di Costanza Miriano
Avverto tanto smarrimento tra i miei amici credenti, di fronte a una massiccia discesa in campo a favore di certi partiti da parte di alcuni esponenti della Chiesa – e non della Chiesa tout court, ricordiamolo: questi autonominatisi esponenti del pensiero politico della Chiesa non hanno ricevuto nessuna investitura dall’alto, e, a giudicare dai like, neanche dal basso. I followers saranno anche disprezzabili, e sicuramente non sono indici del fatto che uno abbia ragione o no, ma nella politica contano, e se uno vuol dettare la linea, ogni tanto deve voltarsi a vedere se qualcuno lo sta seguendo.
Nel frattempo ci sono schiere di sacerdoti che danno veramente la vita per Cristo e per la Chiesa, sia letteralmente, tutta insieme, cioè quelli martirizzati, sia un pezzo per volta, un’ora di confessionale dopo l’altra, un campo coi ragazzi dopo l’altro, una messa e una catechesi dopo l’altra, un problema di un povero dopo l’altro. cioè la maggioranza dei sacerdoti.
Per gli altri pastori, che dire? Bisogna pregare per loro, ma bisogna farlo davvero, farlo seriamente, perché siamo in una situazione di emergenza seria. Qualcuno parla di scisma. non so, il dato di fatto è che oggi si definiscono “sacerdoti cattolici” allo stesso modo persone che sembrano credere in (almeno) due fedi diverse. Eppure alcuni di loro celebrano messa, predicano omelie a propria immagine (e non a Sua).
Per non parlare di quelli più corteggiati dai giornali del mainstream. Come scrive in modo ineccepibile il mio amico Algo Carè “Molti ecclesiastici di gran visibilità mediatica sono in buona parte partitici, non politici. Scelgono unilateralmente una parte. E, purtroppo, così fanno in molti altri ambiti, da quelli nei quali non è loro dovere essere competenti (mi riferisco a certe “verità scientifiche”, in merito alle quali si agitano molto, forse essendo essi prede di un comprensibile senso di inferiorità), fino a quelli di loro pertinenza, cioè l’omiletica, l’esegesi e quindi la dottrina. La mentalità che manifestano è una mentalità che in ogni ambito sceglie una verità (concediamo) parziale, vale a dire, una “mens heretica” (dal gr. “haíresis”, scelta)”. E io aggiungo che invece non parlano dell’unica cosa di cui noi fedeli vorremmo ascoltare da loro, cioè di Dio.
La mia linea è questa, perché non voglio essere eretica anche io come alcuni di loro, quindi voglio rimanere attaccata ai pastori, al Papa in primis: primo, sottolineo quello che mi sembra da sottolineare, quello che è buono e che mi sembra corrispondere a ciò che la Chiesa ha ricevuto e deve riconsegnare, cioè la traditio, ciò che si tramanda; secondo, cerco di cogliere in quello che mi disturba e che mi sembra “rompere” con quello che sapevo, ciò che mi aiuta a convertirmi, e sono riconoscente di questo, perché il credente è colui che ascolta, e ascolta davvero, quindi obbedisce a un’altra voce oltre alla propria interiore, soprattutto quando questa voce lo mette in crisi (sennò che conversione è?); terzo, taccio su quello che mi sembra evidentemente sbagliato, sospendendo il giudizio.
Mi sembra che il richiamo alla preghiera che tra amici continuiamo a farci vada in questo senso: il nostro tempo siamo noi, la qualità della Chiesa la facciamo noi, quindi tocca a noi essere per primi più seri, e farci santi. Ognuno nella propria vita, in privato, ma anche in pubblico. Facendo bene il proprio nel proprio ambito, essendoci pubblicamente quando ci è chiesto di esserci, e pregando sempre di più, da soli e qualche volta anche insieme. Per questo procedono a ritmo serrato i preparativi per il secondo capitolo generale del monastero wi-fi, il 19 ottobre a Roma, e per questo spero che riprendano al più presto gli incontri di preghiera nelle città in cui sono nati (e che magari ne nascano di nuovi!).
Noi a Roma ci vediamo il primo lunedì del mese, quindi ricominciamo già da oggi, questa sera ai Santi Quattro: alle 20 ci si incontra per mangiare un boccone insieme (ognuno porta qualcosa, e chi non porta mangia lo stesso), alle 20.30 la lectio di don Pierangelo Pedretti (uno di quelli che dà la vita per la Chiesa nel silenzio), poi adorazione e compieta. L’invito è aperto a tuttissimi.
Questa riflessione mi ha lascito molto confuso e smarrito. Condivido le parti del contenuto che richiamano alla santità, alla preghiera, alla testimonianza (martirio); ma la parte iniziale stende un alone di confusione su tutto il resto
La frase “massiccia discesa in campo a favore di certi partiti da parte di alcuni esponenti della Chiesa” è la causa principale della mia confusione: quali sono questi partiti a cui fai riferimento? chi sono questi esponenti della Chiesa che massicciamente scendono in campo? dove scendono in campo? se non hanno nessuna investitura dall’alto e non hanno followers, perché allora tanta preoccupazione (emergenza seria)? quali valori portano avanti? di cosa parlano se non parlano di Dio?
Chi sono coloro che “predicano omelie a propria immagine (e non a Sua)”?
Chi sono i “Molti ecclesiastici di gran visibilità mediatica che sono in buona parte partitici, non politici”?
Quale è “La mentalità che manifestano … una mentalità che in ogni ambito sceglie una verità (concediamo) parziale, vale a dire, una “mens heretica” (dal gr. “haíresis”, scelta)”?
Più rileggo la riflessione più sono confuso e meno comprendo: mi puoi aiutare a capire un po’ di più e un po’ meglio?
Grazie
Il nome di Spadaro chiarisce un po’?
Scusi, ma in che mondo vive? Spero che la sua sia una domanda retorica, fatta con lo scopo di provocare… Non c’è bisogno di far nomi, l’evidenza di quello che sta vivendo la Chiesa è sotto gli occhi di tutti (sempre che lo si voglia vedere).
hai ragione… meno chiacchiere e più preghiera e soprattutto preghiera in aiuto ai sacerdoti che sono sempre sotto attacco del diavolo !
fa bene fare un giro sulla Nuova Bussola Quotidiana, oppure il sito di Aldo Maria Valli, per esempio… le cose sono abbastanza chiare ed evidenti, purtroppo
Purtroppo è così. Ha ragione Costanza. “Buonasera”.
Basta andare a Messa e ascoltare una predica per avere la risposta
Caro Ferdinando I nomi sono ZUPPI SOSA MARTIN… sono osannati dai giornaloni perché parlano la loro lingua ciò non parlano come Cristo. Se non te ne sei accorto da solo chiedi lo Spirito Santo oppure cerca di conoscere meglio la Dottrina Cattolica. Fraternamente Marina
https://it.aleteia.org/2019/09/02/perche-zuppi-non-e-un-cardinale-lgbt/?utm_campaign=Web_Notifications&utm_source=onesignal&utm_medium=notifications
Allora spiegatemi perchè il Papa ha promosso James Martin come consultore dell’ufficio comunicazioni del Vaticano. http://www.lafedequotidiana.it/il-gesuita-james-martin-papa-francesco-ha-nominato-molti-vescovi-e-cardinali-pro-lgbt/
👍🏻
«La pratica dell’eutanasia, divenuta legale già in diversi Stati, solo apparentemente si propone di incentivare la libertà personale; in realtà essa si basa su una visione utilitaristica della persona, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo, se dal punto di vista medico non ha speranze di miglioramento o non può più evitare il dolore». Queste parole, pronunciate lunedì 2 settembre da papa Francesco…
Se davvero come sostiene Marcotullio Zuppi non e’ sulla linea del gesuita Martin e della Cirinna’ perche’ non lo dice chiaramente il neo-cardinale stesso?
Altrimenti succede come con Papa Francesco che sono gli altri che ci spiegano cosa voleva dire tale sua frase o l’ altra. Perche’ non chiarisce il diretto interessato? O parlare chiaro non si addice a un cardinale?
Giusto
No, per favore non prendiamoci in giro. Le patetiche arrampicate sugli specchi di Marcotullio non possono nascondere ciò che è ovvio. È inutile fare appelli alla preghiera contro la confusione se si fa altra confusione.
Tesoro se non fai appello alla preghiera a cosa vuoi far appello?
Prendiamo i forconi?
BXVI è stato chiarissimo: il progetto di costruire una chiesa ex novo è già più volte fallito, e pure più volte….
Chiaro che la preghiera è la prima cosa da fare. Però possiamo fare anche altro: dire le cose come stanno. Preghiera e azione coerente.
In questo contesto è superfluo osservarlo, ma in generale va ricordato che fa anche differenza per cosa si prega: tra i sedicenti cattolici c’è chi prega per il matrimonio omosessuale in chiesa o per la “fratellanza universale”… altro che preghiere, queste sono invocazioni al demonio.
BXVI ha ragione nel dire che ogni tentativo di creare una nuova “Chiesa” fallirà: la conclusione di questa storiaccia è già scritta. Ma ci sono molti modi diversi di arrivare in fondo, più brevi o più lunghi, più o meno drammatici, e questo dipende anche da quello che facciamo.
Vero…in particolare, mi ha lasciato perplesso quanto scrive la signora Costanza, ovverossia ‘terzo, taccio su quello che mi sembra evidentemente sbagliato, sospendendo il giudizio”.
Il fatto di essere un laico, non mi autorizza a seguire i cattivi pastori! Occorre dare testimonianza alla Verità, cioè a Gesù, perché proprio Lui ce ne chiederà conto.
Temo che in questo spazio certi personaggi non si possano (ancora) toccare. Poi, alla fine del Sinodo sull’Amazzonia vedremo.
@edoardo
Il problema è generale e sono le “cordate”. Il Sinodo dell’Amazzonia finirà come quello sulla famiglia: si faranno le cose che sono descritte nell’Instrumentum Laboris, che “fa in modo che ci siano le premesse”: poi le conclusioni le trarrà Papa Francesco con qualche altro capolavoro di ambiguità e arriveranno i soliti avvocati a spiegarci, contro ogni evidenza, che va tutto bene.
Questa l’ho letta anche io , ho chiesto ad un sacerdote amico , facente parte di un ordine . Risposta testuale : Non mi fido dei sant’egidio, troppo ammanicati coi potenti di turno di qualsiasi tendenza. Troppo business dietro.
cara Costanza, sono contenta della tua riflessione, l’aspettavamo anche noi, e cercheremo di mettere in pratica queste tue “indicazioni” in questo momento così travagliato
ZUPPI MARTIN SOSA… ECC ECC
Comunque il 19 ottobre c’è anche la Manifesta,zione per chiedere di votare… Considerato I danni che farà questo governo al residuo tessuto sano del Paese.. Penso che mio malgrado andrò a questa manifestazione politica…
Costanza sono un pò deluso perchè dici :”La mia linea è questa, perché non voglio essere eretica anche io come alcuni di loro, quindi voglio rimanere attaccata ai pastori, al Papa in primis.” Al Papa in primis ? Ma Costanza ti rendi conto di quello che sta portando avanti questo Papa ? Compito del Papa è confermare nella Fede sia i Pastori che le pecore. Un Papa non deve fare dichiarazioni eretiche ( siamo tutti figli di Dio (Islamici, Buddisti, etc… – Dio ha voluto tutte le religioni ….. – Non crederete che sia avvenuto il miracolo delle moltiplicazione dei pani e pesci ( video in lingua spagnola) ) e attorniarsi di collaboratori che condannano la dottrina cattolica in nome di una pastorale che, dicono, non deve limitarsi all’applicazione delle indicazioni dottrinali. ( https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/chiesa-e-persone-lgbt-sul-ponte-dellincontro?fbclid=IwAR3cUtVJtGDF3WGaWnmSJbi6PNIFCVvGilbN6katvyKOqhvOZ4EjSHy3tHw ) .
Non credo che costanza possa e debba dire nulla di diverso! Concordo
> Non credo che costanza possa e debba dire nulla di diverso!
Concordo!
Aggiungo ancora : https://www.aldomariavalli.it/2019/09/06/vive-la-resistence/
Si dice che «l’ignoranza porta (solitamente) all’ingiustizia e al disprezzo».
Che tutti gli uomini siano figli di Dio è un proprium che appartiene (o dovrebbe appartenere) alla coscienza di ogni uomo; che Dio abbia permesso (o voluto) le religioni è un dato di fatto, perché la volontà di Dio è sovrana e non accade nulla che Egli non permetta.
