Ecco Chiara

di Gianluigi De Palo

Chiara Corbella è una ragazza nata in cielo due giorni fa.
Aveva 28 anni ed era sposata con Enrico Petrillo.
Una coppia normalissima della generazione Wojtyla, cresciuta in parrocchia e a pane e Gmg.
Dopo essersi conosciuti a Medugorje hanno fatto un cammino d…a fidanzati con l’aiuto di alcuni frati di Assisi, e si sono sposati nel settembre 2008.
Chiara è rimasta subito incinta di Maria. Ma purtroppo alla bimba, sin dalle prime ecografie, è stata diagnosticata un’anencefalia. Senza alcun tentennamento l’hanno accolta e accompagnata nella nascita terrena e, dopo circa 30 minuti, alla nascita in Cielo.
Ho assistito personalmente al funerale che è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Una vittoria di Cristo sulla morte, ribadita da questa piccola bara bianca e da due genitori che hanno scritto e cantato, ringraziando e lodando il Signore per tutta la Messa.

Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza. Anche in questo caso l’ecografia non è andata bene. Il bimbo, questa volta era un maschietto, era senza gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra hanno scelto di portare avanti la gravidanza. Ho parlato io stesso con Enrico che mi raccontava la sua gioia di avere un bimbo anche se privo delle gambe.
Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia ha evidenziato delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita. Anche in questo caso i due giovani con il sorriso (io l’ho visto e seguito quel sorriso che nasce dalla fede) hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta (anche in questo caso) poco dopo la nascita terrena.
C’ero anche al funerale di Davide. Anche lì tanta bellezza, tanta fede e una sorta di invidia per quella gioia portata nonostante la croce. Una gioia non finta e di circostanza, ma esempio per molte famiglie coetanee.

Finalmente una nuova gravidanza: Francesco…
Tutti noi amici abbiamo gioito non poco per questa notizia e per la speranza di Chiara ed Enrico verso la vita. Molti avrebbero – comprensibilmente – desistito dal riprovarci.
E mentre le ecografie confermavano la salute del bimbo, al quinto mese di nuovo la croce.
A Chiara è stata diagnosticata una brutta lesione della lingua e fatto, un primo intervento (non invasivo) i medici le hanno detto che si trattava di un carcinoma.
Nonostante questo, Chiara ed Enrico hanno voluto difendere questa vita. Non hanno avuto dubbi e hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma.
Chiara, infatti, solo dopo il parto (anticipato di un mese proprio per la gravità della situazione) si è potuta sottoporre ad un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia.

Il sottoscritto e molte altre famiglie, sono testimoni oculari di tutte queste prove portate avanti con il sorriso e con un sereno e incomprensibile affidamento alla Provvidenza.
Ho parlato più e più volte con Chiara ed Enrico di come in tutte queste prove mai si son lasciati sconvolgere, ma solo hanno accettato la volontà di Colui che non fa nulla per caso. E di come, sempre, hanno ripetuto la loro preghiera quotidiana di consacrazione a Maria terminante con TOTUS TUUS…
Potrei raccontare molte altre cose… i mesi difficili di chemio e radioterapia, il rosario familiare del giovedì sera messo in piedi da varie famiglie a loro vicine, la consacrazione del loro figlio a Maria nella Porziuncola…

Ora Chiara è nata in cielo. E in molti siamo testimoni di questa vita Santa.

Vi invito al “funerale” che si terrà sabato 16 alle ore 10,30 presso la parrocchia di Santa Francesca Romana all’Ardeatino.

***

don Fabio Bartoli era uno dei sacerdoti che ha concelebrato il funerale. Sul suo blog ci parla di Chiara ed Enrico
La fontana del villaggio

Leggi anche: Tutti dietro a Chiara

108 pensieri su “Ecco Chiara

  1. Guido Izzo

    Storia di grande fede, ma preferisco un altro tipo di storie, anche perché quello che poi rimane è un giovane marito..SOLO…
    [..]
    Ci si dovrebbe poi domandare il perché si verificano questi gravi casi di malformazioni, che ormai accettiamo come cose “normali” quando non lo sono assolutamente….ed anzi ci si dovrebbe chiedere come mai esistono malformazioni genetiche, gravi tare ereditari e malattie di ogni genere, dal momento che siamo figlio di Dio e fatti a sua immagine e somiglianza. Bella domanda no? qualcuno se l’è mai posta….?? ma forse una risposta c’è e ce la forniscono le (presunte) visioni di un sacerdote veneto, Guido Bortoluzzi…
    Onore a questa martire che ha messo tutta la sua vita nelle mani di Dio, ma non fermiamoci a questo aspetto, perché queste sono morti assolutamente INACCETTABILI !

    1. Esiste la vita ed esiste la morte con tutto quello che ci sta in mezzo di bello e brutto in tutte le sue sfumature …
      Te lo sei mai chiesto il perché di questo ?
      Io sono commosso da questa esperienza come uomo e come padre, ed ammiro chi vive la vita profondamente e senza fermarsi a cercare di scendere a patti con essa.
      Secondo me questi la vita se la sono goduta fino in fondo.
      Io forse scapperei …

  2. didi

    bellissima! tutto…bellissima storia…bellissima vita….bellissima fede…un esempio di santità, GRAZIE!

  3. alessandra

    ciao,è da tanto che seguo questo blog senza mai scrivere ma questa volta non potevo non commentare. ringrazio tantissimo chi ha scritto l’articolo per avermi fatto conoscere chiara. sentendo la sua testimonianza ho capito meglio che tutto il mio desiderio è vivere così come ha vissuto lei. sono contenta di poterla pregare e di poterle chiedere di aiutarmi ora che è in cielo.
    grazie

  4. Pingback: - Cuore d'Europa - il blog

  5. Erano proprio figli di Papa Giovanni PAolo II:
    “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! ”

    Fiumi di lacrime

  6. lidia

    grazie Chiara! io è tutto il giorno che racconto la sua storia ai miei amici, e tutti non fanno che ringraziarmi per avergliela fatta conoscere. Io non posso fare a meno di pensare che lei ed io siamo nate nella stessa città, nello stesso anno, abbiamo avuto più o meno le stesse esperienze. Poteva essere una qualunque delle mie amiche. Grazie Chiara.

  7. Di fronte a questa cosa mi sento piccolo, indegno. Forse viverlo mi diventerebbe più naturale che comprenderlo, che osservarlo da fuori.
    Lei va al suo funerale mentre io parto per il mare oggi. Sento quasi una sorta di arrendevolezza alla mia miseria. Penso a Gesù che piangeva Lazzaro,
    penso al tormento nell’orto degli ulivi, al dramma della passione e qui siamo di fronte ad un eroismo di vittoria sulla morte come a certi grandi martiri del passato.
    Figli di Wojtyla, hanno vissuto il suo:”Non abbiate paura” “Aprite le porte a Cristo”. Loro lo hanno fatto alla grande. Lode al Signore per tutto questo.

