La teoria svedese dell’amore

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Era il paradiso del welfare, la meta di ogni sogno di liberazione. Che cosa è successo alla Svezia? Nel suo ultimo documentario, l’autore di Videocracy Erik Gandini racconta un Paese in cui le persone vivono isolate, sempre più donne single scelgono la fecondazione artificiale e molti anziani muoiono da soli, dimenticati da tutti. E con 80 euro vi spediscono anche il kit per la fecondazione artificiale a domicilio

«Nell’inverno del ’72, un gruppo di politici ebbe una visione rivoluzionaria del futuro. Era giunto il momento di liberare le donne dagli uomini, gli anziani dai figli, gli adolescenti dai genitori». Venne scritto anche un manifesto, La famiglia del futuro. Continua a leggere “La teoria svedese dell’amore”

“Virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, tutto divenne commercio”. La sorprendente visione di Karl Marx

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Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevavano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. Continua a leggere ““Virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, tutto divenne commercio”. La sorprendente visione di Karl Marx”

Io che sono stato profugo

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di Emanuele Fant

Mi invitano a parlare dei profughi ai ragazzi dell’oratorio (facendo teatro con i poveri, ne ho incrociato qualcuno). Vedo al telegiornale i barconi, le coperte scintillanti su chi stava per congelare, le impronte incerte dei bambini sulla sabbia. Gente che di speranza ci muore davvero. Ho un groppo in gola. A che titolo mi improvviserò conferenziere? Chiudo il portatile e rimando la stesura del discorso. Continua a leggere “Io che sono stato profugo”

Una diversa “radicalità” di vita per sconfiggere Daesh

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di don Andrea Lonardo

Per definizione ciò che è “moderato” non è appassionante.

Noi stiamo dimenticando che i giovani non chiedono semplicemente di essere “moderati” – sia nel senso di avere un controllo che li moderi, sia nel senso dell’essere tali –, ma chiedono piuttosto un motivo valido per dare la vita. Per offrirla per un ideale, così come per donarla ad una nuova creatura, ad un figlio. Meglio ancora a tanti figli. La denatalità è il sintomo evidente di una “moderazione” mortifera. I giovani chiedono di essere “radicali”. Per questo un Islam “moderato” non potrà molto. Non potrà fare molto un Islam che si limiti a dire “not in my name” e non si getti animo e corpo a rimuovere le profonde ingiustizie di tanti paesi musulmani, a partire dall’Arabia Saudita che mortifica le più elementari prospettive di una vita libera. Non andrà molto lontano un Islam moderato che non si impegni con tutto se stesso per la maturazione di una spiritualità che annunci la libertà e l’amore per Dio. Non otterrà frutti duraturi un Islam che non chieda una vera e propria “rivoluzione culturale” educativa, ammettendo le violenze compiute nel passato contro tanti popoli ed invocando una svolta di bene rispetto al passato. Continua a leggere “Una diversa “radicalità” di vita per sconfiggere Daesh”

“Difenderemo i nostri valori”. Già, ma quali valori?

di Giovanni Maddalena  da  IL FOGLIO

“Difenderemo i nostri valori”. Così Hollande, così Obama, così Cameron. Renzi ha detto che vinceremo di sicuro, tanto questi valori sono buoni e giusti. Ma miei cari presidenti, quali valori? È da quando ho cinque anni e ho cominciato ad andare a scuola che mi dicono che non esistono valori assoluti, che i valori sono solo prospettive, che il peggior crimine è pensare di mettere una maiuscola alla parola Verità, che non bisogna avere certezze ma coltivare dubbi, che le certezze sono sempre ideologie. E adesso, all’improvviso, scopriamo di avere valori assoluti con i quali fare una guerra? Se non avere dei valori è l’unica grande verità (che è assoluta ma si scrive senza maiuscola, chissà perché), non dovremmo convincere tutti? Non dovremmo aver già convinto quelli tra i terroristi che sono nati e cresciuti nelle nostre repubbliche, con tanto di educazione al dubbio? Continua a leggere ““Difenderemo i nostri valori”. Già, ma quali valori?”

Capitani coraggiosi

 

Nel pomeriggio di oggi sarò a Sulmona a parlare di educazione. Non credo che sarebbero in tempo per disdire il programma e l’invito, neanche se un agente della Cia (Colpire Imbroglione Astute) origliando dal mio giardino mi avesse sentito compiere alcune nefandezze, giusto ieri sera.

Tanto per cominciare mi sono risentita perché Lavinia ha detto che vuole stare in camera col babbo, se in albergo ci dobbiamo dividere, e l’ho fatta oggetto di una serie di rappresaglie morali fino a che non è stata costretta a dichiararmi amore eterno. Le ho fatto anche la più infingarda, abietta, ripugnante domanda che una madre possa fare al suo bambino: vuoi più bene al babbo o alla mamma? (E la risposta esatta era una sola).

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