Una bellissima giornata tra nuovi amici

giglio1

di Costanza Miriano

Il passaggio in autostrada, anche per un brevissimo tratto come quando andiamo a Perugia, comporta per la mia prole l’acquisizione di un diritto inalienabile, e cioè un buono bar, o più esattamente un buono schifezza del quale usufruire durante il viaggio. Anche il nostro viaggio a Orvieto dunque è stato interrotto dalla pausa ciucci caramella e dal conseguente faticosissimo mercanteggiare (“no, tu hai avuto una goleador, che vale più di tre tuc, me ne devi un altro”: c’è un’apposita borsa valori che calcola gli scambi in valute diverse). La pausa pipì poi viene richiesta quando il pulitissimo bagno di casa è stato lasciato da un massimo di dieci minuti, in modo da rendere l’impresa (andare in bagno senza toccare tavolette estranee) davvero impegnativa, ma prima del mare un po’ di bicipiti rinforzati vanno anche bene.

Insomma, quando qualche giorno fa sono andata insieme al caro amico Pippo Corigliano a conoscere la sua amica Susanna Tamaro, credo di avere compiuto innanzitutto un’opera buona, e cioè di averlo rinforzato nella sua vocazione al celibato: la famiglia comporta anche una serie di complicazioni che è bene ricordare ogni tanto…Susanna%20Tamaro2

Ero incuriosita dall’incontro con una scrittrice tanto importante, e pure un po’ intimorita, perché le due volte che l’avevo incrociata a conferenze e convegni mi era sembrata schiva e poco socievole. Il fatto è che quella era la Tamaro pubblica. Susanna invece è una intelligente tenerissima donna che parla con i cani, chiama per nome gli asini, discute con gli uccellini, accarezza tutti e sorride molto. E parla anche, parla senza atteggiarsi, parla come una vecchia amica, si preoccupa dei miei figli più di me (sono una madre alla “chiamatemi se scorre molto sangue”), si lancia al loro inseguimento se si sono addentrati in una zona a rischio (nel suo terreno girano cavalli e cani e ogni sorta di animali), si affligge se non si nutrono (sono una madre alla “mangerete alla prossima occasione”), li ascolta e ne impara i nomi (ci sono amici che si confondono le mie gemelle ancora dopo anni).

1563-1-grande-1-orvieto__il_duomo_Non vorrei raccontare molto altro di una bellissima giornata vissuta tra amici della stessa Persona, un’amicizia che rende subito tutto più semplice, perché ho capito che la padrona dell’asinella Irma non ama molto apparire in pubblico. Mi sono permessa di parlarne qui sul blog solo perché un sacco di gente mi chiede aiuto per cercare posti per dormire, in Umbria o a Roma, e io non so mai che dire, e per una volta ho un posto da consigliare davvero col cuore agli amici, sapendo di fare loro un regalo. Susanna infatti ha a Porano, vicino a Orvieto, delle meravigliose case per ospiti con una piscina di acqua salata con cascata (Lavinia voleva rimanere a vivere lì), una palestra (Livia la vorrebbe per i suoi esercizi di danza, ma è più grande della nostra casa, non saprei dove metterla…), un sacco di posto per dormire, anche per famiglie numerose: una casa ha otto letti, e un bel po’ di posto per mangiare. La grande tavolata di legno mi ha fatto venire voglia di riunire lì la Compagnia dell’agnello: un bagno, una mangiata di pane e salame, e poi tutti a pregare nel Duomo, davanti al miracolo eucaristico (se devo sognare, sogno alla grande…).

48 pensieri su “Una bellissima giornata tra nuovi amici

    1. Se dici preghiere a Bologna sei molesto. Se stai in silenzio a Siena rifiuti il dialogo. Comunque sei un segno di contraddizione (e si sapeva anche prima di monsignor Galantino).

        1. Sono solo canzonette…
          «Ricordo quando Vittorio Messori denunciò il fatto che Bella Ciao “uscì fuori” solo dopo il 1948 – cioè, tre anni dopo la fine della guerra – quando i comunisti italiani tornarono dal congresso di Praga dei “partigiani della pace”, quella di Stalin, naturalmente. La canzone, che si prestava a diverse speculazioni, fu inserita come “canto dell’eroismo partigiano” durante il fantasioso lavoro di costruzione del mito della Resistenza.
          Oggi, si insiste sul fatto che qualcuno, durante la guerriglia, la cantava. Sì, nella zona di Montefiorino e, magari, in qualche altra contrada dell’Emilia… Bella diffusione per un canto nazionale…
          Poi, la storia prese strade “diverse”. Solo negli anni ’60 – dopo venti anni dalla fine della guerra – Bella Ciao assunse una diffusione di massa, grazie agli agit-prop del PCI che fomentavano le sommosse di piazza e gli scioperi operai che, all’epoca, andavano molto di moda. Quindi, diciamola tutta. Bella Ciao non è il canto dei partigiani – ben pochi l’hanno cantata o ascoltata durante la guerriglia – ma è il canto del “mito della Resistenza”, un canto comunista di massa se vogliamo, ma nulla di più.Tutto qui.» (http://andreadinicola.over-blog.it/article-sanremo-giovinezza-e-bella-ciao-60371418.html)