    1. lidia

      don Andrej, zdravo! non c’entra con la bellissima Chiara, ma io proprio domani vengo in Slovenia, dove ho vissuto un anno e mezzo e che porto sempre nel cuore 🙂 Tanti saluti alla sua meravigliosa piccola nazione.

  8. Una testimonianza tanto impressionante quanto commovente, che ci interroga e scuote nel profondo in questo tempo di vite scartate perché “indegne di essere vissute”. Le parole vengono a mancare di fronte a una giovane vita consumata come un cero pasquale dalla fiamma di un amore «forte come la morte»…

  9. Sara

    Mi sento così misera di fronte a queste grandi persone…ma è tutta grazia, un folgorante esempio di santità vissuta ai giorni d’oggi che mi (ci) interpella personalmente…grazie Chiara e Enrico!Lode a Dio!

  10. Sergio

    Grazie per la testimonianza. Mi sostiene nella mia difficolta’ adesso irragionevole ed incomprensibile e ad inchinarmi per accettare la volonta di Colui che non fa nulla per caso

  11. admin

    @Alvise:
    mi dispiace ma per oggi sei stato messo !”in moderazione”, come forma preventiva; l’argomento è delicato e già i giorni scorsi hai dimostrato di andarci un po’ pesante, inoltre ci sono molti nuovi commentatori che non ti conoscono e che forse non capirebbero alcune tue uscite. Per quanto riguarda la cura Di Bella hai ragione ci sarebbe anche da discutere (senza pregiudizi)e il signor Izzo ha postato un documentario, d’accordo, ma non vogliamo che questo diventi l’argomento di. discussione.

    PS nota personale, non ho visto il documentario ma conosco l’autore, Massimo Mazzucco, e lo stimo molto.

  12. Giovanni Varuni

    questo mostra che vivere il Vangelo non è mai la strada più facile da percorrere. Poi mi pongo una domanda: ce la farei a vivere Cristo in modo così radicale?

  13. Erika

    Io non riesco a cogliere nessuna consolazione in questa storia.
    Questi due giovani splendidi hanno dovuto affrontare un carico di sofferenza davvero troppo, troppo grande.
    Ammiro la serenità con cui l’hanno fatto, si sono abbandonati, si sono messi nelle mani di Dio.
    Li ammiro, ma lo stesso non capisco.
    Non mi permetterei mai di giudicare queste persone, che ritengo superiori a me in tutto, solo mi chiedo se non sarebbe stato in fin dei conti un atto di pietà mettere fine alle loro sofferenze.
    Ho fatto leggere la storia anche a mio marito, ma lui su questo è molto rigido. Dice che non accetterebbe mai di mettere in pericolo la mia vita per quella di un figlio non ancora nato.
    Io, davvero, non so cosa farei in una simile situazione.
    In ogni caso, da ieri sera piango per questi giovani meravigliosi, splendenti.

  14. Erika

    Scusate: quando ho scritto “mettere fine alle loro sofferenze”, mi riferivo a quelle dei due piccoli gravemente malformati

  15. luisalanari

    Non servono parole, commenti e quant’altro… Solo un cuore silenzioso – pieno di lacrime ed emozione – che accoglie e ringrazia.

    1. Erika

      @cfk: puoi non essere d’accordo con quanto scrive Luca Ciappino nel suo blog, ma, leggendolo, non mi pare che sia stato indelicato o prepotente. Parla con rispetto di Enrico e Chiara, e poi fa delle considerazioni socio-politiche che, condivisibili o meno, non meritano a mio parere il tuo sarcasmo.
      Sono più o meno le stesse considerazioni che faccio io, che però non trovo risposte. Troppo grandi gli interrogativi, del tutto fuori portata per noi portata per noi poveri mortali, considerando che non tutti sentiamo la voce di Dio.

      1. Alessandro

        è una vicenda grande, splendida e terribile, che in me, uomo di poca fede, ispira un miscuglio indescrivibile di gratitudine stupita e angoscia. Penso che se non credessi la trama di queste vite perfette e imperfette, accolte e donate, esaspererebbe a dismisura l’interrogativo sul senso dell’esistenza umana, lasciandomi – almeno temporaneamente – sgomento, ammutolito, senza risposte, senza convinzioni lampanti, incapace di emettere giudizi morali, di approvare o riprovare, di spartire torti e ragioni.

      2. Luca Sappino fà di questa vicenda una lettura ideologica. Io spero che non sia come dice lui. In questa vicenda vedo solo tanto dolore ma anche tanto amore per la vita e vorrei che non ci fosse nessuna strumentalizzazione da parte di nessuno.

      3. lidia

        non so Erika. Di solito sono d’accordo con te, ma stavolta mi pare che Sappino abbia capito male. Cioè, è vero, lui rispetta Chiara ed Enrico. però non capisco dove siano il maschilismo o la violenza o la sottomissione della donna. Chiara ha scelto ciò che ha fatto perché amava Francesco, suo figlio, e ha preferito morire per far vivere bene lui. Io non vedo né violenza, né maschilismo (che c’azzecca il maschilismo) né niente. Cioè: Chiara aveva la scelta di vivere lei e far morire Francesco, o morire lei e far vivere Francesco. Se Francesco avesse avuto tre anni, tutti ma proprio tutti ci saremo inchinati davanti a questo gesto. siccome Francesco aveva solo 5 mesi di vita nel grembo della mamma, il sacrificio di Chiara diventa maschilismo (?) e violenza (?).
        Non dico che si possa essere in disaccordo con la scelta di Chiara. Rispetto anche chi pensa che avrebbe scelto altrimenti. Ma francamente tutti i “pare che” “almeno così la racconta” “violenza” e “maschilismo” di Sappino li ho trovati fuori luogo. Forse avrebbe dovuto tacere, o almeno, argomentare meglio.
        Non so se si capisce…

        1. Totalmente d’accordo con Lidia. Luca Sappino parla di violenza, di maschilismo in modo gratuito. Fa un lettura ideologica che non mi sembra plausibile.

          1. Anche io sono d’accordo con cfk, Lidia e, incredibile a dirsi, anche con Giulio. Sappino giudica secondo schemi ideologici e fa delle disinformazione pura e semplice perché, come s’è già detto in questo blog, nel dare risalto a una commovente testimonianza d’amore come quella di Chiara nessuno intende giudicare moralmente “meno degno” chicchessia, come insinua invece il blogger di Repubblica (*). Semmai è lui a giudicare alcune vite “meno degne d’essere vissute” di altre e nel post linkato da cfk il “rispetto” è di molto sopravanzato dal suo disappunto per la circolazione pubblica di queste storie (in ossequio all’ormai arcinoto dogma laicista secondo il quale dovrebbero rimanere confinate nel privato dei cuori; è da escludere che Sappino abbia capito male, piuttosto filtra i fatti secondo schemi ideologici).