Il cattolico, non deve cercare un sincretismo collettivo né rifiutare il confronto con la religione altrui, ma scrutare “ab intra” e permettere che l’altro riconosca alla luce della propria religione, la verità che vi è in Cristo.
Francesco, si muove in questa direzione, in linea con la dichiarazione conciliare “Nostra Aetate” che emerse dal Concilio Vaticano II.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/09/i-cardinali-burke-e-brandmuller.html
Che tutti gli uomini siano figli di Dio è un proprium che appartiene (o dovrebbe appartenere) alla coscienza di ogni uomo;
In senso stretto i figli di Dio sono solo coloro che sono battezzati: le Scritture ed il Magistero sono molto chiari a proposito.
che Dio abbia permesso (o voluto) le religioni è un dato di fatto, perché la volontà di Dio è sovrana e non accade nulla che Egli non permetta.
Discorso sciocco ed ignorante: se fosse così semplice… Dio ha permesso anche l’ateismo e il satanismo, per non parlare di altri mali come le guerre e la shoah. L’ha permesso nel senso di “volontà permissiva”, che include cose negative che capitano per colpa del peccato dell’uomo, sono un male intrinseco e Dio non è affatto contento che accadano. Ciò che è buono accade per “volontà positiva” di Dio.
https://www.aldomariavalli.it/2019/03/12/come-trasformare-dio-in-un-relativista-e-fingere-che-nulla-sia-successo/
Francesco, si muove in questa direzione, in linea con la dichiarazione conciliare “Nostra Aetate” che emerse dal Concilio Vaticano II.
Va molto oltre, e comunque quel documento è problematico perché incompleto, radice di tutti i mali del sincretismo che stiamo vivendo.
È puntuale e corretta la precisazione di @Fabrizio: è il Battesimo che ci fa Figli di Dio.
Ciò ha precise implicazioni teologiche che hanno (o dovrebbero avere) concreti risvolti morali, concreti e anche di “responsabilità” (uso termine
Scusate è partito il commento… Concludo:
Precise responsabilità (termine che uso per brevità…).
Non si tratta quindi di una “medaglia” o segno distintivo che voglia essere “discriminante”.
Per il resto degli Uomini si può certamente dire che siamo tutti Creature di Dio.
In questo si tende ad affermare che sia tutti “fratelli”, ma anche questo termine andrebbe meglio interpretato alla luce della figliolanza di cui sopra.
Ma ribadisco, non lo sottolineo per fare un discimine
@Bariom Tutti gli uomini sono creature di Dio, ma solo chi riceve il battesimo è figlio di Dio? Per una questione cristologica ed ecclesiologica bisogna interrogare non solo il Nuovo Testamento; può essere utile questo link https://it.aleteia.org/2017/09/01/figliolanza-divina-adottiva-battesimo/È utile ricordare che Dio, a dispetto della molteplicità delle religioni che non sono nient’altro che uno strumento che permette la relazione con la divinità, (pertanto tutte positive) rimane Uno e Misericordioso ed offre la Sua grazia a tutti gli uomini retti di cuore. Se il sacramento del battesimo, (che ci rende “figli di Dio”) per il cristiano, è la via normale della grazia data dal Cristo e dalla sua Chiesa, resta pur vero che la grazia, sempre cristica, possa raggiungere le anime che non praticano questo sacramento. Così la grazia e pertanto la fede soprannaturale possono abitare l’anima umile e giusta che non conosce la rivelazione esplicita del Cristo…costoro, non possono dunque essere chiamati “figli di Dio”? Ricordiamo, altresì, che la teologia cristiana riconosce che vi possano essere anche fuori dell’ambito cristiano, la possibilità di autentiche esperienze soprannaturali delle profondità
di Dio.
Sull’uso del termine “figli di Dio” nell’Antico Testamento, p.es.:
Se l’Antico Testamento parla di “figli di Dio”, usa questo termine in senso analogico o metaforico, per esprimere una condizione di superiorità, eccellenza, predilezione, potere, vicinanza e familiarità con Dio, che per loro è “padre”. Così gli angeli, Israele, i re, i profeti e gli uomini giusti sono “figli di Dio”. Ma sono dei prediletti o dei privilegiati, che non hanno “fratelli”, ossia non hanno altri soggetti alla loro pari.
Sia nell’Antico Testamento che nel Corano non esiste l’idea che tutti gli uomini possano essere “figli di Dio”. Essi sono semplicemente delle creature, fatte sì ad immagine di Dio, ma infinitamente al di sotto di Dio, tratte dal nulla, esse finite ed Egli infinito.
E questo perché non è pensabile un “Figlio di Dio” generato da Dio, che pertanto sarebbe suo Padre, e Dio egli stesso, grazie al quale tutti gli uomini abbiano la possibilità di diventare, similmente a lui, “figli di Dio”.
Nell’Antico Testamento c’è un barlume del mistero della Figliolanza divina, come, per esempio, nell’idea della Sapienza divina, che esiste dall’eternità; ma questa sublime concezione è molto oscura, e fa pensare o a un linguaggio enfatico e metaforico o alla personificazione di un attributo di Dio.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2016/01/il-mistero-della-figliolanza-divina/
Per quanto riguarda la domanda: costoro, non possono dunque essere chiamati “figli di Dio”?
Possono, e questo non contraddice quanto detto sinora, perché il Magistero insegna che ci sono vie straordinarie di salvezza. Chi vi rientra ricade nel “battesimo di desiderio” (è il desiderio di obbedire a Dio anche se non lo si conosce e quindi queste persone possono non essere consapevoli di desiderare il battesimo cristiano) e dunque, in quanto battezzato (in desiderio) può essere figlio di Dio.
Ma non tutti gli uomini ricadono in questa situazione. Ecco perché espressioni come “fratellanza universale”, “siamo tutti figli di Dio”, eccetera, sono fregnacce. L’articolo di Cavalcoli che ho linkato contiene alcuni commenti su questi falsi concetti.
Come dice Fabrizio, nulla esiste che Dio non permetta, quindi perfino le più inenarrabili efferatezze non esisterebbero se Dio non le permettesse (fermo restando che Egli e’ la via seguendo la quale anche il male più atroce può essere risanato, bonificato).
Pertanto, dire che le altre religioni sono permesse da Dio non è esprimere un grande apprezzamento per esse, giacché anche i miei peccati sono permessi da Dio, e dei miei peccati non mi vanto.
La famosa dichiarazione di Abu Dhabi mescola senza alcuna distinzione e precisazione volontà positiva e volontà permissiva di Dio, con grave imprudenza pastorale, poiché così si genera inevitabilmente confusione e disorientamento tra i fedeli.
Invito a leggere al riguardo:
https://www.google.com/amp/s/www.corrispondenzaromana.it/la-critica-di-mons-schneider-al-documento-di-abu-dhabi/amp/
Ieri sera un parlato con un frate che conosco bene per averci seguiti con le catechesi .
Ho chiesto come mai il papa Bergoglio viene cosi criticato, e cosi anche certi prelati ??
e cosa vuole dire questo prossimo Sinodo Amazzone che si terrà a ottobre ? leggo molte cose al riguardo, ma mi mette in confusione.
Come risposte il buon frate mi disse, siamo vivendo questo tempo, della nostra generazione, e se è stato nominato il papa Bergoglio lo sa il Signore. Mi disse anche che nella storia della chiese c’è stato sempre una lotta. Questo è vero.
Cara Costanza se mi poi spiegare meglio a questo riguardo,del nostro tempo della chiesa di oggi.
Ti sono grata per una risposta.
marierose.
Apprezzo e sono grato per riflessioni che condivido. In questo momento di “confusione” (così come richiamato nel post), ho personalmente scelto di non dire piuttosto che “dire criticamente”. A dura prova, per quanto mi riguarda, e’ anche il dogma dell’infallibilità del Papa. Le linee che seguono certi vescovi e prelati “mediatici” non vanno nella direzione della tradictio. E’ vero, dobbiamo essere noi più santi . Spesso però sono impari le forze in campo, proprio per l’aspetto mediatico. Ho preferito appunto l’astensione mediatica e un certo silenzio ma non so quanto sia corretto
Carissimo,
comprendo bene il tuo problema. Però il dogma dell’infallibilità non è a dura prova, nonostante la catastrofe portata avanti da Papa Francesco. Tutto quello che dice e che fa è fuori dal dogma, che richiede un contesto ben preciso per essere “ingaggiato”. E lui lo sa benissimo, tant’è che la sua cifra è fatta di discorsi ambigui, peronismo, note a piè di pagine, contraddizioni continue. Il dogma dell’infallibilità vale solo se le affermazioni sono formulate nel modo corretto.
Potresti spiegarmi meglio questo concetto? Ho sempre ritenuto che in ogni circostanza, qualunque cosa faccia o dica, dal primo istante del suo mandato fino all’ultimo (persino anche se diventasse matto), l’infallibilita’ sia assoluta
Dal CCC
Non è male leggere per intero:
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a9p4_it.htm
Non sono d’ accordo col terzo punto : “Taccio su quello che mi sembra evidentemente sbagliato , sospendendo il giudizio.”
Anche se noi laici non siamo teologi, o vescovi o cardinali,non bisogna tacere su quello che ci sembra evidentemente sbagliato cioè contrario al Bene e dobbiamo farlo , parlare, non per superbia ma al contrario per umilta’ . Il cristiano non cerca il potere personale ma non ha paura di contrastare apertamente il Potere, anche quello ecclesiastico, quando questo predichi cose contrarie alla fede. Nessun cristiano, se aspira veramente alla perfezione, alla santita’ , deve tacere e sospendere il giudizio e rimuginare in cuor suo , senza osare dirlo, su cio’ che e’ evidentemente gravemente contrario alla fede che gli hanno insegnato .
Altrimenti lo smarrimento e la confusione aumenteranno e i credenti saranno sempre piu’ divisi fra una obbedienza senza entusiasmo a messaggi eretici e sconvolgenti e un senso di ribellione senza sbocco.
Sono d’accordo, non si può tacere. Prego però affinché lo Spirito Santo mi ispiri le parole giuste. Non voglio essere presuntuosa, arrogante. Vorrei, con le mie parole, suscitare un dubbio nell’anima del mio interlocutore. Di fronte a certe cose non si può tacere. Poi, dall’altra parte, molto probabilmente, ci sarà qualcuno che mi riderà dietro e dirà che sono una farisea, che va in Chiesa, bigotta, non aperta. Io rispondo che il Signore è venuto proprio per gente come me, peccatrice e che non capisce, per questo lo cerco e mi informo. Si vede che tu non ne hai bisogno, se non ti viene qualche dubbio a sentire certe affermazioni. Beato tu che sei certo. Gesù l’hanno messo in croce 2000 anni fa, e lo farebbero pure oggi. Parlare con cognizione significa attirarsi scarsa simpatia e critica, ma questa è la croce che si porta a sostenere la Verità, la Verità di Cristo tutta, non quello che ci fa comodo.
Silenzio e preghiera, certo, quando la situazione è un po’ confusa.Ma a me sembra che siamo ad un punto in cui non c’è solo confusione, ci sono indicazioni che arrivano dai vertici della Chiesa e vanno esplicitamente contro la Verità. E allora il silenzio non diventa complice di questi errori ? La Verità non deve essere ” gridata dai tetti ” ? Come posso testimoniare presso le categorie più fragili e meno dotate di strumenti critici, come ad esempio quella dei giovani, se la necessità di non giudicare mi porta a tacere? Sono domande che mi pongo con dolore quotidianamente.
Grazie mille x L impegno che il Signore accompagni la tua opera Annamaria ghisleni
@Rosario
Bariom, che ringrazio, ti ha postato le parti rilevanti del CCC e mi associo al suggerimento di leggere comunque tutto, perché è importante il contesto. L’idea che un papa ha sempre ragione su tutto e per tutto purtroppo è diffusa, ed è questo il problema: non è il dogma, ma la sua corretta comprensione. Puoi trovare anche qualche grande santo (mi pare p.es. San Giovanni Bosco) che sosteneva questo “ultra-montanismo”, ma non tutto quel che un santo sostiene è infallibile, e oltretutto bisogna distinguere quel che vale sempre e quel che vale in un certo momento (certo all’epoca di San Giovanni Bosco i papi non creavano così tanti problemi).
