Il matrimonio non è magia, è mistero

matrimonio2015

di Costanza Miriano

Non ho ancora letto una sola riga sull’imminente Sinodo sulla famiglia, ma già sono dispiaciuta per quello che leggerò – mi metto avanti col lavoro. Lo so che alla fine sui media – e attraverso di loro alla gente che in genere non è che stia lì a compulsare avidamente instrumenta laboris o relazioni finali, al massimo butta l’occhio sul titolo di giornale – arriverà una debole eco dei veri problemi della spiritualità matrimoniale, mentre pagine e pagine verranno scritte sulla comunione ai divorziati risposati, un tema che riguarda davvero un numero molto esiguo di persone (quelle che davvero anelano alla comunione eucaristica, che hanno nella loro vita sinceramente cercato questo rapporto serio col Signore, che nonostante questo hanno avuto il dolore o la disavventura di divorziare pur essendosi sposati in piena consapevolezza  e coscienza, e che dopo il divorzio hanno iniziato una nuova relazione stabile): non voglio sminuire il dolore di queste persone nel non poter fare la comunione, ne ho diverse nella cerchia di amici più cari (anche se le loro vicende andrebbero analizzate bene una per una: molti al momento del matrimonio non erano consapevoli del sacramento che stavano contraendo). Voglio solo dire che è molto alto il rischio che un tema particolarissimo finisca per distrarre dalla enorme emergenza culturale che ci troviamo ad affrontare nel campo della famiglia, e dell’idea dell’amore umano in generale.

Un tempo non bisognava fare un lavoro contro-culturale per sposarsi, perché la morale borghese era grosso modo sovrapponibile a quella cristiana. E non dico che fosse meglio: capitava certo più spesso di oggi che ci si ritrovasse sposati senza sapere neanche tanto bene perché, e che si rimanesse, con più o meno coerenza, senza tanta convinzione. Oggi ci sposiamo in pochi, ma in piena libertà, anzi, in contrapposizione quasi alla cultura dominante (e la libertà è sempre davvero un bene preziosissimo, sacro). Oggi abbiamo la possibilità di fare scelte davvero serie e consapevoli.

Ma perché questo avvenga bisogna preparare le coppie molto seriamente, come tante volte ha invitato a fare anche Benedetto XVI, e forse a volte serve anche dissuadere qualcuno. Preparare con impegno vero, non di routine, per esempio come fa Padre Maurizio Botta, qui il link al suo corso di preparazione al matrimonio – va bene, sono di parte, lo sanno tutti che siamo amici – ma anche tantissimi altri sacerdoti in giro: don Renzo Bonetti, i corsi “fidanzàti o fidànzati” del Sog di Assisi e molte altre realtà che adesso non posso citare perché devo mettere i figli a letto.

Per chi non li conosce, vorrei solo puntualizzare che i veri cristiani non danno affatto un’immagine edulcorata del matrimonio, perché partono dalle parole di Gesù, il quale sul tema non è tenerissimo. Ai discepoli che gli dicono “ma se le cose stanno così non conviene sposarsi” Gesù non dice paroline consolatorie, ma conferma: è un mistero grande, e non a tutti è dato di capirlo. Non è esattamente una scena da Harry ti presento Sally (lo so a memoria e ve lo posso garantire).

Quello che la Chiesa annuncia sul matrimonio è che l’uomo e la donna sono incapaci di amare davvero, non sono in grado di dire “per sempre”, e l’unico amore che Cristo propone è a forma di croce, è un amore che ti fa perdere la vita, o meglio, ti fa credere che la stai perdendo tanto a volte è difficile. In realtà la fatica che senti è la tua conversione che sta avvenendo, a stento, perché siamo, tutti, impastati di fango, siamo doppi e tripli, un mistero a noi stessi, figuriamoci agli altri. La Chiesa dunque non annuncia la bellezza di un uomo e di una donna che si amano, annuncia la loro pochezza, e la bellezza di Cristo che potrà aiutarli ad amarsi; annuncia che solo lui è capace di bene, e che solo mettendolo in mezzo c’è una speranza che si possa diventare, un giorno, una carne sola, che rimane l’obiettivo finale di una vita intera, e non una cosa che avviene magicamente al momento del sì.

