Il capolinea della libertà e l’inizio della reazione. E non è solo antipolitica

governors-island

di Costanza Miriano

Hanno una strana idea di libertà, in Francia, dunque. Fare vignette in cui le tre Persone della Trinità hanno rapporti sodomitici è libertà espressiva, anzi è creatività e umorismo, e nessuno deve sentirsi offeso. Dire a una donna che si è pronti ad aiutarla affinché, se se la sente, faccia nascere suo figlio è un reato, punibile col carcere fino a due anni.

L’altro ieri è dunque passato anche al Senato francese, seppur modificato, il testo della legge che metterà il bavaglio a tutti i mezzi di comunicazione, compresi i siti internet, che cercano di salvare qualche donna e qualche bambino dalla carneficina quotidiana. Contro il genocidio censurato e finanziato dallo stato un manipolo di volenterosi oppone, si badi bene, non una azione o una resistenza attiva, ma semplicemente, mitemente, parole, consigli, offerta di aiuto pratico, informazioni. Tutte le donne che conosco, se sono passate attraverso il dolore dell’aborto, dicono di non essersi rese conto di quello che stavano facendo, tutte, dopo, dicono con strazio “magari qualcuno mi avesse fermata”. Ecco, da oggi i prolife francesi non potranno più provarci, a fermarle.

Non potranno più fare nulla: imbavagliati, a meno che non vogliano pagare ventimila euro di multa ed essere arrestati. E sia chiaro che non vanno in giro a giudicare, non minano la libertà sessuale di nessuno, e chi gliela tocca per carità (pare che alle analisi biochimiche l’acqua della Senna sia risultata infestata di ormoni anticoncezionali), non accusano. Semplicemente aprono luoghi di incontro, centri, siti web a cui chi ha bisogno di un aiuto nel momento della decisione possa, spontaneamente, rivolgersi. E così tutta la libertà strappata a qualsiasi controllo, a grandi passi, dall’illuminismo a oggi, passando per il vietato vietare sessantottino, ha fatto il giro, ed è diventata dittatura. Sei libero, ma di pensare quello che dicono loro. La polizia del pensiero oggi è realtà.

Trovo inquietanti tutte le limitazioni della libertà di espressione, e trovo un incubo che le si possa punire col carcere. Il mondo è grande, la rete è enorme, c’è posto per tutte le idee. Uno, semplicemente, non compra Charlie Hebdo. Uno non va su quella pagina irritante. Magari blocca sulla propria il commentatore molesto. Ognuno che lo desideri può avere la sua pagina, e ne faccia ciò che vuole, visto che le leggi sulla diffamazione e sulla tutela dell’immagine già ci sono. Ma per quanto riguarda le idee, per carità, che tutti siano liberi di pensare e di esprimersi come vogliono.

Il fatto è che il mondo senza Verità è terrorizzato da tutto, cerca di costruirne una in laboratorio, che però purtroppo non è reale, che non è vera. E così si censura persino un progressista come Mark Twain perché usa la parola negro, come se nell’800 ce ne potesse essere un’altra per parlare degli schiavi di origine africana. E così si dice diversamente abili, o non udenti, pensando che con le parole sterilizzate il mondo sia un posto meno doloroso. Noi cristiani invece non abbiamo paura delle parole, perché abbiamo un fondamento certo. Non abbiamo paura del male perché sappiamo che il cuore di ogni uomo è capace di male, anzi, da solo non è capace di bene, e non serve rieducarlo con programmi studiati dall’OMS. Il cuore dell’uomo è un mistero, ed è inutile imporgli le parole giuste. Uno solo è buono, sulla terra, ed è Cristo. Per questo noi cristiani siamo gli unici uomini liberi, perché sappiamo che la Verità non è un codice, un protocollo espressivo, un programma scolastico contro i cattivi sentimenti.

La Verità è una persona, Cristo, e ciò che guarisce prima i nostri cuori e poi anche le nostre parole è un incontro con questa persona. Tanto più è vivo e alimentato questo incontro, tanto più è nitida e chiara la nostra percezione della Verità, che è lui. Tanto più siamo saldi nella Verità, tanto più siamo dialoganti, perché,  attaccati al nostro tutto, l’incontro con una qualsiasi creatura limitata non ci turba in nessun modo. Sono gli altri, quelli che stanno nella palude del soggettivismo, dell’individualismo, del trionfo dell’emozione che hanno paura dei punti fermi. Una cristiana, per esempio, può anche sopravvivere al pensiero di avere ucciso suo figlio, può perdonarsi, perché la perdona un altro, può amarsi perché amata da un altro. Può ripartire, a condizione che qualcuno le dica la verità. Ma per una donna che non ha fatto l’incontro, è intollerabile che qualcuno le dica che ha ucciso suo figlio. Meglio rimanere nella bugia (ho esercitato il mio diritto all’autodeterminazione e ora sto serena).

Così in Francia la legge contro la libertà va avanti di fretta. Hollande non si ricandiderà, e il suo partito tenta un’operazione di immagine. Passato il testo il governo, socialista, potrebbe forzare la mano per farlo approvare, e saltare il nuovo passaggio all’Assemblea nazionale: pare voglia farne un uso ideologico nella prossima campagna elettorale, ormai imminente. Chiudendo i siti prolife la gauche au cachemire pensa di riuscire a far credere di essere dalla parte dei diritti. Eppure tutti i difensori dei cosiddetti diritti civili stanno cadendo uno dopo l’altro (Obama/Clinton, Cameron, Hollande, Zapatero, Renzi…).

I raffinati analisti politici parlano solo di antipolitica, di un odio cieco e tutto sommato ignorante. Trovo insopportabile questa spocchia. Non sarà forse che le priorità di questa élite non solo non sono quelle della gente, ma anzi sono contrarie al sentire comune, che non è più certo cristiano, ma che avverte naturalmente che è meglio aiutare i bambini a nascere che a morire? Che è più difficile e politicamente più impegnativo aiutare le vere famiglie, che abbracciare la causa di finti diritti che non costano niente, che riguardano lo zero virgola della popolazione e che soprattutto c’erano già (il diritto di amarsi convivere fare sesso intestarsi case lasciarsi eredità e girare nudi abbracciati a una banana gonfiabile nell’indifferenza generale, visto io a Parigi con i miei occhi?).IMG_2482

Trovo, ancora, insopportabile che anche nelle analisi post referendum in Italia questo sentire della gente naturalmente poco appassionata alle battaglie che vogliono cambiare l’antropologia sia stato trascurato. Una mobilitazione gigantesca di popolo è stata ignorata. Un popolo di famiglie a rischio povertà – quasi tutte famiglie numerose – a cui nessuno ha dato un euro per il viaggio, né la Cei come nel 2007, né i sindacati come in tanti altri casi. Perché nessuno li ha tenuti in considerazione? Neanche una riga sui giornali? Tra i principali errori attribuiti a Renzi, per esempio da Galli della Loggia sul Corriere, nella top five persino l’abitudine di usare slides. Nessuno, credo, tranne Matzuzzi sul Foglio, ha preso in considerazione il fatto che sia stato snobbato il popolo che in due giornate di giugno e gennaio ha invaso Roma. Eppure c’è un popolo che non si beve i diktat del Fondo Monetario e dell’Unione Europea e dell’Oms sull’idea di uomo e di donna che DOBBIAMO avere se vogliamo rimanere nel sistema (in Africa chi vuole prestiti deve accettare i corsi su contraccezione e gender nelle scuole). È vero, a forza di fare corsi a scuola e rieducazione di massa su tutti i mezzi possibili, forse si creerà una nuova mentalità, ma per il momento c’è ancora un sentire comune che avverte la ragionevolezza della famiglia, che avverte con fastidio l’arroganza di una tecnocrazia che vuole dirci cosa dobbiamo pensare. Non per niente le teste di tutti i paladini dei diritti incivili stanno rotolando come birilli, una dopo l’altra, ed è troppo comodo dare tutta la colpa all’antipolitica.

E’ vero, il voto cattolico non è più compatto. E’ vero,  Civiltà Cattolica aveva invitato a votare sì, mentre Bagnasco si era raccomandato di informarsi bene senza prendere posizione; è vero, di gente che dorme con l’Humanae Vitae sul comodino non ce n’è tantissima, ma non si può dimenticare che le due piazze più piene degli ultimi anni erano piene di famiglie che sperimentano ogni giorno la ragionevolezza e la convenienza della proposta cristiana. Prendere in giro loro, trasformando la prepotenza di una elite che vuole ridefinire l’idea di uomo e donna in una eroica battaglia per i diritti civili non sarà facilissimo, far credere che la battaglia di Elton John e degli altri che comprano i figli sia come quella dei neri che marciarono su Washington sarà impossibile.

120 pensieri su “Il capolinea della libertà e l’inizio della reazione. E non è solo antipolitica

  1. Paolo Alberti

    Grazie Costanza per ciò che scrivi, che è sempre in linea con il mio pensiero. Amo il popolo francese per tanti buoni motivi. Ma spero che possano cancellare presto questa legge nefasta.

  2. Fabrizio Giudici

    Piccola nota a margine, che pare irrilevante, ma non lo è. Che i progressisti non amino Mark Twain è roba nota da tempo. Ma pochi giorni fa, in una scuola della Virginia, dopo una “protesta dei genitori” hanno bandito “Il buio oltre la siepe”, sempre per la n-word (così la chiamano: hanno persino paura a pronunciarla; poi si lamentano se uno dice che hanno bisogno perlomeno dello psicologo). “Il buio oltre la siepe”, Harper Lee, la sua controparte cinematografica sono state a lungo una vera e propria icona progressista. Ora, invece, è da buttare nel cesso (è vero che l’episodio è apparentemente isolato, ma se andate a informarvi trovate che qualche professorone queste cose già le dice da tempo: è un processo che ormai si è messo in moto). È il mostro progressista che si mangia la coda.

    E – qui riprendo anche tutto lo spirito dell’articolo – noi dovremmo fare compromessi, dialogare, cercare quello che c’è di buono in questo mostro? Ma siamo scemi? Si sta distruggendo da solo: il buon senso suggerisce semplicemente di augurarsi che il processo avvenga il più velocemente possibile.

