I sette peccati capitali e il peccato della lussuria #monasteroWiFi Roma

Proseguiamo il nostro cammino sui sette peccati capitali.

offriamo alla lettura di tutti questa profonda catechesi sulla lussuria (grazie alla trascrizione di Trascrizione di Silvia Polselli ), ricordiamo che quella sulla  sarà tenuta lunedì 9 gennaio – di solito ogni primo lunedì del mese – al Battistero di San Giovanni in Laterano (ingresso dalla Lateranense, con possibilità di parcheggio), alle 21. Questa volta parleremo dell’INVIDIA .

Alle 20.30 per chi vuole, ci vediamo in una saletta affacciata sullo stesso piazzale (seguite la luce e la caciara) per condividere un panino e soprattutto due chiacchiere, per presentarci e salutarci.

 

***

MONASTERO WI-FI
Incontro a Roma, al Battistero di S.Giovanni in Laterano, del 5 dicembre 2022

 

Catechesi sul peccato della Lussuria di don Davide Tisato

Buonasera. Come prima cosa mi presento, io sono don Davide, sono originario di Verona, vice parroco nella Parrocchia di Sant’Ippolito, qui a Roma, a piazza Bologna; ho fatto i miei studi qui a Roma e sono stato ordinato sacerdote sette anni fa da Papa Francesco.

Adesso, per vie strane, mi è stato chiesto di aiutarvi un po’ a vedere questo percorso sui vizi capitali. Oggi parleremo della lussuria che è un tema che prende un po’ a tutte le età, in tutte le condizioni di vita. Vorrei in qualche modo entrare in questo tema che conosciamo, che fa parte un po’ della nostra società, perché poi parlerò anche della realtà che stiamo vivendo oggi.

Prima di venire qui parlavo con alcuni ragazzi della mia parrocchia, ragazzi di 16, 17 anni e gli ho detto: “Ma voi sapete che cosa è la lussuria?”
Perché non tutti i giovani conoscono questo termine della lussuria.
Una ragazza mi ha detto “Si, anche Dante ne parla, ci sono i lussuriosi, Paolo e Francesca”.
“Ma secondo te” – chiedo a questa ragazza “- che cosa è la lussuria? “.
“La lussuria Don sono gli eccessi, poi dipende da ognuno, da come vivi anche la sessualità”

È vero che oggi la questione, soprattutto per le nuove generazioni, è molto seria, è molto profonda perché ognuno purtroppo si fa una morale a modo suo.
Per questo, per iniziare a parlare della lussuria, vorrei fare semplicemente una breve premessa, cioè sapere quale è la prospettiva che noi Cristiani abbiamo, che ci può sembrare scontata, però vi posso assicurare, che non lo è.

In parrocchia parlo parecchio con i giovani, avendo a che fare con i ragazzi, gli adolescenti, dato che mi occupo sia dei bambini della comunione sia della fascia di età delle cresime che è l’età delle medie, che è l’età più difficile.
Io passerei dalle elementari direttamente alle superiori, non so se avete figli di nell’età delle medie; mi occupo poi dei ragazzi del dopo cresima, quindi quelli temerari che resistono: dopo l’emorragia delle prime comunioni e poi dopo la cresima, ci sono alcuni stoici che restano in parrocchia anche dopo aver concluso l’itinerario di Iniziazione Cristiana, che sono quelli che mi danno più soddisfazione perché è bello, soprattutto poi quando entri in confidenza, che si aprono molto e ti raccontano tanto anche di loro; e mi sto rendendo conto che quello che io davo per scontato non lo è affatto.
Forse per molti di voi, che avete una formazione Cristiana e anche una famiglia Cristiana alle spalle, probabilmente tante cose oggi non ci sembrano nemmeno concepibili, eppure faccio queste premesse perché non è così scontato parlare dell’unione sessuale legata all’amore.

Ho scritto questa frase iniziale: per i ragazzi oggi l’unione sessuale non è per forza legata all’amore, è legata più al piacere, a qualcosa che se ti va lo fai, non è che devi conoscere la persona con cui ti unisci; per noi Cristiani invece questo è fondamentale e il problema non è tanto sull’unione sessuale ma è sull’amore: che cosa è l’amore?

Quindi questo è importante anche per noi, e anche per i ragazzi di oggi, pensare che cosa è l’amore e anche formarci all’amore e ad amare. Quindi non è legata all’infatuazione, al desiderio, al possesso, alla violenza, cioè l’amore è al principio dell’unione sessuale e anche alla fine, come compimento.
Se usciamo da questo poi in realtà già non capiamo più nulla di come utilizzare la nostra corporeità e la nostra sessualità. Per fare questo serve molta maturità oggi c’è un infantilismo grande, anche negli adulti, per poter esercitare opportunamente le nostre pulsioni sessuali.

NOI SIAMO FATTI, ci ricorda San Paolo, di SPIRITO, ANIMA e CORPO e queste tre dimensioni vanno sempre insieme.
Se ne dimentichiamo una, siamo monchi, ci manca qualcosa!

Lo spirito dà il discernimento, l’anima è intelligenza, il corpo, è per questo, per quanto riguarda la sessualità, ed è più facile da vedere; cioè c’è sempre anche una maturità fisica per poter iniziare una vita sessuale e ogni atto umano coinvolge spirito, anima e corpo. Se dimentichiamo una di queste tre parti, non compiamo un atto che è pienamente umano, almeno nella sessualità.

