Ritorno alla fede

Costanza Miriano intervistata da Pietro Pietro Vernizzi per il Sussidiario.net. Buon anno a tutti

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“Le detrazioni fiscali per i figli a carico sono certamente utili, ma all’origine del crollo drammatico della natalità cui assistiamo nel nostro Paese ci sono una mancanza di speranza e una forma di superbia. Tanto per la crisi demografica quanto per quella economica le ricette finanziarie non sono sufficienti, occorre ritornare ai fondamenti della fede”.

Lo afferma Costanza Miriano, giornalista del Tg3 nazionale, autrice dei libri “Sposati e sii sottomessa” e “Sposala e muori per lei”, nonché madre di quattro figli.

Per quale motivo le detrazioni fiscali sono utili, ma non bastano?

Perché il motivo principale del calo della natalità in Italia non è di tipo economico. Lo documenta il fatto che i nostri genitori, nati in tempo di guerra o subito dopo e con speranze di benessere economico molto basse, facevano molti più figli rispetto alle giovani coppie di oggi. Come dice papa Benedetto XVI, sia la crisi demografica sia quella economica nascono innanzitutto da una mancanza di fede, che si riflette in una forma di superbia il cui contraltare è un’assenza di speranza.

In che senso la superbia avrebbe a che fare con il calo della natalità?

La superbia ci spinge a pensare di essere Dio e quindi di sapere noi qual è il numero giusto di figli e il momento migliore per metterli al mondo. Il controllo della fertilità che ci è stato messo in mano dalla scienza è un potere che non sappiamo gestire, perché noi uomini non siamo gli arbitri della realtà. E quando ci mettiamo in mente di esserlo spesso sbagliamo. Quest’ansia di iper-controllo che la tecnologia e la medicina ci trasmettono, in realtà ci inducono in errore e ci rendono infelici.

Dove sta l’errore?

Nel pensare di poter decidere tutto sulla base dei nostri criteri, di poter progettare la nostra vita. In quanto essere umano, io non sono Dio e quindi non so qual è il mio vero bene. Poniamo una donna che prende la pillola, perché ha deciso che fino a 38 anni vuole dedicarsi alla carriera e non avere figli: il suo non è solo un peccato contro la vita, ma è anche una forma di superbia. Bisogna lasciare spazio all’azione di Dio nella nostra vita, e se noi mettiamo un muro chiaramente Lui ci lascia liberi.

In che cosa consiste questo muro?

Conosco un’infinità di persone che hanno commesso l’errore di pensare di poter programmare le loro vite, per poi rimanere senza nulla in mano e con una grande infelicità. Penso a tante donne che rimandano il primo figlio, convinte di avere tutto il tempo per realizzarsi e di poter aspettare il momento buono, e poi il momento buono non arriva mai.

Che cosa c’entra invece la mancanza di speranza di cui parlava prima? 

Tutti prospettano un futuro economico difficile, ma è anche perché le pretese di vita sono molto alte. Quando i miei genitori si affacciavano alla vita, il primo obiettivo era riuscire a mantenere la famiglia, senza la pretesa di mandare i figli a tutti i costi a studiare a Oxford, Stanford o Yale.  La mancanza di fede significa anche non avere il coraggio di affidare la propria vita e quella della propria famiglia nelle mani di Dio, rendendosi disponibili, con prudenza e attenzione, ma lasciando un margine di iniziativa al Creatore.

E’ soltanto la pillola ad avere cambiato le abitudini, o sono le relazioni in quanto tali a essere più fragili?

Oggi si vivono con estrema libertà tutti gli aspetti della relazione fin da subito, quindi questo rende meno urgente una maggiore stabilità. Si consuma tutta la bellezza del rapporto senza bisogno di vincoli, e alla fine nella logica di questo mondo conviene non sposarsi, perché così ci si mantiene liberi, prendendosi tutti i vantaggi. Anche in questo caso pensare di non avere bisogno dell’intervento del sacramento del matrimonio è una questione di mancanza di fede. Ricordo che con Adamo ed Eva il matrimonio è stato il primo dei sacramenti.

E quindi?

La narrazione biblica ci ricorda in questo modo che sposarsi è ciò che corrisponde più profondamente all’uomo e alla donna fatti a immagine e somiglianza di Dio. Scegliere di non sposarsi significa non sentire il bisogno di fare entrare Dio nella propria relazione. E’ questa la radice di tutto, e infatti l’anno della fede proclamato dal Papa è veramente l’unica risposta possibile a tutti i problemi sociali ed economici che ci affliggono. Le ricette degli economisti, le iniezioni di liquidità e le ricette finanziarie non bastano, occorre ritornare ai fondamenti della fede.

(Pietro Vernizzi)

167 pensieri su “Ritorno alla fede

  1. Franca 35

    Il primo messaggio del nuovo anno! Facciamo che sia di speranza, ne abbiamo tanto bisogno. Abbiamo cantato il Te Deum, e veramente i nostri cuori dicevano grazie al Signore. Di cosa? Del Suo Amore, della Vita, dei nostri cari che ancora sono con noi e di quelli che già ci hanno preceduto nel Regno di Dio, degli Amici (i miei sono sempre di più nel Cielo, ogni anno il numero si assottiglia di qui e si ingrossa di là, e mi fa sempre più pronta per il grande viaggio).
    Buon Anno 2013, teniamo stretto il messaggio che Gesù Bambino ci ha dato a Medjugorie: “Io sono la vostra pace. Vivete i miei comandamenti”. Che la pace di Gesù sia in ogni cuore, dono da prendere e da dare, e tutte le paure spariranno. Non dimentichiamo che il mondo è di Dio. “Tutto è nostro e noi siamo di Dio”. Con amore, buon anno a tutti.

  2. “Si consuma tutta la bellezza del rapporto senza bisogno di vincoli, e alla fine nella logica di questo mondo conviene non sposarsi, perché così ci si mantiene liberi, prendendosi tutti i vantaggi.”

    Quali “vantaggi”?

    1. 61Angeloextralarge

      Alvise Maria: dovresti saperli a memoria, visto che è un bel po’ che “fai parte” dei fedelissimi di questo blog… Su, fai il bravo, almeno il primo dell’anno… così lo fai tutto l’anno (spero). Auguri, a parte le battute, perché il Signore (e non l’anno nuovo) ti porti pace e serenità, oltre a tutto quello che ti è più necessario per essere un toscanaccio simpatico ed allegro! 😀

  3. “…e infatti l’anno della fede proclamato dal Papa è veramente l’unica risposta possibile a tutti i problemi sociali ed economici che ci affliggono.”
    …e qui c’è un “salto” logico-teologico! O forse vorresti dire che ci penserà Iddio a noi, come ai gigli del campo?
    Avendo fede, infatti, uno potrebbe riuscire a non preoccuparsi troppo dello stato materiale dell’esistenza e a contentarsi
    di quel poco che in fondo basterebbe per vivere, preferibilmente nel calduccio morale, ma anche reale, delle famiglie, invece che sciupare due o tre riscaldamenti, per fare solo un esempio, nei vari posti dove vivono i singoli miscredenti.

  4. Come sempre un messaggio pieno di verità!
    “Scegliere di non sposarsi significa non sentire il bisogno di fare entrare Dio nella propria relazione”.
    Mi ha sempre dato grande speranza l’episodio delle nozze di Cana, insomma, quei due ragazzi nemmeno si sono accorti che la loro festa di nozze si stava trasformando in un disastro: Maria infatti previene tutto, è lei ad accorgersi per prima che manca il vino e fa intervenire prontamente Gesù; per cui la salvezza dei nostri rapporti credo venga dalla grazia di Dio, ma come sempre c’è un ma, il ma della libertà umana: questa grazia per agire ha bisogno del nostro consenso; tornando al racconto del vangelo, Maria può accorgersi in anticipo che manca il vino perchè si trova li: Maria e Gesù sono stati invitati in quel matrimonio e dunque sono lì pronti ad agire.

    In sintesi credo che ognuno di noi debba invitare la Sacra Famiglia al proprio matrimonio, “far entrare Dio nella propria relazione”… se ci sono loro sicuramente ci salveranno tante volte dalle varie crisi, ma se non li invitiamo, non ci sarà nessun altro capace di cambiare l’acqua della nostra debolezza in vino della potenza di Dio.

  5. 28ottobre

    “La mancanza di fede significa anche non avere il coraggio di affidare la propria vita e quella della propria famiglia nelle mani di Dio”.
    Nel concreto, cosa significa affidare la propria vita a Dio?
    Sarebbe bello poter leggere qualche esempio pratico e vissuto.

    1. …ma non si ha il coraggio perché non si ha la fede, o non si ha la fede perché non si ha il coraggio?
      D’altra parte se la fede non si ha bisogna farsi coraggio da sé, come tanti anche fanno, o no?

      1. 28ottobre

        E’ anche per questo che certe affermazioni andrebbero spiegate scendendo nella concretezza quotidiana, altrimenti potrebbero sembrare solo frasi ad effetto, belle da dire e ripetere durante l’omelia domenicale, ma che allo stesso tempo sono prive d’un reale valore. Dunque, se volessi, come potrei fare per affidare “concretamente” la mia vita a Dio?

        1. @28ottobre è giusta la tua domanda e richiesta e proverò a risponderti brevemente basandomi sulla mia concreta esperienza.

          Come fare per affidare “concretamente” la tua vita a Dio?

          Parto dal presupposto che tu questo Dio lo conosca “per sentito dire” (cioè dagli altri), per reminescenze del catechismo ricevuto o forse ne hai solo un’esperienza astratta e “vagamente” spirituale (se poi così non fosse mi perdonerai, ma la tua domanda induce a pensarlo…).

          Hai due strade, che possono convergere: o ti dai da fare; o inizi da subito ad affidarti a Dio.
          Nel concreto: per la prima, inizi a cercare in torno a te. Cosa? Un’esperienza concreta appunto, cioè un cammino, un gruppo, un movimento nella Chiesa (ovvio, ma non scontato) che ti aiuti nella tua formazione e conoscenza di Dio. Dalla conoscenza di Lui inizia a crescere il tuo rapporto con Lui e crescerà il tuo affidarti.
          Questa prima presenta però dei rischi… i tentativi un po’ a casaccio, che possono lasciarti deluso; le scelte fate un po’ “a pelle”, che non sono sempre le migliori, il cercare basandoci sul nostro giudizio di ciò che è buono per noi che spesso non coincide con ciò che (poi scopriamo) essere il meglio che Dio aveva pensato per noi.