    1. Thelonious

      @Fabrizio Giudici

      Scusa, Fabrizio, non ho capito. Che significa n-word? Puoi spiegare meglio la vicenda? Grazie

        1. P.S. Per esplorare gli abissi di follia della political correctness: se dici/scrivi «nigger» rischi certamente il linciaggio verbale. Se invece dici/scrivi “nigga” – cioè la traslitterazione di come un «nigger» del tempo che fu avrebbe pronunciato la parola «nigger» – allora si può ma solo se sei African-American (ci-devant nigger, ci-devant negro, ci-devant colored.

          Sono Pazzi Questi Americani!

        2. Fabrizio Giudici

          Il livello di idiozia sulla parola “nigger” è tale che, a ridosso della vittoria di Trump, in un dibattito televisivo della CNN uno degli invitati, progressista, ha attaccato (traparentesi su basi false) un collaboratore di Trump dandogli del razzista, perché avrebbe usato la parola “nigger”; e in questo caso non ha usato l’eufemismo n-word. La conduttrice si è quasi messa a piangere:

          http://www.ladige.it/news/mondo/2016/11/24/ospite-dice-negro-diretta-conduttrice-cnn-lacrime-video

          Che sia tutta scena (probabile) o che sia una vera e propria patologia (possibile), rende l’idea del punto a cui questi coglioni sono arrivati.

          BTW, affine a “nigger” c’è “negro”, scritta così anche in inglese. Curiosamente, Wikipedia dice che, in passato, si è iniziato ad usare “negro” al posto di “black” perché si considerava offensiva quest’ultima (ancora più curiosamente: la pagina di bibliografia su questa cosa riportata da Wikipedia non è accessibile; se la cerco con Wayback Machine si apprende che “è stata sospesa” !!!). E il bello che sarebbero le religioni roba da tabù e stressati!

          Tuttavia, “negro” è ancora tollerata in certi contesti. Per esempio, in musica, si parla ancora di “negro spirituals”. Ma chissà fino a quando? Magari copertine di dischi come quella che riporto qua sotto verranno gettate al rogo:

          https://img.discogs.com/PS6mcpX6AQDrW9ydO5z4-qCAjH4=/fit-in/300×300/filters:strip_icc():format(jpeg):mode_rgb():quality(40)/discogs-images/R-3314528-1325356907.jpeg.jpg

          Traparentesi, è uno dei pochi dischi che ho comprato virtualmente su iTunes e che sto lentamente sostituendo con dischi fisici. Mi dovrò affrettare a ricomprarlo.

            1. Vanni

              @ Pianto antico

              Il problema sarà la rima con “rallegra”, ma qualcosa prima o poi inventeranno.

              1. Giusi

                “Sei nella terra negra” Alvise. Io l’ho imparata a memoria a scuola, non si usava ai tuoi tempi?

  3. Alessandro

    Segnalo un dato, desunto dall’analisi del voto curata dalla IPSOS.

    Ovviamente do per scontato che il dato fornito dall’istituto demoscopico sia attendibile.

    Il dato è questo: il 52% dei votanti che dichiarano di partecipare con frequenza settimanale a funzioni religiose ha votato NO, il 48% ha sostenuto la riforma Renzi.

    Invece ben il 65% di chi dichiara di non partecipare mai a funzione religiose ha votato NO:

    Il dato è qui alla tabella 31:

    http://www.ipsos.it/news-eventi/referendum-costituzionale-analisi-post-voto

    Insomma, stando a IPSOS, tra i cattolici praticanti assidui (pur tenendo presente che è nota la differenza che corre tra quanti dichiarano di esserlo a un sondaggista e quanti lo sono), il NO ha prevalso di misura.
    Mons. Galantino e La Civiltà Cattolica hanno perso, ma di poco.

    Sembra che molti, troppi cattolici praticanti non abbiamo ancora capito 1) che la riforma Renzi era un pastrocchio dettato dai quartieri generali mondialisti (tecnocratici, massonici) che stanno rovinando l’Italia; 2) che Renzi è stato messo lì proprio da questi signori, e quindi è cosa buona e giusta mandarlo a casa (ben sapendo che i tecnocrati sono già alacremente al lavoro per rimpiazzarlo con un’altra marionetta nelle loro mani); 3) che chi impone la sciagurata legge Cirinnà alla prima occasione va spedito a casa (ben sapendo che di sostenitori della legge sciagurata ce ne sono un sacco in parlamento, non solo Renzi e il PD).

    1. Credo anche io che il voto cattolico non sia più compatto, perché manca il catechismo e nessuno conosce la dottrina sociale della Chiesa. Mancano anche i pastori.

      1. Alessandro

        “nessuno conosce la dottrina sociale della Chiesa. Mancano anche i pastori”

        Condivido.

        Quindi ben venga chi, come te, senza presunzione ma con elegante coraggio dà una bella mano per aiutare i cattolici a riscoprire chi sono, l’alfabeto della loro gioia…

      2. signora

        Il voto dei cattolici non è più compatto da almeno 20-30 anni… da quando abbiamo cominciato a votare un politico in base al fatto se avesse o meno la faccia da bravo ragazzo, da quando il centro è diventato sinonimo di compromesso, in breve da quando esistono i cattocomunisti!
        Straabusata come idea ma è la pura realtà

        1. exdemocristianononpentito

          E’ tutto vero ciò che dite, ma è anche vero che il voto cattolico non e’ più compatto perché non c’è più un partito cattolico di riferimento che dovesse far argine contro il comunismo. Purtroppo dopo la fine del blocco sovietico si è ritenuto erroneamente che non ci fosse più bisogno di un partito come la “balena bianca” e il voto cattolico si è disperso perché nella ,DC c’erano persone dei più diversi orientamenti politici che solo quel partito, grazie aduna classe politica abilissima , riusciva a tenere insieme. Dite quel che volete ma l’unità del voto cattolico era cosa buona.

        2. Raffaele

          Ma anche da prima: dalla scelta religiosa dell’AC, si è rinunciato alla presenza attiva e critica per lasciare il campo politico ai “paladini” dei poveri: i comunisti! Poveri i poveri e poveri noi…

      3. Giusi

        Verissimo. Ma non solo. Ci sono pastori che mi chiedo che cavolo di catechismo possano insegnare a giudicare dalle loro omelie. Sentita oggi nel pomeriggio a messa un’omelia eretica. Il sacerdote ha contrapposto Gesù a San Giovanni Battista. Ha detto che San Giovanni Battista era rude e violento, era un uomo dell’Antico Testamento ed è per tale motivo che ha rimproverato Erode (si vede che non aveva letto l’Amoris Laetitia)! Ha mandato i discepoli a chiedere a Gesù se era il Messia perché gli sembrava impossibile visto che era troppo buono! Non credevo alle mie orecchie! Poi ha concluso con la solita manfrina buonista sull’accoglienza, l’ammore e la misericordia. “Il più grande tra i nati di donna” da precursore di Gesù ad antagonista! Così siamo messi.

        1. Giusi

          Sono stata in Carinzia per l’Immacolata a due passi dall’Italia. Ero a Velden. C’è un’unica chiesa il paese è piccolo. In albergo nessuno sapeva gli orari delle messe nemmeno guardando su internet. Ho chiesto in giro idem…. C’è un’unica messa di precetto alle 9.30 e chi si è visto si è visto. Niente prefestiva, niente vespertina. Ed è così ovunque in Carinzia. Anche a Natale! Niente messa di mezzanotte. In quell’unica messa la chiesa era pure semivuota. Questa è la Chiesa di Schonborn, l’amico del Papa, suo interprete ufficiale…….
          Il bello è che in giro c’è aria natalizia. Presepe sul lago, candele dell’avvento sul lago, luci di Natale ovunque, mercatini, animatori vestiti da angioletti per i bambini, bello da vedere, in Italia al confronto è un mortorio ma è tutto un pro forma…..
          Perlomeno in Italia anche nella chiesa più remota dicono almeno quattro messe nelle feste di precetto…… Ovviamente in Carinzia la messa feriale non esiste……
          Poi magari nelle prediche dicono che San Giovanni Battista era cattivo, almeno lì in quell’unica messa non ho capito niente……

          1. A.

            Purtroppo cara Giusi devo smentirti. Forse nelle grandi città è come dici tu, con quattro messe la domenica. Ma nella mia parrocchia, facente parte con altre tre di una unita pastorale, le messe alla domenica sono due e non c’è la vespertina. E nei dintorni (provincia di Pd) le situazioni sono simili. A causa della riduzione del numero delle vocazioni tanti parroci hanno due parrocchie e devono correre a destra e a manca ogni domenica. Ovviamente nei giorni feriali la messa c’è solo alcuni giorni. Questa è la realtà che vivo io.

            1. Giusi

              Allora è ancora peggio. Io mi baso sulla città dove nel mio quartiere che è piuttosto grande ho l’imbarazzo della scelta come chiese e messe (anche se in inverno scelgo le meglio riscaldate perché porto mia mamma e deve stare al caldo alla sua età). Credevo (erroneamente da quello che mi dici) che nei paesi fosse la stessa cosa…… Speriamo di non finire come l’Austria….

              1. Sempre molto ottimista la nostra Giusi… Diciamo che certe situazioni potrebbero avere il loro senso. Ci sono paesi dove i fedeli si fanno decine e decine di chilometri per seguire una Messa e ricevere l’Eucarestia. Noi siamo abituati sin troppo bene… Ordinariamente, nelle grandi città, Messe ogni mezz’ora di qua e di là e ci lamentiamo pure! Vorrei vedere se dovessimo partire due ore prima per non perdere la Messa. Già non ci rendiamo conto quanto i pochi sacerdoti di oggi debbono ripetere, quasi a macchinetta, tre anche quattro Celebrazioni in una Domenica (cosa peraltro non ammessa dal Diritto Canonico) e poi ci lamentiamo della “qualità” delle Liturgie…

                1. É fondamentale per noi l’Eucarestia? Bene… Nella nostra parrocchia la Domenica c’è una solo Celebrazione. Proprio a quella non si riesce? Bene, alla parrocchia vicina (talvolta a meno di un chilometro di distanza), ce n’è una un’ora dopo e un’altra dopo un’altra ora in altra parrocchia… O ancora crediamo che oggi tutto il popolo dei fedeli non entra nella chiesa se la Messa é una sola? Si forse… In qualche rara parrocchia, ma generalmente qual è la “percentuale di riempimento”?