Se nella sessualità manca il corpo è solamente un atto disincarnato, ideale, vuoto, un’immaginazione. Poi vedremo quanto questo uccide anche nella nostra mente e quanti atti sessuali, nella nostra vita quotidiana, compiamo senza il corpo.

Quando manca l’anima, cioè manca l’intelligenza, l’atto è un atto istintuale, irrazionale.

Quando manca lo Spirito è un atto perverso, un atto che può diventare idolatrico, un culto di noi stessi, del nostro fisico.

Quindi questo per introdurre un po’, come mettere le basi di questo tema, cioè l’unione sessuale legata all’amore perché se ci dimentichiamo di questo non capiamo poi quali sono le deviazioni.

Allora, la deviazione vera della lussuria (si parla di un vizio capitale, quindi qualcosa che ci fa deviare da quello che è l’obiettivo vero che è la nostra felicità) è quella di usare in maniera patologica la nostra sessualità, di avere una brama sfrenata dei piaceri sessuali.
Tutto questo sapendo che sessualità, godimento, piacere, passione, non sono di per sé sbagliati.

Forse c’è stata un’epoca nella chiesa in cui si è troppo demonizzata questa parte.
Stavo rileggendo un po’ alcuni Padri della Chiesa: forse anche il Salmo che dice: “nel peccato mi ha concepito mia madre” molto spesso è stato associato al fatto che ogni atto sessuale era di per sé peccaminoso, ma questo non è vero!
E’ importante sapere come incanalare la sessualità , in maniera corretta e giusta.

La sessualità non è solamente l’utilizzo dei genitali nel compiere atti sessuali, perché altrimenti io, come sacerdote, non farei alcun tipo di atto sessuale, invece gran parte del mio donarmi, del mio spendermi per gli altri coinvolge anche tutta la mia sessualità, il mio essere uomo.

Grazie a Dio abbiamo avuto un grande maestro che è Giovanni Paolo II, che ci ha aiutato anche a vedere la verità e la pienezza dell’amore e anche della sessualità. L’unione sessuale è quindi uno dei modi di unione fra l’uomo e la donna, è una delle manifestazioni dell’amore.

Noi siamo chiamati alla felicità, i vizi invece ci portano, vi dicevo, fuori strada.
Il vizio della lussuria ci fa perdere qualcosa anche di noi stessi e ci aliena, ci porta da una parte dove noi non dovremmo stare.

Dice Clemente d’Alessandria che “la cupidigia che si compie nel corpo, non viene dal corpo”.
Quale è l’organo interessato in questo vizio della lussuria?     Il cervello.

Noi pensiamo che siano gli organi genitali, invece tutto parte soprattutto dalla testa.
Perché noi, come uomini e donne, siamo più degli animali (anche se a volte sembra di no), siamo esseri non istintuali ma pulsionali.
Cioè noi riceviamo tante pulsioni e poi, con la nostra volontà, possiamo decidere se assecondare o meno queste pulsioni.

E’ qui che si gioca tanto del nostro essere uomini e donne, nel non farci trascinare solamente dai nostri istinti. E in questo, anche la volontà va in qualche modo educata ed allenata.

Come per il corpo, uno può sentire lo stimolo (la pulsione) della fame, però puoi decidere di non mangiare, di aspettare un momento, di mangiare più tardi, perché ci sono delle altre cose più importanti da fare oppure perché semplicemente decidi in quel momento di fare il digiuno.
E la stessa cosa vale anche per le pulsioni sessuali: noi non siamo costretti ad assecondarl
e.
E questo perché noi prima di tutto siamo degli esseri liberi. Il Signore ci ha donato questa libertà.

E’ vero che anche la nostra libertà molto spesso viene intaccata dalla nostra condotta di vita, dalle scelte che abbiamo fatto, dalle ferite che possiamo portare.
E spesso viaggiamo in modo “cattivo”, dal latino “captivus” che vuol dire che abbiamo dei legami, che siamo dei legati, che non siamo liberi.

Quindi, non ci sono persone cattive, ci sono degli atti a volte che noi compiamo che sono cattivi.

Qual è il problema della lussuria? Il centro siamo noi stessi. La lussuria è appunto legata all’egoismo, al procurarci piacere, per cui uno diventa il centro di qualsiasi cosa, della nostra mira.

Quindi il lussurioso che cosa fa?
Vuole sempre prendere dall’altro per arricchire sé stesso
in fondo, cioè l’altro diventa un oggetto e non è più visto come una persona, l’altro non è più visto in queste tre dimensioni che vi dicevo di spirito, anima e corpo, ma solamente per l’immagine, per corpo, per quello che appare.

Faccio un esempio: se io sono in macchina, mi fermo sulle strisce e passa una bella ragazza davanti a me e io guardo con desiderio questa ragazza. Non mi interessa se è italiana o straniera, se ha studiato o se è ignorante, oppure è di buona famiglia o meno.
In quel momento il desiderio che cosa accende in me?
Qualcosa che va al di là di quella che è la persona. Allora la vedo solamente come un oggetto, un corpo, solamente come un’immagine e scindo, divido quella che è l’immagine dalla persona in sé, con un’anima e con uno spirito.

