fonte: provitaefamiglia.it
Non è affatto sicuro che il ddl Zan-Scalfarotto possa avere i numeri necessari per passare sia alla Camera che al Senato. Inoltre, la genericità della sua formulazione – che, com’è noto, rischia di tradursi nell’arbitrarietà applicativa da parte dei magistrati – non riguarda tanto i concetti di “discriminazione” e di “odio”, quanto quelli di “orientamento sessuale” e di “identità di genere”. Ultimo ma non ultimo: lo strumento legislativo degli emendamenti, nel caso specifico, non sembra troppo utile a ridurre i danni del ddl, quindi occorrerà convincere più parlamentari possibili a non votarlo. Così si è espresso Alfredo Mantovano, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino, intervistato da Pro Vita & Famiglia.
Mantovano è il curatore del volume Omofobi per legge? Colpevoli di non aver commesso il fatto (Edizioni Cantagalli), realizzato assieme al Centro Livatino. Il saggio sarà presentato il 14 luglio, alle ore 17.30, presso Palazzo Maffei Marescotti, a Roma*. Sono previste le relazioni di Mauro Ronco, presidente del Centro Livatino, e di Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale. Tra gli interventi: Marina Casini, presidente del Movimento per la Vita; Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari; Alberto Gambino, presidente dell’associazione Scienza&Vita; Massimo Gandolfini, leader del Family Day.
Dottor Mantovano, com’è impostato il saggio che presenterete martedì prossimo?
«Il nostro saggio raccoglie la rielaborazione delle relazioni tenute da alcuni membri del Centro Studi Rosario Livatino presso la Commissione Giustizia sulle proposte di legge in materia di omofobia. Il testo offre un’analisi delle varie proposte di legge, mettendo in rilievo sia l’incongruenza di queste proposte, che la loro illegittimità costituzionale. Affronta poi il tema dei cosiddetti “reati d’odio”, soffermandosi su quanto sia pericoloso introdurre reati di questo tipo nel nostro ordinamento. C’è anche una disamina di tutte le norme vigenti nel Codice Penale e non solo, che già permettono di tutelare chiunque dalle offese, persone omosessuali comprese. Nel saggio, facciamo riferimento ai dati effettivi, censiti dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del Ministero dell’Interno: si tratta di dati bassissimi, a dimostrazione del fatto che non sussiste alcuna emergenza omofobia. Abbiamo quindi fatto una riflessione più specifica sulle norme penali che si vogliono introdurre e sulla loro compatibilità con la Costituzione. Facciamo poi accenno al diritto comparato, con particolare riferimento all’esperienza degli Stati Uniti. Offriamo, infine, un’ampia riflessione sulla libertà d’opinione, finalizzata anche a capire come potersi regolare, senza essere mandati a giudizio, qualora passassero queste proposte».
Verso la fine di luglio, l’iter del ddl Zan-Scalfarotto dovrebbe passare in aula alla Camera, dove si presume abbia un’ampia maggioranza. Idem per il Senato dove però la maggioranza sarebbe più esigua…
«Su questo, ho i miei dubbi, vediamo quando ci arriverà: secondo me non approderà in aula prima di ottobre. Prima di allora, potrebbe succedere di tutto, quindi, meglio non fasciarsi la testa prima di romperla…».
In sede di Commissione, che utilità possono avere gli emendamenti, al fine di ridimensionare la dannosità del ddl?
«In questa sede, devo dire che non è come per altre bozze di legge, dove si possono limitare i danni. In questo caso, si tratta di estendere la Legge Mancino all’orientamento sessuale oppure no: non c’è via di mezzo, quindi suppongo che gli emendamenti saranno esclusivamente di natura soppressiva. C’è ben poco da costruire, io non la metterei sul piano degli emendamenti: piuttosto cercherei di fare uno sforzo per convincere il Parlamento che, in questo momento, una legge del genere, come minimo, non rappresenta una priorità. In ogni caso, siamo davanti a una legge profondamente sbagliata, quindi, prima di entrare nel merito, dovremmo pensarci bene».
Molti giuristi hanno messo in luce il carattere di genericità del ddl, specie in merito a terminologie come “odio” e “discriminazione”, che lascerebbero a giudici ampia discrezionalità nell’applicazione. In qualità di magistrato, come valuta questo aspetto?