                2. Giusi

                  Come al solito te ne esci come un cavolo a merenda. Io all’unica messa in Austria ci sono andata e ho detto che a Padova ho solo l’imbarazzo della scelta. Non ho capito il tuo ragionamento: cosa vuoi dire? Se un prete dice più messe a un certo punto strolica e dice eresie? Mah!

        2. Raffaele

          Questi pastori sono così impegnati ad ingraziarsi il mondo da non pensare più a portare Cristo. Pensano solo a cambiare la chiesa per accogliere tutti senza conversione.

        3. Beatrice

          @Giusi

          Invece i miei genitori sono andati a messa in un santuario mariano del Piemonte, dove il prete durante l’omelia ha citato, tra i profeti dei nostri giorni che andrebbero ascoltati, nientemeno che Enzo Bianchi! Senza parole!

          Ora che ci penso la contrapposizione tra Giovanni Battista e Gesù l’ho sentita fare pure io una volta da un sacerdote del mio paese, anche se comunque non era arrivato al punto da parlare in termini dispregiativi del precursore di Cristo. Il problema è che esiste purtroppo la tendenza a fare di Gesù una figura caricaturale in stile “love is love” che non corrisponde per niente al Gesù dei Vangeli, il quale certamente era buono e misericordioso, sempre pronto a perdonare chiunque, ma quando c’era da dire la verità lo faceva in termini chiari e inequivocabili. Insomma Gesù non era solo un pastore buono e accogliente, ma aveva quello che molti preti oggi non hanno: il coraggio della verità, qualità posseduta anche dal Battista. Se Gesù si fosse limitato a fare la carità, a guarire i malati, aiutare i poveri e soccorrere gli emarginati non l’avrebbero di certo ucciso dopo soli tre anni. Gesù l’hanno ucciso perché diceva la verità, perché smascherava le ipocrisie dei farisei e degli altri potenti di turno ma soprattutto perché diceva chi era e cosa era venuto a fare. E guarda caso Giovanni Battista è morto anche lui proprio per aver detto la verità!

          Ho trovato dei passi del Vangelo in cui si vede perfettamente come a volte Gesù usava gli stessi toni duri del Battista. Qui sta parlando Giovanni:

          “Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre.” (Mt 3, 7-9)

          Qui invece è Gesù a parlare ai farisei in maniera simile a quella del Battista:

          “Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!” (Mt 23, 33-37).

          Poi certo di Gesù ce n’è uno e basta, tutti gli altri santi, per quanto gli si sono avvicinati molto, non sono mai riusciti a raggiungere il suo livello di bontà, tuttavia se Giovanni Battista è stato definito dal Dio incarnato “il più grande tra i nati di donna” una ragione ci sarà!

            1. Beatrice

              @Senm_webmrs

              Grazie per la segnalazione, non li conoscevo quei post del sito “Berlicche”, ne ho letti alcuni ora e sono molto divertenti!

          1. Paul Candiago

            Gentile Signora Beatrice,

            da fratello Cristiano le posso dire con tutta Verita’,lo provano i fatti, cio che viviamo, vediamo, sentiamo, sono solo il processo delle profezie che si stanno avverando.

            La principale e’ quell ache sis ta prepararando la strada all’Anticristo.

            Forti della nostra Fede viviamo senza nessun timore fra zizzania e buon grano.

            A ognuno di noi rimanere saldi fino alla fine nella nostra Fede.

            Cordiali rispettosi saluti e Santo Natale,

            Paul

        1. Fabrizio Giudici

          “E dei laici clericali che assecondano i preti clericali😉”

          Quando a settembre c’è stata la messa finale in piazza, a conclusione del Congresso Eucaristico, volontari distribuivano alle persone che entravano dai varchi copie di Avvenire. Capisci bene che se molti cattolici ingenui si informano sullo stato della politica italiana, e della Chiesa, su Avvenire, stanno freschi. Questo è il teatrino messo in piedi oggi da Tarquinio:


          Caro direttore,
          voglio tornare su un dato già sottolineato, ma importante. Come tutti sappiamo, infatti, il referendum costituzionale è diventato di fatto un voto su Matteo Renzi che ha perso la consultazione, ma ha riscosso un consenso/gradimento del 40%. Tanto quanto alle elezioni europee. Direi che è proprio un bel risultato, visto che le coalizioni che si contendono la governabilità del Paese sono tre. Trovo eccessiva questa decisione di dimettersi.
          Roberto Nuara – Monza

          Mi sento di confermare, caro signor Nuara, ciò che ho scritto su “Avvenire” di martedì scorso: La scelta di dimettersi da presidente del Consiglio è del tutto coerente con lo stile politico semplice e diretto di Matteo Renzi e anche con un’idea del rapporto tra il Paese e il Palazzo che condivido quasi totalmente. Quanto al “deludente” 40% che il premier uscente ha ottenuto nelle urne di domenica 4 dicembre 2016, uguale al “trionfante” 40% nell’eurovoto del 25 maggio 2014, continuo a pensare che sia la dimostrazione di come i numeri possano assumere significati molto diversi e persino opposti in contesti differenti… Nel contesto di una grande e matura democrazia come è quella italiana, la ricerca, la conquista e la interiorizzazione di una “giusta proporzione” nell’azione politica è a mio giudizio ciò che rende “vincenti”. E la proporzione, a parere non solo mio. è «giusta» se e quando la riconosciamo senza ebbrezze leaderistiche e in ascolto del popolo che si è tenuti a rappresentare e che si è chiamati a governare. Saper ascoltare sul serio rende (anche politicamente) vincenti. Qualcuno ritiene che queste siano illusioni, eppure (e meno male) è così. Il discorso potrebbe portarci lontano, ma su questo punto si sono concentrati in modo diverso, mercoledì scorso, i commenti di prima pagina affidati all’intelligenza e alla penna di Francesco Riccardi e di Mauro Magatti. Dunque, io mi posso fermare qui.

          Notate (a parte il cumulo di banalità): “un’idea del rapporto tra il Paese e il Palazzo che condivido quasi totalmente.”.

          1. Klaus B

            Un’idea di rapporto tra Paese e Palazzo che prevede, per esempio, che se un sottosegretario all’Istruzione esalta le occupazioni ricordando tutte quelle belle notti passate in gioventù tra canne e sacchi a pelo (absit iniuria verbis), lo si lascia al suo posto e neanche lo si sgrida, anzi lo si nomina proconsole in una importante regione. Intanto ci sono scuole, qui e ora, nelle quali l’occupazione dura da mesi e i genitori degli alunni con esigenze speciali (=con disabilità gravi, fuori dal politically correct) non possono andare a lavorare per stare con i loro figli.

  4. Raffaele

    Speriamo che sorgano cime giganti cristiani disposti al carcere pur di seguire l’obbligo morale di consigliare i dubbiosi. Certo dopo aver messo al sicuro la casa per evitare il pignoramento per pagare i 20.000 euro di multa.
    Così, seguendo l’esempio che fu di Ghandi, si renderebbe manifesta l’iniquità della legge liberticida e mortifera!

  5. ola

    E in Bassa Sassonia l’establishment si e’rivoltato contro una clinica privata evangelica che proibisce ai propri dipendenti di praticare aborti, costringendoli ad accettare medici esterni: http://bit.ly/2gkpk3l

  6. ENRICA CORRADINI BORDONI

    …io dormo con l’Humanae Vitae sul comodino e dormo molto bene. Grazie sempre cara Costanza.

  7. vale

    È per questo ke , come ricordava mons.negri,nn bisogna più nutrire la bestia lo stato.bisogna riscoprire l’opzione benedetto .per non divenire servì del felsen burgh o dell’Anticristo di solov’ ev

  8. Luigi Fioroni

    Voglio ringraziarla con tutto il cuore per il suo impegno vero attento e coraggioso verso questa umanità delusa e ferita che ha bisogno di ritornare alla Verità

  9. enrico venturoli

    Purtroppo una deriva inarrestabile e senza molte speranze perché il sistema dei media è omologato e maledettamente conformista e non sta certo ad ascoltare Costanza Miriano o, modestamente, un povero diavolo come il sottoscritto. E qualche voce che si fa sentire (Il Foglio) ha una tiratura molto limitata ed è un organo di nicchia. Certo che i silenzi di Bergoglio………

  10. enrico venturoli

    enrico venturoli
    Oggi alle 17:04

    A

    lettere@ilfoglio.it

    Corpo del messaggio
    Certo non si può più tacere e Il Foglio, l’unico mezzo di informazione su cui ho travato la notizia, non basta, a meno che non faccia una campagna molto incisiva, con raccolta di firme. Se non altro per svegliare Bergoglio, che se ne parlasse avrebbe una buona audience.
    Enrico Venturoli

    Hanno una strana idea di libertà, in Francia, dunque. Fare vignette in cui le tre Persone della Trinità hanno rapporti sodomitici è libertà espressiva, anzi è creatività e umorismo, e nessuno deve sentirsi offeso. Dire a una donna che si è pronti ad aiutarla affinché, se se la sente, faccia nascere suo figlio è un reato, punibile col carcere fino a due anni.
    L’altro ieri è dunque passato anche al Senato francese, seppur modificato, il testo della legge che metterà il bavaglio a tutti i mezzi di comunicazione, compresi i siti internet, che cercano di salvare qualche donna e qualche bambino dalla carneficina quotidiana. Contro il genocidio censurato e finanziato dallo stato un manipolo di volenterosi oppone, si badi bene, non una azione o una resistenza attiva, ma semplicemente, mitemente, parole, consigli, offerta di aiuto pratico, informazioni. Tutte le donne che conosco, se sono passate attraverso il dolore dell’aborto, dicono di non essersi rese conto di quello che stavano facendo, tutte, dopo, dicono con strazio “magari qualcuno mi avesse fermata”. Ecco, da oggi i prolife francesi non potranno più provarci, a fermarle.
    Leggi il resto dell’articolo

  11. admin @CostanzaMBlog

    Stiamo cercando volontari in grado di tradurre articoli sull’aborto dall’italiano al francese, così da pubblicare su questo blog ciò che in Francia non sarà più possibile fare.
    Chi è disposto a dare una disponibilità di massima può scrivere a sposatiesiisottomessa@gmail.com

