Succede oggi. Ritorni

bolle

 di Sara Nevoso

Succede oggi che Costanza aveva ragione quando, parlando nella nostra bellissima cattedrale di Genova, diceva che in ogni matrimonio c’è un momento (magari più di uno) in cui arriva la disillusione.

E’ il momento in cui la nostra bolla di sapone scoppia. E’ il momento in cui lo spazio diviso due sembra non bastare più, in cui le esigenze, i sogni di uno sembrano troppo ingombranti, ed è il momento in cui ci si sente trasformati in revisori dei conti, e i bilanci con DARE/AVERE sono irrecuperabilmente in passivo.

Fin qui nulla di buono… ma il buono c’è sempre.

Quando è nascosto, scavare per raggiungerlo diventa difficile,la tentazione di buttar via la pala, asciugarsi il sudore che imperla la fronte e riposarsi, è fortissima.

In un matrimonio però non ci si riposa, non si può. Il bene, che è finito sotto un mondo di panni sporchi, o tra i giochi in disordine dei bambini, o fra decisioni dolorose, attenzioni negate, è pronto a tornare. E adesso viene il bello.

Quando lo si ritrova, quel bene è ancora più luminoso, è come se Qualcuno se ne fosse preso cura al posto nostro, meglio di quanto avremmo fatto noi. Dobbiamo ricordarci che quel Qualcuno è Colui al quale rivolgerci quando da soli il bene non lo troveremmo neppure con l’accecante torcia dello smartphone.

Se chiederemo a Lui, ci risponderà: “Ehi, questo meraviglioso fuoco l’avete acceso voi, io l’ho solo riparato perché si era messo a piovere”. E non esiste posto rigoglioso senza pioggia.

Alla luce di quel fuoco che ha ripreso a crepitare, l’egoismo che abbiamo visto nell’altro ci apparirà come il nostro egoismo, le carezze non ricevute, come quelle che ci siamo dimenticati di fare, il bisogno inascoltato che avevamo dell’altro, come il bisogno che l’altro aveva di noi.

E sarà bellissimo, tutto, di nuovo e di più.

10 pensieri su “Succede oggi. Ritorni

  1. Il matrimonio non e’ una vanita’ del mondo sotto qualsiasi aspetto lo si voglia considerare. Avvenga come avvenga, abbia le forme che ha, sia di fondamento religioso o meno se non interpretato dalla coppia come missione e vocazione nel uso e costume dei popoli: nelle istituzioni religiose e socialii e nell’onesta’ della legge naturale e l’ implicazione a una Amorosa vita famigliare e fruttuosa. Prima o poi questo legame, per nostra natura, segue un comportameto della coppia che, caso per caso varia, nel senso di condivisione morale ed etica che scioglie il matrimonio/legame per le piu’ svariate ragioni: tutte valide quelle prive di malizia e esenti da colpe da parte dei cognugi: non sapevano di meglio e hanno fatto del loro meglio. Ben diverso e’ un matrimonio che e’ celebrato come sacramento e vocazione dove lui e lei contrattano il loro vivere fino al trapasso di un coniuge: qui tutto e’ imperniato nella catechesi e formazione e se questa formazione e’ insufficiente il risultato non e’ differente da quello sopra descritto: la sola differenza e che le “firme” in calce hanno un valore diverso ed irreversibile per accettato consenso.( eccezione per scioglimento autorita’ ecclesiastica) Nel dettaglio di ogni coppia tutto arriva a questo cancello; e’ stato chiuso per sempre con le nostre mani quando abbiamo detto coscientemente: SI….non divida l’uomo/donna quello che il Creatore ha unito….. Cordiali saluti, Paul

    P.S.: Detto questo ognuno faccia quello che vuole e come vuole ma il contratto matrimoniale/legame rimane sempre valido ed in effetto fino alla morte di un coniuge; sposandosi la coppia riceve un sigillo spirituale e corporeo che non puo’ essere rimosso.

    1. Cavaliere di San Michele

      Paul Candiago: una piccola precisazione, l’autorità ecclesiastica non scioglie nulla, semplicemente riconosce che non c’era mai stato nulla. Non è “annullamento”, ma “DICHIARAZIONE DI NULLITA’ “

  2. Monica

    Con poche righe, un concetto bellissimo! Ci aiuta a ricordare che questo bene va curato e conservato ogni giorno. Grazie!