            (*) Che peraltro arriva a dire che quella di Chiara e suo marito è “una storia violenta (almeno nella formula con cui viene raccontata), nella cui evoluzione poco c’entra la libertà e invece molto c’entrano l’integralismo religioso e i suoi prodotti, primo fra tutti il maschilismo, la subalternità della donna, del suo corpo, a quella dell’uomo e del nascituro, del «dono divino»”. Chi ha la guerra nel proprio cuore non può che confondere la forza traboccante dell’amore ora con la violenza, ora con la pusillanimità. Evidentemente un simile Amore fa paura, dimenticandosi che, in verità, è venuto ad affrancarcene.

            1. Io per alcuni anni ho frequentato associazioni cattoliche,movimenti di vario genere, anche comunione e liberazione. Ho conosciuto persone come Chiara ed Enrico che anche se magari non le capivo le rispettavo e in un certo senso le ammiravo. Per il loro amore,la loro fede. Il post di Luca oltre ad essere ingiusto e’ anche antipatico e manca realmente di rispetto nei confronti di una libera scelta, di Chiara soprattutto. Il timore ideologico prende il sopravvento nei confronti del rispetto di una persona. Per me essere veramente laico vuol dire rispettare le libere scelte e rispettare anche un lutto, un dolore. Non voglio sostituire a dei dogmi un ideologia. Cosi la penso io.

  16. Alessandro

    “Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
    Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?
    Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica.
    Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi?

    Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
    Proprio come sta scritto:
    Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
    siamo trattati come pecore da macello.

    Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.

    Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.”

    (Rm 8, 31-39)

  17. Chiara credo sia un vero esempio di come il chicco di grano caduto in terra e morendo porta molto frutto… la sua offerta di vita assieme alla testimonianza anche del marito per cui le prove continueranno, porteranno tanta fecondità per molte persone.

    Penso che sia importante sottolineare che Enrico e Chiara non sono eroi che hanno fatto e fanno tutto questo con le proprie forze umane bensì Cristiani che, per mezzo della potenza di Dio che si manifesta nella debolezza e fragilità umana e attraverso lo Spirito Santo che li ha resi simili a Gesù Cristo, hanno potuto offrire in questo modo la propria vita. Rendiamo grazie a Dio per il SI che hanno detto Enrico e Chiara alla propria vocazione e prendiamo coraggio per affidarci anche noi alla volontà del Signore per realizzare i progetti che Lui ha pensato per ciascuno di noi.

    Ciao e grazie !

    ps: ho voluto anche io condividere questa storia di santità sul mio Blog …

    http://chihaorecchieperintendereintenda.wordpress.com/santi-dei-nostri-tempi/

  18. Con profonda ammirazione rivolgo un pensiero a questa famiglia, ad Enrico, ai loro amici e cari… sono stati unici e continueranno ad esserlo. Non li conoscevo, ora conserverò il loro insegnamento. Una preghiera a Chiara…

  19. Lalla

    Erika, non avrebbe avuto senso “porre fine alle loro sofferenze” -come si suol dire- perche’ con un padre e una madre come questi non penso le due creature abbiano mai sofferto. Al contrario, sono state inondate di amore e accogliente tenerezza in ogni istante della loro esistenza, dalla prima consapevolezza della loro esistenza,, al giorno della tragica ecografia (e QUALE amore quel giorno!), fini al momento del distacco. Osserva con che dolcezza Chiara parla degli istanti della gravidanza, in cui la presenza della figlia e’ stata gustata momento per monento, dove anche un lieve calcio era vissuto come gesto di amore e di presenza da parte della loro creatura e ricambiato. Il racconto della mezz’ora di vita della loro bambina concentra tutta la forza del sentimento che lega la madre ai suoi figli. Una lunga vita o un’istante, non sono cosi’ diverse se nell’istante c’e’ tutto. Davvero non penso che questi bambini abbiano sofferto. Hanno avuto e dato amore. E se davvero vogliamo credere nella speranza come la nostra fede ci guida a fare, questo scambio di gioia e amore non solo non e’ cessato ora ma continua piu’ intenso e reale che mai.

  20. 61Angeloextralarge

    Questa storia mi ha colpito moltissimo già quando l’ho letta nel commento lasciato giorni fa. Quanto dolore! E quanta gioia in questo dolore! Credo che difficilmente potremmo capire questi misteri grandi, questi santi. Non pesno a cosa avrei potuto fare io al loro posto: come posso saperlo? E solo vivendole le situazioni che si può arrivare a vedere ed agire.
    Da parte mia, credo profondamente nella testimonianza data da Chiara ed Enrico, quindi farò di tutto per divulgarla e farla conoscere, anche a quelli che non giano su facebook e sui blog, siti e tv cristiane.
    Grazie Chiara! Prega per noi che siamo in questa valle terrena. Prega per tutte le mamme che non riescono ad avere figli. Prega per tutti i bambini del mondo, tu che li hai amati con un amore grandissimo!

  21. Erika

    @Lalla: credimi, sono certa che Chiara ha amato moltissimo sua figlia e spero sinceramente che l’esistenza di questa mamma e dei suoi bambini prosegua in cielo nella gioia.
    Il fatto è che quella povera bambina era anencefalica. Una persona anencefalica non ha tessuti connettivi neuronali. Non è in grado di provare nulla, purtroppo. Né amore, né dolore.
    E’ questo che mi fa porre delle domande.

    @Alessandro: come sempre hai colto il punto. Se la fede non solo non è salda, ma è un guazzabuglio inestricabile di dubbi, vicende come queste ti gettano nell’angoscia.
    Ripeto: sconfinata ammirazione e smisurata angoscia.
    La mia prima reazione è stata di pensare che un tale carico di sofferenza non può essere casuale, che deve esserci dietro un intendimento che non sono in grado di comprendere, ma che forse Enrico e Chiara avevano compreso.
    Ma poi ecco il dubbio, maledetto dubbio…

  22. Mi ha colpito molto soprattutto il video. E soprattutto mi ha colpito il grande e profondo e vero amore di questa coppia, che non solo si percepisce, ma traspare chiaramente, è evidente, da piccoli segni, dall’atteggiamento, dai loro sguardi, dalla pace profonda che trasmettono, quella pace da cui viene la gioia, che è la gioia. Proprio un esempio di coppia.

  23. Lalla, hai ragione, un minuto di amore vale come una vita. Questo mi riporta alla convenzione del tempo. Purtroppo noi umani, e io sono molto umano, non comprendiamo a fondo il significato della dimensione del tempo. Appena ora ho un bevuto un buon prosecco e mi riesce più facile abbandonarmi all’amore di Dio e affidare a Lui la mia debolezza.