  12. Buona sera Constanza …ho letto con attenzione, e ti ringrazio per quanto hai scritto……la vera libertà è nel cuore, non nelle legge di uomini, che fino ad oggi sono sempre più nefaste….Quanti inganni sono state detto, sempre per una legge permesso, ma tanto pericoloso, per la donna che senza rendersi conto sceglie l’aborto …..e soffre per tua la sua vita , la coscienza parla sempre prima o poi….ci vuole tanta grazia per il perdono, non solo ma perdonarsi è un camino lungo, ma è anche vero che nulla è impossibile a DIO……dico coraggio a tutte le done in questa situazione……e pentirsi con tutto il dolore per questo fatto……Grazie e buona serata a tutti voi……

  13. Fabrizio Giudici

    Sempre a proposito della Francia… Qualche tempo fa, a Publier, ridente paese su un “balcone” affacciato sul Lago di Ginevra, il sindaco pensò di erigere una statua dedicata a Nostra Signora del Lemano (nome francese del lago). L’Associazione del Libero Pensiero (a proposito di libertà), che è una specie di UAAR transalpina, denunciò l’accaduto: grave violazione della laicità. Il sindaco ha tenuto botta (per più di un anno), anche provando a cedere il fazzoletto di terra su cui è stata eretta la statua ad un’associazione privata. Niente da fare: pochi giorni fa è arrivata la sentenza di sfratto definitiva. Dura lex, sed lex direte. Manco per sogno: perché un giornalista, Joachim Véliocas, lo scorso anno dimostrò in un libro che in Francia un sacco di moschee e scuole islamiche sono nate anche grazie a soldi pubblici, con vari trucchi. Ovviamente il libro – che ha avuto anche una ristampa – è stato semplicemente ignorato da parte della maggior parte della stampa. Allo stesso tempo, qualche sindaco del FN, che ha osato stanziare fondi pubblici per il restauro di chiese, si sta passando qualche guaio.

    PS Nostra Signora del Lemano continuerà a vegliare sul lago comunque: verrà ospitata su un terreno privato sin dall’inizio. Per cacciarla ci vorrà un esproprio proletario. Prima o poi ci proveranno…

  14. Pingback: Il capolinea della libertà e l’inizio della reazione. E non è solo antipolitica | Sopra La Notizia

  15. …sì, ma, però, per la completezza (cosiddetta) dell’informazione (cosiddetta) non ci vorrebbe il TESTO di questo disegno di legge di cui “si dice”?

    1. Dall’articolo di le Monde citato da Avvenire:

      E nel caso specifico, il giornale sottolinea pure il problema della proporzionalità della pena (2 anni e 30 mila euro di multa): «Quanto alla necessità urgente di colpire così forte, la questione a sua volta si pone.
      Nel ricorrere all’Ivg (interruzione volontaria di gravidanza, ndr), le francesi sono ostacolate in modo massiccio da questi siti? Il governo non l’ha dimostrato. Il numero d’Ivg in Francia è stabile ».

      Anche in questo articolo di difesa ci vedo qualcosa strano: la legge sarebbe ingiustificata perché non è dimostrato che questi siti davvero influiscano sul numero di aborti. Dunque, una volta che si dimostrasse che questi siti influissero (cioè raggiungessero lo scopo per cui sono stati creati, ad esempio causando una flessione del 10% delle IGV) allora sarebbe giustificato multarli.

      Certi ragionamenti sono un po’ specchio della mentalità del nostro tempo.
      Saremo ricordati come “l’epoca in cui tutti tutte le opinioni erano accolte, a patto che non convicessero nessuno”. Ovvero, la strana etica per cui farsi liberamente una propria idea è cosa buona, il libero confronto delle idee è cosa buona, ma cambiare idea in seguito a questo confronto è un crimine da prevenire.

      1. Oppure, si può dire che la società contemporanea tratta le idee come gli animali domestici: le puoi tenere, ma per la comodità di tutti è bene sterilizzarle.

  16. Roberto

    Comunque, a me sembra che questa legge sia una prova generale per altre future. La sinistra si è accorta di non avere più il potere massmediatico di un tempo a causa (anche) di internet e sta correndo ai ripari. E’ di ieri sia il rilancio dell’accusa agli “hacker russi” per la vittoria di Trump (LOL) ma soprattutto la lamentela della rediviva Clinton contro l’epidemia di cosiddette “false notizie sul web”, di cui lei sarebbe stata vittima. La Clinton avverte che la proliferazione di informazioni false “può avere conseguenze reali”. “Dobbiamo difendere la nostra democrazia – ha detto, parlando nel corso di una riunione in onore del capogruppo democratico uscente al Senato, Harry Reid – di fronte all’epidemia di false informazioni malevole e di falsa propaganda che hanno inondato i social nel corso dell’anno”.

    Il che significa, tradotto in lingua corrente, che i cosiddetti “democratici” vogliono irregimentare la libertà di espressione su internet perché si rendono conto che la gente non si abbevara più alle false notizie somministrate al cosiddetto popolo bue dai loro organi d’informazione ufficiali – i quali naturalmente non hanno mai dato false notizie per orientare il voto – o no-no. La questione si riassume tutta in una perdita di monopolio, in fondo.

    PS: per l’amor del cielo, che nessuno rimpianga il democratismo cristiano… di esso è vera la profezia di Gramsci, ancora ai tempi di don Sturzo e del partito popolare del 1919: “La costituzione del Partito popolare equivale per importanza alla Riforma germanica” poiché “Il cattolicismo democratico fa ciò che il comunismo non potrebbe: amalgama, ordina, vivifica e si suicida”.
    Non fu un caso il rifiuto a concedere udienza da parte di Pio XII a De Gasperi nel ’52, né si creda che tale scelta fosse legata ai soli eventi relativi alle elezioni amministrative di Roma dello stesso anno; ma soprattutto alla volontà della DC di sbarazzarsi della ingombrante presenza (per la DC stessa) del controllo dei Comitati Civici, che erano i corretti portatori di una visione politica cattolica, comune sia a Pio XII che alla maggioranza dei cattolici militanti del tempo, ma non certo alla DC. Comitati Civici che furono i principali responsabili della vittoria schiacciante alle elezioni del ’48, vittoria fin troppo “rotonda” per diverse teste pensanti all’interno della DC di allora, così raccontava don Baget Bozzo; vittoria così di peso da rendere più arduo l’intruppamento al governo di forze esterne alla DC come socialisti, comunisti, repubblicani.
    Il democratismo cristiano nasce fallato e muore senza mai morire fino in fondo – non è un caso che un Cazzullo rimpianga un’Italia “cattolica e liberale” – cioè capace ancora una volta di “amalgamare-ordinare-vivificare [gli altri] e poi suicidarsi”, trascinando con sé chi se ne lascia attrarre, disposta a negoziare ciò che non è negoziabile facendo credere ai poco avveduti di esprimere una “politica cattolica” con grave danno per la vita spirituale di coloro che commettono l’errore di crederci. Non a caso Alfano è una delle più fulgide e sfacciate espressioni del democratismo cristiano odierno (Renzi non lo considero neppure perché neanche lui sa che cos’è).

    1. Klaus B

      Potrò sbagliare, ma il vero democristiano odierno, nel senso dato al termine da Roberto, mi sembra Franceschini. Assai più astuto, e quindi pericoloso, di Renzi e Alfano messi insieme. Comunque, sulla storia della DC nel suo complesso, la mia opinione è molto, ma molto, meno negativa. Anche se certamente non ha molto senso rimpiangerla ora, come non hanno molto senso i rimpianti in generale.

    1. Vanni

      Article unique :

      Lutte contre les pratiques de désinformation, notamment sur Internet, induisant intentionnellement en erreur ou exerçant une pression psychologique sur les femmes et leur entourage en matière d’IVG.

          1. Alessandro

            Article unique

            Le premier alinéa de l’article L. 2223-2 du code de la santé publique est complété par les mots : « par tout moyen, y compris en diffusant ou en transmettant par voie électronique ou en ligne, des allégations, indications de nature à induire intentionnellement en erreur, dans un but dissuasif, sur les caractéristiques ou les conséquences médicales d’une interruption volontaire de grossesse ».

            http://www.senat.fr/leg/ppl16-174.html

  17. Signor Alessandro,

    buona fine settimana e veda se puo’ soffrire le mie congetture. “nessuno conosce la dottrina sociale della Chiesa. Mancano anche i pastori”

    Anche se sotto certi vagliati cristianamente alla luce del deposito della fede Cristiana,romana, le posso concedere certe attenzioni al suo scrivere lo riassumo, se le aggrada accettarlo come regalo natalizio: “Cercheranno la Parola e non la trovernno”= La Parola Ufficiale della Chiesa e’ contenuta nella sua Catechesi e ubbidisce il Magisterio Petrino.

    Non penso sia il polverone della follia, con la sua logica e razionalita’, di interesse a Dio o intacchi la Legge dei Dieci Comandamenti e non nove e tre quarti, o ci sia altro da aggiungere: ama Dio e il Prossimo tuo.

    Ricordiamoci che bene e male e’ impresso nel cuore di ogni persona, per cui aggiungere altro sarabbe come dire che Dio e’ limitato nel suo”fare”

    A proposito mi ricorda i serpenti che avvelenavano il popolo ebreo nel deserto perche’ a loro, piu’ che logico dire umano, borbottavano contro Mose’.

    La logica magari quadrava, ma metteva in dubbio il potere di Dio: le mie vie non sono le vostre vie: e la pagarono con la vita.
    La Chiesa,Sposa immacolata di Cristo e’ vista ad ogni istante e mantiene vere le Sue eterne Parole: Saro’ con voi fino alla consumazione dei secoli…il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno.

    Come vediamo parole molto semplici, alla portata di tutti per chi le vuol farle sue: quello che certamente di buono possiamo fare per la Chiesa e’ pregare perche’ in questi tempi che soffre una forte influenza di Fede (Santo Papa Giovanni Paolo II ) guarisca e si faccia nuovamente Immacolata: come avverra’.

