di Sara Nevoso
Succede oggi che stavo andando a prendere il mio piccolo grande numero uno a scuola. Quando sono le 15.40 e mancano solo venti minuti all’uscita della prima C vi garantisco che sono felice, ma felice per davvero. Per non parlare di quando incrocio lo sguardo di TP, prima concentrato a cercarmi in mezzo agli altri genitori, poi rilassato, luminoso e sorridente, non appena si accorge che sono in prima fila. Poco prima di arrivare a scuola, mi sono trovata davanti la pubblicità della foto che ho allegato a questo pezzo.
Ho pensato che il mondo stesse girando al contrario, e che io mi sentivo a testa in giù, ma non avrei mai voluto cambiare posizione.
I bambini del cartellone, seduti in macchina, hanno i musi arrabbiati, la mamma ha un grande sorriso (perché l’incubo delle vacanze è finito), il papà stenta a riprendersi, ma sta per tirare un sospiro di sollievo. Allora mi chiedo: ma è davvero così terribile avere i propri figli per casa? E’ davvero così difficile divertirsi con loro?
Sì, è difficilissimo.
Perché i pensieri sono troppi, il tempo è pochissimo e gli imprevisti sempre dietro l’angolo. Quando ci si riesce, però, non c’è niente di più bello. Il mondo bimbocentrico è il più facile dei mondi possibili, quello più divertente ed emozionante.
Non vedo l’ora che arrivi giugno!
Stai scherzando? Il mondo bimbocentrico ti porta all’esaurimento nervoso!
Verità!
Una pubblicità come quella riportata nell’articolo, o, peggio, come questa (riportata contemporaneamente dal blog di Berlicche): http://www.mandatory.com/2014/07/08/an-average-saturday-morning-with-kids-vs-without-kids/, anche se si presentano come innucui scherzi, di fatto implicano la distruzione di ogni senso umano e religioso della vita. Infatti ogni intimo legame tra gli uomini e degli uomini con Dio Padre nasce e si perpetua attraverso l’esperienza della paternità-maternità-filialità-fraternità.
“anche se si presentano come innucui scherzi, di fatto implicano la distruzione di ogni senso umano e religioso della vita”
…nientepopodimeno!
Forse ho un po’ esagerato rispetto a uno dei manifesti. Penso però che la centralità assoluta dell’amore fecondo tra l’uomo e la donna andrebbe messa in luce molto più di quanto si fa abtualmente. Da esso deriva tutta la vita, non solo biologica, del mondo. Anche la verginità consacrata andrebbe vista piuttosto come “amore verginale”, amore che si pone nella sua più vera dimensione, anche a sostegno dell’amore coniugale. Ho sviluppato a fondo questi pensieri – qui appena accennati – nel volume appena uscito “La luce splende nelle tenebre” (Ed. Aracne).
Letto l’articolo. E aggiungo lo stesso commento fatto a casa di Berlicche:
Sabato senza coccole nel lettone, senza uscire tutti insieme per fare la spesa, mettendoci tre volte il tempo necessario ma VIVENDO insieme e soprattutto senza sentirsi dire “Posso ditti una cosa?” “Dimmi” “Ti vojo tanto bene!”
Ma poi, dico, possibile che non ci siano più genitori capaci di ridurre la frequenza dei disastri e (soprattutto) dei capricci con dei NO fermi, qualche bella sgridata, un saggio uso delle punizioni (angoletto, niente dolcetto,ecc.)?
Ok, la creatività infantile è più infinita della stupidità di certi adulti, ma non riesco a credere che debba essere sempre un tale disastro. A volte lo sarà pure di più, ma spesso molto meno!
Mah…
Forse la gioia (un po’ esagerata) dei due Genitori viene solo dal prezzo basso del giubbino.
Qui la cosa mi pare veramente tirata per i capelli. Un improbabile punto di partenza per una generica riflessione.
Guardiamo almeno al fatto che é una coppia etero, che sono ben due bambini e… UDITE UDITE un giubbino rosa e uno azzurro!!
Di questi tempi mica poco…
In attesa che qualche associazione Lgbt o Lgtb (non mi ricordo mai la sequenza ma la zuppa non cambia) insorga e faccia ritirare il manifesto!
Se il testo è legato all’ immagine, il messaggio mi sembra evidente. La gioia scaturisce dalle due notizie: prezzo basso e inizio della scuola. Posso inoltre dire, per esperienza diretta, che molti genitori (in carne ed ossa) si dichiarano disperati, non solo all’ inizio delle vacanze, ma anche del weekend. Un saluto, Sara.
Si, e a volte anche molti genitori cristiani (in carne ed ossa). Ed é normale perché spesso i figli ti succhiano la vita.
Ciò non toglie che io ho tre figli e se Dio avesse voluto ne avvrei altri tre qui e non in Cielo.