Di per sé questa scissione non è tanto nella persona che sto guardando ma è dentro di me, perché che cosa fa in noi la lussuria: ci spacca in due, ci separa, ci divide due interiormente.

C’è un passo della Scrittura che è molto bello, che forse conoscete: nel Libro di Daniele c’è un episodio legato a Susanna. C’erano dei giudici persi in Israele che avevano adocchiato questa donna bellissima e allora non volevano far altro che spiarla e ad un certo punto, questo nel capitolo 13 del Libro di Daniele, si vede che questi due anziani si dicono l’un l’altro che stanno andando a casa, poi tutti e due ritornano indietro verso casa di Susanna e scoprendosi l’uno l’altro fanno alleanza: sono sempre pericolose le alleanze nell’ambito della sessualità.

I due giudici anziani decidono di recarsi da questa donna mentre fa il bagno. Quando Susanna manda via le ancelle, i due anziani escono allo scoperto e le dicono di unirsi a loro altrimenti l’avrebbero accusata: la parola di due anziani, per di più due giudici, contro quella di una donna la cui opinione non contava nemmeno ai fini del giudizio in Israele.

Questa donna che è molto onesta e integerrima dice: “sono in difficoltà da ogni parte, se cedo è la morte per me, se rifiuto non potrò scampare dalle vostre mani” ; quindi Susanna sa che se cede è la morte per lei , perché sa che unirsi a questi uomini le procura una morte profonda, una morte dell’essere, perché in fondo, come tutti i vizi, la lussuria ci procura un uccidere il nostro spirito.

Quindi Susanna risponde loro: “Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani, che peccare davanti al Signore”.
Grida poi a gran voce.

I due anziani la accusano allora ingiustamente, la stanno per condannare, (ehm, faccio la sintesi), molto interessante questo capitolo 13, e poi un giovane, Daniele dice : “Non è possibile che condanniamo ingiustamente questa donna, io non sono responsabile di questo sangue”.

Allora tutti dicono: “Perché dici questo?”
Daniele denuncia l’inganno e svela la verità. Interroga poi questi due anziani e li fa contraddire perché gli dice : “Sotto quale albero siete stati insieme?”. Uno dice un leccio, l’altro un lentisco, quindi si vede l’incongruenza della loro deposizione, ma è interessante perché Daniele dice :In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla tua testa: ecco l’Angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per tagliarti in due e così farti morire “

Perché, come vi dicevo, chi pecca nella sessualità, anche in questo desiderio bramoso, di fatto è già diviso in due, è già separato a metà.

Infatti il peccato della sessualità molto spesso porta anche alla menzogna: pensate ad un marito e moglie, ad uno che ha una doppia vita, l’amante.
Quanto è difficile anche mentire ogni volta, dover controllare tutto, stare attento a quello che dici per non essere scoperto, già questo ti porta a vivere in maniera schizofrenica; cioè sei diviso, hai il cuore separato in due: è quello che dice Daniele a questi due uomini.

Già sono divisi in sé perché la sessualità ha una forza così grande che, ci attira tantissimo, però poi ci lascia anche un amaro.

Dicono i Padri della Chiesa gli aspetti patologici che ci lascia la lussuria: il primo è il turbamento e l’agitazione dell’anima, il secondo è la delusione perché, più grande è l’aspettativa e più grande è l’amarezza dopo, una volta consumato il tuo desiderio poi non ti lascia nulla e hai un’amarezza grande.

In un altro episodio , ve lo leggo nella Scrittura, nel secondo libro di Samuele capitolo 13, si parla di Ammon e Tamar; c’è questo figlio del re Davide, qui abbiamo ( cerca nella Bibbia)…subito dopo il peccato di Davide, poi parleremo anche del peccato di Davide, c’è questo, il primogenito di Davide, Ammon, che si è innamorato di una sorellastra, di Tamar…. E allora è triste, fa finta di essere malato, e allora chiede il re : “Cosa vuoi che faccia ?”
“Voglio che mia sorella Tamar venga qui e faccia un paio di frittelle sotto ai miei occhi, e allora prenderò cibo dalle sue mani”.
E allora il re gli concede questa cosa, e allora la sorellastra entra nella stanza di questo principe, del figlio del re, il primogenito di Davide, e Ammon le dice , ”Portami la vivanda in camera, là prenderò il cibo dalle tue mani”.

Tamar prese le frittelle che aveva fatto e le portò in camera ad Ammon suo fratello, ma mentre ella gli porgeva il cibo, egli la afferrò e le disse : “Vieni, giaci con me, sorella mia
Ella gli rispose :  “No, no fratello mio non farmi violenza. Questo non si fa in Israele: non commettere quest’infamia! E io, dove andrei a finire col mio disonore? Quanto a te, tu diverresti uno dei più infami di Israele. Parlane piuttosto al re: egli non mi rifiuterà a te.”

E cerca di farlo ragionare, ma quando uno è preso semplicemente dalle sue passioni non ragiona più. E allora Amnon le dice: “No”. Ha un obiettivo, che è quello del suo piacere istantaneo, momentaneo.
Egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò giacendo con lei.

