Una casa per gli psicologi cattolici

Spesso mi rendo conto che le persone con cui mi capita di avere a che fare, e che magari vorrei provare ad aiutare (ben sapendo che io sono esattamente una di loro, bisognosa di aiuto, ma questo è un altro capitolo), avrebbero bisogno oltre che di aiuto spirituale, anche di sostegno psicologico. E, poiché come tutte le donne presiedo il Comitato di miglioramento del mondo, mi metto a cercare nomi di persone giuste a cui indirizzarle. Qualcuno che sappia armonizzare il percorso umano con quello di fede: è ovvio infatti che la visione esistenziale cambia completamente il modo di porsi davanti ai problemi. A uno sposo o sposa che affronta il tradimento, a chi sta davanti al dolore per un figlio, a chi vuole lasciare tutto per cercare se stesso, le risposte da dare cambiano completamente a seconda dell’idea di uomo che si ha (l’amico che vuole cercare se stesso lasciando la moglie si può sempre prendere a ceffoni, cristianamente).

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Senza comunione

Ho ricevuto da una suora che stimo moltissimo, addolorata fino alle lacrime per la privazione della comunione, una riflessione su come vivere questo momento come un’occasione per riaccendere l’amore per l’Eucaristia, senza cedere alla disperazione ma neppure alla rivolta. Santa Teresa d’Avila esorta le sue sorelle ad obbedire tranquillamente ed umilmente al confessore che non desse il permesso di comunicarsi quand’anche esse lo desiderassero:

“Se si tratta di contentare Dio, [le suore] sanno bene che lo contentano meglio con l’obbedienza che con il sacrificio. E se facendo così si acquista maggior merito, perché turbarsi? […]. E se qualcuno decidesse allora di comunicarsi contro il parere del confessore, per quanto mi riguarda, io non vorrei avere parte al merito di quella comunione”.

A questo proposito mi ha segnalato un testo prezioso di Joseph Ratzinger, tratto da un testo del 2002, La comunione nella Chiesa, in cui, cambiati i riferimenti (qui si parla di altri casi, soprattutto di divorziati risposati), si possono trovare spunti per rendere fecondo anche questo momento.

C.M.

PS da ascoltare anche l’omelia di “arrivederci” alle messe prima della sospensione di padre Maurizio Botta.

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Chi è il fratello maggiore?

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa un collega supercattolicone, di quelli che non si perdono un discorso del Papa e hanno le encicliche sul comodino e Introduzione al cristianesimo sotto il cuscino, ha detto a un amico convivente – non divorziato, convivente e basta – che in fondo se non se la sente perché dovrebbe sposarsi, che alla fine non conviene neanche fiscalmente, “tanto Papa Francesco con Amoris laetitia sta facendo molte aperture sulle convivenze”. Se la pensa così il collega superformato, cattolico, colto e catechizzato, possiamo esser certi, come ognuno di noi lo è, che l’uomo della strada ha già archiviato la pratica da tempo. “Il matrimonio non cambia molto le cose se c’è un sentimento sincero,la volontà di aiutarsi ed essersi fedeli”, questa purtroppo è la ricezione di Amoris Laetitia. Continua a leggere “Chi è il fratello maggiore?”

Daniela Sacerdoti fa coming out sul nostro blog: “sono cattolica!”

di Daniela Sacerdoti*

Non è il momento migliore per diventare cristiani, tantomeno cattolici. Non è per niente di moda. Anzi, è decisamente da kamikaze: prova a esprimere un concetto vagamente cristiano sui social, e preparati ad essere fatto a pezzi (metaforicamente, per ora.) Quando ho cominciato a rivelare, con cautela, che ho cominciato il cammino catecumenale, l’unico non cattolico che ha accolto la notizia con gioia e lealtà è stato mio marito, scozzese protestante e ufficialmente Persona Meravigliosa, il cui commento è stato: sono contento, perché so che hai cercato tanto. Le altre reazioni, per ora, possono essere raccolte in tre categorie: Continua a leggere “Daniela Sacerdoti fa coming out sul nostro blog: “sono cattolica!””