  24. Alessandra Mazzara

    bellissima testimonianza di vera fede..un esempio di come la Parola continua a farsi carne sulla terra, ogni giorno, sempre e continuamente, per mezzo dei Suoi testimoni. Grazie!

  25. Pistis

    Dio ha dato loro la prova, ma ha dato loro anche la forza per superare mirabilmente tale prova. L’amore di una madre è smisurato, non conosce confini per il suo bimbo, per questo è segno dell’amore di Dio.

    “Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.”

    “La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo; ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi.”

  26. lorenza

    che dono immenso è questa famiglia, quanta fecondità di amore e fede risvegliano in ognuno di noi. Enorme è la commozione che proviamo MA oggi a messa la lettura da libro della Sapienza diceva: Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,nessun tormento le toccherà.Parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura,la loro dipartita da noi una rovina, Ma essi sono nella pace. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,perchè Dio li ha trovati degni di sè e li ha graditi come un olocausto.Nel giorno del loro giudizio Risplenderanno e il Signore regnerà per sempre su di loro.Quanti confidano in Lui comprenderanno la verità;coloro che gli sono fedeli vivranno presso di Lui nell’amore,perchè grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti. C’è una preghiera di un anonimo brasiliano “messaggio di tenerezza” che dice : Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme:Le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,proprio nei giorni più difficili della mia vita.Allora ho detto: “Signore io ho scelto di vivere con Te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perchè mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?” E Lui mi ha risposto:” Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai:i giorni nei quali c’è soltanto un’orma sulla sabbia sono proprio quelli in cui TI HO PORTATO IN BRACCIO”
    Signore prendi fra le tue braccia Enrico abbi cura di Lui sorreggilo dona a Lui tanto coraggio e forza Te lo affidiamo.
    Don Giovanni D’Ercole ci chiede di prendere in adozione di preghiera un sacerdote oggi faccio questa proposta prendiamoci in adozione di preghiera Enrico e il suo bambino.

  27. La storia di Chiara e di Enrico è davvero toccante. Prima di tutto ammiro il coraggio e la fede con cui insieme hanno accolto le prime due gravidanze “imperfette”, amando e accompagnando dei figli malformati che non srebbero mai sopravvissuti (e come mamma credo che sia un dolore profondo, incommensurabile, davanti a cui sentirsi impotente ti può annichilire). Penso a Chiara e alla sua gioia nel dare la vita al piccolo Francesco ma per poi doversene separare così presto. Poi penso ad Enrico, che ora è senza sua moglie e deve crescersi Francesco da solo.
    Non so, sono senza parole. Non riesco davvero a dire nulla davanti a queste storie così piene, così drammatiche e i cui protagonisti sembra non abbiano mai un cedimento, sicuri che tutto quel dolore sia buono per loro. E sono esempi di fedeltà a Dio da guardare e tenere a mente, anche per non ingigantire le piccole difficoltà da cui a volte ci facciamo sommergere senza un realistico ridimensionamento.
    E mi chiedo una cosa: ma a chi non tocca una croce così grande, quale santità è chiesta?
    Questi due ragazzi splendidi si sono conosciuti a Medjugorie. Altre coppie si conoscono in discoteca, o al banco del bar. Enrico e Chiara hanno fatto un percorso di fede ad Assisi. C’è chi fa percorsi di fede in parrocchia, a volte zoppicando o inciampando nei propri limiti e peccati. Magari i figli arrivano subito e sono perfettamente sani, il lavoro non manca, il tetto è sulla testa, tutto procede in modo sereno, con piccoli imprevisti, ma nulla di tragico.
    Allora? che si fa? si deve aspettare una malattia dietro l’angolo? perchè non vorremmo mica dirci che la croce da abbracciare sia così banale, chessò, che sia solo fare noiosamente le proprie cose, giusto con qualche intoppo qua e là?!
    Scusate, non voglio essere irriverente, ma è da ieri che penso all’eroicità di Chiara ed Enrico e non riesco a fare a meno di chiedermi “Signore, ma da me, meschina come sono, senza particolari virtù, che cosa vuoi?”

    1. Giuliana, ci penso anche io spesso. Mi sono risposto un pò attraverso questa parola:
      “Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio”, così scrive Pietro (1 Pt 4,10)

      Penso che dobbiamo anzitutto rimanere nel Signore Gesù e mantenere una relazione costante con Lui. Poi il resto un pò viene da sè, nel senso che giorno dopo giorno avremo le nostre difficoltà quotidiane, le nostre missioni piccole o grandi, i nostri figli da amare e a cui dare un esempio cristiano, le nostri mogli e mariti da amare come li ama Gesù, ed ogni nostro “prossimo” da amare come lo ama Gesù.
      La missione più grande, che è per ogni cristiano, è annunciare Gesù, essere testimone di Gesù, della Sua Luce, della Sua Parola, annunciare il Suo Amore attraverso gesti concreti e quotidiani.

      Non c’è bisogno di fare cose grandi, se la vita non lo richiede, ma si può fare ogni cosa con sempre più grande AMORE.
      Sempre nel nome del Signore Gesù Cristo.

      “La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili,
      ma nel farle ogni volta con più amore”. Santa Teresa d’Avila (1515-1582)

      Ciao !

      http://chihaorecchieperintendereintenda.wordpress.com/perle-preziose/

    2. lidia

      Giuliana, io non credo che le tue croci siano sempre piccole…io nella vita ne ho avute di pesanti (la separazione dei miei e la depressione di mamma per alcuni anni), e a volte stentavo a capire come potessero lamentarsi gli altri, ma poi ho capito. ti assicuro che il tuo alzarti la mattina, lavorare, accompagnare i bimbi a scuola, sopportare il marito quando ti fa arrabbiare, non giudicare, non sparlare dei vicini, etc etc etc sono cose sante. San Josemaria escriva diceva che la santità è fare bene il piccolo dovere di ogni istante.
      davvero, non ti preoccupare.

    3. Giuliana, penso che lo pensiamo in tanti. Finché i santi sono figure lontane nel tempo e nello spazio, noialtri poveri cristianelli bene o male la sfanghiamo. Santa Caterina da Siena “scambiò il suo cuore con quello di Gesù”. Sì, va bene ma che vuol dire, in realtà? San Giorgio ammazzò il drago, san Giacomo irruppe a cavallo in una certa battaglia. Ma è roba di mille, milleduecento anni fa. Belle storie ma cose lontane. Poi ti capita tra capo e collo una santa che era qui fra noi fino all’altroieri. Magari qualche volta a Roma le sono passata vicina, in una stazione della metropolitana o sull’autobus 61. Questo è tutt’altro: è una botta nello stomaco. I santi ci sono, sono in mezzo a noi ma noi non ce ne accorgiamo. Ma del resto a noi non viene chiesto, necessariamente, quello che questa santa (o gli altri più lontani) hanno scelto di fare. Ci vengono chieste cose minuscole. Un pensiero difficile da digerire, eh? Io posso dire solo che oggi, la preghiera dell’angelus a mezzogiorno (gratiam tuam quaesumus, Domine, mentibus nostris infunde…) voleva dire qualcosa di diverso dagli altri giorni.