«Ritengo la genericità cui lei fa riferimento, non riguardi tanto l’odio o la discriminazione, quanto, piuttosto i concetti di “orientamento sessuale” e “identità di genere”. Nelle varie proposte di legge, c’è chi usa una delle due definizioni, chi l’altra. Nel testo unificato, l’onorevole Zan, forse per non scontentare nessuno, ha utilizzato entrambe le terminologie. Questa scelta onnicomprensiva significa che non si hanno ben chiari i termini della questione, quindi si demanda all’interpretazione dei giudici, ciascuno dei quali agirà secondo le proprie convinzioni. Tutto ciò significa caos e incertezza più assoluti. D’altra parte, quello che è successo finora in altri paesi è molto significativo. L’esperienza americana descritta nel nostro libro parla di casi già noti. L’esempio più emblematico è quello del pasticcere che si rifiutò, non di preparare la torta per una coppia omosessuale che si sposava, ma di porvi in cima l’immagine dei due uomini sposi. Persone come questo pasticcere hanno perso il lavoro e hanno avuto problemi anche di carattere penale. La genericità è in queste espressioni su cui gli stessi promotori delle proposte di legge non hanno una posizione omogenea. Se non c’è accordo nemmeno tra loro su questi termini, figuriamoci quanta omogeneità di posizioni possa esserci in tutto il Parlamento e in tutto il Paese…».
*Sarà possibile partecipare alla presentazione del libro, prenotando all’indirizzo: info@centrostudilivatino.it. Per il rispetto delle norme sanitarie, le prenotazioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili. L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook “Polis Pro Persona”.
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saluti
Questi sono i risultati di decenni e decenni di dominio culturale (!!) della Sinistra. I cattolici hanno lasciato fare per troppo tempo, presibdal buonismo, dal dialogo col mondo, dell’ecumenismo, dalla filantropia, dalla liturgia ridotta a sociologia, dalla Chiesa in uscita, e……..dal Cristo profugo.
Domenico…. Hai colpito nel segno… Ed ora per uscirne lacrime e sangue…
Dominio “culturale” della sinistra di cui dobbiamo ringraziare tanta parte di “cattolici”, che hanno considerato e ancora oggi considerano scindibili credo e scelte politiche, vita spirituale e vita sociale.
Chi è (anche) causa del suo mal, pianga se stesso.
Verissimo quanto tu dici.
Mi permetto solo di aggiungere che, ad onor del vero (non per difendere l’indifendibile diccì, non sono l’exdemocristianononpentito) che qualcosa alla sinistra bisognava pur “concedere”, per non avere una guerra civile latente continua. Non dimentichiamo che lo stato è nato da una spartizione concordata dei poteri e un “compromesso storico ante litteram”. Col senno di poi si è visto quanto perniciosa è stata questa spartizione (ma il discorso si allargherebbe troppo coinvolgendo l’inadeguatezza del partito democristiano alla difesa della morale e dei princìpi cattolici, che a sua volta richiama la discussione sull’opportunità dei cattolici in politica, ecc ecc… il discroso si farebbe troppo complesso)
@Bariom
verissimo, e infatti credo che una delle colpe principali della DC (e anche di una certa mentalità in voga nella cattolicità) è stato lasciare il mondo della cultura in mano alla sinistra, mantenendo una battaglia di retroguardia di sapore – questo sì – moralista sul fatto se in TV si dovesse vedere la coscia oppure no, come se il problema fosse questo.
Di fatto, così, si è verificata una frattura tra la fede, che ha smesso di essere fonte di giudizio sulla vita, e la cultura, esattamente come aveva individuato Paolo VI.
Una separazione di questo genere tra fede e cultura degenera necessariamente in una fede svuotata e – al massimo – moralista, e una cultura scristianizzata. In pratica, una sconfitta.
Scusate , ma io non ricordo nella mia lunga vita , alcuna reale e incisiva contrapposizione politica e culturale in Italia da parte dei i cattolici di leggi palesemente anticattoliche: il divorzio e l’ aborto sono passati maggioritariamente , IN UNA NAZIONE SEDICENTE CATTOLICA, a larga maggioranza, senza colpo ferire Mi ricordo ai tempi della legge sul divorzio , 1970 , quanti cattolici ( la maggioranza) erano favorevoli! Quanti miei amici, cattolici, erano favorevoli alla legge sul divorzio ! Ai tempi c’era un governo di politici cattolici DC .
E dunque di cosa ci stupiamo ?Di cosa ci stracciamo le vesti ? Non e’ forse un deja vu deja vecu ? Non e’ forse una ennesima prova dell’ inconsistenza dei cattolici nella vita politico -sociale ? Nel tempo , dagli anni settanta a oggi, una nazione cattolica come l’ Italia , guidata in genere da governi di politici cattolici DC non da pericolosi ateisti , ha approvato leggi su divorzio e aborto. Cioe’ non eravamo sotto una dittatura comunista! Cioe’ la pacifica borghesia cattolica che votava DC era d’ accordo !
E ora ci strappiamo le vesti per una legge anticattolica che sta per essere approvata da un governo non cattolico ma appoggiato dalla CEI ( Conferenza Episcopale italiana) ?