Puoi anche leggere questo articolo del card. Mueller, interessante perché cita una Lettera Apostolica che papa Pio IX (quello che promulgò il dogma) inviò all’episcopato tedesco a seguito di alcuni dubbi proprio su quanto fosse estesa l’autorità magisteriale del Papa; inoltre fa anche riferimento all’impossibilità di contraddire cose già stabilite precedentemente.
http://www.lanuovabq.it/it/il-papa-non-e-un-sovrano-assoluto
Si parlava di forma non ambigua: ecco che i famosi Dubia, sollevati dal card. Caffarra ed altri, hanno tentato di porre una soluzione al caos proprio chiedendo a Francesco di dare risposte chiare e inequivoche, così come si conviene per il Magistero papale. Ma sappiamo com’è andata a finire.
Aggiungo due considerazioni, visto che si tratta di questioni che si possono trovare nella blogosfera cattolica e bisogna evitare che confondano.
Una scuola di teologi sostiene che sia impossibile, perché lo Spirito Santo lo impedirebbe, che un Papa proclami un’eresia con la forma infallibile. È la scuola di pensiero maggioritaria. Altri, con varie sfumature, ritengono che potrebbe essere possibile e avrebbe delle conseguenze sulla validità del papato. È una questione teologica aperta (nessuno della seconda scuola è mai stato scomunicato) in cui noi fedeli senza preparazione specifica in teologia non dobbiamo immischiarci. Se tu trovi da qualche parte qualcuno che sostiene “Il Papa ha evidentemente detto un’eresia, dunque è decaduto”, consiglio di passare oltre. Se chi l’ha scritto è un teologo accreditato in disputa con altri, uno può anche leggere un dibattito per farsi un’idea, basta che eviti assolutamente di farsi anche solo un’opinione, perché senza le basi non è possibile né ha senso farsela.
Così come saprai che c’è chi solleva dubbi sulla validità dell’elezione di Francesco; per esempio Socci ci ha scritto un libro. Qui siamo in campo canonico più che teologico, ma il discorso è lo stesso: è tecnico e richiede una preparazione che noi semplici fedeli non abbiamo. Se chi lo dice è una persona qualsiasi, passa oltre; se capita di leggere una disputa tra canonisti ci si può fare un’idea, ma anche in questo caso bisogna evitare di farsi un’opinione. Per un fedele senza competenza tecnica, Francesco è papa sino a prova contraria.
Sottoscrivo quanto scrive @Fabrizio.
La sua è una corretta linea di sana spirituale prudenza, perché il rischio è di entrare noi stessi in dubbi che non sappiamo sciogliere, ma sui quali lo spirito del Maligno agisce ed è lo spirito divisore per eccellenza.
La divisione si compie ad intra (nell’interno di noi stessi) e ad extra (verso gli altri e più specificatamente nella Chiesa), così si finisce per non sentirsi più Chiesa, non riconoscere più La Chiesa, pensare che La Chiesa non sia più governata da Pietro e di conseguenza sotto l’Azione dello Spirito Santo.
Credo anche che talvolta non sia neppure e solo questione di competenze “tecniche”, anche queste possono essere decisamente fallibili o mosse da intenzioni malevole che proprio dietro la riconosciuta “sapienza tecnica”, si nascondono.
A corollario delle riflessioni di Costanza riporto un passo della “Lettera di Barnaba” dell’Ufficio di oggi:
“I tempi sono cattivi e spadroneggia il Maligno con la sua attività diabolica. Badiamo perciò a noi stessi e ricerchiamo accuratamente i voleri del Signore. Timore e pazienza devono essere il sostegno della nostra fede, longanimità e continenza le nostre alleate nella lotta. Se praticheremo queste virtù e ci comporteremo come si conviene dinanzi al Signore, avremo la sapienza, l’intelletto, la scienza e la conoscenza. Queste sono le cose che Dio vuole da noi. “
Mi dispiace Giulia , non si può dare un colpo al cerchio un colpo alla botte . Invece la nostra voce si deve alzare forte e chiara ! senza smettere di pregare sempre lo Spirito Santo e San Michele Arcangelo per la Chiesa Nostra Madre
Anni fa lessi un articolo su Famiglia Cristiana di un noto monsignore della diocesi di Fermo. L’articolo occupava una intera pagina del settimanale cattolico. Quindi non erano propriamente “due righe”. Trattava di argomenti sociali. In non so quante centinaia di parole scritte non ne ho trovate due. In nessuna frase . Gesù Cristo . Mai nominato, mai citato. Di cosa parliamo all’uomo del ventunesimo secolo?
salve
e dovrebbe leggere Avvenire: riesce a battere perfino republica e la stampa (organi devastanti sotto ogni punto di vista), noti “giornali” anticattolici …
un saluto
Piero e famiglia
Condivido le perplessità e gli inviti sia dell’autrice che di alcuni commentatori; vi scrivo per ricordarci che non siamo soli, che… abbiamo la fortuna di poter chiedere aiuto a Gesù con la preghiera.
Ho notato che, l’assiduità nel dire il rosario quotidianamente, mi è di molto aiuto in ogni ambito del mio quotidiano e mi è davvero di conforto.
Curiosando in internet ho trovato questa bella preghiera di padre Amorth:
http://www.preghiereagesuemaria.it/preghiere/preghiera%20di%20liberazione%20di%20padre%20amorth.htm
Ve la giro, nella speranza che vi possa essere di aiuto come lo è per me.
Ciao Santa notte a tutti.
Mi sembra un vero e proprio esorcismo… Forse per il nostro quotidiano la preghiera di guarigione interiore personale di padre Emiliano Tardif è più adatta… A me ha restituito la vita. Si trova facilmente in internet.
ciao Alda, Ti confermo che è una preghiera di liberazione ( ossia una supplica a Nostro Signore ) e non un esorcismo ( un comando d’imperio che DEVE essere fatto da un sacerdote ordinato dal Vescovo ). Ti allego un link con una spiegazione ( almeno per me ) esaustiva, poi… visto che non si finisce mai di imparare, sia benedetto ogni aiuto che possa indirizzarmi nella Giusta Via.
http://diosalva.net/preghiera-liberazione-laici-esorcismo-sacerdote
https://www.cristianitoday.it/potente-preghiera-liberazione-suor-erminia-trasmessa-padre-amorth/
P.s. visti i tempi che corrono, invocare la protezione dell’Altissimo e chiedere il Suo intervento e la Sua protezione nelle nostre vicende, a me sembra opportuno.
ciao Santa Notte.
@jr
basterebbe ricordarsi della preghiera a S.Michele Arcangelo soppressa ( ! ) da Papa Paolo VI.
tanto per ricordare, però, pare che San Pio da pietralcina ,continuò a recitarla ugualmente.
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
@Vale
Ciao grazie !!!!! La dico con molta gioia nelle suppliche finali del rosario.
Non sono un esperto ma sentivo che veniva incoraggiata la ripresa di questa supplica, non mi ricordo se ciò dovesse essere fatto al termine della messa ( mai sentita, nonostante frequenti più chiese ) o se nel rosario ( ammetto di avvalermi di siti internet per aiutarmi nel dirlo in modo completo); scusate ma non mi ricordo esattamente come fu trattato l’argomento.
p.s. su questo sito, nel rosario, è contenuta l’invocazione che hai riportato.
http://rosarioonline.altervista.org/
ciao Santa notte.
L’invocazione a San Michele si può fare quando si vuole: nelle preghiere mattutine e serali e dopo il Rosario. Fa parte delle Preci Leonine che vengono recitate alla fine della Messa nelle comunità VO – ma le preci potrebbero benissimo essere recitate anche dopo una Messa NO, no essendo parte della Messa vera e propria.
Io sto con Chesterton che diceva:” Quando si entra in chiesa ci si toglie il cappello non il cervello”.
Che, a ben guardare con l’aria che si respira oggi nella Chiesa, non è propriamente una banalità.
A qualcuno, più di qualcuno, per averlo fatto è stato tolto cappello e cervello con un solo deciso misericordioso colpo… di ghigliottina ecclesialmente corretta.
E cmq preghiere per chi guida la Chiesa sempre e senza risparmio.
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Matteo 10,16). Purezza di cuore per non compiacersi nella critica sterile, UNITA alla prudenza di gente che ragiona con realismo cattolico, in quanto tale illuminato dalla lanterna della propria Fede.
Prudenza di chi non aumenta lo scandalo per orgoglio da vaticanista della domenica, ma anche di chi ormai sa riconoscere i “lupi travestiti da agnelli”, e che ha il dovere di proteggere la propria Fede, e quella dei suoi cari, dalla loro nefasta influenza: che si tratti di politici, giornalisti, gente dello spettacolo, scrittori, o ecclesiastici.
E no, “sospendere il giudizio”, non è un’opzione, non abbiamo questo lusso. Che dobbiamo fare, “sospendere il giudizio” su un superiore dei Gesuiti che nega l’esistenza del Diavolo? Che mette in dubbio l’incrollabile certezza delle parole rivelate nel Vangelo? Sospendere il giudizio di fronte all’affermazione che tutte le religioni si equivalgono? Sospendere il giudizio leggendo l’immondo pastone condito di superficialità, becera ignoranza e mefitiche eresie noto come “Instrumentum laboris” del Sinodo Amazzonico? E’ questo che le migliaia di buoni preti, sempre più “martiri” proprio in quanto “buoni”, in ogni parte del mondo, ci insegnano? E’ questo che sperano resti della loro azione nel mondo?
Perché in realtà, a me sembra che di “confusione” ce ne sia sempre di meno, e che gli schieramenti della battaglia, al contrario, siano sempre più chiari.
schiere SEMPRE PIù ESIGUE di sacerdoti che danno veramente la vita per Cristo e per la Chiesa
A luglio ho cambiato parrocchia.
La mai parrocchia di competenza è affidata ai francescani, ora ce ne sono 3 giovanissimi, tutti sotto i 50 anni.
Un MIRACOLO direi. E fanno cose egregie… doccai per i poveri, mensa per i poveri sempre aperta, anche ad Agosto,,,,,li ho imparato a sbucciar patate.
Ma ho cambiato la parrocchia che frequento da sempre, per il semplice motivo che il parroco continua a citare Leonardo Boff!
Ho fatto presente che le idee di Leonardo Boff sono state condannate da 2 papi di cui GIà SANTO, ma inutilmente.
All’ennesima citazione: come dice Leonardo Boff se io taglio un albero li c’è Dio… se sei panteista, mi han iniziato a girare quel che non ho e ho cambiato parrocchia.
Quindi ho dato l’offerta per il campo estivo che ho dato ogni anni, e la domenica successiva, ho cambiato.
Ammetto non è un gran sacrificio: 15 minuti a piedi, ma prima si trattava di attraversare la piazza….
@Rosa giusta la tua scelta se in coscienza ritieni sia quella giusta… quanto all’affermazione “schiere SEMPRE PIù ESIGUE di sacerdoti che danno veramente la vita per Cristo e per la Chiesa”, io diffido sempre da certe affermazioni apodittiche (e catastrofiche).
Come vedi a distanza di 15 minuti a piedi hai trovato 3 giovanissimi sotto i 50 anni ( diciamo allora “giovani” 😉 ) che ritieni facciano ciò che si ha da fare.
@ Bariom
Mi hai dato una risposta a cavolo e pure superficiale.
A cavolo.
Le idee di Boff SONO STATE OGGETTIVAMENTE CONDANNATE da due papi. Non è questione di “se in coscienza” .
La condanna delle idee di Boff è un fatto, non è una opinione: vigendo la condanna, quindi, queste idee sono INCOMPATIBILI con l’insegnamento della chiesa Cattolica.
PUNTO.
Superficiale.
Io ho lasciato tre frati 50 enni, per andare da un sacerdote 72enne.
Non sai come mi piacerebbe poter sperare in frati 50enni…ma purtroppo non mi pare proprio che ci sia da sperare.
Se non mi comprendi, confessati con uno prete giovane ed uno anziano: la differenza è palese: non sai quanto mi manca don Ezio di Urbino! A 83 anni ancora andava in giro a distribuire l’estrema unzione e quando ti confessavi la prima cosa che chiedeva ” l’atto di dolore te lo ricordi? perchè la confessione finisce così,,, se non te lo ricordi inutile iniziare,,,”
@Rosa e tu mi sembri rispondere a cavolo e decisamente sopra le righe…
Era forse una critica la mia?
Ho forse esaltato le idee di Boff?
