La bellezza del lunedì

Costanza Miriano

Ieri l’ennesimo piatto sbeccato ci ha costretti ad andare alla ricerca di un nuovo servizio (ma ovviamente i piatti dei tuoi sogni li trovi solo quando hai un servizio da 24 nuovo di zecca, per la stessa regola per cui trovi la scarpa perfetta quando ne hai appena comprata una che non ti convince, e di mezzo numero più piccola). Tra gli scaffali però mi sono imbattuta in una serie di tazze con i nomi dei giorni, ognuna con la sua scritta: lunedì, è difficile sentire la sveglia… giovedì, oggi aperitivo… venerdì, finalmente è finita la settimana… sabato, oggi si fa festa… domenica, mi riposo…

A un tratto mi è presa una tristezza profonda. Ho pensato a quanto deve essere triste chi ha questa idea della vita. Vivere trattenendo il fiato fino al venerdì, vivere non per la bellezza di ogni giorno, ma in attesa del party del sabato, significa non capire quanto è prezioso vivere invece la vita come una storia d’amore, dove ogni cosa è piena di senso, dove ogni gesto è prezioso, ogni circostanza è il momento dell’incontro con Dio, ogni occasione della realtà una grazia, dove tutto è dono, anche quel lavoro, o quella relazione, quella circostanza che ti fa fare fatica. Tutto è dono perché prima di tutto è dono esserci, essere stati chiamati alla vita, proprio noi, e non un altra combinazione di geni e cellule, noi siamo stati scelti fin dall’eternità, noi tessuti nel grembo di nostra madre. Quando si scopre questa cosa – siamo amati e siamo in una relazione viva d’amore – lo sguardo cambia, su ogni cosa. Quelli che si ribellano a questa bella notizia pensando di emanciparsi da Dio, si trovano a comprare la tazza con scritto “lunedì è difficile sentire la sveglia”

Vivere con un cuore unitario, cioè sempre, non dico unito a Dio, ché quello è impossibile, ma sempre proteso verso di lui, è proprio un’altra pasta di vita. È capovolgere lo sguardo, non cercare di salvare la propria vita, ma decidere di consegnarla, e avere il centuplo. È la vita in Cristo, è la vita secondo il battesimo.

È quello che ha sperimentato, per esempio, Gabrielle Bossis, una attrice e scrittrice che ha avuto un dialogo interiore intenso con Gesù, trascritto in un diario (Lui & io) che è un classico della letteratura mistica, di cui la Ares ha pubblicato l’edizione integrale. Una lettura da centellinare, perché a rischio indigestione. Troppa roba, troppo buona.

“Il motivo per leggere e amare questo libro è nella certezza che le stesse parole d’amore Gesù le stia dicendo anche a ciascuno di noi” scrive nella prefazione padre Antonio Maria Sicari, che – lo ricordo perché non sto nella pelle al pensiero di ascoltarlo – ci farà l’enorme regalo di parlarci al Monastero Wi-Fi del 19 ottobre (per iscrivervi: apri il link). La sua relazione – nella giornata tutta dedicata alla Parola di Dio – dopo la messa concelebrata con don Fabio Rosini, sarà proprio sulla Parola vissuta nel quotidiano, e anche su una figura di una monaca metropolitana particolarmente adatta a noi laici.

Gabrielle, per tornare invece a lei, ha cominciato a scrivere il suo diario a sessantadue anni, durante una tournée teatrale, e anche questa è una cosa che me la fa amare: un lavoro pienamente calato nel mondo, che non le ha impedito di avere una vita mistica da monaca, e una vita che dopo i sessanta anni ha iniziato una nuova stagione ancora più feconda e innamorata.

Gesù le ripete in un’infinità di modi che quello che conta è l’unione con Lui: “io vivo la tua vita. Tu vivi la mia”. Ed è lui a desiderare l’incontro con lei, ma, e di questa bellezza non mi capacito, con ognuno di noi. ”Parla più spesso con me, tuo sposo. Se sapessi la gioia che provo per te, verresti a me in ogni istante. Pensaci dunque: una piccola creatura, per il creatore, è più di quello di un figlio è per la madre”.