        2. Le preghiere poi hanno un effetto sia che si odano, sia che siano coperte da qualunque altro suono (perché sono altre le “orecchie” che ascoltano).
          Così come hanno lo stesso effetto recitate su un marciapiede piuttosto che nel segreto di una stanza…

          1. Maria elena

            Condivido, la preghiera è preghiera chiusi in una stanza, in comunionei in una chiesa, raccoltin un monastero, certo che in una piazza sono catechetiche…

          2. Giancarlo

            @ Bariom

            No, su questo no sono d’accordo. Recitate sul marciapiede hanno, in aggiunta, l’effetto ammonimento, quanto mai opportuno. Non è mica un caso se quelle donne del comitato “Io decido” si imbestialiscono e vorrebbero far tacere gli oranti…

          3. Non conoscevo l’ “effetto ammonimento” delle preghiera… (imperativo quello dell’ammonimento che pare primario per taluni…)
            E non si capisce bene, anche se questo lo si dovesse considerare un effetto “aggiuntivo”, su cosa non si debba essere d’accordo. Sul valore primo della preghiera? (Recitata dove e come si vuole, pubblica piazza o privata stanza, alta voce o preghiera del cuore…)

            Ma che può capirci un “commmentatore da strapazzo” come me… 😉

            1. Giancarlo

              Bariom, non sono d’accordo su questo che dici: “Così come hanno lo stesso effetto recitate su un marciapiede piuttosto che nel segreto di una stanza…”. Non è vero, non hanno lo stesso effetto; non sui responsabili dell’uccisione di un essere umano. Su questi (i medici, gli infermieri e la madre) la preghiera sul marciapiede funziona come un monito. La stessa preghiera recitata in chiesa o in una casa privata non avrebbe lo stesso effetto.

              Non dirmi, ti prego, che non pregheresti su un marciapiede. Non dirmi che stai con Galantino.

              1. Ergo la preghiera ha dei precisi limiti… (bisognerà qualcuno informi Maria Nostra Madre…)

                Il monito poi, di per sè può essere esercitato anche con un semplice striscione o in mille altre maniere (come le “sentinelle” insegnano).

                Le pretestuose prese di posizione e di schieramente (con chi stai? …siamo d’accordo? …non sei d’accordo…) le lascio tutte a te che ami schierarti dalla parte dei “giusti” senza fallo.

                1. Giancarlo

                  Bariom, che le preghiere recitate di fronte alle cliniche della morte non siano uguali a quelle recitate in chiesa lo dimostrano le reazioni scomposte delle donne di “Io decido”:

                  http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2014/24-giugno-2014/all-alba-cantare-sopra-rosario-sfida-femministe-antiabortisti-223452363390.shtml

                  Non ho capito, ma ti danno fastidio le preghiere recitate davanti alle cliniche della morte? Neanche a monsignor Galantino piacciono. Per quello dicevo…

                  Chi sono poi ‘sti giusti senza fallo? Di giusti non ne conosco, di falli poi… conosco solo il mio. E tu?

      1. Alessandro

        Ecco, semmai ce ne fosse stato bisogno, la prova provata che monsignor Galantino, con il suo “io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche”, ha detto una sciocchezza e, certo involontariamente, ha dato spago alla masnada di “manifestanti” bolognesi antirosario.

        In questi giorni il loquace segretario generale della CEI sta dando l’assalto al record mondiale di interviste cercate e concesse (Il Regno, Avvenire, Repubblica, per tacere delle testate locali).
        Gli incresciosi eventi bolognesi dovrebbero forse avvertirlo che, praticando una più vigile disciplina delle parole e dei silenzi, rischierebbe meno svarioni, con notevole sollievo per sé e per la Chiesa italiana.

  1. ….quello che fa pcere è la delicatezza con cui non viene fatto mai cenno alla Tamaro scrittrice.
    Sarbbe stato, credo, imbarazzante parlare di una scrittrice di serie C che è stata per tanto tempo in testa alla classifica dei libri (cosiddettI)!

