Voglio solo quello che vuoi Tu

di Costanza Miriano

Oggi abbiamo incontrato padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano in Centrafrica. Troppo brevemente, purtroppo, perché ci sarebbe da ascoltare i suoi racconti per giorni interi: intanto in qualche modo si può supplire leggendo il suo blog e anche il suo stupendo libro, che si chiama Coraggio. Il coraggio è una cosa che lui ha a palate, e lo usa esponendo la sua vita al rischio ogni giorno, come quando si oppone a chi sfrutta la terra che lui è andato a evangelizzare. E’ stato anche arrestato per questo, e rilasciato letteralmente a furor di popolo, perché mentre l’auto lo portava in caserma, spontaneamente e naturalmente tutta la popolazione ha circondato l’edificio e urlando ha preteso che un uomo così prezioso per tutti venisse restituito a quella che è diventata la sua gente.

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I sacerdoti e il bene compiuto in silenzio

Lettera di un sacerdote cattolico al NEW YORK TIMES

Caro fratello e sorella giornalista:

Sono un semplice sacerdote cattolico. Sono felice ed orgoglioso della mia vocazione. Da vent’anni vivo in Angola come missionario.
Vedo in molti mezzi di informazione, soprattutto nel vostro giornale, l’ampliamento del tema dei sacerdoti pedofili, con indagini condotte in modo morboso sulla vita di alcuni sacerdoti. Così si parla di uno di una città negli Stati Uniti negli anni ‘70, di un altro nell’Australia degli anni ‘80, e cosi a seguire di altri casi recenti…
Certamente questo è da condannare!
Si vedono alcuni articoli giornalistici misurati ed equilibrati, ma anche altri pieni di preconcetti e persino di odio.

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Il Coraggio dell’uomo che piega i fucili

di Sarah Numico  per Credere

È pacato e ostinato, innamorato di Dio e del Centrafrica, dove Dio lo ha portato nel 1992, e dove, da allora, vive e lavora senza risparmiarsi per arginare la povertà e per costruire la pace in un Paese che pace, da troppi anni, non trova. Ogni volta che lo incontro, padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano, cuneese d’origine, mi dona qualcosa: un calendario pieno di foto della sua gente, il suo libro appena uscito, una stoffa africana inzuppata di colori, i racconti del suo mondo, appassionati come quelli di una madre che non si stanca mai di parlare dei propri figli.

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Il bicchiere mezzo pieno

di Costanza Miriano

Il giorno di Natale, poco prima della mezzanotte, quando ormai la maratona di regali e trigliceridi e baci stava volgendo al termine, mentre salivo le scale della casa dei miei per portare l’acqua della buona notte alle bambine, il mio cellulare ha squillato ed è apparsa la scritta Paraguay. Era il nostro regalo di Natale. La voce di Padre Aldo Trento ha attraversato l’Oceano per riportare il nostro cuore al centro della bellezza della festa.

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Il mistero dell’Incarnazione spiegato nella chiesa di San Bonaventura a Yaguarón

Una catechesi di padre Aldo Trento che descrive il retablo, la pala d’altare, della chiesa di San Bonaventura a Yaguarón (Paraguay), missione francescana del XVIII secolo.

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Lettera di Natale

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Lunedì 19 dicembre 2016

Ecco vi annuncio una gande gioia, che sarà di tutto il popolo. Oggi è nato il Salvatore, il Cristo Signore!”(vangelo di Luca).

 

“Salvatore”, benvenuto.

Mi chiamo Carlo e abito a Douala, la più grande città del Camerun.

Come molti degli abitanti di questa città non sono nato qui, quest’anno vi trascorrerò il mio settimo Natale.

Douala è una città piena di contraddizioni, è la capitale economica del paese ma la maggioranza della gente dice che non ci sono i soldi. In tanti vengono alla ricerca di un lavoro ma alla fine sono sfruttati da coloro che i soldi ce li hanno davvero.

Douala è la città dei giovani, ma i giovani non hanno voce e soffrono della malattia chiamata “individualismo”. Tante ragazze sono sfruttate dai ragazzi e poi abbandonate con il frutto del loro grembo. I quartieri sono sporchi e non curati eppure i giovani potrebbero fare qualcosa.

