L’opera del diavolo (che esiste) nella Compagnia di Gesù (che non resiste)

Breviarium

di Giovanni Marcotullio

Abbiamo inventato figure simboliche,
come il diavolo per esprimere il male.

Se ad esternare simili baggianate fosse stato un semplice sacerdote – cosa gravissima ma alla quale siamo purtroppo abituati – diremmo che si tratta di un povero prete sessantottino, più ignorante che miscredente (come gran parte di quella leva sciagurata). Ora invece si tratta del generale dei Gesuiti… che dire?

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83 pensieri su “L’opera del diavolo (che esiste) nella Compagnia di Gesù (che non resiste)

  1. Fabrizio Giudici

    Dopo aver sostenuto la boiata del registratore mancante, è tutto in discesa: con quella premessa si può sostenere qualsiasi interpretazione si voglia.

    Comunque vedrete che sicuramente interverrà la Congregazione per la Dottrina della Fede, il generale dei Gesuiti verrà esiliato come Padre Manelli e l’Ordine verrà commissariato d’imperio come il Sovrano Militare Ordine di Malta.

    1. vale

      p.s. la risposta era per l’intervento delle 9.12.

      quanto a mannelli e francescani dell’immacolata si è andati a parare esattamente dove si prevedeva fin dall’inizio:e sul perché sono stati azzerati mettendo dei pupazzi al loro posto come se vi fosse una continuità tra prima di mannelli e il dopo. (che,ovviamente, non c’è.)

      vogliono i soldi.

  2. Alessandro

    Il guaio è che codesto Preposito Generale della Compagnia di Gesù seguita a straparlare, cagionando danni incalcolabili fra i fedeli col trarli in grave errore o quantomeno con il fomentare lo smarrimento in cui già si dibattono, ma papa Francesco non muove un dito, lo lascia fare, lo lascia parlare e straparlare a piacimento…

  3. Guzzo quasi in contemporanea sullo stesso tema:
    http://giulianoguzzo.com/2017/06/03/per-cosa-dovrebbe-indignarsi-il-vaticano/

    D’altronde da sempre la menzogna più riuscita di Satana è quella di far credere di non esistere.
    Il mondo sempre a questa menzogna ha creduto (tranne che per folcloristiche o scaramantiche manifestazioni).

    La cosa gravissima è che nella Chiesa si cada in questo tranello, in questo inganno.
    Gravissimo poi se di questo inganno si fanno portavoci figure che hanno responsabilità di “governo”.

    Personalmente se mi dovessi trovare ad avere una guida, un superiore, che non crede all’esistenza del Demonio, mi troverei a mettere in dubbio il suo discernimento su qualunque altro argomento…

  4. Alessandro

    Il cardinale Caffarra a Roma:

    “Alla radice è l’opera di Satana, che vuole costruire una vera e propria anti-creazione. E’ l’ultima terribile sfida che Satana sta lanciando a Dio. “Io ti dimostro che sono capace di costruire un’alternativa alla tua creazione. E l’uomo dirà: si sta meglio nella creazione alternativa che nella tua creazione”.

    E’ una spaventosa strategia della menzogna, costruita su un profondo disprezzo dell’uomo. L’uomo non è capace di elevarsi allo splendore del Vero; non è capace di vivere dentro il paradosso di un desiderio infinito di felicità; non è in grado di ritrovare se stesso nel dono sincero di se stesso…

    Testimoniare significa dire, parlare, annunciare apertamente e pubblicamente. Chi non testimonia in questo modo, è simile al soldato che nel momento decisivo della battaglia scappa. Non siamo più testimoni, ma disertori, se non parliamo apertamente e pubblicamente…

    Testimoniare significa dire, annunciare apertamente e pubblicamente la divina Rivelazione, la quale implica quelle evidenze originarie che anche la sola ragione rettamente usata scopre. E dire in particolare il Vangelo della Vita e del Matrimonio.

    Testimoniare significa dire, annunciare apertamente e pubblicamente il Vangelo della Vita e del Matrimonio in un contesto processuale [cfr. Gv 16, 8-11].
    Lo scontro va assumendo sempre più il profilo di un processo, di un giudizio il cui imputato è Gesù ed il suo Vangelo. Come in ogni giudizio ci sono anche i testimoni a favore: a favore di Gesù e del suo Vangelo.
    L’annuncio del Vangelo del Matrimonio e della Vita avviene oggi in un contesto di ostilità, di contestazione, di incredulità…

    Nell’ambito della testimonianza al Vangelo, l’irenismo, il concordismo vanno esclusi. Su questo Gesù è stato esplicito. Sarebbe un pessimo medico chi avesse un’attitudine irenica verso la malattia. Agostino scrive: “Ama l’errante, ma perseguita l’errore”

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-aborto-e-omosessualita-cosi-satana-sfida-dio-19916.htm

  5. Matteo

    Non vorrei sembrare eccessivamente devozionalistico (tanto per un qualunque “intellettualoide” lo sembrerò ugualmente ma la cosa non mi turba in modo particolare) ma propongo a tutti i sacerdoti che leggono questo blog di offrire Messe in riparazione per le mostruosità affermate dal generale dei Gesuiti che, per quanto non siano delle bestemmie, stanno avvelenando l’animo di tanti fedeli incapaci di obiettare a tali oscenità!

    Nel frattempo noi “semplici fedeli” potremmo anche accordarci per recitare insieme a partire da domani una Novena a S. Giuseppe – Protettore della Chiesa! – perché ponga fine a questo scempio!

    Chi ci sta?

    1. Fabrizio Giudici

      Non vorrei sembrare eccessivamente devozionalistico (tanto per un qualunque “intellettualoide” lo sembrerò ugualmente ma la cosa non mi turba in modo particolare)

      Ecco, appunto, ce ne freghiamo. E invece è quanto mai opportuno riprendere queste devozioni.

    2. Giusi

      Non passa giorno che non reciti la Preghiera a San Giuseppe composta da Leone XIII
      A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa.
      Deh! Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno, la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni.
      Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.

      1. Matteo

        ….e io recito ogni giorno quella a San Michele Arcangelo…GRAZIE PAPA LEONE, PROTEGGI LA CHIESA DAL CIELO INSIEME A TUTTI I SANTI!!!

    3. Beatrice

      Io credo tantissimo nelle devozioni e se il signor “il diavolo è solo una figura simbolica” o chi per lui mi vengono a dire che è tutta superstizione, ci credo ancora di più! Attraverso la preghiera alla Medaglia Miracolosa ho ricevuto in dono da Dio tantissime grazie. Ma anche senza vedere veri e propri risultati alle mie richieste, solo il recitare una preghiera mi fa sentire meglio.

      Una volta lessi un appello alla preghiera di un giornalista di “Cultura Cattolica”, da quel momento iniziai a dire tutti i giorni delle preghiere per la Chiesa (pater, ave, gloria, memorare, preghiera a San Michele e a San Giuseppe). Questo è il link dove ho trovato l’idea, lo dico per chi volesse unirsi, l’appello è rivolto sia a chi vede lo sfacelo in corso sia a chi non lo vuole o non lo può vedere, per favore pregate per la Chiesa che male non fa: http://www.culturacattolica.it/attualit%C3%A0/in-rilievo/ultime-news/2016/11/21/prove-tecniche-di-totalitarismo

      Inoltre so che il Cardinale Burke ha lanciato l’iniziativa “Storm Heaven”, un rosario da dire ogni primo del mese appositamente per la Chiesa.

      C’è anche un’altra preghiera molto bella, che serve a liberare le anime del Purgatorio, da recitare solo il venerdì, chi può faccia anche questa: http://lagioiadellapreghiera.it/pages/Preghiera_di_liberazione_delle_Anime_del_Purgatorio_da_recitare_il_Venerdi-7645790.html

      1. Matteo

        Grazie di cuore per la condivisione!!