Sentite: è interessante quello che succede dopo.
Poi Amnon concepì verso di lei un odio grandissimo: l’odio verso di lei fu più grande dell’amore con cui l’aveva amata prima.
Le disse: ”Alzati, vattene!” . Così.
Ed uno pensa: com’è possibile?

Perché il problema è quello che dicevo all’inizio, e cioè: cos’è l’amore.
Questo Amnon pensava che l’amore era confuso con il desiderio, allora una volta che esaurisci il desiderio poi che cosa ti rimane? Niente.
O qualcosa in più, oppure basta.
Cioè, se questa donna è un oggetto e basta, ho consumato quello che volevo, e basta, adesso posso metterla da parte.

Prendendo spunto da questo potete capire anche tante dinamiche che vediamo oggi, anche situazioni forse vicine a voi, che conoscete, oppure anche realtà poi legate a tante tragedie familiari, femminicidi e altre cose, che sentiamo, purtroppo, troppo spesso.

E questo perché, se il centro è solo soddisfare il mio piacere, ecco, una volta che l’ho soddisfatto, l’altro non lo considero più. E il rimedio non è avere un ulteriore piacere. E questa storia di Amnon e Tamar ce lo ricorda.

Poi, tra l’altro, finisce ancora peggio perché il fratello di Tamar, Assalonne, decide di ammazzare il fratellastro, Amnon. La profezia della spada che non si sarebbe allontanata dalla casa di Davide si avvera, si realizza, perché in realtà anche qui c’è un precedente.

Perché anche il re Davide (conosciamo l’episodio molto famoso), anche lui, si era fatto prendere dalla lussuria, che parte da uno sguardo.
Ma prima dello sguardo c’è stato qualcos’altro.
Ed è il fatto di non essere al suo posto: quello è il vero sbaglio di Davide
, che non era al posto dove doveva stare.

Perché, dice così l’inizio di questo capitolo 11 del secondo libro di Samuele, dove si sviluppa tutto questo peccato di Davide (i peccati di Davide, in realtà): Nel tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a compiere devastazioni contro gli Ammoniti. E un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. E dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella d’aspetto.
Lo sguardo che ti fa crescere il desiderio… e poi lui era re, quindi ogni desiderio che vuole lo può realizzare.
Però ancora prima, c’è il fatto che, nel tempo in cui i Re sono soliti andare in guerra, lui manda il suo generale in guerra…Davide entra nella dinamica del privilegio. Lui che era stato scelto, che era il più piccolo di tutti i suoi fratelli, nemmeno considerato in casa sua, Dio lo mette al primo posto e lui si dimentica di questo e vede tutta la sua vita come un privilegio e qualcosa che lui può dare a sé stesso
Quindi lui decide di non andare in guerra e non va in guerra, perché ci sono gli altri che combattono per lui.

Molto spesso la lussuria è questo vizio: pervade la nostra vita perché non siamo al nostro posto!
Perché hai preso quel caffè con quella segretaria e lì non ci dovevi stare, semplicemente…
poi da lì è iniziato il numero di telefono che vi siete scambiati, poi ti manda la buonanotte, poi dopo una settimana anche il buongiorno e poi ti dà delle attenzioni che magari tua moglie non ti dà e viceversa e inizia questo vortice che ci risucchia sempre di più e molto spesso continuiamo a trovarci nei posti dove non dovremmo essere, come Davide.
In più, questo legato all’ozio, al non fare nulla, perché Davide si sveglia “un tardo pomeriggio” e questo allora aumenta il desiderio e la lussuria

Poi Davide, non solo consuma questo adulterio, ma poi vuole coprire: come dicevo prima, c’è doppiezza e menzogna.
Davide vuol fare in modo che questo non si sappia e allora fa richiamare dalla guerra il marito di Betsabea, Uria, che è uno straniero tra l’altro: Uria l’Ittita.
Davide parla con lui, s’informa, fa tutto il gentile, e gli dice: “Come sta andando la guerra?…vabbè dai, me lo dici domani, intanto vai a casa tua a riposarti un po’!” e gli dà anche un po’ di porzione della mensa del Re…

Uria invece dice: No, c’è il mio esercito che sta combattendo e io non posso dormire a casa mia e unirmi a mia moglie…per la vita del Re!”

Gli dice, cioè per la sua vita, la vita di Davide!…bello, anche molto ironico questo capitolo, cioè è uno straniero che insegna al Re Davide, che dovrebbe essere Re, Giudice, Profeta, come dovrebbe comportarsi…

Poi Davide visto che non c’è riuscito in questo modo lo fa ubriacare. Ma nonostante questo ad Uria rimane la lucidità di non tornare a casa ad unirsi a sua moglie.

Alla fine allora Davide decide di macchiarsi del peccato di omicidio. In modo pure un po’ sadico” scrive la lettera in cui comanda di mettere Uria in prima linea nella battaglia e la fa portare al comandante dell’esercito da Uria stesso.
Ancora una volta viene fatto vedere quanto è onesto Uria, perché non apre la lettera che gli era stato chiesto di consegnare.
Muore Uria e muoiono anche tanti, l’esercito viene sconfitto
Quando gli arriva la notizia di questa disfatta Davide subito si arrabbia, e dice “Come è possibile?” perché si era già dimenticato tutto quello che aveva fatto.

