale scusa si potesse essere attaccato il Comune di Roma per fare una cosa così dispotica: it’s a fact! ha esclamato. E’ un fatto. Un bambino a undici settimane si presenta così. Gli batte il cuore. E’ un fatto, è scienza, è la realtà. Ma la realtà fa paura a chi la vuole manipolare. E’ lo stesso principio che ha fatto sì che in Francia venisse vietata la trasmissione dello spot che semplicemente mostra persone con sindrome di down che fanno cose normali – andare a scuola, fare alcuni tipi di lavoro – e dicono “mamma, anche io posso essere felice”. Non dicono “madri che avete abortito un bambino down siete assassine, pentitevi”, no, non dice questo. Dice solo che anche una persona down può avere una vita felice. Punto. Ed è ovvio che lo scopo, nel caso dello spot e in quello del manifesto, non è quello di far sentire in colpa chi ha abortito, ma di impedire che qualcun’altra lo faccia senza capire cosa stia facendo.

Ho conosciuto tante donne che sono passate dal dolore dell’aborto, e, forse tranne una il cui figlio era molto malato e pensava di non avere le forze per gestire la cosa, tutte lo hanno fatto senza rendersi conto che stavano uccidendo un bambino e non, invece, rimuovendo un grumo di cellule. A quasi tutte sarebbe servito un abbraccio, un aiuto, un appoggio, sì, ma soprattutto informazione. Credo che a molte di loro quella foto avrebbe salvato la vita, avrebbe risparmiato fiumi di lacrime e anni di rimpianti. E sia chiaro che l’impegno del mondo pro life non è per far sentire in colpa qualcuno che lo ha già fatto, ma per impedire che l’ennesima donna domattina abortisca ancora senza la piena consapevolezza. È proprio questo che fa tanto paura, tanto da indurre addirittura una senatrice ad andare contro un principio stabilito e tutelato dalla Costituzione (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione).  Tanto più che il manifesto non esprime nemmeno un’opinione, ripetiamo, ma un dato di realtà. E’ la verità che può salvare le mamme dall’abisso di dolore nel quale precipitano uccidendo il loro figlio, ed è la verità di cui hanno paura  i guardiani del pensiero unico. Qualcuno di noi ha mai protestato contro i manifesti del gay pride? Io no di sicuro, e nessuno dei miei amici. Non la Chiesa. Anzi, per me sono una divertente occasione per smascherare con i miei figli la propaganda grossolana che li muove. I manifesti se ne stanno affissi indisturbati: noi non abbiamo paura della propaganda se siamo con i figli ad aiutarli a ragionare (altro è se gliela propinano obbligatoriamente a scuola senza che noi ne siamo informati). A noi la verità comunque non fa mai paura perché sappiamo farne un giudizio.

Invece la propaganda radicale si è basata sulle bugie e sulla disinformazione, a partire dalla storia di Seveso in Italia, e dalle menzogne della sentenza Roe vs Wade in America. Nessuna donna che venisse davvero informata e appoggiata, credo, permetterebbe che un bambino venisse trucidato, fatto a pezzetti nella sua pancia. Lo so, è un’immagine cruda, e infatti ci è stato anche chi ha sollevato la questione della comunicazione dei pro life, non sempre intelligentissima. E’ vero, si potrebbe fare di meglio, comunicare in positivo la bellezza della vita, e questo tutti noi che abbiamo figli e lo raccontiamo (a volte pure troppo), cerchiamo di farlo. Io però ci credo poco, che possa funzionare. L’uomo è un abisso di mistero, e il male esiste. Sarebbe come dire che per la pace in Siria sarebbe più utile affiggere gigantografie di Damasco e Aleppo ancora intatte, coi guardini in fiore e i bambini che giocano per strada.  Rimane il fatto che c’è una guerra.

Rimangono oltre centomila bambini uccisi nel grembo materno in Italia ogni anno nel silenzio generale. Non è che il fatto che la legge sia stata ormai approvata può far archiviare la realtà di centomila cuoricini fermati ogni anno e questo, come dice il mio amico londinese, it’s a fact! Senza contare le decine e decine di migliaia di aborti non conteggiati grazie alla contraccezione del giorno dopo – ormai farmaco da banco – e in molti casi anche in quella preventiva (la pillola può anche non impedire il concepimento).

