SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale.

SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale

Avete letto di tutto, dalle regole giapponesi al metodo danese, avete ascoltato guru improbabili, dal Grande Cocomero ai maestri orientali. Perché non provare allora a riscoprire una tradizione che, almeno, ha duemila anni di storia e miliardi di clienti molto soddisfatti e indubbiamente rimborsati? Recintare uno spazio per l’incontro con Dio, il totalmente Altro, e cercare di difenderlo a ogni costo è decisivo per la nostra felicità, eppure molti di noi procedono improvvisando, a tratti, con le energie residue, quando si ricordano. Ma come si fa a organizzare una vita spirituale nelle nostre giornate troppo connesse, compresse, piene di urgenze che altri hanno deciso per noi? Costanza Miriano – moglie carente, madre limitata, lavoratrice in ritardo – prova a proporre una regola di vita fondata su cinque pilastri:

preghiera, parola di Dio, confessione, Eucaristia, digiuno.

Tante persone questa regola già cercano di viverla, in modo rigorosamente imperfetto, alcuni per conto proprio, altri formando una piccola compagnia, una sorta di monastero wi-fi, a cui ci si vota con dedizione – si può avere un cuore da monaco salendo in metro o cucinando, facendo la spesa o correndo – e in cui ci si fa compagnia, anche da lontano, come confratelli. Una comunità wi-fi, dunque, una fedeltà senza fili, che unisce un piccolo esercito di mendicanti, scalcagnati, fragili, incoerenti, innamorati di Dio.

A SEGUIRE UN ESTRATTO DEL LIBRO

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Voglio essere anche io nel monastero Wi-Fi, ma come si fa?

di Costanza Miriano

Voglio essere anche io nel monastero Wi-Fi, ma come si fa?

È la domanda più frequente che mi sono sentita rivolgere di recente, non solo sabato all’incontro a san Giovanni in Laterano, ma anche in tante altre occasioni, soprattutto quando sono andata in giro per l’Italia a parlare dei pilastri della vita spirituale, che provo ad accennare – per quel che ne ho capito io, finora: non è molto, ma è tutto quello che so – in Si salvi chi vuole.

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Tre (delle 5) colonne su cui costruire il proprio edificio spirituale. E difenderlo

di Paola Belletti

Dieci capitoli, cinque pilastri, una cosa sola – sbam! – al centro di tutto. Anzi una Persona. Così posso offrirvi un assaggio del più recente libro di Costanza Miriano, Si salvi chi vuole. Manuale di imperfezione spirituale, edito da Sonzogno, uscito il 16 novembre, atteso da tanti.

Al centro non c’è lei eppure ce la figuriamo di continuo. Il suo profilo, magroetonico – naturalmente – si staglia netto nello schermo della mente fino a che non diventa tremulo a causa delle lacrime.

Sì, è commovente, ma fa anche parecchio ridere. Sono piacevoli ricreazioni, le sue, alla Santa Teresa d’Avila (anche lei patrona del libro!)

Di cosa parla?

No niente, di farsi monaci. Di avere una regola, di amare la propria croce, di uscire dalla nostra palude. Di decidere che fare della nostra vita. Di vivere da salvati. Ah! E di procurarsi un quaderno.Con copertina in cuoio per noi donne; per gli uomini invece vada per il retro del foglio della revisione auto. E su quello vergare il nostro progetto, attestare la nostra decisione e poi difenderla.

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Monachesimo WiFi

Estratto del libro SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale 

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di Costanza Miriano

Ho deciso, voglio farmi monaca. Ecco, mi rendo conto che, per esempio, a prima vista, la mia postura adesso potrebbe sembrare non proprio simile a quella di san Pacomio, uno dei Padri del deserto che furono gli apripista di questa forma di vita: sono le tre di notte e non sono ancora a metà della lista delle cose da fare oggi, che poi è ieri già da qualche ora, indosso dei pantaloncini fucsia da corsa – tipico capo del monachesimo occidentale –, ho alla mia destra una crema levigante (gli spiriti degli acquisti inutili tendono a materializzarsi nelle notti d’estate, e voci di farmacisti assennati vissuti secoli or sono ti bisbigliano: «Quanti trattamenti antipidocchi avresti potuto comprare invece di questa crema che non frenerà il tuo decadimento?»), alla sinistra i libri di Groucho Marx e vari cibi raccomandati dalla federazione mondiale colesterolo. Per espiare, di fronte a me, una bottiglietta con una bevanda drenante (noi aspiranti monaci teniamo in somma considerazione la lotta alla ritenzione idrica, si sa). Intorno, in ordine sparso, delle pinzette, un correttore (non del senso di un amanuense che ti controlli i testi, ma una crema rosa chiarissimo per coprire le occhiaie), tre rosari, il modulo di iscrizione a un secondo anno di classico, due multe, dei fiori agonizzanti, il breviario, una decina di libri cominciati e abbandonati, sempre per quel fastidioso problema che ogni giornata ha ventiquattr’ore e, quando meno te lo aspetti, finisce, e poi ricomincia, sempre cortissima, e bisogna ripetere tutta una serie di cose che, testarde, si ripropongono ogni giorno, tipo preparare da mangiare a pranzo e cena, perché coi figli, a differenza di quanto succede coi gatti, non puoi cavartela con una ciotola di crocchette ai gamberi.

