Adele ma che stai a dì?

di Costanza Miriano

Siccome sto sempre sulla notizia, è un po’ che sono in fissa con Someone like you, di Adele. Credo che sia andata di moda un’era geologica fa, più o meno, e ha vinto una vagonata di premi, dai Grammy in giù, ma siccome la mia collega ce l’ha come suoneria del telefono mi è entrata in testa. I miei gusti musicali sono leggermente rozzi – diciamo che la playlist del lettore mp3 composta da mio figlio Bernardo a 8 anni mi sembra entusiasmante – quindi non mi azzardo su un giudizio musicale.

Il testo, però. Il testo è surreale. Ho sentito che hai trovato un’altra, ho sentito che ti sei sistemato, ti sei sposato, lei ti dà le cose che io non ti ho dato. Vi auguro tutto il meglio, ma vorrei solo che vedessi la mia faccia e sapessi che per me non è finita. Non ti preoccupare, troverò qualcuno come te.

Non esiste al mondo una donna che reagisca così alla notizia che l’uomo che ama la lascia e sposa un’altra! L’altro giorno in redazione, lo confesso, ho indetto una moratoria internazionale delle parolacce della durata di quindici minuti e ho chiesto a due colleghe come avrebbero reagito alla notizia che il loro ex, anche uno non fondamentale, non uno con cui ci si “è persi nella bruma estiva dei giorni di gloria” come Adele col suo, si è sposato con un’altra.

La cosa più elegante che si è sentita è stata “non ci posso credere, quella lurida bastarda cicciona se lo sposa”. Il termina cicciona calza a pennello a una donna che ti ruba l’uomo, anche se porta la taglia 40, perché come minimo è cicciona dentro. Poi si possono trovare anche molti altri difetti, con impegno, anche se lei sembra Anne Hathaway: vuoi che non abbia una caviglia un po’ robusta, il collo tozzo, l’ascella non depilata alla perfezione? Devo dire che è stato un quarto d’ora catartico ed esilarante.

Il fatto è che per noi donne lo sguardo dell’altro è tremendamente importante, e perderlo incredibilmente devastante. Questa fragilità, minata dal peccato originale, può indurci a essere dipendenti, a svenderci, a perderci. Può farci essere gelose di tutte le altre femmine che si aggirano nel nostro campo di azione, competitive, perfide, invidiose. Se tentiamo di rispondere con le sole nostre forze al bisogno di pienezza non ci riusciremo mai.

Ma questa fragilità può anche essere una grazia. E’ segno della nostra chiamata ineludibile all’amore, il vuoto di cui è eco è un vuoto che ci fa pronte ad accogliere. La donna, il cui modello è Maria, è la prima a dire eccomi, la prima a correre al sepolcro, la prima a bagnare di lacrime i piedi del Signore. L’importante è sapere che non c’è uomo al mondo che possa colmare questo vuoto.

197 pensieri su “Adele ma che stai a dì?

  1. Affascinante. Non ci avevo mai pensato (probabilmente perché donna non sono) vuoi dire che il prezzo che si paga per essere strutturalmente votate all’accoglienza è quello di essere anche fragili e direi quasi “strutturalmente incomplete”? Mi chiedo allora quale sia il corrispettivo prezzo da pagare per essere strutturalmente predisposti al dono (per giustizia se non altro ce ne sarà uno)… uhm mi stimoli la curiosità…
    P.S. Dio preservi la tua penna, “cicciona dentro” è fantastica!

  2. nonpuoiessereserio

    Devo ammettere che dopo il sublime livello letterario del post di Cyrano leggere questo post dove c’è scritto “cicciona” (sì, proprio cicciona, letteralmente come lo dico io) mi sono sentito a casa. Per il resto oggi è giusto che commentino le donne a meno che non vogliate la versione opposta.

    1. G

      @don Fabio: tutto vero, se una donna avesse una bombola di Napalm dietro la schiena per radere al suolo tutto cio’ che sta attorno all’uomo di turno, la userebbe di sicuro; di solito il suo sguardo è più che eloquente!
      @nonpuoiessereserio: per favore, versione opposta!!!

        1. admin

          sì. oggi era della donna inglese, poi verrà la francese, la tedesca e infine l’italiana. Indovina chi è la più scaltra?

              1. admin

                Alvise mi cadi sulle barzellette idiote che andavano di moda negli anni ’70?
                ecco un esempio:

                Un francese, un inglese, un italiano e un tedesco vanno in un viaggio in aereo. Al ritorno aprono il portellone e l’inglese dice:
                -Per la Gran Bretagna…
                Si butta e muore
                Il francese
                -Per la Francia…
                Si butta e muore
                L’italiano
                -Per l’Italia…
                E butta il tedesco

      1. nonpuoiessereserio

        Se vedo la mia donna con quell’altro, l’altro per me sarà una merda piena di difetti e mi convincerò di averlo sempre pensato e probabilmente è così. Al rivale costruirei una torre di difetti e cercherei in tutti i modi di fargli arriavare questo messaggio alla mia donna ma non direttamente perché non avrei nessuna intenzione di parlarle direttamente forse. In ogni caso questa bassa considerazione del rivale non aumenterebbe la mia autostima che, al contrario, scenderebbe a livelli minimi compensata invece da vuoto orgoglio. Ma per fortuna siamo solo nel campo delle supposizioni giacché non succederà o almeno non è mia intenzione pensarci.

  3. 61Angeloextralarge

    Costanza sei esilarante! E a me piacciono tantissimo le persone esilaranti! Smack! 😀
    Dopo il post di ieri sui capponi, un richiamo alla linea perché si rischia di diventare “ciccioni” ci sta proprio bene. Ammetto che “cicciona” è quanto più offensivo si possa dire ad una donna. Se avessi avuto l’extralarge di oggi quando correvo dietro ai “maschietti” e mi facevo “rincorrere” da loro… mi sarei stravergognata, sarei stata piena di complessi ed annessi! CIC.CIO.NA! Che brutta parola! Ma CIC.CIO.NA.DEN.TRO è il massimo. Spero proprio di non esserlo. Va bene: EX.TRA.LAR.GE è più elegante, dimostra… no vuol dimostrare più classe (avercela non vuol dire solo dimostrarla).
    Comunque bellissimo post! Concordo su tutto. E mi azzardo a chiedere, (in un moto di confidenza ciccionesca?): hai per caso registrato la “moratoria internazionale delle parolacce della durata di quindici minuti”? Se sì, è possibile ascoltarla? Smack! 😉
    “Ma questa fragilità può anche essere una grazia. E’ segno della nostra chiamata ineludibile all’amore”: questi passaggi belli e profondi, dopo aver fatto sganassare dalle risate i tuoi lettori, sono degli “affondi” che mi piacciono molto! Ho un debole per le persone che sanno ridere e scherzare ma restano comunque e sempre persone con un “interno” prezioso, persone ciccione dentro perché farcite di cose spirituali. Peccato che in giro (se mi guardo attorno, per lo meno) ce ne siano un po’ troppo poche: ne vorrei moooolte di più!

    1. Ma chi te l’ha detto a te che non sono farcite?
      Chi è che è farcito?
      O non farcito?
      Pensiamo, invece, a farcirci noi, intanto!!!
      L’accoglienza (cosiddetta anche troppo da tutti in giro) ci sarà solo nel momento che ci sarà.
      Mettiamo pure che uno/a sia accogliente in potenza, deve seguire l’atto.

      1. 61Angeloextralarge

        Alvise Maria: le persone “farcite dentro spiritualmente” si vedono ad occhio nudo. Intanto dalla semplice espressione del viso, poi da tanti altri piccoli e grandi segnali. Non è sufficiente dire di essere spirituali: bisogna esserlo! Tra l’altro non ho detto di essere farcita spiritualmente ma ho detto che lo è Costanza. Sto cercando di “farcirmi spiritualmente”: a volte ci riesco e a volte no, ma l’importante è il tornare a chiedere a Gesù di riempirmi. I santi non sono solo quelli che sono già farciti, ma lo saranno anche quelli che cercano di esserlo, sbaglaino ma ci riprovano, fino alla fine. 😀
        Non ho parlato di accoglienza che è una cosa esterna al commento che ho lasciato. Ma se poi ne vogliamo parlare, ti dico subito che l’accoglienza deve essere amorosa altrimenti non è vera accoglienza: Come cristiana, ritengo che Dio sia l’Amore per eccellenza, quindi ritengo pure che la migliore-vera-forte accoglienza sia quella fatta con l’Amore di Dio.

  4. Alberto Conti

    “Il fatto è che per noi donne lo sguardo dell’altro è tremendamente importante, e perderlo incredibilmente devastante.”

    Secondo me non c’è molta alternativa, sia maschi che femmine: o siamo di un Altro o siamo dipendenti da un altro.

    Commento poco ma ci sono 😉

  5. nonpuoiessereserio

    Ho fatto così tanti errori grammaticali che farebbero supporre una immedesimazione totale nel personaggio del cornuto irritato.

  6. lizard

    adele non è realistica. quella che se lo sposa le fa un favore. perchè le nuove donne possono essere brutte e ciccione dentro, ma mai quanto un ex fidanzato invecchiato e imbruttito.