Di fronte alla paura che può prendere una donna che scopra di essere incinta nel momento più sbagliato della storia dell’intero cosmo (a lei sembra di certo così), la predica sulla bellezza della vita serve veramente a pochissimo. Non è sempre bello avere un figlio. E’ vero. Per mille motivi diversi. Ma è una realtà. Quel figlio E’. E’ lì, vive, il suo cuore batte, succhia il pollice. E’ un fatto e farci i conti piano piano guarirà il cuore terrorizzato o arrabbiato della sua mamma. La vità avrà la forza di farle superare qualsiasi cosa, e, spero, ci sarà una comunità intorno a lei (i Centri Aiuto alla Vita per esempio sono lì per formarne una intorno a chi è sola). Scegliere la morte invece sarà un dolore terribile per la madre, dal quale potrà essere guarita solo se avrà il coraggio di guardare il suo dolore e di chiedere perdono (magari proprio grazie a quel manifesto). Se ci crede, a Dio. Sennò anche solo al suo bambino. Dire a se stessa che ha solo rimosso un grumo di cellule non servirà a farla stare meglio. È per questo che quel manifesto è un grosso regalo anche alle donne che hanno abortito. E noi pretendiamo che venga di nuovo affisso, in nome di quelle mamme e di quei bambini. E se non siete d’accordo, non ce ne frega niente, perché la Costituzione ci dà il diritto di parlare, anche se non diciamo bugie.

 

52 pensieri su “Quel manifesto veramente pro choice

  1. Francesco

    Non c’è niente da fare: se si prova ad informare realisticamente con un manifesto che riproduce le fattezze di un essere umano di poche settimane si viene tacciati di essere bigotti, medievali, liberticidi, contro i diritti delle donne, …
    Che solerti per questa rimozione!

    1. Francesco Paolo Vatti

      Purtroppo anche nel mondo pro life c’è chi dissente da questa comunicazione. Penso che la verità vada sempre affrontata.

  2. vale

    E se non siete d’accordo, non ce ne frega niente, perché la Costituzione ci dà il diritto di parlare, anche se non diciamo bugie.

    però non so ancora per quanto . con la boldrini e asia argento che si fiondano al summit femminista mondiale per parlare dell’anomalia italiana (?) e con l’unar di mezzo.( per la cronaca stanno “ammorbidendo” radiospada. grazie ad una denuncia dell’ex direttore dell’unar.perlappunto.)

  3. pietro frisone

    io non mi arrendo (tanto meno alle Cirinnà di turno): continuero nel mio piccolo a sostenere in concreto Citizengo e pro vita perchè se anche solo una vita sarà risparmiata ne sarà valsa la pena. Però il problema con le Asie Argento di ritorno, con le minoranze lgbt, le gender theories, le maternità surrogate (uteri in affitto…) e quante altre schifezze riusciranno a proporre le menti più insane di questo universo di deviati é che loro fanno rumore, mentre le sentinelle in piedi sono silenti…

  4. nat

    Ma il padre del partito della Cirinnà non era quello per cui “la verità è sempre rivoluzionaria”?

    1. PaulBrtatter

      La Cirinnà ordina, la Raggi esegue. Prove tecniche di governo (o di regime).

      1. Luigi

        “La Cirinnà ordina, la Raggi esegue. Prove tecniche di governo (o di regime).”

        Mi verrebbe da dire “magari”… così la prossima volta scompaiono, del tutto e per sempre.
        Perché, lo ripeto, la marea è cambiata.

        E così il neo senatore Simone Pillon ha convocato una conferenza stampa per domani, presso la sala Nassirya del Senato:
        http://www.marcotosatti.com/2018/04/06/rimosso-manifesto-provita-a-roma-la-raggi-5-stelle-censura-e-discrimina/

        (Anche per dimostrare cosa si possa fare, pur da quarto in lista…)

        Ciao.
        Luigi

  5. Quello era semplicemente un manifesto che diceva la verità,

    Appunto. Come può essere tollerato da chi vive nella menzogna?

    “la verità è sempre rivoluzionaria”
    Intendeva che quello che dicono loro, i rivoluzionari, è vero, quell che dicono gli altri è falso.

    Ok, battute a parte, veniamo a qualche punto serio. Tanto per curiosità: c’è stato qualche sedicente cattolico del PD che ha protestato contro questa censura?