Proprio perché una volta che finisci questo desiderio, basta volti pagina, non ci pensi più.

Invece il male ha delle conseguenze e quello che nasce come un semplice sguardo, direbbe la lettera di Giovanni, la concupiscenza degli occhi, la concupiscenza della carne, ecco tutto questo poi diventa adulterio, omicidio, menzogna, vigliaccheria.

Come un piano inclinato, come un sasso che inizia a rotolare dal pendio della montagna: all’inizio tu lo puoi anche fermare, con il piede lo fermi, ma quando prende velocità non lo fermi più. E questa è la dinamica di questo vizio capitale della lussuria, che distrugge tutte le virtù.

La lussuria distrugge in noi il TIMORE DI DIO, ci porta il fastidio della preghiera (dicono i Padri della Chiesa), ci porta all’amore smodato di noi stessi, della nostra immagine, ci porta a essere insensibili, perché se l’altro lo vedi solo come un oggetto non ti toccherà mai il cuore.
Ci porta a essere attaccati al mondo, alle mode e anche alla disperazione.

Perché è questo dove ci vuole portare il demonio, cioè a disperarci, ci accusa ci fa vedere dopo tutto questo: “Che schifo che fai, vai pure in chiesa?” oppure hai pure il coraggio di pregare il Rosario? Come fa il Signore ad ascoltarti che sei pieno di peccati?

Perché i peccati contro la carne ci umiliano molto e in qualche modo ci fanno vedere che siamo carnali.

L’unica parte positiva di questi peccati e che ci fanno vedere quanto siamo limitati, quanto siamo creature.
Molto spesso i peccati della carne, i peccati legati alla sessualità possono essere il primo rimedio contro la superbia che è il vero vizio capitale, il primo per eccellenza.
Allora a volte il Signore permette che noi possiamo cadere in alcuni peccati particolarmente fastidiosi, soprattutto per chi si sente chissà chi.
Cadendo nei peccati della carne ci ricordiamo di quanto siamo limitati, di quanto siamo poca cosa.

E molto spesso succede che questi peccati, che sono anche abbastanza evidenti, ci spingono anche a andare a confessarci.
E molto spesso, lo diceva anche il Padre Spirituale in Seminario, diceva: Sono contento che sei venuto perché lo spunto che il Signore ti ha dato è questa caduta della sessualità ma poi il Signore ti vuole togliere anche tutti gli altri. E’ molto più grave il giudizio che tu hai nei confronti di una persona. E’ molto più grave sentirti chissà che cosa, quando ti senti come Dio che a volte quando preghi lo chiami collega e gli vuoi insegnare come dovrebbe portare avanti il mondo.
Ecco però magari quei peccati non li consideri, allora il Signore permette questi scivoloni della carne.”

 

Scivoloni abbastanza frequenti nella nostra società sono legati alla pornografia, per cui vorrei dirvi un paio di parole su questa piaga della nostra società.

Dice il libro dei Proverbi “Come il regno dei morti e l’abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell’uomo”

Ed è vero perché chi consuma pornografia ne vuole sempre di più e questo lo sanno molto bene anche quelli che gestiscono tutto questo commercio legato alla pornografia che è molto redditizio.
Ma come? Ci sono già tutte le immagini che vuoi disponibili su internet?

Almeno una volta (io ho 38 anni), quando ero piccolo io, dovevi prendere l’amico del gruppo che sembrava un po’ più grande e doveva dimostrare di avere 18 anni con un pochino di barba. Lo si mandava dall’altra parte della città, evidentemente non andavi all’edicola sotto casa. Andavi dall’edicolante che non ti conosce e che soprattutto non conosce tua madre a fargli acquistare i giornaletti ed era uno che ci si passava tutti.

Invece oggi, con gli strumenti che abbiamo in tasca e che i bambini ricevono quando fanno la prima comunione… e poi ci credo che non vengono a fare il corso della cresima!hanno una finestra aperta sul mondo, una disponibilità illimitata.
Voi genitori credete di mettere il filtro ed avete risolto tutto. Loro sono nati in questa realtà, quindi sanno come metterlo, toglierlo e rimetterlo senza che voi ve ne accorgiate ed eventualmente utilizzano il cellulare del compagno di classe.

Con quest’uso incredibile della pornografia durante il periodo del lockdown ci sono state delle piattaforme che hanno guadagnato tantissimo ed incentivato tutto questo, sbloccando dei contenuti speciali. Perché l’unica cosa che si poteva fare durante il lockdown era andare su internet e contando che circa il 50% del materiale che viene scambiato su internet ha contenuti sessuale o pornografico, fate voi i conti!

Giusto per avere un’idea della portata di questo fenomeno di cui si parla poco, purtroppo, ci sono anche alcuni cantanti o youtuber, che ascoltano oggi gli adolescenti, che usano piattaforme porno per la divulgazione.
Io mi sono dovuto informare perché ho a che fare con appunto i ragazzi dai 12-13 anni (una volta in omelia ho citato Ligabue e mi hanno detto: “Liga chi?”) ed allora mi sono informato su quello che ascoltano e quali sono i videogiochi usati.
E allora ho scoperto che un cantante non ha pubblicato il suo ultimo singolo su spotify o su altre piattaforme della musica, ma attraverso un video di una piattaforma che è pornhub, che è una piattaforma pornografica, per cui ormai è l’immagine sessuale pornografica che ti aiuta a vendere anche un prodotto musicale.