Mah…
Ti saluto
Poi forse ho capito male io il passaggio dai frati al sacerdote, ma neppure su questo c’era critica…
L’unica critica era sull’affermazione apodittica…
Ci può stare ho è a cavolo anche quella? 😜
Non sono sopra le righe.
Sono solo stizzita.
Non hai la minima idea di che fatica ho fatto a cambiare parrocchia.
Tu non ci crederai ma è una vera tortura sentirsi spiegare il Vangelo citando gente che il vangelo lo stupra.
Ripeto: la coscienza non è un argomento davanti a dei precisi fatti quali sono le condanne subite dalle idee di Boff.
Capisco il tuo essere stizzita, ma non prendertela con me…
Ho detto forse “hai fatto male a lasciare la tua parrocchia!”?
“Non hai la minima idea di che fatica ho fatto a cambiare parrocchia.”
Mah.. sei tu che credi io non ne abbia la minima idea…
Comunque chiudiamola qui. E’ evidente che hai frainteso il senso del mio commento e la colpa sarà mia per come l’ho formulato.
Discorso chiuso.
La coscienza poi, ha a che fare con le decisioni che ciascuno prende anche difronte a “precisi fatti”, perché tali decisioni possono portare ad azioni/atteggiamenti A piuttosto che B (o C, D, ecc.).
Lo sa Dio e la nostra coscienza se l’agire verso A o B è stata cosa buona, ma soprattutto se è stato ciò che Dio ci chiedeva in quella specifica occasione, perché stare nella Volontà di Dio è SEMPRE certamente la cosa migliore.
Questo in senso generale, poi è chiaro da quanto scrivi che per te non esisteva A o B, ma io su questo non metto lingua.
@rosa
credo tu debba darti una calmata.
Non sei l’unica a dover affrontare questi problemi, e il prossimo non c’è per dar sfogo alle proprie frustrazioni.
“Non hai la minima idea di che fatica ho fatto a cambiare parrocchia.”
Rosa,
so bene che ci sono chiese e parrocchie che ormai di cattolico non hanno più nulla, eccetto il Santissimo Sacramento.
Per anni anch’io ho girato come un trapper in cerca di quelle meno peggio.
Un giorno mi si è accesa una candela in testa (io sono molto medioevale) e mi sono domandato: ma Nostro Signore, dove è più solo, bistrattato, abbandonato, dileggiato?
In una Cappella della FSSPX, o nell’ultima succursale del partito di Bibbia-no?
Buona domenica.
Luigi
Ottima (certamente ispirata) domanda.
Buona Domenica
Mah, se non si hanno figli da crescere nella fede forse ci si può porre la questione, altrimenti non solo si può, ma si deve dare loro un nutrimento non avvelenato, ovvero cercare un luogo dove crescerli nella Fede senza che restino avvelenati dai miasmi delle parrocchie new-style.
@ Edoardo
Una volta stavo discutendo di morale sessuale con una collega siciliana e atea. Lei non credeva nella castità matrimoniale e voleva far cambiare idea anche a me. Siccome sapeva che sono cattolica, mi raccontò di una sua amica credente che viveva in Sicilia. Questa sua amica, una volta fidanzatasi, era afflitta dal dubbio se concedersi o meno al suo ragazzo che la pressava perché si lasciasse andare con lui. Così la ragazza andò da un prete a chiedere consiglio e sai che le disse? Di assecondare la richiesta del ragazzo, che non c’era niente di male, che erano giovani, che non potevano mica aspettare fino al matrimonio, e via così. Mentre la mia collega mi raccontava questa storia devo aver fatto una faccia sconcertata che diceva tutto il mio pensiero. Infatti la mia collega capì la mia contrarietà verso il comportamento di quel prete senza che io lo avessi dovuto specificare.
Questo per dire che hai ragione: soprattutto se si hanno figli è bene far loro frequentare una parrocchia spiritualmente sana, dove possano crescere sentendo gli insegnamenti giusti. Poi magari prendono lo stesso una cattiva strada, però almeno le basi le hanno avute e possono sapere cosa fare nel caso in cui si ravvedano.
Gesù è sicuramente contento se gli facciamo visita in qualsiasi chiesa, però vuole la nostra salvezza e vuole che mettiamo in atto tutti i comportamenti necessari per raggiungerla nel modo più agevole. Quindi trovare un bravo padre spirituale che ci guidi nelle scelte quotidiane è di fondamentale importanza, così come poter assistere a messe celebrate degnamente che aiutino a entrare nello stato contemplativo consono al luogo e al momento di sacralità che si sta vivendo. Anche le omelie aiutano a orientarsi, se sono fatte bene: a tal proposito a volte mi sembra davvero che il prete sia come illuminato dallo Spirito Santo perché capita che dica proprio quello che ho bisogno di sentire, magari quella parolina di conforto o di rimprovero che mi cambia la giornata e mi fa riflettere su qualche aspetto della mia vita che d’un tratto vedo sotto una luce nuova.
Quindi se non abbiamo la possibilità di andare a una messa come si deve, pazienza, il Sacramento vale lo stesso. Ma non facciamo i masochisti a tutti i costi, andandoci a cercare i preti peggiori per consolare Gesù. Ripeto, Dio vuole il nostro bene, non vuole che ci mettiamo da soli ostacoli sul nostro cammino spirituale, pensiamo piuttosto a fronteggiare quelli già assai numerosi che ci mette davanti l’Avversario. Quindi, se Gesù, oltre che nel Santissimo Sacramento, lo possiamo incontrare anche nella veste di un santo sacerdote (come accadeva per esempio con Padre Pio) perché non cogliere questa grazia?
@rosa
e il bello deve ancora venire.
la così detta teologia del popolo è la rivisitazione aggiornata di quella della liberazione.
due link su come viene vista in modo difforme:
http://www.lanuovabq.it/it/dubbi-sulla-teologia-del-popolo
https://www.avvenire.it/agora/pagine/bergoglio-vi-spiego-la-teologia-del-popolo-
quel che pare certo -o quasi – è che sarà il sottofondo del sinodo sull’amazzonia ( non le amazzoni,eh!)
Ma se l’Amazzonia brucia il sinodo si tiene lo stesso?
Perchè se basta questo l’Amazzonia la brucio io…
Rosa, il Sinodo lo terranno a Roma: arriverà il momento in cui vedremo Roma bruciare.
PS Ieri, tanto per dirne una (stranamente non citata dai giornali) un pazzo è riuscito a salire sin sull’altare centrale di San Pietro e vandalizzarlo.
Allora speriamo nelle femen…. dopo il loro passaggio è bruciata un a altra cattedrale…
Egregia Miriano mi trova perfettamente d ‘ accordo con lei!!!!il nostro principale atto di amore verso la Chiesa è la preghiera costante e la testimonianza di Dio nella quotidianità della vita!!!nel mostrare nella vita di relazione con chi è messo sulla nostra strada di essere veramente noi in relazione con Lui!!!!però essendo dotato di orecchi per ascoltare, occhi per vedere, intelligenza per cercare di comprendere, mi sia consentito ora di esprimere con la bocca creata per parlare attraverso questo scritto il mio crescente disorientamento!!!!prendo l’ ultimo fatto in ordine di tempo!!!!titolano tra ieri e oggi tutti( persino una pagina del Televideo Rai) la notizia : il Papa condanna l ‘ eutanasia.Ebbene già il fatto che sia una notizia così ripresa dai media mi genera perplessità….. dove sarebbe la notizia????dovrebbe essere scontato che un Papa condanni l ‘ eutanasia!!!!!poi mi addentro a leggere le parole del Papa!e qui purtroppo non posso fare a meno di pensare!!!nel suo intervento il Papa non fa nessun riferimento alla sacralità della vita….non lega la sua posizione alla fede e a Dio….anzi Dio non viene proprio citato!!!!mi si obietterà che il contesto era laico (sigh)!!è così difficile argomentare le proprie convinzioni alla luce della fede???il Papa per definire la sua opposizione all eutanasia rischia cosi di assumere posizioni prettamente umanistiche.Parlando genericamente di cultura dello scarto e attaccando il pensiero che considera un costo inutile tutelare la vita fino in fondo!!!!questa posizione a me appare di una fragilità incredibile!è contrastare la cultura dello scarto accompagnare una persona che sta andando oggettivamente verso la morte attraverso sofferenze???Sinceramente non vedo il nesso!quanto al discorso dei costi!!!beh è oggettivamente un costo che molti benpensanti potrebbero dire sarebbe meglio spendere per la ricerca ad esempio o per curare meglio chi ha possibilità di guarire!!!mi sembrano posizioni deboli!!!del resto chi è favorevole all eutanasia la sbandiera come scelta di umanità!!alla conclusione del suo discorso il Papa dice che per combattere la mentalità che spinge per l eutanasia dobbiamo prenderci cura del Creato!!!e sinceramente fatico a comprendere!!!lo so ho semplificato ma chiunque può leggere l intervento!!!Ebbene ma mi chiedo e posso anche sbagliare…ma per un Cristiano l opppsizione ferma all eutanasia non viene prima di tutto dalla considerazione della Sacralità della vita in ogni momento e in qualsiasi condizione in quanto Dono preziosissimo di Dio?????e quanto alla sofferenza e a una sua pur combattuta accettazione o per lo meno al tentativo di darle un senso,
non è strettamente legata a Nostro Signore Crocifisso????È così difficile dirlo e ricordarlo?????
Ovviamente nel mio essere disorientato non cesserà certamente la mia preghiera per il Papa, per i Vescovi,per la Chiesa tutta!!!perdonate la lunghezza e lo sfogo ma per me è davvero un periodo di fatica!!!saluto tutti invitando a leggere fino in fondo questo articolo!!!https://www.tempi.it/religione-e-politica-non-saranno-mai-separate/
Un sacerdote italiano che e’ stato parroco per qualche tempo in Germania ci ha detto ( parlando pubblicamente ad un gruppo di fedeli) che dove e’ stato lui e spesso in Germania i bambini fanno la Prima Comunione senza fare la Prima Confessione perche’ i sacerdoti ritengono che la confessione possa spaventare e traumatizzare i bambini. Ci ha raccontato che una bambina gli ha chiesto di confessasi . Lui ha acconsentito, durante la confessione ha chiesto gentilmente alla bambina se aveva studiato il Catechismo per fare la Prima Comunione. La bambina ha ingenuamente confessato che a catechismo facevano solo lavoretti e disegni cioe’ bricolage. Il sacerdote ha capito che molti laici tedeschi non sono affatto contenti della piega che sta prendendo la Chiesa ma non osano parlare e non osano criticare. Cosi’ accettano tutto.
Una intera Chiesa locale potentissima e ricca come quella tedesca sta andando in malora dal punto di vista spirituale e solo perche’ I fedeli da bravi tedeschi obbediscono supinamente alle direttive dei preti’ .
Se non vogliamo fare la stessa fine ci conviene farci sentire . Farci sentire contro gli abusi liturgici, contro i catechismi impartiti da incompetenti a suon di disegnetti e vago buonismo, contro le chiese trasformate in bivacchi di clandestini, contro le benedizioni e i corsi per coppie gay ecc. ecc.
Pienamente d’accordo.
Finché la gente in chiesa applaudirà pavlovianamente ad un prete fuori di testa che si permette di dire dall’altare “io al ‘Credo’ non ci credo” e non uno (NON UNO!) si alzerà in piedi per dire con rispetto per la dignità sacerdotale, ma ad alta voce: “Reverendo, questo NON LE E’ PERMESSO!” le cose non potranno che peggiorare, con la nostra vigliacca complicità mascherata da obbedienza.
I fedeli, in ordine alle questioni sociali, sono vincolati a prestare pieno assenso della volontà e dell’intelletto solo ed esclusivamente ai contenuti del Magistero irreformabile (ossia infallibile) della Chiesa. Affermazioni, esortazioni, ammonimenti, deprecazioni, invettive, perorazioni da parte di questo o quel Pastore (presbitero, vescovo, e fosse pure Vescovo di Roma) che siano incompatibili con suddetto corpus magisteriale infallibile non solo non vincolano all’assenso e all’obbedienza alcun fedele, ma debbono essere rigettati da ciascun fedele, proprio in quanto contrastano con il Magistero ecclesiale infallibile.
Il guaio è che troppo spesso i fedeli ignorano quali siano i contenuti del Magistero sociale infallibile della Chiesa, e quindi si trovano nell’incapacità di distinguere, nelle affermazioni fatte dai Pastori, quali vi contrastino e quali invece lo onorino appieno.