Scusate ma mi sembra come minimo fuori tempo massimo: abbiamo digerito il cammello ( aborto e divorzio, il massimo dell’ abominio per un cattolico) e non digeriamo un moscerino? Il divorzio e l’ aborto, oggi reputati “ normali” da quasi tutti e invece il peggior nemico della famiglia umana, sono passati cosi’ , senza reazioni e voi credete che i cattolici reagiranno alla legge antitransfobia?
@Gian Piero, contro le leggi sul divorzio e sull’aborto il mondo cattolico era ancora abbastanza vitale da tentare almeno di reagire con i rispettivi referendum abrogativi. E mi pare di ricordare che in entrambi i casi il cavallo di Troia per indebolire la resistenza dei cattolici fu l’insidiosissimo “Io non lo farei mai, ma è giusto che sua consentito perché ci sono casi particolari in cui matrimonio/ maternità diventano pesi insopportabili”
Cioè anche se divorzio e aborto erano diventati leciti civilmente, per la Chiesa restavano con chiarezza gravissimi peccati, e del resto le leggi civili non OBBLIGAVANO nessun cattolico italiano a abortire o a divorziare. Dico di più: non li identificavano comunque come “beni”, come valori da perseguire, ma come istituti consentiti in situazioni di disagio o conflitto.
Invece il ddl zan è uno strumento giuridico completamente diverso, enormemente più aggressivo e intenzionato a imporre nuovi criteri di giudizio nella coscienza dei cittadini, invadendo la sfera più intima e personale della loro coscirnza vietando con sanzioni abnormi l’esercizio della libertà di religione, di pensiero e di educazione. Sei genitore, educatore, insegnante, catechista, sacerdote? Lo stato ti entra in casa e si pone come arbitro di ogni tuo comportamento (qualunque: reato non determinato) che possa essere PERCEPITO come discriminatorio (non che sia oggettivamente tale: basta che sia arbitrariamente definito così) dalla “vittima” e dal giudice.
Discriminatorio rispetto a cosa?
Beh, “discriminatorio” rispetto alla pretesa altrui di capovolgere la realtà: cioè di negare l’evidenza che gli esseri umani sono o uomini o donne, e che solo un uomo e una donna possono generare un bambino.
Quindi lo stato esce dall’ambito che gli spetta, entra nell’ambito della coscienza e della conoscenza, e dapprima fa propria una clamorosa controverità, e poi si mette a perseguitare chi non può accettare di insegnarla ai suoi figli o ai suoi fedeli.
Io penso che il ddl zan sia in assoluto la legge peggiore e più liberticida che abbia visto nella mia vita.
Io invece credo non ci sia nulla di peggio di un legge che renda legale l’aborto e non solo, lo elevi a “diritto” e “strumento di libertà” a favore della donna.
@ Bariom, non si tratta di paragonare tra loro la gravità delle azioni normate.
Paragonavo la struttura giuridica delle leggi di cui parliamo: una legge che “permette” di fare il male (ma non obbliga nessuno a farlo) è meno invasiva per la coscienza del singolo di una legge che “vieta” di fare ciò che la coscienza, in certe situazioni o condizioni di vita, gli richiede di fare: per tutti, la libertà di affermare
la verità antropologica sull’uomo, e, nell’ambito della libertà religiosa, la libertà di affermare ciò che è bene e ciò che è male in base alla propria fede. Affermarlo e basta, senza costringere nessuno ad ascoltare.
Questione di punti di vista.
Una legge che oltre a facilitare milioni di omicidi nel mondo plagia le coscienze facendo credere che sia una prassi “normale” come prendere un farmaco, NON è solo una legge che lascia liberi di decidere come agire (scelta tra il bene e il male).
Giusto in questo non c’è nulla di dissimile nella propaganda LGTB, cioè presentare il male come un bene.
Non credo sia questione di “punti di vista”, direi piuttosto che si tratta di “aspetti diversi” della questione.
Se tu cerchi di fare un bilancio complessivo di “quanto male ha prodotto la legge sull’aborto e quanto male potrà causare il ddl zan” mi ritiro subito dalla discussione: non lo so. Ma non è questo il punto che volevo evidenziare.
Il punto era che, se parliamo della potenzialità lesiva della legge contro l’ambito personalissimo della libertà di coscienza di un cittadino, del suo diritto a pensare quello che la.sua intelligenza gli mostra, a dire quello che pensa, a educare i figli e a seguire la sua religione, su questo piano non avevamo mai avuto una legge dittatoriale e incostituzionale come il ddl zan.
È comunque vero quello che dici, cioè che quando un reato viene depenalizzato si verifica nel popolo un effetto psicologico di ridimensionamento della negatività dell’atto, e senz’altro la legge sull’aborto ha trasformato, nella coscienza della quasi totalità segli italiani, il più grave degli omicidi in una questione ginecologica.
Era rimasta solo la Chiesa a evidenziarne alle coscienze la gravità assoluta, anche con la norma che riservava la assoluzione da questo peccato al vescovo o a sacerdoti da lui espressamente autorizzati.