          Quindi hai la seconda strada. Affidarti da subito a Lui, cioè chiedere, pregare, gridare a Dio. Cosa? Come? Chiedere quello che hai chiesto qui: “come posso affidarmi concretamente a Te”… in altre parole “fatti conoscere!”, “mostrati Signore”… Come? Non ci sono credo regolette o “formule magiche”, certo potresti recitare delle ottime preghiere, ma partendo dal presupposto che uno possa averle anche mai recitate in vita sua, prega come pregheresti Tuo Padre (dato che Lui lo è!). Mostragli ciò che hai nel cuore (serve a te, Lui già lo conosce), chiedi, chiedi, bussa non ti stancare.
          Puoi farlo davanti al Tabernacolo o nel segreto della tua stanza… non ha importanza, di giorno o nella notte.
          Sono certo, perché così e sempre stato nella mia vita, anche ora dopo tanti anni di cammino, che Lui ti mostrerà la strada. Che strada? Quella che cerci… quel “concretamente”. Avrei un incontro, un’ occasione, una strada o un porta che si aprirà. Ecco che lì troverà spazio il tuo “agire”, il tuo entrare, avvicinarti, conoscere e farai un prima grande esperienza del “concretamente”. “Ho pregato Dio e mi ha esaudito”. Concretamente mi sono affidato e concretamente ho ottenuto risposta.

          Il seguito del percorso e tutto un susseguirsi di “concretamente”, anche quando concretamente ti allontani, quando concretamente cadi, quando concretamente tu ti rialzi e Lui ti riaccoglie.

          Il nostro è un concreto incontro con un persona, che già ci sta cercando (se ancora non La conosciamo), che già ci sta amando (da sempre). E’ l’incontro con CRISTO. L’incontro fondamentale dell’esistenza di ogni Uomo, per imparare da Lui a affidarsi alla Volontà del Padre.

          La vita di chi ti scrive si è “riempita” di “concretamente”, da quando Dio mi ha chiamato ad uscire dal mio Egitto dell’ateismo pratico e dal mio peccato, passando per il concreto di un’esperienza nella Chiesa, al formare una Famiglia. L’incontro con la mia prima sposa, madre dei miei tre figli e stato un concretissimo Suo intervento, l’affidarsi a Lui nella sua malattia e nella sua salita al Cielo così giovane e stato un concretissimo passaggio. Il trovare chi di nuovo accettasse di sopportarmi e condividere con me un cammino in un secondo matrimonio, è stato un affidarsi e vedere la Provvidenza… e il mio lavoro dopo 2 anni di disoccupazione.. e… e mi fermo qui.

          Se parti per questa “ricerca” per questa “avventura” in questo inizio di anno, hai davanti un anno strepitoso! Buon Anno.

          1. 61Angeloextralarge

            Barioo meglio di come avrei potuto farem: grazie! Hai detto quello che non sono riuscita a dire, ovviamente molto meglio di come avrei potuto fare. Concordo in pieno. Smack! 😀

                1. 61Angeloextralarge

                  Bariom: avevo scritto così:
                  “Barioo: grazie! Hai detto quello che non sono riuscita a dire, ovviamente molto meglio di come avrei potuto fare. Concordo in pieno. Smack!”

                  invece è venuto fuori l’altro… boh!

          2. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

            Chiedo scusa a Bariom ma non avevo letto questo suo bellissimo commento. Grazie per la tua testimonianza! 🙂

    1. A te Alvise invece rispondo, a te che ti appoggi alla domanda di 28ottobre, che visto il tuo lungo frequentare questo blog, dovresti già aver letto parecchie testimonianze che parlano di “fatti” e se per te sono senza “reale valore” e solo perché sei ostinato e vuoi mantenere il ruolo che ti sei dato e la verità che ti sei costruito.

      Certo che qui trovi solo parole.. e un blog! e come se leggessi un libro (guarda caso anche la Bibbia è un libro…) puoi sempre dire “sono solo frasi”, ma tu sei come gli scribi e i farisei del tempo di Gesù: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta».

    2. 61Angeloextralarge

      28 ottobre e Alvise Maria. premesso che il primo dell’anno generalmente si fanno cose diverse dallo stare al pc… premesso che Alvise Maria soffre del complesso (che si è autocostruito) del non ricevere risposte alle “sue verità assolute”, quando invece in tanti (soprattutto appena arrivati in questo blog) si è più volte risposto alle sue domande, sempre le stesse, ripetute ad oltranza, tra l’altro le risposte sono state (e vengono anche attualmente) bellamente ignorate perché non sono quelle che Alvise Maria desidera ricevere, cioé: “Hai ragione tu, noi siamo tutti fissati!”.
      “Affidare la propria vita a Dio” nel quotidiano? Significa innanzitutto RIVOLGERSI A DIO, con la PREGHIERA fiduciosa e sincera, perché Lui ci aiuti, ci protegga, ci sostenga, etc. Nel concreto? Come faccio a spiegarvi quello che, secondo me e uno stato d’animo? Non saprei… Ma posso dirvi che se, con il cuore, si compie il semplice gesto di afffidare a Dio la vita, quindi la giornata attimo per attimo, e questo affidamento è ILLIMITATO, cioé non gli si dice: “Ti affido la mia vita, però non ti intromettere nel rapporto con mia moglie… o con i miei figli… e nemmeno nel mio lavoro, perché questi li so gestire da solo…” (esempio banale ma molto più frequente di quanto si pensi), probabilmente quello che abbiamo attorno non cambia, ma cambia il nostro atteggiamento interiore che diventa più sereno e consapevole di non essere “solo”, consapevole di essere figlio di un Padre che veramente “veste i gigli dei campi” e quindi veste anche noi… Se cambia il nostro atteggiamento interiore, prima o poi, cambia anche quello esteriore e anche le cose vanno meglio. Provare per credere! 😉
      Tornando al “veste i gigli dei campi”, prima che arrivi qualche “frase ad effetto” da parte di Alvise Maria, dico con tranquillità che nessuno uomo veste i gigli dei campi, nemmeno quelli dei giardini, perché anche se semina, annaffia e cura con amore le sue piante, non ne è il padrone, quindi se crescono belle ed in salute è opera sua, sì, ma per GRAZIA ricevuta da Dio. La mattina mia alzo, apro l’armadio e mi vesto: sono io che mi vesto? No! Se sono di nuovo alzata dal letto è grazia di Dio… (la vita non me la sono data da sola e non me la rinnovo da sola quotidianamente)… se ho un armadio è grazia di Dio… se ho abiti dentro l’armadio è grazia di Dio… Questo è il punto di vista del vero cristiano: tutto è dono di Dio! Leggere il post TE DEUM, please… parola per parola!

  6. 28ottobre

    Grazie a tutti delle risposte. Tengo a dire che ho fatto tante esperienze che solo per brevità definisco di chiesa. Alcune molto positive, altre un po’ meno ma non voglio sembrare polemico, non ne è mia intenzione e comunque sarebbe alquanto inutile. Dirò piuttosto che quand’ecco un ragazzo ero molto affascinato, osservandole dall’esterno (mi consideravo cattolico per mera abitudine), dalle esperienze dei vari gruppi cristiani in cui mi imbattevo. Mi sembravano composti per la gran parte da persone davvero serene ed in pace con se stesse e mi sarebbe piaciuto diventare come loro. Non ci sono però riuscito. Credo d’essermi sforzato con onestà e d’aver cercato di tenere la mente aperta a cose che d’istinto mi potevano apparire abbastanza stravaganti, o addirittura quasi magiche (passatemi il termine, non voglio assolutamente sembrare offensivo) e, per qualche anno, ho costretto me stesso a seguire vari percorsi comunitari di fede che però non hanno prodotto in me i cambiamenti che speravo. In altri termini, più ho approfondito la mia fede e più ne ho scoperto una fragilità fatta di molti dubbi, tante domande e pochissime risposte, almeno per quel che mi riguarda. È anche per questo che domandavo come si possa abbandonarsi concretamente a Dio. Io purtroppo non ci sono riuscito, e, lo dico con rammarico e forse con una punta d’invidia, visto il momento difficilissimo che sto attraversando. Mi piacerebbe davvero riuscire a credere che ci si possa affidare totalmente a Dio o almeno fidarsi di Dio. Mi piacerebbe pregare con la convinzione che se chiedi ti sarà dato, invece mi ritrovo a pensare di dover al più accettare la volontà di Dio senza la pretesa o la presunzione di poterla influenzare con promesse, sacrifici o preghiere. Spero di non aver urtato la sensibilità di qualcuno, di nuovo grazie per le risposte.

    1. @28ottobre non credo tu abbia urtato la sensibilità di alcuno, almeno non la mia…
      La tua esperienza e molto “umana” e può essere comune a molti come le tue considerazioni. E’ già molto buono che tu non sia qui ad accusare limiti o pecche in ciò che ha trovato “fuori di te” nella tua ricerca (non che non ce ne siano…) ma guardi dentro di te per cercare la ragione del tuo “non riuscire”. Non essere però neppure troppo esigente… il cammino è sempre lungo, molto lungo e costellato dei nostri insuccessi e dei nostri limiti, perché uno solo è Buono, è Misericordioso, è Il Vincitore, il Forte, l’Eroe. A uno solo va l’Onore, la Sapienza e la Gloria.

      Quello che vedo in ciò che scrivi (e potrei grandemente sbagliare…) è forse l’aver cercato troppe esperienze (vari gruppi cristiani), da una parte senza forse aver mai lasciato il tempo che l’arare il campo e la semina portassero frutto, dall’altra come andando da più dottori per la stessa malattia, si ottiene solo di non capire più nulla e non stare neppure un po’ meglio.
      Altro rischio è il dare il giusto peso e valore al nostro “sforzo”… non è sforzandoci che impariamo ad amare, men che meno a perdonare. Né diventiamo più buoni (vedi sopra), né lo sforzo ci fa Cristiani.

      E’ il lasciare operare Cristo e lo Spirito Santo nel nostro cuore e nella vita, che cambia la nostra natura! (anche se la frase mi rendo conto rimane un po’ aerea…)

      Così è per la preghiera, con cui concludi: “Mi piacerebbe pregare con la convinzione che se chiedi ti sarà dato, invece mi ritrovo a pensare di dover al più accettare la volontà di Dio senza la pretesa o la presunzione di poterla influenzare con promesse, sacrifici o preghiere.”

