“Don’t kill Charlie” e parte l’email bomb di facebook

di Costanza Miriano

Tremila mail punitive per avere scritto quattro parole – quindici lettere totali – sulla bacheca del Great Ormond Street Hospital. Da giorni ogni tre, quattro minuti ricevo una mail da Facebook; anzi, adesso ho appena controllato, sono nove minuti che non ne arriva una, e mi sento anche un po’ sola. Mi aspetto come minimo che venga Mark Zuckerberg a portarmi il caffè, visto che mi ha abituata alla sua compagnia.

Dunque, le cose sono andate così. Da molti giorni il popolo della vita si è mobilitato per la vicenda di Charlie Gard. Fiaccolate, veglie, lettere, raccolte firme, azioni sui social network, telefonate ad amici che conoscono medici dell’ospedale. Anche io ho cercato di fare tutto quello che può una mamma italiana che lavora e che non può mollare figli e redazione e andare a Londra ad abbracciare i genitori disperati o a supplicare in ginocchio i medici. Il 27 giugno un’amica ha avuto l’idea di andare anche a scrivere qualcosa sulla pagina Facebook dell’ospedale, per far arrivare ai medici la sensazione di un’opinione pubblica fortemente contraria alla loro (cosa che alla fine ha portato risultati, quindi non un gesto sterile, direi). Ho provato subito, ma i commenti in bacheca vengono sottoposti alla approvazione di qualcuno.

Si poteva invece lasciare una recensione, questa subito visibile. Ho scritto “don’t kill Charlie”. Nessun insulto, nessuna offesa. Solo “don’t kill Charlie”. E come valutazione, tra le 4 stelle possibili, ne ho data una sola, in segno di protesta per la decisione di staccare le macchine al bambino. Poi ho condiviso questa informazione con i miei 5000 amici Facebook e i 42000 che seguono i miei post. Poco dopo ho cominciato a ricevere a ripetizione, notte e giorno, ogni pochi minuti, questa mail, sempre uguale: “Ciao, Una recensione che hai pubblicato è stata rimossa. Le valutazioni e le recensioni devono rispettare gli Standard della comunità di Facebook, concentrarsi sul prodotto o servizio offerto dalla Pagina e basarsi sull’esperienza personale. Le recensioni che non rispettano queste linee guida potrebbero essere rimosse. Il team di Facebook”

Le mail continuano da giorni, nonostante la recensione sia stata immediatamente rimossa, e la sezione chiusa dopo poche ore, forse perché le recensioni negative all’ospedale sono passate in pochissime ore da qualche unità a duemila. A nessun altro che ha fatto come me, migliaia di persone, è successo, che io sappia. Non so perché a me sì. So che lo trovo vagamente inquietante. Certo, a me basta non aprire la mail, la mia vita va avanti serena, non siamo dentro 1984 (anche se adesso che ci penso George Orwell era inglese), ma trovo preoccupante una reazione tanto sproporzionata alla mia azione.

Se qualcuno mi tiene sotto controllo dovrebbe sapere che io ho scritto anche che conosco, tramite un medico amico, la grande professionalità dell’ospedale, e ho scritto persino che la vicenda ha contorni non così netti, delicati oltre che dolorosi. Di certo non ho dato degli assassini ai medici, né scritto altri insulti di cui è pieno il web. Non ho pubblicato i nomi dei medici (che comunque non conosco). Non so perché solo io tra i tanti amici che si sono dati da fare in rete ho avuto questo privilegio di essere molestata dalle mail sul mio indirizzo privato. L’unica spiegazione è che qualcuno controlli i nostri movimenti in rete, e abbia ricondotto le migliaia di recensioni apparse sulla pagina dell’ospedale all’idea che avevo lanciato io. Che ci sia qualcuno dunque che tratta le azioni in rete non secondo un algoritmo per tutti uguale, ma che giudichi tali azioni. E non le giudica con lo stesso metro. Per esempio, in rete girano insulti nei miei confronti di ogni genere, bugie (anche passibili di querela), illazioni, parolacce, offese a me e ai miei figli: altro che don’t kill Charlie. So che tanti miei amici hanno segnalato questo, ma non è servito a niente. Io da molto tempo ho deciso semplicemente di non leggere, non guardare, non ascoltare (ho una vita molto piena, grazie a Dio), e se qualcuno viene sul mio profilo mi limito a bloccarlo: a casa mia si fa come dico io, ma per il resto lo so che la rete è una specie di fogna. Cerco di usarla per il bene che può generare: il family day, nato dal basso, senza rete non sarebbe stato altrettanto travolgente. Anche la mobilitazione per Charlie è venuta dalla rete, e il fatto che persino il Papa e Trump e molti altri abbiano parlato è dovuto alla grande pressione del popolo della vita che si è trovato in rete, soprattutto in Italia. Quindi grazie Facebook, anche se hai due pesi e due misure. Sei molto indulgente con chi vuoi tu, e molto prepotente con il popolo della vita. Ma noi non ci faremo spaventare. Perché un bambino di nove mesi inchiodato a un lettino sta mettendo in ginocchio il mondo. Un bambino la cui vita non è stata giudicata degna ha mosso più vita di tanti adulti che si credono vivi e sani. Un bambino che per il mondo non ha senso è qui per ricordarci che noi siamo al mondo per essere amati, e quello lui lo sa fare benissimo.