Il capolinea della libertà e l’inizio della reazione. E non è solo antipolitica

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di Costanza Miriano

Hanno una strana idea di libertà, in Francia, dunque. Fare vignette in cui le tre Persone della Trinità hanno rapporti sodomitici è libertà espressiva, anzi è creatività e umorismo, e nessuno deve sentirsi offeso. Dire a una donna che si è pronti ad aiutarla affinché, se se la sente, faccia nascere suo figlio è un reato, punibile col carcere fino a due anni.

L’altro ieri è dunque passato anche al Senato francese, seppur modificato, il testo della legge che metterà il bavaglio a tutti i mezzi di comunicazione, compresi i siti internet, che cercano di salvare qualche donna e qualche bambino dalla carneficina quotidiana. Contro il genocidio censurato e finanziato dallo stato un manipolo di volenterosi oppone, si badi bene, non una azione o una resistenza attiva, ma semplicemente, mitemente, parole, consigli, offerta di aiuto pratico, informazioni. Tutte le donne che conosco, se sono passate attraverso il dolore dell’aborto, dicono di non essersi rese conto di quello che stavano facendo, tutte, dopo, dicono con strazio “magari qualcuno mi avesse fermata”. Ecco, da oggi i prolife francesi non potranno più provarci, a fermarle.

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Per La Verità…

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di Costanza Miriano

Ho deciso di acconsentire a che i miei articoli possano uscire su La Verità perché credo che ogni modo per far conoscere le proprie idee sia buono, se le idee non vengono manipolate o modificate. Più è alto il numero delle persone che riusciamo a raggiungere meglio è. Siamo talmente pochi, noi cattolici, e noi che ci battiamo per il rispetto della vita, contro i falsi miti di progresso – contro l’aborto, l’utero in affitto, l’idea di un uomo totalmente autodeterminato e molto altro – che credo che qualunque pulpito ci venga offerto dobbiamo approfittarne per cercare di far ragionare le persone, contro la dittatura del pensiero unico, contro “gli sbagli della mente umana”, come il Papa ha definito il gender.

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Testo integrale della Dichiarazione comune firmata da Francesco e Kirill

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Dichiarazione comune
di Papa Francesco
e del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia

«La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13).

1. Per volontà di Dio Padre dal quale viene ogni dono, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto dello Spirito Santo Consolatore, noi, Papa Francesco e Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, ci siamo incontrati oggi a L’Avana. Rendiamo grazie a Dio, glorificato nella Trinità, per questo incontro, il primo nella storia. Con gioia ci siamo ritrovati come fratelli nella fede cristiana che si incontrano per «parlare a viva voce» (2 Gv 12), da cuore a cuore, e discutere dei rapporti reciproci tra le Chiese, dei problemi essenziali dei nostri fedeli e delle prospettive di sviluppo della civiltà umana.

2. Il nostro incontro fraterno ha avuto luogo a Cuba, all’incrocio tra Nord e Sud, tra Est e Ovest. Da questa isola, simbolo delle speranze del “Nuovo Mondo” e degli eventi drammatici della storia del XX secolo, rivolgiamo la nostra parola a tutti i popoli dell’America Latina e degli altri Continenti. Ci rallegriamo che la fede cristiana stia crescendo qui in modo dinamico. Il potente potenziale religioso dell’America Latina, la sua secolare tradizione cristiana, realizzata nell’esperienza personale di milioni di persone, sono la garanzia di un grande futuro per questa regione. Continua a leggere “Testo integrale della Dichiarazione comune firmata da Francesco e Kirill”

Il “male minore” porta Male

 

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di Mario Palmaro   da La Nuova Bussola Quotidiana

“Sta per essere girata una nuova puntata della telenovela cattolica dedicata al cosiddetto male minore. Da una decina d’anni, la dottrina del male minore si è impossessata come un demone di importanti fette del mondo cattolico. In base a questa strategia, i cattolici in politica – e gli organi di informazione e formazione che li spalleggiano – non devono più ‘limitarsi’ (sic) ad affermare i principi non negoziabili opponendosi alle iniziative legislative che li negano, ma devono assumere l’iniziativa legislativa promuovendo leggi che affermano quei principi solo in parte, ma che impediscono l’approvazione di leggi peggiori.[…] Continua a leggere “Il “male minore” porta Male”