      E’ vera l’una e l’altra cosa.. “Chiedete e vi sarà dato…” è scritto, ma anche “perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili”. Quindi il nostro “sforzo” sia disporre il cuore nella preghiera, più all’ascolto che alla richiesta e la richiesta, sempre lecita, sia quella di Cristo al Padre: “non sia fatta la mia, ma la Tua volontà.” Perché nella Volontà del Padre sta la nostra felicità e a volte la Sua Volontà è così lontana dalla nostra… e passa per una “porta stretta”, una porta a forma di Croce… questo ho imparato nelle mie veglie notturne, quando pregavo per la guarigione della mia sposa.

      Coraggio fratello, ritorna sui tuoi passi se necessario e riprendi il cammino 🙂
      Questa sera pregherò per il tuo momento difficile.

    2. 61Angeloextralarge

      28 ottobre: non sempre il Signore concede quello per il quale si prega, ma di sicuro perché ha in mente qualcosa di diverso per noi e comunque qualcosa che rientra in un suo piano di amore. Di fronte a Lui siamo sempre piccoli, bambini, a volte chiediamo cose che pensiamo siano il nostro bene, ma in realtà non è così. I nostri occhi non sono come i suoi, quindi anche qui sarebbe bello fidarsi: chiediamo perché sappiamo che Lui dà… ma se non arriva… cerchiamo di non rimanerne delusi, perché Lui sa quello che fa.

    3. @ 28ottobre: la mia sensibilità non l’hai urtata; spero dal canto mio di non spazientirti se ti dico che mi hai fatto ripensare al “Tu non mi cercheresti se non mi avessi già trovato” di Pascal (o era sant’Agostino?), Ti auguro un felice anno nuovo.

  7. Bariom:
    ….ho letto i commenti sopra e da una parte ho trovato la sincerità dolente di 28ottobre e la umiltà della sua insistente domanda, dall’altra la ripetizione semi-atomatica (pur non mettendo in dubbio anche la tua onestà di credente) dello stesso discorso che, per dare l’idea, tolti i versetti biblici, potrei rendere così: “te non avere paura, uomo bianco, te affidarti a Manitù, lui ascoltare te, te pregare lui anche se non credere, lui mostrarsi a te, lui conoscere strada per arrivare a tuo cuore, te intanto ancora pregare, lui venire, lui aiutare te”

    1. E cosa non andrebbe nella risposta di Bariom? Cosa c’è di più rassicurante e consolatorio nell’affidarsi ad un Padre che sa di cosa abbiamo realmente bisogno? Chi altri se non Lui è in grado di fare questo?

      1. … la domanda è e è sempre stata: ma come fa uno a affidarsi a chi non crede che esista?
        Voi come avete fatto a credere che esista? NESSUNO ha mai saputo rispondere a questa domanda.
        Come è successo? Cosa è accaduto? Quando?

        1. Balle Alvise! Qualcuno ti ha risposto e anche qui… e ti ha dato la sua esperienza, ma per te sono e restano solo parole (e in fondo e giusto che sia così…)
          Cosa vuoi? Che risposta cerchi? Vuoi sapere come, cosa e quando per vedere se a te succede? Beh ho una brutta notizia, non è come andare davanti un distributore automatico, infilare una monetina (magari meglio ad un certa ora che ad un’altra) e avere in mano una lattina da aprire e bere.

          E se anche uno ti dicesse, io ho iniziato un cammino nella Chiesa, un percorso che è partito da qui, che anche oggi puoi fare, inizia da qui… tu che faresti? La domanda è e rimane: che vai cercando Alvise?

        2. Penso che ognuno abbia avuto la sua chiamata personale alla fede. C’è chi ha risposto si, chi no, chi forse. Ma la chiamata c’è sempre e forse è proprio questa chiamata che ci svela l’esistenza di Dio.

    2. Che dirti Alvise… anch’io ho visto in 28ottobre quello che hai visto tu, altrimenti non mi sarei preso il tempo e il “pensiero” di rispondergli e per ben due volte. Quindi spero che lui, il destinatario delle mie risposte, abbia visto nelle mie parole qualcosa di più di un automatismo.

      Se tu vedi solo quello o un “te non avere paura, uomo bianco…” posso solo dirti – ma a te solo ben inteso – “Si buana, tu buana avere ragione, avere capito tutto, io solo povero negro (con tutto il rispetto per i fratelli di colore)”.

      Che vuoi da me Alvise, che ti parli dello strazio di quei giorni, della morte nel cuore alla sentenza di morte di mia moglie? Di come si prega e ci si affida tra le lacrime o quando non si hanno neppure più lacrime? Di come si combatte una volta restati soli?
      Per poi magari sentirmi rinfacciare – come hai già fatto – di parlar di cose troppo personali?

      Che vuoi da me Alvise, anzi che vai cercando nella tua vita?! Nulla temo… perché non cerchi, non ascolti, non rifletti neppure (molto spesso), mi sai di quei vecchi che solo sputazzano in giro e bestemmiano. Non che abbia di che condannarli, per carità… mi fanno solo tanta tristezza.

  8. … vuoi che cominci io a parlarti delle mie persone morte, dei miei dolori dei miei strazi delle mie disperazioni credi che io non ne abbia non ne abbia mai avuti che solo a te ti sia morte persone care e amate o che siano spose o ache altro da voi non riconosciuto, che solo te tu sia a patire in questo mondo che io dica cose solo per dire o per chiacchierare che io sia una merdina presuntuosa e ostinata e quant’altro e basta?
    p.s. Manitù non era negro, di lui, nei termini che ho scritto sopra nel mio commento, si legge nei giornalini di indiani e si vede nei film di cow-boy (chiedere a Joe Turner)

    1. Ecco appunto e allora di che parli… perché ridicolizzi quello che gli altri scrivono che non era neppure rivolto a te? Lo vedi che prima scrivi A e poi B?
      Lasciamo perdere Alvise perché mia ha preso male, non per un fatto personale, di me puoi pensare quel che ti pare…

      Su una cosa hai ragione Manitù non era nero e neppure rosso (credo, essendo un dio..) quindi cambio il saluto a te rivolto: “AUG! Ti saluto “grande capo”.

      Ah, sarebbe una novità se iniziassi a parlare delle tue sofferenze invece di stare sempre al balcone a sentenziare.

    2. vale

      la domanda è e è sempre stata: ma come fa uno a affidarsi a chi non crede che esista?

      v’era un altro “incallito miscredente”-anche di Manitou,s’intende, – si chiamava Ratisbonne Alphonse Marie(vedi,avete pure un nome in comune).vatti aleggere la sua storia.
      questo potrebbe essere un modo…..

    3. angelina

      Scusate se intervengo…
      Non è la prima volta, Alvise, che arrivi al punto di “esasperare” qualcuno (Bariom, scusa se mi permetto di “interpretare”). Ed è successo anche che ti si rivolgesse più o meno la domanda che ti ha posto poco fa Bariom. Anzi, due domande: Che vuoi da me Alvise, anzi che vai cercando nella tua vita?!
      Magari quando ho dieci minuti mi metto anche a cercare per conferma, ma così a memoria non mi pare che tu abbia mai risposto con una qualche personale autenticità (a differenza di chi incautamente si è avventurato nei pressi del tuo fantomatico muretto a secco). Solo frasi fatte, solo aggressioni verbali.
      Provaci, dai, parla con Bariom, credo che lui meriti una risposta da te.

        1. angelina

          Vorresti veramente dire che ciò che nella tua vita vai cercando è redimere un mucchietto di gente strampalata circa l’erroneità delle proprie convinzioni? Beh, potrebbe anche essere un nobile scopo, ma non dice nulla di come sei veramente, cosa desideri, chi ami, che cosa ti commuove: che persona sei Alvise? Hai indossato una maschera, ma quello non sei tu. Almeno Emma, ti vorrà un po’ di bene? Dai…

    1. xsara72

      Se vedi da lontano non differisce in niente, è come dici tu… Da vicino, a me è successo, si capisce che chi crede da’ alla propria vita un significato diverso, non si sente qui per caso. chiedi come è successo..per quanto mi riguarda ho incontrato dei testimoni credibili e credenti. Pero’ ho imparato ad ascoltarli, finché ascoltavo solo me stessa non facevo un passo in avanti. Idem per la preghiera che prima di tutto è ascolto. Buon anno a te e a tutti!!

  9. 61Angeloextralarge

    Alvise: questi tuoi commenti successivi a quello del 2 gennaio ore 08.54, cioè
    “28ottobre
    Nessuna risposta, possibile…
    Giusto, frasi a effetto, belle da dire, ma senza un reale valore.”
    li avevo già messi inpreventivo. Lascia andare che è ora, please! possibile che devi sempre cercare qualcuno che “perda letteralmente il tempo a risponderti”? Che noia…. che noia… che noia… e che tristezza!

  10. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

    Ciao 28ottobre!
    Chiedevi “come si fa ad abbandonarsi concretamente a Dio”. Io non ho una ricetta sicura ma posso dirti quello che è successo a me. Una mia amica, incontrata quando la mia vita stava naufragando (nel tentativo di oppormi alla volontà di Dio, fra l’altro, adesso che ci penso), quando ha saputo del problema fisico che stavo avendo e del fatto che non riuscivo più a trovare il bandolo della matassa della mia vita, mi ha risposto: “Questo dolore, lo puoi offrire!…”. Io non parlavo con Dio ormai da tempo e sono rimasta meravigliata che mi si formulasse nella mente, praticamente da solo, un pensiero di offerta. “Signore io ti offro questo dolore per…” e seguiva una categoria di persone che non sapevo quasi neppure di portare nel cuore da 14 anni prima, quando ne avevo sentito parlare per la prima volta.
    Da allora sono seguite molte altre offerte: “Signore, ti offro questo mio errore”, “ti offro la mia rabbia”. “il mio dolore; la frustrazione; l’umiliazione, la paura, la speranza, l’ansia, la confusione, la disperazione”… tutto. Ho offerto tutto! A volte mi scopro ad essere preoccupata od emozionata per qualcosa e che sto pensando “Tutto, tutto, tutto!”, senza avere cominciato consapevolmente a farlo, perchè sto offrendo tutto quello che sto vivendo al Signore. E’ chiaro che se gli offri quello che ti capita (sia che sia un avvenimento, sia che ti sia uno stato d’animo che ti capiti di provare), ti apri alla grazia di accogliere la sua volontà, e quindi, quasi per conseguenza naturale, ti apri anche a cambiare le cose che stai facendo o provando… Mi spiego meglio. Se offi a Dio qualcosa che non gli è gradito (la rabbia, per esempio; o il rancore, l’odio, il sentimento di vendetta), perchè non riesci a fare niente di meglio che offrirglielo, dovrebbe venirti anche spontaneo, in conseguenza, chiedergli di cambiare quel tuo sentimento in pace, amore, gioia o perdono. “Signore, ti prego, metti nel mio cuore il perdono e la pace verso quella persona (o verso quella situazione)”, ecc… Cioè, fintanto che offri ciò che di negativo provi, ammettendo così la tua miseria umana, ti apri a chiedere, e ad accogliere, che il Signore cambi quel tuo sentimento nel suo opposto, in grazia di amore, pace, ecc., appunto. Poi, una buona domanda da porgere al Singore per “costringerlo” a scendere giù da noi e a farci sapere cosa vuole, per farlo, è: “Signore, cosa vuoi da me? Cosa vuoi che io faccia?”… Ecco, credo che questa domanda per Lui sia irresistibile. …Se la fai con cuore sincero, magari aprendoti ad un percorso di direzione spirituale, e alla confessione e ai sacramenti frequenti, è quasi impossibile che Lui non ti faccia grazia e non “scenda” a risponderti. Attraverso le parole di un amico, piuttosto che una lettura, piuttosto che un post letto in internet, piuttosto che attraverso le parole del tuo direttore spirituale, appunto…
    Per concludere, sempre a questo proposito, una mia collega insegnante mi diceva che la preghiera con la quale si rivolgeva al Signore usualmente era questa: “Signore, accettami come sono, rendimi come tu mi vuoi!”… 🙂
    Tanti auguri di buon anno nel Signore e auguri per il tuo percorso di santità! 😉