Se voi pensate a tante pubblicità: mi sono sempre chiesto perché ci dovessero essere le donne mezze nude per le pubblicità delle auto, perché se uno va a comprare un’auto non è che va a comprare della biancheria intima, ma siccome gli studi fanno vedere che sono collegati le due cose: il desiderio sessuale con l’avere un macchinone grosso. Allora è chiara questa dinamica della pubblicità.

Oggi siamo ad un gradino ancora dopo: è ormai assodato che tutti guardano pornografia, allora io cantante promuovo il mio ultimo singolo attraverso questa piattaforma ed è questa che mi fa lavorare.
E questo ci fa capire la portata di questa situazione per le nuove generazioni.

 

C’è un documento molto bello che hanno fatto i Vescovi degli Stati Uniti (a volte anche i vescovi riescono a fare delle cose interessanti) che si chiama “Crea in me un cuore puro” ed è veramente fatto molto bene. È del 2016. I Vescovi statunitensi si rendono conto della portata di questo problema della pornografia che sta anche sviando il modo di relazionarsi.
Nei ragazzi che oggi sono imbevuti di questa cultura è normale poi che le relazioni che vivono partano da quello che vedono.

L’altra questione legata alla pornografia è che l’immagine ci rimane dentro, si stabilisce una DIPENDENZA. L’immagine ci identifica più che toglierla.

E il consumo di pornografia, anche qui citando vari studi, “la visione di materiale pornografico, di solito in combinazione con la masturbazione, colpisce direttamente i percorsi cerebrali di ricompensa ed è stato notato che ha sul cervello effetti simili a quelli che hanno la cocaina in un tossicodipendente o l’alcool in un alcolista” cioè si crea una vera e propria dipendenza per cui non puoi stare senza.
Questa è la dipendenza. E ogni volta per eccitarti allo stesso modo così come un cocainomane deve aumentare la dose la stessa cosa vale per chi usufruisce regolarmente di pornografia.

E dicono anche i Vescovi statunitensi che “oggi la pornografia può essere considerata una struttura di peccato” cioè non sono semplicemente delle piccole cadute.

Una volta c’era il tabù di parlare della sessualità. Oggi se prendete qualsiasi programma televisivo anche in fascia protetta se ne parla. Se voi vedete…A me piaceva molto Zelig. Oggi non posso più guardare Zelig perché sono scaduti molto i comici, però il 98% delle battute sono a sfondo sessuale.
E questo lo vedo molto anche con… proprio coi ragazzi che molto spesso l’unico modo che hanno di scherzare, di fare battute, è legato proprio alla sessualità.

Per cui la sessualità non è più un tabù anzi! E sdoganata. Il vero tabù della nostra società è la morte, ma ne parleremo quando affronteremo i Novissimi.

E di fronte a tutto questo, di fronte a questa realtà così difficile, di fronte a questo grande mostro della pornografia, come si può uscire?
Io sono venuto qua anche per darvi un Buona Notizia, per darci un po’ di Speranza perché altrimenti se vi facessi solo una radiografia di che cos’è questo peccato capitale, sarebbe una catechesi a cui manca qualcosa.
Intanto noi siamo creati per la felicità e per godere a pieno della vita. E che, per quanto possano essere state profonde o ripetute le nostre cadute sulla sessualità, riguardanti la lussuria, tutto quello che riguarda il sesso… se ne può uscire.

Lo sapete fra l’altro che la parola sesso deriva dal sesto Comandamento, sextus in latino, sex per cui una delle parole più cliccate sul web ha una matrice cristiana…. Va be’! Come inciso.

Come poterne uscire?
Primo passo: se uno cade in un pozzo molto spesso non riesce ad uscire da solo quindi bisogna avere l’umiltà di chiedere aiuto.
Secondo passo: ci sono dei rimedi che ci sono per combattere questo demone della lussuria

1) c’è quello della sobrietà, cioè vivere in maniera sobria la nostra vita.

Dicono i Padri della Chiesa che le cadute dei principianti sono provocate generalmente dall’abbondanza di cibo, quindi, per uno che sta bene, molto spesso è più facile cadere in questo peccato legato al corpo.
Molto spesso Giovanni Primaco e altri Padri della Chiesa dicono che a provocare le cadute siano sia l’abbondanza di cibo, sia l’abbondanza di sonno.

In coloro che si trovano a  metà del cammino sono le cadute legate alla superbia – e in coloro che sono ormai vicini alla perfezione, unicamente dal fatto di giudicare il prossimo.
Tu giudichi il prossimo, il Signore per correggerti ti fa cadere nella sessualità.
E dice anche Giovanni Primaco “offri al Signore la debolezza della tua natura riconoscendo interamente la tua impotenza e senza accorgertene riceverai il dono della castità”.
Cioè, semplicemente, dire: “Signore io da solo non ce la faccio”. Perché combattiamo contro un avversario che è più forte di noi, è vero! Allora bisogna avere l’umiltà perché ciò che vince tutti i vizi infondo è l’umiltà.