Douala è una città di mare, ma la gente di mare, i pescatori non ne approfittano appieno perché non hanno la mentalità del risparmio. Continua a leggere “Lettera di Natale”

La mia Africa: un po’ di sofferenza ma tanti sorrisi e tanto amore

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di Padre Carlo Salvadori

Douala, 3 marzo 2016

Care amiche e amici della missione buonasera e bentrovati.

Vi scrivo da una città arida e infuocata dal sole. Douala in questi mesi di stagione secca è insopportabile. Grazie a Dio c’è il ventilatore che durante le ore notturne ci dà sollievo e riposo. Se e quando la compagnia elettrica ci da la luce.

E’ da molto tempo che non vi scrivo e come potete immaginare sono stato preso da molteplici attività. Proviamo a descriverne qualcuna: Continua a leggere “La mia Africa: un po’ di sofferenza ma tanti sorrisi e tanto amore”

Un Buon Natale dalla fine del mondo

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di padre Carlo Salvadori

Douala, 18 dicembre 2015

Care amiche e amici della missione a Douala, buon Natale. Come sapete dal 25 al 29 novembre l’Africa ha vissuto un tempo di grazia per la visita di Francesco in tre paesi: Kenya, Uganda e Centrafrica.

Voglio umilmente riassumere questo viaggio in tre parole: coraggio, speranza, missione.

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Ho qualcosa da dire al cardinale Kasper

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di padre Aldo Trento

In questi giorni mi chiedevo: ma io cosa posso apportare di utile al Sinodo?
Avevo letto un’intervista del Corriere al cardinal Kasper rimanendo sorpreso dall’affermazione: «Omosessuali si nasce».  Certamente un povero prete missionario in Paraguay non può rispondere a un grande teologo, cardinale di Santa Romana Chiesa.  Però, partendo dalla mia esperienza pastorale, ho qualcosa da dire: da molti anni vivo il mio sacerdozio accogliendo i poveri, abbandonati da tutti, ma non da Dio. Continua a leggere “Ho qualcosa da dire al cardinale Kasper”

Sacerdote senza mani

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di Cristina Righi
Non so se abbiamo mai pensato cosa potrebbe  fare un sacerdote se non avesse le mani.
Sinceramente, nel rifletterci, si possono scoprire questioni determinanti. Durante le persecuzioni il più grande oltraggio ai vescovi e ai sacerdoti era quello di amputare loro le mani perché non potessero più  nè benedire nè consacrare.
I cristiani “raccoglievano” quelle mani e le conservavano come reliquie tra gli aromi. Cosa sarebbe dunque un sacerdote senza le mani?
Ma andiamo per ordine.

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Corniglio for Africa

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di Flavio Salvadori

Corniglio for Africa all’inizio era solo un nome, ambizioso ed irriverente. Il nome di una giornata evento, per celebrare il rientro di Padre Carlo dopo un lungo periodo di assenza dall’Italia. Tre anni di missione in Camerun.

Successivamente abbiamo scoperto, assieme all’associazione culturale Corniglio chiAma che ha sposato da subito con entusiasmo l’iniziativa, che Corniglio for Africa ha creato molta attesa nel paese, ed anche qualche paura. Tanto che il vice sindaco di Corniglio, incantevole località della Val Parma, è stato avvicinato da qualche cornigliese che ha manifestato preoccupazione per il possibile prossimo arrivo di profughi dall’Africa… Continua a leggere “Corniglio for Africa”

Piccola ma amata di un amore immenso

Un‘altra bella lettera di padre Carlo Salvadori missionario in Camerun

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Douala, 09 maggio 2015

Care amiche e amici della missione, ciao.
Questo lungo silenzio è segno dell’impegno missionario qui a Douala, senza tregua.
Vi scrivo con il cuore pieno di gioia per ciò che i miei occhi vedono e sentono in quest’Africa che ha una voglia matta di vivere la vita di Gesù Cristo. Sì cari amici è questo il tenore della lettera odierna. Continua a leggere “Piccola ma amata di un amore immenso”

Missionari martiri

 

Un amico ci manda questa bellissima lettera del fratello missionario in Camerun e noi volentieri la pubblichiamo.

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di padre Carlo Salvadori*

Douala, 23 marzo 2015

Care amiche e amici della missione,
quest’ultimo periodo è stato marcato da un avvenimento diocesano importante per noi missionari: la settimana dei “missionari martiri”.