    Aggiungo una parte di una nota che a Costanza è piaciuta tanto: “Ma se al Signore è piaciuto prostrarci nella polvere e prostrarci nella sofferenza?.. Potremo lodare la nostra debolezza, e l’opera della mano del Signore nella nostra vita. La condizione di bisogno in cui ci ha messo, e l’opportunità di chiedere il Suo aiuto e il Suo soccorso in cui ci ha posto.”… Spero di esserti stata utile.

    @Bariom, mi dispiace veramente tanto per la tua esperienza e per il lutto per la perdita della tua cara sposa… Spero che il Signore renda dolce il tuo dolore e lenisca la sofferenza e che Maria consoli le tue ferite e ti culli nel suo grembo materno.

    @Alvise, che scrive: “non siete diversi dai non credenti, siete uguali, agite uguale, vivete uguale, morite uguale”, vorrei dire che fra noi e “voi” c’è una bella differenza! Noi siamo dei poveri illusi, stolti e allucinati creduloni, che interloquiamo e crediamo di dover rendere conto delle nostre azioni, in vita e dopo la morte, a qualcuno che chiamano “Io sono colui che sono” (sic!). Tu, invece, sei un vecchio saggio, colto e raffinato, che ha capito tutto della vita e, quantomeno, può degnarci del suo disprezzo e del suo sarcasmo. Grazie, Sua Divinità Alvise, grazie, grazie, grazie!!! …Ma perchè perdi il tuo tempo noi, dico io, perchè?!? Noi abbiamo una legge che dice: “Non date le vostre perle ai porci” e, ancora, “se il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello; ma se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni. Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.”. Poi ne abbiamo un’altra: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
    Ora, ci hai parlato e non ti abbiamo ascoltato. Ci hai corretto e non abbiamo accolto. Ci hai insegnato e non abbiamo imparato. La domanda è: che ci stai ancora a fare qui a perdere tempo con noi? Ci vuoi lasciare liberi di sbagliare in santa pace? O la dobbiamo pensare per forza come te?… Sarà arrivata ora di pensare ad attività nuove in questo nuovo anno, che stare qui a molestare dei poveri creduloni che non riescono ad apprezzare la tua sapienza, la tua intelligenza e la tua scienza?… E che non si rassegnano al tuo nichilismo ma sanno in chi hanno riposto la loro speranza, dal momento che credono che Egli è veramente risorto?… Cioè, non so se mi sono spiegata, ma la domanda è: “Ma tte ne voi anna’?!?”

    1. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey:
      …non sono né colto né raffinato, ma solo un vecchio e CURIOSO, mi incurisisce il Vs. modo di ragionare e di NON essere coerenti (mi sembra a me) ché se foste coerenti vivreste in maniera diversa, da poveri, prima cosa, e da non occupati nelle cose questo mondo eccetra (ma forse sono io che mi sbaglio, vecchio bacucco)

      1. angelina

        Insomma, una specie di entomologo che osserva la colonia di formichine-mutanti (mutanti dal famoso buon vecchio senso comune che esclude rigorosamente il soprannaturale). Solo che l’entomologo non si accanisce a discutere con le formiche. Le guarda, osserva, non le aggredisce, nè pretende di cambiarne le curiose abitudini, .

    1. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

      senm_ non sono sicura che sia fuori tema. A me è sembrato in temissima! Ho pianto. Grazie.

  11. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

    No, filosofiazero, tu non sei qui a curiosare, ma ad insegnare. Hai visto che siamo troppo ottusi per imparare? Bene, gira al largo. Oppure comincia a parlarci delle tue “persone morte”, dei tuoi “dolori”, dei tuoi “strazi” e delle tue “disperazioni”. Vieni a mostrarci come le vive un sano non credente che sa che dopo la morte di lui non resterà niente, come non è restato nulla (secondo lui!) delle persone da lui amate, a differenza, a quanto pare, delle persone amate da Bariom, tanto per fare un esempio, che gli sono ancora vicine e presenti e vive!.. Dicci delle persone che ti sono morte. “Persone care e amate o che siano spose o anche altro da voi non riconosciuto”. E lasciati consolare una buona volta!!! Abbi il coraggio di mostrare la tua ferita e lasciati amare, Santo Iddio!!! E poi, guarda, permettimi di dirti tutta la mia indignazione per il tuo errore. Chi sarebbero le persone amate, da “noi” non riconosciute? Il compagno di vita di un uomo? Il tuo amante? Vuoi sapere una cosa, Alvise? La Chiesa non è contraria al sentimento omosessuale, ma alla pratica sessuale, omosessuale. Significa che chi ha tendenze omosessuali è chiamato ad una unione affettiva che neanche ai religiosi o alle religiose il Signore gli chiede tanto. Sono chiamati ad amarsi in modo casto ed astinente. Come amici. Amici purissimi! Un’amicizia che solo alle anime più alte si può domandare: quella in cui ogni istinto viene sublimato. Per diventare altissima spinta verso l’altro, verso gli altri. Verso tutto il mondo. Una spinta di amore. Cosa c’è, Alvise, hai fornicato con il tuo compagno e adesso ti vergogni perchè vorresti essere amato ed accettato da “noi” e da un Dio che ami ma da cui hai paura di essere rifiutato? Bene, Alvise caro, ti dirò una cosa. Dio ti ama! E se ne è fregato di quello che hai fatto con il tuo compagno! Lui ti ama a prescindere. E vuoi sapere una cosa? Si, hai peccato! Hai peccato, e Lui è pronto ad accoglierti, con il Suo perdono, perchè tu, come tanti noi mortali, hai mancato il bersaglio: la chiamata altissima alla Santità cui eri stato destinato. Questa è la vera Povertà, Alvise, ammettere i propri difetti, limiti e le proprie cadute. Non sei migliore di noi, stai tranquillo! L’unica differenza fra questi poveri illusi quali siamo (e siamo felici e beati di esserlo, caro Alvise) e te, è che noi abbiamo il coraggio di lasciarci giudicare da Dio e lasciarci amare da lui. E chiedere perdono, e lasciarci perdonare. Tu questo coraggio ce l’hai?..

      1. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

        Grazie SuperAngelo! Ti faccio le fusa (scusa, il mio modo di manifestare gioia, affetto, e’ alquanto bizzarro! 🙂 ).
        Penso che abbiamo almeno un’intenzione di preghiera in comune da un po’ di tempo a questa parte, e questo e’ molto bello! 😉 Che ne pensi? Smack! 😀

    1. Anche io le persone care le ho sempre con me nel ricordo, e ci posso parlare con loro e loro meco, e mi rispondono nei loro modi che erano.
      Per quanto riguarda il perdono che dovrei chiedere…perdono di che? Di averli trattati male anche loro, da vivi, che ancora il cuore mi piange? Il rimorso basta e avanza! A che serve il perdono di altri?

      1. Il perdono di altri serve a sentirsi amati… come sommamente quello di Dio.

        Ma dimmi Alvise, se dopo la morte non c’è nulla (oppure svelati un altro po’ e palesa cosa c’è per te…) con chi parli tu nel ricordo? Solo con te stesso in realtà… Quindi qui dovrei usare una delle tua frasi preferite: MA ABBI(ATE) PAZIENZA!!!

        1. …ma certo che è solo con me stesso che parlo !
          E’ un modo di dire, che si parla insieme, ma, dato che tutto, realmente, appare nella nostra mente, appare anche di parlare coi morti….
          Come anche uno crede in Dio nella sua mente.
          Ma è VERO che appare nella sua mente (se appare).

          1. angelina

            In effetti, per essere il frutto della mente di ogni singolo soggetto da 2000 anni a questa parte…..direi che ‘sto allucinogeno ha influenzato un tantino il corso della storia.

              1. angelina

                Guarda, ti rispondo solo per amore del bisticcio (ma leggi anche l’altro commento…)
                Tra gli altri chi c’è che ha fatto qualcosa di notevole 2013 anni fa? Alvise, ma va a farti una passeggiata, respira aria buona che è meglio..

          2. angelina

            P.S. e comunque, hai ripreso a generalizzare. Per un attimo, leggendo “ancora il cuore mi piange…il rimorso..” mi era parso che parlassi di qualcosa di personale, mo’ riparti col repertorio.

      2. angelina

        Perdonare se stessi è la cosa più difficile. Probabilmente perchè in fondo in fondo sappiamo di non averne l’autorità…
        Ed è anche la più necessaria, ci fa uscire dalla posizione (falsa) di ombelico del mondo.

            1. @angelina, urge imparare a lasciarsi perdonare… è come hai detto su: “Perdonare se stessi è la cosa più difficile…”
              Non è un problema da poco. Ho conosciuto molte persone che pur dopo essersi confessate, non si perdonano. Il che oltre a farle vivere continuamente nel rimorso, finisce per ledere la loro stessa fede. Nel senso: se Dio ha perdonato i tuoi peccati, perché tu non te li perdoni? E ancora: il Sacramento della Riconciliazione, ha un reale effetto o no? Il Demonio poi che è subdolo, continua a soffiare sulla brace del tuo rimorso per farti sentire indegno e finisci per allontanarti dai Sacramenti.