 

 

 

55 pensieri su “Il matrimonio non è magia, è mistero

  1. Francesco

    “solo mettendolo in mezzo c’è una speranza che si possa diventare, un giorno, una carne sola” mi ha ricordato come nella nuova formula del consenso sia stato esplicitato ” con la grazia di Cristo io … accolgo te …”. Mi unisco alla preghiera di tanti per i fidanzati che si incamminano sulla via del sacramento del matrimonio, desiderando la certezza in un mondo di precarieta’.

  2. Si dica quello che si dira’, si faccia quello che si fara’ non puo’ cambiare nulla nel matrimonio Cristiano.e non puo’ cambiare nulla: ….il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno…quello che Dio ha unito l’uomo non divida. Solo pensarlo e’ avere la superbia di dire a chi ci ha creato, a chi ci ha detto siete cosa buona, anzi molto buona, crescete e moltipicatevi e confermato questa volonta’ divina da Cristo nel sacramento del matrimonio, che Dio ha bisogno di “aggiornamento”. Grande eresia: cosa non fa Satana per imbrogliare l’umanita’ e dirigerla alla perdizione…ma non e’ la prima volta che ci sono possibili nuove eresie nelle Chiesa. Paul

    1. ola

      Veramente qualcosa potrebbe cambiare in meglio: capisco che diventero’noioso a ripetermi sempre, ma io continuo a sperare che si ponga un fine allo scandalo degli annullamenti. Una prima comunione ricevuta da ( absit iniuria verbis ) persone con problemi mentali e’completamente valida, una cresima ricevuta da ( poniamo ) ubriachi fradici e’valida, una assoluzione impartita da un sacerdote corrotto e pedofilo e’ ( giustamente ) perfettamente valida. Solo il matrimonio e’un sacramento di serie B, per cui nel momento in cui lo si contrae non si puo’conoscere per assurdo se il sacramento e’valido o no. Ad absurdum porta il caso che ho avuto modo di conoscere da poco per cui il matrimonio e’stato annullato per una sola parte contraente ( che ha fatto richiesta di annullamento ) ma non per l’altra, che non la ha fatta. Al momento e’il caos, se proprio non si vuole mettervi fine servono almeno regole piu’chiare delle attuali. Sia chiaro che accetto le attuali regole solo per obbedienza e con la certezza che non si puo’ne e’necessario comprendere tutto ( forse anche la possibilità’ dell’annullamento e’stata data “per la durezza dei nostri cuori” ), ma nella mia limitatezza continuo a sperare che un giorno i nostri cuori diventino meno duri e le cose possano cambiare.

      1. Lo scandalo caro Ola é (soprattutto) quando non paiono essere per nulla concreti, reali e presenti, i motivi canonici che solitamente giustificano l’annullamento…
        Anzi correttamente più che “giustificare”, sono il motivo e la causa dell’annullamento stesso.

        1. Davide

          @Bariom e @Ola,
          mi secca fare il precisino,
          soprattutto in questo blog dove scrivono alcuni che saprebbero chiarire molto meglio di me (Alessandro, A69 ed altri), ma nel caso specifico mi sembra importante fare una precisazione per cui ci provo.

          La Chiesa non annulla il Matrimonio ma semmai lo nulla.

          A quanto ho capito il risultato è che il matrimonio nullato è come se non fosse mai stato celebrato.
          Questo avviene quando il tribunale preposto appura che al momento in cui si riceveva il sacramento mancavano alcuni requisiti fondamentali.
          Dico questo in base all’esperienza di gente che ha provato ad ottenerlo.

          E volevo sottolinearlo perchè ho appreso recentemente (da un Sacerdote) che la stessa cosa non avviene per l’analogo sacramento del Sacerdozio.
          Il sacramento dell’ordine non può essere nullato.

          Quindi mi chiedo come mai?

          Probabilmente mi sbaglierò ma una risposta che mi sono dato, e mi ricollego al post di Costanza, è che la differenza sta proprio nella preparazione con cui si arriva a ricevere il sacramento.

          Nella maggior parte dei casi ci si prepara al matrimonio con pochi incontri fatti nei mesi precedenti all’evento e che non so in quanti farebbero se non fossero obbligatori.

          Nel caso del sacerdozio invece c’è un lungo percorso di discernimento che dura anni.