  7. Filippo Maria

    “L’importante è sapere che non c’è uomo al mondo che possa colmare questo vuoto”… e ovviamente, a parti invertite, non c’è donna al mondo… Come dire: siamo tutti un po’ “vergini”! 😉

      1. Basta però che da questa considerazione non si passi automaticamente a dire che solo Cristo può riempire il nostro vuoto etc…io mi farcisco da me (male, ma da me, con quello che posso)

    1. 61Angeloextralarge

      Fra’ Filippo Maria: smack! 😀
      Quel vuoto è veramente incolmabile, anche se proviamo a riempirlo in tutte le maniere.

  8. Adriano

    Il giudizio dato nel post su questo brano mi pare semplicistici. La canzone di Adele dice qualcosa in più, parla della voglia incontrollata di vedere l’amato e contiene la preghiera di non essere dimenticata. Non contiene invece atteggiamenti tipo “una donna che ti ruba l’uomo”, che ci sono nel resto del post. Anzi sembra esserci un augurio di ogni bene a entrambi…
    Odiare l’altro/a per averci rubato l’amato/a mi pare abbastanza infantile, come se quest’ultimo/a fosse un essere inanimato, una proprietà privata senza volontà propria… Non ci si lamenti poi se questo “giocattolo” un giorno decide di andarsene…

    1. Sono d’accordo con te, Adriano.
      Diciamo solo che non tutti reagiscono allo stesso modo (sia dentro che fuori)
      I casi potrebbero essere innumerevoli. A partire dalla possibilità che qualcuno/a si senta (a un certo punto) liberato/a da un peso (il che nel corso tempo può anche succedere, credo)

    2. admin

      uè Adriano ben tornato! avevamo giusto un sacco di “i”orfane di un’infinità di puntini…. 😉

  9. Costanza dice cose molto profonde, La gelosia (che non è la brama di possesso, come pensano i superficiali: è giusto il contrario), come ha insegnato Florenskij, il sacerdote ortodosso martirizzato dai bolscevichi, è proprio la coscienza dell’unicità dell’essere amato, che è un “pezzo unico” e non intercambiabile. La gelosia, che nasce quando l’amato abdica e abbandona il posto unico con dignità “regale” cui era stato elevato, è la reazione energica e vigorosa che non può non esserci se si ama davvero (ribadisco, a scanso di equivoci, che la gelosia non è la possessività asfissiante: la brama riduce l’amato a oggetto, la gelosia sancisce invece la natura di soggetto unico e irripetibile dell’essere amato).
    Molto bello anche quel che dice Costanza dello sguardo. Uno sguardo veramente amante è sempre contemplativo, percepisce il mistero dell’altro essere, un nucleo intimo che non può essere posseduto ma solo destare ammirazione e stupore. Quando una donna è stata guardata in quel modo è come se l’eternità avesse posato gli occhi su di lei, è come le fosse stato impresso il marchio indelebile dell’eterno. Non può più scordarsene.

    1. Adriano

      Interessante la definizione di gelosia come “coscienza dell’unicità dell’essere amato, che è un “pezzo unico” e non intercambiabile.” Questa coscienza però non dovrebbe esistere solo quando “l’amato abdica e abbandona il posto unico” ma sempre…

      Peccato però che però il concetto comune di gelosia sia diverso…

      1. Adriano: Infatti, come dimostrano Florenskij, e non solo lui, il concetto di gelosia è denigrato e assimilato alla bramosia almeno dal XVIII secolo, proprio perché il nostro tempo è impersonalista, contesta l’unicità del soggetto come essere unico e irripetibile. Oggi il comandamento è: siamo tutti intercambiabili e sostituibili, “rimpiazzabili” più o meno a piacere. Articoli di consumo con data di scadenza, non esseri unici e irripetibili. E la nostra “libertà” starebbe nella scelta tra beni fungibili, tutti uguali, una non-scelta insomma. L’essere amato è una libera scelta, è oggetto di una selezione e di una elezione dove viene investito di una dignità regale, essere unico in un posto unico, esclusivo. Se tradisce questa elezione è come se abdicasse, rinunciasse alla corona regale, torna un individuo comune. Dipende tutto dall’intensità di quel rapporto. Se è stato amore vero si è instaurato un legame organico, l’amore come respiro cui accenna Gaber. E allora questa abdicazione diventa lacerante quanto strapparsi un lembo della propria carne. L’amore di per sé è una pienezza traboccante che si espande, “diffusivum sui”. Ritirarlo all’essere cui l’avevamo consegnato ha in sé qualcosa di innaturale, può diventare un veleno capace di corroderci l’animo.
        Il discorso sarebbe lungo, lunghissimo, e se è vero come è vero che un post non fornisce risposte esaustive, ma può solo sollecitare domande, figuriamoci che si può dire in un commento. Sull’argomento scritto un post, se e quando verrà pubblicato non lo so, che parla solo della gelosia come ingrediente indispensabile dell’amore. Ci sarebbe poi una seconda puntata per cercare di spiegare perché oggi la gelosia sia così bistrattata, ma in linea di massima il movente è quello summenzionato.

  10. salvodif

    Domandona… ma allora le donne che lasciano il marito, non vogliono più vederlo e ingaggiano una guerra finchè non hanno la separazione.
    Stiamo parlando dello stesso uomo con cui hanno vissuto, chessò, 10/12 anni della loro vita, queste cosa provano?

    1. Miriam

      Un grande senso di libertà. Certo, poi parlando seriamente è una libertà a caro prezzo che non tiene conto della ‘sottomissione’… Ma resta da stabilire a chi ti stai sottomettendo e non vado oltre perché il discorso è complesso e troppo serio per scherzarci su.
      Qui stavamo facendo delle battute moooolto femminili e si parlava dell’inverso 🙂

  11. Alessandro

    “Il fatto è che per noi donne lo sguardo dell’altro è tremendamente importante, e perderlo incredibilmente devastante”.

    Essere aggrappati allo sguardo altrui per essere felici ci espone all’infelicità, perché l’altro può sottrarci il suo sguardo e il suo riconoscimento.
    Inoltre, lo sguardo altrui può essere degradante e umiliante, se fugge l’altezza della nostra incalcolabile dignità. Dignità che travalica perfino quella che noi stessi sappiamo persuaderci di valere. Lo sguardo umano che sa contemplarci senza menomarci è quello addestrato a scorgere, di là dei i limiti umani, l’infinita grandezza di Dio a misura della quale siamo plasmati.
    E’ lo sguardo di chi sa donarsi interamente, ma che non dimentica – e ne avvisa il prossimo – che il dono decisivo che redime e infonde felicità piena non può irradiarsi da sguardo di uomo. Nientemeno che Dio ci vuole. Chi ne è consapevole, e con tale consapevolezza accorda la volontà, sa guardare con uno sguardo che onora l’inestimabile valore altrui, e perciò all’altro dispensa felicità. Perché è uno sguardo che non vela la sorgente divina della felicità, la lascia trasparire senza pretendere di coincidere con essa. In genere, a guardare così si apprende percependo su sé stessi quello sguardo del Volto di Dio che trasmette l’esperienza indicibile di essere amato (amore incommensurabile) dall’Assoluto.

  12. Alessandro

    “Meditare sul mistero del volto di Dio e dell’uomo è una via privilegiata che conduce alla pace. Questa, infatti, incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell’altro una persona, qualunque sia il colore della sua pelle, la sua nazionalità, la sua lingua, la sua religione.
    Ma chi, se non Dio, può garantire, per così dire, la “profondità” del volto dell’uomo? In realtà, solo se abbiamo Dio nel
    cuore, siamo in grado di cogliere nel volto dell’altro un fratello in umanità, non un mezzo ma un fine, non un rivale o un nemico, ma un altro me stesso, una sfaccettatura dell’infinito mistero dell’essere umano. La nostra percezione del mondo e, in particolare, dei nostri simili, dipende essenzialmente dalla presenza in noi dello Spirito di Dio.
    E’ una sorta di “risonanza”: chi ha il cuore vuoto, non percepisce che immagini piatte, prive di spessore. Più, invece, noi siamo abitati da Dio, e più siamo anche sensibili alla sua presenza in ciò che ci circonda: in tutte le creature, e specialmente negli altri uomini, benché a volte proprio il volto umano, segnato dalla durezza della vita e dal male, possa risultare difficile da apprezzare e da accogliere come epifania di Dio. A maggior ragione, dunque, per riconoscerci e rispettarci quali realmente siamo, cioè fratelli, abbiamo bisogno di riferirci al volto di un Padre comune, che tutti ci ama, malgrado i nostri limiti e i nostri errori.”

    (Benedetto XVI, Omelia nella Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio, 1° gennaio 2010)

  13. Ragazzi, Buon Giorno! Scusate ma uno dei miei ex è il mio migliore amico da quasi 10 anni, l’ho sentito giusto ieri e sono felicissima che sia andato a convivere con la sua ragazza. Si può essere felici per qualcuno a cui si è voluto bene. Spesso usciamo anche tutti e 4 insieme. Forse siamo un caso anomalo, ma trovo simpatica la sua ragazza Francesca, ci pensavo giusto ieri, sono felice perché ha trovato la ragazza giusta e io L’Amore della mia vita. I due tra l’altro vanno anche d’accordo e si trovano simpatici!
    Insomma se stavi con qualcuno è perché come persona ti piaceva, non trovo carino che dopo improvvisamente l’altro diventi brutto e cattivo.
    E’ davvero un’amico straordinario, e se lui è felice lo sono per lui! Tra l’altro la sua ragazza è davvero simpatica!

    1. vale

      io, a una che mi diceva ti voglio bene anzichè ti amo l’ho lasciata. ti voglio bene. ma che è? niente più desiderio d’assoluto? sembra un amore di plastica….