              Sì il Perdono è un grande DONO… va dato, attingendo alla fonte (l’Amore di Dio) e va anche accolto (che non è sempre cosi scontato…)

              1. angelina

                Sì, sono molto d’accordo con ciò che scrivi. E’ un pericolo reale, ma si può superare …. chiedendo aiuto…!!

      3. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

        Uhm… Alvise, parli al plurale… Ma quanti ne hai avuti?!? Dunque, abbiamo appurato che pensavi che la Chiesa ti giudicasse per la tua affettività. Ora hai capito che non e’ così? Ti senti accolto si o no? Hai deciso di smettere di rompere?…
        PS. Il rimorso e’ normale. Hai già scritto una lettera a queste persone (una per ognuno) per chiedere scusa loro di quello che gli hai fatto e di quello che non gli hai fatto?… A volte aiuta.
        Se lo hai già fatto, o in caso non reputassi utile farlo, puoi passare alla “fase b”: fare qualcosa per rimediare. Comportarti come avresti dovuto/voluto comportarti con loro, e non hai saputo/potuto farlo, con delle persone che decidi tu: la gente che incontri, o un gruppo di persone con cui decidi di passare un po’ del tuo tempo libero, o le persone che incontri nel luogo dove decidi di andare a dare una mano perché hanno bisogno di aiuto. O un anziano o anziana, che sai che ha bisogno, e che vai ad aiutare una volta ogni tanto. Il modo per sanare il tuo cuore ferito dal rimprovero che ti fai può essere dare a loro quello che non hai dato a queste persone di cui ci hai parlato (anzi, di cui non ci hai ancora parlato. Chi sono?…).
        Tu quanti anni hai? Puoi deambulare?
        Ovvio che non sarà facile, perché tu sei la stessa persona di ieri, avantieri e l’altro giorno. Ma e’ altrettanto ovvio che e’ solo provando, riprovando e chiedendo scusa ogni volta che migliorerai… E se non migliori, il fatto di averci provato cmq ti consolerà.
        PS2.
        Spero che tu abbia visto che un’altra differenza fra te e le persone che giudichi e’ che “noi” siamo consolati. Tu no (almeno fintanto che non vorrai, e ovviamente sei libero di tirare la corda finché ti pare). “Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”… Auguri!

        1. Dama di Sant’Audrey:
          …i morti che dicevo erano i miei cari, il mio babbo la mia mamma , il mio fratello, e poi le persone che ho amato, gli amici, le donne di cui sono stato innamorato e che non ci sono più….
          se avessi avuto anche degli uomini amanti per fornicarci insieme lo avrei detto!

  12. Si può. è vero, si può anche essere seri, come sono io, noioso, ma serio, come siete voi, spero, seri, nelle vostre affermazioni che presuppongono, però, ho sempre detto, di avere la fede, è inutile ripetere che voi ci avete la fede sapendo benissimo che non tutti ce la hanno cotesta fede che voi sì, o la fede viene, se viene, o cercare, in sua assenza, di vivere il meglio possibile, in senso morale, come, anche questo ho detto e ridetto, fate lo stesso voi, fede o non fede, le vie del mondo sono le stesse, si può aver la sensazione di essere in possesso del vero, di avere il centuplo tutti i giorni eccetra,la sostanza visibile è sempre stessa, casa, famiglia, lavoro, soldi, più o meno, automobile, lavatrici, lavapiatti, vacanze, avvocati, medici, notai, contratti, contrarietà, salute, malattie, città, campagna, ricchezza, miseria, televisione, libri, giornali….solo nei vostri cuori ci sarà la differenza, spero, per voi, la trasfugurazione di tutto in altro, la gioia, o la pienezza, io bisogna mi arrangi con con quello che ho, (e ringrazio anche il cielo per la fortuna rispetto a tantti)e senza nemmeno congiungermi sessualmente cum animalibus more beluarum o che altro….

    1. La sostanza visibile caro Alvise è che per alcuni “casa, famiglia, lavoro, soldi, più o meno, automobile, lavatrici, lavapiatti, vacanze, avvocati, medici, notai, contratti, contrarietà, salute, malattie, città, campagna, ricchezza, miseria, televisione, libri, giornali” è l’unico scopo della vita se non addirittura una schiavitù, e lo è a tal punto che alcuni per “casa, famiglia, lavoro, soldi, più o meno, automobile, lavatrici, lavapiatti, vacanze, avvocati, medici, notai, contratti, contrarietà, salute, malattie, città, campagna, ricchezza, miseria, televisione, libri, giornali” sono capaci di uccidere o uccidersi qualora mancassero (o quantomeno vivono tristemente infelici).

      Per il Cristiano “casa, famiglia, lavoro, soldi, più o meno, automobile, lavatrici, lavapiatti, vacanze, avvocati, medici, notai, contratti, contrarietà, salute, malattie, città, campagna, ricchezza, miseria, televisione, libri, giornali” è sempre un dipiù e comunque doni del Padre che non possono (e non devono) modificare il tuo vivere nella Letizia e nella Benedizione. Beni non strettamente necessari, che per chi è avanti in un cammino di santità, sono beni di cui disfarsi se questo impedisce loro un più spedito cammino o un maggior aderire a Cristo.

      Se poi in chi si dice Cristiano questa differenza non appare e la sua vita dipende da “casa, famiglia, lavoro, soldi, più o meno, automobile, lavatrici, lavapiatti, vacanze, avvocati, medici, notai, contratti, contrarietà, salute, malattie, città, campagna, ricchezza, miseria, televisione, libri, giornali”… allora Alvise hai ragione a dirlo e chi così vive, non nella Libertà di Cristo e dell’esser Cristiano, beh, speriamo inizi seriamente a convertirsi. Non perché è un obbligo o una legge, ma perché avere tutto senza possedere nulla (e soprattutto da nulla essere posseduto se non da Cristo) è una gran BELLA VITA! 😀

          1. Bariom:
            …direi, piuttosto, che questi “alcuni” (a parte l’essere disposti a uccidere, ma è vero ci sono anche quelli) siamo noi, tutti noi, e noi siamo il mondo (anche se voi pretendete di non essere del mondo, state nel mondo, ma non siete del mondo, come gli apostoli)

            1. Infatti è così come dici, salvo il fatto che (noi) non “pretendiamo” di non essere del mondo, ma così ci è stato detto… ben inteso anche come monito oltre che come consolazione…

              Continui ad accusar(ci) di pretese che tali non sono 😉

    1. Alessandro

      Catechismo, n. 474:

      “La conoscenza umana di Cristo, per la sua unione alla Sapienza divina nella Persona del Verbo incarnato, fruiva in pienezza della scienza dei disegni eterni che egli era venuto a rivelare (Cf Mc 8,31; 9,31; 10,33-34; 14,18-20.26-30). Ciò che in questo campo dice di ignorare (Cf Mc 13,32), dichiara altrove di non avere la missione di rivelarlo (Cf At 1,7)”

  13. Alessandro

    Coraggio nel contrastare i dogmi dell’agnosticismo. Così oggi il Papa:

    “Chi vive e annuncia la fede della Chiesa, in molti punti non è conforme alle opinioni dominanti proprio anche nel nostro tempo. L’agnosticismo oggi largamente imperante ha i suoi dogmi ed è estremamente intollerante nei confronti di tutto ciò che lo mette in questione e mette in questione i suoi criteri. Perciò, il coraggio di contraddire gli orientamenti dominanti è oggi particolarmente pressante per un Vescovo. Egli dev’essere valoroso. E tale valore o fortezza non consiste nel colpire con violenza, nell’aggressività, ma nel lasciarsi colpire e nel tenere testa ai criteri delle opinioni dominanti. Il coraggio di restare fermamente con la verità è inevitabilmente richiesto a coloro che il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi. “Chi teme il Signore non ha paura di nulla”, dice il Siracide (34,16). Il timore di Dio libera dal timore degli uomini. Rende liberi!”

    http://magisterobenedettoxvi.blogspot.it/2013/01/il-papa-il-vescovo-devessere-valoroso-e.html

    Che Dio ci doni Vescovi valorosi e forti, che non prestano acquiescenza alle opinioni dominanti del nostro tempo!

    1. Nessuno chiede acquiescenza, ma almeno rispetto (reciproco)
      Nulla da ridire se qualcuno crede in Dio, ho da ridire se chi crede in Dio si presenta agli altri
      viventi come lui essendo in possesso di un dono che gli altri non hanno e che insiste a dire che sarebbe giusto che l’avessero (ma senza mai specificare come potrebbe concretamente avvenire che l’avessero)in quanto l’unico vero e giusto, senza rispettare la onestà della vita e il pensiero di chi sia onesto anche senza la fede.
      Voi invece vorreste insinuare che senza il vs. pensiero unico non può esservi vita onesta.

      1. Alvise sei alla solita “tiritera”…
        Chi non rispetta chi? Che forse tu non sei qui rispettato, che continui con il tuo dire spesse volte il tuo sì molto “irrispettoso”.
        E non sarebbe “giusto” che l’avessero, ma buono, molto buono per loro… perché se hai un “dono” che sai che non è per te solo, lo condividi – il Cristiano sì, ha l’obbligo di condividerlo.

        “ma senza mai specificare come potrebbe concretamente avvenire che l’avessero” è un’altra tua fissa “tiritera”… tanto non sei qui per avere specifiche indicazioni, ma per convertire i “convertiti” (tua affermazione), quindi per chi parli, paladino di altrui coscienze?

      2. Alessandro

        “Voi invece vorreste insinuare che senza il vs. pensiero unico non può esservi vita onesta”

        Ma ci sei o ci fai? O finora abbiamo letto due blog diversi, oppure dovrebbe esserti evidente che la stragrande maggioranza dei cattolici che commentano su questo blog non ha mai “insinuato” che un ateo o un agnostico non possa condurre una vita onesta (se per vita onesta si intende – più o meno – quella di chi non ruba, non uccide, non percuote il prossimo)

        Quanto al dono della Fede, credo di averti detto decine di volte che a me è accaduto di accorgermi di credere (non senza vertigine) sostando (non fisicamente) davanti al sepolcro vuoto, alla pietra rotolata, e sorprendendomi convinto che i contemporanei che testimoniarono che Gesù di Nazaret veramente risorse dai morti non volevano ingannare e non si sono ingannati. Questa Fede, nella mia esperienza, non è immune da dubbi, è sicuramente perfettibile, ma finora non è mai venuta meno. D’altronde, si può peccare anche senza perdere la Fede.