Per quanto attiene alle affermazioni di Pastori le quali non si limitino a ribadire contenuti infallibili del Magistero sociale ma non siano con esso incompatibili, si tratta di affermazioni che vanno ascoltate con il debito rispetto ma che, in quanto non vincolanti, non impegnano all’assenso il fedele. Siamo nel campo dell’opinabile: e un asserto opinabile non va disprezzato , ma neppure trattato come se fosse verità incontestabile perché insegnata dal magistero infallibile. Se un fedele non sa distinguere l’opinabile dall’assolutamente inopinabile, in ordine alle affermazioni di questo o quel Pastore, è sventuratamente esposto a precipitare in una confusione terribile e perniciosissima per la salute della propria anima.
👍🏻
Di fatto questo è un Tempo, che invita tutti ad essere più “adulti” nella Fede nel senso migliore del termine.
Sempre come bambini riguardo la semplicità del cuore e l’apertura alla Volontà di Dio, ma adulti nella consapevolezza, nella conoscenza (prima di tutto delle Scritture e del Magistero), nella prudenza e anche nell’intransigenza, prima di tutto verso se stessi rispetto il peccato e posizioni di comodo.
È un Tempo dove non basta più “ascoltare un’omelia* o partecipare al l’Eucarestia perché di precetto.
È un Tempo di forte chiamata a conversione per essere più “seri” e procedere seriamente in un cammino di santità (come ha scritto Costanza).
È un Tempo “scomodo” e che ci interroga, certamente anche un tempo più faticoso e che espone a pericoli, ma chi ha detto che procedere sulla Via e alla sequela di Cristo sarebbe stata una “passeggiata”?!
Mai lo è stato per nessun Cristiano degno di tal nome… Oggi men che meno.
👍
@Alessandro, @Bariom
Proprio così. È il tempo delle responsabilità personali.
Purtroppo sarà anche il tempo delle persecuzioni.
Sai com’è @Fabrizio… la persecuzione è termometro da una parte dell’iniquità del mondo in un determinato tempo e luogo, dall’altra del reale spirito del Verità proclamata o testimoniata.
Assolutamente d’ accordo mai come oggi la via alla santita’ personale non puo’ essere un quietismo , un pio individualismo in cui ognuno pensa a salvare solo la propria anima pregando e tacendo,. La via della santita’ non e’ una distesa di erba e fiori, ma un un sentiero disseminato di sassi acuminati, di vipere velenose, di trabocchetti. e chi vi si mette non puo’ esimersi dalle virtu’ eroiche del coraggio, della capacita’ di giudizio, della forza , e della franchezza. Non possiamo limitarci a coltivari bei fiorellini di devozione nel inostro praticello personale se intorno a noi stanno incendiando tutto , peggio che le foreste amazzoniche. Se tutto va a fuoco , se la retta dottrina viene distrutta, non possiamo limitarci a pregare e tacere. C’ e’ un tempo per tacere e uno per parlare. Se sta andando a fuoco la Chiesa non possiamo non gridare Al fuoco e limitarci a recitare in cuor nostro le preghiereCOME SE NON STESSE SUCCEDENDO NULLA.
QUELLI DI CUI LE GERARCHIE CATTOLICHE SI SONO DIMENTICATE: LA LOTTA ALLA EUTANASIA,ALLA FECONDAZIONE ETEROLOGA,ALL’ABORTO LIBERO,ALL’ELIMINAZIONE DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA E DELLA LIBERTA’ DI EDUCAZIONE, ALL’UTERO IN AFFITTO,ALLE ADOZIONI OMOEROTICHE,ALLA SOPPRESSIONE DEGLI INCENTIVI ALLE FAMIGLIE,AL DIVORZIO LAMPO.TUTTI PRINCIPI NON NEGOZIABILI SILENZIATI.SARANNO CAVALLI DI BATTAGLIA DEL NUOVO GOVERNO.COME GIOIRANNO I CONTRO NATURA.
Certo, e verranno catalogati come conquiste civili!
Trovo che il modo di dipingere alcuni personaggi del mondo cattolico sia piuttosto caricaturale in quanto sottolinea in modo unilaterale solo una parte del loro insegnamento e dei loro interventi. Ma non vi ricordate del progetto culturale di Ruini e dell’organicità dello stesso al centro destra? Dell’invito a boicottare i referendum sull fecondazione assistita? Si è mai vista un’entrata a gamba tesa più dura da parte della CEI e della Chiesa italiana? Preghiamo per i nostri pastori e sacerdoti, ma prima di tutto per noi stessi, ricordando l’antico adagio: “In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas”.
Ma non vi ricordate del progetto culturale di Ruini…
Certo che ce lo ricordiamo! Un progetto “alto”, che intendeva combattere il male alla radice, nella sua espressione più devastante per la fede e la natura umana…
Oggi siamo all’interventismo clericale compulsivo su questioni terrene del tutto opinabili, come porti chiusi o aperti, europa si europa no, gas o pannelli solari… E su questioni del genere ci si schiera dal pulpito! E si sta giocando con la fede, per trascinare i cattolici che resistono verso l’indifferentismo religioso.
Il regno di Cesare che vuole abbattere le frontiere, eliminare la fame e la povertà, e salvare il pianeta dalla catastrofe ambientale, per i nostri pastori diventa cristianesimo built-in, Regno di Dio tecnico-governalizzato.
Sì, ricordo. Ricordo anche che come al solito si scelse il male minore, ovvero comunque un male. Così come oggi si chiede a gran voce l’applicazione corretta della 194, ovvero l’applicazione corretta di una legge comunque omicida. Avanti con il male-minorismo, altro cancro della Chiesa odierna.
L’organicità al centro-destra di Ruini non piaceva neanche a me, soprattutto perché quel centro-destra era berlusconiano. Tuttavia, almeno era finalizzata ad un buon obiettivo (anche se poi, va detto, tutte le mosse sulla legge 40 si sono rivelate un fiasco, e questo secondo me è indice di un problema sin dall’origine, ovvero il compromesso). Quindi come vedi non critico da una parte sola. Ora però la situazione è molto diversa, perché l’organicità al centro-sinistra non solo è molto più stretta (Conte è una creatura del Vaticano), ma è finalizzata a obiettivi cattivi.
Detto questo, tu parli di “entrata a gamba tesa”: non fu così, è perfettamente legittimo da parte della Chiesa mettere dei paletti all’azione politica dei cattolici. Il problema è semmai che non ne mettono abbastanza.
E che laddove esistono chiari e da molto tempo, semplicemente si ignorano…
“Si è mai vista un’entrata a gamba tesa più dura da parte della CEI e della Chiesa italiana?”
Ne è piena la storia… dal “non possumus” alla scomunica per i comunisti.
Quousque tandem abutere…
Coraggio! Dobbiamo farci coraggio tra noi e prepararci a dimostrare coraggio nella coerenza delle nostre scelte.
Dobbiamo cercare la comunione attorno alla Verità confidando in quei pastori che restano saldi su quel “depositum fidei” che hanno promesso di difendere e annunciare
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sono sconcertata di questa lettera alla redazione di Basta Bugie in cui per caso mi sono imbattuta ed in cui si attacca Costanza per i suoi articoli ! Ma non c’è pace tra i cristiani?
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5799
Io non entro nel merito della questione, perché da un lato ci si riferisce a rapporti tra fedele e direttore spirituale (roba in cui nessuno deve entrare), dall’altro però prendendo il caso specifico e rendendolo pubblico effettivamente si rischia di andare a farne una norma e contraddire la sana dottrina.
Non sono sconcertato dal fatto che ci siano critiche tra cattolici (è la parresia), quanto che queste siano profonde e dalla stessa parte dello schieramento. Hai ragione, non c’è pace, e non ce ne sarà per parecchio tempo: la bomba gettata in mezzo alle nostre fila si chiama Amoris Laetitia e finché non verrà disinnescata si andrà avanti così e anche peggio.
La Pace tra i Cristiani non c’è da molto tempo… da molto prima di AL.
C’è poi tanta acredine il che è peggio. Una lettera come quella della signora Denise, che spero abbia scritto anche (e prima) direttamente a Costanza, prima di rivolgersi a Bastabugie per far arrivare il messaggio, dove peraltro dà senza mezzi termini dell’eretica alla Gualdani e oltre ad annunciare il suo non più leggere Costanza (suo pieno diritto) invita all’ostracismo anche Bastabugie (magari Denise non conosce neppure nulla dell’opera e della vita della Gualdani).
Questo modo di agire a ben poco serve e credo poco abbia a che fare con la parresia che nella logica cristiana dovrebbe divenire occasione di cresita, di correzione fraterna, perché in realtà “sull’oggetto del contendere”, sui punti sollevati, ci sarebbe a lungo da discutere e confrontarsi.
Magari nessuno cambierebbe radicalmente idea, ma al contempo la mente e il cuore di ognuno potrebbe prendere in considerazione altre sfaccettature del problema nel coniugare la Legge (la Dottrina) e l’Uomo.
Io da tempo, invece, ho smesso di leggere Bastabugie che, a dispetto del nome, di bugie (o, quantomeno, di mezze-verità) ne dice parecchie.
Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Vale per tutti.
Io ti posso solo dire che non lo “amo” molto… 😉
E’ chiaro che Giano Colli (col nome del dio bi-fronte…) abbia colto al balzo la palla tirata dalla signora Denise per bacchettare Costanza Miriano, rea di allontanarsi da quella dottrina cattolica propugnata piu’ che seguita dal “dio bi-fronte’, e che esclude la gerarchia cattolica (Papa compreso) se non allineata con le proprie sensazioni; ed il signor Giano, confidando nelle sue sensazioni talvolta pure pregevoli ed illuminate, questa volta ha commesso uno “svarione”, che puo’ senz’altro accadere quando sempre si pontifica ergendosi a giudici di tutto, tanto sulle persone quanto agli insegnamenti della Chiesa.
Per inciso, Giano Colli, riprendendo le parole dell’apostolo Paolo [“Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Cor 11,27-29)], discrimina tout court l’operato del Vescovo, quando invece sta proprio alla discrezione del Padre spirituale (che conosce più di altri la situazione del richiedente l’accesso alla santa comunione), prendere decisioni a questo proposito. Pertanto, non è di scarsa pertinenza citare genericamente quel passo della lettera ai Corinzi, quando l’accesso alla comunione va deciso dopo aver preso in esame lo stato interiore di ciascuno in particolare.
Stai semplificando un po’ troppo. La discrezionalità del vescovo ha dei limiti e nell’articolo di BastaBugie c’è scritto:
… fa accedere all’eucarestia una persona divorziata e risposata non pentita del proprio peccato e che continua a vivere in tale stato.
Questo è totalmente corretto e: nessun autorità vescovile può far accedere alla Comunione una persona non pentita del proprio peccato (mortale). Nessun prete, vescovo o Papa ne ha autorità. La questione, semmai, è di stabilire se la persona è in peccato o no e qui, come ho scritto prima, non si dovrebbe entrare nel rapporto tra fedele e pastore.
E ciò vale per qualunque peccato mortale e se è vero come è vero che “…chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.” (1Cor 11), non saprei dire cosa tocca a chi “consiglia” agire senza tener conto di ciò…
Esatto.
Errata corrige:
Nel mio commento precedente, si deve leggere :” Pertanto, è di scarsa pertinenza citare genericamente quel passo della lettera ai Corinzi, quando l’accesso alla comunione va deciso dopo aver preso in esame lo stato interiore di ciascuno in particolare”.
Volevo dire, in sintesi, che se il Vescovo ha ritenuto che in quel CASO SPECIFICO ricorrevano tutti i requisiti richiesti per l’accesso alla Santa Comunione, aveva facolta’ di farlo, e non sta al pinco pallino di turno criticare situazioni nemmeno conoscendole nella loro piena interezza.
Per quanto concerne il divorziato risposato convivente more uxorio che non manifesti al confessore il fermo proposito di recedere da questo stato, il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1650 dice esplicitamente che costui non può accedere alla Comunione sacramentale. Senza se e senza ma. Punto. Il testo e’ facilmente accessibile, ed enuncia un contenuto del Magistero perfettamente coerente con l’insegnamento autentico e la Tradizione bimillenaria della Chiesa, che mai ha autorizzato un convivente more uxorio ad accostarsi alla Comunione eucaristica.