Per il testo, ogni tanto un po’ di sana ironia la si potrebbe anche avere. 😉
Concordo con Bariom, l’ho pensato anche io quando ho visto questa pubblicità. E m’e venuta voglia di comprare un gubbino li a mio figlio!!!! Vittima consapevole della pubblicità dove c’è una famiglia, vera! Per quanto riguarda la battuta è realtà non mi scandalizzerei, piuttosto proporrei una testimonianza vera di come èbello stare coni figli in vacanza senza puntare il dito. Perchè lavorare e tornare a casa stanchi e non potersi permettere si rilassarsi con loro, ma dover provvedere ad altro, è quello che distrugge il concetto di figli a casa=gioia familiare. Siamo presi da tante cose, forse anche con una vena di egoismo, di auto affermazione in cui spesso non includiamo i figli. Ma il malato va dal dottore e il Gesù Cristo lo cura, giudicare uccide!
P.s. Ho 5 figli, uno in cielo….ne so qualcosa!
Certamente non bisogna esagerare nell’allarmismo e è bene avere il senso dello humor. Ma se guardate l’altro manifesto trovato sul blog di Berlicche forse vi troverete qualche cosa di più velenoso.
@donmassimo, quello a cui rimanda il link è tutt’altra cosa… Si potrebbe dire “ogni commento è superfluo”!
Quando poi gli anni della pseudo gioventù (che c’è chi crede arrivi sino a oltre i 60anni) terminano, resta spesso solo una triste solitudine soprattutto per chi ha scelto consapevolmente di seguire la strategia proposta da quella sorta di planning giornaliero… che infatti, non ha caso, non ha il respiro e la prospettiva che va oltre la singola giornata 🙁
Lo scopo del demonio è di distruggere la famiglia…velenoso, ma vero. Si ha paura ad avere figli, un paura di morire incredibile…ma perchè il mondo è lontano dal datore della vita! Anche io quando torno a casa dopo il lavoro sono terrorizzata di figli che hanno bisogno di me e mi succhiano la vita, non mi permettono di stare sbracata sul divano a rilassarmi ( che poi non lo farei comunque), perchè sono stati a casa tutto il giorno, loro, e tu devi risolvere tutto a loro. Ma poi dopo avere scelto di non fare figli ecco che ti manca qualcosa, dare e non ricevere ci gratifica veramente, allora dopo i 45 anni fai salti mortali per averne. Umano! Anche Abramo era disperato per non avere avuto un figlio e Dio che è misericordia, ne fa il capostipite di una immensità! Non mi pare che sia sato li a giudicare, ma ha Amato. Credo che dovremmo imparare lo sguardo di Gesù. Nei vangeli ce ne sono alcuni descritti.
buongiorno..so il francese ma poco dell’inglese..qualcuno sa come posso tradurre l’articolo ? ho provato a cliccare sopra per copiare e metterlo su google traduttore ma non è possibile…grazie
Scusa aracne78 non capisco il problema… non riesci a selezionare dal browser il testo di questo articolo per poi copiarlo in google traduttottore?
Credo di aver capito… ti riferivi al testo del link postato da donmassimo.
Non puoi selezionarlo paerché si tratta di un’immagine e non di testo. Quindi ti resta solo la trascrizione…
La cosa più semplice è ricorrere a un conoscente che sa l’inglese!
P.s. Io non avevo messo in contro tutti questi figli, viaggi e lavoro no il mio scopo, ma poi mi sono fidata di Dio e non sono rimasta delusa, certamente, Lui non delude mai. Io i miei figli probabilmente spesso! E per fortuna, così possono rivolgersi a chi non delude mai, la Vera madre, Maria, di cui io sono la bruttissima bruttissima bruttissima ecc…copia.
carissimi,
avrei bisogno di un vostro punto di vista proprio sulla tematica riferita dal post di oggi, perché io e mio marito, seppur abbiamo messo al centro della nostra vita la famiglia, non ci vergogniamo di riconoscere che per noi il fine settimana con i due bambini diventa un incubo.
Premetto che credo che sicuramente sia da ritenersi biasimevole che il fine settimana (e vacanze) diventi motivo di stress per dei genitori che magari lavorino entrambi tutti i girni, abbiano i figli a scuola a tempo pieno e magari l’aiuto di colf, tata e nonni. In questo caso il fine settimana e le vacanze dovrebbero essere proprio il momento per “ritrovarsi” tutti insieme.
Nel caso della mia famiglia è un po’ diverso : mio marito lavora come impiegato statale in un’ altra città spostandosi con il bus regionale tutti i giorni, lo prende alle 6 del mattino (un ‘ora e mezza di viaggio all’andata e lo stesso al ritorno) e torna casa alle 18 o alle 19. Torna a casa stanco ma riesce ad essere di compagnia con me e i figli, anche se poi il tempo di coppia di riduce ad un’ora dopo la messa a letto dei bambini (dalle 21 alle 22) poi crolliamo distrutti.