    1. Tanto per curiosità: c’è stato qualche sedicente cattolico del PD che ha protestato contro questa censura?

      Passato un giorno, mi pare che non se ne siano trovati. Allora facciamoci la seconda domanda: c’è stato qualche alto prelato che ha protestato contro questa censura? Per esempio, la Segreteria di Stato: dopotutto è suo compito interfacciarsi con le autorità statali quando ci sono problemi che possono ledere i diritti dei cattolici che abitano in quel paese. Oppure il vicario di Roma competente. Oppure la CEI, che si impiccia sempre di tutto, compreso quello che non è di sua pertinenza; traparentesi Galantino è grande amico della Cirinnà, poteva risponderle direttamente. Oppure mons. Paglia. Niente. Neanche un tweet di Papa Francesco?

      Io non ho cercato in maniera esaustiva e magari qualcuno si è pronunciato e io me lo sono perso: ditemi voi.

          1. Non so perché, ma non mi vuol prendere il link del Corriere di Roma. Comunque c’è un elenco dei politici che hanno reagito, p.es. la Meloni e altri di FdI. Sopra Luigi ha citato Simone Pillon, che è stato eletto con la Lega e farà un’interrogazione parlamentare.

              1. En passant, c’è anche una discreta lista di senatori (in gran parte Lega, FdI, e qualche frammento centrista; anche qui i “cattolici” del PD, per ora, non sono pervenuti) che hanno firmato un appello a favore di Alfie Evans. È off-topic rispetto all’argomento del manifesto, ma serve a dimostrare che qualcosa – non voglio farmi troppe illusioni – si smuove.

  6. Nadia

    Pienamente d’accordo, ma ho un ma…
    Forse fino a 10-15 anni fa una donna poteva essere indotta a pensare che prima della 12a settimana avesse in grembo solo un grumo di cellule. MA OGGI, nell’era di Internet, basta digitare una qualsiasi settimana di gestazione ed escono informazioni ed immagini ad iosa, che un tempo era riservati solo agli specialisti. Io, e penso qualsiasi mamma occidentale dei nostri giorni, con ognuno dei miei figli,
    ho passato ore a guardarmi quelle immagini e a fantasticare su i miei cuccioli, e a pensare che erano già spuntati i capelli, le unghiette,……

  7. giuliano

    Prima della 194 se la donna in gravidanza era in pericolo di vita poteva abortire con cure e assistenza adeguata (ed è giusto così perchè nessuno può imporre ad una persona di morire per una altra persona…). Poi è “arrivata” la 194, spinta da una miriade di ragioni e informazioni (a dir la verità in gran parte ormai senza senso, irrealistiche, sorpassate o basate su dati falsi o falsificati in alcuni casi…). Oltre ad essere “arrivata” la 194 è “ora” anche acquisita al bagaglio “culturale” medio della donna e del cittadino italiano. Nella migliore delle ipotesi (si dice) è giusto che esista una simile legge perchè se capita a me… o a mia figlia… o a mia moglie… o alla mia compagna, o alla mia sorella, ecc… la donna deve essere nelle condizioni di “scegliere” (“scelta” è la parolina magica che oramai racchiude tutto e rende sostenibile quello che “umanamente” con difficoltà potrebbe esserlo…). Per la maggior parte del popolo “abortista” è giusto sia così perché (si usa dire) è il male minore; il “lavoro sporco” poi é ben nascosto all’interno delle strutture ospedaliere dove ai medici non obiettori spetta l’ingrato compito di “rispondere ad una legge dello Stato” (si dice) che comporta “una prestazione sanitaria obbligatoria (così si usa, ancora, dire). La verità purtroppo è un’altra; è la vittoria dell’egoismo e della prevaricazione del più forte, agevolmente attuata perchè chi subisce non può, non è in grado, è comunque “privo” di consapevolezza, non può far sentire le sue paure al momento della soppressione. Fin dagli anni ’80 ho sempre pensato a questa legge come ad una sorta di “vigliaccata” (pur se giustificata o giustificabile … come si usa dice) e mi risulta sembra difficile “pensare” al centinaio di migliaia di donne che ogni anno, pare, non saper o voler o poter affrontare il “brutto momento” e la “soluzione offerta” in altro modo. Al giorno d’oggi la sanità pubblica garantisce l’ “assistenza” (completa), puoi portare avanti la gravidanza nella massima privacy (garantita), puoi partorire col massimo del supporto (solo “pubblico”), nell’anonimato e con zero spese (paga la fiscalità generale), dopo il parto puoi liberamente disconoscere il bambino (e lasciargli una possibilità…), trovi sempre persone disposte a dare un altro punto di vista (senza valutazioni morali e senza imporre alcunchè)… insomma, vedo perlomeno “discutibile” la mezza giustificazione ricorrente di essere “sole”. Ecco perchè un manifesto crea subbuglio, rende evidente con immediatezza e facilità ciò che (anche inconsciamente) da fastidio; alla fine il procurato aborto rimane prevaricazione verso un essere indifeso, e indifendibile rimane una legge destinata a privare della vita, della libertà e dei diritti naturali una persona non ancora formata o quasi formata ma impossibilitata a prendere posizione.