    Cordiali saluti e buon Natate, Paul

  18. La exdemocristianononpentito

    Beh, caro Roberto, un governo che dura 50 anni in epoca moderna è un governo duraturo . In una democrazia è obiettivamente difficile durare così tanto. Ripetere il risultato del 48 sarebbe stato molto difficile perché la situazione politica internazionale e interna erano mutate indipendentemente dal fatto che il governo avesse fatto cose buone come l’ina casa e l’adesione al piano Marshall e parzialmente buone come la riforma agraria.
    Era intatti aumentata la conflittualita sociale e si sapeva che il pci stava riaumentando i suoi consensi, poi si sapeva che parte dell’elettorato laico si stava avvicinando al PSI, pur dopo aver votato per la DC nel 48 , infine si sapeva che una parte dell’elettorato conservatore , deluso dalla riforma agraria e dalla liberalizzazione degli scambi con l’estero, si stava avvicinando all’msi e ai monarchici e quindi pensare che i comitati civici avrebbero potuto fare la differenza …..mah……..era da vedere
    Poi non sottovalutiamo la questione delle elezioni amministrative di Roma, non era mica cosa da poco! Ed io, da democristiano non pentito, lo capisco De Gasperi: ma ve li immaginate fare un’alleanza politica con l’msi nel 52?! Noi non ce lo immaginiamo nemmeno l’odio, il rancore, il desiderio di vendetta che c’erano allora: sarebbe stata una cosa troppo pericolosa. Probabilmente sia gli americani che i vertici della grande industria non avrebbero gradito soluzioni così pericolose per l’ordine pubblico. E poi che avrebbe fatto la parte più moderata della Dc, avrebbe seguito il governo in quella virata a destra?

    1. Cupo

      A proposito, non è che in Italia l’insegnante che vuole il bonus deve diventare spacciatore di software e apostolo dele competenze?

        1. Klaus B

          Quando si dice ridere per non piangere … comunque, la battuta è buona e tristemente vera, ma mi sembra OT, non ho capito l'”a proposito”. Con democristiano non pentito sono d’accordo, De Gasperi avrebbe però dovuto evitare la frase sul “partito di centro che guarda a sinistra”, perché poi molti hanno continuato a guardare solo da quella parte per troppo tempo, procurandosi una disfunzione visiva.

  19. giovanni

    come sempre, dalla fine della seconda guerra mondiale, l’europa e’ incapace di prendersi responsabilita’. Per fortuna ci penseranno i musulmani a insegnare a stare al mondo a francesi e europeume vario.

    1. Fabrizio Giudici

      È il cosiddetto «paradosso nordico» cui i ricercatori non hanno ancora trovato una risposta sicura. È il cosiddetto «paradosso nordico» cui i ricercatori non hanno ancora trovato una risposta sicura.
      La 27ma ora come al solito racconta balle. Ci sono indizi alquanto concreti che la causa del picco di violenze è dovuto agli immigrati: infatti il dato è in correlazione con l’aumento degli immigrati. Provate a cercare con Google “gatestone institute violenza donne” e troverete un po’ di materiale interessante. Il motivo per cui non c’è la prova è che le autorità di quei paesi rifiutano di dare i dati dei crimini segmentati per etnia (e la maggior parte dei giornali si appiattisce su questa linea). Questo è già di per sé un indizio. Che le violenze in più non siano domestiche è provato dal fatto che invece abbiamo le statistiche sui luoghi dove si consumano, e sono gli spazi pubblici.
      Gli episodi dell’anno scorso in Germania, a ridosso dell’arrivo dell’ondata di profughi, d’altronde, confermano questa cosa.

      1. Cupo

        Io ha capito che il non plus ultra di tante mie colleghe femministe è dipingere il maschio come stupratore e togliere l’articolo femminile davanti ai cognomi.

  20. …dalle Alpi in sù etc., sempre peggio!
    Ma intanto, però`, il testo del disegno di legge contro le
    peripezie antiabortiste non lo si è visto. Mentre io credo che, quando uno
    denuncia qualcosa, a lui incomba il dovere di riportarla per intero (paradossi nordici a parte)!

    1. Alessandro

      Alvise, leggili almeno gli altri commenti:

      https://costanzamiriano.com/2016/12/09/il-capolinea-della-liberta-e-linizio-della-reazione-e-non-e-solo-antipolitica/#comment-121820

      Sei il solito pseudoanarchico e pseudolibertario che non sa dire una parola chiara di riprovazione contro leggi che fanno strame della libertà di espressione e di opinone.
      Pseudoanarchico e pseudolibertario genuflesso al burbanzoso dittatorello di turno (pure a Hollande, che è tutto dire…)

  21. vale

    non so mica se,tra qualche tempo -temo poco-, si potrà parlar ancora al di fuori del mainstream imposto dagli euroburocrati e compagni di merende:

    http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A8-2016-0290+0+DOC+XML+V0//IT

    A. considerando che l’UE ha assunto l’impegno di guidare le proprie azioni in ambito internazionale seguendo principi quali la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, come pure la libertà dei media, l’accesso all’informazione, la libertà di espressione e il pluralismo dei media, l’ultimo dei quali può, tuttavia, essere in certa misura limitato, come sancito dal diritto internazionale nonché dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo; che gli attori di terze parti il cui scopo è screditare l’Unione non condividono gli stessi valori;

    B. considerando che l’UE, i suoi Stati membri e i suoi cittadini sono esposti a una crescente pressione sistematica nel far fronte alle campagne di informazione, disinformazione, cattiva informazione e propaganda da parte di paesi terzi e attori non statali, quali organizzazioni criminali e terroristiche transnazionali dislocate nel vicinato dell’UE, che intendono compromettere il basilare concetto di informazione oggettiva o di giornalismo etico, qualificando tutta l’informazione come faziosa o come strumento di potere politico, prendendo anche di mira i valori e gli interessi democratici;

    C. considerando che la libertà dei media, l’accesso all’informazione e la libertà di espressione sono i capisaldi fondamentali di un sistema democratico, in cui la trasparenza in materia di proprietà dei media e delle relative fonti di finanziamento rivestono un’importanza cruciale; considerando che le strategie volte a garantire un giornalismo di qualità, il pluralismo dei media e la verifica dei fatti possono dimostrarsi efficaci laddove i fornitori delle informazioni godano di fiducia e credibilità; che, nel contempo, è auspicabile una valutazione critica delle modalità di gestione delle fonti dei media che in passato siano state ripetutamente impegnate in strategie di disinformazione e inganno deliberati, soprattutto nell’ambito dei “nuovi media”, delle reti sociali e della sfera digitale;

    ecc.(stavo per scrivere bla,bla,bla…)

    1. sottolinea che la propaganda ostile nei confronti dell’UE si presenta in varie forme diverse e utilizza vari strumenti, spesso adattati in modo da corrispondere ai profili degli Stati membri dell’UE, con l’obiettivo di distorcere la verità, seminare il dubbio, dividere gli Stati membri, creare una frattura strategica tra l’UE e i suoi partner del Nord America e paralizzare il processo decisionale, screditare – agli occhi e nelle menti dei cittadini dell’UE e anche dei paesi vicini – le istituzioni dell’UE e i partenariati transatlantici, che svolgono un ruolo riconosciuto nell’architettura europea economica e di sicurezza, nonché compromettere ed erodere le argomentazioni europee basate sui valori democratici, sui diritti umani e sullo Stato di diritto; rammenta che uno degli strumenti più importanti utilizzati consiste nell’inculcare nei cittadini dell’UE paura e incertezza, unitamente a una rappresentazione degli attori ostili, statali o non statali, che li fa sembrare molto più forti di quanto non lo siano in realtà; rileva che altri regimi autoritari nel mondo stanno impiegando strategie simili a quelle sviluppate dal Cremlino;

    2. invita le istituzioni dell’UE a riconoscere che la guerra strategica e la guerra dell’informazione non costituiscono solo una questione esterna per l’UE, ma anche una questione interna, ed esprime preoccupazione per i numerosi intermediari di cui si avvale la propaganda ostile all’UE al suo interno

    bla,bla,bla

    Strategia dell’UE per contrastare la propaganda

    24. accoglie con favore il piano d’azione in materia di comunicazione strategica; accoglie con favore la comunicazione congiunta sul “Quadro congiunto per contrastare le minacce ibride” e chiede l’approvazione e l’attuazione immediata delle proprie raccomandazioni…

    25. chiede alle competenti istituzioni e autorità dell’UE di monitorare attentamente le fonti di finanziamento della propaganda anti-europea;

    32. esprime sconcerto per le forti problematicità relative all’indipendenza e alla libertà dei media in taluni Stati membri dell’UE, come riferito da organizzazioni internazionali quali Reporter senza frontiere; chiede all’UE e agli Stati membri l’adozione di misure adeguate finalizzate al miglioramento della situazione esistente nel settore dei media, in modo da garantire che sia assicurata anche la credibilità dell’azione esterna dell’UE a sostegno della libertà, dell’imparzialità e dell’indipendenza dei media;

    33. invita la task force sulla comunicazione, rafforzata come proposto, a mettere in linea, utilizzando l’account di Twitter @EUvsDisInfo, un sito rivolto al grande pubblico che riunisca i vari strumenti tesi a rilevare la disinformazione, ne spieghi il funzionamento e funga da collegamento tra le numerose iniziative della società civile al riguardo;

    38. invita ciascuno Stato membro a rendere disponibili ai suoi cittadini le due newsletter settimanali della task force per la comunicazione strategica dell’UE (The Disinformation Digest e The Disinformation Review) allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa i metodi di propaganda usati da terzi;

    39. insiste sulla differenza esistente tra propaganda e critica; ( nota mia: ovviamente il punto di vista degli altri- in questo caso la Russia- è propaganda. che detto dal parlamento europeo è già un’affermazione abbastanza ridicola se si guarda al punto 38.)

    44. ritiene che un’efficace strategia di contrasto alla propaganda anti-UE potrebbe consistere nell’adozione di misure volte a fornire a un pubblico mirato informazioni adeguate e interessanti sulle attività dell’UE, sui valori europei e su altre questioni di pubblico interesse, e sottolinea che le tecnologie moderne e le reti sociali potrebbero essere utilizzate per tali scopi; ( e naturalmente ,okkio al numero “mirato”….

    45. invita la Commissione a portare avanti determinate iniziative giuridiche in modo da accrescere la propria efficacia e la propria responsabilità nel contrastare la disinformazione e la propaganda….

    51. ritiene che i media pubblici dovrebbero dare l’esempio di come fornire informazioni imparziali e oggettive, in conformità delle migliori pratiche e dell’etica del giornalismo; (see,ciao core…)

    59. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al SEAE e alla NATO.