Cara Valeria Maria Monica hai ragione, questo ddl avrà effetti nefasti, basta vedere la bagarre che c ‘ è stata a Lizzano guidata dalla sindaco perché in una parrocchia un prete e dei fedeli si sono permessi di fare una veglia contro il ddl,il parroco ha dovuto chiamare i carabinieri…..La libertà dei fedeli e già in pericolo, figuriamoci dopo l’ approvazione. Chissà se dal Vaticano ci sarà qualche telefonata al povero parroco…..E si, fra un paio di anni i ragazzi della prima Comunione chiederanno l ‘ intervento di cambio sesso come regalo. Che il Cielo ci aiuti, io invidio i polacchi che ha o riconfermato il loro presidente e gli ungheresi, chissà se mi concedere vero l’ asilo politico. Buona serata
@Bariom
Sacrosanta verità! Legalizzare e permettere un omicidio perché, senza perifrasi, di questo si tratta, è veramente un abominio senza pari.
I medesimi medici pro-aborto, riconoscono del resto che tale pratica rimanga l’ultima “ratio”, poiché non è scevra di contraccolpi psicologici futuri per la donna.
Allora, perché legalizzare una pratica abominevole anziché spendersi per soluzioni alternative atte a preservare una vita che è già persona checché alcuni lo neghino?
Andora dopo 50 anni non si capisce quale enorme errore sia stato mettere insieme divorzio ed aborto. Ancora se ne parla come se fossero la stessa cosa!
Senza il disgraziato ed inutile referendum sul divorzio (come si poteva pretendere che uno Stato laico che prevede il matrimonio civile, cioè un contratto non fondato su Dio ma su un accordo tra le parti, poi non preveda poi il divorzio civile, cioè la rottura di quel contratto).
L’onda lunga di quel referendum ha poi probabilmente prodotto anche il NO al sacrosanto referendum contro l’aborto (argomento completamente diverso), che poteva invece essere vinto. Infatti gli abortisti, tra gli altri argomenti, dicevano che ad essere contro l’aborto erano anche “quelli stessi” che erano contro il divorzio, “oscurantisti ed oppressori, che volevano imporre per legge la morale cattolica”.
Sono d’accordo, ma è sempre difficile opporsi allo “spirito del tempo”. Se anche quel referedum fosse stato vinto con un piccolo scarto, o anche se fosse stato con un grande scarto, sarebbe stato riproposto 15/20 anni dopo, finchè la società non l’avrebbe votato. Basta vedere il caso irlandese.
Forse verrà un tempo in cui saremo noi a premere per riproporlo, perché la sensibilità sarà cambiata (probabilmente non durante il nostro tempo su questa terra). Sempre che la “usanza” dei referendum duri più a lungo di questa sensibilità. Può darsi che a rimettere il divieto sarà un qualche generale romano-barbarico.
@Bariom molto vero.
E anche a questo riguardo Chesterton aveva visto giusto:
“The whole modern world has divided itself into Conservatives and Progressives. The business of Progressives is to go on making mistakes. The business of the Conservatives is to prevent the mistakes being corrected.”
Gli utili idioti..infatti l ‘intelletto è un Dono dello Spirito Santo. Tanti catto comunisti non potranno dire di essere stati in buon fede.. Non usare il cervello e peccato mortale!!
le leggi non le fanno gli operai, i contadini o le casalinghe … le fanno gli avvocati, per fare i loro affari.
Così come è sempre accaduto in passato, tutta questa allegra confusione serve solo per aumentare il business degli avvocati : adesso anche un semplice oratorio dovrà pagare un consulente legale per sapere cosa non deve fare per non rischiare una denuncia.
Anche questi avvocati, citati da Costanza, del centro-studi-tal-dei-tali fanno l’amore gratis con noi privati cittadini?
Io parlerei con la Confindustria, o la Confcommercio : “ti sta bene una legge che se redarguisci un tuo dipendente LGBT che l’ha fatta fuori dal vaso, quel tizio ti può accusare di omofobia?”
Io parlerei col Sindacato : “l’LGBT deve avere un piano carriera prestabilito, perché se qualcuno lo supera è omofobo?”
Io parlerei con gli LGBT stessi : “volete diventare una rogna ingestibile per il Resto dell’Universo, oppure essere tranquillamente ignorati per vostre specificità delle quali in fondo al cuore non gli frega niente a nessuno?”
Perché se lo scopo è quello di piantar grane, finirete inevitabilmente per esser trattati come delle rogne, esattamente come è accaduto alle donne, ai neri, ai ricchi e a tutte le varie “categorie sociali oppresse da un destino crudele ed avverso” (leggi : gente che non ha niente di meglio da fare che dar colpa agli altri di tutti i propri problemi esistenziali).