        Anch’io sono iscritto all’Operazione Storm Heaven del Card. Burke e credo sia un’iniziativa davvero miracolosa! Ormai siamo più di 92.000 persone in tutto il mondo a unirsi spiritualmente ogni primo del mese per pregare secondo le intenzioni espresse dal cardinale e da tutti gli altri membri, gli uni per gli altri…

        Incollo qui il link per iscriversi e se potete fate girare a tutti i vostri conoscenti!

        http://www.catholicaction.org/rosary_pledge

        Tra l’altro credo sia ormai di importanza primaria far girare il più possibile i vari articoli e approfondimenti (non solo giornalistici ma soprattutto di “buona e santa teologia” come quelli di mons. Livi!) a tutti i nostri contatti, magari aprendo anche noi blog, inviandoli via mail, condividendoli su tutti i social possibili….insomma, far “risuonare” la Buona Novella annunciata dai veri pastori che stanno dando la loro vita per difendere dai lupi – ormai dentro il recinto… – il gregge che Dio ha affidato loro!

  6. Che credere all’esistenza del diavolo, non come simbolo, ma come ad un essere vivente, sia uno scandalo per la cultura moderna e’ cosa evidente. Il presupposto e’ la fede nel Vangelo, cioe’ in un Dio che si e’rivelato e che pretende di incontrarti e di cambiare la tua vita, il che non piace a chi pretende di essere capace di autodeterminarsi da solo, senza bisogno di un Essere Superiore che per il solo fatto di esistere e di intervenire nel tuo ambito, dimostra anche la tua limitatezza e insufficienza. Se poi questo Dio ti parla del diavolo, come tentatore, la cosa diviene insopportabile, perché’ cio’ significa quanto poco le tue scelte di vita siano libere. Che chi non voglia entrare in rotta di collisione con questa cultura, come minimo non ne parla e se ne parla lo riduce a simbolo,e’ quindi comprensibile. Certo cosi’ il Vangelo si riduce ad un bel mito che e’ fonte di buoni ma innocui sentimenti, che non devono entrare in contrasto con l’etica dettata dalla cultura moderna. Ma, ci si può’ consolare con il fatto Papa Francesco del diavolo parla, e non come simbolo. Tuttavia c’e’ un piccolo dubbio che i prossimi giorni chiariranno. E se pero’ il Superiore dei Gesuiti, che non ha subito nessun rilievo per aver dubitato della possibilita’ di sapere che cosa Gesu’ avesse veramente detto, non venisse nemmeno redarguito e rimanesse al suo posto, libero di continuare a fare ulteriori esternazioni di sapore molto singolare, che dovremmo pensare? Considerato poi che questo papa e’ assai largo di rimproveri nei confronti dei cristiani rigidi, rei di non stemperare nella pratica le esigenze molto forti contenute nel Vangelo. SI dovrebbe pensare che l’errore imperdonabile e’ questo rigore nei principi, ma che esternare e sostenere opinioni eterodosse ( o almeno ritenute fino a ieri tali) e’ invece cosa di poco conto, dando così’ ragione a chi pensa che a questo papa la dottrina interessi poco e che ritenga l’unico avversario nella Chiesa chi non condivida una pastorale che si distacca dalla dottrina. Ma del Vangelo che restera’?

  7. Sarebbe interessante conoscere l’interpretazione che Sosa dà al passo del Vangelo di Luca (cfr Matteo)

    Luca 4, 1-12

    Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti:
    Ai suoi angeli darà ordine per te,
    perché essi ti custodiscano;
    e anche:
    essi ti sosterranno con le mani,
    perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
    Gesù gli rispose: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

    Delirio di Gesù (forse per la fame e la sete?)
    Proiezione mentale?
    Episodio “simbolico” creato da Gesù?

    Giusto per capire…

  8. Mi viene da piangere. Io che sono stata allieva e collaboratrice di un grande gesuita. P. Piersandro Vanzan, scomparso nel 2011, che per me è stato ad un tempo un direttore spirituale e un fratello maggiore, non posso credere che il fumo di Satana si sia infiltrato anche nella Compagnia di Gesù riuscendo a far credere a quegli uomini – che io ho sempre reputato dei veri pozzi di scienza – che non esiste. Prego per loro.

      1. vale

        Volevo scriverne io.marcotullio mi ha preceduto.nn mi pare vi siano chissà quali elucubrazioni da fare.
        Solo pregare perché tale delirio di stupidaggini termini il prima possibile

  9. giovi

    Si tratta di un personaggio infinitamente minore del superiore dei Gesuiti, ma che pensare di un prete mediatico, qual è don Mauro Leonardi, che nel suo blog vieta espressamente di rispondere alle discussioni citando il Vangelo, mentre pubblica in evidenza un pezzo di un lettore che immagina, magnificandone l’amore, un dialogo tra due monache lesbiche ?
    E nemmeno pubblica le critiche nel suo blog , che lui definisce “inclusivo”, ma per poter esprimere un minimo dissenso occorre essere felpatissimi, mentre i suoi compari possono sbeffeggiare la Chiesa e i cristiani ( che il don chiama “seri” con provocazione e irrisione ) a tutto spiano.
    La cosa triste è che le letture , il contenuto della fede, gli avvisi di messe e confessioni, sono a parte , dando l’impressione che siano una specie di copertura clericale : la vita vera è considerata quella di due “omosessuali i cristiani”, attivisti lgbt, ( esaltati, anche loro esaltati, in quanto si comprano i bambini a caro prezzo ) o le necessità dei cani di non essere abbandonati.
    In questo contesto, l’immagine del vanesio don, che inaugura una rubrica di cucina col suo onnipresente primo piano col cappello da cuoco, è la cosa meno ridicola.
    Certo, bisognerebbe semplicemente ignorare tanta protervia, soprattutto per proteggere il fegato, ma non so se . alla fine, a forza di ignorare, non si faccia peggio.

  10. Klaus B

    So molto poco di teologia e di metafisica. Ma se si postula che il diavolo non esista, mi sembra che divenga inattaccabile l’argomento (di Epicuro? non sono certo) per cui se c’è il male (e c’è senza dubbio), o Dio non esiste, o non è onnipotente, o non è buono.
    Il male esiste in potenza perché se esiste il bene deve esistere anche la possibilità della sua mancanza. Ma chi lo ha fatto passare da potenza in atto? l’unica alternativa all’idea che sia stata opera del nemico mi pare decisamente blasfema.
    Questo in aggiunta alla famosa frase di San Giovanni Paolo II: chi non crede al diavolo, non crede al Vangelo, come ha ottimamente esemplificato Bariom.

  11. In hoc Signo vinces

    Io mi associo nelle preghiere a San Giuseppe, all’Arcangelo Michele e nel Rosario alla Vergine Maria.

  12. Signori,
    lasciamo perdere la Genesi e il diavolo=maligno=serpentone grande,grande=Lucifero e suo esercito di angeli caduti e andiamo alla “fiaba” di Gesu’ Cristo tentato nel deserto.
    Mi diverte il trasporto aereo che Satana gli fa fare, da un aereoporto all’altro, per tentare Gesu’ Cristo e pretendere, magari, che lo adori in cambio di un Rolex.
    Anche questi Quattro Evangelisti ne hanno di fantasie.
    Mangiamo, beviamo divertiamoci a crepa pelle che del domani non c’e’ certezza (crisi economica).
    Per favore non fatevi condizionare (mi hanno scritto che sono condizionato=per formazione morale cristiana) a credere che vi sia il giudizio personale alla fine di tutta questa dolce vita.
    E’ una frottola bella e buona, la possibile eterna convivenza di dannazione con: “abbiamo inventato figure simboliche come il diavolo per esprimere il male”, ma va il caso che questa password non apre il cancello d’oro di San Pietro. Abbiate tutti un splendito estate nella Grazia di Dio.
    Paul
    (P.S: Per favore qualcuno ha qualche notizia a proposito dell’Anticristo? Grazie)

  13. Matteo

    Consiglio a tutti la lettura del libro “Maria e il mistero del male” di p. Stefano de Fiores – un padre montfortano scomparso nel 2012, già presidente dell’Associazione mariologica italiana e mariologo di fama internazionale -, in cui l’autore spiega molto bene l’azione di Maria in opposizione a quella di satana nella storia della redenzione (è un tantino “teologico” ma vale davvero la pena arrivare fino in fondo!):

    https://it.aleteia.org/2017/05/27/maria-e-il-mistero-del-male-libro-integrale/

  14. msilvia2

    Sono profondamente addolorata per la Compagnia di Gesù. Per vari anni ho lavorato e collaborato con Padri Gesuiti , santi certamente, ho fatto parte della CVX , ho lavorato negli Esercizi Spirituali Ignaziani….Che Dio li aiuti e Li illumini ancora. AMDG.