        1. Al ragazzo giusto, se lei non te lo diceva, scusami ma forse non era sicura di voi. Il mio ragazzo me lo dice e lo dimostra in mille modi, ciò non toglie che sono felice Vale, non era quello giusto, ma è un’amico straordinario. A pensarci bene quando stavamo insieme litigavamo, mentre sono quasi 10 anni che non lo facciamo più.

          1. vale

            non entro nel merito della quaestio.
            mi limito a considerare che ” ti amo” e “ti voglio bene” son due cose diverse….
            se per voi son sinonimi,per me non lo sono.
            null’altro.

    2. nonpuoiessereserio

      Io non sopporto quelli che sono felicissimi perché uno è andato a convivere. Se l’altro non andava a convivere eri tristissima? Magari sarai felice che lui sia felice piuttosto (oppure apparentemente felice). Forse un giorno sarai felicissima perché si saranno mollati.

      1. G

        Mah io non metto sullo stesso piano la felicità che puo’ scaturire dalla notizia che una coppia di amici si sposa e la felicità che si prova quando due persone sono felici insieme e vanno a convivere (contenta più per il primo motivo che per il secondo…).

        1. Io si, perché tanto sposarsi non è garanzia del ….vissero per sempre felici e contenti. Meglio due che si amano e convivono tutta la vita di due che si amano si sposano e poi…si mollano.

        2. nonpuoiessereserio

          Sono d’accordo pienamente con te. Oggi più che mai che i matrimoni sono meno frequenti, quando sento che qualcuno si sposa mi sembra di sentire le farfalle nelle loro pance. Sposarsi sa di eternità, sa di unione totale, sa di sacro.

      2. Non c’è nulla di male nella convivenza, e dato che loro sono felici e ieri l’ho sentito entusiasta sono stata felice per lui. Chi non è felice per un’amico è un tipo davvero meschino. Siamo veramente felici entrambi, anche perché presto anch’io andrò a convivere con il mio ragazzo!E lui lo è per me!

    1. 61Angeloextralarge

      Alvise Maria: ho detto quello che penso, come fai tu e tutti gli altri in questo blog. Sei libero di pensare quello che vuoi.
      Smack! 😀 OMO DE COCCIO! 😀

    2. Alessandro

      Deciditi: alle 10 dici che “io mi farcisco da me (male, ma da me, con quello che posso)”, adesso dici che “non sono farcito, di nulla, garantisco per me”.
      Ma in totale, sei farcito o no? O stamane non sei farcito perché non hai trovato niente con cui farcirti?

  14. JoeTurner

    secondo me dipende tutto dal senso di colpa: se sei tu ad averlo/a lasciato/a (magari sofferente) plachi il senso di colpa sperando nella sua felicità, se invece è lui/lei ad averti spezzato il cuore…allora sono cacchi della “cicciona” o del “microdotato”di turno!

    1. Mi lasciò lui, ma siamo rimasti amici lo stesso. Tra l’altro conosco Vale e a lui i sensi di colpa….se lo vedono fanno il giro largo, insomma non ne ha. Che forse è uno dei suoi peggiori difetti, lo rende pronto a mettersi nei guai. Secondo me è più una questione di insicurezza personale dare della cicciona all’altra o del microdotato all’altro.

  15. Seascout

    non credo sia facile per nessuno accettare che qualcun altro sia migliore di noi, sia pure per coloro che amiamo.
    E’ così perfino per una madre (“figurati se tua moglie ti fa mangiare bene..”) figuriamoci per una ragazza, la TUA ragazza, che va a stare meglio.. minimo profetizziamo una pronta litigata (scopa nuova, scopa bene..) oltre a trovare mille difetti e finzioni da parte di chi è oggettivamente meglio di noi.
    e poi non credo sia una questione di genere, ma di incapacità generalizzata di fare una vera autocritica.. che a volte si risolve nel farne troppa, degenerando in sensi di colpa inutili quanto dannosi..,
    Insomma, quoto al 100% il titolo dell’articolo.. Adele.. Ma che stai a di???????????

    1. ok con la mamma del mio ragazzo è proprio difficile lui ha risolto la questione dicendomi che sua madre con me sarà sempre così, perché sono un’altra femmina entrata nel suo territorio, e io ho deciso di smettere di fingere che mi stia simpatica. Adesso viviamo tutti e tre meglio:
      Più che di amore a volte secondo me si tratta di una sorta di ” senso del possesso territoriale “, della serie lui/lei è stato mio e nessuno/a deve ” metterci le mani ” anche se non stiamo più insieme. Con le suocere il discorso….è peggio, perché quello/a è il suo Bambino/a anche a 30 anni e ,,,,,,,,,,apriti cielo!

  16. bel post!
    inizialmente però ho pensato: “se non stava più con me perchè avava scelto un’altra, evidentemente non mi meritava…”. Poi mi sono ricordata di un episodio della mia vita risalente a circa 13-14 anni fa: il mio ragazzo di allora, dopo 4 anni insieme, mi molla per telefono per una tizia che andava a correre sul lungomare e che in effetti aveva un fondoschiena da fare provincia. Da allora per me lei è stata “Faccia di chiùlo”, e tuttora se la dovessi incontrare la chiamerei allo stesso modo. (Ma a posteriori non la ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto vedere lui esattamente come era: un omino piccolo piccolo….. )

    1. nonpuoiessereserio

      Ma quindi, fammi capire, aveva pure una bella faccia se era come il suo chiulo (che fa provincia). Ma sai che adesso le aboliscono le province, i chiuli no per fortuna:-):-

      1. ma chissenefrega di come era in faccia! bella o brutta per me era la stessa cosa… ora che mi ricordo, io (all’epoca, almeno) ero decisamente meglio! 🙂

        1. nonpuoiessereserio

          Comunque Giuly è stravero quello che dici, il tuo ex viene ridimensionato, perde punti. Penso comunque che ci siano delle differenze sostanziali tra un marito con il quale magari hai avuto anche dei figli e un fidanzato seppur di lungo corso.

  17. Non esiste al mondo una donna che reagisca così alla notizia che l’uomo che ama la lascia e sposa un’altra!
    Vorrai scherzare, spero.
    Sì, certo, il post è un po’ un gioco, o almeno così mi sembra.
    Ma tra bastarde e ciccione, il pretesto per introdurre una riflessione finale di un paragrafo lo trovo un tantino labile, oltre che offensivo, rozzo.

    1. scusa, Denise, ma se le riflessioni non vengono da situazioni banalmente quotidiane (anche un po’ rozzette, se vuoi) ma da dove devono arrivare?
      e poi si impara molto sulla fragilità femminile proprio ascoltando le colleghe sul posto di lavoro. La cosa bella, secondo me, è che Costanza non dà una conclusione di taglio “sociologico” asetticamente scientifico, ma semplicemente dice che quella fragilità è la smagliatura nell’esistenza che tutte ci portiamo dietro e che vorremmo colmata da qualcosa o qualcuno subito e bene, e che o prendiamo atto che solo Un Altro è il nostro Destino o siamo destinate ad essere deluse irrimediabilmente.

      1. scusa, Denise, ma se le riflessioni non vengono da situazioni banalmente quotidiane (anche un po’ rozzette, se vuoi) ma da dove devono arrivare?

        E chi ha detto che non dovrebbero venire dal quotidiano?

        Io ho notato che, quasi quasi, si approva e spalleggia – di sicuro, non si condanna – un atteggiamento perfido.
        “Il termine cicciona calza a pennello a una donna che ti ruba l’uomo, anche se porta la taglia 40, perché come minimo è cicciona dentro”. Nessun appunto, nessuna precisazione: così han detto le colleghe, e pare che non si avverta nulla di stonato e di malevolo in questo.
        Beh, io invece lo avverto e l’ho voluto dire.

        1. forse perchè nel “resoconto” non c’è alcun giudizio sulle persone. Ma quelle frasi, quegli insulti volgarotti sulla cicciona-ladra, dicono quanto ci sentiamo ferite nell’essere messe da parte, nel non sentirci amate e comprese come, immensamente, desideriamo. Che appunto doveva fare Costanza alle colleghe? “ma che cattive che siete!” “ma che volgarità! perdonate, perdonate. Sfoderate un bel sorriso che è più cristiano!”…. per me quella sarebbe ipocrisia….

          1. A me quelle frasi, messe lì senza alcuna considerazione a corollario, dicono l’esatto contrario.
            Che siccome ci sentiamo ferite (cosa, per altro, non unanimemente e sempre vera, non alle condizioni narrate!) allora diventa legittimo divertirci sfogando la nostra frustrazione sulla nuova compagna di un ex qualsiasi; che magari non ci riguarda più nemmeno di striscio.

            Se mi sbaglio, tanto meglio: ma l’impressione è questa, e non deriva dalla mia personale reazione alle circostanze ma dalle parole scelte ed usate.

            Dopodiché, io non ho suggerito nè sottinteso che chiunque, in una situazione simile, si erga a giudice della combriccola e bastoni tutte le improvvide commentatrici. Ma vogliamo almeno dirlo che sì, sono volgari e sbagliano?
            Tra essere cristiane ed essere beghine c’è un bell’abisso, e l’essere cristiane, s’è ricordato giustamente molte volte qui, implica anche la correzione fraterna.
            Nessuna ipocrisia, se l’appunto che muovo è qualcosa in cui credo, e che reputo importante, per la persona a cui lo muovo in primis. Non leggere intenti che non ci sono nelle mie parole.