“Io parlerei con gli LGBT stessi : “volete diventare una rogna ingestibile per il Resto dell’Universo […]”
Ma loro vogliono diventarlo, l’Universo.
Già viene detto apertamente: se un uomo rifiuta un appuntamento a un altro uomo che si “sente” donna – e di conseguenza pretende di essere considerato tale – questa è “transfobia”.
Un reato, insomma.
Con pene adeguate, coprifuoco, rieducazione e lavori forzati come previsto dal decreto Zan(na).
Penso sia ormai del tutto inutile parlare con chicchessia.
Qui siamo infatti al delirio puro e semplice (iniziato, lo rammento, quando tante femmine hanno cominciato a pretendere di essere trattate come se fossero maschi…).
Posto che : viviamo in una societa’ post-cristiana, in cui i valori cristiani sono minoritari se non palesemente ridicolizzati, cioe’ viviamo in una societa’ in cui la stragrande maggioranza della popolazione e’ favorevole a cose tipo divorzio, aborto , cambio di sesso, e in molti paesi, quali Olanda e Belgio , eutanasia , posto come realta’ dei fatti tutto questo :
Siamo o no disposti a combattere per la nostra fede e a morire per essa?
Siamo o no disposti a non fare compromessi col potere e col mondo ?
Siamo o no disposti a sacrificare molto, molto molto, della nostra vita , del nostro benessere, per la nostra fede?
Se la risposta e’ NO , lasciamola qui.Possiamo continuare a fare i cristiani all’ acqua di rose le cui parole d’ ordine sono dialogo, tolleranza , integrazione .
Nessun martirio : solo accomodamento e opportunismo. Saremo la nuova chiesa cristiana ecumenica inclusiva che piace a tutti e non e’ nemica di nessuno.
Arcobaleno.
@Gian Piero
Contrastiamo il nazifascismo martirizzandoci alle Fosse Ardeatine?
Meglio colpire un deposito di munizioni, far saltare un ponte, un deposito di carburante …
Io ho una mentalità talebana : one shot, one kill.
Fuori di metafora : far presente, soprattutto ai giovani, che il mondo attuale, che anch’essi disprezzano, non si è creato da se, ma è il frutto marcisciente di un certo percorso politicamente idiota.
Ricostruendo storicamente, passo dopo passo, tutto quello che è successo, si dimostra ai giovani che, se non vogliono fare la stessa misera fine dei loro genitori, devono intraprendere altre strade.
Che senso ha martirizzarsi per ribadire la propria fede di fronte ad un mondo che si sta già annientando da se?
Perché il punto è proprio questo : alle condizioni attuali non c’è futuro.
E’ tutto sterile, sia fisicamente che culturalmente.
Ora sono gli “adepti del progresso” che devono giustificare, davanti a tutta la nazione, il loro operato : non possono sempre accampare le solite scuse dicendo che è colpa degli altri se le cose sono andate a rotoli.
Questo è anche un tempo ricco di grandi opportunità, da individuare e cogliere con intelligenza.
Agire con semplicità e prudenza, utilizzando bene il tempo che ci rimane al fine di lasciare dietro di noi un segno, come i sassolini di pollicino o il filo di Arianna.
Un segno che poi potrà essere utilizzato, da chi vorrà, per trovare l’uscita fuori dal labirinto degli idioti.
Gli altri (gli idioti) rimangano pure chiusi dentro la cassa da morto che si sono costruiti attorno : l’Universo non ha bisogno di loro per continuare ad esistere.
Scrivevo:solo accomodamento ed opportunismo.I fatti purtroppo mi danno ragione , i fatti , non le opinioni. In Commissione il testo della Legge Zan Scalfarotto e’passato con l’assenso di PD e M5S, il voto contrario di Lega e FdI, e l’astensione di Forza Italia.L’astensione di FI e’stata determinante.
Il PD e Forza Italia sono partiti pieni di politici sedicenti cattolici. Politici cattolici che evidentemente sono ben disposti verso la Legge contro l’ omotrabsfobia
I quotidiano dei vescovi italiani Avvenire , continua a sfornare articoli diciamo accomodanti verso tale progetto di Legge.
I fatti , non le opinioni mi convincono che accomodamento, compromesso, opportunismo, relativismo etico sono la cifra dei cattolici italiani oggi, soprattutto dei vescovi e dei politici cattolici. I valori non negoziabili non solo sono negoziabilissimi, ma non appaiono neppure piu’valori, anzi .
Contro i fatti non valgono argomenti, caro Beppe. Se poi vogliamo rifugiarci in un mondo parallelo, che non esiste, vagheggiato da noi, dove vescovi, politici cattolici, popolo dei fedeli cattolici, sono autentici e coraggiosi testimoni di un messaggio diverso da quello che ci impone il pensiero unico dominante, possiamo farlo. Ma la realta:’dei fatti non cambia e soprattutto non cambia la societa’in cui viviamo.