    1. Sara

      Mi fa quasi paura dirlo, ma per una volta sono d’accordo con Alvise: i pochi (devo essere sincera, ma c’è un motivo per cui sono pochi) libri che ho letto della Tamaro, sin dalle prime pagine e poi giù giù fino alle ultime, mi hanno tutti allertato le antenne della prudenza: una vocina mi diceva: “Attenta! Attraverso tutto questo edulcorato fintamente poetico buonismo e sentimentalismo è veicolato un messaggio pericoloso..” Risultato: archiviati per sempre come letture adolescenziali sbagliate.

        1. Giancarlo

          Per quel che ne so, il messaggio pericoloso della Tamaro sta tutto in quel titolo che l’ha resa celebre: “Va dove ti porta il cuore”. Dipende da quello che hai messo nel cuore. In fondo il cuore è un motore potente, capace di portarti ovunque, ma il volante devi tenerlo stretto tra le tue mani. Se la strada si fa difficile, erta, impegnativa, è chiaro che il cuore preferirebbe una strada meno impegnativa, magari una inebriante e lunga discesa. Ma tu, che sei persona, logos, razionalità, devi sottomettere il tuo cuore e farti portare, certo, ma dove vuoi tu, non dove vuole lui. In fondo il dramma di oggi, nella chiesa e fuori della chiesa, sta tutto qua: ragionare con il cuore.

          Noi siamo, in quanto persone, razionalità, non sentimento e passione. Sentimento e passione sono mezzi che debbono essere sottomessi alla nostra volontà, non viceversa.

          1. Thelonious

            A parte che la parola “cuore” se usata nel suo significato biblico, indica la sede di ciò che è proprio dell’uomo, che è ragione ed affezione insieme, e non solo la sede del sentimento. Dire che la ragione sta da una parte e il cuore da un’altra vuol dire accettare già la dicotomia razionalista, che è tutta figlia dell’illuminismo e non del cristianesimo. Ma, detto questo, lo chiedo senza retorica perchè il non ho letto i libri della Tamaro. Chi li ha letti (tutti, non solo il titolo) quali idee pericolose vi ha trovato?

            1. Giusi

              Io nessuna. Può piacere o no ma pericoli zero. Questa è la mia opinione. Non li ho letti tutti parlo per due.

            2. Giancarlo

              Sono sostanzialmente d’accordo con te. In effetti non ho letto il libro e non so in quale senso la Tamaro dica va dove ti porta il cuore. Che poi oggi il pensiero dominante separi il cuore dalla ragione, o meglio, rinneghi la ragione e punti tutto sul cuore, questo è un fatto. Spero che non sia questo (rinnegare la ragione ed identificarsi solo nel sentimento) che intenda la Tamaro.

    2. Giusi

      Non è vero. E’ conosciuta soprattutto per Va’ dove ti porta il cuore ma ha scritto ben altro. Per es. a me è piaciuto Anima mundi ma non solo. Peraltro un tempo Va’ dove ti porta il cuore piaceva pure a Veltroni che lo consigliava poi quando si è appalesata come non propriamente di sinistra è scattato l’ostracismo. E’ inoltre una persona schiva che non ama le luci della ribalta ma scrive bene ed è anche molto gentile: se le scrivi ti risponde. C’è molto di peggio in giro.

  2. ….anche nelle serie cosiddette minori può capitare di vedere qualche bel tocco di palla.
    Che sia una persona schiva e gentile che non ama le luci della ribalta (a differenza di tanti altri)
    torna solo a suo favore, ma nulla toglie alla mediocrità dell’insieme.
    Per quanto riguarda quello che scrive Sara, credo non sia il caso di avere paura né
    della Tamaro né di altri scrittori di ogni genere (specialmente da parte cristiana).
    Un cristiano non ha paura, di nulla!

  3. Maria elena

    Sono indietro di un po’ di articoli, come al solito…bene, cercare di ricordarsi il nome di gemelle è un dono, allora ne posso andare fiera! E io che pensavo di essere dalla parte sbagliata!

  4. Alvaro

    Sono stato distratto dalla cura del mio orto, e giuro che potrei esserlo stato, o qui e’ passato inosservato quanto successo in RAI, e in prima serata, il 30 Maggio 2014?
    Se per qualche giorno sono stato distratto, non mi sono interessato, e/o non ho letto con la dovuta attenzione il blog faccio ammenda e chiedo scusa, altrimenti vorrei sapere un parere su un comportamento da parte della TV “pubblica” che mi sembra altamente lesivo nei confronti della religione cattolica e quindi di noi cattolici “tutti”, o almeno cosi’ dovrebbe essere.
    Grazie.
    Alvaro.

      1. “ProVita onlus e Giuristi per la Vita hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per non permettere a nessuno, tanto meno alla Rai, di insultare liberamente la Fede, indugiare in comportamenti blasfemi e perpetrare (SIC!!!)l’ideologia gender anche attraverso questi canali.”