            1. JoeTurner

              “Il fatto è che per noi donne lo sguardo dell’altro è tremendamente importante, e perderlo incredibilmente devastante. Questa fragilità, minata dal peccato originale, può indurci a essere dipendenti, a svenderci, a perderci. Può farci essere gelose di tutte le altre femmine che si aggirano nel nostro campo di azione, competitive, perfide, invidiose. Se tentiamo di rispondere con le sole nostre forze al bisogno di pienezza non ci riusciremo mai.

              Ma questa fragilità può anche essere una grazia. E’ segno della nostra chiamata ineludibile all’amore, il vuoto di cui è eco è un vuoto che ci fa pronte ad accogliere. La donna, il cui modello è Maria, è la prima a dire eccomi, la prima a correre al sepolcro, la prima a bagnare di lacrime i piedi del Signore. L’importante è sapere che non c’è uomo al mondo che possa colmare questo vuoto.”

              @Denise: hai ragione sono veramente le riflessioni piu’ PRETESTUOSE, ROZZE e OFFENSIVE che abbia mai letto (e aggiungerei anche stilisticamente pedestri).
              Ti prego portami con te sulle ali della nobiltà d’animo per raggiungere le vette della cristiana correzione fraterna!!!

              1. lidia

                La cosa più elegante che si è sentita è stata “non ci posso credere, quella lurida bastarda cicciona se lo sposa”. […] Devo dire che è stato un quarto d’ora catartico ed ESILARANTE (?!)”.
                Magari Denise si riferiva a QUESTO.

                  1. lidia

                    senti, Joe, facciamoci a capire. Tu non mi sopporti – o , almeno non sopporti quello che scrivo. Ma perché?

              2. JoeTurner, all’arroganza non rispondo.
                E tu sei uno squallido arrogante.

                Lidia, grazie.
                Almeno so di non esser la sola ad aver letto in questo senso un post che, magari, non ha affatto l’intenzione di supportare cattiverie ma è soltanto stato scritto un po’ velocemente, non pedestramente, con risultati fraintendibili.

                Direi che non c’è altro da aggiungere, se non una parola dell’autrice a chiarimento.

                1. JoeTurner

                  uh! squallido arrogante??? ma pensavo che un animo nobile come il tuo non si esprimesse in modo così OFFENSIVO e ROZZO.

                  1. Sin dal tuo primo commento in risposta hai incalzato – senza concludere nulla – la posizione mia e di chi la condivide, a suon di punti interrogativi ripetuti ed esclamativi, parole interamente maiuscole (e se non lo sai, sallo: questo è linguaggio aggressivo), nonché toni sarcastici che ti potevi risparmiare, dal momento che ho espresso un’opinione decisa ma ero e sono anche pronta a ricredermi. Soprattutto, ho esposto un’opinione legittima, fondata.
                    Arringandomi contro, pretendendo di farmi passare (senza neppure conoscermi nè aver colto il senso di ciò che ho detto) per la perfettina castigamatti ti fa apparire, esattamente, per un arrogante. E credo che tu lo sappia benissimo: come credere che sia solo un’impressione, quando non fai nulla per renderla migliore?

                    In questa calca, che ha pure le sue ragioni d’essere, talvolta si perdono di vista i contenuti importanti in favore di piccinerie da pollaio. Eppure, guarda un po’, c’è sempre il rischio che qualcuno, magari silenziosamente, raccolga comunque ciò che di buono si è voluto lasciare scritto.

                    1. JoeTurner

                      bene così va meglio: parole argute, scrittura fluida…ora ti riconosco come “credente” e “scrittrice” (???)

                    2. Ancora meglio: prendi le mie parole dal mio blog e le riporti qui, fuori contesto e senza motivo, per sottintendere che sono una una scarsa credente quanto una pretenziosa nell’identificarmi come scrittrice.
                      Ebbene, sì, sono entrambe le cose; che ti piaccia o meno.
                      Tutto pur di denigrare: ora non fai neppure più cenno all’argomento del contendere.

                      Costanza, ti chiedo di porre un freno a J.T.
                      E che non mi si risponda che qui non si censura, o altre scempiaggini: ho ben diritto a non venire sottilmente insultata dal primo presuntuoso di passaggio, e a non dover rincorrere stupidi crossing tesi a screditarmi.
                      Tu sei libera di accogliere nel tuo blog chi vuoi, ma hai la responsabilità di ciò che vi appare.

                    3. JoeTurner

                      veramente sarei un presuntuoso arrogante di vecchia data visto che frequento questo blog da quando esiste, e ti posso assicurare che questa piccola querelle è miele in confronto agli scontri che si sono visti qui in passato; per cui ti consiglio di essere un po’ meno permalosa e avere un po’ più senso dell’umorismo.

                    4. admin

                      @ Denise Cecilia S:
                      di solito ce la mettiamo tutta per non dire scempiaggini ma non sempre ci riusciamo, quindi non ti assicuro niente.

          2. lidia

            no, scusa, Giuliana, ma le colleghe non erano ferite, almeno dal post si dice che era una conversazione generale, non confidenze. Costanza dice che è stato “esilarante”. Sicuramente, dalla persona limpida e onesta che è, si sarà riferita a delle battute bonarie. Però, sicuramente non era l’intenzione ma sembra così, io trovo davvero brutto definire esilarante una chiaccherata che verte sull’insulto a persone assenti. Immaginarie, magari, peraltro, non sappiamo neanche se le colleghe siano mai state lasciate. Ipotetiche persone. Ma anche per ipotesi è brutto. Allora, non c’entra l’ipocrisia e non c’entra neanche l’invito al perdono. C’entra che definire anche per scherzo qualcuno “lurida bastarda cicciona” e definire una conversazione su chi trova il difetto migliore alle ipotetiche rivali “una conversazione esilarante” lo trovo di cattivo gusto. Umanamente. Io penso, al contrario, se le colleghe fossero state davvero tristi Costanza le avrebbe incoraggiate, e certo non lo avrebbe definito esilarante..

            Ripeto, è vero che siamo fragili, e se oggi il mio ex-fidanzato si mettesse con un’altra, o, peggio, se mi avesse lasciata per un’altra starei molto male, e cercherei di trovare forse delle cose buone che io ho l’altra no. Magari cercherei pure dei difetti in lei. Anzi, sicuramente lo farei. Ma non definirei mai nessuno lurida cicciona, e cercherei, per quanto possibile, di essere obiettiva e riconoscere i pregi dell’altra. Non dico che ci riuscirei, e sfogarsi fa bene a tutti, per carità! Non sono contro lo sfogo, anzi. Dico solo che non mi piace vedere definita esilarante una conversazione basata sull’insulto e dire che “le donne fanno così”.

            Io vorrei vedere però se questa conversazione fosse stata citata sul blog di Sex and the City (non so se esista). Non ci saremmo forse tutti scandalizzati, ma guarda queste donne , sempre pronte al taglia e cuci e all’insulto volgare?

  18. La reazione delle colleghe è stata simile alla reazione che avrei io. Insomma che sia un ex fresco fresco e ci stia facendo ancora soffrire, che sia un ex ‘antico’ di cui nemmeno si ricorda il nome, il sentirci in qualche modo rimpiazzate ci fa stare male. Non importa che lei sia bella, brutta o chissa chè; l’importante è che lei è ‘quella che ci rimpiazza’. Invidia e gelosia inoltre fanno parte del nostro mondo femminile…
    Post molto acuto 😉

    1. lidia

      quando un mio ex una volta mi ha rimpiazzato però io non ho pensato che lei fosse brutta…alla fine abbiamo pure fatto amicizia, vero è però che non era stata una storia molto lunga, adesso loro due invece si sposano,forse, perciò direi bene ciò che finisce bene. Se adesso il mio ex fidanzato mi rimpiazzasse, invece, ci starei molto male, ma non penso che penserei che il rimpiazzo è brutta o antipatica. Forse cercherei di scovare delle qualità che io ho e lei no, per non morire di poca stia, ma penso che alla fine sarei obiettiva. Sicuramente non la chiamerei mai e poi mai “lurida cicciona”, ma come si fa ed essere così volgari?
      In generale io detesto le persone che nella loro (sacrosanta, come è quella delle pene d’amore) infelicità cercano a tutti i costi colpevoli. Se il rimpiazzo è una che ti ha fregato il marito/fidanzato, capisco la rabbia, ma se non c’entra niente, capisco l’infelicità ma il chiamare qulcuno “lurida bastarda cicciona” non “essere donne”, è essere volgari (e, i caso, cattivi e ingiusti) e basta …no, scusa, Costanza, le tue amiche saranno pure così, ma io spero le mie siano diverse. E certo non tutte le donne sono così.

        1. lidia

          ah. non sapevo che cercare di non chiamare la gente lurida bastarda cicciona e definirlo esilarante significasse fare la prima della classe, pensavo fosse il requisito minimo per andare a scuola.

            1. lidia

              “Costanza dice che è stato “esilarante”. Sicuramente, dalla persona limpida e onesta che è, si sarà riferita a delle battute bonarie.” “Io penso, al contrario, se le colleghe fossero state davvero tristi Costanza le avrebbe incoraggiate, e certo non lo avrebbe definito esilarante..”
              mi dici dov’è l’invito ad andare dietro la lavagba?
              e poi scusa t pensi che Costanza voglia che noi le si dica solo “Che beeeello quello che hai scritto Costaaaaanza!”? Io non credo.
              Non mi piace l’aggettivo esilarante per una conversazione fatta di insulti. Mo’ è un peccato dirlo?