Il sale della terra ha perso il suo sapore , e’diventato zucchero.
Si, Gian Piero, è verissimo quello che dici, ma la domanda è: questo rappresenta forse un alibi per cessare di sforzarci noi stessi di essere sale, e lasciarci andare a essere zucchero anche noi?
Penso che non saremmo qui a leggere questo blog se non avessimo tutte le intenzioni di continuare a sforzarci di rimanere (o diventare) sale…
PS ieri, nella mia città, 150.
Nel frattempo, contromanifestazione arcobaleno in altra piazza, con successivo tafferuglio e intervento delle forze dell’ordine.
Sembra che si siano azzuffati tra loro… Non so. I giornali on line stamattina non ne parlano. Ma ho avuto notizie dirette da un amico che abita nei paraggi.
Anch’io ho partecipato nella mia città, alla manifestazione restiamo liberi .
Debbo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa: eravamo tanti, ma davvero tanti, si parla di quattrocento persone! Davanti sparuti gruppetti che ripetono sempre gli stessi slogan. Se la situazione non fosse tragica,se ne potrebbero trarre spunti per una bella risata.
Gridavano : “Firenze è una città antifascista” , la libertà per cui i partigiani o, almeno una parte di essi, si è battuta è quella di negare la realtà e ribellarsi al dato naturale?
“Firenze è femminista”, i rapporti tra femministe storiche e mondo lgbtq sono talmente idilliaci che se le danno , metaforicamente, di Santa ragione, prego fare un giro sul sito di J.KRawlings!
” Il corpo e’ mio e decido io” . Se c’è un’ evidenza che e’ negata e’ proprio quella del corpo”!
Insomma poche idee, ma confuse.!
@ Valeria, è vero se tutto e’ diventato zucchero, non per questo dobbiamo smettere di essere sale e di fare il possibile per fare conoscere il disegno di legge Zan considerato che molte persone che potrebbero condividere la nostra posizione , neppure sanno della sua esistenza e, beatamente, ignorano quello che si sta preparando anche per loro!
@ Beppe, e’ vero che casalinghe, operai e contadini non scrivono le leggi, ma sono in grado di valutarne la ragione e gli effetti e ,per esempio, le leggi che introducevano aborto e divorzio non furono solo approvate dal Parlamento, ma confermate, con referendum, dal popolo e , con voto decisivo, proprio di operai, contadini e casalinghe.
Posso non sapere come si costruisce un’opera tecnica, ma, a grandi linee, posso comprendere se è ben realizzata, anche leggi debbono essere scritte bene , soprattutto quelle penali che incidono sulla libertà dei cittadini, anche se questo disegno di legge _ e’ una mia impressione, e’ volutamente ambiguo perché il suo scopo e creare stigma sociale ed abituare le persone ad autocensurarsi.
@luthien
quello che intendevo dire è molto semplice.
Gli avvocati fanno leggi volutamente ambigue, perché così io sono costretto a pagare altri avvocati per interpretarle.
E’ come il modulo delle tasse : se fosse semplice da capire, non dovrei pagare un commercialista per compilarmelo.
Oppure pensa ai divorzi.
Se ne fanno tantissimi e la causa principale è evidentemente l’elevato grado di litigiosità delle coppie moderne, ma per quale motivo la legge è così complicata da lasciare ampi margini di discrezionalità in sede legale?
Se la legge è semplice, non ho bisogno dell’avvocato divorzista … e a questo punto qualcuno muore di fame.
D’altronde l’ambiguità della legge di cui stiamo discutendo ha dato la possibilità ad un avvocato, Alfredo Mantovano, di pubblicare un volume in vendita a 14,30 euro.
Se la legge fosse stata formulata in maniera chiara quel volume non sarebbe mai esistito.
@Gian Piero
ma, secondo te, quanto dura un ristorante dove si serve cibo condito con zucchero?
I giovani moderni schifano questa società, che si fonda su presupposti che sono l’esatta antitesi del cristianesimo.
Come è possibile che odino il cristianesimo, se odiano la società scristianizzata?
Non è colpa mia se hanno le idee straordinariamente confuse.
E non si può nemmeno dire che abbiano le idee confuse perché la gerarchia ecclesiastica è confusa : loro non sanno nemmeno che esista una gerarchia ecclesiastica!
Questa non è una guerra tra il cristianesimo e la società cosiddetta laica.
E’ un confronto tra chi ragiona e chi non ragiona.
Pensi davvero che l’Italia tra un decennio sarà un accoppiamento tra il figlio della Lucarelli e la figlia della Boldrini con un circo di stranieri provenienti da tutto il Mondo … una specie di villaggio vacanze all together now?
Non durerebbero un quarto d’ora : leggi quello che scrive Valeria “contromanifestazione arcobaleno in altra piazza … sembra che si siano azzuffati tra loro”.