  28. CFK

    grazie Lidia, Andreas e GiulioL. Forse il mio tono era troppo sarcastico ma voi avete espresso molto meglio di me il mio pensiero.
    a GiulianaZ vorrei dire che il suo intervento è profondissimo e pone delle domande enormi.

    1. angelina

      Hai ragione. Domande enormi. E’ da ieri che ci penso. La storia di Chiara ed Enrico e dei loro figli, per tentare un’immagine, è come un sasso gettato nell’acqua un po’ stagnante della nostra coscienza. Arriva, cade lì per caso e spezza la sottile membrana che sempre si forma appena cessa il movimento; poi arriva giù, fino in fondo, e continui a vedere i suoi cerchi d’onda che si allargano sull’intera superficie. E l’acqua dello stagno si muove, e con lei tutto ciò che contiene.
      La domanda di Giuliana è stata anche la mia: da me, che cosa vuoi?
      Questo è ciò che suscita l’incontro con la santità, con persone uguali a noi eppure così speciali. Il desiderio dell’eroismo nella virtù, del di più nella vita che ci è data ogni giorno, del rispondere con generosità ad un amore infinitamente più grande del nostro. Si iste et ille cur non ego? dice S. Agostino

      “a chi non tocca una croce così grande, quale santità è chiesta?” Bellissimo, Giuliana. Grazie.

  29. Chiara ti si vuole bene appena a sentir la tua voce, e mi faccio piccola di fronte a te. Vorrei solo abbracciarti, per assurdo con fare materno anche se sono poco più grande di te, ma tu hai negli occhi quella bontà bambina, quella certezza che uno cerca poi ancora nella vita. Sono certa che i tuoi maschietti ti renderanno la giusta memoria, che questo papà sarà accompagnato con amore nel crescere il vostro bambino. Ti vedo con Maria e Davide, insieme, sereni. Non sono abbastanza forte per non soffrire delle croci che hai portato. A volte a cercar risposte si fa peccato, non mi trovo convinta su cose così grandi. A me hanno detto un giorno che quando le gravidanze si perdono è per espiare il peccato di chi abortisce, ma non ho sentito un click dentro, non era la risposta giusta secondo me. Accade per svariati motivi, la differenza è nel modo in cui si vive, penso. Onore a te alla tua memoria e al tuo tornare spirito di vita. Vorrei sapere, vorrei capire, ma per ora posso dire con certezza che la tua vita ricorderò per sempre. Amen

  30. Sybille

    Al di là delle idee che ognuno può avere in questo caso (e devo dire io non ci vedo alcun maschilismo nella storia di Chiara), dobbiamo solo stare zitti. Ognuno con le sue domande e convinzioni. Ma è incommensurabile il dolore dei genitori a vedere due figli morire, così come è atroce che una madre non possa avere avuto la possibilità di crescere suo figlio. A Francesco e al suo papà auguro tutto il bene possibile, e oltre, e una forza smisurata. Faccio veramente fatica ad articolare dei pensieri perché il dolore di questa coppia, lo dico di nuovo, è veramente incommensurabile. Mi viene da piangere, e mai avrei avuto occasione di conoscerli. Vite troppo diverse.

    1. Anch’io amo molto Chiara Luce Badano, e ora pregherò di brutto anche Chiara Corbella in Petrillo, perché questa ragazza è di sicuro schizzata nella mia personale top ten dei defunti a cui chiedere Grazie… dopo una vita di Fede come la sua, cosa mai le potrà negare il Padreterno? Enrico ti abbraccio anche se non ti conosco, di sicuro non hai bisogno del mio incoraggiamento, ma per esperienza posso assicurarti una cosa: tua moglie dal Cielo farà meraviglie, stanne certo… sii forte e non perdere la Fede.

  31. Pingback: Storia di Enrico e Chiara | Susanna Bo

  32. Maria Laura

    Una ragazza…una ragazza dall’animo gigante, un esempio da seguire, un dolcissimo e meraviglioso dono di questo mondo che, con la sua e vita e la sua morte, ha reso questa terra un mondo migliore. Se avessi saputo prima della sua esistenza, avrei fatto di tutto per conoscerla. Io ringrazio il destino che lei sia nata, che abbia vissuto, e che con tutto quello che ha fatto, e sofferto, e gioito, abbia donato al mondo, non solo a Roma o all’Italia, qualcosa di immenso. Grazie a Chiara, ed alla sua meravigliosa ed immensa bellezza interiore.

  33. admin

    @Guido Izzo – Elena Porcelli:
    mi dispiace ma preferiamo che questo spazio oggi non sia occupato da polemiche sulle cure alternative al tumore (sebbene io stesso abbia le mie idee).
    Per questo ho rimosso il link al documentario segnalato di Guido Izzo e la conseguente risposta con altro link di Elena Porcelli.

  34. Alessandro

    “perché cercate tra i morti colui che è vivo?”
    “beati quelli che senza aver visto hanno creduto”

    i santi sanno credere al di là dell’ultimo, dove tutti sentono morte e tenebre pregustano il fulgore della resurrezione.

  35. matrigna di cenerentola

    questo racconto mi tormenta. Perché io non riesco ad avere dentro gioia per questa famiglia, e il racconto mi sembra proprio un Calvario completo: flagellazione (la prima bambina), salita con la Croce (il piccolo senza gambe), crocifissione e morte (la passione di Chiara). Ciascuna di queste storie, a sé, mi trova solidale e mi fa provare compassione (nel senso di patire assieme, con condivisione). Tutte e tre assieme mi lasciano senza parole. Certo la vita di questa ragazza -così semplice nella sua sapienza di un altro tempo e di altri mondi- è una brevissima intensa strada di santità alla quale non siamo abituati. Ma Gianna Beretta Molla è santa perché ha *soltanto* portato a termine una gravidanza pur avendo un tumore, Chiara Luce Badano (a me cara) ha sofferto fino alla fine col sorriso sulle labbra *solo* per il tumore, altre persone scelgono *soltanto* di continuare gravidanze difficili e senza speranza per il bambino, e di accoglierlo comunque, fosse solo per poche ore o giorni. Ma questi due ragazzi… l’accanimento del “destino” contro di loro sembra così improbabile che sembra siano stati scelti a testimoni. Di che? “Della speranza che è in loro”, certo, ma che prezzo: una vita brevissima, compiuta con la felicità di avere un bambino vivo tanto desiderato, ma anche una lunga solitudine per questo giovane uomo, consolata, chi può saperlo, dalla presenza di questo bambino.
    Penso che la resurrezione in questa storia si vedrà veramente solo col passare del tempo, nei frutti che questa vita e morte di Chiara porteranno intorno a noi.
    Pregherò anch’io per Enrico e il suo bambino. E chiederò aiuto a Chiara, per i problemi gravi della nostra famiglia.