  19. riascoltando la canzone, la frase più idiota però è “Non ti preoccupare, troverò qualcuno come te.” …. rabbrividisco all’idea!

    1. Più che altro fa pensare ad un’ossessione. Ci sono donne che cercano una specie di surrogato dell’ex. E’ come se non riuscissero ad andare ” oltre “.

  20. lidia

    la riflessione finale però è molto vera e molto giusta! Purtroppo questa fragilità femminile da una parte è un dono (perché rende più aperti all’ascolto) dall’altra può diventare distruttiva.

  21. 61Angeloextralarge

    Paperella: entrare in un questo blog e dire-ridire-straridire che sei a favore della convivenza, mi sembra un fallo meritevole di rigore. 😉
    Cerchiamo di capirci! Costanza nelle lettere scritte ad amiche, quelle pubblicate nel libro, consiglia loro il matrimonio! Questo blog si chiama “Sposati e sii sottomessa”. Quando l’hai detto una volta non basta? Anzi, sapendo che tipo di blog è questo, potevi anche fare a meno di dirlo. Chi è abituato a frequentare questo blog già lo sa perché è una delle cose che ti sono state contestate, più o meno amichevolmente, fin dai tuoi primi commenti . Se sai come la pensa la padrona di casa e come la pensano i suoi ospiti, perché insistere, in modo un po’ sfacciatello? Stai prendendo per il naso qualcuno? Ti stai divertendo? Non so! Ho sbagliato anche io a “volerti pensare più matura”? Boh! Mi sto interrogando!
    Indipendentemente dal fatto che ognuno è libero di dire quello che pensa, non è giusto il proprio pensiero diventi motivo di provocazione tanto meno di saccenteria. Il rispetto è fondamentale! non si va tra i tifosi milanisti a gridare: “W Inter!”. Lo si fa solo per provocare e/o si è incoscienti-masochisti-pronti-a-buscare!
    Dai, Paperella! Puoi fare di meglio se ci provi! Ne sono più che certa! Smack! 😀

    1. Abbiate pazienza, per quanto riguarda il fatto che anatroccolina si ripete. Tutti, mi pare, qui ci si ripete.
      Il fatto che la cosiddetta padrona di casa abbia scritto un libro con una certa idea dentro non esclude che avendo aperto
      la sua casa alla discussione arrivino persone che non sono d’accordo su qualcosa o su tutto e che ci tengono a dirlo a sentire le risposte a ribadirlo a ricever indietro critiche via via nel corso dellla conversazione. Sennò uno scrive un libro e noin apre la csa a alla discussione, o la apre, ma solo a quelli che sono d’accordo, o anche a altri, ma solo a quelli che non sono d’accordo una volta e poi basta. A parte il fatto che invece la cosiddetta padrona di casa, salvo alcuni casi (spiacevoli) sembra sopportare di buon grado le duscussioni anche perchè in fondo è tutta ciccia che viene. In conclusione che senso avrebbe che uno non continuasse anche a ripetere le sue critiche tantopiù se in maniera così sbarazzina come anatroccolina? e un’altra cosa. Che senso ha, nella asserzione della mpossibilità di accettare con dolore ( che poi se è questo il dolore!) di lasciarsi, di lasciare o di essere lasciati da una persona, infilare in questa discussione ” prendiamo atto che Altro è il nostro Destino etc.” ? Nostro di chi?

      1. 61Angeloextralarge

        Alvise Maria: il discorso che ho fatto, tra l’altro senza volerla demolire né criticare, anzi con l’affetto che nutro per lei (e lei lo sa!), vale anche per te. Va bbbuò che arrivano anche quelli che la pensano diversamente, ma il rispetto è fondamentale! Non si può sempre tirare lo stesso sasso. Sul fatto che ci si ripeta, prova anche ad interrogarti! Sei uno che le risposte se le fa ripetere per forza! Se continui a chiedere, con arzigogoli diversi, ma sempre le stesse cose, che risposte vuoi che ti arrivino? SEMPRE LE STESSE! Nonostante tutto non mi sono ancora pentita di averti cercato nella tua ultima “fuga” dal blog! Mi sono limitata a non rispondere alle tue provocazioni. Quindi ti ho, non rispettato, ma strarispettato! Quand’è che cominci a ricambiare? Smack anche a te! 😀

          1. 61Angeloextralarge

            Alvise Maria Vincenzo: mi piace sto nome! 😀
            Che so?!? Magari non entrando sempre a gamba tesa? Magari aspettando un attimo prima di rispondere? Che so? Sei una persona matura ed istruita, quindi sai cosa è bene fare per non mancare di rispetto, no? Sei per caso un bambino? 😉

    2. Era solo uno spunto per dire che si può essere felici per l’altro, non è colpa mia se qui si sono fissati solo sulla convivenza, avrei anche potuto scrivere che sono felice perché ha appena ritirato la macchina da corse nuova, ma sono davvero felice perché ha fatto qualcosa che reputa importante con la sua ragazza. Sono certa che Costanza non si offenderà per un punto di vista diverso su certi argomenti,almeno spero.
      Insomma se di tutto il mio discorso hanno preso in questione solo la convivenza mi dispiace, volevo testimoniare che benché nella vita del mio ex ci sia Francesca io posso essere felici per lui.
      Secondo me le donne che pensano che l’altra è brutta e cicciona lo fanno solo per una sorta di insicurezza personale. Francesca è bellissima…e allora? Se lei rende felice Vale non sono di certo io ad esserne sminuita, semplicemente perché non sussiste il paragone, non ha senso farne. Il mio ragazzo mi guarda ancora come se fossi l’essere più bello del mondo da quando avevamo 14 anni, questo per me conta.

      1. 61Angeloextralarge

        Paperella del mio cuore! Grazie che mi hai risposto. 😀
        Comunque “si sono fissati” non è corretto: il commento l’ho lasciato io. Non credo che la cosa ha dato fastidio solo a me ma il commento è mio.
        “Avrei potuto scrivere anche…”: perché non lo hai fatto? Lo sai che non ti sto colpevolizzando! Mi interrogo! Se potevi scrivere anche altro, perché hai continuato per più commenti (ed è successo anche in altri post) insistendo sullo stesso argomento? Vuoi convincere qualcuno? In questo blog? Sarà un po’ dura! 😉 Quindi lascia perdere e abbi un po’ di pietà! 😀
        Che tu sia felice sono contenta! Ma per te la felicità cos’è? E’ quella che ti soddisfa momentaneamente o è quella che magari ti fa meno felice al momento ma prepara ad una serenità di fondo anche per il futuro? A me interessa più la seconda. A te? 😉

        1. Anche a me interessa di più la seconda, solo che abbiamo modi diversi di trovarla. Faccio solo quello che fate voi, non voglio convincere nessuno, esprimo un mio papere, se anche in altri post è stato diverso dal vostro è solo perché su certi argomenti la pensiamo diversamente, io rispetto le opinioni altrui anche quando non le condivido ( giusto ieri su una delle vostre convinzioni mi è arrivata un’altra bastonata , ma questo non c’entra). L’importante è comunicare nel reciproco rispetto dell’altrui pensiero. Ti mando un bacio grande! Ps I tuoi commenti sono sempre tra quelli che gradisco di più, potremmo anche non pensarla allo stesso modo su tutto ma mi sto affezionando a tutti voi!

  22. Maxwell

    Io non farei distinzioni fra uomo e donna, ma fra traditi e traditori.
    Personalmente ho ormai sabbia del deserto al posto del cuore e veleno di serpente al posto del sangue.
    Diciamo che nella scena tra il min. 7.00 e 7.44 lei rispetto a me è una santa.

    http://www.youtube.com/watch?v=KUz6qSK4qfk

    Io so che dovrei aspirare ad essere fatto di puro spirito, ma sono fatto anche di carne di porco.

    Quindi a quella ( tanto oggi c’è la moratoria……..) p***** v***** tr****** sch****** auguro di soffrire le pene dell’inferno su questa terra e almeno quattro millenni al purgatorio.

    No….. all’inferno non ci mando nessuno…. per principio.

  23. “La donna, il cui modello è Maria, è la prima a dire eccomi, la prima a correre al sepolcro, la prima a bagnare di lacrime i piedi del Signore.”
    Scritto così sembra voler significare che tutte le donne ci abbiano questo modello, scritto senza le virgole “la donna il cui modello è Maria” vorrebbe dire che SOLO la donna il cui modello è Maria “è la prima a bagnare di lacrime etc.”.
    Che famo? Le lasciamo (le virgole) o le levamo?

  24. Erika

    Per me questa “incompletezza congenita” (vera o presunta)) delle donne, in ogni caso, e’ un grosso limite, soprattutto per il vero amore.
    Ai tempi (gloriosi, ma per fortuna passati 🙂
    ) in cui, giovincella, mi preoccupavo solo della mia carriera accademica ed ero allergica ad ogni legame, gli uomini mi cadevano intorno come mosche.
    Solo perché non ero interessata.
    Poi trovi quello giusto, diventi gelosa e fragile e tanto, tanto felice.