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Oggi lo stato dell’omosessuale può essere equiparato a quello dell’eterosessuale, perché l’eterosessualità è diventata estremamente debole : c’è un numero incredibile di divorzi e di aborti.
Se sono eterosessuale posso apprezzare la donna, se sono omosessuale non posso apprezzare la donna.
Punto.
Chi, potendo scegliere, sceglierebbe di nascere omosessuale al posto di eterosessuale?
Nessuno : se vivi in una civiltà dove la femminilità è viva e pulsante.
Ma se la donna, nella società attuale, è divenuta un essere repellente … allora è chiaro che siamo nei guai : qualsiasi condizione, che non sia quella eterosessuale, può andar bene.
Allora ci sta che questa legge passi : è un po come dire che dove è già caduta una frana, può cadere anche un masso.
E’ un dato di fatto del tutto naturale, però io non rinuncio a costruire, solo che non lo vado più a farlo su un terreno franoso.
Ricostruiremo le catacombe, passeremo dal CCCP alla Federazione Russa, faremo come i talebani in Afghanistan : vestiti di stracci sono riusciti a prendere a calci nel culo l’invincibile armada progressita sbarcata per spargere i semi del progresso etico in un mondo sottosviluppato.
Ce n’è di lavoro da fare e di soddisfazioni da prendersi dopo 50 anni di femminismo idiota.
“Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; Io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.”
@jon jon
ho appena visto il video …. molto carino.
Ecco perché non si riesce più nemmeno a parlare con certa gente : abbiamo a che fare con dei perfetti idioti.
È vero, il video è favoloso!!! 😄
In un primo momento avevo rinunciato a vederlo perché non capivo l’inglese, ma quando ho letto il commento di Beppe mo sono intestardita e cercare come si attivavano i sottotitoli e ne valeva le pena!
Ma chi sono i personaggi?
Tradurre prego….
@Alda, clicca sui tre puntini allineati in verticale in basso a destra
Si apre una finestrina con scritto “Sottotitoli off”. Clicchi sulla finestrina e si apre il menu dei sottotitoli: off (cioè non ci sono), italiano e inglese. Metti la spunta su “italiano” poi fai partore il video e ti godi la discussione.
(Chiedo scusa per la goffaggine della spiegazione)
Grazie della spiegazione… Eseguito ed ascoltato… Ci si accartoccia sulle parole e sui loro vari significati….
Deus in auditorium meum intende🙏🙏🙏
@Alda
in sintesi.
La giornalista rimprovera l’uomo che non vuole seguire i dettami del rigido “linguaggio non offensivo” approvato dal governo.
L’uomo osserva che quando si discute tra individui di opposte convinzioni, nel momento in cui si ribadiscono le proprie convinzioni, si offendono inevitabilmente le convinzioni degli altri.
Quindi, conclude l’uomo, dato che ora lei non vuole offendere le mie convinzioni, non può ragionare con me ribadendo convinzioni opposte alle mie.
A questo punto la giornalista si rende conto che non può fare altro che stare zitta altrimenti viola la legge sul “linguaggio non offensivo” approvata dal governo.
Buongiorno, questo argomento è molto complicato e sinceramente non sono né un giurista né un teologo. Sono andata a leggere la proposta di legge e non mi sembra particolarmente inquietante. Credo che chiedere che ci sia un aggravante se uno aggredisce una persona o la discrimina per scelte sessuali sia giusto. Non voglio fare comunque nessuna polemica ognuno credo abbia diritto a dire la sua …
Stefania, l’aggressione fisica è un fatto oggettivo e siamo d’accordo (anche se esistono già oggi le aggravanti per motivi abietti). Per quanto riguarda le questioni verbali o le discriminazioni la faccenda è delicata. Come si configura un’aggressione verbale? Sono gli insulti o quelli che si percepiscono come insulti? Se dico che una coppia omosessuale secondo me non può adottare dei bambini sto offendendo, e mi possono denunciare per questo? Se non voglio che a scuola dei miei figli si insegni la teoria gender sto discriminando e quindi sono passibile di denuncia in base alla nuova legge?
@Admin
Che ti denuncino non v’è dubbio: ne sa qlc la De Mari…
Le associazioni lgbt sono agguerrite e sempre alla ricerca del cavillo giuridico per portare avanti i propri progetti, e questa legge offre loro dei “cavilloni ” giuridici!
PS: Chissà se l’Accademia della Crusca (o della Segala) introduce tale vocabolo.😁
Stefania … cerca di capirci.
Noi ci stiamo relazionando, controvoglia, con gente che rivendica il diritto di affittare uteri e comprare neonati … e si è già fatta una legge ad hoc per soddisfarli.
E, tutto questo, dopo che si era fatta una legge sulle “unioni civili” che “non ci sembrava particolarmente inquietante”.