          Quindi sono perfettamente concorde sull’importanza dei corsi pre-matrimoniali (fatti bene) e ancora di più su quella dei corsi post-matrimoniali (fatti meglio). 😉

          1. Hai fatto benissimo a precisare Davide…

            Tra l’altro ci sono cascato come un pollo (pur conoscendo la precisa differenza) nell’usare termini come “annullamento” al posto di “nullità”…. 🙁

            Resta quanto ho scritto, fatta salva questa correzione non da poco.
            Grazie ancora.

            1. Davide

              Ero certo lo sapessi, ma non avendolo detto?

              Comunque tutto il resto rimane valido. Ovvio.

              Io ci ho fatto caso, solo perchè avevo in testa il ragionamento che ho esposto nel mio commento di poco fa! 😉

              1. ola

                @Davide grazie per la precisazione, non sapevo della differenza fra “annullare” e “nullare” – come rilevi anche tu a proposito del sacerdozio la terminologia non cambia pero assolutamente niente del concetto espresso. Fermo restando che prevenire e meglio che curare avete ragione, quindi forse la strada da imboccare sarebbe potenziare i corsi pre sacramento, solo dalla preparazione fatta non può dipendere il fatto che il matrimonio si può nullare e l’ordine no. La cresima per esempio a quanto so non si può nullare, e vogliamo parlare di come vengono gestiti certi corsi pre cresima? 🙂

                1. Davide

                  @ola sono contento di esser stato utile.
                  Per il resto meglio non finire OT. A presto 😉

  3. Non saprei proprio dire se oggi ci sia più consapevolezza e maggior libertà…
    Oggi c’è la libertà di scegliere altre strade che non sono il Matrimonio e tante altre “libertà”.
    Ma sono quelle che realmente fanno l’Uomo libero?
    A volte ho l’impressione che “un tempo” si avesse molta più cognizione della responsabilità di essere Marito e Moglie e anche di conseguenza Padre e Madre e dell’agire di conseguenza… chissà, forse mi sbaglio.
    Cosa certa il Matrimonio è fortemente in crisi… Quanti oggi lo affrontano con piena coscienza, libertà e responsabilità difficile dirlo… Difficile mi sembra fare statistiche, se non quella di chi parte per l’ “avventura” e di chi si smarrisce lungo il cammino 😐

  4. 61angeloextralarge

    Ho letto mooolto velocemente e torno più tardi… ma ti ringrazio, carissima Costanza, per quello che mi sembra un quadro realistico della situazione contemporanea. Smack! 😀

  5. Beatrice

    Grazie Costanza per queste parole che ogni tanto fa bene leggere, se abitassi a Roma andrei a fare il corso fidanzati da questo tuo amico Padre Maurizio, ma ahimè abito a Padova. Un abbraccio

  6. cinzia

    Sono sposata da 11 anni, sono sempre stata credente “per formazione e abitudine” ma la mia conversione (che ora so va realizzata giorno per giorno) è iniziata da qualche anno. Ho fatto il corso prematrimoniale in parrocchia. Più di 20 coppie (ma solo 2 non conviventi). Malgrado ciò alcune cose del matrimonio cristiano ho cominciato a capirle da poco.
    Non ho altri esempi di corsi prematrimoniali, ma credo che andrebbero fatti un po’ meglio di come l’ho fatto io!
    Penso sarebbe meglio se qualcuno alla fine di un corso decidesse di non sposarsi in chiesa piuttosto che continuare ad arrivare all’altare senza aver capito nulla, pretendendo che la Chiesa si adegui ai nostri errori e alle nostre situazioni.
    Ha ragione Bariom… non si sa più cosa significa responsabilità!

    1. @Cinzia, ho scritto varie volte su questo blog e altrove (e non rifaccio il pistolotto) della ASSOLUTA necessità oggi da avere oltre ad un corso “pre” matrimoniale, un continuo e costante corso “POST” matrimoniale.

      Le coppie giovani (di Matrimonio) debbono essere accompagnate e affiancate non necessariamente a sacerdoti (travarli che abbiano abbastanza tempo è un terno all’otto), ma da coppie più navigate, ma navigate nella “barca di Pietro” che ha Cristo alla guida.
      E’ una forma di pastorale estremamente necessaria oggi, perchè spesso le giovani coppie naufragano non per malafede o altro, ma perchè incapaci di riconoscere e aggirare i numerosi scogli che oggi sono all’interno, ma anche all’esterno della coppia (per non parlare di rapide, gorghi e cascate, per restare nella metafora).
      Sono forme di pastorale che si trovano disseminate sul territorio, ma ancora poche… troppo poche.