Allora le circostanze della realtà non sono più così importanti, o meglio, non è da quelle che dipende come stiamo: “voi siete la mia vita; venite a me. Dimorate in me con tutta la vostra fiducia. Non sareste felici di dipendere dal vostro migliore amico? Non sono io ben più di un amico? Datemi dunque la vostra vita. Voi la ritroverete in me, eternamente”.

Io volevo dire tutto questo alla commessa del negozio, e alla gente che ha comprato le tazze coi giorni, ma non ho avuto modo. Però adesso prego per loro, per tutti quelli che si perdono la bellezza a cui sono stati chiamati.

 

40 pensieri su “La bellezza del lunedì

  1. 61angeloextralarge

    Grazie per quello che hai scritto! Concordo in pieno e acquisto il libro, ovviamente. Smack!

  2. Grazie. La parola che mi viene fuori e’ grazie di aver condiviso queste riflessioni scaturite da uno dei tanti fatti quotidiani. L’aiuto reciproco fra le persone nel mondo e’ rammentarci questa bellezza che, per quanto allenati, per quanto coscientemente consapevoli, accade sempre che finiamo col dimenticarcelo. E, come tutti, come tanti, senza accorgercene, viviamo la vita in quel triste modo di trattenere il fiato. Un caro amico musicista, senza neppure rendersi conto della bellezza di ciò che ha scritto, parlo’ di vivere come “inseguendo una lumaca” ovvero con l’attenzione all’infinitesimo momento delle nostre vite, in cui è’ presente l’Infinito. Grazie anche per il consiglio del libro!

  3. Grazie della info riguardo questo libro. Interessante il fatto che si può vivere un monachesimo anche fuori le mura di un monastero, nella vita quotidiana (se ho ben capito) di tutti i giorni. Una vocazione diversa dal Terzordine francescano o simili. e cmq con una vita offerta totalmente a Cristo. Grazie. Paolo

    1. Francesca

      È vero Costanza! Quanto è piu bella la vita quando uno prova a fare di ogni atto un atto di vita eterna!

  4. Raffaella

    Questo libro (che ho letto tanti anni fa, in un’edizione ormai fuori catalogo), mi ha cambiato la vita. È il Signore Gesù che sento più vicino, che mi commuove e mi fa sorridere… Gabrielle è come vorrei essere io…
    Grazie Costanza per questo commento che fa conoscere a tutti un libro straordinario.

  5. giovi

    Questa faccenda del lunedì, a me capita nel lavoro. Il lunedì, incontrando le persone, alla domanda “come va?”, mi capita di sentire lamentele sul fatto che sia lunedì e conseguenti sbuffamenti.
    Ogni volta mi sorprendo perché, grazie a Dio non ho mai sofferto di questa sindrome del lunedì, nemmeno da ragazza, figuriamoci ora che il lunedì, soprattutto quando c’è la scuola, è meno impegnativo della domenica !
    E anche a me dispiace che tanti vivano aspettando il fine settimana, quindi, in un certo senso, sprecando gli altri cinque giorni, ma non voglio parafrasare quello che ha detto meravigliosamente Costanza: dico solo che se non si vive protesi non è vita e lo sperimento ogni secondo, in negativo , ahimé, e in positivo.
    E il diario di Gabrielle Bossis lo leggerò presto : l’ho comprato al Meeting di Rimini 🙂 , dove era molto in evidenza , anche spinta dalla prefazione di padre Sicari e ora ho un motivo in più per metterlo in cima alla pila di libri da leggere !