 

2) Altri rimedi sono essere vigilanti: la preghiera ci aiuta, il digiuno, un lavoro anche faticoso, anche dei lavori manuali, cioè qualcosa che ci tenga impegnati e anche, appunto come dicevo, battere – come dice San Francesco –  il nostro asinello, il nostro corpo, non dandogli tutti i piaceri.

Essere anche più vigilanti, magari non essere smodati nel bere. Quando bevi magari ti rendi conto che poi perdi il controllo di te. Anche toglierci – poi non so quali siano i vostri stili di vita – anche togliere qualche ora di sonno per dare al Signore, magari all’inizio della giornata, proprio le primizie.

Dire al Signore:  “guarda io in questo voglio fare alleanza con te e da solo non ce la faccio”.

Dicono i padri della chiesa che tutti i vizi si vincono affrontandoli, ma la lussuria si vince scappando.
A volte uno pensa di essere vigliacco. No! Ci sono delle realtà dove è bene non entrare!
Se tu sai che a mezzanotte, se vai a vedere il vedere il calcio (che a me piace molto) dopo che hai visto gli highlights dei mondiali, poi ti si apre il video con i goal migliori segnati da Messi e poi il terzo video che ti propone (e tu ci clicchi) non c ‘entra niente ed è qualcosa che ti stimola in modo diverso, ti stimola la fantasia sessuale.
Allora se sai che di notte è più facile cadere, se ti interessano gli highlights dell’Argentina te li vai a vedere la mattina dopo, perché la mattina è di solito più difficile cadere nei peccati della Sessualità.

I peccati della sessualità sono legati anche molto al buio e alla notte.
Anche questo ci fa nascondere da noi stessi.

Chiediamo al Signore che ci possa aiutare e ci possa donare anche la lucidità , perché la sessualità è un peccato che fa perdere il discernimento, fa perdere la lucidità.

Chiediamo al Signore, in questo momento di preghiera, che ci possa veramente donare un cuore puro e se siamo caduti in questo vizio, confessiamoci e rialziamoci. Sempre!
Se anche ci siamo caduti 20 volte ci dobbiamo rialzare e continuare a confessarci ogni volta e non scandalizzarci. Se anche dovesse capitare di ricaderci ci dobbiamo riconfessare e rialzarci.
Il Signore agisce piano piano, ci purifica il cuore e la mente come un’acqua purificatrice che opera attraverso i sacramenti che riceviamo.

Se l’anima è torbida il Signore ci ripulisce piano piano dall’interno, non può accadere in un attimo, perché le immagini restano nel profondo.

Piano piano il Signore concede l’aiuto e purifica. Vedrai che non confidando più in te stesso e chiedendo la grazia dell’Umiltà, il Signore ti aiuta.

Una cosa importante da ricordare è che “se vuoi essere casto nel corpo a volte devi accettare di avere una mente inquinata” .
Questo concetto serve per non scandalizzarci di quello che ci passa, a volte, nella testa.

Molto spesso il demonio ci sfida sul campo di battaglia dei pensieri e allora lì, a volte, ci vengono in mente delle immagini e delle tentazioni. Però non è la stessa cosa peccare con la mente e peccare con il corpo.

A volte, il demonio ci stuzzica proprio con le immagini e i pensieri. Lui è la più astuta di tutte le bestie, è più intelligente anche di noi e ci sfida attraverso i pensieri perché alla fine vuole farci peccare nel nostro corpo.

Chiediamo il dono della castità almeno nel corpo e poi, piano piano, arriverà anche quella della mente.
Non ci scandalizziamo.

Gesù non si è scandalizzato di nessun peccatore e all’adultera ha detto ” nessuno ti condanna  – vai e non peccare più”!

Dio attraverso la confessione ci perdona i peccati e poi li dimentica i nostri peccati.

Quando le persone si confessano e dicono al sacerdote che cadono sempre negli stessi peccati, in realtà Dio, ogni volta che ci perdona, dopo la confessione, non sa quali sono gli stessi peccati perché una volta concesso il perdono attraverso la Confessione il Signore si dimentica i peccati che abbiamo commesso

Dio ha una grande qualità cioè ha la memoria corta perché quando perdona i peccati poi li dimentica e ci lascia sempre nuovi.

 

4 pensieri su “I sette peccati capitali e il peccato della lussuria #monasteroWiFi Roma

  1. Flavio

    Purtroppo non sono ancora riuscito a capire, nonostante l’età, la ragione per cui una splendida ballerina che su Internet si spoglia, esibendo con arte e con sensualità tutte le sue grazie, debba essere considerato un prodotto pornografico. E’ molto difficile distinguere il confine fra la straordinaria bellezza di una ragazza che si fa opera d’arte in webcam e l’impurità dello sguardo che la contempla. Del resto, nulla e nessuno piegano la sua volontà, la sua è un’esibizione desiderata. Vengono offesi il suo spirito e la sua anima, visto che sono concordi? Vengono offesi lo spirito e l’anima di chi contempla con gli occhi la perfezione di quel corpo? Vorrei capire di più.