  15. Fabio

    Dire “abbiamo inventato” e’ blasfemo. Non abbiamo inventato niente. Il Diavolo (di cui mia nonna mi ha sempre ricordato l’esistenza), e’ purtroppo una creatura immensamente malefica viva e operante incessantemente contro ogni uomo. A partire dalla nonna – chiesa domestica – al Vangelo e agli scritti dei Santi nessuno puo’ negare o mettere in discussione una verita’ di fede. Detto questo concordo con gli amici del blog di pregare sempre tutti i giorni per far crescere e difendere la Fede tra noi Cristiani e per tutti.

  16. Giusi

    Bellissimo coraggioso articolo di Mons. Livi

    Eresie moderne: Il diavolo “veste” Padre Sosa
    di Antonio Livi

    Le sciocchezze di Padre Sosa, generale dei Gesuiti, sull’inesistenza del Diavolo. Si tratta dell’eresia che rende gli uomini di Chiesa (religiosi, teologi e vescovi) del tutto indifferenti e insofferenti al dogma. Tolto di mezzo il dogma, ogni opinione è ugualmente possibile, purché ottenga il consenso di chi ne vede l’utilità pratica. Dove vanno a parare le argomentazioni pseudo-teologiche dei modernisti? Essi dipendono tutti dalle dottrine luterane sulla rivelazione e la fede.
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-eresie-moderneil-diavolo-vestepadre-sosa-20060.htm

  17. Fabrizio Giudici

    Mons. Antonio Livi su LBNQ:

    http: // http://www.lanuovabq.it /it/articoli-eresie-moderneil-diavolo-vestepadre-sosa-20060.htm

    […]

    Che il preposito generale dei gesuiti abbia tante idee (certamente) sbagliate in materia di fede assieme a qualche idea (probabilmente) sbagliata in materia di politica, non fa più scandalo perché ormai la dottrina della fede viene negata o rinnegata da (quasi) tutte le istanze che nella Chiesa dovrebbero averla a cuore: anzitutto i vescovi, con a capo il Papa, poi i teologi e le istituzioni teologiche di livello accademico, e infine gli strumenti della comunicazione sociale […]

    […]

    Il caso di padre Sosa è emblematico. I cattolici ingenui si domandano: ma perché il Papa, che ben lo conosceva, lo ha voluto a capo dell’ordine dei gesuiti? E perché, dopo tante esternazioni dal contenuto ereticale non lo ha pubblicamente ripreso?

    A questa domanda dei cattolici ingenui rispondo (pregando Iddio che mi capiscano bene): papa Bergoglio non censura padre Sosa perché costui dice esplicitamente quello che lui stesso dice implicitamente, e che comunque fa pensare che sia il suo pensiero (il ricorso che Sosa fa alla metafora della “pietra” è chiaramente mutuato dai documenti magisteriali di papa Francesco). Lo stesso è successo con il cardinale Kasper, che il Papa elogia pubblicamente come grande e pio teologo, incurante del fatto che nei suoi libri ci sia più di un’eresia (sulla divinità di Cristo, sull’Eucaristia, sulla nozione stessa di fede cristiana).

    Parlo di eresia e faccio anche nomi e cognomi, sine ira et studio, avendo considerato le cose alla presenza di Dio, misurando le parole, avendo a cuore l’unità della Chiesa e prendendo anche sul serio quella «diaconia della verità» e quella «parresia» che san Giovanni Paolo II nella Fides et ratio raccomandava a tutti i Pastori e a tutti i teologi. La verità della fede va professata in ogni occasione, anche e soprattutto quando chi dovrebbe fare opera di catechesi ed evangelizzazione diffonde invece le opinioni di una qualche setta che allontana dall’adesione all’unica fede, quella della Chiesa (“eresia” è un termine dell’antichità cristiana che significa appunto “separazione”).

    […]

    Prima ho detto che forse padre Sosa non ha quella preparazione teologica elementare che consente a chiunque di accorgersi che ciò che va dicendo contraddice direttamene la dottrina cattolica. Ma si capisce che è un’ipotesi che ho tirato fuori per dovere di misericordia, cercando qualche attenuante generica. In realtà, sapendo degli studi che si fanno nella Compagni[a] di Gesù l’ipotesi più realistica è che abbia ricevuto una preparazione teologica elementare, media e superiore irrimediabilmente inquinata dall’eresia modernista.

    […]

    Papa Bergoglio non fa direttamente sue le posizioni ereticali dei suoi mastri gesuiti, ma nemmeno le critica, anzi talvolta le cita favorevolmente: vedi l’enciclica Laudato sì, con un accenno positivo al pancosmismo di Teilhard de Chardin, subito rilevato dal gesuita padre Antonio Spadaro nelle pagine della Civiltà Cattolica per dimostrare che le censure ecclesiastiche contro il paleontologo-teologo si potevano considerare «superate».

    Per capire dove vanno a parare le argomentazioni pseudo-teologiche dei modernisti va rilevato che essi dipendono tutti dalle dottrine luterane sulla rivelazione e la fede. I maggiori teologi cattolici della seconda metà del Novecento, sull’onda dell’ecumenismo, hanno “creduto” ai luterani e ne hanno accettato il pregiudizio anti-metafisico e anti-dogmatico. Così, il Magistero della Chiesa non è più la norma prossima della fede, anzi va censurato come sopruso del potere papale e dittatura ideologica sulle coscienze (al posto del Magistero, che per statuto ecclesiologico deve essere fedele alla Tradizione e al dogma, i modernisti aspirano a essere loro nella «stanza dei bottoni», per poter instaurare quella «dittatura del relativismo» che tanto paventava papa Benedetto XVI).

    […]

    1. Beatrice

      @Giusi
      Che triste notizia! Mons. Livi è una delle persone che più ammiro tra quelle che sono solita leggere, scrive articoli sempre molto interessanti che hanno il grandissimo pregio di essere comprensibili a tutti senza risultare banali, ma soprattutto ammiro il suo coraggio nel dire chiaramente come stanno le cose con una onestà intellettuale che molti dovrebbero imitare. Grazie per averci informato sulla sua situazione, così ora potrò pregare per lui, sapendo che comunque, qualunque cosa accadrà in futuro, sarà secondo la volontà di Dio.

  18. vale

    interessante, per una lettura della lotta contro il “nemico” l’articolo di oggi su campari de maistre

    http://www.campariedemaistre.com/2017/06/la-fine-di-benedetto-i-mandanti-alla.html

    Ebbene, Benedetto XVI non si è limitato a ipotizzare una “riforma della riforma”, ma ha compiuto un’azione agli occhi del Nemico e dei suoi emissari ben più grave. Ha promulgato il Motu Proprio Summorum Pontificum, cioè ha reso merce comune il Messale di San Pio V, che i progressisti pensavano di essersi levati dalle scatole definitivamente. Ha anche detto che il messale di Paolo VI può essere irrorato da quello precedente.

  19. vale

    in quanto alla liaison evidente tra l’azione dell’attuale pontefice ( ancorché del “nemico” ne parli ancora) e il generale deigesuiti mi viene da segnalare un articolo su acta apostaticae sedis “lo sfacelo europa”.

    in fondo si ricordano alcune previsioni di diversi scrittori sul futuro dell’europa ( che non credendo più al “nemico”,o peggio ancora, adorandolo, sotto esso finirà):

    citando dal libro di r.cristin “i padroni del caos” (liberlibri):

    cosa immaginava, a questo proposito, nel lontano 1973, Jean Raspail, esploratore e scrittore, nel romanzo apocalittico «Le camp des Saints»:

    l’arrivo sulle coste francesi di un milione di immigrati, fenomeno che i governanti di quell’epoca futura, con l’aiuto dei professionisti del pronto soccorso, fanno passare per ineluttabile e di fronte al quale ai francesi non resta che fuggire.