    Aggiungo una considerazione un pochino fuori tema: stando nella mitica libreria del Meeting, tra libri e libri e libri uno più bello dell’altro, che sarebbe stato di fare una razzìa generale 🙂 , girando con un mio figlio che cercava qualcosa da leggere adatto per lui ( tra l’altro il settore ragazzi è sempre completo e accurato come non ho mai visto in nessuna libreria ), imbattendomi in tantissimi dei romanzi , soprattutto,e saggi che avevo già letto in vita mia, come messi quasi in fila per me nei vari tavoli, la maggior parte proposti alla mia attenzione proprio dalla compagnia cristiana , parlo di decine e decine di titoli, ho come ripercorso un cospicuo cammino di profonda bellezza e conoscenza che è andato da quando ero adolescente, poi universitaria, poi mamma e lavoratrice, fino ad oggi.
    E ho avuto un moto di gratitudine a Dio e, pure, un piccolo moto di dispiacere per quello che si perdono i miei figli, che leggono poco poco, come la maggior parte dei ragazzi di oggi, rapiti dal cellulare e senza che riusciamo a pagare un riscatto adeguato per riaverli !

    1. Gigliola

      Dillo a me, Giovi: io sono nata di lunedì, e mi ha sempre rattristato pensare alla “cattiva fama” di cui questo giorno gode… Grazie, Costanza, per averlo rivalutato!

  6. cinzia

    “Vivere con un cuore unitario, cioè sempre, non dico unito a Dio, ché quello è impossibile, ma sempre proteso verso di lui, è proprio un’altra pasta di vita.”
    Ecco… è quello che leggevo in un bel libretto poco tempo fa ….”Santifichiamo il momento presente” dell’ Abbé P.Feige
    Questa deve essere la nostra tensione… sentirci sempre sotto lo sguardo di Dio, cercando di fare sempre la Sua volontà….
    http://itresentieri.it/santifichiamo-il-momento-presente-con-la-comunione-prefente-e-con-le-giaculatorie/
    L’obiettivo è questo. Peccato dimenticarsene troppo spesso…..

    1. luigi

      …dove ogni cosa PUÒ essere piena di senso, dove ogni gesto PUÒ essere prezioso, ogni circostanza PUÒ essere il momento dell’incontro con Dio, ogni occasione della realtà PUÒ essere una grazia..

      Quel “PUÒ ” non è una questione di lana caprina.
      È l’abissale differenza che passa tra l’ideologia e la dolce e libera azione della Grazia.

  7. Francesco Paolo Vatti

    Resto felicemente sorpreso che qualcun altro non odi il lunedì! Mi sento sempre perplesso e deluso quando sento gli amici dire frasi come: “Dai che è venerdì!”. Mi viene in mente mia madre che diceva che il tempo passa già abbastanza velocemente per non desiderare che corra ancora di più…. Amo quello che faccio e mi piace ricominciare. Amo la mia famiglia e mi piace passare del tempo con loro (anche se debbo dire che il lavoro dal lunedì al venerdì è meno faticoso e più facile di quello del sabato e domenica….) e amo andare a messa, per cui amo anche il sabato e la domenica. Chi teme il lunedì, mi pare come chi fa il conto alla rovescia per la pensione….

  8. Angelica

    Grazie Costanza. Il mio problema è conoscere la teoria ma non riuscire a mettere in pratica nulla, o quasi. In questo periodo faccio davvero tanta fatica… Un abbraccio

    1. Barbara

      @Angelica
      Alzi la mano chi non fa fatica!
      E’ vero, c’è chi sembra farne meno… Ma ognuno ha la propria storia, (personalissima) con Dio! Solo Lui ci conosce per come siamo e sa di cosa abbiamo bisogno. Siamo davvero “ognuno di noi e Lui”.
      La versione integrale delle memorie di Gabrielle Bossis immagino sia esplosiva! Ricordo di aver provato a leggerne una vecchia edizione anni fa. Dico “provato” perché è davvero molto intima, forse troppo (almeno per me). Davvero il Signore ha accompagnato “passo passo” Gabrielle in un maniera davvero unica.
      E’ il caso di dire “Beata lei!”.
      Non mi incuriosisce cmq leggere la versione integrale. Forse perché sono lontana anni luce da lei? Non lo so. Forse semplicemente perché lo Spirito soffia dove vuole e non tutti siamo chiamati a tanto ( e non possiamo capirne neppure lontanamente la portata)!
      Grazie come sempre Costanza per gli spunti di riflessione. Sei unica.