  3. Mille complimenti a Sara Nevoso , dai miei.”…anta anta” !
    Innamoramento, passione, abitudine, complicità, amicizia . L’amore è multiforme, perchè le fasi della vita lo sono, la biologia di cui siamo fatti lo è.
    Ma il sentimento è UNO.
    Se il sentimento era nato, abbiamo il compito di coltivarlo negli anni oppure, certo, possiamo decidere di farlo a pezzi.
    E quando decidiamo? Quando non abbiamo la pazienza di aspettare perchè non vogliamo che muti.
    Se invece siamo pronti al mutamento allora quel sentimento cambia forma, MA LA SUA FORZA SI ACCRESCE.
    Basta accompagnarlo con tenacia, non mollare e attendere che quei momenti di crisi, di apparente disorientamento, trascorrano….dobbiamo attendere che arrivi la fase successiva, diversa ma più forte, e quando arriva l’ultima , con i nostri capelli bianchi, allora ti accorgi che ne valeva veramente la pena perchè hai costruito qualcosa di duraturo che ti permette di “vivere di rendita” . Non c’è più posto per orgoglio, gelosia, trascuratezza, mancanza di rispetto, indifferenza , a volte avarizia (che è poca generosità anche di sentimenti ).
    Non c’è più posto perchè chi ci è accanto è divenuto talmente appagante che anche un “attentato” dell’ultima ora non ha più nessun potere.
    Certo, tutto puo’ capitare! Di questi tempi puo’ capitare di imbatterci in chi ha deciso, dopo tanti anni, di portarti via l’amato o l’amata.
    Beh! Quel sentimento è giunto a tale maturazione che non soffriamo più, perchè la serenità dell’altro ci preme troppo. E ci preme di non sciupare quello che abbiamo costruito insieme.
    Tuttavia, se mettiamo da parte l’ipotesi, sciagurata, che in tarda età qualcuno decida di portarterlo via, conviene far scorrere gli anni e INSISTERE perchè vale la pena di provare la fase successiva.
    E vale la pena per gli affetti che abbiamo costruito OLTRE a noi due? Per l’universo di valori, storia comune e anche per le cose che siamo riusciti a realizzare insieme ?
    NO, prima di tutto vale la pena proprio per NOI DUE!
    Ci perdiamo il meglio se non teniamo duro! Se puntiamo tutto su una infatuazione….ritentando ancora , golosi di un nuovo innamoramento, per riprovare una nuova passione e poi una nuova abitudine e così via.
    Abbiamo solo una vita !
    Duplicare, triplicare le sensazioni che hanno accompagnato gli esordi della nostra esperienza d’amore, pensando di ottenere di più, ritentando, per avvertire ancora l’intensità di una volta…..di quei giovani anni capaci di radicare un miracolo di cose belle intorno a noi , significa ignorare anche l’intensità dei DISPIACERI che lasciamo in giro, dei distacchi, della mortificazione e della malinconia che seminiamo intorno a noi …..
    Non possiamo concedercelo. Nemmeno in nome di quel “rinnovamento” che all’inizio si avverte, pungente e irresistibile, quando le endorfine si riattivano.
    Finito l’entusiasmo (perchè finisce inesorabilmente!) resta il deserto e i mille cocci lasciati in giro.
    Tocca a noi sentirne il peso: a nessun altro che a noi. .

  4. Pingback: Se la coppia scoppia? Ricercare il fuoco che l’ha accesa e sarà ancor più luminosa | Sopra La Notizia

  5. Sara

    quoto: “Alla luce di quel fuoco che ha ripreso a crepitare, l’egoismo che abbiamo visto nell’altro ci apparirà come il nostro egoismo, le carezze non ricevute, come quelle che ci siamo dimenticati di fare, il bisogno inascoltato che avevamo dell’altro, come il bisogno che l’altro aveva di noi.”

  6. il frate checi ha sposato 15 anni fa ci disse” tenete con cura sempre accesa quella fiamma che è in voi e all’occorrenza affidatevi al Padre cheaiutai suoi figli a riparare la fiamma dal vento “….. ungrande frate ……
    e noisiamo qua ancora a alimentare curare e salvagauardare questa fiamma con 5 fiammelle comefrutto…

    bellissimo post

  7. Lalla

    Mi domando se sia una grazia che è concessa anche a chi non la chiede, perché neanche immagina di poterla chiedere.

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