pubblicato su La Verità il 5 luglio 2017

31 pensieri su ““Don’t kill Charlie” e parte l’email bomb di facebook

  1. “Che ci sia qualcuno dunque che tratta le azioni in rete non secondo un algoritmo per tutti uguale, ma che giudichi tali azioni.” (ovviamente a suo piacimento).

    “E’ la rete bellezza!”
    😉

  2. Cara Costanza Miriano, sono una tua ammiratrice da tempo e ti seguo sempre anche su FB.
    Volevo dirti che l’invio ripetuto di e-mail può essere solo un problema tra i server. A me è capitato inviando e-mail a mio padre.
    Spero che il motivo sia questo.
    Lotta sempre.

  3. Roberto Battestini

    Coraggio Costanza, non farti abbattere, il Signore ti ha benedetto con il dono che fa di te una novella Giovanna D’Arco, combatti.

  4. Sono un medico che si occupa da tanti anni di bambini come questi. Condivido in pieno le tue parole. Le famiglie hanno i loro diritti, vanno accolte, ascoltate comprese, accompagnate con rispetto e condivisione. Vivere con bambini cosi’ gravi per un tempo che molto spesso non conosciamo, è molto impegnativo per il bambino, per i genitori, per gli eventuali fratelli e sorelle, per la solidarieta’ degli altri parenti e amici. L’impegno e’ quello di essere loro vicini e di garantire i loro diritti in modo solidale ed equo. Troppo spesso in Italia abbiamo aiuti differenti in Regioni differenti.

  5. Giovanna carfora

    Si, un problema tecnico che può capitare in modo casuale…ma usarlo per provocare, disturbare, colpire…mi convince di piu’. Non si può uscire indenni dai percorsi in rete….”inquietante” anche per me….ma solo un po’ …sento odore di vigliaccheria.
    Sono sempre con te
    Giovanna Carfora

  6. Emanuele

    Ottima iniziativa, prenderò spunto.

    Costanza, certo che sei controllata, siamo tutti controllati… Ti consiglio questa prova: esci dall’account di Google (se ce l’hai) e cerca un tuo amico con un nome comune tipo Mario Rossi, tra i primi risultati troverai proprio quel Mario Rossi che cercavi. Ripeti l’esperimento dal computer di un amico che non conosce quel Mario e che magari non ha nessun legame con lui, vedrai che compare un altro Mario Rossi, molto probabilmente conosciuto dall’altra persona.

    Questo perché le tue ricerche, le tue mail, le tue prenotazioni, i tuoi account sono tutti mappati. Non serve una persona per intrecciare i dati, basta un programma:
    Giornalista + attivista pro Life + cattolica + ha scritto articoli su Charlie + ha ricevuto insulti sul suo profilo per quello che ha scritto… Eccoti tracciata! Certo è inquietante che qualcuno abbia scritto quel software…

    Comunque, io ti consiglio di crearti degli alias (pseudonimi) per fare certe operazioni. Esistono le caselle di posta istantanee che durano poche ore (io le uso per iscrivermi su blog e siti di cui non mi fido).

    Non ti preoccupare (Per ora) non verrà a prenderti nessuno, ma almeno la tua casella resta utilizzabile… E poi un po’ di prudenza non guasta mai.

    P.S.
    L’attività sulla tua casella si manifesta come mail bombing e stalking. Secondo me ci sono gli estremi per una segnalazione alla polizia postale.