      1. Angelica

        Grazie Barbara. Non volevo intendere che mi sembra di fare fatica solo io… Però hai ragione a ricordare che ognuno ha il proprio personalissimo cammino! Grazie 🙂

      2. Luigina Puglia

        È vero che LUI E IO non si può leggere come un romanzo. Va preso a piccole dosi, accompagnato dalla preghiera, magari aprendo il libro a caso.
        Cmq la migliore risposta te la dà Gesù stesso parlando a Gabrielle.
        11 dicembre 1949
        Udivo riflessioni entusiastiche da parte di lettori di Lui e io.
        “Grazie mio Signore di tutte queste grazie intime che spandete in segreto.”
        “E tu non sai tutto. Non lo saprai che in cielo. E con quale gioia..
        Mi compiaccio a percorrere la via dei cuori con il nostro piccolo libro.
        Tanti leggono e sono trafitti da una delle mie frecce. Alcuni non osano credere a tanto amore e rimangono sull’orlo della verità. Altri chiudono il libro senza voler comprendere. Ma credi che molti, profondamente stupiti, tentano di ricalcare il loro modo di amare nell’intimità che non abbandona, che non trascura, che si ingegna a piacere, a consolare, a rallegrare con una tenerezza nuova….

        1. Barbara

          Grazie 1000 della citazione! Non mi ritengo fra quelli che ” chiudono il libro senza voler comprendere”, semmai fra “i molti profondamente stupiti”! Va da sé che per stupire me forse bastano poche parole…
          Ma visto di Chi sono queste parole…😉
          Per non dire che potrei cmq rientrare fra quel “trafitti dalle mie frecce”!?! ce n’e davvero per tutti. Grazie ancora. Ciao. Buon cammino

  9. Francesco

    Il lunedì ha una sua bellezza intrinseca, unica. Mi ricorda che si può sempre cominciare daccapo, c’è sempre un inizio ed è un inizio sempre nuovo, ho sempre la possibilità di intraprendere un nuovo viaggio, di mettermi ancora una volta in cammino.

  10. Alda

    Quant’è vero, cara Costanza… Nella mia vita precedente passavo l’anno a programmare le vacanze estive. Adesso che la mia vita si è dovuta ridimensionare perché così a Dio è piaciuto, trovo molta più gratificazione (e serenità) nel vivere quotidianamente la mia piccola fede, la grazia immensa di avere “occhi che vedono e orecchie che ascoltano” e “compatire” chi detesta il lunedì e vive per i bagordi del sabato sera….

  11. Io mi vergogno troppissimo, ma sono di quelle che vivono così. ..solo che il conto alla rovescia lo faccio al contrario, dal weekend all’agognato lunedì, in cui la casa si svuota perché ricominciano scuola e asilo … e sperimento il meraviglioso silenzio stile cattedrale gotica in casa…

    1. giovi

      Susanna, capita anche a me, anche se ora i figli sono cresciutelli.
      Però mi aveva molto colpito, all’epoca in cui si parlava d’asilo, un articolo di Marina Corradi che raccontava di come ormai le facesse effetto la casa vuota e rimpiangesse la confusione e i vestiti sparsi, cosa che mai avrebbe creduto di poter fare !
      Mi ricordo che mi aiutò a godermi il presente, in ogni caso !
      Ora, mi succede di dire alle amiche più giovani di godersi i pidocchi dei figli ! 🙂
      E, contestualmente, cerco di trovare, sulle basi solide indicate da Costanza , il positivo nell’adolescenza dei miei figli, adolescenza difficile, forse come tutte le adolescenze, ma quanto è dura.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Verissimo! Ricordo quando non dormivo la notte per i figli piccoli, quanto avrei volentieri strozzato chi diceva: “Figli piccoli, problemi piccoli”. Ora che hanno 19 e 16 anni capisco che avevano proprio ragione!
        Ogni stagione va vissuta per il suo bello. Anche invecchiare ha un suo lato interessante…

  12. Il Fedro

    Cara Costanza, ordinato subito!
    Ringrazio Dio che ti ha messo sul mio cammino.
    Da quando ti seguo e seguo il tuo cammino spirituale… Gesù mi parla! Erano oltre 20 anni che non ne sentivo più la presenza. Grazie Costanza!