Se i cattolici restano zitti e cortesi la società diventerà selvaggia più della giungla più nera

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di Pippo Corigliano

Non è giusta la litigiosità all’interno dell’ambiente cattolico perché è in contraddizione con il messaggio di Gesù che ha pregato perché tutti siano uno come Egli nel Padre e il Padre in Lui, e ha indicato nella misericordia ciò che ci fa simili al Padre, addirittura “perfetti” (Mt,5). Queste motivazioni non sono applicabili all’aperta critica che i cristiani hanno il dovere di esercitare verso la cultura dominante sentimental-pagana.

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Facciamoci riconoscere

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di Costanza Miriano

Sono un’esperta di liti. Credo che quando i figli saranno cresciuti tenterò la carriera diplomatica (in preparazione ho rubato a mia mamma la borsa blu di Hogan con cui sarò perfetta alla mia prima riunione internazionale a Ginevra): ho mediato conflitti a spada di legno per cioccolatini dello stesso sapore, ma purtroppo uno dotato di incarto verde con strisce oro, uno oro con strisce verdi; zuffe a pizzichi per una scarpa di Barbie; crisi isteriche per un “sei stolta” “allora tu sei basso” (le parolacce qui da noi sono come il sarin). Non ho paura di nulla: so che ci possono volere ore per ricostruire un’azione di pallacorridoio senza la prova televisiva, ascoltando le diverse versioni e anche interpellando testimoni. Continua a leggere “Facciamoci riconoscere”

Fede e azione concorde

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di Pippo Corigliano

In questo periodo mi vengono continuamente in mente due scene. Una è quella di Gesù che, a detta dell’evangelista Matteo, “colà, non fece molti miracoli, a causa della loro incredulità” (Mt 13,58). L’altra scena è quella di Costantinopoli conquistata dai turchi nel 1453 mentre i teologi discutevano sul sesso degli angeli. Continua a leggere “Fede e azione concorde”

Tempi critici

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Talvolta sentiamo dire dai moralisti che viviamo in tempi critici, espressione con la quale intendono dire che non sono certi se la loro parte vincerà o meno. In tal senso, nessun tempo può essere critico per i cattolici, perché i cattolici non possono avere alcun tipo di dubbio sulle possibilità di vittoria della loro parte. Ma da un altro punto di vista, tutti i periodi sono critici, perché ogni tempo contiene in sé il conflitto fra due forze irriconciliabili.

Robert Hugh BensonL’alba di tutto –  [1911]

Vita da single cattolico

Abbiamo ricevuto questa mail di un lettore che preferisce rimanere anonimo che pone una questione interessante.
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Ok, ora si dirà che ci sono cose peggiori, che in realtà c’è gente che soffre (davvero). Va bene, sono d’accordo. C’è gente che nel mondo muore di fame, di malattia, per la guerra ecc. Non lo nego, nella maniera più assoluta. Ma al mondo c’è sempre chi sta peggio di te, e quindi alla fine nessuno dovrebbe lamentarsi di nulla.
Però, se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi mesi, è che ogni sofferenza risuona in modo diverso in ognuno di noi, e quindi va ascoltata.
Certo la sofferenza di cui voglio parlare non è paragonabile a chi vive nelle più grandi difficoltà. Ma è una sofferenza che esiste, e ogni tanto andrebbe rispolverata: sto parlando della sofferenza di chi è affettivamente solo.

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L’uomo che fissa le panche (o in cerca di una normale esistenza cattolica)

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«Sono completamente felice, dalla punta dei capelli fino alla punta dei piedi, dalla mano sinistra alla destra, come se fossi una croce. E proprio questa è la cosa più bella. Un’esistenza cattolica».

(Conversazioni di Thomas Bernhard, a cura di Kurt Hoffman, Guanda 1989)

 di Matteo Donadoni

Vien voglia di lasciar perdere. Adeguarsi all’andazzo.