  7. Teresa

    Buongiorno a tutti! Leggo da sempre il blog, conosciuto dopo aver letto Sposati e sii sottomessa, passato da mia madre.. Provvidenziale lettura: tra poco più di un mese mi sposo! Benché nuova vi chiedo quindi una preghiera per me e il mio fidanzato e per gli altri giovani che sono sul nostro stesso cammino.
    E’ difficile collocare una scelta di matrimonio in un tempo come il nostro in cui i nostri coetanei (e anche persone meno giovani) spingono per liberarsi delle proprie responsabilità, anzichè abbracciarle. In questo percorso effettivamente il corso prematrimoniale ci ha aiutati molto.. per chi fosse “in orecchio”: noi abbiamo frequentato (a Roma) il corso di Santa Maria in Trastevere, che consiglio calorosamente!

  8. 61angeloextralarge

    Capita a proposito questo messaggio dato a Ivan il 13 agosto di questo anno:

    “Cari figli, anche oggi vi invito tutti alla santità. Cari figli miei amatissimi: pregate, pregate e siate perseveranti nella preghiera. In particolare vi invito a pregare per le famiglie, per la santità nelle famiglie. Pregate per la famiglia perché soltanto con la preghiera nelle famiglie nasceranno le nuove vocazioni, i nuovi sacerdoti. La Madre prega insieme a tutti voi e intercede per ognuno di voi. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata! Andate in pace, cari figli miei!”

    Alvise: no comment, grazie, sotto questo commento. Lo so già che Medjugorje ti da il prurito…

  9. Annarita

    il matrimonio è in crisi grazie ai nuovi modelli che la società propone e che gli Stati scristianizzati difendono e tutelano (più della famiglia nel senso tradizionale). Se poi ci mettiamo che pure gli uomini di Chiesa non credono più all’indissolubilità della Chiesa con il suo sposo (Gesù) e spesso parlano di cose di Chiesa come se Gesù non centrasse (eliminando Gesù, pietra d’inciampo, si può liberamente dialogare anche con Satana in persona), si può capire bene la faccenda. Sempre nella storia ogni male sociale, ogni rivoluzione inizia con il tradimento degli uomini di Chiesa e dei cattolici tiepidi o freddi così è stato anche per il sessantotto liberalista, conseguenza di una nuova ideologia modernista entrata in un concilio della Chiesa. Perciò non è un mistero che quando si divide la Sposa da Gesù suo sposo, poi ogni matrimonio, non ha più senso, ogni sacrificio, pare ridicolo.

    1. fra' Centanni

      Cara Annarita, confidiamo nello Spirito Santo Che, certamente, non farà mancare la Sua voce. Il prossimo sinodo sulla famniglia inizierà domenica 4 ottobre; il vangelo di quella domenica dice:

      “Avvicinatisi dei farisei [a Gesù], per metterlo alla prova gli domandarono: ‘È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?’. Ma egli rispose loro: ‘Che cosa vi ha ordinato Mosè?’. Dissero: ‘Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla’. Gesù disse loro: ‘Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto’. Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: ‘Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio’”

      Comunque, confidare nello Spirito Santo non significa necessariamente starsene con le mani in mano. Per chi vuole, è possibile firmare una supplica filiale indirizzata a papa Francesco:

      http://www.supplicafiliale.org/

      con la quale è possibile manifestare al santo padre il desiderio ch’egli riaffermi in modo categorico l’insegnamento della Chiesa, secondo il quale i cattolici divorziati e risposati civilmente non possono ricevere la Santa Comunione, e le unioni omosessuali sono contrarie alla Legge divina e naturale.

      Questa supplica è già stata firmata da molti cardinali, vescovi e fedeli di ogni parte del mondo raggiungendo la cifra di 500.000 adesioni.