    Ma non è tutto. Raspail immagina anche che il papa di quel tempo sia un pastore buono e accogliente, un sudamericano «scelto dai cardinali come papa innovatore, in nome della Chiesa universale», un uomo che «da vescovo faceva in Europa l’agitatore col racconto delle miserie del Terzo mondo» e che, di fronte alle obiezioni di chi temeva l’estinzione della civiltà europea, rispondeva che «solo la povertà è degna di essere condivisa» e «se non daremo tutto, non avremo dato nulla».

    Se non che nel romanzo di Raspail i nuovi arrivati non pensano affatto che la terra sulla quale sono sbarcati appartenga ad altri: per loro è semplicemente terra di nessuno.

    E la conquistano.

    Impressionante, poi, è quanto scrive Raspail nella prefazione all’edizione del 1985, dove precisa che a favorire l’invasione furono alcuni precisi fattori:

    «Forte pressione psicologica delle associazioni umanitarie, estremizzazione del vangelo sociale da parte di alcuni esponenti religiosi, falso irenismo delle coscienze, rifiuto di affrontare la verità e così via».

    Eccoci qua. Come spesso succede, la letteratura ha anticipato la realtà.

    Aldo Maria Valli (dal suo sito)

    1. @vale Come spesso succede, la letteratura ha anticipato la realtà.

      E, come spesso succede, nonostante le anticipazioni della letteratura, la maggior parte della gente ancora non capisce un gran che nonostante si ritrovi nella realtà.

    2. Luigi

      “Il campo dei santi”… 😀

      … fu dieci anni or sono, quando mi decisi a comprarlo – ovviamente era introvabile, nelle biblioteche pubbliche – in una libreria vagamente “underground” di Milano (però underground dalla parte sbagliata, tanto che qualche anno dopo fu oggetto di un attentato).
      Erano i tempi in cui a nominare Raspail o (restando in Italia) Blondet, ci si sentiva rispondere “Raspail chi?” “Blondet chi?”. Qualche anno dopo, mutò la risposta di prammatica: “Raspail… il cospirazionista razzista!”, “Blondet… il complottista antisemita!”
      Oggi invece… beh, oggi leggono Raspail perfino alla White House. Il tempo, come noto, è galantuomo.

      Ricordi bene, Vale: nel libro il Pontefice del finis Europae è sudamericano; brasiliano, per la precisione, e dal nome non scontato, almeno allora: Benedetto XVI… e stiamo parlando del 1973, in piena guerra fredda e con gli elicotteri USA che fuggono dall’ambasciata di Saigon.

      Il romanzo è straordinario, al di là della sua connotazione “profetica”.
      Per forma, potenza epica, umorismo, qualità della lingua, analisi dei meccanismi sociali, vale mille volte i Camilleri, i Follet, i Volo, i Martin di questi anni oscuri.
      Leggetelo, se vi capita l’occasione. Ma non è per stomaci deboli e menti “politically correct”.

      Anche perché c’è un sottile motivo di gioia, nonostante le fosche vicende della trama: nel libro, i fautori “europei” del terzomondismo sono i primi a pagare, di persona e duramente, per il loro tradimento. Come sempre nella storia, il nemico può anche servirsi dei traditori, ma non nutre verso di loro il minimo rispetto.
      Dimenticavo: scordatevi il razzismo. L’autore non nasconde, anzi, una certa ammirazione per i “migranti”; non fosse altro che per il loro coraggio e la loro determinazione.

      Ciao.
      Luigi

      P.S.: sul sito dello scrittore francese, campeggia questa frase. Valga come epitaffio della civiltà europea…

      “Quand on représente une cause (presque) perdue, il faut sonner de la trompette, sauter sur son cheval et tenter la dernière sortie, faute de quoi l’on meurt de vieillesse triste au fond de la forteresse oubliée que personne n’assiège plus parce que la vie s’en est allée”

      1. Luigi

        Un’ultima, doverosa osservazione.
        Nel libro c’è un attore secondario della scena mondiale, oggi scomparso.
        È la terra degli afrikaneer, roccia sommersa – ma non vinta – dalla storia.

        Luigi

    3. Beatrice

      «Come spesso succede, la letteratura ha anticipato la realtà.»

      L’altro giorno stavo leggendo la raccolta di racconti di Stefano Benni “Il bar sotto il mare”, consigliatomi dalla ragazza di mio fratello. Benni è dichiaratamente di sinistra e questo effettivamente emerge dalla sua scrittura, ma ho scoperto come certe situazioni particolari assumano un valore universale che va al di là del colore politico con cui sono state connotate le storie.

      Per esempio c’è un racconto intitolato “Quando si ama davvero”, dove un giornalista colluso con la dittatura fascista scrive alla sua ragazza rimproverandola per l’atteggiamento mantenuto da questa nei confronti suoi e del governo. Se al fascismo si sostituisce qualsiasi altra dittatura (anche una dittatura apparentemente più soft come quella del pensiero unico dominante o del misericordismo religioso) si nota subito come il racconto funzioni lo stesso. La donna viene infatti accusata dal giornalista traditore di essere “altera e intransigente come le sue idee”, un insulto che ultimamente ho sentito spesso rivolgere a certi ecclesiastici rimasti coraggiosamente fedeli al Vangelo.

      C’è poi un racconto dal titolo “Il dittatore e il bianco visitatore” in cui Benni allude chiaramente alla figura del Papa, presentandola in maniera negativa per il falso buonismo di cui fa sfoggio nell’incontro con un dittatore fascista del Sudamerica (dato che il libro è uscito nel 1987 probabilmente lo scrittore alludeva a Giovanni Paolo II, ma non ne sono sicura). Comunque leggendo il racconto io non ho pensato a Giovanni Paolo II, perché lui non predicava in maniera ossessiva una misericordia senza necessità di conversione, parlava anche della giustizia divina citando il giudizio di Dio e l’Inferno (a questo proposito è memorabile il discorso tenuto ad Agrigento il 9 maggio 1993, quando si scagliò contro la mafia, dicendo ai membri di cosa nostra: “Convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”). Quindi se Benni voleva colpire quel Papa non ci è riuscito in maniera efficace, invece l’attacco risulta più calzante per un altro successore di Pietro, dimostratosi molto indulgente verso certe dittature rosse contemporanee.

      Qui ho trovato un pdf coi racconti di Benni per chi volesse leggerli: https://www.ganino.com/files/Libri%20Italia2/Stefano.Benni-Il.Bar.Sotto.Il.Mare..pdf

  20. Erano i tempi in cui a nominare Raspail o (restando in Italia) Blondet, ci si sentiva rispondere “Raspail chi?” “Blondet chi?”. Qualche anno dopo, mutò la risposta di prammatica: “Raspail… il cospirazionista razzista!”, “Blondet… il complottista antisemita!”

    Mettere i due sullo stesso piano è danneggiare Raspali e la sua credibilità. Perché Blondet _è_ anche cospirazionista antisemita. Non c’è spiegazione dei fatti mondiali che non si riconduca ad una macchinazione ebraica, tanto che pare che l’Islam non esista; non c’è nessuna validazione delle fonti, cita qualsiasi cosa purché sostenga una sua tesi, compreso personaggi o siti imbarazzanti, e senza preoccuparsi se poi questi si contraddicono tra loro.

    Il problema arriva anche al livello religioso, perché non di rado (e dire che io non lo leggo, tranne che quando qualcuno, privatamente o pubblicamente, mi gira un link) mostra un malcelato disprezzo per certi personaggi dell’Antico Testamento, come se fossero di una religione del tutto estranea. Qualcuno argutamente ha commentato questo atteggiamento come “segare il ramo su cui si è seduti”.