Ciò ha richiesto un sacco di energie per poter animare tutta la diocesi attraverso due strumenti semplici: un libretto accompagnato da un film e le trasmissioni alla Radio.
Nel libretto abbiamo suddiviso i martiri (testimoni) in 4 categorie: Continua a leggere “Missionari martiri”

Se il bicchiere è pieno

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di Costanza Miriano

Ieri mattina con mio marito abbiamo incontrato un santo. Si chiama Padre Aldo Trento e un sacco di gente lo conosce molto meglio di me, e da tempo, quindi forse non riuscirò ad aggiungere niente di nuovo, ma comunque non posso proprio tenermi tutto per me, per noi, il regalo che abbiamo ricevuto.

Padre Aldo Trento, come dice la mia amica Elisabetta, è un contenitore trasparente di misericordia. Trabocca misericordia ricevuta e la regala con ogni parola e ogni sguardo, pur non essendo affatto sdolcinato (ma anzi piuttosto incline al turpiloquio in caso di necessità).

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Molto mercato per nulla (soldi a parte)

di Giovanni Marcotullio  laPorzione.it

Si dice che il teatro sarebbe una cosa da anime elette, uno spettacolo raffinato per palati esigenti.

Basta andarci una volta per capire che così non è (e questa è pure, in un certo senso, una bella notizia!). A me è successo una volta di più ieri sera, quando sono andato al Teatro Quirino a vedere Il mercante di Venezia di Giorgio Albertazzi: c’erano accanto a me delle signore evidentemente molto “avanti” – da loro ho imparato che «Shakespeare è razzista» e che «Albertazzi non si fa capire quando recita». Del resto «il film [quello con Al Pacino e Jeremy Irons, n.d.r.] è più bello, almeno cambia la scena: qui è sempre lo stesso…».

Appurato dunque che il pubblico dei teatri è estremamente popolare, forse si può guardare con un interesse popolare anche a ciò che il teatro veicola – perché il teatro (questa originalissima foggia del genio greco) è nato proprio come espressione dell’ethos popolare, cioè del senso della vita che il popolo riceve, elabora e tramanda. Che quest’arte eccezionalmente demo-cratica sia diventata nei secoli un appannaggio culturale delle (sedicenti) élites è uno dei segni più chiari del tradimento infertole dalla storia: ben vengano dunque le signore con cui condividevo la fila – mi hanno dato una sveglia importante. Continua a leggere “Molto mercato per nulla (soldi a parte)”

Dove Il Natale è in saldo

Un sacerdote in missione racconta come si vive il Natale in Giappone

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di don Antonello Iapicca 

Sarà perché in quest’avamposto del mondo il sole sorge prima che ovunque, e tutto scorre alla velocità dei treni che sfrecciano come missili, ma in Giappone il Natale è già in saldo, ancor prima di averlo festeggiato.

Già, perché chi volesse conoscere la sorte che attende l’Europa, basta venire da queste parti, dove il Natale è stato sempre e solo X’mas e Santa Klaus. Certo, nella Notte Santa, le Chiese fanno incetta di curiosi, e qualcuno passa il guado e decide di diventare cristiano, ma per la stragrande maggioranza dei giapponesi il 25 dicembre è un giorno come gli altri, si lavora, e anche le Chiese son meno piene che di domenica. Continua a leggere “Dove Il Natale è in saldo”

La sindrome di Father McKenzie

di Fabio Bartoli

In una delle loro canzoni più belle (Eleanor Rigby) i Beatles tratteggiano in due versi una storia esemplare, quella di father McKenzie, “writings the words for a sermon nobody will hear, no one comes near” (scrive le parole di un sermone che nessuno ascolterà, nessuno gli viene vicino) che mi sembra una perfetta metafora della solitudine maschile. Continua a leggere “La sindrome di Father McKenzie”

Dal Giappone con amore

di Costanza Miriano

Ho come la vaga sensazione che non vincerò il Pulitzer. Ogni tanto la mia carriera giornalistica fa repentini, energici, convinti balzi all’indietro. Nonostante questo alcune regole del mio mestiere le ho capite anche io. Regole non scritte ma ferree. Per esempio: l’importanza dei morti dipende dalla loro vicinanza, e anche da quanto sia popolato il loro paese. Un treno che deraglia in Cina non scuote i palinsesti. I Cinesi sono tanti, e lontani. Un’altra regola, questa vale soprattutto per il giornalismo televisivo, è che un fatto che è successo può diventare notizia perché ci sono le immagini, cioè perché il circuito internazionale le mette a disposizione. continua a leggere