  8. MauriZio

    per ultima?  ma sempre benvenutissima!!!

    noto la grande delicatezza “ecumenica” di scrivere :  “…impedire che l’ennesima donna domattina abortisca ancora senza la piena consapevolezza.” NOn dice “piena coscienza”, ma “piena consapevolezza”.  Forse la Sen. Cirinna’ capisce meglio 😉

    Mzio

  9. A.

    Hanno rimosso il manifesto ma abbiamo altri mille modi di diffondere quell’immagine…mica verranno a rimuovere le immagini di tutte le nostre pagine Facebook, dei nostri profili Whats App e quant’altro!
    È assurdo … e poi con quello che si trova affisso sui muri e con le immagini che passano in TV e un feto fa paura?

  10. Betti

    Sono d’accordo con te, Costanza: pretendiamo che venga di nuovo affisso.
    La scorsa settimana ero in ospedale per un piccolo intervento in day hospital. Mentre le infermiere mi stavano preparando, entra un loro collega ed esclama: sono pazzi! Hanno messo 8 interventi domani in un solo giorno!
    La collega infermiera risponde: sì, ma dono tutte IVG. Io ho un cedimento. Lei mi dice: si sente male??? Io: sì, perché ho sentito quello che ha detto. Lei: ma guardi, è la normalità!
    Mio marito ed io abbiamo offerto la messa per queste donne per i medici e per tutti i complici, che possano convertirsi. Poi abbiamo adottato gli 8 angioletti: Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Maria, Maddalena, Priscilla e Marta.
    Pare che funzioni cambiare nome alle cose: delitto con ivg, adulteri con famiglie ferite, buonismo con misericordia.

    1. Pare che funzioni cambiare nome alle cose: delitto con ivg,
      Sì, bisogna anestetizzare; per questo non possono tollerare la foto. Però, come dice Nadia sopra, oggi non ci sono più scuse. Noi dobbiamo perseverare, mostrare le cose come sono il più possibile e anche sottolineare che loro hanno paura della verità.

  11. Anch’io penso che si sia passato ogni limite, con la violenza di chi ha voluto il ritiro in applicazione del regolamento sulle affissioni del Comune di Roma che vieta “messaggi lesivi della dignità e dei diritti”. Per questo è decisivo vedere come andrà a finire il ricorso legale di ProVita

  12. Fabio

    Brava Costanza.
    Siamo alla dittatura del pensiero unico. Uno schifo!
    Non prævalebunt!

  13. Forum Coscienza Maschile

    Teniamo duro, la verità trionfa sempre!
    Diffondo tutti gli sviluppi della vicenda, che coinvolge anche libertà civili fondamentali, sul mio forum.
    Facciamo sentire forte e chiara la nostra voce, il Signore farà il resto e i risultati arriveranno!