Questo è il Magistero autentico della Chiesa, che Amoris laetitia non ha in alcun modo mutato (per chi non se ne avvedesse, il Magistero autentico della Chiesa è una cosa seria, tanto seria che è impossibile che venga mutato da qualche nota in calce ambigua, di incerti tenore e significato).
Capisco che quanto dico sia accolto con scandalo oggi anche all’interno della Chiesa stessa (l’ex preside dell’Istituto GPII Livio Melina e’ stato ignobilmente silurato proprio perché seguita a dire quello che ho appena detto), ma per onorare appieno il Magistero della Chiesa bisogna mettere in conto anche il disprezzo e la persecuzione da parte di fratelli nella Fede (ivi inclusi Vescovi), che oggidì si compendia nell’accusa (pesantissima) di essere nemici del Papa, occhiuti legalisti che si scordano e non praticano la misericordia, cioè cristiani indegni del nome.
Pertanto, nessuno (né presbitero, né vescovo, né il Papa in persona) – prima o dopo Amoris laetitia – può permettersi di autorizzare un convivente more uxorio perseverante in tale stato ad accedere all’Eucaristia. Vi osta insuperabilmente (grazie a Dio) il Magistero autentico della Chiesa, luminosamente precisato da innumerevoli interventi di San Giovanni Paolo II che vanno assolutamente letti, meditati, pregati.
Quindi, se questo o quel vescovo ha autorizzato Tizio o Caio versante in quello stato ad accedere alla Comunione sacramentale ha commesso indubbiamente un errore, poiché si è posto in contrasto con il Magistero autentico della Chiesa.
L’errore commesso da chi depreca aspramente Costanza per aver evocato il caso di un confessore che ha ammesso alla Comunione sacramentale un “irregolare” impenitente non sta nell’aver segnalato che nessun prete e’ autorizzato ad ammettere alla Comunione eucaristica un convivente more uxorio che intende perseverare in tale stato, ma nel trattare Costanza come una specie di eretica, il che è inaccettabile, poiché tutti i testi pubblici della Miriano (libri, post su blog ecc.) mostrano inequivocabilmente la ferma, sincera e perseverante volontà di Miriano di conformarsi al Magistero autentico della Chiesa e di difenderlo strenuamente senza mistificazioni, decurtazioni e manipolazioni, con coraggio. L’eretico, invece, in tanto viene riconosciuto eretico in quanto manifesta la volontà esattamente opposta: quella di opporsi al Magistero della Chiesa, o di negare di aderirvi esplicitamente, pubblicamente e inequivocabilmente.
Ancora una volta 👍🏻
Bis.
@Bariom, @Fabrizio
Grazie per l’apprezzamento, un caro saluto!
@Matilde
Ho letto anche io.
Che tristezza e che arroganza da parte di questa lettrice.
Non ho proprio parole.
Rinnovo la mia enorme stima x Costanza
io sono sconcertata dal fatto che sia sufficiente un articolo o una frase su cui non si è d’accordo per protestare con altri tentando di mettere a tacere la persona, invece che contestare eventualmente il fatto e finirla li. Noi cristiani siamo i primi nemici di noi stessi qualche volta.
Spesso, soprattutto nelle ultime settimane, leggo questo blog, e a volte non sono d’accordo ma non mi sognerei mai di chiedere a qualcuno di togliergli la parola. E qualche volta leggo anche Basta Bugie, e devo dire che trovo esagerato il nome che non a caso si sono dati, perchè parlare autodefinendosi come “verità” ci fa dimenticare che prima di tutto siamo creature e non creatori , figli e non padri, uomini e non Dio.
Tra l’altro AL, che pure è molto complicata e un po confusa da leggere, se non si ha una corretta preparazione, è una documento della Chiesa. E secondo me l’atteggiamento che dovrebbe avere un cristiano, quando legge un documento della Chiesa, è quello dell’umiltà. Cioè del leggere partendo dal presupposto che, fino a prova stracerta contraria , il documento contiene parole di vita e che eventuali dubbi e cose da capire sono innanzitutto generate dalla propria predisposizione e pregiudizio e magari ignoranza, più che dall’errore della Chiesa stessa. Leggere e rileggere, ed approfondire, e quando si è in fondo alzare gli occhi al cielo e chiedere al Padre il dono della comprensione e dell’obbedienza di fronte al non comprensione, che tanto di addestramento per la nostra vita sarebbe. Anche perchè mentre la contestazione non da frutti se non al nostro ego, l’obbedienza e la mansuetudine costruisce il nostro cuore.
Dobbiamo sempre perseguire l’unità , e ricordarci che il nostro nemico è il demonio e non il vescovo A o il vescovo B. Scusate lo sfogo
Io invece sono d’ accordo con la lettera di tale Denise sulla critica alle posizione di tale Flora Gualdani, la “ vera Santa” . Siccome ne’ la Gualdani ne’ la Miriano hanno il dono dell’ infallibilita’ magari ogni tanto possono sbagliare anche loro.
Comunque si dovrebbe ribattere argomentando specificamenre sulle critiche espresse non attaccando la persona.
@Maria Cristina
Nessuno di noi ha il dono dell’infallibilità, ma dall’acredine speciosa di quella lettera non emerge lo spirito cristiano della (eventuale) correzione fraterna, ma l’ansia giacobina di puntare il dito contro l’impuro (naturalmente secondo il loro insindacabile giudizio che – nella loro testa – ritengono avere una sorta di infallibilità).
Flora Gualdani può sbagliare, certo, e allora? Chi non sbaglia?
Questo inficia tutto il bene che ha fatto?
Che spirito sarebbe questo? Ma il Vangelo lo leggiamo? Lo vediamo chi erano gli Apostoli e quanto loro sbagliavano, nonostante la presenza quotidiana di Cristo?
Conosciamo le storie dei Santi e che sbagliavano anche loro? Mica erano infallibili, benché santi.
Una cosa è la correzione fraterna (e la parresia), un’altro è la critica spietata.
Nel primo caso regna l’amore, nel secondo la superbia.
Aiutiamoci cari fratelli nella fede ad affrontare questo tempo della Chiesa, che ormai non si può dire più solo “di confusione”, ormai è evidente che si è verificato un vero e proprio sbandamento, a partire dalle più alte gerarchie, papa compreso (come mi fa male dirlo, è un’enormità …)Il nostro problema è che per un cattolico giudicare il Santo Padre è una cosa “contro natura”, non so se mi spiego, (e giustamente, è un pilastro del cattolicesimo), per cui molti cercano di giustificare l’ingiustificabile, o tacciono confusi, o mettono la testa sotto la sabbia, o semplicemente non vogliono sapere e guardare per la paura di essere irrispettosi. In effetti, dopo aver cercato per un tempo di scusare, di contestualizzare certe affermazioni o comportamenti , ad un certo punto mi sono dovuta arrendere: ed anche a me è caduto un mondo…certe consapevolezze sono una sofferenza profonda…colgo l’invito di Costanza e di altri a trasformare tutto in occasione di crescita in santità, ma chiedo anche che ci si aiuti sul da farsi, perché non è più tempo di stare zitti, di “obbedir tacendo” (almeno non sempre), senza animosità’ ma con fermezza, senza distribuire a destra e a manca giudizi di eresia, ma chi sa ha una responsabilità’! Chiedo consiglio su come intervenire, come comportarsi nelle situazioni in modo equilibrato ma aperto quando assistiamo, nelle nostre parrocchie, negli ambienti ecclesiali che frequentiamo alle derive mondane e al pensiero non cattolico che si è introdotto
@Chiara, consigli per quel che possono valere i miei…
Certamente se sia ha il tempo, cioè se non ci si sente chiamati/costretti ad intervenire “a caldo”, pregarci su un bel po’… pregare lo Spirito Santo che ci illumini riguardo tempo, modi e perché non si cada noi per primi nell’inganno e nell’errore.
Diversamente “a caldo”, si presuppone essere bene consapevoli e istruiti sull’argomento che si va a toccare, avere in altre parole “sapienza” umana e spirituale e per quanto possibile, avere ulmiltà, chiedendo spiegazione, piuttosto che partire volendo dare lezioni.
Valutare le risposte e vagliarle, per tornare anche in un secondo momento sull’argomento e approfondire o nuovamente chiedere conto.
Se parliamo di un sacerdote o consacrato, vi è poi una via gerarchica che presuppone rivolgersi al Vescovo della Diocesi difronte a errori palesi e ripetuti.
Poi certo ci sono situazioni, difronte ad un insegnamento palesemente errato, dato quando chi ascolta può prendere per buono ciò che buono non è, che diventa stringente la contestazione di ciò che viene detto…
Difficile trovare “regole” per situazioni che regole non hanno.
Per quelli che “ bisogna solo pregare che lo Spirito Santo ci illumini” .
Va bene , ma dopo la preghiera ci vuole l’ azione. Che senso ha aspettare anni ( ormai sette anni) o anche decenni ( i prossimi settanta anni ? ) a pregare perche’ lo Spirito Santo ci illumini?
Delle due l’ una o lo Spirito Santo non ci illumina oppure noi siamo ciechi e sordi all’ illuminazione, e allora non c’ e’ preghiera che tenga.. Il tempo del giudizio e’ ora , qui, in questo nostro tempo, nella nostra vita . Giustamente persino i piu’ puri contemplativi, persino le monache di clausura non solo pregano ma anche fanno, agiscono, prendono decisioni, prendono dei rischi , OGNI GIORNO, non aspettano dieci anni a prendere una decisione , finche’ proprio non gli appare lo Spirito Santo che a chiare lettere gli dice di fare in un certo modo.
Io ho l’ impressione che la maggior parte dei cattolici siano incapaci di agire e di rischiare perche’ finora sono stati condotti appunto come pecore dai loro pastori. Ora che i laici cominciano ad avere qualche dubbio sui pastori ufficiali
e verso dove li stanno conducendo, sembrano incapaci di muoversi da soli, dimenticando che l’ unica via d’uscita e’ seguire le parole del Buon Pastore cioe’ di Cristo, che non ci ingannera’ mai.
Per tutti quelli che hanno il sacro fuoco dell’agire, ricordo che non è mai un bene per un Cristiano agire senza l’assitenza dello Spirito Santo.
Dire poi che se si prega la Sua assistenza e poi Egli non da segni di risposta è, scusa Maria Criatina, una fesseria che contraddice le Scritture:
«Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». Luca 11,13
Il silenzio dello Spirito può già essere di per sè risposta…
Infine, dove ho scritto che bisogna aspettare 10 anni?
I “rischi” si possono prendere anche tutti i giorni, ma visto che l’oggetto del discorso è questione piuttosto delicata, qui non si tratta di “prendersi rischi”…
Se tu hai figli e dovessi intervenire con una parola su questione molto delicata, parleresti “a rischio” senza prima implorare l’intervento dello Spirito che non solo dia a te Sapienza, ma anche apra il cuore al tuo interlocutore, così che le tue parole (dettate dallo Spirito) vengano accolte?
Chiedo scusa se intervengo in questo argomento, ma a mio giudizio avete ragione: riassumete il manzoniano adelante Pedro ma cum judicio… Il fatto è che purtroppo occcorrerebbe una guida sicura, ma è proprio quello che manca in questo momento storico. Le nostre guide, ed in particolare quelle della più alta Gerarchia, sembrano aver smarrito il buon senso, e noi semplici fedeli siamo persi. Forse è questo il momento del Golgota della Chiesa, dove occorre solo affidarsi al Padre, totalmente. E’ pur vero, che chi ha un carattere come il mio, una fraterna correzione col nodoso bastone di don Camillo a qualche prete, vescovo e anche più in alto, la darebbe volentieri. Giusto per capire se dentro quelle zucche è rimasto qualcosa di buono…
@Bariom: concordo !
quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono
Lo Spirito Santo dà senza dubbio, ma non è detto che si faccia vivo subito.
“Io grido a te, ma tu non mi rispondi, insisto, ma tu non mi dai retta.!” (Giobbe 30:20).
Ma come ho detto, anche questo ha un senso… (non è né sordo, né troppo occupato 😉)
Infatti c’è di sicuro un senso in questo tempo lungo, quando succede.
Chiara quello che tu hai descritto sia come atteggiamento che come stato d ‘ animo è esattamente quello che ho vissuto e vivo io!!!