        1. A me mi sembra che qui dentro vengano fustigati spesso e volentieri i costumi immorali dei non credenti, come anche il Papa contrasta l’agnosticismo, come sorgente di male.
          Per quanto riguarda la Resurrezione, che sia avvenuta esistono solo testimonianze “interne” alla Chiesa primitiva, nessuna esterna. E questo per uno storico può avere un certo peso. Per il fedele, per chi ha fede, un altro.

          1. Alessandro

            A me invece sembra che qui dentro vengano deplorati i costumi immorali in quanto tali, che siano tenuti da credenti o da non credenti.

            Era “interna alla Chiesa” la parola del centurione? “Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: “Davvero costui era Figlio di Dio!”. (Mt 27, 54)

            Era “interno alla Chiesa” Saulo di Tarso, che si qualifica persecutore della “Chiesa di Dio”? “Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono l’infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.” (1Cor 15, 8s)

            Erano “interni alla Chiesa” quelli “della guardia”? Cioè quelli che “giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto”, ossia che “vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.
            Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mt 28)

            E non vedi come pure gli apostoli sono increduli, e si arrendono solo all’evidenza? Penso non solo a Tommaso, ma anche a Pietro e agli altri: “E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto.” (Lc 24, 9-12)

            1. Tutte le cose che dici sono raccontate nei libri della chiesa primitiva.
              L’unico testimone, che sappia io, esterno, che parla di resurrezione, è Giuseppe Flavio, nato nel 37 d.C.

              1. Alessandro

                e perché mai questo toglierebbe credibilità alle testimonianze? Prendiamo anche solo l’esempio di Paolo: non è in dubbio la sua esistenza storica, e non è in dubbio che abbia accettato il martirio perché era convinto che Gesù fosse risorto. Era dunque uno che ha subito persecuzioni e morte violenta per una illusione, quella di aver visto il Risorto? Tutto emerge dalle Lettere di Paolo tranne che il profilo psicologico di un soggetto facilmente suggestionabile con la testa fra le nuvole, incline a vedere risorti e a morire per loro. Tant’è che combatteva aspramente quanti andavano testimoniando la Resurrezione di Cristo. Era talmente consapevole del fatto che la risurrezione di Cristo fosse discriminante per il senso della propria vita da scrivere:
                “Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l’ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!… Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo FALSI TESTIMONI di Dio, perché CONTRO DIO ABBIAMO TESTIMONIATO che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto;
                ma se Cristo non è risorto, è VANA LA NOSTRA FEDE e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, SIAMO DA COMPIANGERE PIU’ DI TUTTI GLI UOMINI. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.” (1Cor, 15)

                Giuseppe Flavio NON è un testimone della Resurrezione, né interno né esterno, perché non ha visto il Risorto.

                D’altronde, è ovvio che i testimoni del Risorto aderiscano alla Chiesa del Risorto, e che quindi tutte le testimonianze di chi ha aderisce alla Chiesa del Risorto siano “interne”, come le chiami tu.
                Ma questo prova soltanto che la visione del Risorto è così coinvolgente da “trascinare” all’adesione alla Chiesa del Risorto (e come potrebbe essere diversamente? Come può non aderire alla Chiesa del Risorto chi sperimenta che il Risorto è tale?), non sminuisce il valore di chi testimonia di aver visto il Risorto!

                1. Te ti chiedi: perché avrebbero mentito? come avrebbero potuto sacrificarsi per pura illusione?
                  Ti rispondo: tante le testimonianze false “in buona fede”, come anche tanti sacrificati per pure illusioni.
                  Ma potrei naturalmente essere io a sbagliarmi e essere vere le testimonianze. E poi :è giusto dire che “anche” l’agnosticismo ha i suoi dogmi, cosiccome si ripete che lo scettico è un credente nello scetticismo? Ma perché contrastarlo, l’agnostico?Sarebbe come se io mi volessi mettere a “contrastare” la Resurrezione o La Trinità, cosa che io non fo pur non credendo nella Resurrezione e nella Trinità. Giusto, è, magari, quando è il caso, contrastare dei fatti, non dei pensieri.

                  In pratica il Papa vorrebbe che tutti si credesse 1)o a qualcosa, e l’agnosticismo ,dice lui, è già di per sè credere
                  2) o credere nel Dio cattolico. Allora lo dica: bisogna che tutti si creda nel Dio cattolico.

                  1. Alessandro

                    “Sarebbe come se io mi volessi mettere a “contrastare” la Resurrezione o La Trinità”.

                    Sei sicuro che non le contrasti? Certo che le contrasti: ogni volta che, ad esempio su questo blog, contesti comportamenti che per i credenti nella Resurrezione e nella Trinità discendono dalla fede nella Resurrezione e nella Trinità.

                    “Allora lo dica: bisogna che tutti si creda nel Dio cattolico.”
                    E’ ovvio che il Papa desidera che che “tutti si creda nel Dio cattolico”. Ma non può imporlo, e anche potendo non vorrebbe imporlo, perché la fede in Dio è un atto libero costringere al quale è impossibile, e tentare di costringere al quale è peccato.

                    1. “E’ ovvio che il Papa desidera che che “tutti si creda nel Dio cattolico”. Ma non può imporlo, e anche potendo non vorrebbe imporlo…”

                      Assolutamente sottoscrivo.

                      E aggiungo sulle testimonianze alla Resurrezione una citazione di quelle che ad Alvise non dicono nulla ;-):

                      “Vi annunzio ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita. Poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi. Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo.” (1 Gv 1, 1-3)

                      Lettura breve secondi vespri di oggi.

                    2. Alessandro: sarebbe impossibile “costringere” (anche potendo!) qualcuno a avere fede. il massimo che si potrebbe ottenere è costringerlo a professare una certa fede, o come si potrebbe dire in lingua, cosiddetta, laica, a pigliare la tessera!
                      Per questo il Papa dovrebbe pregare il suo dio di insufflare la fede a tutti!
                      Perchè non la insuffla? Mistero della fede!

                    3. E tu che ne sai che non preghi il suo (nostro) Dio per questo?
                      E che ne sai che non la “insuffla” (per usare i tuoi termini)…? C’è che una volta “insufflata”, va anche accettata. Siamo liberi ricordi? Libero arbitrio.

                  2. angelina

                    Alvise, questa cosa “tante testimonianze false in buona fede, tanti sacrificati per pure illusioni” tu la dici spesso. A me non viene in mente, puoi farmi qualche esempio tra i tanti?
                    Intendo con caratteristiche almeno analoghe (cioè una dozzina di semianalfabeti, di un paesello qualunque, che partono per il mondo e si lasciano uccidere orribilmente per un’idea; e il tutto dà vita ad un’organizzazione millenaria, più o meno in sintesi).

                    1. Non per porgere una sponda all’Alvise pensiero, ma penso la storia sia piena di “martiri” per pie illusioni. I martiri delle rivoluzioni, delle “librazioni”, delle cause… insomma i tanti sacrificati per un’idea, una causa (un’utopia). Idee e cause che non cambiano le sorti del mondo né quelle del cuore dell’uomo.

                      Naturalmente Alvise direbbe: “come la vostra idea, ecc, ecc”

                      Non credo da qui si vada molto lontano 😉

                    2. angelina

                      D’accordo Bariom, non si trattava di “andare” da nessuna parte. Poichè non sono tanto competente, mi sono fatta l’idea che il fenomeno ‘cristianesimo’ non sia tanto frequente nel mondo e nei secoli. Visto che ce ne sono tanti di esempi, vi prego di indicarne qualcuno, tu o Alvise. Le varie utopie, le città del sole, non mi pare abbiano lasciato segni visibili.

                    3. Perdona Angelina ma ho perso il bandolo…

                      Tu scrivi: “Intendo con caratteristiche almeno analoghe (cioè una dozzina di semianalfabeti, di un paesello qualunque, che partono per il mondo e si lasciano uccidere orribilmente per un’idea; e il tutto dà vita ad un’organizzazione >direi meglio un’esperienza< millenaria, più o meno in sintesi).

                      Quindi presumo che tanto o poco competente, tu ti riferissi giustamente al Cristianesimo e su questo, che poi chiami "fenomeno", dici che "non sia tanto frequente nel mondo e nei secoli"?

                    4. angelina.
                      …per esempio quelli che sono morti per il il socialismo o comunismo, (sterminando anche altre persone) o anarchici, solo per fare un esempio, o italiani irredentisti, o i fratelli Bandiera, o Savonarola, o catari, o antifascisti…

                    5. Giusi

                      Con milioni e milioni di martiri fino ad oggi, tutti per il Risorto: Shahbaz Bhatti (2011), Don Andrea Santoro (2006), Mons. Luigi Padovese (2010), Charles de Foucauld (1916), Christian de Chergè e i monaci di Tibhirine (1996), Annalena Tonelli (2003), Trappisti di Yangjiaping (1947), Padre Mario Borzaga (1960), Padre Fausto Tentorio (2011), Padre Tullio Favali (1985), Michel Kayoya (1972), Seminaristi Burundesi (1997), Katina Gubert, Padre Ottorino Maule e Padre Aldo Marchiol (1995), suor Leonella Sgorbati (2006), Luisa Guidotti (1979), Davide Okelo e Gidlo Irwa (1918), Mons. Oscar Arnulfo Romero (1980), Padre Cosma Spessotto (1980), Padre Ezechiele Ramin (1985), Padre Andrè Jarlan (1984), Padre Daniele Badiali (1997), Giulio Rocca (1992), Don Luis Lintner (2002), Suor Doroty Stang (2005), Don Ruggero Ruvoletto (2010), Pavel Florenskij (1937), Massimiliano Maria Kolbe (1941), Edith Stein (1942), Franz Jagerstatter (1943), Dietrich Bonhoeffer (1945), Don Francesco Bonifacio (1946), Salvo D’Acquisto (1943), Vittorio Bachelet (1980), Rosario Angelo Livatino (1990), Don Pino Puglisi (1993), Don Peppino Diana (1994), Clementina Anuarite Nengapeta (1964), Martiri Vietnamiti (tra il 1839 e il 1861), Martiri Coreani (tra il 1839 e il 1867), Martiri Ugandesi (tra il 1885 e il 1887)……… Così, giusto per citare una goccia nell’oceano.