  14. Andrea Franzese

    La nostra testimonianza è fondamentale, altrettanto è l’aspetto comunicativo. Uno dei punti sollevati dall’articolo direi che è cruciale: come noi comunichiamo agli altri la bellezza della vita. Sono abbastanza confident che gli abortisti in fin dei conti, nel loro cuore, nel profondo del loro animo, sappiano che abortire è l’eliminazione di una vita tout court, indipendentemente dalla formazione del feto, il battito, ecc.. Sono tutte argomentazioni per convincere, in primis loro stessi, della non colpevolezza all’uccisione di una vita nei suoi primissimi passi. In un mondo sempre più secolarizzato l’Io è quello che conta, si preferisce il godimento della vita piuttosto che la sua essenza e bellezza, si preferisce aggirare l’ostacolo piuttosto che affrontarlo, si cerca sempre la via più “facile”. E’ per giustificare tutto questo che poi si scade nelle argomentazioni pseudo scientifiche sul feto e la sua formazione. Va bene anche discutere e continuare a far comprendere che la vita è tale fin da subito, non qualche mese dopo, ma ancor di più bisogna testimoniare la bellezza della vita che noi non possiamo manipolare ma solo accogliere, cercando la solidarietà dell’altro quando essa richiede un sostegno, un supporto, un aiuto.

    1. Sono abbastanza confident che gli abortisti in fin dei conti, nel loro cuore, nel profondo del loro animo, sappiano che abortire è l’eliminazione di una vita tout court, indipendentemente dalla formazione del feto, il battito, ecc.. Sono tutte argomentazioni per convincere, in primis loro stessi, della non colpevolezza all’uccisione di una vita nei suoi primissimi passi.

      Ed è proprio per questo che manifesti come quello in questione sono tanto “urticanti” per loro (o “scandalosi” secondo loro…)

      Il tutto mi ricorda Giovanni e il suo “non ti è lecito…” rivolto a Erode, per cui ci rimise la testa!

  15. Mari

    Ciò che più mi rende perplessa è che proprio coloro che difendono ogni animale vivente non tutelino l’uomo e promuovono l’aborto

    1. @Mari

      Opportunissima osservazione, e per capire quanto è caparbia certa gente ti racconto un aneddoto. Il gruppo che recita rosari davanti alle cliniche, al quale mi aggrego spesso, espone un piccolo manifesto con immagini ben più cruente di quella di cui stiamo parlando: sono vere e proprie immagini di macelleria (approvo totalmente questo approccio, perché anche questa è realtà). La stragrande maggioranza delle persone fa finta di non vedere, ma qualcuno ogni tanto si ferma e lo fissa per qualche secondo: bene, perché avrà poi su che riflettere. Ora, una volta, una signora ci si avvicinò, non volendo in realtà contestarci esplicitamente, ma esclamò: “Pensate piuttosto alla fine che fanno gli animali”. Un mondo sottosopra.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Vi ricordo che Hitler era strettamente vegetariano e non riusciva a tollerare che un animale soffrisse. Non voglio dire che tutti i vegetariani siano nazisti (che sarebbe una gran corbelleria), ma che le due cose non sono necessariamente incompatibili….

      2. Vado a memoria sui numeri sentiti oggi…

        Petizione su change.org per i diritti dei cani: 430.000 adesioni

        Petizione su change.org perché venga applicata una precisa direttiva di legge già esitente, a favore di figli affetti da autismo: ……. 37.000 (!!)

        1. Francesco Paolo Vatti

          E la petizione sull’autismo non solleva neppure questioni controverse!

  16. Grazie Costanza, grazie a tutti voi …..

    La legge 194 è la legge più brutta di questo mondo…

    Dire a se stessa che ha solo rimosso un grumo di cellule non servirà a farla stare meglio. È per questo che quel manifesto è un grosso regalo anche alle donne che hanno abortito. E noi pretendiamo che venga di nuovo affisso, in nome di quelle mamme e di quei bambini. E se non siete d’accordo, non ce ne frega niente, perché la Costituzione ci dà il diritto di parlare, anche se non diciamo bugie…..

    Non si può più dire che mancano le informazione….OGGI….

    Grazie.

    1. Nunzia

      La 194 c’entra fino a un certo punto. Il vero problema è che oggi si tende a rifiutare qualsiasi gravidanza non programmata ed è molto difficile se non impossibile modificare le cose.
      Le statistiche ministeriali parlano della continua diminuzione del numero degli aborti, che per la prima volta, per quanto riguarda le sole cittadine italiane scende sotto i 60.000.
      Contemporaneamente c’è stato un salto del 42% nell’acquisto delle due pillole, quelle del giorno dopo e quelle dei 5 giorni dopo per un totale di oltre 570.000 confezioni.
      Sono prodotti che le maggiorenni possono acquistare in farmacia senza bisogno di una ricetta, pagandole di tasca propria, riuscendo così a evitare gli aborti.
      Un dato che comunque conferma quanto sia difficile oggi accettare una gravidanza.