    1. Luigi

      “Mettere i due sullo stesso piano è danneggiare Raspali e la sua credibilità”

      Opinabile.

      Basta leggersi le pacate “osservazioni” apparse sui principali quotidiani internazionali, quando si seppe che “Il campo dei santi” era una delle letture di Steve Bannon.
      Tanto per dire, una delle prime che mi esce da gugl:
      http://www.huffingtonpost.com/entry/steve-bannon-camp-of-the-saints-immigration_us_58b75206e4b0284854b3dc03

      Non ha nessuna importanza, ormai, quali siano le tue capacità e doti professionali.
      Se tocchi i fili, muori. Di solito nel modo già indicato da Tocqueville, che citavo qualche giorno fa. Qualche volta proprio nel senso che ci rimani secco.
      Il fatto che in Italia il romanzo dello scrittore francese sia stampato dalla casa editrice di Franco Freda è sintomo evidente della situazione.

      Per il resto, avevo già detto di leggere Blondet ormai da 11 anni (*).
      Penso di essere in grado di fare la tara alla sua vena marcionita; e del resto, almeno ne “Il campo dei santi” non è che Raspail sia proprio tenerissimo, con il Cristianesimo.
      In ogni caso, come sempre Dio riconoscerà i suoi 😀

      Ciao.
      Luigi

      (*) Esatto, sto dicendo indirettamente che le osservazioni di chi ammette di non leggerlo, se non eccezionalmente, finiranno come al solito nel cestino 😛

      1. exdemocristianononpentito

        Effettivamente il libro di Rapail non si trova nemmeno su ebay……….l’ultima edizione italiana risale al 98.

        Peccato mi sarebbe interessato leggerlo. Però, se la trama è quella che si evince dal post di Luigi e dalle nrecensioni su internet, mi sia consentito dire che l’nvasione dei popoli del 3° mondo in occidente, non ha l’esito scontato quale descritto da Rapail, perchè C’E’ un altro esito possibile di una tale invasione di massa. E questa’ltro possibile sbocco dell’immigrazione di massa, potrebbe anche essere la guerra termonucleare.
        Infatti cce ne sono molti, oggi, di paesi muniti di armamento atomico, e basterebbe che nella temperie delle agitazioni politiche internazionali conseguenti ad una tale invasione, un contenzioso fra i tanti che sorgerebbero, venisse portato alle estreme conseguenze ed il “pazzo” di turno farebbe il resto.
        Se si considera poi che anche le armi atomiche potrebbero finire nelle mani di ualche terrorista o di qualche nichilista……..ed ecco che il finale non sarebbe la fine della civiltà occidentale, come prefiguratom da Rapail, ma la fine di TUTTE le civiltà…………………….
        E’ una possibilità

        PS:
        1) sono d’accordo con Fabrizo su Blondet.
        2) mi dispaice che Luigi non abbia fatto in tempo a rispondere al mio ultimo post sulla “generazione cui abbiamo mentito, ma non mancherà occasione di misurarmi con lui sulla questione della tolleranza e della libertà di parola (è un argomento “recidivante”). D’altra parte il ns. admin (uno dei più tolleranti, rispetto a molti altri),mica può tenere accesi i thread per settimane!?

  21. In ogni caso, come sempre Dio riconoscerà i suoi

    Qui non stiamo parlando di un giudizio sulla persona, quanto sul metodo che usa. Quindi è un’osservazione irrilevante.

    Penso di essere in grado di fare la tara alla sua vena marcionita; e del resto, almeno ne “Il campo dei santi” non è che Raspail sia proprio tenerissimo, con il Cristianesimo

    Tu sarai in grado di fare la tara, ma non è detto che tutti siano in grado. Per questo, prima di tutto, è fondamentale sottolinearla.

    Ma non è solo questione di marcionismo: come ho scritto sopra è questione di metodo in generale. Se si vogliono sostenere tesi, bisogna basarsi su fondamenti, non su discorsi campati in aria. Non certo sostenere che il 9/11 è stato un “false flag”, come pure Pearl Harbor, mi pare, sulla base di argomenti inconsistenti; oppure che il Mossad stava dietro all’attentato di Nizza perché uno dei video girati sul posto era di un giornalista marito di un’israeliana che lavora nel settore della sicurezza… (come se il suo video, uno tra cento che abbiamo visto, fosse fondamentale per evitare che il giorno dopo il fatto fosse derubricato come “incidente stradale sulla Promenade” di Nicematin…).

    Ma la madre di tutte le castronerie è aver attaccato Giovanni Paolo II (“Chiesa viva” , N. 388, Nov. 2006, pagg. 6-7) sostenendo che “era ebreo, forse frankista” (per i non addetti ai lavori: una setta ebraica di fatto satanista, che sosteneva che per “amare Dio” bisogna capovolgere tutti i comandamenti, dal primo all’ultimo). Altro che legittima critica ad errori: qui gli si dava del traditore cospiratore, e solo perché in famiglia c’erano parenti con un cognome “dal suono ebraico”; cosa che evidentemente, seguendo questo “ragionamento”, contamina irrimediabilmente una persona. Altro che “tara marcionista”: questa è una tara mentale. Non è tollerabile per un cattolico accusare una persona di cose gravissime, non sulla base di fatti, ma di maldicenze, voci e ragionamenti farlocchi (anche se ridicoli per una lettore normale) messi in giro ad arte. Questa è roba da minculpop, non da apologetica critiana.

    Mi stupisce che questo fatto non ti colpisca, specialmente dopo certe discussioni fatte tempo fa a proposito del rispetto che si deve alle gerarchie ecclesiastiche.

    Esatto, sto dicendo indirettamente che le osservazioni di chi ammette di non leggerlo, se non eccezionalmente, finiranno come al solito nel cestino

    Ovviamente fai come credi 🙂 ma ci sono altri che leggono qui e credo sapranno fare buon uso di questi argomenti.

    1. exdemocristianononpentito

      Com’è orribile la frase di Luigi :”Dio riconoscerà i suoi”, non in sé, ma per il fatto che ricorda un episodio deprecabile e sanguinario della storia: non sarebbe meglio trovare una frase alternativa di pari valenza e significato di cui, però, non doversi scusare?
      E non è la 1a volta che la adopera….
      Non è questione di polically correct, ma di inopportunità sostanziale.

      1. La frase di Luigi non è orribile, anzi, è una frase piena di speranza. Come tutte le frasi, un contesto improprio può ribaltarne il significato.

        Quanto al contesto per cui la frase è famosa, ovvero la crociata albigese, riporto un commento di Berlicche:


        La frase effettivamente compare per la prima volta in questo opuscolo scritto in Germania vent’anni dopo i fatti, preceduta da un “si dice che”.
        Vorrei solo fare notare due cose.
        Primo, è indubbio che a Bezier si sia verificato un fatto storico sanguinoso, anche se probabilmente i termini sono ben diversi dalla vulgata. Il fatto che una cittadina che certamente non contava tanti abitanti quanto sostiene Cesario (“dicevano che Bezier avesse più di centomila abitanti”) sostenga un assedio per non consegnarne 200 significa che qualcosa non torna. Come pure il fatto che ad appena due anni dai fatti narrati Beziers fosse ancora pienamente munita e popolata, e non certamente rasa al suolo e con gli abitanti sterminati. […]

        È curioso come per certi non c’è alcun dubbio sulla veridicità di una frase, riportata da un paio di fonti indirette, una delle quali premette un “si dice che”, ma poi altri fatti suffragati da molte testimonianze dirette vengono costantemente messe in dubbio…

      2. Luigi

        “non sarebbe meglio trovare una frase alternativa di pari valenza e significato di cui, però, non doversi scusare?”

        Di grazia, in quale universo parallelo ho mai fatto cenno al dovermi scusare della frase che ti urta? La quale frase, comunque, non è mia.
        Se non fosse chiaro, la impiego infatti con piena avvertenza 😀

        Qualora lo ritenesse opportuno, accetterei ovviamente qualsiasi provvedimento dell’Admin in merito, senza proferir parola.
        Ma piegarmi ai vezzi altrui, questo mai.