    PARERE DI MINORANZA

    La relazione individua due minacce per quanto riguarda la propaganda: un attore statale, segnatamente la Russia, e gruppi terroristici come il Daesh. Auspica di affrontare la radicalizzazione e la propaganda terroristica attraverso una cooperazione rafforzata a livello degli Stati membri e dell’UE; ma si focalizza sul fatto che l’UE deve disporre dei mezzi per sostenere le proprie campagne di propaganda strategica, soprattutto nei confronti della Russia.

    Respingiamo la relazione per i seguenti motivi:

    • è irresponsabile porre uno Stato come la Russia allo stesso livello di minaccia del Daesh;

    • promuove la corsa dell’UE verso accordi di libero scambio nel vicinato orientale e oltre, il che provoca un’escalation delle tensioni con la Russia e con la sua Unione economica eurasiatica;

    • non dà conto del ruolo negativo e sempre maggiore dell’UE per quanto riguarda gli attuali conflitti nel vicinato meridionale e orientale dell’UE, né della propaganda sviluppata, soprattutto da parte degli Stati Uniti, per legittimare i suoi precedenti interventi, ad esempio in Iraq, che hanno portato al caos nella regione;

    • non riconosce la propria propaganda sulla democrazia dell’UE come l’unica possibile, il che pone in evidenza una presunta superiorità che può risultare offensiva;

    • si impegna inoltre, paradossalmente, a favore di media “indipendenti” sostenuti dall’UE.

    insomma, se non si è d’accordo con l’eurograndefratello non è che hai un pensiero autonomo da tutelare. no.

    verrai censurato.( come minimo)

    prosit

    1. Alessandro

      Sì, la senatrice che vuole fortissimamente introdurre l’ “educazione al gender” nella scuola ma afferma che la teoria gender non esiste:

      “Come detto e ripetuto da tante e tanti scienziati e intellettuali di diverse discipline e di diversi orientamenti culturali, compresi eminenti teologi, non esiste una ‘Teoria Gender’”

      https://www.partitodemocratico.it/document/fedeli-la-teoria-del-gender-non-ce-promuoviamo-la-parita/

      Così il bioeticista Renzo Puccetti:

      “Dopo il mio intervento incentrato sull’esistenza della teoria del gender, la sua genesi e la sua falsità così come attestato dagli studi di genere generalmente omessi nella narrazione gay friendly, dopo le parole dell’avvocato Gasperini che aveva ricordato le linee guida dell’Oms sull’educazione alla sessualità che prevedono per gli insegnanti ossequiosi di fornire ai bambini tra 0 e 4 anni informazioni su “gioia e piacere nel toccare il proprio corpo masturbazione infantile precoce”, la parola è passata alla politica Pd.

      Incredibilmente gli attoniti uditori sono stati deliziati da un intervento incentrato sul concetto che l’educazione al gender ha un unico obiettivo: prevenire il femminicidio e le violenze sulle donne. In sala era presente una più che sparuta rappresentanza di esponenti dell’associazionismo LGBT; immagino come devono essersi sentiti ad essere scaricati in questo modo: totalmente ignorati, irrilevanti. Delle rivendicazioni del fronte omosessualista nemmeno una parola è uscita dall’esponente nazionale delle istituzioni che ha parlato soltanto di donne, categoria che col gender non ha nulla a che fare.

      Riguardo poi alle linee guida dell’Ufficio Europeo dell’Oms la senatrice Fedeli non ha saputo dire altro che il testo non era rivolto ai bambini, bensì agli adulti.
      Dunque per il primo firmatario della proposta di legge volta a rendere materia curriculare la prospettiva di genere con esborso di centinaia di milioni di euro a carico dei contribuenti per adattare i testi scolastici al nuovo verbo, tutto il can can creato nelle scuole italiane sarebbe immotivato, stante il fatto che la sua proposta tratterebbe della sola educazione al rispetto delle donne.
      Al termine dei lavori riflettevo su un fatto: se un esponente di punta dei provvedimenti renziani in favore della prospettiva gender non ha saputo dire altro che questo, allora il sospetto che la consistenza intellettuale dell’operazione gender sia miserrima è più che fondato….”

      Concludendo:

      “vorrei capire cosa c’entrano Meri e Frenci che si amano, ma manca loro il semino, cosa c’entrano Franco e Tommaso che hanno bisogno di signore “tanto gentili” che in America “donano i loro ovini” e fanno “crescere nella propria pancia i bambini che non potrebbero nascere” (l’utero in affitto è rispettoso delle donne?), cosa c’entra la scampagnata alle nozze gay fasulle organizzata per gli studenti di Montevarchi davanti a sindaco e dirigenti scolastici, vorrei comprendere che c’azzecca il rapporto oro-penieno di Giose a Mariani con annessa descrizione da sommelier olfatto-gustativa data da leggere ai ragazzi del liceo Giulio Cesare, vorrei insomma sapere dalla senatrice Fedeli cosa c’entra tutto questo, e molto altro ancora, con il femminicidio e la convenzione di Instanbul. Purtroppo queste domande non è stato possibile porle perché il rigido regolamento dell’incontro non prevedeva repliche.”

      http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gender-anche-la-relatrice-della-legge-lo-ignora-15614.htm

        1. Luigi

          Cit.:
          Valeria Fedeli: “Family day? Piazza violenta”

          Pur essendo andata a dire queste [censura] su un un foglio a lei favorevole, ha raccolto un bel po’ di commenti adeguati!
          Ma saranno tutti filoputiniani…

          Ciao.
          Luigi

    2. Piero

      Aspetto ancora qualche pollo di pseudo-cattolico dire che Renzi in fondo non era tanto male…
      Renzi si e’ vendicato del Family Day… E certi “cattolici” ancora appresso… Eh gia’, lui era scout, non era mal visto dalla CEI, quindi, potevamo contarci

          1. Luigi

            “Ma la hubris non ha mai portato bene a nessuno”

            Senza contare che esiste la nemesi storica.
            E se non bastasse quella storica – Peppone docet – c’è pure la geografica! 😀

            Ciao.
            Luigi

  22. Giusi

    TRANQUILLI. CI PENSA IL PAPA. LUI NON SI IMMISCHIA: MA QUANDO SERVE……..

    INQUIETANTE, VERAMENTE INQUIETANTE!
    “Papa, la “lega” di Bergoglio: per fermare le destre populiste Francesco raduna i sindaci progressisti e “trasgressivi” d’Europa. Rinasce mille anni dopo l’alleanza tra Comuni e Chiesa
    Al fine di arrestare il processo di decomposizione del fronte progressista e l’avanzata irrefrenabile dei movimenti populisti, che si stagliano vincenti all’orizzonte, la “lega” o “accozzaglia” di Bergoglio – per dirla con un recente neologismo – ha pescato in tutte le anime, moderne e antiche, del riformismo, declinandone i nomi al femminile e coniugandone i verbi, anche se irregolari. O trasgressivi. Come nel caso delle tre principali agit-prop del meeting, le sindache di Barcellona, Madrid e Parigi: la no-global anti-sfratti e anti-mutui Ada Colau, la giudice comunista, sostenuta da Podemos, Manuela Carmena e l’atea inveterata, volteriana, ispettrice del lavoro Anne Hidalgo. Ad esse si aggiungono, tra le altre, la banchiera liberal Hanna Beata Gronkeiwicz-Walz, da Varsavia, spina nel fianco dell’episcopato polacco per la sua linea dura nei confronti dei medici obiettori, e la cantante rock Corine Mauch, da Zurigo, prima donna gay a governare un grande città d’Europa”.

    http://www.huffingtonpost.it/2016/12/12/lega-bergoglio-sindaci_n_13577650.html

  23. vale

    @ giusi

    beh,se si aspettano questo , aspettino e sperino…

    http://www.maurizioblondet.it/francia-cattolici-ringiovaniti-rito-antico/

    “Aiuto, torna Gesù!”, titolava giorni fa Libération, il quotidiano della gauche (editore Rotschild, naturalmente), sentinella sempre attenta ai possibili disturbi dello status quo. Nessun pericolo in realtà: in Francia i cattolici sono, come sempre, il 5 per cento della popolazione, una minoranza assoluta. La novità è che hanno abbandonato i socialisti e la sinistra, di cui erano i satelliti obbedienti, ed hanno determinato la vittoria alle primarie di François Fillon. Il candidato di centro destra, filorusso, ha dichiarato che “la famiglia deve essere al centro delle politiche pubbliche”; Hollande ha deliberatamente e sistematicamente smantellato le notevoli (ed efficaci) misure di sostegno alla natalità e alla famiglia…

    Bernard Cazeneuve, primo ministro socialista, ha asserito che le radici cristiane “rendono la Francia un po’ nauseata”. Vincent Peillon, già ministro dell’Istruzione, ha dichiarato “il cattolicesimo incompatibile con la laicità, ben più che l’Islam” (un vero genio).

    Julliard, da socialista, riconosce che queste creature di Hollande, col partito socialista, hanno alienato il “cattolicesimo culturalmente vivace che sopravvive alla scomparsa delle pratiche tradizionali”…

    Insomma il modernismo: “i cattolici sociali che, a forza di essere sociali, han finito per tralasciare di esser cattolici”. Una perdita reciproca, anzitutto per il PS “non per ragioni puramente elettorali, ma perché, in questo paese intellettualmente esausto, accade che le credenze antiche facciano sbocciare le idee nuove”….

    Già. Sono pochi, ma senza complessi d’inferiorità Né timori di fronte alla derisione giacobina.

    Già. Piaccia o no ai modernisti (che la Chiesa l’hanno afflosciata), la Chiesa “reazionaria” quella del Sillabo e della condannna al modernismo, ebbe uno slancio missionario che i catto-progressisti nemmeno si sognano.

    Da lì anche il “cattolicesimo d’affermazione” che oggi, secondo Leclerc, rinasce e si oppone alla devastazione dei costumi perché è una devastazione della nazione.

    perché certo, i praticanti sono a malapena il 5%. E per trovare una Messa la domenica, devono mettersi in auto e andare in parrocchie lontane, perché nelle prime cinque che incontrano la chiesa è chiusa per mancanza di preti.

    Detto altrimenti: i cattolici in Francia sono pochi; ma quei pochi che vanno ancora a Messa, cercano la Messa in latino e secondo l’antico rito pre-conciliare.

