Intervista a due voci pubblicata sul settimanale Credere del 6 marzo 2016 a cura di Laura Badaracchi

Per la teologa Marinella Perroni non possiamo liberarci dagli stereotipi di genere se continuiamo a parlare di “donna” come simbolo anziché di donne, che invece sono reali. La giornalista Costanza Miriano, in libreria con il nuovo saggio Quando eravamo femmine (Sonzogno), è contraria al “gender fluid” e favorevole «al mantenimento di alcuni stereotipi, perché le differenze sono una ricchezza». Alla vigilia dell’8 marzo le abbiamo interpellate con domande identiche sul ruolo delle donne nella Chiesa del terzo millennio e molto altro.
Chiesa è un sostantivo femminile. Trova che la Chiesa sia ancora misogina? Perché?
Costanza Miriano (C.M.) «No, non so neanche se lo sia mai stata. Lo sguardo di Gesù è stato sempre a difesa delle donne. Ho sempre trovato nella Chiesa lo sguardo che mi definiva meglio».
Marinella Perroni (M.P.) «La Chiesa non è mai stata misogina, gli uomini di Chiesa sì. Credo ci sia ancora molta difficoltà e confusione a relazionarsi con le donne, abbiamo bisogno di tempo e familiarità reciproca».
Nella Chiesa del terzo millennio, i carismi della donna come potrebbero essere valorizzati?
C.M. «A me sembra di essere fin troppo ascoltata: spesso mi chiamano sacerdoti, anche vescovi e cardinali, a dare la mia testimonianza. Sarebbe bello che a tutte venisse data questa possibilità, ma dovremmo essere noi a prendercela: c’è così tanto bisogno di donne e sorelle».
M.P. «Non esistono carismi della donna, ma carismi che lo Spirito dona alla Chiesa di cui fanno parte uomini e donne, come dice san Paolo (1Corinzi 12): essere apostoli, profeti e maestri. Lo Spirito non guarda il sesso nel distribuire i carismi: sarebbe un po’ indiscreto!». Continua a leggere “Donne oltre gli stereotipi” →
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