        Gniene dica anche lei, Signora webmrs, che non si scrive a codesta maniera!

        1. rosalba bo

          Ormai non ci sono piu’ parole per descrivere i comportamenti anti “religione cattolica” da parte della TV di Stato e tutto passa, quasi sempre, sotto il silenzio piu’ assordante anche della stessa Chiesa. Io penso, e credo fermamente, che su un fatto del genere sarebbero dovute intervenire anche “alte” autorita’ ecclesiastiche, non si puo’ sempre passare sopra a qualsiasi manifestazione per, o con, la paura di sembrare retrogradi, fondamentalisti, ecc, ecc. Non voglio, anche se potrei, parlare di canone, non voglio, anche se potrei, parlare di malafede da parte della RAI, ma voglio parlare del fatto che la nostra piu’ che millenaria cultura cattolica merita un maggior “rispetto” anche da parte di chi non credente pensa percio’ di essere al di sopra di tutto e di tutti. La RAI merita una chiara risposta e non solo da parte del “giuristi” ma anche da parte dei credenti stessi e mi stupisce che io abbia dovuto leggere di questo fatto da un blog de “Il Giornale”. Alvaro.

  5. Alvaro

    Ho dimenticato di dire una cosa: la facciata del Duomo di Orvieto e’ quanto di piu’ bello un uomo possa non solo vedere ma anche immaginare.
    Nei miei “sogni” impossibili da avverarsi mi sono chiesto piu’ di una volta, e chiedo a voi: quale infinita bellezza raggiungerebbe un DUOMO composto dalla “facciata” orvietana e dalla “pavimentazione”, che brutta parola ma in questo momento non me ne viene in mente un’altra, senese?
    Alvaro.

    1. Clockwork

      Oddio, Alvaro, io ci andrei piano con questi giudizi: personalmente, per quanto stiamo parlando di stili totalmente diversi, un bel San Pietro, o ancora il Duomo di Monreale, seppur la facciata non sia proprio il massimo. Orvieto è troppo… troppo.

    2. «E séte la più bella mentovata
      Più che non è di maggio rosa e fiore,
      Più che non è d’Orvieto la facciata
      E di Viterbo la fonte maggiore.
      Di grazia e di beltà se’ tanto piena
      Che porti il vanto del Duomo di Siena;
      Di grazia e di beltà se’ piena tanto
      E del Duomo di Siena porti il vanto»
      (dai Canti popolari toscani, corsi, illirici e greci. raccolti da Niccolò Tommaseo, Venezia 1841)

      D’Orvieto la “facciata” ma del duomo di Siena tutto quanto, facciata, tetto, dentro, fuori, sotto e sopra 🙂
      In ogni caso posso concedervi la facciata di Orvieto, tanto più che l’ha fatta un senese (http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Maitani).

  6. 61angeloextralarge

    La facciata del Duomo di Orvieto è stupenda… Tutto il Duomo è prezioso, ma per l’interno però preferisco la Basilica di Loreto…

    1. Alvaro

      E indovina un po’, caro 61angeloextralarge, dove sono stato questa mattina in compagnia, dolce compagnia, di mia moglie e mia cognata?
      Potrebbe essere troppo facile e/o troppo difficile rispondere per cui ti tolgo subito dall’inbarazzo: a Loreto, si a Loreto e per la terza volta anche se nell’arco di 56 anni.
      A 12 anni prima visita in compagnia di mio padre e con la moto.
      Nel 2011, prima di partire per gli USA dove pensavo di rimanere per sempre e quindi la visita era d’obbligo.
      Ed oggi perche’, dopo essere stato Martedi’ a vedere il “Sacro volto di Gesu'” a Manoppello, Mercoledi’ a San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, era necessario concludere il “trittico”, la “trilogia”, o chiamala come vuoi tu, con una visita super e che avrei potuto scegliere meglio di Loreto?
      L’interno della Basilica di Loreto e’ veramente super.
      Alvaro.

  7. tiziana

    Questa donna mi ha sempre affascinata ed interessata. E’ una che va contro corrente infischiandosene delle critiche. Mi è molto piaciuto il suo libro “per sempre”… mi ha molto commossa. Chissà che un pensierino per una vacanza dalle sue parti non la faccia con mio marito e il mio cane.

  8. Alvaro

    La fretta porta a sbagliare: chiaramente non “i N barazzo” ma i M barazzo.
    Alvaro.

  9. “Questo fa lo Spirito Santo nei nostri cuori: ci fa sentire come bambini nelle braccia del nostro papà”

    ((riporto queste parole senza alcun commento)

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