  36. lidia

    lo dico sommessamente ma…se Chiara è una santa…allora anche Enrico! La loro scelta è stata fatta e portata in due. Sono una sola carne. Chiara ha avuto il coraggio di dare la vita, ed Enrico il coraggio di lasciarsi prendere la propria metà migliore, e di sopportare il peso della solitudine. E lui è ancora qui fra noi. Peccatore, certo, e chi non lo è? Ma anche lui una figura luminosa. Preghiamo tanto per lui. Anche se Chiara ci starà pensando da sola 🙂

  37. simere

    sono sconcertata da questa storia.
    Quanto dolore.
    Non gioia…DOLORE! Sopportato con santità sicuramente, ma non riesco a pensare che questa storia non sia impregnata di un immenso dolore.
    Sicuramente sono “piccola”:
    non riesco ad avere fede in una famiglia di credenti ferventi ed osservanti.
    e mi chiedo se Dio giudichi scelte alternative a quelle di questa coppia.
    Scusate, forse non dico la cosa giuta nel posto giusto…
    Un pensiero per Enrico e Francesco

    1. grazie….!…finalmente un commento che apre anche uno scenario diverso, fermo restando che quella di Chiara è un gesto di profondo affidamento a Dio

  38. che dire? io ho una mia visione particolare delle Fede e di tutto ciò che mediaticamente gira intorno a questa questione. Innegabile la forza di questa povera ragazza, del marito e della famiglia. Possibile che Credere in Dio corrisponde ad avere fede anche nella chiesa? L’esperienza personale mi fa pensare che la forza più grande l’ha dimostrata lei nell’accettazione di tutti i drammi che ha vissuto e che in maniera troppo eclatante vengono raccontati in queste ore.
    Quando sai che è finita che puoi fare? forse l’accettazione viene naturale. Questa non viene mai ai familiari che restano a piangerla… questa dovrebbe essere la vera forza, accettare la mancanza di chi non c’è più e andare avanti comunque, accettando la solitudine e cercando la forza solo in se stessi. Io penso al marito, che dovrà crescere un bambino da solo, dovrà fargli accettare la mancanza della madre e a questo bambino che della madre avrà forse un vago ricordo… questa la mia esperienza… vedova quando i miei due figli avevano 7 e 10 anni…. in tutto questo non credo in una vita oltre quella terrena, lei ci credeva e suoi familiari anche, ma credo piuttosto che chi se va, in qualche modo resta e ci aiuta nei momenti più duri… io sono andata avanti negli anni con la certezza che il padre dei miei figli, da qualche parte, li ha seguiti e protetti… ha fatto sicuramente una gran fatica ma anche un buon lavoro… almeno finora!!!

  39. max conti

    sono stato molto attento nell’ascoltare questa storia vera, sono rimasto molto colpito io e la mia famiglia in quanto siamo genitori di 2 bambini di 12 anni e 11 mesi. E coraggioso come questa coppia abbia saputo affrontare ed accettare tutto quello che anno vissuto, non avevamo mai assistito ad una storia simile mai e poi mai, infatti ci si aspettava un lieto fine ma invece….non riesco a credere ai miei occhi da tutto quello che o letto e visto durante il filmato.. mi chiedo!!! dove prendeva chiara la forza per andare avanti? e incredibile tutto questo.. e per di più ora chiara e venuta a mancare..e pazzesco, ma perche la vita deve essere cosi dura… siamo profondamente addolorati per la scomparsa di chiara. Condoglianze al marito ed ai familiari. un grande bacione al piccolo. Ciao chiara rimarrai x sempre nei nostri cuori.

  40. Credo che noi come uomini non possiamo capire il significato di questa vicenda, lo capiremo un giorno nell’ aldilà. Ho tre bambini e una moglie e se mi si prospettasse un calvario simile non credo che ce la farei. Chiara ed Enrico sono due santi eroi.

  41. franci

    Nonostante la storia… quanta disarmante e luminosissima BELLEZZA! Come è possibile da tanta sofferenza?! Quanto amore e bellezza umile e stupenda in Chiara, quanta somiglianza alla Vergine Maria! Mentre di Enrico è il suo silenzio che mi parla di lui! Una storia d’amore dall’inizio alla fine..come se ci fosse una fine in questa storia…No! Ecco il dono! C”è solo un bellissimo inizio per onguno di noi, per me adesso, oggi 16 giugno 2012, ore 8.30 di questo sabato mattina assolato e stupendo che Dio mi dona!….Non tanto la storia, quanto la strada da prendere per dare il senso alla vita che sto vivendo oggi e che vivrò domani. Non sono le circostanze che devono cambiare, ma il mio cuore che si deve convertire, e lasciarsi purificare dalla FEDE e dalla SPERANZA, per credere che nonostante le circostanze mi sembrino sfavorevoli, Dio è presente nella mia vita e se ad un certo punto non riesco più a camminare, c’è Lui che mi tiene in braccio! GRAZIE CHIARA! GRAZIE ENRICO! E a tutta questa storia che a mio avviso porta la firma di Lei che in questi difficili tempi distribuisce tante grazie e tanta forza! E’ MARIA! La Regina della Pace….e non è per niente uno scherzo! Pace e gioia!

  42. Lidia:
    perché ti senti in quasi in “dovere” di aggiungere “peccatore, certo, e chi non lo è?” a proposito del marito superstite?
    Che senso ha questa precisazione?

      1. lidiafederica

        tecnicamente santo è una persona che sta in paradiso,, e finché si è sulla terra non lo si è. peccatore del peccato originale

  43. barbara

    Immensi! Questo è il vivere che gradisce Dio! E’ bellissimo vivere lasciando, un domani, una traccia così forte della nostra Vita e Chiara l’ha lasciata! Eccome se l’ha lasciata!! Grandi…

  44. don marco

    se siete d’accordo propongo di cominciare a raccogliere testimonianze su questa ragazza, per poi, appena possibile, aprire una causa di beatificazione presso la Congregazione delle Cause dei Santi, per poter elevare all’onore degli altari questa giovane sposa e madre esemplare.