  10. Maria Robbiano

    Né magia né mistero…Penso che il matrimonio sia un rapporto fra due persone e che,come tutti i rapporti,possa durare per sempre(trovo pessimista pensare che l’essere umano non possa amare per sempre) oppure possa esaurirsi per mille motivi.I miei nonni sono rimasti insieme tutta la vita senza aver mai fatto corsi prematrimoniali,e nei momenti di difficoltà e stanchezza non hanno sudato sangue nell’orto degli ulivi ma si sono semplicemente resi conto che separarsi avrebbe aggiunto un dispiacere ai dispiaceri.A volte purtroppo è il contrario e si impone una scelta: continuare a spendersi in un rapporto ormai esausto o convertirsi (scusate il gioco di parole) a nuovi modi di esprimere sé stessi come persone e come cristiani? La risposta non è un mistero…

    1. fra' Centanni

      Cara Maria, le relazioni tra persone dipendono sempre dalle persone. Se una relazione d’amore si esaurisce, vuol dire che la si è fatta esaurire. Il matrimonio non è per la felicità, è per la salvezza.

      1. E viverlo “per la salvezza” non dà né gioia, né felicita?
        E chi non può viverlo nell’ottica della salvezza perché tale ottica non conosce, non può vivere un matrimonio felice?
        (Mi sembra di essere Alvise…)

        1. fra' Centanni

          Certo, basta mettersi d’accordo su cosa sia gioia e felicità. Io e mia moglie, ad esempio, siamo al servizio l’uno dell’altro e, tutt’e due insieme, dei figli. Questo ci dà gioia e ci soddisfa e… ci basta. Però, se cercassimo anche altre cose non saremmo affatto soddisfatti e, questa insoddisfazione, potrebbe benissimo portarci ad “esaurire la relazione”. Dipende da noi, dalle scelte che facciamo.

          Chi non può viverlo nell’ottica della salvezza, soprattutto oggi, deve per forza viverlo nell’ottica dell’innamoramento e della passione. E allora (spesso) sono guai. Infatti, innamoramento e passione, quelli si che, davvero, possono esaurirsi e… se non c’è Altro, stammi bene e tanti saluti.

          1. Ecco… molto più chiaro e certamente condivisible.

            Aggiungo però che l’ottica del “servizio”, e che in questo servizio su può trovare gioia e felicità, è iscritta diciamo nel DNA dell’Uomo (da Dio non da altri) e questo spiega il valore che da sempre appartine al Matrimonio e che si può ritrovare in famiglie anche al difuori fuori del Sacramento.

            Diremo allora che il Sacramento del Matrimonio è mero “accessorio” o semplice “opzione”?
            Certo che no. E qui entriamo specificatamente nella visione in ordine alla Salvezza che non riguarda solo i cognugi (sarebbe piuttosto lungo elencarne tutte le specificità che do per conosciute).

            Tralasciando la visione salvifica, è proprio la visione alta ed “umana” dello spirito di servizio che pare essersi perduta oggi ed ecco che come giustamente dici ” innamoramento e passione, quelli si che, davvero, possono esaurirsi e… se non c’è altro…”

            Innamoramento e passione poi, vivificati dallo spirito di reciproco servizio e ancor più dallo Spirito Santo laddove si vive il Sacramento, non si esauriscono, ma semplicemente *maturano”, cambiano “forma” e modo di essere vissuti ed esternati.

          2. fra’ Centanni:

            …vorrà dire che voi (te e tua moglie) siete felici e gioiosi al servizio l’uno dell’altro e insieme al servizio dei figli nell’ottica della salvezza.
            Salva tamen anche la felicità e la gioia degli altri (di cui noi nulla sappiamo).
            C’è chi ha piacere di “testimoniare” la sua felicità, e chi invece no.
            Ma forse si vede chi è felice e chi no?
            Forse.
            M forse è quasi un obbligo di testimoniarlo (chi è felice) per darne esempio?
            Forse.

            1. Obbligo o non obbligo, come giustamente dici: la felicità, diciamo meglio la gioia, SI VEDE!
              La differenza semmai, sta nel testimoniare da dove viene questa Gioia 😉

              1. Bariom:

                …si vede dici? Forse, si vede, scritto minuscolo, hai ragione, alle volte, e in qualcheduni, si vede.
                Ma c’è anche chi è gioioso (ammettendo sia gioioso) senza poterne
                dare nessuna testimonianza della cagione per cui. Gioioso (cosiddetto) di suo!