  13. Simonetta

    Quanti bei libri, Costanza! E sono tutti ‘densi’. Un pochino alla volta sto leggendo le confessioni di Sant’Agostino. Sono libri da leggere e rileggere, hanno sempre qualcosa di nuovo da dirti. Io non amo il lunedì solo perché mi alzo presto e devo letteralmente buttare giù dal letto i miei figli. Ma ho sempre il sorriso sulle labbra e anzi, credo che chi odia il lunedì mi trovi irritante. A volte però questa gente finisce per avvelenare anche me. Se mi leggi, Giulia, ho visto ‘La settima stanza’, mi è piaciuto molto. Leggerò sicuramente anche qualcosa di Edith Stein, grazie!

    1. Giulia

      Ne sono felice! Grazie a tutti voi per le vostre riflessioni e condivisioni. Spero di poter trovare il libro segnalato da Costanza. Io amo molto “Il piccolo monaco” di Madeleine Delbrel.

  14. giovi

    Chiedo scusa a Costanza, i commenti sul precedente articolo sono chiusi, ma vorrei lo stesso dire una cosa.
    Quello che , evidentemente, non sono riuscita a spiegare, è che mi sembra miope, e poco caritatevole ( poco caritatevole non tanto nei confronti delle migliaia di persone che hanno a cuore Gesù e la Chiesa e donano il loro tempo e il loro cuore al Meeting per testimoniarlo, ma sopratutto davanti al mondo che agogna Gesù) rispetto ad una manifestazione come il Meeting di Rimini, dare giudizi traendoli da articoletti, frasette, pettegolezzi, considerazioni personali di simpatia o meno, tratti dalla zia che ha conosciuto un ciellino 20 anni fa , non essendoci MAI stati, tanto meno quest’anno, che pare proprio non ci sia andato NESSUNO, e non avendo menzionato nemmeno di striscio, tra un pettegolezzo e l’altro, manco uno uno dei tantissimi incontri e mostre, documentati più e più volte, che invece sono stati moltissimo edificanti nel senso cattolico del termine.
    Nemmeno un cenno, da parte di chi critica dalla tastiera , all’incontro, di cui ho parlato più volte, sui piccoli che nascono già terminali , un incontro che è valso più di mille incontri “sull’aborto ” o “sull’eutanasia”, perché ha indicato una strada possibile e umanissima,che poggia nella fede, nell’accogliere la vita, la malattia e la morte.
    Al Meeting parliamo di 20 mostre meravigliose, di 170 incontri interessantissimi, su cultura, carità, missione, di migliaia di persone che possono incontrare Gesù , di migliaia di giovani che incontrano Gesù e rimangono nella Chiesa per quel fascino..
    Se qualcuno di quelli che non si stupisce più davanti alla bellezza che Dio ci dona e che il Meeting , ripeto, ha per primo scopo di documentare davanti al mondo , se qualcuno di quelli che sa già tutto ( criticando aspramente l’invito a padre Sosa, che è il superiore generale dei gesuiti- non l’ultimo scalzacane, forse sarebbe da ripassare il concetto di autorità secondo il cattolicesimo, che l’autorità è data da Di, che ci piaccia o meno- padre Sosa, che magari invece trarrà giovamento dal contatto col Meeting, chissà, e paragonando il suo intervento al Meeting su papa Francesco, un intervento su cui nessuno ha avuto da ridire, all’intervento di padre Martin, noto omosessualista, al Meeting famiglia…siamo al limite del ridicolo ) , se qualcuno di quelli che sa già tutto l’anno prossimo verrà al Meeting, e lo auspico col cuore, ne riparleremo.
    Io so di quello che parlo: non c’è nessuno, che sia stato ospite, partecipante, dentro la Chiesa o lontano dalla Chiesa, inserviente , ragazzo o anziano, che non abbia visto qualcosa ( Qualcuno ) all’opera al Meeting.
    E’ quello il punto : se crediamo che Dio si sia incarnato nella storia , con Gesù, e continui ad operare nella Chiesa, attraverso noi uomini,
    Il titolo del prossimo Meeting, a questo punto, casca proprio a fagiolo, per noi , che abbiamo già capito tutto ( !) e per il nostro tempo:
    “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime ”