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SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale. Il nuovo libro di Costanza Miriano

SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale

Avete letto di tutto, dalle regole giapponesi al metodo danese, avete ascoltato guru improbabili, dal Grande Cocomero ai maestri orientali. Perché non provare allora a riscoprire una tradizione che, almeno, ha duemila anni di storia e miliardi di clienti molto soddisfatti e indubbiamente rimborsati? Recintare uno spazio per l’incontro con Dio, il totalmente Altro, e cercare di difenderlo a ogni costo è decisivo per la nostra felicità, eppure molti di noi procedono improvvisando, a tratti, con le energie residue, quando si ricordano. Ma come si fa a organizzare una vita spirituale nelle nostre giornate troppo connesse, compresse, piene di urgenze che altri hanno deciso per noi? Costanza Miriano – moglie carente, madre limitata, lavoratrice in ritardo – prova a proporre una regola di vita fondata su cinque pilastri:

preghiera, parola di Dio, confessione, Eucaristia, digiuno.

Tante persone questa regola già cercano di viverla, in modo rigorosamente imperfetto, alcuni per conto proprio, altri formando una piccola compagnia, una sorta di monastero wi-fi, a cui ci si vota con dedizione – si può avere un cuore da monaco salendo in metro o cucinando, facendo la spesa o correndo – e in cui ci si fa compagnia, anche da lontano, come confratelli. Una comunità wi-fi, dunque, una fedeltà senza fili, che unisce un piccolo esercito di mendicanti, scalcagnati, fragili, incoerenti, innamorati di Dio.

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Quello che ho capito della vita spirituale

di Costanza Miriano

Ho trascurato questo blog, negli ultimi mesi. Per una serie di motivi. Alcuni più difficili da dire e da esplorare in poche parole – un momento di confusione nel quale ogni volta che si parla partono le etichette “allora tu sei contro – oppure – allora tu sei a favore del Papa!”, e giù anatemi – altri più semplici: la vita, il lavoro, i figli che crescendo non diventano meno impegnativi, anzi (non devi più giocare a principesse ma spegnere tablet e cercare cellulari nascosti, e io rivoglio il mio vecchio lavoro: ero più simpatica quando giravo per casa cantando con un diadema di plastica in testa). Ma il motivo determinante è che ho scritto un libro e ci ho messo tutte le energie (residue). Continua a leggere “Quello che ho capito della vita spirituale”

Ansia, depressione, dipendenze: malattie della mente e dello spirito

Intervista a Wenceslao Vial, medico e sacerdote, professore della Santa Croce, autore del libro Psicologia e vita cristiana Cura della salute mentale e spirituale

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di Rocío Lancho García 

Sono responsabile del mio modo di essere? Si può uscire dalla depressione? Come vincere l’ansia? Esistono rimedi per superare le dipendenze da droga come da internet? La famiglia di una persona con disturbi mentali come deve comportarsi? Quando c’è bisogno di uno psicologo o semplicemente di un sacerdote? Il sesso è una invenzione antiquata, un gioco o un tabù? Sono, tutti questi, interrogativi fondamentali per la vita delle persone. Ad alcuni di tali quesiti ha provato a dare una risposta Wenceslao Vial, medico e sacerdote, professore di psicologia e vita spirituale presso la Pontificia Università della Santa Croce, di Roma, nel suo nuovo libro Psicologia e vita cristiana. Cura della salute mentale e spirituale, (Edusc). Per saperne di più, ZENIT lo ha intervistato. Continua a leggere “Ansia, depressione, dipendenze: malattie della mente e dello spirito”

Per una spiritualità delle persone anziane

 

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di Innocenza Laguri

Delineare una spiritualità delle persone anziane , dice il Papa. E’ un’importante affermazione del Papa  in una delle due recenti udienze di marzo sugli anziani, ci ho riflettuto. Intanto mi pare evidente che  il Papa propone  la questione della vecchiaia a  due diverse categorie di persone. Nella prima udienza del 10-3  in verità non si rivolge agli anziani, ma a chi non è vecchio  o non lo è troppo    e lo invita  a prendersi cura  degli anziani non autosufficienti (termine che la dice lunga perché sottintende che tutti gli altri..bastano a se stessi). Continua a leggere “Per una spiritualità delle persone anziane”