Il rispetto delle piazze

di Costanza Miriano

Io ero in piazza il 16 luglio a Montecitorio. Stavo nella piazza autorizzata per manifestare contro la legge bavaglio, e ho visto diversi ragazzini aggirarsi tra la folla, ne ho visti due lasciare un fumogeno che ha sprigionato un fumo acre e nero, facendo piangere i bambini, e respirare con difficoltà noi grandi già provati dal caldo. Ne ho visti altri due esibire un cartello offensivo verso Gesù. Era pieno di polizia e secondo un Senatore, che li conosce, anche di agenti della Digos in borghese. Nessuno ha alzato il dito contro nessuno, neanche contro i due che hanno buttato il fumogeno con la canottierina corta e stretta con scritto Equality. Solo, a un certo punto, ho visto uno che stava ai margini della piazza dire “andatevene, qui non ci dovete stare” a quelli con il cartello blasfemo.

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Omofobi per legge? Colpevoli per non aver commesso il fatto

fonte: provitaefamiglia.it

Non è affatto sicuro che il ddl Zan-Scalfarotto possa avere i numeri necessari per passare sia alla Camera che al Senato. Inoltre, la genericità della sua formulazione – che, com’è noto, rischia di tradursi nell’arbitrarietà applicativa da parte dei magistrati – non riguarda tanto i concetti di “discriminazione” e di “odio”, quanto quelli di “orientamento sessuale” e di “identità di genere”. Ultimo ma non ultimo: lo strumento legislativo degli emendamenti, nel caso specifico, non sembra troppo utile a ridurre i danni del ddl, quindi occorrerà convincere più parlamentari possibili a non votarlo. Così si è espresso Alfredo Mantovano, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino, intervistato da Pro Vita & Famiglia.

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In piazza per la libertà! #restiamoliberi

di Costanza Miriano

Non so perché sia stato scelto l’11 luglio, il giorno in cui nella maggior parte delle città la gente si alzerà in piedi per difendere la libertà di espressione (a Roma saremo in piazza il 16). Mi piace pensare che sia perché è il giorno di san Benedetto, l’uomo che, andato a Roma a studiare, di fronte alla disperazione e allo sfacelo di un impero che cadeva in rovina – ignoranza, miserie morali e materiali – decise non di buttare il napalm come a volte vorremmo fare noi, non di combattere in qualsiasi altro modo “del mondo”, ma di ritirarsi in una grotta, tra le rocce, in un servizio alla Parola di Dio. All’inizio lo fece in totale solitudine, perché il primo banco di prova per la nostra conversione siamo noi.

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Voglio essere sessista

di Costanza Miriano

Ho letto e riletto, ma l’unica cosa che dovrebbe fare una legge del codice penale, cioè definire un reato, non c’è. Non sono una giurista, ma a me questa legge pare davvero scritta da analfabeti giuridici, perché cerca di imporre un atteggiamento culturale attraverso strumenti penali.

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