                1. Paul Candiago

                  Oggi si commemora Santa Monica …penso sia un fulgido esempio di vita matrimoniale nella visione di donazionione di se stessi per l’Amore che dobbiamo a Cristo in tutto e per tutto…..non chiecchiere in questo caso, ma vita vissuta da esempio per tutti noi priva di legame di tempo o era. Paul

                2. Si certo.. ma parliamo di due tipi di gioia diversi.

                  E anche qui, la Gioia che viene da Dio (per chi l’ha ben radicata nel cuore – non dico io di averla), brilla di una luce diversa e solitamente non si spegne neppure quando avvenimenti avversi, dovrebberro umanamente spegnerla…
                  Come avviene appunto in chi ha una (per quanto apprezzabile) gioia del tutto umana, che può anche essere solo un aspetto del carattere.

      2. Maria Robbiano

        “…la si è fatta esaurire”…..”… il matrimonio è per la salvezza…”… Così sembra che un rapporto umano si giochi solo fra i concetti di colpa e salvezza,escludendo molte altre variabili….Inoltre,perché salvezza? Ci si sposa da adulti,e un adulto presumibilmente ha già trovato la strada per la ” salvezza”(intesa come equilibrio esistenziale e morale) indipendentemente dal matrimonio.Quindi cosa significa che il matrimonio da salvezza??

        1. Thelonious

          cara Maria,

          le strade alla santità sono due: il matrimonio e la verginità consacrata.
          La vocazione alla santità (cioè al Paradiso, in definitiva) è una sola per tutti, ma la forma di questa vocazione si dettaglia in una di queste due grosse forme.
          Perciò non si può dire che uno che si sposa si salva indipendentemente dal matrimonio (che oltretutto è un sacramento…ci sarà una ragione), perché sarebbe come dire che un prete si salva indipendentemente dalla sua ordinazione.
          Le circostanze della realtà non sono accidenti, ma occasione concreta di santità che il Signore quotidianamente ci dà. Noi non diventiamo santi indipendentemente dalla realtà o nonostante la realtà, ma ATTRAVERSO la realtà che abbiamo.
          Questo vale massimamente per il matrimonio, che è un sacramento che ci lega per tutta la vita ad un’altra persona che il Signore ci ha affidato. Il “tu”, l’altro, è il segno supremo dell’Essere che ci fa. Tanto più se con quest’altro condividiamo tutta la vita.
          La salvezza poi è molto più che un equilibrio esistenziale e morale, ma il possesso stesso di Dio, che sarà pieno solo nell’eternità, ma che già da ora può iniziare in questa vita, sia pur in modo ancora imperfetto.

          1. Thelonius:

            …anche per un credente credo che la via per la salvezza sia molto meno schematizzabile di come la fai schematizzabile te!

            “Ma io” tu dirai “non ho fatto che applicare la lettera del Vangelo in quei passi dove si parla di queste cose di cui ora si sta parlando!”
            Proprio così, non hai fatto altro che questo!

            1. Thelonious

              Alvise,

              d’accordo, però cerchiamo di non andare fuori tema.
              Io tentavo solo di rispondere a Maria che dice che la salvezza si ottiene indipendentemente dal matrimonio.
              Non è così, naturalmente, e a questo e solo a questo si riferiva quanto ho scritto.

              Poi sono d’accordo che la via della salvezza non è mai schematizzabile, e soprattutto ogni vita costituisce un esempio a sé. Come sempre poi Cristo cambia nel concreto i nostri schemi, attraverso la vita quotidiana e le mille situazioni diverse che affrontiamo, nel tempo e nello spazio.

              Che il matrimonio sia una strada della salvezza e che non un semplice accidente indipendentemente dalla salvezza per me non è solo contenuto di fede, ma esperienza.

            2. Io credo invece Alvise che Thelonius abbia ben “tratteggiato” più che schematizzato il senso e il percorso, fermo restando che un’estrema sintesi non può essere esaustiva di tutti gli aspetti (figuriamoci quelli che riguardano il nostro rapporto con Dio!)

              Mi fa poi spece che tu che non mi risulta abbia alcuna esperienza di tale percorso (non te ne faccio una colpa e se lo è non sta a me…) vada a fare la tara su quanto scritto da Thelonius.