Grazie bariom x la proposta!!!!sono sempre più sconcertato e sofferente però nel vedere che la scelta del male minore sta ormai entrando nella morale!!!!in morale esiste il bene o il male!!!la scelta è tra queste due opzioni!!!sennò si consegna la morale al relativismo e ai costumi!!!non esiste un male minore in morale!!!è sempre un male!!!diverso è invece il discorso che riguarda la politica!!!non esiste in politica in questo momento una proposta che sia un bene e basta!!!!in politica finché si considera la democrazia come il mezzo migliore per governare e fare il bene della popolazione, e qui si potrebbe aprire un discorso lungo e alquanto complesso,bisogna scegliere il male minore e in passato sono stati forniti chiaramente dai Vescovi i criteri attraverso i quali fare la scelta e cioè i cosiddetti Principi non negoziabili ma oggi sembra che questi principi siano stati accantonati e sostituiti senza però che sia stato affermato chiaramente dai Vescovi!!!ma basta leggere Avvenire per rendersene conto!!!
Quello che veramente mi sconcerta e mi addolora è che ormai anche all’interno della Chiesa da parte di alcuni Pastori in materia di morale si considera lecito e anzi auspicabile un male minore invece del bene!!!!come se Nostro Signore e la Chiesa nella sua Tradizione avessero sempre sbagliato!!!!è il trionfo del relativismo anche nella morale e quindi la conseguente logica morte della morale stessa!!!
[…] L’errore commesso da chi depreca aspramente Costanza per aver evocato il caso di un confessore che ha ammesso alla Comunione sacramentale un “irregolare” impenitente non sta nell’aver segnalato che nessun prete e’ autorizzato ad ammettere alla Comunione eucaristica un convivente more uxorio che intende perseverare in tale stato…[…]
Ma, invece, c’e’ proprio un errore di fondo nel citare quel passo della lettera di Paolo ai Corinzi, perche’ se e’ vero che la Chiesa riconosca che si debba accostarsi al sacramento della Comunione non in affezione di peccato, e’ altrettanto vero che colui che acceda al sacramento avendo ricevuto il benestare del padre spurituale (si presume che questi, dopo attenta disamina, non abbia rilevato irregolarita’ ostative al sacramento), non beve e men che meno firma la propria condanna, che e’ poi quello di cui tratta quel passo.
La comunione rimane un atto personale afferente a quella data persona che nel caso in questione ha soddisfatto tutte le condizioni per accedere alla Santa Comunione.
Ti sbagli. Che un convivente more uxorio perseverante in questo non possa in alcun caso accedere alla Comunione sacramentale è quanto precisa la Congregazione per la dottrina della Fede:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_14091994_rec-holy-comm-by-divorced_it.html
Vedi soprattutto n. 5 e 8.
In soldoni, se il confessore concede l’assoluzione sacramentale a Tizio convivente more uxorio impenitente, sbaglia, e l’assoluzione non rimuove l’oggettiva indisposizione di Tizio ad accedere alla Comunione eucaristica, giacché il Magistero autentico insegna che il perseverare impenitente in quello stato è sempre condizione ostativa e Tizio è perseverante impenitente in quello stato.
Ovviamente, la gravità del peccato commesso da Tizio accedendo alla Comunione dipende dalla contezza che egli ha di quel contenuto magisteriale (e del connesso divieto canonico)… insomma, dipende dal fatto che ci sia ignoranza, che l’ignoranza sia invincibile o non (e se sì, se se sia invincibile e colpevole o invincibile e incolpevole)… se si diano o no piena avvertenza e deliberato consenso.
Insomma, che nel caso di specie si configuri o meno peccato mortale (quello che priva della grazia santificante), dipende da tutte le condizioni oggettive e soggettive, materiali e formali che il Magistero insegna debbano ricorrere perché si dia un peccato mortale.
Nello specifico caso è certamente colpevole il confessore che per il suo stato di consacrato non può ignorare quanto sopra riguardo il Magistero.
Nè fa il bene dell’anima e del corpo della persona che si sottomette al suo discernimento.
@ Bariom – Mettiamola pure in questi termini (che la colpa sua del confessore), anche se mi appare alquanto strano che un Vescovo conceda il benestare se non incorrano i presupposti per accedere al sacramento; ma questo non invalida ne’ inficia in alcun modo la genuinita’ di chi riceve l’eucarestia, poiche’ la prassi e’ stata soddisfatta pienamente. Costui non beve in alcun modo la propria condanna!
Faccio un parallelo: se io mi rivolgo al tribunale civile di primo grado e, avendo prospettato correttamente tutte le mie ragioni ottengo il nulla osta per procedere, posso agire con soddisfazione, e nulla rileva che la disposizione possa essere ribaltata in secondo grado…
Non compete a me sindacare la sentenza di primo grado
Per questo affermo che Giano Colli abbia maldestramente citato quel passo della lettera ai Corinzi…
Il confronto con il tribunale è parzialmente significativo, perché qui parliamo di giustizia divina, non umana. Si può dire che se uno segue il giudizio sbagliato di un padre spirituale può essere meno imputabile, fino magari a non esserlo del tutto, anche se il peccato rimane. È quello che ha scritto sopra Alessandro, quando parlava di ignoranza colpevole/incolpevole, piena avvertenza, deliberato consenso, eccetera.
È verissimo che mettere in discussione l’autorità del padre spirituale può essere pericoloso, esponendo il fedele al rischio di cader vittima di scrupolo, oppure alla fine di staccarsi dalla Chiesa e decidere da solo.
Però è anche vero che tutte le disposizioni del Magistero sono accessibili, non è che le conosce solo il padre spirituale, dunque può esserci responsabilità del fedele; per non dire poi se il padre spirituale se lo è andato a cercare a bella posta (tipo un omosessuale che si sceglie padre Martin).
Qui però stiamo parlando in generale, delle situazioni particolari a cui si riferiva l’inizio della discussione non possiamo sapere. Ecco perché ritengo sia problematico portarle in una discussione pubblica.
E’ evidente che tracciando un parallelo col “tribunale civile” volessi solo significare che colui che si rivolga ad un’autorita’ prospettando con sincerita’ le sue istanze, debba poi attenersi al verdetto pronunciato, senza se e senza ma.
Cosi’ vale per chi si rivolge al sacramento penitenziale: l’assoluzione o la non assoluzione, e’ SOLO a discrezione del confessore; il penitente (che ha reso ampia e sincera confessione dei peccati e della sua condizione persistente), puo’ solo accettare il giudizio.
Quando nostro Signore investi’ gli apostoli del sacramento penitenziale,
( ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi ) concedeva “quaggiu’ ” un potere assoluto che veniva confermato “lassu’ “.
Pertanto e’ pretestuoso e fuori luogo citare quel passo della lettera ai Corinzi nel caso in questione, poiche’ se il sacerdote accoglie la remissione dei peccati, Dio fara’ altrettanto, ottemperando alla Sua promessa.
Ti ho già dimostrato che così non è, quindi rispondi nel merito e smettila di dare informazioni false che ingannano e disorientano i fedeli.
Dio non è ratificatore di assoluzioni sacramentali che possono anche essere ottenute con l’inganno.
Dio legge nei cuori, il sacerdote no. Dio non è schiavo di una cattiva amministrazione del sacramento né della discrezionalità di un sacerdote (ci mancherebbe pure!).
Non so che razza di idea di Dio abbia tu, ma stai prendendo un grosso abbaglio, e divulgando qui le tue opinioni errate sei colpevole di disorientare le persone che leggono.
Punto
Esatto, Bariom.
@The_punisher_020, facciamo ancora più semplice… qui nessuno ha affermato che chi accede all’Eucarestia sotto precisa indicazione/dispensa/autorizzazione chiamala come vuoi del proprio confessore ed è in perfetta buona fede “mangia e beve la propria condanna”.
Io no di certo.
Quindi semmai abbiamo leggermente approfondito le casistiche sempre legati al Magistero e alla logica.
Ti dirò una cosa in più su questa annosa e già parecchie volte affrontata questione che oltre a essere un mio pensiero viene dall’esperienza personale.
Tu (io) ti puoi trovare in situazione di peccato serio, di inganno profondo e se non sei (io) uno stupido, cerchi di uscirne cercando di essere “illuminato”, di trovare un discernimento che ti apra gli occhi non solo sul tuo stato (il malessere, la coscienza che non si quieta li senti), ma sul “da farsi”, sul come ritrovare la pace dell’essere nella Volontà di Dio (a volte poi si tratta di eccessivi scrupoli che sono anch’essi un inganno, ma anche su questi può essere necessario fare chiarezza).
Bene, nella tua ricerca, mossa dalla coscienza e dalla preghiera, potresti anche incontrare un confessore che ti dia un parola, una parola che ti conforta, che anzi, tutto sommato ti dispensa da tanti scrupoli, dall’agire eventualmente con quella Parola tanto dura che ti invita a tagliarti la mano o cavarti un occhio piuttosto che… (l’hai presente di sicuro).
E così riparti nel cammino tutto rincuorato e soddisfatto di esserti gettato alle spalle un “nodo”…
Ma e possibile, che la parola di quel confessore (ma potrebbe anche essere chi ti guida da tempo…), non fosse esattamente o più profondamente ciò che veramente è il tuo bene e allora è lo Spirito Santo che agisce, perché non può lasciarti in balia di un ulteriore inganno o di un inganno svelato a metà, di una posizione che infondo può anche essere di comodo … sai quelle del tipo “beh, dai, non è andata male, pensavo peggio… che mi si dicesse: rinuncia!”
Cosa voglio dire con questo quasi raccontino aneddotico?
In simili questioni che hanno a che fare con il nostro Rapporto con Dio, dove in gioco c’è la nostra vera Gioia e anche la Vita Eterna, non è come nei tribunali civili, dove magari sappiamo anche giocare bene le nostre carte per volgere a nostro favore la sentenza e una volta emessa ce la teniamo bene stretta… ci dà ragione. Abbiamo il nostro lasciapassare…
Quante volte quando siamo costretti al combattimento cruento e sanguinoso contro il nostro (unico) Nemico, contro il peccato, contro la nostra stessa carne, troviamo una scorciatoia, anzi meglio, qualcuno che ci appiccichi un bollino (controllo qualità), che ci certifica che così andiamo bene, si va aventi, no problem… Peccato che non si vada in realtà da nessuna parte, anzi peggio si scivola a ritroso, perché come a detto qualcuno che certo ne sapeva molto molto più di me, la conversione è un cammino su un piano inclinato… non esiste lo stare fermi. O si va avanti e si sale, o irrimediabilmente si scivola indietro e in basso 😉
Vi prego, perdonatemi l’OT.
Imploro tutti voi di pregare per me e la mia famiglia. Sono sotto attacco del demonio come mai prima d’ora e tentazioni orribili mi assalgono, compresa l’apostasia ed il suicidio.
Pregate per me, perché il Signore mi salvi. Sto malissimo e nella disperazione
Ti assicuro la mia preghiera serale e domattina.
Coraggio, coraggio, combatti! Chiama in aiuto San Michele Arcangelo visto il nick che ti sei scelto.
Disperazione, suicidio, apostasia… dici bene sei sotto attacco del demonio, di chi altro questi pensieri? E sa già il tuo nemico ha un nome, come puoi pensare di venir sconfitto quando tuo alleato è Dio, il Forte, l’Eroe?!
Non accettare il dialogo che ti sta in testa, manda a fannculo (si a fannculo!) chi soffia mnenzogne, fantasmi, paure.
Un espediente che sempre utilizzo quando la mia mente è invasa da foschi pensieri… inanella Ave Maria, una dietro l’altra, i demoni fuggono all’invocazione di Maria, la temono.
Ciao, shalom fratello. Grazie per il tuo grido, pregherò per te e per la tua famiglia stanotte. Prega!, non ti arrendere, dì il rosario insieme alla tua famiglia, che sicuramente ti ama; pregate tutti assieme; ti ricordo il vangelo di Matteo :”19In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».
Se senti di non farcela, non aver paura di chiedere aiuto ad un sacerdote che sicuramente saprà indirizzarti al meglio. Santa notte !
@Cavaliere di San Michele
Ho pregato per te anch’io non appena ho letto il tuo messaggio. Non disperare: Dio è più forte di Satana e tu devi solo desiderare di stare dalla parte di Dio. Qualche anno fa sperimentai anch’io, con orrore e sorpresa, un momento di grande difficoltà. Per alcuni giorni, all’improvviso, Satana mi convinse che Dio non esisteva; dunque non aveva neanche senso pregarlo. Inesorabilmente arrivò anche la conclusione che la vita non aveva senso. Nonostante in quei giorni io mi fossi convinto che pregare non servisse a niente, lo feci lo stesso.