    1. Caro Flavio, non so se “una splendida ballerina che su Internet si spoglia, esibendo con arte e con sensualità tutte le sue grazie, debba essere considerato un prodotto pornografico”, ma so che lo può diventare…

      So (e mi meraviglia che nonostante l’età tu non te ne sia conscio) che l’uomo – come la donna, ma in certe occasioni il primo più che la seconda – solo molto raramente riesce a guardare *senza alcuna concupiscenza* un bella donna – magari anche non bellissima – che mostra danzando o meno “le proprie grazie”, senza provare pulsioni, desiderio, lussuria e senza che questo lo porti a pensieri o azioni che sono le stesse, ne più ne meno, a cui si soccombe davanti ad uno spettacolo pornografico.

      E di questo, non facciamo le anime belle, che abbiamo credo abbastanza vita alle spalle per non nasconderci dietro un dito, la ragazza che vorrebbe – si forse vorrebbe – esser considerata “opera d’arte”, non credo si possa dire ignara.

      Certo forse meglio di costei lo sanno le “operatrici” di locali per spettacoli di “lap dance” o simili, forse non lo sapeva la bella figlia di Erodìade, ma di certo lo sapeva sua madre, quando dopo che la danza certamente sensuale della figlia, fece si che il compiacimento, ma forse giusto la lussuria che come ci è stato detto offusca la ragione, fece si che il re Erode le promise financo metà del regno (chi sano di mente cederebbe metà del proprio regno per un ballo?), suggerì alla ragazza di chiedere la testa di Giovanni… e così fu.

      La danzatrice da webcam di cui sopra, sceglie liberamente sembri sostenere, il suo spirito è concorde con il suo agire, ma perciò il suo agire è buono? Dietro una webcam a cui magari si accede dopo un obolo su Postepay? Vogliamo chiamarla arte o è prostituzione?

      Ma di fatto il problema è un altro. A cosa serve il corpo che Dio ci ha donato?
      (certo se partiamo dal presupposto che non è dono di Dio ma è mio e ne faccio ciò che voglio, possiamo anche fermarci qui…).

      “Non sapete – ci ricorda San Paolo – che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!”.

      Quindi il “mio” corpo è membra di Cristo e ha da agire a Gloria di Dio e per la mia conversione. Ci può essere anche un modo casto di mostrare la propria nudità, ma è cosa ben rara a questo mondo ed è bene non illudersi o non mentirsi. La propria nudità la si dona tuttalpiù al proprio coniuge, nell’atto sponsale, laddove il proprio corpo si fa dono all’altro e per questo la si tiene celata, la si protegge e difende, come si fa per il talamo nuziale che non è luogo per giochi o facezie.

      Infine e qui concludo per un argomento che richiederebbe ben altro tempo e anche acume, chiedendoti: ci fosse tua figlia o tua nipote dietro quella webcam e dietro quella webcam chi abusa e usa di quel danzare fosse anche innocente e “artistico” nelle intenzioni, non avresti ombra di preoccupazione e ne andresti fiero?

  2. Vale la penna specificare che la frase del Salmo 50: “nel peccato mi ha concepito mia madre” erroneamente spesso associata all’atto sessuale si riferisce invece al Peccato Originale da cui solo la Vergine Maria e Suo Figlio Gesù Cristo sono stati preservati.

    Aggiungerei poi che “…per i ragazzi oggi l’unione sessuale non è per forza legata all’amore, è legata più al piacere, a qualcosa che se ti va lo fai, non è che devi conoscere la persona con cui ti unisci; per noi Cristiani invece questo è fondamentale e il problema non è tanto sull’unione sessuale ma è sull’amore.”

    D’accordo, ma che tipo d’amore, a chi l’amore, soprattutto se cristiani ci diciamo?
    Perché non è che i giovani fanno sesso solo per il piacere, certo tanti si, tanti anche per “passatempo o peggio, già in giovane età per un compenso, ma tanti diranno che si amano, che si sposeranno e che magari intanto “convivono” perché “sposarsi costa troppo”. Forse un amore sincero (ma ferito dal peccato consumato e dalla mancanza di discernimento) lo hanno pure.
    Quindi non basta dire che è una questione di amore… bisogna andare più in profondità e proporre a loro un cammino più impegnativo, dove l’amore a Dio e ai suoi insegnamenti (che ci vengono dalla Chiesa) vengono prima del proprio “trasporto” (che chiamano amore) per l’altro/a.

    Diversamente perché la castità? E quella permanente dei Consacrati, pure feconda?

    La catechesi la sottoscrivo in toto, compresi i “consigli pratici, gli inviti ad una sana prudenza, alla “fuga” (propongo con il tuo santo aiuto di fuggire le occasioni prossime di peccato), ma… ma sembra non dichiarato il perché il per Chi lo fai (o dovresti farlo)? Solo perché hai sperimentato che il peccato “brucia”, procura la morte (spirituale e ontologica)?
    O combatti per non tradire un Amore più grande, per non essere adulteri anche se non siamo sposi e là si trova la forza, il perché. Proprio in una amore più grande che ti riempie il cuore, che ti da già tutto e la possibilità di essere forte (e confidare se cadi). come lo sposo/a che non tradisce non solo perché sa che è male, ma perché sa il male che procurerebbe all’amato/a.

    Certo non possiamo “fare del male a Dio”, non sarebbe Dio, ma credo ci aiutino gli esempi concreti e più “terreni” di cui la Scrittura e ricca.

I commenti sono chiusi.