                    6. angelina

                      Bariom, ho chiesto ad Alvise (dove sei Alvise, mi risponderai dopo cena?) di farmi un esempio tra i tanti di gente che si è immolata per un’idea (chiaramente “soggettiva”, cioè valida solo per alcuni; così come Alvise intende qualunque fede o credenza) e quest’idea, morti gli “illusi” iniziali, sopravvive in un’organizzazione secolare. Quanti ne conosci tu?
                      Stasera non mi so spiegare bene: forse Alessandro, che dice di avere la medesima curiosità, potrebbe venirmi in aiuto. 😀

  14. angelina

    Alvise, ho letto la tua risposta dopo aver scritto il mio commento. Scrivo qui per non incrociare troppo le repliche. Dunque scrivi i morti per il comunismo, ma il comunismo mi pare sia durato appena un secolo ed è morto anche lui (mi pare).
    Tornando ai 12 sfigati visionari che hanno condizionato il calendario del pianeta, ti dico onestamente che non mi riesce di trovare niente di simile. Tu, onestamente, non trovi che sia quantomeno un fenomeno unico?

        1. angelina

          E già, proprio così Bariom, e immagino che il nostro caro Alvise preveda il dissolvimento del cristianesimo allo stesso modo della civiltà egizia.
          Ma volevo dire cristianesimo (che è una religione) o civiltà occidentale (cioè una cultura) ? Perché a questo punto non so se l’America latina, l’Africa o Filippine e Srilanka siano assimilabili alla cultura occidentale, ancorché abitati da milioni di cattolici.

          1. Non credo il problema sia l’assimilazione delle culture… La cultura “occidentale” è permeata quand’anche non “fondata” (checche ne dicano le intellighenzie contemporanee) sui valori stessi del Cristianesimo. Altre Culture no, ma non debbono essere di per sé “assimilate”, anzi. E’ proprio la forza del Cristianesimo (essendo quella di Cristo stesso) il poter compenetrare e arricchire ogni cultura, parimenti come avviene per ogni singolo Uomo qualunque sia la sua Storia e la sua Cultura senza che né l’una, né l’altra ne venga sminuita (ovviamente nei suoi aspetti positivi non certo quelli che sminuiscono l’Uomo stesso…).

            Non so se ho reso chiaramente 😉

          2. @ Angelina: per i paesi che nomini e per altri nelle stesse condizioni lo storico olandese Hendrik Brugmans (uno dei padri spirituali dell’originale concetto di Unione Europea – che non è quello che poi è prevalso e di cui attualmente godiamo gli effetti) ha coniato la definizione di Magna Europa. Un territorio, geograficamente esterno all’Europa ma ad essa unito da forti legami culturali e comprendente tutti i paesi la cui civiltà attuale ha radici cristiane, perché è nata dall’incontro tra cultura europea e culture locali: le Americhe, l’Australia, l’Oceania, il Sudafrica e lembi di Asia (Goa e il Malabar, le Filippine, Macao e Hong Kong…)
            http://www.cesnur.org/2006/mi_08_19a.htm

      1. angelina

        Date? Nomi? Non sono pratica di induismo, né buddismo, dell’Islam quello che si legge in giro, gli egizi sì, li ho studiati a scuola. Dove sono gli eroi e i testimoni? Fatti?

          1. angelina

            Ops, beccata! 😉 È che non dormo tranquilla se Alvise non mi risponde….bah, peggio per me, dovrò farmi una tisana…. ‘notte. 😀

  15. angelina

    Giusi, che meraviglia di elenco! Andrò a cercarmi diversi nomi che non conosco. Ovviamente, spero di essermi spiegata meglio nell’altro commento, non mi riferivo a questo tipo di testimoni… 😀

    1. Infatti Angelina credo la risposta alla tua domanda (provocatoria) non debba venire da me. Di fatto anch’io sono tra quelli che non vede nulla di paragonabile ai frutti dei 12 visionari di cui sopra 🙂

    2. Giusi

      L’ho preso da un libretto che è stato distribuito dalla diocesi di Vittorio Veneto per la Quaresima dell’anno scorso. Ogni giorno, a partire dal mercoledì delle ceneri fino al sabato santo, c’era un martire “moderno”.

  16. angelina

    Ci riprovo, poi basta che domani si torna al lavoro. Alvise, scusa ma non puoi rispondere “unico come tizio, caio e sempronio” se stai a ca**eggià..dillo, io ho chiesto una risposta ragionevole ed onesta.

    1. angelina:
      …mi dispiace se non ho risposto ieri sera, avevo un appuntamento con una donna di piacere, una giovane russa!!!
      Così si volatilizzano i soldi guadagnati !!! Ha ragione Monti!!!
      No, non ho nessun nome che possa darti di martiri di altre religioni. La religione più predisposta al martirio pare sia stata quella cristiana. La ragione, o le ragioni, di questo non la/le so. Forse essendo Cristo stato martiririzzato lui stesso, e la croce porta per il regno?
      Comunque non ti sembra anche strano che nonostante la eccezionalità del numero dei martiri e la durata nel tempo della tua religione ci siano ancora tantissimi, anche nella terra del Papa, che non credono?

      1. … e quello che hai pagato è il valore che dai al tuo esser uomo, ma ancor peggio hai “preso a nolo” una donna come fosse un oggetto. La stessa cifra è la cifra del valore del tuo amore (?) per tua moglie – essendo tu sposato.

        E poi invochi stima e non condanna. Io non condanno te Alvise che se Cristo non avessi incontrato forse (e senza forse) ti sarei compagno di lussuria, ma non pretender ti si dica: “l’uomo è libero, questo è bene” (!!)

        Ma lo so che ha te piace provocare, magari eri solo “congiunto” alla tua poltrona 😉

        1. E venendo a cose di più alta levatura “… La ragione, o le ragioni, di questo non la/le so.”

          Forse perché l’essere di Cristo e il non rinnegarlo vale più della vita stessa. Forse perché come diceva una Santa, meglio la morte che il peccato. Forse perché la nostra Vita (quella Eterna a cui anche il corpo mortale parteciperà alla fine dei Tempi) nessuno può togliercela – se non cedendo alla lusinghe del Demonio. Forse perché “Caritas Christi urget nos” sino a spingersi a dare la vita per i fratelli come anche per il nemico. Forse perché sappiamo che Cristo e Risorto! E noi con Lui.

          Non so vedi tu…

        1. E le imperanti nebbie, quando non tenebre, che per lo più permeano diciamo questa… stagione (?) dell’umana storia.

          Ma nelle tenebre anche una piccolissima luce può indicare la strada e le nebbie non cancellano la presenza del Sole 🙂

  17. angelina

    Come al solito il caro Alvise è riuscito a buttarla in caciara…l’appuntamento con Larussa, quelli che non credono di ritorno, etc.

    Il punto era, Alvise: TU hai scritto che tante brave persone sono vissute e in alcuni casi hanno dato la vita per idee che in buona fede ritenevano essere la verità.
    “tante le testimonianze false “in buona fede”, come anche tanti sacrificati per pure illusioni”. Ti ho chiesto di citarmi esempi di false testimonianze (cioè pure illusioni) durate nel tempo abbastanza a lungo.
    Checché possa sembrare, la mia domanda non era provocatoria né retorica (cioè, del tipo: già so che non potrai indicarne, so che non ce ne sono), ho solo chiesto una citazione. “…per esempio quelli che sono morti per il il socialismo o comunismo, (sterminando anche altre persone) o anarchici, solo per fare un esempio, o italiani irredentisti, o i fratelli Bandiera, o Savonarola, o catari, o antifascisti…” questa risposta mi è parsa evasiva, ecco.
    “non ho nessun nome che possa darti di martiri di altre religioni. La religione più predisposta al martirio pare sia stata quella cristiana. La ragione, o le ragioni, di questo non la/le so. Forse essendo Cristo stato martiririzzato lui stesso, e la croce porta per il regno?” Non ho chiesto le ragioni, ho chiesto:
    “Tu, onestamente, non trovi che sia quantomeno un fenomeno unico?
    “Certamente, è unico, come lo è stata la religione egiziana, come lo è l’islam, come lo è l’induismo, il buddismo…”
    A Roma dicono….macchè, me stai a cojonà?

    Se prendi in giro, smettila di farmi perdere tempo. Se dici sul serio, rivediti i nessi logici e smettila di sguisciare.

    1. Ma se l’appuntamento era con Larussa ho sbagliato tutto! Era una questione politica in previsione delle nuove elezioni… 😀

      Scherzi a parte Angelina, sai che “false testimonianze” (ma sarebbe più corretto chiamarle false profezie) in buona fede mi vengono in mente? Quelle dei Testimoni di jehovah (o geova come ormai molti scrivono). Per cinque volte cinque (ma anche fossero tre tanto basta), hanno annunciato e data per certa la data (ripet.) della fine del mondo.
      Molti recenti adepti neppure sanno di come il loro padri fondatori prima e alti dirigenti dopo hanno falsamente profetato (dal che dovrebbero porsi qualche domanda…). Non so di martiri, ma per certo so che per l’ultima data annunciata – recente – più di una coppia si è astenuta da rapporti coniugali e da conseguenti gravidanze, per l’imminenza della “venuta del regno” – non ho poi ben compreso la razio dato che cmq questi figli piccoli che fossero, non capisco cosa avrebbero rischiato…
      Poi se vogliamo considerarli martiri di un’idea (quando non sono stati carnefici di parenti o figli) c’è la questione del divieto di essere trasfusi con sangue altrui. Ecc, ecc.