Ora, date queste premesse, quella gente ha scavato un fossato di incomunicabilità con noi.
In poche parole : non ci fidiamo più della loro parola e di leggi, partorite dalla loro mente, che “non ci sembrano particolarmente inquietanti”.
Quindi, come vedi, l’argomento è molto meno complicato di quanto credi.
Io non mi faccio pubblicità. Provo ad offrire quel che ho e che sono. Ho inciso sul mio canale Youtube queste due conversazioni.
Questa é la prima
https://www.youtube.com/watch?v=xkvFQ_0q8CY.
Questa é la seconda
https://www.youtube.com/watch?v=UIPkYinP2rs&t=27s
Spero sia utile a qualcuno
Cara Stefania cosa è successo nei paesi dove queste leggi sono in vigore?? Non usare l intelletto che il Signore ci ha dato sarà imperdonabile. So che è più semplice fare finta di niente….. Ma questo non ci salverà!!!
@marinaumbra
Veramente le avvisaglie di cosa accadrà si vedono già.
Vedere cosa è accaduto a Lizzano.
Col sindaco che chiede ai carabinieri chiamati dal parroco per altro motivo, di prendere i nomi di chi stava in chiesa.invece di quelli che manifestavano fuori intimorendo il parroco al punto di chiamare la forza pubblica.
Ah.dimenticavo.i pericolosi congiurati in chiesa,pregavano contro il dl zan.
Cara Vale il vescovo di Taranto ha strigliata pesantemente parroco e fedeli di Lizzano all ‘ insegna di ponti, muri e accoglienza alla diversità che è così bella……. Non mi sarei mai sognata di dirlo fino ad un paio di anni fa ma spero che questo papato finisca quanto prima!!! Buona giornata
Probabilmente anche questa nuova legge verrà approvata dalle nostre società, così come è stato per divorzio e aborto.
Tuttavia è l’ascolto allo Spirito di Dio che ci salva, sempre.
Finiremo nel deserto, tentati e confusi…l’importante è essere con Cristo ed in Cristo con i sacramenti della Chiesa.
Dobbiamo accettare la nostra specifica umanità e la nostra vita reale così come si presenta ogni giorno, senza accomodamento …con la sola parola del Vangelo…e vivere per Cristo.
In questo ci aiuta la Chiesa, sempre in ascolto dello Spirito e ci aiutano le testimonianze delle vite dei Santi e dei Martiri. Niente paura…è solo tempo di Grazia
@Maddalena
questa tua flautata spiritualità è, in questo contesto, del tutto fuori luogo.
Come sempre NON distingui l’ambito della azione politica e sociale, alla quale siamo chiamati come cristiani, dall’ambito della vita spirituale del singolo cristiano, nella quale È OVVIO che, come tu dici:
1) è l’ascolto dello Spirito di Dio che ci salva;
2) ci spetta attraversare il deserto della tentazione e della confusione;
Eccetera eccetera.
Tutta la serie di condivisibili ovvietà che inanelli.
Ma poi, con un insidioso salto logico, concludi: “niente paura, è solo tempo di Grazia”, riallacciandoti al tema del post e dei diversi interventi precedenti, accomunati da una estrema preoccupazione per la probabile imminente approvazione di una legge persecutoria per le religione cristiana, oltre che lesiva dei diritti costituzionali.
È fuorviante questo tuo salto logico, ed è insidiosa la tua rassicurazione: perché sul piano civile, e non spirituale, è veramente il momento di aver paura, perché il pericolo è reale ed è grande, e quindi la paura ci serve a potenziare la nostra vigilanza e a indurci all’azione, a difesa non solo e non tanto di noi stessi, ma delle generazioni che ci seguono.
Così come le generazioni che ci hanno preceduto hanno combattuto per noi, ora spetta a noi combattere.
E le tue parole sono come quelle di chi gira tra i ranghi di un esercito che si prepara alla battaglia, cercando di convincere che non dobbiamo avere paura della sconfitta, anzi, peggio: che è la volontà di Dio che noi affrontiamo la sconfitta.
Sì, forse è già scritto che ci attenda la sconfitta e la persecuzione.
Ma adesso, che la legge non è ancora approvata, rinunciare a combattere sarebbe solo ottusità e vigliaccheria. O mala fede.
@ Valeria Maria Monica, infatti è come dici tu…nell’ambito dell’azione politica e sociale alla quale siamo chiamati come cristiani, bisogna esprimersi coerentemente con il proprio voto nelle elezioni politiche e votare per il Popolo della famiglia per esempio.
Io mi muovo così, come posso, anche sottoscrivendo contro l’approvazione di questa inutile legge Zan o manifestando in piazza…poi mi muoverò ancora secondo ciò che suggerisce lo Spirito, con animo sereno e al tempo stesso combattivo.