      1. 61Angeloextralarge

        Alvise Maria: forseErika a sbagliato a dre e voleva dire “mosconi”? Perché “certi” uomini a volte lo sono. 😉

    1. 61Angeloextralarge

      Marisa: quel finale è la cosa che mi piace di più del post! Mi sa che non abbiamo gli stessi gusti. Ma non è un problema. 😀

  25. Più passa il tempo, più ci prego su (e più leggo il tuo blog)….più mi convinco che davvero per poter amare l’altra persona per davvero…bisogna essere prima di tutto innamorati di Cristo!
    Grazie Costanza!

    1. 61Angeloextralarge

      Chiara: questo commento mi era sfuggito! Grazie per quello che dici. Smack! 😀

      1. è un plus, le donne sono sempre viste schiave d’amore..beh lei dice ok gia mi hai rimpiazzato…non sta li a crogiolarsi a invocare il suo ritorno..ma lo accetta attivamente e cmq vivendo il suo dolore

  26. Pingback: Adele ma che stai a dì? - Cronaca | Allnewz.it

  27. Bellissimo il modo sincero con cui sei riuscita ad affiancare l’amore sanguigno che ci prende e ci fa sognare rivalità oniriche (odiandolo al risveglio e decapitandolo con uno sguardo, mentre lui ci guarda inconsapevole e noi pensiamo…Sì, dai fai finta di niente, ma stanotte ti ho sognato sai e non lo dimentico cosa hai fatto!), con l’amore che si annida nel grembo accogliente, quello che è vita, generoso, eterno. Ho scorso qualche commento e devo confermare il fatto che gli uomini cancellano i rivali denigrandoli ed elevandosi a modello di capacità inattese. E non attendetele queste capacità, non ci sono: quello che si è visto il primo giorno è tutto. Siamo noi quelle nascoste, con mille cassetti e cassettini di pensieri, desideri da indovinare, espressioni da interpretare, ore insonni a sbuffare, mentre lui dorme e non sa che siamo sveglie e se lo sa, pensa che non abbiamo sonno…

  28. Il mio primo ragazzo mi tradì e lo beccai, l’ho lasciato lì dov’era ma non lo odio, per anni ho pregato che trovasse qualcuno da amare più di se stesso ( Narciso a confronto era sopportabile ). Non ostante tutto volevo che fosse felice. Ovvio che non siamo rimasti amici dopo la questione ( non mi sono tolta il vizio di rientrare a casa senza preavviso ), ma è servito a me sono cresciuta, era il mio primo ragazzo, ci sono rimasta malissimo,ma mi è servito anche questo, si cresce anche con le bastonate.
    Con Vale il discorso è diverso, prima di fidanzarmi con Francesco lui mi è rimasto molto vicino quando una persona che amavo è morta, certe cose non puoi dimenticarle.

  29. Erika

    Alvise: mamma se sei rompiscatole.
    Volevo dire solo che, quando si e’ giovani, non troppo cesse e libere, si “acchiappa” molto di più che quando si cerca spasmodicamente il principe azzurro.
    Magari ho detto una scemenza, ma non riesci proprio a tollerare nulla negli altri?

    1. Purtroppo hai ragione, gli uomini ci cascano.
      Dici bene, è vero, non tollero nulla, è la vecchiaia (ma non tutti i vecchi sono rognosi come me, spero).

      1. Erika

        Quasi tutti, ma e’ il vostro bello…
        😉
        Oops, e’ vero, non sopporti neanche le faccine…

  30. Chiara, sí, penso anche io che si debba prima di tutto essere innamorate di Cristo. Quanto alla conversazione tra colleghe, è stata del tutto ipotetica, per ridere… Cosa diremmo se… Grazie a Dio non ho attualmente rancori di quel genere con nessuna. Che io sappia. Guidooooooo! C’è qualche cicciona di cui devo sapere?

    1. JoeTurner

      ma dai, era ipotetica? per ridere? hai fatto bene a chiarire perché non l’avevamo capito, ti pensavamo veramente colpevole di un riprovevole atto di bullismo verso una povera “cicciona dentro”

      1. lidia

        Sono andata un po’ a pregare, e ho pensato che, effettivamente, forse, probabilmente anche io mi arrabbierei e insulterei o mi sentirei sollevata se una mia amica mi parlasse male di una persona che mi ha rubato il marito/fidanzato. forse anche nel caso che lei no ne avesse colpa lo farei, però, ecco, spero proprio che no, che non lo farò mai.
        questo a onor di verità, onde non scrivere cose che non sono vere.
        MI spiace che tu non mi risponda, ma capisco anche che non ti vada, pazienza.

        1. JoeTurner

          ti dispiace se ti faccio una domanda? perché allora la tua prima reazione a questo post, quella istintiva, è stata:
          “Sicuramente non la chiamerei mai e poi mai “lurida cicciona”, ma come si fa ed essere così volgari?”
          francamente mi sembra una reazione non del tutto sincera. A me quello che spesso non piace quando scrivi e che sembra che ti metti un abito, l’abito buono, per apparire migliore di quello che sei per appagare una specie di ansia da perfezione (come scriveva Maria Elena qualche giorno fa). Se ci pensi è l’esatto contrario di quello che descrive oggi Costanza, forse per questo ti ha dato così fastidio: sfogarsi in maniera tutto sommato innocente e catartica, mettere a nudo la propria fragilità, anche a costo di apparire peggiori (ma in fondo chi se ne frega) di quanto siamo in realtà.

          1. lidia

            ma scusa, io scrivo solo quello che penso. Sono davvero così, che ci posso fare? Non credo che i miei commenti mostrino un’infinita bontà d’animo.
            Devo dire che la vita mi ha fatto un piacere immenso: mi ha dato una famiglia divisa, e litigate a casa tra i miei che non è bello, ma non mi ha mai fatto tradire da un amico o da un’amica. Nella mia vita, che io mi ricordi, non ho mai dovuto ricorrere a insulti contro nessuno perché nessuno mi ha mai fatto del male. Tranne tre volte, da tre miei amiche. In queste tre volte sono stata molto male, ma suppongo capiti.
            Allora penso che sia la vita, che mi ha gentilmente risparmiato amici traditori e amiche invidiose che mi ha reso cosi “buona” (tra immense virgolette). Non sono io: è che ti viene naturale essere come le persone che hai accanto. E, grazie a Dio, nei cinque Paesi dove ho vissuto finora ho incontrato solo gente buona. Gente che si faceva in 4 per me anche se non aveva un soldo per arrivare a fine mese mi ospitava a casa sua in Bielorussia. Gente così. Con gente così accanto pure Hitler sarebbe stato buono!
            Però a casa mia ho vissuto cosa significa quando qualcuno si arrabbia con te e non è colpa tua (mia mamma è stata depressa per alcuni anni, dopo la separazione, e tante volte non si rendeva conto di arrabbiarsi con noi senza motivo, in realtà era ancora sotto shock. Vabbè, è lungo da spiegare per fortuna adesso sta bene 🙂 ed è una mamma stupenda.).
            Da allora a me è rimasta addosso la voglia, fortissima, che nessuno mai debba soffrire perché io scarico su di lui i miei nervi. Mai. Purtroppo capita. Forse è ansia da perfezione? Forse sì. Anzi sicuramente, sono iper-scrupolosa. Nel mio carattere c’è l’insultare, perciò lo tengo molto molto molto a freno.
            Quanto alle parolacce, non le dico quasi mai. Non per bontà, ma perché mi fanno schifo. Dico (perdoni admin) “ma che merda!” a volte. E posso dire che una cosa è una stronzata (ma nell’ultimo anno ho detto questa parola penso un trenta volte al massimo). Non è che sono “buona” : è che, ancora una volta, le persone che mi stanno attorno mi hanno insegnato a non dire parolacce fin da piccola, e da allora mi è rimasto questo imprinting. Anche questo forse è iper-trattenersi? Forse sì. Forse dovrei imparare a dire più parolacce, non so.

            Ti racconto un episodio: l’altro giorno ho litigato con mia sorella. Tantissimo, da urlarci in faccia. I motivi erano vari, capita. C’entrava anche il suo ragazzo. Lì mi è uscito un insulto, ho detto che lui è “analfabeta”. perché sono cinque anni che prova a laurearsi, e non ce la fa (perché non gli va di stare sui libri). Di per sé sembra un insultino da nulla, ma è molto più cattivo di altri. E ho anche detto altre cose cattive a mia sorella. Beh ci sono stata malissimo dopo. Continuavo a pensare che se io sono nervosa per la tesi di dottorato che sto finendo, se sono triste perché mi sono lasciata col fidanzato non lo posso scaricare sugli altri.
            Sono andata a Messa e pensavo: “ma scusa Lidia ma sei idiota? te sei nervosa e scarichi su quel poveraccio? a parte le altre cose cattive che ho detto a mia sorella)”. Evidentemente ho dei problemi di iper-coscienza critica. E sì, mi dà fastidio pensare di non essere buona. perché vorrei esserlo.
            Cmq, un po’ di sano realismo fa bene. buona non sono. e infatti, innumerevoli volte, INNUMEREVOLI, dopo aver scritto qua dei commenti che mi parevano troppo caustici o delle cose non vere (a parte riscrivere chiedendo scusa, e sai bene che l’ho fatto anche con te, mesi fa) sono andata a pregare e mi sono sentita davvero male. Pensavo: ma chi sono io per rispondere così male a Joe, o chi per lui? A me sembra che fosse 50 e 50: 50 di disillusione per essere “cattiva” e 50 perché davvero mi dispiace per te, o per chi sia. Co tutta la carità cristiana che predico…Boh, forse questa è ansia da perfezione. Ma se è così,ce l’ho con me stessa, non con gli altri. Anche se certo mi fa piacere che pensino che sono buona, e mi dispiace se pensano che sono cattiva,e acida. A volte lo sono e quando me lo fanno notare ci rimango male, ma per vanità ferita, non per altro. Tja, vedi bene che buona non sono.
            La cosa buona è che così facendo ho sempre pregato tanto per tutti voi, anche ieri a Messa ti ho raccomandato in modo speciale, perché sinceramente mi sei stato proprio antipatico e ho pensato che sei davvero insopportabile. E allora ho pregato di più per te. Ho pregato per Costanza, perché mi dispiaceva di aver scritto magari in modo troppo aggressivo.
            E soprattutto (come forse hai notato) ho rettificato: anche io probabilmente mi lascerei andare all’insulto, se fossi mollata per un’altra. Forse imparerei persino a dire le parolacce.