      1. giuliano

        La 194 c’entra appieno: è una delle leggi più permissive al mondo in termini di procurato aborto.

        Per non “programmare” una gravidanza ci sono solo due sistemi: 1) non fare sesso; 2) agire chirurgicamente (a monte) sul corpo femminile o maschile. Tutto il “resto” proposto dall’etica illuminata imperante nella società attuale (a partire dall’uso del profilattico) non è “sicurezza” o “programmazione” in quanto la probabilità che una gravidanza abbia seguito non è mai nulla. Quindi più che di rifiuto della gravidanza non programmata parlerei piuttosto di “programmata giustificazione” (soprattutto culturale) dell’incapacità di affrontare/preparare il/al tema dei rapporti sessuali in modo adeguato (lasciando poi stare gli aspetti “morali”, altra cosa non disconoscibile a priori…).

        In Italia ogni 7 minuti c’è un procurato aborto per risolvere il “problema” correlato ad una gravidanza indesiderata. Poco dopo l’entrata in vigore della 194 gli interventi erano in ragione di 1 ogni 4 minuti; e si, abbiamo fatto un altro passo avanti (ironia…). Con le pillole si può risolvere il “problema” agendo subito dopo l’annidamento dell’ovulo; non che cambi molto la questione.. la vita è partita (comunque). Insomma … non parlerei proprio di “evitare l’aborto”.

      2. Francesco Paolo Vatti

        “Sono prodotti che le maggiorenni possono acquistare in farmacia senza bisogno di una ricetta, pagandole di tasca propria, riuscendo così a evitare gli aborti.”

        Non è che riescano a evitare gli aborti, ma riescono a uscire dalle statistiche sugli aborti. Si potrebbero denominare “aborti silenti”…

      3. giovi

        “Sono prodotti che le maggiorenni possono acquistare in farmacia senza bisogno di una ricetta, pagandole di tasca propria, riuscendo così a evitare gli aborti”.
        In effetti, con queste pillole, in una percentuale difficilmente quantificabile con la pillola del giorno dopo ( che pare funzionare sia impedendo l’ovulazione, che l’annidamento ) e scontata, in caso sia avvenuto il possibile concepimento, nel caso della pillola dei cinque giorni dopo, non si evitano gli aborti, bensì si praticano in una data più precoce, senza esserne pienamente consapevoli.

  17. Maria Giovanna

    Grazie Costanza per le cose intelligenti, e profonde che scrivi………………………………………………..in questa società dove tutto sembra essere relativo…..la VOCE DELLA VERITA’ RISUONA NEGLI ANIMI DI OGNUNO…….Sopratutto in quelli che la vogliono tenere NASCOSTA………..WWW LA VITA CHE VA DIFESA AD OGNI COSTO!!!

  18. giovi

    Mi ha molto colpito il molto vanesio don Leonardi che ha stigmatizzato l’immagine del bambino di 11 settimane , considerandola aggressiva o giù di lì, e poi fa campeggiare sul suo blog una immagine tremenda di un bambino in croce su un vescovo, che dovrebbe simboleggiare la pedofilia nella Chiesa.
    Mi ha dato l’impressione che , per queste anime belle , l’abbandono della difesa dei principi non negoziabili, sia una scelta di comodo: paga di più, oggi, buttare fango sulla Chiesa, anche dentro la Chiesa.
    Anche curioso che un promotore così accanito di benedizioni gay, si dia tanta pena per un fenomeno , quale la pedofilia, che è vicinissimo, spesso coincidente, con l’ideologia gay: fuori e dentro la Chiesa.

    1. giovi

      Senza parlare del fatto che l’uccisione di un bambino nel ventre materno o la compravendita di un bambino dalla mamma (che il buonissimo e bellissimo Leonardi si rifiuta di condannare, anzi, blandisce che compie simili abomini ), mi sembrano atti ben peggiori di un atto pedofilo, per quanto orrendo anche quell’atto : non lo voglio sminuire, mi fa orrore, ma un’uccisione o la vendita di un bambino mi pare ben più meritevole di condanna.