Io lavoro come consulente amministrativa part-time (al momento)solo tre mattine a settimane(e la piccola sta al nido in quei giorni), gli altri giorni mi divido tra bimba,casa e spesa. Il grande di 5 anni fa’ il tempo normale a scuola(e ne siamo felici) e quindi pranziamo insieme noi tre, e poi giusto il tempo di un sonnellino per loro(nel frattempo rassetto e se riesco mi siedo in poltrona per un momento di caffè) e si ricomincia da capo con le attività che facciamo io e il cinquenne e le incombenze fisiologiche dalla piccola e momenti ludici con entrambi.
Così è ogni giorno e io e mio marito siamo contenti della nostra quotidianità anche se molto stremati. In tutto questo non abbiamo altri aiuti: non abbiamo nonni disponibili (capita solo per i nostri compleanni, san valentino e anniversario una cena fuori noi due: in tutto 4 volte l’anno), nè abbiamo risorse economiche per tate o baby sitter
Quando abbiamo provato a portare fuori i bambini per una pizza o anche solo per la messa domenicale è stato pesantissimo(soprattutto perché il grande è molto vivace , estremamente curioso e logorroico e ci vede come dei miti ognisapienti da coinvolgere in tutti i suoi quesiti esistenziali ).
Arrivato il fine settimana ci riduciamo al rassetto della casa e alla spesa generale, se capita qualche invito da familiari bene altrimenti con il bel tempo una faticosa passeggiata in quattro , nella migliore delle ipotesi nostro figlio vede un cartone e gioca ai video games(solo il sabato e la domenica) e così io e mio marito ci ritroviamo un po’.
La sera del sabato e della domenica riusciamo a vederci un film scaricato (se non ci addormentiamo).
Non lo nascondo sarebbe bello lasciarli(almeno il grande) anche una mezza giornata a qualcuno per riprenderci un po'(anche ora scrivo con il grande che m’interroga ogni cinque minuti sui personaggi di star wars che ovviamente dovrei conoscere tutti).
Immagino sia cosa di tutti..per questo vi chiedo…ma voi come fate? riuscite ad uscire con i vostri figli serenamente? a portarli a messa ? i vostri figli stanno tranquilli ogni tanto a giocare soli in camera loro?
grazie…
E’ bene che risponda chi ha famiglia e conosce per esperienza queste situazioni. Personalmente vedo come cosa necessaria oggi il reciproco aiuto tra le famiglie. Ovviamente per quanto è possibile.
Più i tuoi figli stanno con altri bambini in mille situazioni diverse più saranno facilmente gestibili. Portali con serenità alla Messa domenicale. Un po’ di sana agitazione non disturba certo Dio
Ascolta Maria Elena che secondo me ha colto il punto…poi io sono una buzzurra, quindi vado sul concreto…
Non avete degli amici con figli, magari della stessa età o comunque esigenze simili? Un giorno tieni tu i bambini a me, io li terrò a te il weekend prossimo…e si materializza un pomeriggio (magari con cena!) da passare col marito come per magia!
In ogni caso, carissima, un “fondo” di risparmi per la baby sitter, o per un aiuto, se si lavora, bisogna aprirlo. Sempre, anche se c’è da fare dei sacrifici, perchè non sono soldi “per la baby sitter” sono soldi per la cura del vostro rapporto di coppia, che ha bisogno anche di tempo solo per voi due, senza i bambini (non è esperienza mia diretta ma dei miei genitori, che non erano certo miliardari, anzi…). Questo è il motivo per cui, lavorando io e mio marito entrambi per 8-10 ore al giorno dal lunedì al venerdì (più spostamenti) abbiamo deciso di, perlomeno, assumere una colllaboratrice familiare, perchè se il sabato e la domenica (tra l’altro non sempre, perchè chi lavora in campo industriale in produzione lavora anche il weekend), lo passiamo a pulire la casa invece che stando insieme tra di noi e con la bambina, la crisi nera è dietro l’angolo.
Hai tutta la mia comprensione…anche io niente nonni, ma baby sitter quando serve. Devo dire che gli amici nella fede, sono stati un grande aiuto. Con mio marito abbiamo anche deciso di riuscire a ritagliarci piu di qualche ora. Siamo arrivati anche a fine settimana. Non sempre, non tutti gli anni, ma lo abbiamo fatto. Comunicare non solo problemi di figli, di spese e di lavoro, secondo noi, è stato importante per creare una intimità di coppia. Nella mia comunità parrocchiale questi problemi si sono susseguiti, io ho aiutato amici (di spirito Santo)con i figli, poi sono cresciuta e queste bimbe, ornai grandi hanno aiutato me, e le mie figlie piu grandi (20/18/14 anni) aiutano loro con i piccoli. Vivere la comunità Chiesa, condividendo non solo la fede, ma anche la vita giornaliera, che ne è la conseguenza, è stato stupendo. Ti auguro che anche tu possa fare questa esperienza.