    1. 👍 Va da se che il primo scopo di questo “tracciamento” é meramente commerciale… Non è il caso di entrare in una sindrome da “grande fratello”. Certo del tracciamento di cui sopra si possono ipotizzare anche usi ben meno leciti, ma in questo caso ben altre dovrebbero essere la “contromisure”.

      1. Kosmo

        Per evitare proprio tracciamenti da parte del server (che potrebbe memorizzare IP e stringa di ricerca) si può utilizzare, al posto di google.it, questo: https://duckduckgo.com/
        che non traccia informazioni personali e non ti sbologna pubblicità

  7. Ultime su Charlie da Notizie Pro Vita.

    Il GOSH potrebbe concedere il trasferimento a Roma se…

    La presidentessa del Bambino Gesù, Mariella Enoc ha detto che il Great Ormond è disposto ad acconsentire il trasferimento di Charlie a Roma, solo se il Bambin Gesù fosse disposto a fungere da boia.

    … ovvero se Charlie fosse ammazzato a Roma. Sempre Notizie Pro Vita ha invitato a partecipare a queste iniziative:

    […] scrivere al Governo italiano per email (gentiloni@governo.it) o su Twitter (https://twitter.com/Palazzo_Chigi) chiedendo che intervenga anche in via diplomatica per accogliere Charlie a Roma al Bambin Gesù (così intanto sta al sicuro, in attesa che possa essere avviata una eventuale terapia sperimentale).
    rispondi a questo appello realizzando un video o scattandoti una foto mostrando l’hashtag #CharlieGardARoma e condividendolo sulla nostra pagina facebook “ProVita Onlus” e sui vostri profili personali.

  8. Ci deve essere stata una inattesa tempesta di commenti italiani sul profilo FB del Great Ormond e deve aver dato parecchia noia.
    Un commentatore britannico li attribuiva a dei “vicarious grief tourists” (si può tradurre guardoni del dolore?).
    Un’altra li derubricava a «paid spammers. Hundreds of comments from Italians all sounding similar, most likely the same person».
    Alla fine Costanza ne ha fatto le spese per tutti. Ma quel che mi chiedo è: ci saranno stati fenomeni analoghi da altre nazioni (si può ancora dire nazioni? O è una parolaccia?) oppure sono solo Trump e gli italiani che si prendono a cuore la cosa? Mi piacerebbe pensarlo.

    1. Dipende anche da quanto la vicenda è stata riportata o meno dai media di massa nelle altre Nazioni.
      Non solo, dipende certamente anche da che taglio è stato dato all vicenda e quale la posizioe presa da chi ha riportato la stessa…

      L’unica sarebbe chiedere a propri conoscenti nelle varie Nazioni non direttamente coinvolte.

      1. @senm_webmrs @Bariom

        Bella domanda. È vero che dipende dai media, ma i media alla fine riflettono quello che è lo stato di condizionamento generale, che alla fine è comunque responsabilità della gente. Ho visto stamattina alcune notizie relative ad un appello di europarlamentari. Non riporto i dettagli perché per ora sono riportati in modo non coerente: certi dicono una quarantina, altri una settantina. È girato anche un elenco con nomi e cognomi, ma non completo, e credo non sia corretto rilanciarlo per ora perché se non è completo si potrebbero trarre conseguenze improprie su chi non è presente, ma magari ha parlato. Sto cercando un elenco completo, perché effettivamente potrebbe dare un’idea di come sono le sensibilità nazionali su questo argomento. Da quello che ho visto io, spiccavano cognomi italiani e germanici/polacchi.

        Altro sviluppo:

        http://www.marcotosatti.com/2017/07/06/charlie-gard-radio-spada-lancia-la-campagna-per-la-radiazione-di-silvio-viale-dallordine-dei-medici/

  9. Dunque, qui viene riportata una lettera e l’elenco dei firmatari completo. Sono 37. Non so se ci sono altre lettere e altri firmatari (a questo punto magari mi sono sognato di aver letto di una settantina di firmatari, perché non ritrovo il riferimento; oppure si stanno aggiungendo), ma siccome questo link riporta un elenco che viene presentato come completo, ci si può ragionare.

    http://www.genethique.org/fr/charlie-gard-37-deputes-europeens-vent-debout-contre-la-decision-de-la-cedh-67891.html

    I parlamentari sono questi e ho cercato uno per uno i paesi di appartenenza:

    Miroslav Mikolášik MEP, Slovakia
    Luigi Morgano MEP, Italy
    Laurentiu Rebega MEP, Romania
    Laima Andrikiene MEP, Lithuania
    Elisabetta Gardini MEP, Italy
    Ivan Štefanec MEP, Slovakia
    Lara Comi MEP, Italy
    Marijana Petir MEP, Croatia
    Lorenzo Fontana MEP, Italy
    Nicola Caputo MEP, Italy
    Tunne Kelam MEP, Estonia
    Marek Jurek MEP, Poland
    Beatrix von Storch MEP, Germany
    Franc Bogovič MEP, Slovenia
    Patricija Šulin MEP, Slovenia
    Pavel Svoboda MEP, Czech Republic
    György Hölvenyi MEP, Hungary
    Michal Boni MEP, Poland
    Jan Olbrycht MEP, Poland
    Zbigniew Kuzmiuk MEP, Poland
    Jadwiga Wiśniewska MEP, Poland
    Thomas Mann MEP, Germany
    Annie Schreijer-Pierik MEP, Netherlands
    Daniela Aiuto MEP, Italy
    Alojz Peterle MEP, Slovenia
    Branislav Škripek MEP, Slovakia
    Enrico Gasbarra MEP, Italy
    Anna Záborská MEP, Slovakia
    Arne Gericke MEP, Germany
    Steven Woolfe MEP, UK
    Mylene Troszczynski MEP, France
    Lars Adaktusson MEP, Sweden
    Remo Sernagiotto MEP, Italy
    József Nagy MEP, Slovakia
    Pál Csáky MEP, Slovakia
    Marek Plura MEP, Poland
    Robert Jaroslaw Iwaszkiewicz MEP. Poland

    Classifica:

    8 Italia
    7 Polonia
    6 Slovacchia
    3 Germania
    3 Slovenia
    1 Croazia
    1 Estonia
    1 Francia
    1 Gran Bretagna
    1 Lituania
    1 Olanda
    1 Repubblica Ceca
    1 Romania
    1 Svezia
    1 Ungheria

    Se ho fatto i conti bene (in fretta e in contemporanea con altre cose, quindi prendete con le pinze), questa potrebbe essere la classifica normalizzata sul numero dei parlamentari per nazione:

    46% Slovacchia
    38% Slovenia
    17% Estonia
    14% Polonia
    11% Italia
    9% Croazia
    9% Lituania
    5% Repubblica Ceca
    5% Svezia
    5% Ungheria
    4% Olanda
    3% Germania
    3% Romania
    1% Francia
    1% Gran Bretagna

    Le “cattoliche” Spagna, Portogallo, Austria ed Irlanda spiccano per la loro totale assenza.

    1. MenteLIbera65

      Be considerando che il tuo totale viene il 171% e che il primo in classifica risulta la slovacchia, che è invece 3^ con 6 parlamentari, direi che non soltanto hai sbagliato ma non hai neppure riletto una mezza volta quello che avevi scritto, altrimenti te ne saresti accorto subito, mentre hai proseguito con altri commenti….

  10. Maddalena

    Io mi sono tolta da facebook l’anno scorso perchè era diventato(e penso sia tuttora)uno schifo totale.
    Sinceramente era diventato una distrazione che mi faceva perdere tempo in maniera allucinante ma l’apice dello schifo si è raggiunto quando tutti hanno iniziato a pubblicare post arcobaleno con l’approvazione della legge sulle unioni civili(una ubriacatura,in altro modo non la so definire,che non finiva più);alla fine ho concluso che fc ,per me,era diventato soltanto un’occasione per liti senza senso,una totale perdita di tempo e che se volevo testimoniare la mia fede potevo farlo anche in altro modo…..spero di non passare per radicale ma secondo me i social sono diventati un’arma del male per allontanare le persone dalla fede e quindi ho preferito uscirne…beata te costanza che sopporti!!!!

  11. Marie Rose Maciejasz

    Coraggio Costanza….sai ultimamente evito di leggere le notizie di FB o anche Web….non mi fa stare bene, sia politico, sia la chiesa di oggi….alla quale ci credo, che senza Dio non si può vivere bene. Non ti preoccupare di che cosa pensa la gente. Hai tanto da fare già con la tua bella famiglia, e tuo caro marito, senza dimenticare il tuo lavoro in redazione . Un grande abbraccio ciao Costanza pace e bene.

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