@Cavaliere
Sono con te nella preghiera, forza e coraggio!
Ho pregato anch’io per te.
Sta’ tranquillo.
Preghiamo quotidianamente gli uni per gli altri e per tutti quelli che chiedono aiuto in situazioni di grave pericolo. Credo che questo “luogo” preparatoci da Costanza sia il posto giusto. “Dove sono due o più riuniti nel mio nome…”
@dott. Alessandro
Lei mi accusa di dare informazioni errate perché sostengo che il penitente che abbia reso sincera e ampia confessione dei propri peccati possa accedere serenamente alla Santa Comunione se assolto dal sacerdote, ed afferma che il sacerdote, non conoscendo la profondità del cuore del penitente, non offra garanzie al riguardo. Lei dice, sostanzialmente, che nonostante l’assoluzione ricevuta, potremmo essere cmq inidonei a ricevere detto sacramento. Le diro’ che spesso facciamo della confessione una questione talmente giuridica dello stato di coscienza che finiamo per accusarci perfino di cose inutili.
Il sacramento della penitenza é istituito dalla Chiesa Cattolica nella forma della confessione personale e segreta fatta a un ministro ordinato riconosciuto idoneo dal Vescovo, ma dipende anche dal penitente che accoglie il perdono. Questa forma rituale della concessione, che viviamo attualmente, risale al Medioevo perché prima era vissuto in modo diverso. Nella forma attuale, dunque, l’idoneità del ministro consiste in un mandato specifico dato dall’autorità istituita che é il Vescovo e, in nome di questo, il ministro può conferire l’assoluzione dei peccati confessati dal penitente. Al di là del fatto che il peccato presentato al Signore con pentimento e con proposito di esserne assolto, anche senza confessione sacramentale può essere considerato perdonato da Dio, perché Dio supera sempre in misericordia le nostre piccole forme religiose, posso concordare che la confessione sacramentale non dipende assolutamente dal ministro ordinato, ma dalla fede del penitente nel perdono ricevuto. Il ministro ordinato é lì in persona Christi, come per ogni sacramento. E in questo sacramento in particolare il ministro, di fatto, offre semplicemente UNA GARANZIA UFFICIALE AL PERDONO che il penitente ha già ricevuto nel cuore. Perciò se si confessano i peccati con cuore penitente e desideroso del perdono, (e mi pare proprio il caso prospettato da Costanza Miriano nel post del 5 Agosto u.s.), la confessione é sicuramente valida perché dipende più che dall’esame di coscienza, dalla fede nel perdono ricevuto! Gli scrupoli di coscienza non ci permettono di accogliere pienamente l’efficacia del sacramento, che é la gioia di sentirsi libero dal peso del peccato. Bisogna vigilare quindi a che l’esame di coscienza non sia più un’elucubrazione mentale che un vero e proprio atto di purificazione della coscienza, cioè del cuore. Però è utile ricordare sempre che Dio non accusa mai, Dio perdona, sempre e una volta per sempre! Spero di aver risposto nel merito alla sua questione.
Ho l’impressione che ci sia un fraintendimento di base tra te @punisher e @Alessandro…
Credo che nessuno metta in dubbio la validità del Sacramento della Riconciliazione, laddove siano rispettate tutte le “componenti” di prassi e di disposizione interiore.
Tanto meno credo (anzi ne sono sicuro) sia @Alessandro a metterle in dubbio.
La giusta osservazione, se ci si prende la briga di riandare a leggere quanto scrive @Alessandro “Per quanto concerne il divorziato risposato convivente more uxorio che non manifesti al confessore il fermo proposito di recedere da questo stato…”(*) è chiara la specificità e la correttezza dell’obiezione a chi pensa che una Confessione possa risolvere una “struttura di peccato”, cioè situazione che rimane tale e quale e dalla quale non si voglia uscire e dico “non si voglia”, perché sul “non si possa”, conoscendo molte di queste situazioni, ho molti dubbi.
* Citazione dal CCC
@punisher
No, non ha risposto nel merito a nulla.
Lei ha sostenuto che il convivente more uxorio perseverante in tale stato e che nondimeno ricevesse l’assoluzione sacramentale con ciò stesso cesserebbe di versare in uno stato di peccato oggettivamente grave e che Dio non potrebbe né dovrebbe fare altro che rimettere detto peccato oggettivamente grave (del quale – aggiungo io – Dio conosce se ricorrano le condizioni perché esso sia mortale).
Ciò è FALSO, e sottende una visione FALSA di Dio.
Secondo la sua visione, Dio e’ nientemeno che costretto a rimettere il peccato di chi, all’interno del sacramento della riconciliazione, faccia presenti i suoi peccati ma non manifesti il serio proposito di emendarsene, e nondimeno venga mandato assolto dal sacerdote. Ossia: in ordine nientemeno che alla salvezza dell’anima di Tizio, Dio sarebbe costretto (anzi: si autocostringerebbe) a rimettere i peccati di Tizio perché un sacerdote stoltamente e indebitamente ha mandato assolto Tizio malgrado questi non abbia manifestato il fermo proposito di emendarsi.
Insomma, secondo lei la stoltezza di un sacerdote vincolerebbe – nientemeno – Dio a rimettere i peccati di un peccatore impenitente, cioè di un peccatore che non si propone fermamente di correggersi.
Giudichi il lettore come potrebbe ritenersi autenticamente e sommamente giusto, autenticamente e sommamente misericordioso, autenticamente onnisciente e onnipotente, autenticamente salvatore un Dio che, in ordine alla salvezza dell’anima di Tizio, collude (anzi: si autoobbliga a colludere) con la stoltezza lassista di un sacerdote che manda assolto Tizio invischiato in stato di peccato oggettivamente grave dal quale non manifesta fermo proposito di emendarsi, ossia Tizio peccatore grave e impenitente.
Già mi vedo file di peccatori gravi in attesa di ricevere senza pentirsi l’assoluzione sacramentale dal sacerdote Caio, notoriamente di manica larga, perché quel Dio in cui crede Punisher non potrebbe che rimettere quei peccati in quanto Caio ha applicato il bollino con scritto “assolto”. Questo sì è aberrante formalismo!
Spero sia chiaro che quanto sto dicendo non sta in alcun modo mettendo in dubbio che Dio abbia affidato l’esercizio del potere di assolvere i peccati al ministero apostolico (CCC n. 1442). Non sto insomma in alcun modo mettendo in dubbio il valore del sacramento della riconciliazione quale è praticato nella Chiesa. Al contrario, sto mettendo in guardia da un modo di intendere questo divino sacramento che lo ponga in contrasto con il divino disegno salvifico.
A proposito di “lealtà”… https://www.aldomariavalli.it/2019/09/06/vive-la-resistence/
Quando si avverte l’esigenza di muovere una critica o di pronunciare un’esortazione rivolta alla Chiesa o al Papa in persona, suggerisco di invocare la protezione e l’intercessione di San Paolo e Santa Caterina da Siena.
Cara Costanza, questa volta non sono d’accordo con te, o per meglio dire lo sono solo in parte.
Ognuno deve decidere per sé, in coscienza, se, davanti alla scioccante necessità di dover diffidare del papa, quello che gli viene chiesto è parlare o tacere. A te, forse, è chiesto di tacere, visto che, per il tipo di personaggio pubblico che sei, con la tua notorietà e il tuo grandissimo ascendente su tante persone, se tu maturassi opinioni critiche verso il papa e le manifestassi pubblicamente probabilmente succederebbe un putiferio, ne verrebbe più del male che del bene.
Ma è importante che persone di fede, sapienza e cultura abbiano avuto e abbiano il coraggio di opporsi pubblicamente al papa e alla sua corte di difensori d ufficio, per confermare nella fede i cristiani smarriti e confusi da un papato devastante.
Personalmente sono infinitamente grata ai cardinali Brandmuller, Muller, Caffarra e Burke, e a molti altri pastori che hanno pagato e stanno pagando cara la loro fedeltà alla Chiesa e a Cristo.
E sono grata anche a giornalisti come Valli, e a tanti fratelli che, anche su questo blog, hanno il coraggio di parlare con parresia e carità.
Come sempre la srada alla santità è tutta in salita e…poco frequentata.
Io volevo intervenire sulla questione se sia meglio agire e parlare apertamente oppure sia meglio pregare e tacere di fronte alla crisi profonda che sta attraversando la Chiesa. Ecco, forse alcuni pensano: “se sto fermo e zitto, non posso sbagliare, quindi meglio pregare e basta per andare sul sicuro”. Le cose non stanno così: esiste anche il peccato di omissione, c’è il tempo in cui stare zitti e pregare e c’è il tempo in cui intervenire a gran voce prima che sia troppo tardi. Non si può prendere la preghiera come un alibi per sfuggire alle proprie responsabilità, pensando “lascio fare a Dio, sistemerà tutto Lui”! Dobbiamo dare il nostro contributo, diventando veicoli della Grazia per far sì che lo Spirito Santo parli e agisca attraverso di noi.
Vorrei citare ora le apparizioni della Vergine come “Madonna del Buon Successo e Regina dei Cieli e della Terra” a Quito, in Ecuador, a madre Mariana Francisca de Jesù Torres y Berriochoa (1563-1635). A quelle consacrate la Madonna chiese sacrifici di espiazione per gli uomini che sarebbero vissuti in questi nostri tempi, a partire dal XX secolo. La Santa Vergine profetizzò per il nostro periodo eventi drammatici collegati a una terribile crisi spirituale e al diffondersi di eresie. La Madonna nei messaggi parla esplicitamente di “massoneria”, che sarebbe nata solo nel 1717.
Questo è il sito dove ho letto di tali apparizioni: https://www.culturacattolica.it/attualit%C3%A0/in-rilievo/ultime-news/2019/09/06/un-avvenimento-di-popolo-sotto-la-guida-dei-suoi-pastori
Il 21 gennaio 1610 la Vergine predisse a Madre Mariana: “Sette massoniche si concentreranno principalmente sui bambini al fine di mantenere e incrementare la corruzione generale (…) Il sacramento del Matrimonio, simbolo dell’unione di Cristo con la Chiesa sarà attaccato e profondamente profanato. La massoneria (…) promulgherà leggi inique al fine di eliminare questo sacramento, facilitando la via peccaminosa di ciascuno e incoraggiando la procreazione illecita dei bambini. (…) Nel supremo momento del bisogno della Chiesa, coloro che dovrebbero parlare resteranno in silenzio.”
La Madonna dice che, proprio ora, nel nostro travagliato presente, ci sono persone che avrebbero il compito di parlare, ma non lo fanno. Preghiamo tutti quanti affinché non rientriamo nella schiera di queste persone e affinché lo Spirito Santo ci dia sempre il coraggio e la sapienza per parlare quando dobbiamo farlo.
Cara Beatrice anch ‘ io avevo letto questa profezia cosi come quelle di Bruno Cornacchiola e altre .Purtroppo non ho trovato per cosi dire ” la puntata successiva” e cioe che cosa sarebbe successo ADESSO ! !! Se ad un certo punto il Papa di adesso o uno futuro si sarebbe svegliato e cacciato i padre martin , sosa , spadaro , zanotelli , kasper & co e neanche se dovremmo come sostengono molti qui ” ribellarci ” o ingoiare il rospo , pregare e aspettare che MARIA scacci il demonio come d ‘ altronde ha promesso.Lei gentile amica se ne e fatta un ‘ idea ? Io sto notando che i grandi cardinali Mueller , Sarah , Burke ogni tanto ristabiliscono la verita ma poi ritornano a pregare e a tacere senza poi fare fronte comune .Di certo non si comportano cosi per paura , visto che hanno tutti gia perso il ” potere” che avevano proprio per aver difeso la Verita.Pensano che quindi bisogna aspettare che intervenga Gesu stesso? Io penso di si.Una cosa e certa dopo 2000 anni questo e il trionfo ( momentaneo ) di satana .E riuscito a mettere sotto scacco la Chiesa usando proprio il primato petrino.Una cosa mi chiedo come mai da queste profezie i grandi Santi come ad es San Giovanni Bosco , Don Orione , Padre Pio , Padre Mandic , Madre Teresa non solo non ci hanno a quanto mi risulta ” avvertito ” e neanche hanno preso in considerazione che in vaticano sarebbero quasi tutti passati al nemico in un modo o nell ‘ altro.? Non so , qualcosa mi sfugge .Ciao