Perché? Perché, in fondo, io non dovrei far parte pienamente della mia comunità? Vogliamo essere accettati, tutti noi agogniamo un certo qual riconoscimento da parte del prossimo. Un timbro, una pacca sulla spalla. Quella calda, avvolgente sensazione di sentirsi parte di un intero… lupi nel branco. O pecore del gregge, dovrei più cristianamente dire. Nel bene e nel male, in salute e in malattia. Come voleva il tisico Thomas Bernhard perfino nel sanatorio più angoscioso di Grafenhof: «Visto che ero qui, volevo far parte di questa comunità, anche se si trattava della comunità più mostruosa e raccapricciante che uno possa immaginare». Continua a leggere “L’uomo che fissa le panche (o in cerca di una normale esistenza cattolica)”

Perché ci si divide?

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di Costanza Miriano

Sulla teoria come sempre sarei anche preparata. Per esempio lo so che San Francesco dice di non entrare in risonanza col male del fratello, sennò rimane a te, nel tuo cuore, e finisci per tenere il male dell’altro con te, per impossessartene come di un regalo prezioso. Però quando ho letto certe cose su di noi – Padre Maurizio, Marco Scicchitano, Mario Adinolfi e me – lo ammetto, ci sono entrata, eccome, in risonanza col male altrui. Continua a leggere “Perché ci si divide?”

«Fa’ silenzio, càlmati!»

L’amico Giovanni Marcotullio, che normalmente scrive su LaPorzione.it  (già conosciuto su questo blog anche per una delle primissime e delle più belle recensioni di Sposati e sii sottomessa),  ci ha chiesto di  pubblicare anzitutto qui questo suo articolo, dato che il suo portale sta compiendo una migrazione a un nuovo sito proprio in questi giorni. Con gioia lo accogliamo.

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di Giovanni Marcotullio

Non vorrei scatenare alcuna zuffa mediatica, ma sento di dover prendere la parola in merito alle sterili polemiche in cui i cattolici si stanno dividendo in queste ore e in queste giornate. Ci vorrebbe una parola distesa e distensiva, chiara e chiarificatrice, e se ci penso troppo smetto subito di scrivere. Però io devo scrivere, e mentre sento l’esigenza bruciante di dire cose che mi vengono da dentro spero che avvenga il miracolo: che quanto brucia in me rinfreschi fuori di me, e che lo sdegno che mi si accende nelle ossa spenga i toni accesi delle voci che, per dirla con il Borromeo manzoniano (un altro vescovo modernista, a quanto pare), vorrebbero esortare «il generale ad avere paura». Continua a leggere “«Fa’ silenzio, càlmati!»”

Caro cardo salutis

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di Raffaele Iannuzzi

“Caro cardo salutis”. Una verità richiamata da Tertulliano, scrittore e apologeta cristiano del II° sec. d.C.: stiamo al dato, dunque.

La carne è il cardine della salvezza. Non lo spirito. Non l’anima. Non la bontà di chissà cosa e chi. Non astratti principi generali e naturalmente non sottoponibili ad evidenza umana. No, la carne. La realtà più fragile e, insieme, la più degna di redenzione, la più redimibile nella sua paradossale fragranza di legno da ardere e fango da salvare. La carne.

L’Incarnazione di Cristo è questo: Dio accetta e sceglie la strada della caducità, rendendo quest’ultima, la carne, una ferita sanabile attraverso la quale passa la feritoia della grazia. Continua a leggere “Caro cardo salutis”

Quei due maledetti benedetti cattivi bravi ragazzi: Andy Warhol e Lou Reed

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di Luca Dombré     Papaplepapale.it

Sono stati non pochi quelli che, a seguito dell’ articolo  del sito Papalepapale  (e rilanciato domenica scorsa su questo blog) sulla conversione al cattolicesimo di Lou Reed, morto lo scorso 27 Ottobre, hanno espresso grande sorpresa per questa notizia. <<Ma come? Lui, la leggenda dei Velvet Underground cantore della sadomaso “Venere in pelliccia” e dei paradisi artificiali spalancati dall’eroina?>>. Eh sì, proprio lui, il monumento del rock newyorchese lanciato da Andy Warhol, totem poliedrico quanto ambiguo della pop art novecentesca. Continua a leggere “Quei due maledetti benedetti cattivi bravi ragazzi: Andy Warhol e Lou Reed”