    La ricerca dell’antica liturgia è tipica di neoconvertiti. Lo conferma padre Rougé, parroco a Parigi della chiesa Saint-Ferdinand-des-Ternes, a Le Monde: “La nuova generazione [di praticanti] è libera di credere o no. Dunque, quando lo fa, esplode…”. E vuole il latino, il celebrante volto al Tabernacolo, la Comunione in bocca inginocchiati alla balaustra, non le chitarrine e canzonette. E’ superfluo dire come questo fenomeno dal basso sia in controtendenza assoluta con la gerarchia clericale, a cominciare dal Vaticano: legati alle ‘novità’ progressiste di sessant’anni fa, col consueto ritardo culturale, si perdono questa novità culturalmente interessante.

    Non vedono i segni dei tempi.

    1. Giusi

      L’ho letto ma purtroppo il capo rema contro. E stasera su Sky c’è il santino dell’idolo delle sinistre……

      Il documentario – che andrà in onda stasera alle 23.15 su Sky Atlantic e ha avuto una preview sul sito di Repubblica – vive della voce fuori campo di Francesco: piccoli ritagli dalle interviste in spagnolo (quella di Vanguardia e quelle del direttore de La Civiltà cattolica Antonio Spadaro si riconoscono a occhio nudo): e questa voce posata su immagini prese da fonti tv e da YouTube, fa da introduzione a ritagli altrettanto millimetrici di momenti dei viaggi poco o mai visti.

      http://www.repubblica.it/vaticano/2016/12/11/news/il_francesco_mai_visto_e_quelle_confidenze_su_un_pontificato_breve-153881533/

  24. Fabrizio Giudici

    @Giusi @vale et al…

    Che la sinistra sia giunta al capolinea, per quanto mi riguarda, era ovvio da tempo. Ora, certamente, quando un fenomeno storico di ampie dimensioni finisce non è che un giorno c’è ed il giorno dopo non c’è più. Però poi i posteri individuano una data simbolica per rappresentarlo (un po’ come esistono date simboliche a demarcare le epoche storiche).

    Ecco, io inizio a pensare che sarà Bergoglio questo simbolo. Con lui la sinistra è arrivata al massimo: si è intrufolata anche dentro la Chiesa (con il suo solito modo infido e contando soprattutto sulla solita marea di utili idioti). E, un po’ come tutte le feste finiscono con la Befana, la sinistra finirà con questo pontificato.

      1. M. Cristina

        A Iddio meglio lasciar volere quel che pensa meglio Lui…scusate il gioco di parole, ma meno male che Dio non siamo noi!!!!

    1. Piero

      Sei troppo ottimista! la “sinistra” non finira’ mai perche’ la mala pianta non si sradica mai…
      O meglio, la “sinistra” con tutto il peggio dei suoi “valori”, e’ gia’ finita da un pezzo, da quando, come disse Del Noce, si e’ riciclata come “partito radicale di massa” e si e’ messa prona (in realta’ DA SEMPRE e’ stata alleata del turbocapitalismo, basta vedere chi finanzio’ Lenin, i capitalisti di Wall Street) al capitale del liberismo piu’ sfrenato.

  25. Fabrizio Giudici

    Scrive Rusconi su RossoPorpora:

    […]

    P.S. Pietà, Signor, dell’ Avvenire di martedì 13 dicembre 2016! E’ quanto ci sorge spontaneo dopo aver letto l’edizione odierna del quotidiano galantino, un tempo voce vera della Cei. Nei titoli, sottotitoli, occhielli di prima pagina nemmeno un cenno alla nomina di Valeria Fedeli all’Istruzione. Nell’editoriale, così solenne e pensoso fin dal titolo (“Il Governo dei doveri”), l’ineffabile direttore Marco Tarquinio si presenta in veste di tappetino lodando Gentiloni per il suo “stile misurato e consapevole”. E alla nomina della Fedeli a capo di un Ministero importante come quello dell’Istruzione dedica le parole seguenti: “Un debutto: Valeria Fedeli all’Istruzione”. Allora una delle due: o il direttore tappetino ignora chi è e che fa la Fedeli oppure sorvola, glissa consapevolmente (proprio da ‘cattolico’ alla Gentiloni). Anche nelle pagine interne non si ritrovano tracce significative della Fedeli: le uniche annotazioni non tecniche riguardano la sua ‘chioma purpurea’ o il fatto che la nomina “sa tanto di bocciatura” della Giannini). Come definire l’atteggiamento dell’Avvenire galantin-gentilone di oggi, così fedele al politicamente corretto e cattolicamente inaccettabile? Basta una sola parola e il lettore non faticherà a trovarla.

    P.S./2 Pietà, Signor, del Forum delle Famiglie. Speravamo di non dover aggiungere altro al primo Post Scriptum riguardante l’Avvenire galantino. Che errore! Dovevamo immaginare che anche il galantino Forum delle Famiglie avrebbe cercato di far sentire la sua voce e invece avevamo trascurato la possibilità che a ruota si sarebbero materializzati altri tappetini galantini. Infatti alle 13.42, a firma dell’ineffabile vicepresidente Maria Grazia Colombo, è comparso un comunicato da Oscar del tappetino: non solo l’ineffabile Colombo – in nome dello screditato Forum – augura inizialmente buon lavoro alla Fedeli, ma offre la disponibilità a collaborare, si dichiara a sua disposizione e, per chiudere – casomai non fosse ben chiaro – ripete gli auguri di buon lavoro. Ecco quel che si dice fedeltà alle istituzioni!

      1. Giusi

        E comunque Galantino lo ha nominato Bergoglio e visto che ce lo lascia vuol dire che è d’accordo con lui.

  26. Fabrizio Giudici

    Qualche notizia in più sull’ “intralcio all’aborto”:

    http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/francia-sisma-nel-front-national-sul-reato-dintralcio-allaborto/

    […]

    Un autentico sisma politico è, tuttavia, quello consumatosi in merito nelle fila del Front National con la guerra aperta tra la figlia del fondatore, la presidentessa Marine (favorevole al «divieto d’intralcio all’aborto»), e la nipote dello stesso, l’on. Marion Maréchal-Le Pen (contraria): «Che sia chiaro – ha tenuto a precisare Marine Le Pen – Non rimetterò in discussione in qualche maniera e purchessia l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza».

    A rincarar la dose, ha provveduto uno dei vicepresidenti del partito, Florian Philippot, che ha bollato Marion con le sue posizioni pro-life come «una persona sola e isolata su questi temi». A seguire, ecco il diktat sibilato da David Rachline, direttore della campagna elettorale di Marine Le Pen, giunto ad indicare la porta agli eletti ed ai responsabili locali del partito discordi con la leader.

    In una recentissima intervista rilasciata a Europe 1, Marion ha detto di voler capire da Marine cosa sia cambiato nel programma presidenziale del 2017 rispetto a quello del 2012: «Non c’è stato dibattito interno. Lei ha deciso» e basta. «Ciò non impedisce però che, un domani, dei parlamentari presentino delle proposte di legge in merito». Lei per prima, in caso di rielezione. Ed ha sottolineato come il programma del Front National vada definito all’interno del congresso e solo lì.

    Il tentativo estremo d’imporre con le minacce e la violenza verbale nuove linee pro-choice all’interno del Fn si scontra con una base rimasta ad esse contraria, secondo un sondaggio condotto dall’agenzia Afp. Come si è arrivati dunque a questo punto? Piaccia o non piaccia, la “svolta” è giunta col recente ingresso nel partito di Florian Philippot (2011), divenuto in un lampo vicepresidente del partito. E questo ha comportato diverse conseguenze: la linea economica è stata modificata in senso più progressista. Subito dopo, è giunta l’apertura alle lobby gay con l’outing pubblico fatto dallo stesso Philippot nel 2014. Di seguito, le “epurazioni” coi tre eurodeputati trascinati di fronte alla commissione disciplinare, perché “rei” d’esser stati a fianco del fondatore di Fn, Jean-Marie Le Pen, durante un comizio da lui tenuto lo scorso primo maggio a Parigi, di fronte alla statua di S. Giovanna d’Arco ed a ben 400 persone.

    Ora le minacce di nuove “purghe”, evocate da Rachline… Il clima si è fatto davvero pesante.

    1. Luigi

      L’avevo detto che quella di cui fidarsi era la nipote!

      Ciao.
      Luigi

      P.S.: sarà un caso – #credici! – ma Philippot è omosessualista.

  27. ” L’obiettivo del governo è quello di giungere all’adozione definitiva della normativa da parte del Parlamento entro la fine di febbraio.”

    Il che vorrebbe dire che, contrariamente a quanto detto fino a qui, in Francia scrivere (pensare) contro l’aborto,
    non è (ancora) un reato punibile con la prigione…

  28. Fabrizio Giudici

    Evidentemente subissato di lettere di protesta sull’accomodante linea di Avvenire verso il nuovo governo, Tarquinio così risponde:

    https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/le-opinioni-di-fedeli-e-i-suoi-doveri-non-pregiudichiamo-ma-valuteremo

    La senatrice Fedeli ha spesso protestato di essere stata vittima di malevole interpretazioni del suo pensiero e della sua azione su queste tematiche… Bene, ora è nella condizione, per l’alta responsabilità ministeriale che ha appena assunto, di dimostrare l’autentico significato di ciò che ha affermato e la verità delle sue proteste di retta intenzione. Mi auguro, e penso che dobbiamo augurarci tutti, che questo avvenga.

    […]

    Ecco: penso che i buoni cattolici, a differenza dei laicisti, non nutrano pregiudizi, ma abbiano idee chiare. Per quanto ci riguarda siamo disposti, dunque, a dare pieno credito al giuramento sulla Costituzione di un ministro della Repubblica e questo, infatti, facciamo come tutta una serie di realtà associative che di scuola, libertà e rispetto se ne intendono. Ma siamo ovviamente capaci di valutare ogni scelta che verrà fatta. Questo accadrà anche con Valeria Fedeli come con ogni altro ministro. Non sono un problema le persone che hanno idee, ma quelle che non sanno qual è il loro dovere verso il Paese che sono chiamati a governare.

