Mercoledì 25 nella chiesa di Ognissanti in Via Appia Nuova 244 alle 21 sarò insieme a Franco Nembrini che parlerà del Canto XXXIII del paradiso, quello dell’inno alla Vergine e quello in cui un uomo si cimenta con la descrizione del suo incontro faccia a faccia con Dio. Lo ascolterò e poi potrò fargli delle domande. Mi ha detto di non ripassare niente, e di andare ad ascoltare così come sono (perfetto, perché quanto a ignoranza sto messa benissimo, ne posso anche esportare).
Una domanda però già ce l’ho. Se Dante avesse fatto come tutti i cosiddetti misericordiosi contemporanei, quelli che parlano di perdono rifiutando l’idea che ci sia un male e un peccato assoluto, quelli per esempio che hanno canonizzato il padre della legge sull’aborto, come sarebbe stata la Divina Commedia? Ah già è vero, noi siamo medievali, e purtroppo Dante non aveva potuto frequentare corsi di scrittura creativa…
C.M.
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Gent.ma Dott.ssa Miriano, in questo mare di misericordia senza necessita’ pentimento e cambio di vita (una volta si usava dire μετάνοια), probabilmente la Commedia avrebbe avuto una sola cantica, il Paradiso, se e’ vero, come e’ stato affermato, che il padre della legge sull’aborto ci ha lasciato una “importante eredita’ umana e spirituale” (ed e’ l’aggettivo “spirituale” che piu’ mi inquieta) e che di lui “non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato PER NOBILI CAUSE”. Se solo, prima di scrivere cose del genere, si avessero in mente i milioni di feti umani abortiti …
concordo pienamente con il sig. Zocchi!
piuttosto: troveremo il video poi della serata (per chi stando in Valtellina ha qualche problema a scendere a Roma …?)
grazie
Riccardo
Credo che siamo nel tempo della mistificazione assoluta. Pannella è stato un libertario che ha ha avuto il merito di comprendere con anticipo dove spirava il vento delle trasformazioni sociali della civiltà occidentale. Divorzio ed aborto le ha importate dal mondo anglosassone. E sempre dal mondo anglosassone ha tentato di importare il sistema democratico evoluto, ma con scarso successo. Le battaglie per i detenuti, l’amicizia con Israele e quella con il Dalai Lama sono venute dopo. Mentre la lotta per la liberalizzazione delle droghe leggere potrebbe trovare la sua ragione nel suo modo più intimo e personale di intendere la vita. E questo può spiegare le grandi amicizie e le laceranti rotture che hanno segnato la sua militanza nel partito. Quando si è reso conto di dover cedere il passo, si è inventato il ruolo di grande saggio e di emblema della libertà dinanzi al quale tutta la classe politica si è inchinata. Circostanza che fa riflettere. Poi negli ultimi tempi, quando si è reso conto che si avvicinava la fine è probabile che abbia cercato conforto nella fede. E questo non mi scandalizza. Non mi scandalizza neanche tutto l’ambaradam (mai questo termine è stato più appropriato) che è seguito alla sua morte. Quel che resta è una società sommersa da tanti problemi e tanga ingiustizia e, purtroppo, da tanta ignoranza. Non credo che noi siamo o restiamo medievali. La grandezza di Dante è proprio quella che con la sua Commedia egli ha fissato principi e criteri che resistono al tempo. Certo è difficile affermare che l’aborto è un omicidio e che il divorzio troppo spesso obbedisce all’esigenza di lasciare libero l’egoismo. Ma non siamo soli e quel che crediamo lo lasceremo ai nostri cari. Il povero Pannella avrà lasciato certo un ricordo in quelli che gli sono stati più vicini, ma questo ricordo si sbiadirà molto velocemente. Il partito radicale era lui e senza di lui è impensabile che continui ad esistere.
Daje! Se tutto va bene ci sarò.
Per motivi organizzativi e di mezzi, orientativamente quanto potrebbe durare l’incontro?
Signor Dante Allighieri, riposi in pace.
Grazie per l’aiuto alla mia formazione spirituale che e’ sempre valida quando inquadrata per i miei tempi molto diversi dai suoi e da non confondere le due realta’ la sua e la mia.
Una preghiera sulla sua tomba per la sua felicita’ eterna. Paul
si potranno rivedere queste serate?
graziegraziegraziegrazie!!!!!!!!!!!