    . “Attraverso la Passione
    e il Sacrificio
    salvati a dispetto
    del loro essere negativo;
    bestiali come sempre,
    carnali,
    egoisti come sempre,
    interessati e ottusi
    come sempre
    lo furono prima,
    eppure sempre in lotta,
    sempre a riaffermare,
    sempre a riprendere
    la loro marcia sulla via
    illuminata dalla luce.
    Spesso sostando,
    perdendo tempo,
    sviandosi, attardandosi,
    tornando, eppure mai
    seguendo un’altra via”
    T.S.Eliot

    1. Visto che insisti…

      A Rimini c’è anche monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, già allievo di don Giussani e da sempre punto di riferimento di Comunione e liberazione.
      È a Rimini, per presentare il suo libro «False accuse alla Chiesa», ma non al Meeting di Cl, che pure si svolge a poche centinaia di metri di distanza e dove monsignor Negri è stato ospite fisso di ogni edizione, totalizzando ben 85 partecipazioni dal 1988 in poi. Fino al 2015, primo anno in cui mancava il suo nome dalla lista dei relatori del Meeting, assenza che si ripete quest’anno. Ma perché? I rapporti tra Negri e i nuovi vertici di Cl, in particolare col numero uno don Julian Carròn, si sono guastati.
      Negri, che pure stato a lungo un protagonista di Cl, è considerato troppo conservatore su molti temi (l’islam, l’immigrazione, l’omosessualità) rispetto alla linea più di «sinistra» di Carròn. Mentre Cl invita ad aprirsi senza paure all’«incontro» con i migranti («gli stranieri creano ricchezza, ci pagano le pensioni e accudiscono i nostri vecchi»), sul fondamentalismo islamico spiega che «i guerrafondai» ci sono in tutte le religioni, e poi che non bisogna «costruire muri» contro le unioni gay, monsignor Negri è su posizioni molto diverse.
      Sull’islam il vescovo dice «è l’unica religione che teorizza la violenza», «siamo sotto attacco, occorre reagire uniti», «un conto è accogliere, un altro è integrare: si integra solo chi vuole essere integrato». E poi: «Non ci sono solo stranieri, ma anche tanti italiani che vivono in condizioni di povertà. Guai a intervenire su un solo fronte», cioè ad aiutare solo i migranti. E infine: «Equiparare unioni gay e matrimonio va contro i valori basilari dell’uomo».
      Un pensiero troppo politicamente scorretto per essere ospitato al Meeting di Cl, ispirata al magistero di Papa Francesco. Con cui proprio Negri ha avuto uno spiacevole incidente, dopo la pubblicazione di alcune sue (presunte) frasi critiche verso Bergoglio, intercettate su un treno. Il vescovo smentì ma Cl fece lo stesso un comunicato durissimo contro di lui, affrettandosi a prenderne le distanze.
      «Sono deluso da Cl, cui ho dedicato più di 50 anni della mia vita – rispose Negri – È la conferma di quella volontà del movimento di stare nelle retrovie e di fare un’azione di carattere spirituale o spiritualistico. L’opposto di quello che Giussani ha voluto».

      http://www.ilgiornale.it/news/politica/monsignor-negri-emarginato-cl-troppo-scorretto-su-islam-1298069.html

      Tanto per smontare definitivamente l’argomento “quelli che non conoscono CL”. L’articolo è già di due anni fa.

      Dopodiché non mi pare bello ammorbare i lettori con un tema ormai chiuso, visto che in qualche modo il nuovo topic è più “leggero”, quindi francamente chiuderei la questione CL per questo round.