              @Thelonius: sul concetto di “possesso di Dio” ci sarebbe da ben intenderlo… non potremmo mai “possedere” Dio. Certo non in questa vita, semmai donarci interamente a Lui quindi da Lui essere “abitati”. Essere Tempio di Dio.

              1. Thelonious

                @Bariom,

                grazie della precisazione: per “possesso di Dio” intendo quanto scritto nel Catechismo di S.Pio X, ossia:

                “860. In qual modo le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato?

                Le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato, perché con la Fede noi crediamo in Dio, e crediamo tutto ciò che Egli ha rivelato; con la Speranza speriamo di possedere Dio; con la Carità amiamo Dio e in Lui amiamo noi stessi e il prossimo”

                🙂

                1. Grazie a te per la citazione del catechismo di S. PioX che (non dirò non ricordavo…) non conoscevo.

                  Mi è d’aiuto anche perché a suo tempo usai la stessa espressione in una cosa che scrissi e che mi fu (amichevolmente) contestata da un Fratello…
                  Oggi ho un appoggio ben più consistente per quel che fu allora, il mio davi ragione.

                  Grazie ancora 😉

          2. Maria Robbiano

            Io invece credo che le strade per la santità non siano 2,ma almeno 200.000;tutti gli “incroci possibili in una piazza” di quella straordinaria canzone

            1. fra' Centanni

              @Maria Robbiano

              Thelonius ha già risposto meglio di quello che avrei saputo fare io ma, giusto per amor di polemica, vorrei che fosse chiaro che il “matrimonio omosessuale”, ad esempio, è una strada di dannazione, come anche il secondo “matrimonio” dopo il divorzio.

  11. Bariom:

    …non sei Alvise, ma hai scritto quello che avrei scritto anche io, non perché lo avrei scritto io (ovviamente),
    ma perché è la prima cosa che verrebbe in mente di scivere, a tutti, a meno grosse occlusioni mentali.

  12. Signori, la Legge e’ data agli uomini da Dio e noi recitiamo …sia fatta la tua volonta’… Diverse volte l’uomo provo’ ad accomodare la legge ai suoi voleri ma non fu accettata….e la pago cara….molto cara. Paul

    1. Anonimo69

      Parafrasando Byron (che ha espresso un concetto del genere) se Dante e Petrarca avessero sposato Beatrice e Laura, pensate che le avrebbero amate di più o di meno di quello che le hanno amate? A69

        1. Anonimo69

          Non ti posso dar torto perchè lo dico sempre anch’io “coi se e coi ma ecc.” A69

  13. Lorenzo Bernardi

    Ho letto quasi tutti i commenti, alcuni dei quali molto interessanti. Volevo solo aggiungere una considerazione che si riassume in una parola: SATANA.
    Siamo cristiani e quindi, mi auguro, crediamo nella presenza attiva ed operande del demonio, “principe di questo mondo”. Noi cristiani, come ci definiva il sacerdote del mio corso pre-matrimoniale, siamo la “chiesa militante” che nella battaglia escatologica con le forze di Satana, milita sulla terra, affiancata dalla “chiesa orante” e dalla “chiesa purgante”.
    Questo cappello non per fare terrorismo, ma per sottolineare una cosa: spesso si da la responsabilità dei fallimenti matrimoniali alle leggi, alla società, a questo, a quell’altro. La cosa invece secondo me fondamentale è dire le cose con il loro nome: il matrimonio fallisce a causa dei nostri peccati. Noi siamo esseri dialoganti, relazionali, e in questa battaglia abbiamo due possibilità: o ascoltiamo Dio, o ascoltiamo Satana. e concorderete che la catechesi del demonio è di gran lunga la più allettante: mangia la mela, non morirai, conoscerai il bene e il male, sarai tu stesso Dio. Accendi il pc, guarda quel sito, guarda quella donna, ti ha tradito? tradisci a tua volta, elimina il pudore, elimina la prudenza, sei tu a decidere, che male c’è etc etc. Satana ha due obiettivi fondamentali: distruggere la donna, matrice della vita, e distruggere la famiglia, base della società, luogo privilegiato per la conversione e la santificazione attraverso la propria morte per la vita del coniuge, luogo in cui si da la vita insieme a Dio, luogo in cui si trasmette la fede ai figli, luogo in cui si benedice per la vita ricevuta, si ringrazia per i doni che si anno, si condividono le gioie, i dolori, le sofferenze. Leggevo una volta che l’inferno è la “solitudine dettata dall’egoismo”. La distruzione della famiglia porta l’inferno. E l’autore va chiamato per nome: Satana.