  18. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

    …Non so, forse sono io, forse non ho seguito i commenti del blog per abbastanza tempo. Forse mi sono persa qualche pezzo in questi…ma rimango basita…
    Mi spiego. Inizialmente Alvise ha risposto a Bariom dicendo che il suo scopo qui in questo blog era quello di
    “convincervi, dall’inizio, che non siete diversi dai non (coddetti) credenti , siete uguali, agite uguale, vivete uguale, morite uguale”.
    Poi però dice che non è qui per questo ma perchè: “… sono solo un vecchio e CURIOSO, mi incurisisce il Vs. modo di ragionare e di NON essere coerenti (mi sembra a me) ché se foste coerenti vivreste in maniera diversa, da poveri, prima cosa, e da non occupati nelle cose questo mondo eccetra (ma forse sono io che mi sbaglio, vecchio bacucco)” e sposta il piano dal volerci convertire al contrario (quindi far perdere?), al voler cercare di capire le nostre incongruenze e la nostra mancanza di povertà…
    Stimolato da Bariom a scendere sul terreno delle eperienze personali riferisce di avere: “…persone morte, dolori strazi disperazioni” e chiede: “credi che io non ne abbia non ne abbia mai avuti che solo a te ti sia morte persone care e amate o che siano spose o ache altro da voi non riconosciuto?”.
    Invitato a realizzare che non ci sono “persone dai cattolici non riconosciute” e che gli affetti omossessuali che ha avuto, a cui sembra fare riferimento (a meno che non si parlasse di animali come giustamente da Giusi suggerito!..), sono perfettamente accettati ed amati, ed accolti nella Chiesa e da essa “riconosciuti”, risponde che: “…i morti che dicevo erano i miei cari, il mio babbo la mia mamma , il mio fratello, e poi le persone che ho amato, gli amici, le donne di cui sono stato innamorato e che non ci sono più…. se avessi avuto anche degli uomini amanti per fornicarci insieme lo avrei detto!”. Dunque quali sono gli affeti “da voi non riconosciuti di cui parlava?… Non si sa. Perlomeno, non si capisce…
    Invitato a chiedere scusa a Dio per aver eventualmente “mancato il bersaglio” (significato etimologico della parola “peccato”, se ricordo bene) nella relazione con Dio e con queste persone, risponde: “Per quanto riguarda il perdono che dovrei chiedere…perdono di che? Di averli trattati male anche loro, da vivi, che ancora il cuore mi piange? Il rimorso basta e avanza! A che serve il perdono di altri?”, nonostante i motivi che chiede gli siano stati già ampiamente e meticolosamente spiegati…
    Ritornati sul campo delle fede, che sembra voler smantellare, invitato da Giusi e da Alessandro a prendere visione di documenti della Chiesa (C.C.C.) e spiegazioni di sacerdoti, risponde: “Arzigogolorum”, rifiutando, sembra, di ascoltare e di prendere atto, ed in considerazione, il punto di vista dell’altro…
    Il resto che è stato scritto dopo non lo prendo in considerazione perchè, mi dispiace, non ho il tempo di farlo e, sinceramente, mi sembra di avere visto (e di averne viste) abbastanza.
    Mi dispiace dirlo, ma ho idea che il personaggio di Alvise, che a questo punto non sono più sicura essere reale, e non piuttosto creato ad “arte”, sia qui solo per “insegnare ad avere il dubbio come guida nella vita, e non le certezze” (cito dalla fonte che allego di seguito). Per i motivi che ho spiegato sopra, quelli per i quali Alvise, vedendo che non lo ascoltiamo, dovrebbe abbandonarci a noi stessi, abbandono la conversazione e reputo di non intervenire più per rispondere alle provocazioni di questa persona. Vi saluto con affetto e stima augurandovi buon anno! Milena
    http://www.facebook.com/#!/photo.php?v=2769707207225&set=vb.1394337018&type=3&theater

    1. Cara Milena ti assicuro che Alvise esiste.

      Detto questo credo sia una perdita di tempo seguire o cercare una possibile logica in tutti i suoi interventi, passaggi, commenti, domande,provocazioni.
      Lui ha il tipico pensiero “contro”, ateo, spesso irriverente, che mal soffre l’autorità ecclesiale e non ne riconosce la Sapienza, che conosce le Scritture alla sua maniera, che della sua vita racconta e inventa quel che vuole (ne ha possibilità se così crede), che a seconda di ciò che trova qui scritto, s’inventa un inciampo. Appunto vorrebbe esser lui “pietra d’inciampo”, ma non ha un ferrea logica o filosofia di vita (filosofiazero è il suo nick).

      Non che sia stupido o non dotato di una certa cultura, ma la applica in modo da cercar di dimostrare il contrario (o il tutto è lo stesso per tutti) di ciò che qui viene affermato.

      Liberi siamo tutti di rispondergli come e quanto crediamo bene… io lo faccio spesso. Non per convertire lui, che per partito preso ha deciso d’esser impenitente ;-), ma perché credo ogni tanto sia cosa buona, anche perché a volte (a volte) le sue domande – provocazioni – ecc. sono quelli di tutti, erano le mie prima d’incontrare Cristo, e penso che molti con il suo “punto di vista”, qui leggano e non intervengano e forse qualche “chiarimento” e risposta è proprio dovuta.

      Forse quello che sarebbe da evitare, è starci troppo sopra (faccio autocritica), tirarla troppo per le lunghe, cadere nel tranello di pensare di giungere ad una qualsivoglia conclusione, snaturando e perdendo di vista a volte, il tema principale dell’articolo in oggetto, che meriterebbe magari ben altre considerazioni… così facciamo di lui l’attore o il comprimario principale e non ne vale la pena (nulla di personale caro Alvise), mentre credo qui il Soggetto primario, l’unico Soggetto per cui valga la pena spendere parole, che ci si augura non sian solo tali. è ben altro!!

      Buona giornata a tutti.

  19. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey:
    …quello che, prima cosa, appare subito evidentissimo da questo e dagli altri tuoi commenti, è la tua grande bravura nello scrivere, nel sapere sintetizzare con molta intelligenza le varie sconclusionatezze dei miei discorsi.
    non c’è coerenza, vero? Solio astio, spirito di contraddizione, polemica…Dall’altra parte, però, ammetterai che ci si trova alla fine sempre davanti al muro dell’ “io credo ergo ho ragione in tutto”
    e allora questo forse può spiegare anche il il fatto che uno esca a volte dai gangheri e il ragionamente non fili via dritto
    e conseguente da cima in fondo.
    Mi ha colpito, ripeto, il tuo stile e la tua sorprendente capacità di condensare e argomentare, la qual cosa, mi pare, è sintomo di buona cultura e dimestichezza con la nobile arte della scrittura.
    Così ora abbiamo, oltre alla grande bravura di tutti gli altri, Miriano inclusa, anche, se mi è permesso, una seconda, ma non da meno, web mistress!!!
    Troppo per un povero artigiano solo nella sua casuccia fredda nel Chianti spazzato dai venti!!!

  20. … peggio che in Corea del Nord, che diamine (il freddo Chianti spazzato dai venti dove sibila il maestrale e infuria la bufera, niente da mangiare tranne ficattole, ribollita e costata, niente da bere tranne quei pochi ettolitri di Gallo Nero…)

    1. Pensa te!
      DUEMILIARDIEDUECENTOMILIONI di persone a cui secondo alcuni hanno fatto il “lavaggio del cervello” (togli dalla somma gli autori del “lavaggio” :-))

      1. Naturalmente la cifra riguarda la somma di tutte le confessioni, poi riduci hai “realmente praticanti”, poi riduci a coloro i quali sono reale segno di Gesù Cristo.

        Non è per fare la solita classifica dei “buoni e dei cattivi” è che se il Cristiano non è – sale, luce, lievito – (componenti che basta siano in piccola parte presenti con il “resto”)… non fa molta differenza e a quel punto i numeri non dicono nulla.

  21. …gli “altri” invece si riconosce che sono “altri”?
    …quello che io penso, invece, e voi lo sapete, è che siamo tutti uguali, solo le nostre azioni ci distinguono, non le nostre dichiarazioni, la Dama di santa Audrey inclusa, ovviamente.

    1. Semplice… non sono tutte uguali (tu dici che sono tutte uguali…)

      Forse che Cristo non era riconosciuto dalle moltitudini tra tutti gli altri “dottori della legge” e persino tra i profeti prima conosciuti? Era riconosciuto persino da chi lo voleva morto.

      Il Cristiano è Alter Christus.

      Poi non ne hai mai incontrati o riconosciuti. Se è veramente così non ne hai colpa… se li hai incontrati e non li hai riconosciuti, bisogna vedere se non li hai “voluti” riconoscere.
      Io di questo non posso sapere.

        1. Mi spiace il paragone non ti piaccia, ma è solo perché conosci il cristo che ti piace conoscere.
          Né Lui né gli Apostoli erano randagi. Cristo aveva amici ricchi e la sua tunica era di tal buona fattura che se la tirarono a sorte.

          L’esser senza casa, senza lavoro, senza nulla non fa di per sé un Cristiano… e comunque io ho conosciuto Cristiani che vivono proprio così: non hanno nulla, vivono della Provvidenza e del Vangelo.

          Qui ti saluto. Per stasera ho altro da fare. Buona serata.

  22. «…vivevano randagi, senza casa, senza lavoro, senza nulla.»
    Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sarà la sua personale interpretazione o magari quella di Pasolini ma gli evangelisti dicono altro.

    Gesù un lavoro ce l’aveva e l’ha praticato fino ai trent’anni (“Non è costui il téktón, il figlio di Maria?” Mc 6,3; “Non è egli il figlio del téktón?” Mt 13,55). il greco téktón è tradotto in latino come falegname ma è un nome generico che indica operatori impegnati in attività legate all’edilizia. Piccoli imprenditori di illustre discendenza; tra gli apostoli, un discreto numero faceva parte di una cooperativa di pescatori di Cafarnao.
    Gesù vestiva una “tunica inconsutile”, abbastanza pregevole che i Suoi carnefici badarono a non stracciarla
    Gesù requentava banchetti e feste, mangiava e beveva in allegre compagnie (“Ecco, un mangione e un beone, amico di pubblicani e peccatori”, Mt 11,16-19) e non batté ciglio quando una frequentatrice di queste feste gli versò sui piedi 325 gr d’olio di nardo, per un valore di circa 300 denari, somma che nel 33 d.C. poteva comprare 10 schiavi o equivalere a un anno di stipendio, comunque dieci volte quello che diedero a Giuda per averLo tradito.
    E a proposito di Giuda, se Gesù e gli apostoli non avevano nulla, come mai Giuda teneva il denaro della compagnia (Gv 12,6) ?

  23. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

    In questo caso, Bariom, se Alvise esiste davvero, spero di incontrarlo di persona se Dio vuole un giorno (e spero veramente che Dio lo voglia)! Lo capirà guardandomi negli occhi, perchè io credo. Se poi sia un massone o meno, come ipotizzavo, lo capirò guardandolo io, negli occhi! Buona serata!

    1. Beh, facciamo che chi lo dovesse incontrare per primo lo racconterà all’altro/a…
      Alvise vedrai che un giorno passo 😀 (a Dio piacendo…)

  24. Milena Manghisi Dama di Santa Audrey

    Caro Paul, se, ahimè (cioè povera me), comincio a dubitare della buona fede di Alvise, e non posso fare a meno di osservare che il suo comportamento, e le sue parole qui, sembrano orientate ad insegnare “ad avere il dubbio come guida nella vita, e non le certezze”, e “quanto siano deleteri gli integralismi” (fra questi anche quello cristiano cattolico), non posso non osservare la somiglianza di questo punto di vista con quello esposto nel link di cui sotto (ma lo avete aperto?..). Se la mia ipotesi è sbagliata, sarò io la prima a gioirne. Un saluto.

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