      1. @giovi
        È che sono bruttissime, queste “anime belle”. Ogni volta che leggo queste cose mi vengono in mente le visioni mostruosamente caricaturali di prelati che ebbe la Emmerick…

        In ogni caso, la questione è semplice: primo, parliamo di centinaia di milioni di bimbi abortiti in confronto a migliaia o decine di migliaia di abusi, dunque uno dei due mali è inconfrontabile per frequenza; e la cosa c’entra, tant’è che si usano termini diversi per l’omicidio, la strage ed il genocidio. Secondo: per ora, la pedofilia ha lo stigma sociale (dico per ora, perché basta vedere cosa sta succedendo alla De Mari, solo perché ha segnalato il pensiero di Mario Mieli e dell’associazione che ne prende il nome). Dunque è un male che accade, ma per ora la grande maggioranza pensa che sia un male. L’aborto è diventato un diritto, così fondamentale che perseguitano chi ad esso si oppone: dunque è un male che accade, ma spacciato per cosa buona, giusta e doverosa. È una differenza abissale che non può essere ignorata, se non da chi è in totale mala fede.

      1. giovi

        In quel blog è bandito chiunque non lisci per il pelo il vanesio don, chi interviene in senso contrario deve camminare sulle uova per non usare quel termine o quell’altro , ma lui si permette di mettere una foto blasfema e offensiva e violenta.
        Sono contentissima che la sua penosa petizione stia andando malissimo.
        Che tristezza vedere quanto certi preti odino la Chiesa.

    1. pietro frisone

      Ottimo! ora faccio la donazione (vedo che l’esempio di Citizengo con il camion-vela dei bambini sono maschietti e le bambine femminucce sta prendendo i cuori e le menti …)

  19. pietro frisone

    alla conferenza stampa non è mancata una “provocatrice” che tentava di confondere le idee e, come poteva essere diversamente?, subito Repubblica” ha distorto la verità http://www.repubblica.it/politica/2018/04/11/news/gli_antiabortisti_del_poster_rimosso_passano_all_offensiva_in_senato-193560227/.
    Questi non si rassegnano a vedere che il loro pensiero unico ha smesso di rastrellare gonzi.
    Ma, come giustamente ha osservato uno dei senatori intervenuti, il problema è, prima ancora che etico, giuridico o medico, CULTURALE! Finchè tratteranno i problemi attraverso la lente ideologica, non sentiranno mai ragioni. Comunque bene rispondere IN TEMPO REALE a colpo su colpo (come ha fatto, per la loro parte, Cirinnà)

  20. exdemocristianononpentito

    Beh…evitiamo le inesattezze (perché poi chi è di parere opposto dice: “questi dicon bufale”): che la 194 sia permissiva è vero_ che sia la più permissiva del mondo non è vero, perché ci sono paesi dove l’aborto è consentito oltre la 12a settimana e dove non è consentita l’obiezione di coscienza (quanto meno di fatto).
    Quindi: diciamo cose esatte.
    Poi: la de Mari non si è limitata a riportare semplicemente le idee di m. Mieli, ma ci aggiunto molto del suo, e, in ogni suo scritto che ho letto mi è parsa persona ” molto diretta”.
    Non che la cosa in sé, non sia un pregio, ma non si può pensare che chi si sente offeso non reagisca.
    Comunque se l’avvocato della de Mari evita di “politicizzare” la sua difesa, impostandola tutta sul piano giuridico, considerato che anche il PM era favorevole all’archiviazione, secondo me, la dottoressa dovrebbe “uscirne”.
    Se però, in sede dibattimentale, la “butta in politica” allora la condanna e certa o quasi.

    1. giuliano

      Per exdemocristianopentito

      1) in Italia è possibile ricorrere al procurato aborto anche alla 20a settimana (terapeutico); non ci “vuole molto” ad arrivare a questo limite. Ovviamente il procurato aborto non può che essere un atto “dovuto” quando è in pericolo la vita della donna… ma prima della 194 il problema era giustificare “bene” il rischio pericolo vita mentre dopo la 194 la procedura è codificata a priori e in una direzione principale (con tutte le conseguenze del caso);
      2) trovo pericoloso ventilare l’ipotesi che la Mari debba evitare la “politicizzazione”. Ma cosa vuol dire? o c’è reato o non c’è reato. A meno che …

      Un exdemocristianononpentito.

I commenti sono chiusi.