            Di difetti ne ho una marea, e se hai notato i miei commenti precedenti li ho messi in mostra mille volte. Ma qua pare che nessuno legga mai attentamente quello che scrivo…Hai notato cosa ho scritto a Costanza sotto? No, perché che ti frega di capire io cosa voglio dire sul serio. vabbè.
            Puoi dirmi: cara Lidia, mi fa schifo come sei fatta. Ok.
            Mi dispiace, ma come dici tu, giustamente, alla fine, chi se ne frega. Io continuo a essere così, e a commentare per quello che sono, e tu continua a pensare che che ti fa schifo come sono fatta. Solo una cosa: magari però non commentiamoci a vicenda, io lascio in pace te e tu lasci in pace me.

            1. mi intrometto un attimo, Lidia. Non sei buona, è vero. Ma neppure cattiva. Sei vera, e a me piace leggere quello che scrivi e come lo scrivi perchè ci leggo le tue battaglie interiori per cercare di essere migliore, e le tue sconfitte e le tue vittorie.

    2. lidia

      Sai Costanza, scrivo a te direttamente, sono andata a pregare un po’ prima. La conversazione esilarante non mi era piaciuta proprio, perché spontaneamente mi dà fastidio pensare a persone che si divertono definendone altre luride ciccione (anche ipoteticamente). Infatti mia sorella dice sempre che a sfogarsi con me non c’è gusto, perché invece di insultare un po’ le ex del suo ragazzo o le sue amiche quando la fanno arrabbiare ma hanno ragione dico sempre “sì, ma sai, non è che sia loro la colpa”…quando capita a me cerco anche di essere obbiettiva.
      però, pregando, appunto, mi sono resa conto che anche io spesso dico di una signora che lavora da noi che è davvero irritante certe volte, e sono felice quando mia sorella mi dice che anche lei la trova irritante, e posso ben immaginarmi che, se mai dovessi venir lasciata per un’altra, forse sentirmi dire che in fondo io sono meglio, che sono più bella o più simpatica mi farebbe stare meglio. perciò, checché ne dica Joe, non volevo certo dirti di andare dietro una lavagna. Certamente anche a me può capitare di sfogarmi così. però, spero, di non farlo mai.
      E per questo, leggendo il post, mi è venuto spontaneamente da commentare che non è vero che le donne sanno solo chiamare le altre luride ciccione. però penso anche io come Denise che, alla fine, quello che tu volevi davvero mettere in luce non erano né gli epiteti insultanti né il taglia e cuci, ma il succo, e cioè che per le donne, senza bisogno di arrivare per forza all’invidia, alla gelosia, all’insulto e al rancore, però c’è una grande fragilità.

  31. Grazie Alvise! Ragazzi vado a nanna, domani alzataccia ( 5.30 ), per sistemare tutto prima del weekend con il Principe Azzurro che come me non è perfetto ma per amore si fa di tutto!
    P.s. L’altra settimana per non svegliarlo durante il weekend romantico, sono andata in bagno senza accendere la luce e al ritorno in camera.. ho preso la libreria in pieno becco, spaccandomi l’interno del labbro. Dalla camera da pranzo si è sentito: prima ” Micaè?”, poi uno scoscio di risate quando ho grugnito qualcosa( non ricordo erano le tre).
    E dire che dovrebbe essere abituato!

    Un Bacio a tutti voi, buon fine settimana con coloro che amate,ci sentiamo!

  32. Mario G.

    Cara Costanza questa tua frase: …”per noi donne lo sguardo dell’altro è tremendamente importante”, oltre ad essere valida anche per noi maschietti, m’ha fatto tornare alla mente queste parole del Santo Padre: “Lo sguardo che porto sull’altro decide della mia umanità.”

    P.S.: Grazie per avermi fatto conoscere Someone like you… la canzone e la melodia mi sono piaciute.

  33. nonpuoiessereserio

    Mi rendo conto che se l’ autore del blog o autrice in questo caso utilizza un tipo di comunicazione misto è più soggetto a critiche pregiudizievoli per quanto questa mistura non rispecchi altro che il proprio animo fermo ma amorevole, simpatico e aperto, accogliente e rispettoso.

  34. filosofiazzero
    12 aprile 2012 alle 13:22
    Ma chi lo può stabilire se Costanza Miriano è farcita e di cosa è farcita?
    —-
    D’acciaio e fosforo, velocità maratonica e genio cosmico, cherry coke e pane e salame.

  35. veramente sarei un presuntuoso arrogante di vecchia data visto che frequento questo blog da quando esiste, e ti posso assicurare che questa piccola querelle è miele in confronto agli scontri che si sono visti qui in passato; per cui ti consiglio di essere un po’ meno permalosa e avere un po’ più senso dell’umorismo.

    di solito ce la mettiamo tutta per non dire scempiaggini ma non sempre ci riusciamo, quindi non ti assicuro niente.

    JoeTurner, nuovamente non hai capito.
    Sei “il primo presuntuoso che passa” non perché tu sia appena capitato in questo blog, ma perché semplicemente non hai alcun diritto di darmi addosso come hai fatto, per di più pretendendo di aver ragione; invece di cercare di dimostrarmi che sbaglio.
    Il fatto poi che vi siano state querelle ben più focose non rende questa meno spregevole.
    E ancora mi dai della permalosa, dopo avermi bellamente aggredito. Logica ineccepibile.
    Quanto al senso dell’umorismo, resta il fatto che il testo del post non è così scontatamente umoristico. Per chiarire che è così, basta dirlo, cosa che poi Costanza ha fatto: certo infuriarsi senza ragione dà piuttosto l’idea contraria.

    Admin, vale quanto scritto appena sopra.
    Ho qualificato come scempiaggine l’equiparare la richiesta di moderazione ad una richiesta di censura; e messo le mani avanti su questo dal momento che si tratta di una facile replica, molto usata. Punto.
    Non so se nella risposta vi sia sarcasmo, ironia o cos’altro: ma non sarebbe più semplice accogliere la richiesta, ed impegnarsi ad evitare flame non diversi da quelli raccontati, fantasiosi eppure realistici?
    (Come si fa a indovinare che la storiella del post è inventata, se succede davvero tale e quale?).
    No, forse è meglio lasciare che la gente si scazzi e rimettere il giudizio a chi strilla di più. Così pare.
    Beh, in questo caso tanti saluti.
    Meglio “permalosi” che presuntuosi.

    Chiudo, ergo non leggerò altre risposte.

    1. JoeTurner

      “arrogante, presuntuoso, spregevole, squallido” per ora gli insulti peggiori vengono dai tuoi interventi, non c’è male come manipolazione della realtà.
      Mi sembri alquanto nervosa.

  36. Scriteriato: tu sei troppo buono con me. Mi sa che attualmente sono farcita prevalentemente di cioccolato e caffè (causa notti insonni per scrivere), cosa che non sta giovando alla mia pelle.
    Lidia e Denise: credo di avere un bel po’ di cose per cui finire dietro la lavagna, e le giudicherà Dio. Neanche noi siamo capaci di giudicare noi stessi. Se però devo fare una previsione, credo che quella chiacchierata ipotetica con le amiche (cosa diresti se sapessi che…), del periodo ipotetico grazie a Dio del terzo grado, no, non rientri assolutamente tra le cose per cui finire dietro la lavagna. e io l’ho raccontata spensieratamente proprio perché non riferita a nessuna persona in carne ed ossa ma per sottolineare la MIA fragilità e debolezza e meschineria. infatti dell’immaginaria cicciona ho detto che assomiglierebbe a quello scricciolo di Anne Hathaway. Mi sembrava evidente che stavo prendendo in giro me stessa e la mia debolezza, la mia scarsa signorilità nell’accettare la sconfitta e la superiorità dell’avversaria.
    Ciò non toglie, ripeto, che ho una bella lista di cose ben più serie per finire dietro la lavagna, che solo a pensarci mi vengono i brividi.

    1. Costanza, che stessi prendendo in giro te stessa, credimi, non era poi così chiaro se ho rilevato quel che ho rilevato.
      Ma detto questo, ribadisco: ho espresso appunto il desiderio che tu chiarissi la tua intenzione e l’hai fatto; già dando per scontato che – per come ti conosco – ti fossi espressa poco efficacemente, nient’altro.
      Meglio di così… sarebbe stato meglio fermarsi qui. Anche perché, per quel che mi riguarda (ma ritengo valga tranquillamente anche per Lidia), nessuno t’ha messo dietro alcuna lavagna se non un altro commentatore, su arbitraria intepretazione ed attribuzione.