  45. Grazie all’admin per aver eliminato la discussione tra Izzo e me. La storia di Chiara, Enrico e Francesco è troppo importante per permettere che le persone siano distratte da una questione totalmente OT

    1. Twentyrex

      Avevo letto il tuo articolo, poi ho trovato questo ed ho avuto la possibilità di vedere ed ascoltare Chiara. E questi sono stati gli unici momenti nei quali la commozione mi ha lasciato. Il tuo articolo, come sempre perfetto nel descrivere ed interpretare, rendeva inutile qualsiasi commento. Poi questi pochi minuti mi hanno posto il problema. D’accordo, dinanzi ad una storia come questa non è possibile frenare le lacrime, ma perchè la voce di Chiara così dolce e serena, pur ripercorrendo un dramma così terribile, ti prende interamente e ti libera gli occhi. Credo che abbiamo pianto tutti, ma almeno per quanto mi riguarda sono convinto di avere pianto fondamentalmente per me stesso. Chiara è nata nella vera vita e questo nostro piccolo ed insignificante mondo resta privo del suo sorriso e della sua presenza. Ecco io non ho paura di convivere con la corruzione, con il malgovermo, con la criminalità perchè ancora ho il dono della Fede e la certezza della Speranza che mi viene da dentro e che trova fuori Chiara e tanti altri giusti ed umili che mi confortano e non mi fanno sentire solo. E quando vanno via, mentre gioisco per loro, piango per me. E mi sento inutile ed inetto e provo vergogna dei piccoli grandi problemi che mi assillano e mi rendono triste. Dinanzi a Chiara sono una pulce che si è presa il raffreddore!

  46. d. Andrea

    Il funerale è stato splendido: una vera festa. Era la Chiesa viva, quando appare con tutta la luce della sua fede. Molto commovente, ma non per il dolore, e nemmeno perché davanti a una vita così ci si sente sempre miseri. Ho pianto, credo, per la bellezza struggente di questa vita e di questa morte, e per la grazia di aver “toccato” la vita eterna.

  47. Chiara

    Mi chiamo Chiara anche io e sono più giovane di lei. La storia l’ho conosciuta grazie a Facebook: giravo un po’ così, tra i profili dei miei compagni di università. E Samuele aveva il link. Mi sa che quando lo vedo lo devo ringraziare. Ma questa è un’altra storia.
    Santo cielo. Sono un paio di giorni che ci penso a questa donna. E alla fine ho guardato anche il video con la famosa testimonianza. Di Chiara mi hanno colpita alcune cose: la corona in mano, l’Arma che Padre Pio considerava indispensabile per qualunque fede; la voce, il sorriso, la mano del marito sulla sedia accanto a lei, un ricordo di una sofferenza passata e trasformata in vita.
    Non lo so, non lo so, non so nulla. Io non ce l’ho un figlio, sono giovane, studio ancora e non ho in progetto di sposarmi nei prossimi dieci anni. Eppure…
    Eppure come si fa a non sentirsi coinvolti da una storia del genere?
    L’aspetto più importante l’ha scritto e compreso qualcuno commentando Sappino su Repubblica: “Questi la vita se la sono goduta fino in fondo.”
    Sì, questo è l’aspetto davvero importante. Io credo che Chiara, anche nella sua sofferenza, avesse trovato una gioia sincera nel portare avanti le sue scelte. Lo vedo dagli occhi che spalanca mentre parla nel famoso video, si legge in quella foto in cui è un occhio solo a sorridere. E si sente la forza di questo desiderio di felicità quando dice: “Avrei ricordato l’aborto come una sofferenza. La nascita di Maria, invece, è stata un momento di festa.”
    Forse ha davvero scelto il male minore, quello che crea e non quello che distrugge.
    Forse Dio vuole dirci che cercare serenità e felicità nel Suo nome, sempre e comunque, può essere un pezzetto di santità. Magari è un messaggio del tipo: “Ehi gente, lo so che le cose là sotto vanno male. E vanno male davvero. Però non smettete mai di crederci. In Me, nel futuro, nella felicità, nella speranza. Perchè è crederci che conta, è il percorso che conta. Alla meta si vede solo un po’ di quello che vi siete portati dentro per tutto il tragitto.”
    Ora non mi prendete per scema, che lo so che il dolore che hanno patito questi due innamorati è più grande dell’intero universo. Ma la lezione più grande che ci possano insegnare è che la felicità, in Dio, per lo più, è una scelta consapevole, coraggiosa, controcorrente. Chiara non è controcorrente perchè ha evitato tre aborti, l’ultimo dei quali, se non erro, in circostanze che mi pare la Chiesa permetta. Chiara è controcorrente perchè si è ribellata al dolore, alla resa, all’essere grigia. Ha scelto i colori.
    Qualcuno forse vedrà in questa storia un po’ di maschilismo…
    Io non sono una santa, e più volte ho notato, in molte situazioni, che i mondi ancestrali del passato, e anche un po’ della religione, perchè no, hanno dei riflessi nel presente. Quanti matrimoni si reggono su donne che non lasciano i mariti perchè <>? E con questo non voglio fare la paladina del divorzio, no: al massimo di un’educazione cristiana diversa, reale, che regala amore. Come quello di questi due giovani, di Enrico e Chiara. E questa, di educazione cristiana, non ha tempo. Ci dev’essere stato al mondo qualcuno che ha amato come loro, anche trecento anni fa. Il maschilismo è un’altra cosa, è un mondo di pregiudizi ancestrali che infonde insicurezze, dolore, paure, senso di inadeguatezza. E invece le avete viste le foto di Chiara? Chiara che suona il violino, Chiara che ride a Medjugorie, Chiara con Francesco in braccio. Chiara che parla nel video, è LEI che parla, è lei che ride alla fine, quando lascia andare il microfono, quando scatta l’applauso. è lei che va alla visita medica da sola e prende una decisione da sola, prima ancora di parlarne con il marito, e l’avete sentito dalle sue labbra quanta sofferenza questo le abbia procurato.
    Non ho mai visto una donna più sicura di sè stessa, con meno traumi e inadeguatezze nell’animo.
    Magari mi sbaglio, eh! Per carità, le mie parole non sono Vangelo. Il Vangelo è un altro, si sa.
    Però…
    😉 Questo è quello che ho visto.

  48. Chiara

    Scusatemi, l’html ha cancellato un pezzetto.
    Donne che non lasciano i mariti perchè “non è bello, non è giusto, non si fa, che disonore”. O per i figli, ovviamente.
    (Tra parentesi, giuro che accade ancora!)