  14. Lucia

    Non ho ricette se non l’Amore.
    La mia storia credo si discosti dalle storie di coloro che leggono e scrivono qui da anni.
    Vengo da una vita senza Chiesa, anzi, da una vita di decisa contestazione alla Chiesa.
    Certo ero molto confusa ma alla ricerca di qualcosa di vero, incontestabilmente Vero.
    I miei genitori erano sposati in chiesa, ma si erano costruiti una vita fatta di litigi, egoismi, recriminazioni, rabbie ed insoddisfazioni; non trovavo in loro un esempio da seguire ed è stato facilissimo fare l’equazione matrimonio=finzione.
    Per trovare quel Vero di cui ero inconsciamente alla ricerca mi è parso “naturale” convivere, il matrimonio avevo deciso che non faceva per me; non per la facilità della separazione ma per la scelta da portare avanti non essendoci un “contratto” ad unirci.
    Seguivamo la decisione quotidiana di stare bene insieme con i figli , il bene più prezioso mai avuto.(oggi dico ricevuto in dono)
    Non è mai stato facile non avevamo una Bussola a guidarci, era un profumo di bene e di buono.
    Ho peccato molto e il peccato più grande è stato il rifiutare la Santa Madre Chiesa, oggi grazie a Dio lo posso riconoscere.
    Ho amato molto, ci siamo amati molto, nella gioia di camminare insieme.
    Ho scandalizzato più di una persona dicendo che mio marito è sempre stato più importante dei miei figli, la famiglia senza di lui non avrebbe potuto nemmeno nascere…
    Allo stesso modo ho scandalizzato molti, dicendo che di lui amo sopratutto i difetti e debolezze perchè i pregi è fin troppo facile amarli, non è così?
    Ho letto il libro di Costanza in cui sostiene che l’essere “sottomesse” è il requisito minimo e lo confermo nella sua totalità. Il marito ed i figli imparano a vivere insieme giocando il difficile “gioco” di equilibri che una madre mette a disposizione accogliendo nella sua morbidezza e rotondità.

    Non la faccio troppo lunga, ma nella mia vita la ricerca è stata una costante e pochissimi anni fa l’Amore quello Vero, Eterno, Insondabile ha fatto la grazia di farmi vedere il Suo Volto e tutto è andato al suo posto, Gesù mi ha guardata.
    Tutto ha preso il Suo senso, il Suo colore, il Suo sapore, la Sua luce.
    Vorrei dire a tutti, gridare al mondo intero ,quanto è immenso il Suo amore e quanta gioia e felicità doni.
    Il cammino è cominciato da poco ma è come avere le ali ai piedi per riuscire almeno a raggiungere l’ultimo della fila….

    Un abbraccio fraterno e che la pace di Gesù sia con tutti. Lucia

    PS: Potreste non crederlo (e se fossi al vostro posto forse farei lo stesso) ma la mia conversione è avvenuta grazie al web!

    1. Roberto

      Grazie per aver voluto condividere con noi un pezzo così importante della tua storia, Lucia. Benvenuta e un abbraccio a te.

      PS: non faccio fatica a crederti perché anche la mia seconda conversione è strettamente legata al web.

      1. Lucia

        Roberto grazie per le parole di benvenuto, ho deciso di scrivere qui perchè uno dei commenti rinviava al link della supplica al Santo Padre, posso testimoniare che l’unione completa nella vita di coppia si è compiuta in pieno solo con il sacramento del matrimonio avvenuto il 10 Febbraio di due anni fa, nonostante io abbia ormai tre figli adulti.
        Quando dico che tutto ha preso un altro sapore,colore, senso, luce lo dico perchè è così, la Chiesa può portare guarigione soltanto portando a conoscere Gesù vivo e vero,in maniera semplice e totale; la santa madre chiesa non guarirà nessuno accontentando chi le tira la gonnella di qua o di là.
        La parola non può essere cambiata per “accontentare”, va donata con amore e vitalità nella forza della testimonianza.
        Qualcuno mi ha detto che ” l’amore se chiede qualcosa in cambio, non è Amore” e non c’è parola più vera.

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