        Ciao.
        Luigi

      3. Sulla frase – anche da me spesso usata, nei contesti i più variii – ha già ampiamente risposto Fabrizio Giudici.
        E va bene, il cattolico apostolico romano è tenuto (a titolo di opera di misericordia spirituale) a spiegare settanta volte sette il quia e il quomodo di ogni bufala storiografica anticattolica.
        Certo che se qualche volta prima di “sbufalare” si contasse fino a dieci, non sarebbe spiacevole 🙂

        1. exdemocristianononpentito

          Potrei ribattere con dovizia di citazioni di illustri storici, ma come GIUSTAMENTE mi ha fatto notare l’admin non è opportuno fare polemiche tutto sommato OT. Messaggio ricevuto.
          Però, restando in tema, io credo che alcune delle più belle pagine sull’esistenza dell’Avversario, si possano trovare su quel bel romanzo che e il Maestro e margherita, soprattutto quelle in cui parla Woland (che poi è il Diovalo stesso).

        2. vale

          ummmmh, leggo senmweb usare: “bufala”?

          in quanto alle patacche sulla storia anticatolica: ci cade a fagiolo quel che messori diceva a proposito delle eresie:
          ” le posizioni eretiche sono come quelle erotiche.poche e ripetitive.” anche le bufale storiografiche anticattoliche.

  22. vale

    cmq, a proposito del “nemico” :

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-diabolico-chi-ha-attaccatobxvi-demoliscela-chiesa-20081.htm

    poi vi sono sempre i comici, a seguire:

    Sorondo che parla di scienza a proposito del clima ( si fosse letto almeno l’a paginata sul foglio di ieri( mi pare) sull’incidenza del sole sui cambiamenti climatici ( sempre esisititi) e i risultati dei carotaggi in antartide (”Ora vogliamo spingerci ancora più indietro – aggiunge il glaciologo – per capire cosa è successo 900.000 anni fa, quando la ciclicità con cui si susseguono le glaciazioni è passata improvvisamente da 41.000 a 100.000 anni”. http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/clima/2014/09/10/macchina-del-tempo-di-ghiaccio-individuata-in-antartide_6b642ea5-6395-419c-bf92-b3f89aaf4a48.html)

    ops. l’uomo non incideva ancora sul clima!

    a seguire turkson e marx ( che non ho ancora capito se è un parente dei fratelli marx vista la comicità delle sue esternazioni.)

    e per ultimo ravasi ( era stato un po’ defilato ,ultimamente.doveva rifarsi)

    E poi, ancora la confusione tra cambiamento del clima e inquinamento dell’aria. Non se ne può più, proviamo a rispiegare: l’anidride carbonica (CO2) non solo non è inquinante, ma è il mattone della vita, senza CO2 non ci sarebbe vita. L’anidride carbonica è invece un gas serra, considerata da una parte di scienziati responsabile del riscaldamento globale. Ma sul totale dei gas serra l’anidride carbonica non conta più del 5% perché il principale gas serra (circa il 90% del totale) è il vapore acqueo.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-prelati-anti-trump-sui-cambiamenti-climatici-hanno-dimenticato-cristo-20084.htm

    certo ,se si occupassero un po’ più di ciò che dovrebbero fare come uomini di chiesa invece di sproloquiare del nulla non avrebbero la visibilità che il mondo gli dona.

    ma tant’è…..

    1. @vale

      Papa Francesco recentemente si è espresso contro la meritocrazia. A giudicare dalle persone che ha messo in posti di responsabilità, in questo campo le sue azioni sono effettivamente coerenti con le parole.

  23. Come era fin troppo facile prevedere, nonostante il clamore mediatico che ha accompagnato l’affermazione dell’inesistenza reale del demonio, non risulta che il papa se ne sia interessato, come non risulta che i cattolici entusiasti dell’attuale pontefice abbiano battuto ciglio. Eppure se e’ indifferente l’esistenza del tentatore, il Vangelo, oltre che mitologico, diviene anche illogico. Infatti le tentazioni di Gesu’, esente dal peccato e quindi dal male, diventano un’assurdità se non si ammette che fosse una potenza esterna maligna a tentarlo.

  24. Ola@. Il mio breve intervento va collegato a quanto ho scritto il 3 giugno. LI’ c’è ‘ la risposta alle tue osservazioni.

    1. ola

      @Sabino scusa mi era sfuggito il tuo commento del 3 Giugno:

      “Ma, ci si può’ consolare con il fatto Papa Francesco del diavolo parla, e non come simbolo.”

      Concordo nell’auspicare una correzione.

  25. @ola

    Un conto è quello che dice Papa Francesco, un conto quello che pensa. Riporto la frase chiave del pezzo di mons. Livi:

    Papa Bergoglio non fa direttamente sue le posizioni ereticali dei suoi mastri gesuiti, ma nemmeno le critica, anzi talvolta le cita favorevolmente

    Un suo preciso dovere come Papa è quello di contrastare le posizioni ereticali. Non è giustificabile, quindi, che una così grande massa di eretici, che sono oltretutto suoi consiglieri, che si è scelto personalmente, continuino ad esternare. Se esternano, poi, vuol dire che sono sicuri di non subire conseguenze. Non si può neanche dire, come si poteva sostenere per Benedetto XVI, che non abbia polso: ha azzerato i Francescani dell’Immacolata, il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Istituto Pontificio per la Famiglia, solo per dirne tre; ha piazzato in generale ovunque suoi fedelissimi, con uno spoiling system che non si è mai visto negli ultimi tempi. Per cui, lui fa dire ad altri quello che non dice direttamente: così chi vuole può “tranquillizzarsi” per un paio di discorsi, ma nel frattempo le eresie avanzano.

  26. Ola@. Ti era sfuggito,ma penso che nemmeno adesso l’hai letto. La correzione la puoi auspicare, ma non verra’ perché’, come ho cercato di argomentare, altre sono le preoccupazioni di questo papa e l’ortodossia tra queste non e’ compresa; tutte le opinioni sono permesse, tranne il dissenso con la sua personale pastorale.

  27. ola

    @Sabino mi son volutamente limitato all’ambito circoscritto dall’articolo, sul resto passo perche’troppo generico.

  28. Ola@ non voglio polemizzare, ma perche’ definire generica un’argomentazione precisa e basata sulla valutazione di comportamenti concreti? Non pretendo che sia condivisa, ma bisognerebbe discuterla.

    1. ola

      @Sabino se l’argomentazione e’ “al Papa non interessa l’ortodossia” non mi sembra molto precisa, comunque ripeto e’una discussione gia’vista e mi sento di dire che in questo preciso punto ( = articolo che parla dell’esistenza o meno del diavolo ) non porta nemmeno nessun beneficio a nessuno, dacche’nessuno ne leggendo l’articolo ne leggendo i discorsi del Papa puo’essere portato a pensare che il diavolo non esista.
      Se vuoi possiamo continuare volentieri per email.

  29. Ola@ Se mi fossi limitato a dire che al papa non interessa l’ortodossia, avresti perfettamente ragione. Ma credo di avere sia pure sinteticamente spiegato perché. Comunque ne ripeto il succo. se dico che il diavolo esiste e poi lascio passare l’affermazione opposta, non di una persona qualunque, ma del generale dei Gesuiti che e’ pure tra i tuoi consiglieri, vuol dire che non do la molto peso alla questione. Aggiungo che questo non e’ il solo caso. kasper non crede ai miracoli di Gesu’ e mette in dubbio la sua Resurrezione; eppure e’ tra i teologi che stima di più’. E come e’ invece prodigo di rimbrotti anche pesanti verso coloro che degli consdera rigidi, che cioè.’ sono fedeli agli insegnamenti dei suoi predecessori. E’ allora è generico o invece logico dire, con espressione benevola, che l’ortodossia non e’ tra le sue preoccupazioni? Gli estimatori di papà Francesco si dividono in due categorie: gli entusiasti che vanno piu’ avanti senza essere redarguiti, ma spesso scelti tra i suoi collaboratori; e i normali fedeli che per rimanere tali si impegnano allo spasimo per non vedere le novità’ del pontificato.