Per il post precedente se a qualcuno fosse interessato contro= conto no= erano pardon!
Tranquilla aracne… la fatica diminuisce al crescere dell’età dei figli. Poi si raccoglie ciò che si è seminato, in genere. Comunque mi rendo sempre più conto del fatto che siamo semi e ci dobbiamo consumare se vogliamo portare frutto. Consumiamoci come genitori, lavoratori, sposi, consacrati… con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. Mi sembra che nel Vangelo non si parli di tempo libero!
Servo inutile dice in San luca se non mi sbaglio, ma la vita di coppia, il matrimonio, va curato e alimentato, secondo le proprie forze e necessita, il Signore saprà mandare aiuti necessari. Non esiste il tempo libero, c’è il tempo del dono, anche al marito o alla moglie. un po anche per se stessi, per prendere forza. Il demonio conosce le nostre debolezze edcè in agguato come un lupo feroce. Il miglior tempo per noi, la preghiera insieme con la nostra “metà”…
Maria Elena:
…il demonio è in noi. La transustanziazione in noi del demonio (tanto per intendersi).
Non quello di Dante o di Signorelli, ma carne della nostra carne, di noi omini
(se fossimo omini) (sennò che omini fossimo?)!
…transustanziazione o transunstanziazione?
Come la cerva desidera i corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.(salmo 42)
Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero
Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa (Gesù Cristo in matteo)
Per questo la preghiera!
Santa Teresa di Gesù Bambino arriverà a dire: Sì, basta umiliarsi, sopportare con dolcezza le proprie imperfezioni: ecco la vera santità…
Disse il padre Antonio al padre Poemen: «Questa è l’opera grande dell’uomo: gettare su di sé il proprio peccato davanti a Dio; e attendersi tentazioni fino all’ultimo respiro»
E difatti diavolo nell’iconografia medievale ha spesso la testa in sembianze di cervo, muflone, stambecco, alce, mammouth, eccetra…
Nel frattempo, le famiglie, cattoliche o meno, abbiano a patire tutte le pene (e le gioie) delle famiglie coi figloli (e senza)
(in letizia, ovviamente).
Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
(cantico dei cantici) e non è il demonio…
«Fuggi, mio diletto,
simile a gazzella
o ad un cerbiatto,
sopra i monti degli aromi!».
(sempre cantico dei cantici)
Niente cervo…ma muflone semmai il demonio!
…o caprone anche!
Bentornato Filosofiazzero!
…con la effe minuscola (grazie)!
Sarebbe cosa buona partecipare:
Roma 15 Novembre prossimo 14.30 P.zza Farnese
La missione della poesia è di trasfigurare dall’interno del nostro cuore le vicende della nostra vita quotidiana. E’ incredibile come possiamo sentire diversamente una stessa esperienza secondo la nostra disposizione interiore, e come anche il dolore e la morte – e tanto più la fatica di tutti I giorni – acquistino un diverso sapore se trasfigurati dal tocco magico dell’ispirazione della poesia – che è sempre divina, anche quando non scaturisce esplicitamente dalla paroloa di Dio e dalla liturgia della Chiesa. Raccomando a tutti di vedere questo film (non so se c’è in italiano, ma anche se non ho capito neanche la metà lo ho gustato ugualmente): http://www.youtube.com/watch?v=bFIX4Y7TM1k
Buongiorno,
domenica mi è capitata una cosa bellissima e ho pensato a aracne78,
durante la messa domenicale vicino a me c’era una coppia, giovane senza figli, ci siamo salutati alla fine e quando hanno saputo che avevo 5 figli, lei spontaneamente si è offerta per qualsiasi tipo di aiuto!!!!!
I miei 4 figli si dividono tra pre adolescenti e adolescenti, sinceramente ho una grande nostalgia del periodo dei pannolini sporchi di cacca, , degli allattamenti, delle domeniche mattina i chiesa con provviste di libri da colorare e quando proprio cominciavano a scappare a destra e a sinistra e qualche signora sussiegosa diceva:-ma perché non li lascia a casa i bambini? -da Velenia quale sono e fui rispondevo semplicemente:-i bambini sono battezzati come lei e hanno lo stesso diritto di stare qua che ha lei- Che nostalgia di quando il mio secondo ci svegliava in pieno Agosto alle 6 del mattino dicendo:il sole è sorto, svegliatevi un pochino-Ora se mi incontra in corridoio al massimo grugnisce e mi dice:Vecchia-Amiche più giovani , quelli che state vivendo sono gli anni più belli e più semplici. Godeteveli.