    Cari lettori cattolici che avete scritto le lettere di protesta: ma non vi sentite abbastanza presi per il culo da Avvenire? Non dovete scrivere lettere di protesta: dovete smettere di comprare il giornale e chiudere gli abbonamenti. Andare dal prete nella vostra parrocchia e dirgli che Avvenire vi fa vomitare. Solo così potete pensare di contare qualcosa: quelli pensano solo ai quattrini. In tutti gli altri casi, gli date la possibilità di mettere in piedi queste sceneggiate.

    1. eh no caro Fabrizio, non basta non comprare e disdire l’abbonamento (io l’ho fatto anche per un abbonamento omaggio). Purtroppo per Avvenire (così come per TV2000), arrivano cariolate di soldi dalla CEI con l’8×1000 altrimenti avrebbero chiuso da anni.

      1. Fabrizio Giudici

        @PaulBratter

        Si fa quel che si può. Personalmente non gli do’ più neanche l’8×1000 (e sostengo direttamente alcune realtà ecclesiali che so sono rimaste ortodosse). So che tanto se ne beccano una cospicua fetta, ma almeno il segnale arriva.

        1. Ho fatto così anche io. Credo che quest’anno dopo il family day il segnale sia arrivato, non sono per niente pochi quelli che conosco e che non hanno dato l’8×1000 alla CEI.

    2. Alessandro

      Nella risposta di Tarquinio c’è pure la celebrazione di Buttiglione.

      Mica casuale.

      Buttiglione

      1) ha votato a favore della legge Cirinnà:

      http://formiche.net/2016/05/16/intervista-buttiglione-unioni-civili/

      2) difende pubblicamente la (inesistente) compatibilità tra tra il Magistero autentico della Chiesa e il capitolo 8 di Amoris laetitia:

      http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351359

      Che Buttiglione piaccia al direttore dell’Avvenire galantinizzato non può dunque sorprendere…

  29. Enrico Turomar

    L’ 8X1000 di chi non sceglie viene diviso tra tutti gli aventi diritto. Chi non sceglie oltre alla Chiesa Cattolica finanzia anche le varie Chiese protestanti. Ed anche lo Stato, che guidato dai Renzi e dai Gentiloni potrebbe usare quei soldi per diffondere le teorie gender e combattere l’omofobia .

    1. Fabrizio Giudici

      ” Chi non sceglie oltre alla Chiesa Cattolica finanzia anche le varie Chiese protestanti. Ed anche lo Stato, che guidato dai Renzi e dai Gentiloni potrebbe usare quei soldi per diffondere le teorie gender e combattere l’omofobia .”

      È vero, ma sotto questo pontificato la Chiesa Cattolica gerarchica è sostanzialmente allineata a quelle realtà. Quindi, poco cambia. Inoltre, la scelta – e quindi la responsabilità – non è di chi non firma, ma dello Stato. Faccio presente che non è un problema nuovo: con le tasse che paghiamo, già vengono finanziate attività illecite, come l’aborto, il gender, ma anche la propaganda continua che arriva attraverso i film, vera e propria industria di stato, nei fatti. Non mi pare che ci siamo posti il problema di non pagare certe tasse, anche perché non possiamo. Dunque, sul piano morale, non facciamo niente di peggio del solito nei confronti dello stato. Ma facciamo qualcosa di utile nei confronti della Chiesa.

      1. Paul Candiago

        Signori Fabrizio ed Enrico,

        mi sa che il Signore Gesu’ Cristo non ci ha lasciato una costituzione per una Chiesa di tipo Social Club, ma solo la Dottrina come da Buona Novella che sembra diventare sempre meno idonea per i tempi in cui vivamo.

        La razionalita’ umana, degna figlia dell’Illuminismo, rende le menti incapaci di capire l’eterna Parola di Dio e le sue Parabole: ma non e’ negata ai lattanti.

        Sorgeranno falsi profeti e ne seduranno moltissimi…non si possono servire due padroni….a noi la scelta, ma non nel razionale umano, ma nella Fede del Divino.

        Il resto che ci circonda?: da vedere sempre e solo come nel mondo, ma non del mondo.

        Chi come Cristiano Cattolico non trova questa Verita’ piu’ che abbondante per superare le follie che ci circondano deve discernere che non contribuiscono o aiutano il cammino verso la salvezza dell’anima.

        (Le vergini saggie e le vergini stolte)

        Cordiali saluti e Santo Natale, Paul

    2. Alessandro

      “le varie Chiese protestanti”

      Non esiste alcuna Chiesa protestante.
      Al massimo quelle protestanti sono “comunità ecclesiali”.

      “Quinto quesito: Perché i testi del Concilio e del Magistero successivo non attribuiscono il titolo di “Chiesa” alle Comunità cristiane nate dalla Riforma del 16° secolo ?

      Risposta: Perché, secondo la dottrina cattolica, queste Comunità non hanno la successione apostolica nel sacramento dell’Ordine, e perciò sono prive di un elemento costitutivo essenziale dell’essere Chiesa. Le suddette Comunità ecclesiali, che, specialmente a causa della mancanza del sacerdozio ministeriale, non hanno conservato la genuina e integra sostanza del Mistero eucaristico, non possono, secondo la dottrina cattolica, essere chiamate “Chiese” in senso proprio.”

      http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20070629_responsa-quaestiones_it.html

  30. vale

    sul capolinea della libertà, interessante l’articolo su “la croce” a pag.2 di oggi:

    La terribile attualità di Kalergi

    Lo si era detto, dalle colonne di questo giornale: l’insistenza dello scellerato esecutivo che ha
    portato a segno la Legge Cirinnà sull’inclusione dei diritti patrimoniali era il necessario preludio
    all’ovvio epilogo delle truffe allo Stato camuffate da “matrimoni”. A stretto girò si dovrà giocoforza
    far fuori per tutti la reversibilità, la quale permetteva all’economia domestica di stare in piedi

    Con buona pace di coloro a cui il DDL Cirinnà avrebbe dovuto garantire una pensione di reversibilità, abbiamo assistito
    all’avvio di una campagna politica (e soprattutto mediatica) apparentemente intenzionata a togliere le pensioni di reversibilità a quanta più gente possibile  allo scopo di “fare cassa”

    Nel 1925, un certo conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi pubblico un libretto intitolato “Praktischer idealismus” nel quale raccoglieva una serie di articoli pubblicati nel quinquennio precedente.

    La sua opera filosofica è talmente importante da fare sì che i suoi libri non vengono  nemmeno tradotti.
    Però, egli è considerato uno dei padri dell’Unione Europea,

    uno dei padiglioni del complesso governativo della UE di Bruxelles porta il suo nome ed un premio che porta il suo nome è assegnato agli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo “ideale” confederativo e mondialista.

    Tra i premiati troviamo Angela Merkel e Herman Van Rompuy. n realtà, il conte Kalergi fu un abile lobbista mantenuto prima dal barone Ludwig Nathaniel Freiherr von Rothschild, da lui conosciuto per mezzo della loggia massonica “Humanitas” di Vienna, e poi dalla disnastia bancaria Warburg (riconducibile alla banca tedesca di Amburgo
    (la Banca Warburg)   ed alla fondazione della FED (la Federal Reserve statunitense)).

    Ok… e cosa centra tutto questo con la famiglia?

    In questo libricino, il conte Kalergi propone la fondazione di  una società che sostituisse la democrazia con una aristocrazia illuminata (in mano alle grandi famiglie del gotha finanziario mondiale).

    Inoltre, egli notò il problema generato dal fatto che, nelle famiglie proletarie, più del 50 % dei componenti (cioè le madri ed i figli) fosse fuori dal mercato della  cosiddetta “forza lavoro” ed, in questo modo si sottraeva al potere degli amici finanzieri.

    L’attività casalinga è un’attività economica al di fuori del mercato. Dato che senza il mercato non c’è nulla da comprare,
    il potere degli usurai ne risulta intollerabilmente limitato.

    Per questo motivo, il conte proponeva, per le classi subalterne, di sostituire un tessuto sociale composto da nuclei famigliari con una massa informe di consumatori privi di legami e  dotati di sessualità promiscua.

    Sarebbe stato infatti più semplice fare sì che ogni aspetto della vita di costoro (nascita, educazione,sessualità, genitorialità, vecchiaia e morte) fosse soggetto al mercato ed, in questomodo, ridotto a merce.

    Per fare ciò, il conte propose di effettuare questa rivelazione usando le donne stesse: sarebbe stato sufficiente presentare l’autorità del mercato e dei datori di lavoro come una liberazione dall’autorità del marito.

    Ricordiamo che era il 1925.

    “Il femminismo è mescolato con l’idea confusa
    per cui le donne sono libere quando servono il
    datore di lavoro, ma schiave quando aiutano i
    mariti”.
    (Gilbert Keith Chesterton)

    La pensione di reversibilità e la famiglia Kalergi non era il capo della Spectre, era semplicemente un servitore del potere finanziario che ha pubblicato un libretto di memorie.

    Di certo, tra queste memorie, troviamo il suggerimento di eliminare la famiglia monoreddito fondata sul matrimonio in quanto limitava i guadagni ed il potere dell’Aristocrazia Finanziaria del 1925.

    Ora,
    ·        un governo non eletto,
    ·        sostenuto dai burocrati dell’Unione Europea
    ·        e cioè da gente che considera Kalergi come una sorta di San Tommaso,
    ·        molto sensibile ai problemi delle aristocrazie finanziarie locali ed internazionali,

    propone una misura che rende rischiosissimo per le mogli un impegno esclusivo nei suoi “doveri di madre” in quanto la morte dei mariti e priverebbero del patrimonio (e cioè della pensione).

    Facendo ciò, il governo nega il fatto che detto patrimonio è stato accumulato grazie al paritario impegno della moglie e, di conseguenza, la pensione di reversibilità non è un sussidio statale ma, al contrario, è la giusta restituzione di soldi
    guadagnati alla persona che li ha guadagnati.

    Tutto ciò contribuisce alla realizzazione della società liquida descritta da Kalergi ed in gran parte già realizzata e/o in fase di realizzazione.

    A me sembra abbastanza per dire che la famiglia è sotto attacco e questa manovra è una componente fondamentale di questo attacco.

    Quindi, come il DDL Cirinnà, dobbiamo vigilare ed attivarci affinché non ci si limiti a modificare questo provvedimento: bisogna ritiralo in toto.

    Inoltre, sarà bene spulciare gli atti di questo governo per vedere se, per caso,  non nascondono qualche altra sorpresa.

    di Guido Mastrobuono

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