    1. ola

      @Sabino per mettertela giu’spiana: se adesso aggiungi che l’espressione e’benevola allora niente da dire, ma se vuoi sostenere che il Papa e’ un eretico i mancati rimproveri a questo o quell altro rimangono sempre prove troppo generiche. Spero di aver chiarito il mio punto di vista.

  30. Matteo

    Scusate l’off-topic ma questo intervento merita troppo e non vedevo l’ora di condividerlo (e comunque mi pare molto appropriato accostarlo alle castronerie di Sosa, giusto perché si parla di “diavolo” e “acqua santa”!):

    “Viviamo in un’epoca di fortissimo cambiamento. In pochi anni il baricentro delle nostre attenzioni, delle nostre attività lavorative e del nostro modo di vivere viene spostato verso modalità sempre più impersonali e disumanizzanti in cui l’unico metro valido è l’efficienza e la frenesia del “fare”. Non c’è più spazio per la contemplazione, per fermarsi ad ammirare il bello o, ancor peggio, per pregare, per adorare, per Dio

    […] Nonostante questo quadro, l’anelito d’infinito che è racchiuso nel cuore dell’uomo non è venuto meno nelle nuove generazioni. Lo testimonia la loro ricerca quasi istintiva del simbolico e del rituale, del bello, del buono, che è coinvolgente … Del vero presenti in tanti ambiti, compreso quello liturgico. Le indagini rilevano che in tanti giovani la fede non è definitivamente spenta, ma in ricerca …!

    […] I giovani sono fortemente attratti da tre questioni di fondo: la verità, la bontà (amore), la bellezza. Quando stai con loro e parli di argomenti che hanno a che fare con le questioni di fondo dell’esistenza, polarizzi la loro attenzione: sono affamati di verità, di senso, di essenzialità, di conoscenza, di sacro … sono anche generosi nel darsi agli altri, nelle opere di carità, di servizio, di assistenza ai più bisognosi. Ma si sentono fondamentalmente orfani, mancano di guide, di guide esemplari: siamo purtroppo diventati in poco tempo una società senza padri e questo ha prodotto il dramma esistenziale e spirituale di tanti e il mal di vivere.

    […] Ciò che tiene unito e compatto e fedele l’edificio dottrinale, morale, spirituale della Chiesa è la sua Liturgia. E’ la Liturgia che custodisce la dottrina. La fede è pensata dalla Teologia, definita nella sacra Dottrina, ma è gustata, vissuta interiormente, professata nella sacra Liturgia. Se crolla la Liturgia nella vita della Chiesa crolla la fede. In un mondo che cambia rapidamente e continuamente, la Liturgia respira di eternità ecco il valore della sua immutabilità, perché Dio non cambia. In un mondo che cambia e attribuisce la novità al cambiamento dei valori e ne inventa di nuovi, anche contro l’uomo, la sacra Liturgia esprime l’immutabilità della Verità e dei valori eterni, sul tempo e lo spazio. In questo la Liturgia antica respira di immutabilità, sacralità, stabilità, di eternità, anche attraverso formule secolari che hanno plasmato e reso granitica la fede di tanti, soprattutto persone semplici e umili.

    […] I giovani avvertono chiaramente il disorientamento nel quale oggi vive la Chiesa, soprattutto in molti pastori.

    […] Oggi una nuova gioventù si affaccia all’orizzonte della Chiesa. “Sono giovani che amano Cristo e la Chiesa. Che amano il linguaggio della Chiesa, anzi desiderano apprenderlo e vi trovano sicurezza … desiderano ricevere la S. comunione in ginocchio, se glielo permettono, dicono il Rosario, fanno le devozioni, si confessano e se commettono peccati gravi non si accostano all’Eucarestia ecc …” hanno nel Catechismo della Chiesa cattolica il punto fermo della loro fede, pensano a vivere castamente il loro fidanzamento e a crearsi delle famiglie cristiane secondo gli insegnamenti della Chiesa, a cercarsi un direttore spirituale o un confessore stabili, se lo trovano. E se sono seminaristi amano presentarsi con un segno di riconoscimento o con la veste talare, non ne hanno vergogna, o se monaci o frati con l’abito monastico proprio. Sono giovani che vanno alla Messa antica, studiano il latino, leggono gli autori spirituali del passato e non solo taluni “mostri sacri” del presente … Questi sono giovani normali, non per questo “rigidi” o “bigotti”, come vengono definiti da un giornale d’oltralpe o da talune persone. Sono persone che esistono, che purtroppo per alcuni ambienti ecclesiali non esistono o non dovrebbero esistere. C’è poco poi da meravigliarsi se molti seminari si svuotano, se i conventi chiudono. Oggi crescono le vocazioni dove c’è un orientamento più tradizionale e gli Istituti Ecclesia Dei stanno vivendo una stagione positiva di crescita, stagione che si è sviluppata anche grazie al Summorum Pontificum

    […] Sono proprio i giovani che desiderano riscoprire le radici, hanno bisogno di essere innestati nell’albero fecondo della Chiesa, avvertire la maternità della Chiesa e la paternità dei loro Pastori, di quella Chiesa che è quella di Gesù Cristo, la stessa da duemila anni. Non c’è una nuova chiesa. Ecco perché i pastori dovrebbero comprendere meglio le necessità del gregge, necessità che non sono le loro. I giovani sono più liberi da tutte quelle ideologie penetrate nella Chiesa negli anni settanta… Si parla di apertura, di dialogo ma: “Chi oggi sostiene la continuità con questa liturgia viene messo all’indice; ogni tolleranza viene meno a questo riguardo. Nella storia non è mai accaduto niente di questo genere; così è l’intero passato della Chiesa a essere disprezzato” scriveva Joseph Ratzinger. Quanto patrimonio si è perso proprio per questo disprezzo e quanti sono stati umiliati per la loro fedeltà alla Chiesa”

    P. Vincenzo M. Nuara O.P. – La liturgia e i giovani – Convegno “Sacra Liturgia Milano 2017”

    1. Ciò che sinceramente mi lascia sempre molto perplesso è l’assioma matematico per cui:

      “Sono giovani che amano Cristo e la Chiesa. Che amano il linguaggio della Chiesa, anzi desiderano apprenderlo e vi trovano sicurezza … desiderano ricevere la S. comunione in ginocchio, se glielo permettono (??), dicono il Rosario, fanno le devozioni, si confessano e se commettono peccati gravi non si accostano all’Eucarestia ecc …” hanno nel Catechismo della Chiesa cattolica il punto fermo della loro fede, pensano a vivere castamente il loro fidanzamento e a crearsi delle famiglie cristiane secondo gli insegnamenti della Chiesa, a cercarsi un direttore spirituale o un confessore stabili, se lo trovano. E se sono seminaristi amano presentarsi con un segno di riconoscimento o con la veste talare, non ne hanno vergogna, o se monaci o frati con l’abito monastico proprio.”

      (e viva Dio, così dovrebbero essere tutti i giovani come i non più giovani Cristiani)

      Sono poi “giovani che vanno alla Messa antica, ecc.”

      Cioè voglio dire, solo questi? Quelli che che partecipano devotamente al NO, sono automaticamente squalificati? Impossibilitati?

      Il problema pare sia questo secondo Padre Vincenzo dato il j’accuse nella conclusione di quanto sopra riportato:

      “Chi oggi sostiene la continuità con questa liturgia viene messo all’indice; ogni tolleranza viene meno a questo riguardo.”

      Ora, fatto gravissimo se avviene dove avviene, ma ho l’impressione che la messa all’indice, la assoluta mancanza di tolleranza, funzioni anche in senso inverso….

      Perché se è vero che “così è l’intero passato della Chiesa a essere disprezzato”, riferendosi al VO, così sarebbe anche il recente passato della Chiesa ad essere disprezzato e tutti coloro che in questo relativamente breve passato, sono nati, hanno vissuto e si sono formati (anche partecipando alla Liturgia secondo il NO).