      E sì, c’è ben altro di cui preoccuparsi.
      Badiamo a quello 😉

    2. lidia

      Costanza, perdona, ma né io né Denise ti abbiamo mandato dietro la lavagna! Davvero chi mai si sognerebbe di farlo…(anzi nel mio commento, ma chissà se l’hai letto…c’erano un “Costanza dalla persona limpida e onesta che è” etc etc…ma forse nessuno legge ciò che scrivo sigh)
      Io ho detto solo che non mi piace che una conversazione di insulti sia definita esilarante. Ma sono ioc he sono fatta così, come ho scritto sopra, mi danno fastidio gli insulti e soprattutto lo scaricare i nervi su gente incolpevole. (Quando il mio ex fidanzato aveva una coinquilina all’inizio ero gelosissima. Poi ho detto, basta! è una ragazza simpaticissima, punto,e così la devo considerare. E infatti col ragazzo si siamo lasciati (non per colpa di una dona, ma per problemi nostri), ma con lei siamo ancora grandi amiche 😉 )
      Ho anche detto che secondo me non è vero che tutte le donne farebbero così. Sicuro tante mie amiche non l’hanno mai fatto, ma come ho detto, la vita mi ha gratificato delle migliori amiche del mondo, gente “buona dentro” 🙂 e forse non fanno testo, sono meravigliose e basta.
      lasciamo i “dietro la lavagna” e i giudizi e le diagnosi di disturbi psicologici e ansie da perfezione alle interpretazioni (un po’ arbitrarie) di Joe.

      1. Adriano

        ” Ho anche detto che secondo me non è vero che tutte le donne farebbero così”

        Concordo.

  37. Michela

    Mi dispiace ma usare cicciona come madre di tutte le offese è solo uno stupido stigma! Una inconsistente consolazione! Si, è probabile che più volte il “loro” uomo sia stato rubato da una curvy girl ! Se sono così meschine l’uomo in questione ha fatto proprio bene! Poteva pure dire quella bastarda palo secco… Conosco tante single perfette, io personalmente sono una cicciona innamorata, sposata e per niente sottomessa da ben 12 anni!!! Ultima nota, ho tanto amato e sono stata per fortuna spesso ricambiata, a tutti i miei ex auguro ogni bene. Bisogna saper adare oltre, soprattutto se si ritiene di essere vere donne e cioè delle belle persone. La vita continua, forse chi rosica non è soddisfatto del suo personale presente.

      1. Michela

        Scusa, ma la scrittura o forse a causa dei i miei limiti non riesco a cogliere in pieno il tono della tua affermazione. Non pretendo di capire tutto e sono contenta che esistano realtà come questo blog dove c’è ancora il gusto della discussione e del confronto.
        Sono stata toccata su un nervo scoperto, visto che mi occupo di formazione nelle scuole superiori per aiutare i ragazzi nella costuzione di una personalità forte, rafforzandone l’autostima (vado a fare lezione anche nel liceo dove ha studiato l’autrice dell’articolo e del libro al quale mi sono riferita). Un solo dato, è emerso da una recente ricerca americana che l’80% degli adolescenti preferirebbe non avere un arto piuttosto che essere in sovrappeso. Il benessere fisico è importante e sono d’accordo che occarra controllare il peso, però in modo corretto, per evitare poi i danni da adulti (credimi ne so qualcosa!). Il problema sta nei parametri di riferimento che non sono quelli medici relativi ad un equilibrato stile di vita ma ad una erronea lettura dei messaggi veicolati dai media. In soldoni significa che non importa essere sani il BMI (l’indice di massa corporea) desiderato è ben al di sotto della ragionevolezza. A volte purtroppo una frase , unsolo accenno possono spezzare qualcosa che non è facile riparare.

        1. L’ironia – uno dei punti di forza della scrittura di Costanza – è un ottimo palliativo per l’angoscia e un eccellente ricostituente per l’autostima. Aiuta a non prendere troppo sul serio gli idoli, i miti e le illusioni veicolati dai media.

  38. Per quanto mi sia capitato svariate volte di tentare di dimostrare il contrario, devo ammettere che l’invidia è donna. Il testo di Adele è, infatti, solo una canzonetta. Riuscire ad esprimere un giudizio pacato ed equilibrato della nuova fiamma di uno nostro (qualsiasi) ex è impossibile. Ma conosco anche tanti uomini che soffrono dello stesso problema…

    1. lidia

      scusa, ma io conosco persone (donne) che lo fanno, l’hanno fatto e persino io, nel mio minuscolo (era una storia breve, ma ci sono stata male quando mi ha lasciato), riconosco che la ragazza di questo mio ex è carina e simpatica. però è un minuscolo, lo so. fosse stata una storia più importante forse insulterei anche io (spero di no…)

      1. Allora, cara Lidia, sei una rarità. E ti invidio. Perché se fossi stata anch’io capace di apprezzare la nuova fidanzata del mio ex il mio fegato ne avrebbe guadagnato di certo. Beata te…

  39. P. Ave Maria

    Molto azzeccato il tutto solo una precisazione sul Maria finale che vuol essere un invito ad approfondire sempre di più per tutti la conoscenza della Mamma del Cielo. La Maria del si non è la Maria che corre al sepolcro e la Maria che bagna i piedi del Signore. La prima é l’Immacolata Madre di Dio, la seconda è la Maddalena, due figure certo di donne ma con i dovuti distinguo. Per il resto approvo in pieno.

    1. Filippo Maria

      Con tutte queste Marie adesso mi ci metto anche io… P. Ave Maria se rileggi la frase vedrai che il soggetto non è Maria ma “la donna”… bisogna leggere attentamente… ciao!

      1. P. Ave Maria

        Ho rilette meglio e hai ragione. Ad ogni modo la vicinanza può trarre in inganno e precisare può servire a qualcuno.
        Grazie molte e santa Pasqua! :))

  40. Velenia

    Approvo anch’io e aggiungo che un mio ex ha sposato una che è ancora più diversamente magra di me e ben gli sta visto che dava della cicciona a me! Per il resto amici,come avrete appreso dai tg oggi qui si balla e io ho davvero una fifa blu.Come è fragile e precaria la nostra vita…..

  41. Erika

    Dire che l’invidia è donna, mi spiace, mi sembra un luogo comune.
    L’invidia è umana, semmai è diverso il modo in cui le donne la estrinsecano, forse.
    La gelosia, poi, intesa come “bramosia”, secondo l’ottima definizione di Andreas, nella mia esperienza è caratteristica più maschile.

    Noi donne a volte facciamo drammi per nulla (come ha ottimamente sintetizzato Costanza nel libro: se un uomo dice che non sta pensando a nulla, rasserenatevi: è vero), ma gli uomini vivono il disamoramento, e l’abbandono, molto peggio di solito. Basti pensare alle reazioni violente che molti hanno alla fine di una storia.
    In questo senso il cameratismo femminile è più sano.
    Molto meglio sfogarsi per mezz’ora, vituperando la rivale, per poi raccogliere i cocci e andare avanti.
    E, Costanza, credimi, “cicciona dentro” è un insulto mooolto blando, non credo finirai dietro la lavagna, al massimo un richiamo verbale. 😉

  42. admin

    Il fatto che nella sola giornata di ieri abbiamo registrato 6055 contatti (nuovo record), che ci sono stati 247 “mi piace” su facebook e che 45 blogger hanno espresso il loro gradimento verso questo post ci conforta e ci conferma che la stragrande maggioranza dei lettori ha colto (il non troppo recondito) lato ironico del post.

    1. JoeTurner

      …oppure che esiste una diffusa ondata di sadica intolleranza verso le poco filiformi nuove fidanzate di vecchie fiamme

  43. Davvero geniale! E dedita all’accoglienza della parola che governi con capacità fuori dal comune. Altro che tuttologi dell’era multimediale…
    Stefano

  44. perfectioconversationis

    Il mio sogno ricorrente, dal giorno del mio fidanzamento, è di essere lasciata da mio marito. Anni fa era un vero tormento, più vero del vero, mi svegliavo in lacrime e mi sembrava di essere stata appena pugnalata. Ora si è diradato, ma non mi lascia del tutto. Sono certa che si tratti di una mia fragilità, paura di cadere nel vuoto, che vada tutto in frantumi. Ho imparato a convivere con questa paura, ma se gli esseri umani di sesso femminile si tengono a dovuta distanza, generalmente lo preferisco ;-).
    Sarebbe anche carino da parte di mio marito non registrare la presenza di nessuna donna, o almeno essere assolutamente cieco a ogni virtù e attento a ogni difetto, ma per ora non sono riuscita a convincerlo che tale atteggiamento sia un suo preciso dovere coniugale.

  45. Non so se sia già stato detto ma.
    Vogliamo parlare del di lei ex, ispiratore della canzone che le ha chiesto i diritti come incipit del tutto?
    Un genio.

    1. Eh eh..! Se per caso la canzone aveva un fondo di verità (“Don’t forget me, I beg…”) credo che le abbia fatto passare tutte le fantasie. Già ti sei fatto scappare una ragazza con un simile talento, poi perdi anche l’occasione di uscirtene dalla storia con dignità… Un vero cretino! 🙂

  46. argh

    il pensiero che stia mentendo a se stessa e a lui non vi sfiora eh…
    detto questo, penso che staccherei la testa a lui e a lei. A morsi.
    … nella mia immaginazione.

  47. Pingback: La sindrome di Father McKenzie | Sposati e sii sottomessa

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