  49. antonella

    perdonatemi, non vorrei risultare dissacrante agli occhi di qualcuno che leggesse, ma perché ci dovrebbe essere meno coraggio nella scelta di un aborto terapeutico? probabilmente non riesco a spiegarmi bene perché questa storia mi lascia più di un punto -e bello grosso- di domanda ma pur nel rispetto profondo di una scelta eroica io faccio molta fatica a capire cosa ci sia di esemplare se queste tre decisioni di fila sono state prese con il sostegno della “potenza di Dio”. verrebbe quasi da dire che chi ha Dio nel cuore non fa fatica a compiere certi atti, e povero chi invece deve sbrigarsela senza alcun sostegno ultraterreno…

    1. Alessandro

      Antonella, non mi riesce di immaginare in alcun modo quale “coraggio” ci possa essere nell’aborto procurato.
      No, Dio non nega a nessuno la forza di compiere certi atti, ma il dono della Grazia diviene efficace e operante in una intimità che liberamente se ne lascia trasformare (insomma: la Grazia non si sostituisce alla libertà, ma sostiene una libertà che si educa con perseveranza ad accoglierla). E no, la “potenza di Dio”, la visitazione della Grazia non elimina la fatica nel compiere certe scelte e nel permanervi fedeli. Il “sostegno ultraterreno” non annulla la fatica e la sofferenza, ma concorre in modo decisivo ad attraversale senza disperare, senza esserne travolti.

  50. gino

    chiara e enrico sono semplicemente esemplari, per ognuno di noi, non solo per quello che hanno fatto, ma perché non hanno avuto paura, hanno avuto tanto coraggio; coraggio da cui sicuramente molti di noi dovrebbero solo prendere esempio invece di parlare a vanvera su alcuni temi…

    1. admin

      @Antonella:
      ho approvato il suo primo commento ma devo avvertirla che non abbiamo intenzione di approvare gli altri e di intavolare un dibattito sulle scelte di Chiara ed Enrico; non oggi, non qui. Il post aveva lo scopo di far conoscere la loro storia e basta.

  51. Pingback: VanityFair.it

  52. Francesco

    la storia di Chiara e il marito mi ha veramente scosso. Padre di 3 figli, tra pochi mesi 4, sinora ho sempre dato per scontato la buona salute dei bambini, anche se i due maschi i primi giorni di vita li hanno passati in terapia intensiva, e soprattutto il primo (perché il primo), ci ha messo molto in ansia e ci ha fatto mettere a fuoco che non tutto è così scontato come ti dice il pensiero dominante… Ma tornando a Chiara la storia nel leggerla mi ha scosso, nel vedere la testimonianza su youtube, e dunque cogliendo il volto di questa coppia, soprattutto di lei, la serenità con cui riusciva a parlare, mi faceva pensare come si era messa nelle braccia di Dio e come io di fede molto più piccola non riesco a mettermi così serenamente nelle braccia di Dio! E non tanto la storia mi fa pensare e riflettere…, perché tutti abbiamo i nostri drammi, le nostre croci (nella misura che ne siamo capaci) della vita, ma appunto il come li affrontiamo. E non c’è mezza misura: o ci mettiamo nelle braccia di Dio fiduciosi come ha fatto Chiara, o ci pieghiamo su noi stessi, o, peggio ancora, scendiamo a compromessi con la vita. Ecco come ho avuto occasione di leggere e far memoria: in definitiva è il morire per amore l’essenza della fede. Il punto di arrivo di un cammino d’amore sono due piedi e due mani trafitti e un cuore squarciato, o no?

  53. Giancarlo

    Se noi abbiamo pienamente fiducia in Cristo, capiamo pienamente cosa intende dirci S.Paolo nella lettera ai Galati cap2,21 quando ci dice Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Io credo che Chiara più o meno consapevolmente, abbia avuto queste parole scritte nel proprio cuore e nella propria anima, solo cosi possiamo comprendere la Misericordia di Cristo e il significato della sua Passione.
    Se non abbiamo Cristo nel nostro Cuore tutto ci appare assurdo e insensato, ma se noi confidiamo nella misericordia di Cristo, tutto acquista un senso, credo che la vita di Chiara, e le sue scelte, fatte di comune accordo con il marito siano li a dimostrarlo. La razionalità non esiste, e solo una scusa che abbiamo quando ci troviamo incapaci di Amare, l’amore esiste, e tutti noi possiamo sperimentarlo, l’amore è spirito di sacrificio, lo stesso sacrificio che ha un genitore per i propri figli. Grazie Chiara per averci dato questo grande esempio, esempio di amore, di sacrificio, e di umiltà

  54. Admin:
    ho letto solo ora che ieri è stata consigliato di tenersi alla larga anche a Antonella (almeno temporaneamente, dicevi) Quello che aveva scritto sul suo commento mi sembrava interessante per tutti. O saranno sempre off limits commenti che non siano solo esaltazioni? Non celebrativo non significa per forza offensivo. Né irrispettoso. L’altra settimana, intanto, qui a Antella, hanno portato al cimitero un bambino nato da pochissimo. Il babbo e la mamma erano disperati, la gente non ha avuto il coraggio di dire nulla. . Nessuno ha voluto prerendere la parola e i genitori del resto non aspettavano altro che scappare da soli a casa. Quasi si vergognassero di patire di fronte a altre persone. Il mondo è brutto perché à vario?

    1. admin

      @filosofiazzero:
      Antonella ha espresso la sua opinione e i suoi dubbi nel commento che ho approvato. Credo che sia sufficiente;
      Nei successivi commenti, ho ravvisato l’intenzione di trascinarci in una discussione su temi che in questo momento non ci interessa dibattere.
      L’ho sempre detto e lo ribadisco che la priorità del blog NON è dare voce a chiunque, su qualsiasi argomento, in qualsiasi circostanza: per questo possono venire cassati anche commenti che di per se non sono offensivi o provocatori ma che ci porterebbero in una direzione che non vogliamo.

  55. Cristina

    Grazie per questa pagina. Se puoi far arrivare la mia preghiera e Enrico e Francesco. Una lettrice dalla Francia

  56. Antonio

    Questa storia è bellissima vedere che hai nostri giorni ci sono persone che vivono la Santità giorno per giorno non con miracoli o fenomeni straordinari. Quindi il Signore mostra ancora il suo amore e Chiara ed Enrico hanno sperimentato questa grazia, si vede nei loro occhi la convinzione che Dio è Padre e non ci lascia da soli nella sofferenza.Spero che la testimonianza di Chiara possa aprire il cuore a tante persone.

  57. Gianfranco,

    Alcuni amici mi hanno fatto conoscere questa splendida creatura, tornando a casa h guardato mio figlio si chiama Francesco e mia moglie con occhi diversi e con un cuore nuovo.
    Grazie Chiara dal sorriso stupendo !!!!!

  58. Carla

    nn trovo le parole per dirti cio’ che ha suscitato in me la tua storia, nn posso che gioire per te per le meraviglie che hai compiuto in questo mondo, da oggi avro’ un’ altra Santa a cui posso rivolgermi…..ciao Chiara <3

  59. tito

    per favore, abbracciate per me enrico e francesco. il mio spirito, se riuscirà, accarezzerà e ringrazierà la luce di chiara.

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