      1. Matteo

        “Ora, fatto gravissimo se avviene dove avviene, ma ho l’impressione che la messa all’indice, la assoluta mancanza di tolleranza, funzioni anche in senso inverso….”

        Guarda…io non sono un “tradizionalista” (a dire il vero non ho mai partecipato a una messa in latino!) ma frequentando spesso conventi, monasteri, parrocchie e facoltà teologiche ti assicuro che questo disprezzo AVVIENE e AVVIENE QUASI DAPPERTUTTO….poi immagino (per quanto riportatomi) che purtroppo avvenga anche la squalifica reciproca da parte di ambienti “tradizionalisti”, altra cosa ovviamente deplorevole….

        Non era mia intenzione fare “tifoserie” e aizzare polemiche (tanto per cambiare!), quanto piuttosto raccogliere il “bello” di qualcosa che sta emergendo forte e che credo suscitato davvero dallo Spirito Santo in questo tempo di decadenza della Chiesa e del mondo da ogni punto di vista (dottrinale, morale, spirituale…)…

        E poi anche riguardo a ciò che ha detto recentemente il card. Sarah sono davvero giunto alla conclusione (è solo la mia opinione che conta come il due di picche, ma tant’è!) che sia sempre più necessaria una “Riforma della riforma” che INTEGRI l’uno e l’altro rito (tanto per la cronaca anch’io sono “ritornato alla fede” dopo tanti anni da “lontano” con il NO ma oggi mi rendo conto che aver buttato via 2000 anni di storia della Chiesa per i pruriti di qualche prete sessantottino non sia stata una mossa tanto furba….un po’ come “segare il ramo su cui siamo seduti!” 😉

        1. @Matteo, ecco appunto “una “Riforma della riforma” che INTEGRI l’uno e l’altro rito”. Et et, come giusto che sia.

          AVVIENE e AVVIENE QUASI DAPPERTUTTO… scusami Matteo, ma tu riesci a essere “dappertutto”? 😉

          Anche queste affermazioni totalizzanti, mi lasciano un po’ perplesso.
          Come il fatto che (quasi) “dappertutto” ci sia “disprezzo”… vi possono essere tanti motivi di chiusura – non dico sia un bene – che non rimandano ad un disprezzo.

          Ne ho viste diverse di “cose buone” (sempre secondo il mio del tutto opinabile giudizio), non attecchire o non essere condivise nella Chiesa anche solo per indifferenza o ignoranza …e non sempre per disprezzo.

  31. ola@ Ma perche’ attribuirmi, sia pure con il dubitativo, affermazioni che non ho fatto, nemmeno implicitamente?. Ho detto che il papa, tacendo sulle affermazioni eterodosse di suoi importanti collaboratori, dimostra poco interesse per l’ortodossia (come d’altronde ha scritto Giudici e tanti altri illustri commentatori, come A M Valli). Non e’ poco, ma e’ cosa diversa dall’eresia. Scherzando potrei dire che tu consideri le mie argomentazioni sufficienti per questa tesi, ma non per dimostrare l’eresia, il che a me andrebbe benissimo.

    1. ola

      @Sabino benissimo meglio cosi’ – allora si e’trattato senz’altro di un fraintendimento da parte mia, mi spiace.

  32. scusami Matteo, ma tu riesci a essere “dappertutto”

    Riporto qui brevemente quello che ho scritto nel posto sbagliato, e vado avanti… Né Matteo né io siamo dappertutto, ma leggiamo i resoconti degli altri. Nel momento in cui vedi che in certe diocesi non si può celebrare VO e ci sono gruppi di persone, con referenti ben individuati, che riportano la loro esperienza (e a volte pure allegano la risposta negativa del vescovo), è come se fossimo dappertutto. D’altronde, la “riforma della riforma” di cui parla Matteo – cosa peraltro un po’ più complessa di come sembra, ma per ora lasciamo perdere – è portata avanti dal card. Sarah, ed è proprio su questo tema che il cardinale ha avuto una sconfessione netta, rude e volgare dalla Santa Sede. Ed è proprio su questo punto che si è consumato l’ultimo sgarro, e si è saputo che si sta bregando per sbarazzarsi del cardinale scomodo.

    1. Bene allora per “essere veramente dappertutto” se c’è, sarebbe interessante avere un precisa statistica di dove si e dove no e poi tirare le somme (se proprio vogliamo essere informati e poter parlare di un “dappertutto”…).

      Questo dico non perché mi interessi vedere “chi vince”, ma per smetterla con dichiarazioni che poco hanno di reale se non negli enne casi (tanti o pochi che siano) dimostrati.

      Poi se questa “riforma della riforma” (se così vogliamo chiamarla) è da fare, ed è cosa buona, sono convinto si arriverà a farla, non fosse altro perché per come stanno le cose, non vedo che divisioni e reciproche accuse, il che giova solo e soltanto al Nemico!

      1. Matteo

        Scusami Mario, mi ripeto: non è mia intenzione né essere totalizzane né ACCUSARE nessuno (anche perché quale sciocca “accusa generica” starei facendo ora nell’usare l’espressione “quasi dappertutto”, manco parlassi ai “quattro venti”!!), se poi le mie parole continuano ad apparire superficiali allora chiedo scusa perché probabilmente sto sbagliando qualcosa nella mia comunicazione…

        Ad ogni modo ciò che intendevo è che per vari motivi (di conoscenze dirette e sempre “PERSONALI”, non basate sul “SENTITO DIRE”), avendo relazioni con molti religiosi/e e sacerdoti ho notato nella “stragrande maggioranza dei casi” (meglio del “quasi dappertutto”!) commenti molto sprezzanti (che più che ignoranza trasudavano proprio ASTIO e SUPERBIA) riguardo a questa nuova rinascita del VO (proprio quello che io non volevo fare nel mio intervento, ma come al solito la comunicazione via social non è mai la migliore per intendersi! 😉

        Detto questo ribadisco il mio completo desiderio di non polemizzare e mi auguro solo che se Dio vorrà farci questo grande dono arriveremo un giorno alla “Riforma della riforma” che tenga insieme passato, presente e, mi auguro, futuro della nostra amata Chiesa per cui tutti noi siamo qui a confrontarci con tanta passione!

        Comunque grazie per l’osservazione che mi ha dato la possibilità di spiegarmi meglio! 😉

        1. @Matteo, grazie a te.

          Anche il mio non era per nulla un intento polemico, né pensavo tu stessi ACCUSANDO qualcuno.
          Ho voluto solo fare alcune precisazioni per un tema che, ribadisco, troppo spesso divide più che unire nell’unico intento che dovrebbe essere desiderare e avere una “Santa Liturgia” (cosa che può andare al di là delle forme).
          Ciao.

  33. L’opera del diavolo (che esiste) nella Chiesa Anglicana

    Scozia, Chiesa episcopale apre alle nozze gay: ‘Scusate per discriminazioni passate’
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/08/scozia-chiesa-episcopale-apre-alle-nozze-gay-scusate-per-discriminazioni-passate/3645868/

    Da notare: “Ma il documento approvato consente “ai preti che non volessero celebrare matrimoni omosessuali di non farlo”.
    Giusto per poterli mettere nel mirino di chi vorrà denunciarli per “discriminazione omofoba”.

    http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/02/17/news/nozze-gay-chiesa-d-inghilterra-apertura-del-sinodo-inglese-120984/

    ecc.

  34. vale

    @bariom

    fa il paio con la raccolta firme “uno di noi” buttata nella discarica dalla commissione europea.

    nn facciamoci illusioni. la democrazia in europa è oramai intesa come la intendono la corea del nord o la cina. va bene solo se approva la linea del partito. in europa delle oligarchie /tecnocrazie al potere.

    per la cronaca amche il canada progredisce mooolto velocemente:

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-violenza-di-una-legge-sui-diritti-sessuali-e-religiosi-dei-bambini-20101.htm

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