      1. giovi

        Ammorbare per ammorbare…siamo in due Fabrizio !
        E IO ho chiesto scusa anticipatamente !
        Vedo che proprio hai la passione di andare a rimestare nel torbido, è più fprte di te, a costo di renderti ridicolo, proprio hai la passione del pettegolezzo “clericale”: vedrai, che a forza di rimestare, troverai altri articoletti spazzatura di 40, 20, 10 , 2 anni fa…ma la bellezza del Meeting ( che è opera di un Altro ) si impone comunque.
        Però, che spettacolo penoso il tuo, non all’altezza della tua umanità: non voglio credere che nel tuo cuore tu sia così impermeabile al bello, che per te la Chiesa sia solo teologia , anche un po’ ammuffita ,e porre l’accento sempre su quello che non va, su differenze umane e normalissime tra fratelli, come in ogni famiglia.
        Io nella Chiesa respiro, come respiro leggendo Costanza, non voglio soffocare, come sembri soffocare tu, nel risentimento, nella critica gratuita, nelle banalità da chiacchiericcio al bar.
        Dio è così più grande dei nostri poveri steccati !
        Dio è presente nella Chiesa, Fabrizio !
        Se darai una possibilità alla grazia di Dio, e verrai al Meeting una volta, vorrò esserci, per vedere la tua faccia ! 🙂

        Scusami ancora, Costanza, ti ringrazio infinitamente di questo spazio, prometto di non ribattere più sul tema, ma penso che comunque sia stato utile parlarne, siamo poveracci ed è meglio sapere che da soli non possiamo fare nulla !

  15. Maria Cristina

    Forse non tutti lo sanno ma Don Divo Barsotti ha fondato una comunita’ di laici “ la Comunita’ dei figli di Dio” in cui si puo’ vivere la spiritualita’ monanastica anche restando nel mondo. Si divide in quattro rami: il primo ramo i consacrati, che possono essere sposati o single: secondo ramo gli sposati che vivono nel loro matrimonio i voti di castita’ ( coniugale) poverta’ e obbedienza; i, terzo ramo di singoli che fanno i voti: quarto ramo i fratelli e sorelle della vita comune che vivono in comunita’ monastiche .
    Se qualcuno e’ interessato all’ esperienza dei CfD consiglio di vedere su you tube uno dei tanti video di padre Serafino Tognetti, Monaco della Comunita’ , primo successore di Don Divo Barsotti..
    La spiritualita’ monastica si puo’ vivere in ogni condizione anche da laici e lavorando nel mondo: unico presupposto la preghiera , la recita dell’ Ufficio delle Ore, la Santa Messa giornaliera, i Sacramenti, e quel continuo colloquio intimo o orazione mentale con Gesu’ , come Gabrielle Bossis.
    I mistici della porta accanto: quanti ve ne sono nel mondo che il mondo non conosce!
    La fede cristiana e’ prima di tutto preghiera e vita spirituale ’ , prima che ’ moralismo o attivismo solidarista. Se non c’ e’ una intensa vita spirituale anche l’ assistenzialismo che oggi va tanto di moda , l’ “ impegno” in mille faccende, non porta alcun frutto.

  16. giovi

    Solo una piccola curiosità: per la seconda volta non compare un testo di T.S Eliot che, secondo me, ci andava a pennello.
    La prima volta ho pensato di aver sbagliato io, ma ora sono sicura di averlo inserito.
    Forse è una questione tecnica, forse il sistema non permette i copia e incolla ?
    Forse dipende dal sito dove avevo fatto ” copia”?
    Strano, perché , invece , nel riquadro , in questo blog, del “rispondi” , prima di schiacciare “pubblica un commento”, mi compariva.

  17. giovi

    mamma mia, no, il testo di Eliot invece è pubblicato: quando combino questi pasticci è un segnale di piantarla. scusate tutti.

    1. Alle volte non è il blog o la piattaforma che pubblica, ma il nostro PC che va in palla e non aggiorna.
      Come in tante cose ci vuol della pazienza… 😉

  18. ROSA

    Pare che oltre all’endorsement di Trump al governo in travaglio (non marco, ma metafora) sia arrivata la benedizione dei vescovi…..
    Gli esorcismi si possono fare per telefono?

  19. Pingback: Ogni istante è il tempo dell'incontro con Dio

  20. Pingback: Da Costanza Miriano. La bellezza del lunedì – don paolo mojoli sdb

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